Pedagogia salesiana - Unità 8 - Le linee pedagogiche di Juan Edmundo Vecchi tra progettazione, animazione e un nuovo tipo di comunità (1978-2001) (original) (raw)
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Nella lezione si approfondiscono i seguenti argomenti della proposta pedagogica di Filippo Rinaldi durante gli anno '20 del secolo XX: - La sana modernità intesa come l'equilibrio tra conservazione rigida dello spirito e la flessibilità negli aspetti secondari; - L'imitazione della paternità di don Bosco che non trattava mai nessuno bruscamente, ma sapeva aiutare con modi soavi ognuno a rendersi migliore e ad avviarsi alla perfezione; - Le Compagnie salesiane tradizionali che dovevano ridefinirsi all'interno della competizione tra le organizzazioni giovanili di stampo politico e l'Azione Cattolica promossa dal papa Pio XI; - Le missioni salesiane in un contesto di espansione coloniale. - Gli scritti di pedagogia salesiana di Bartolomeo Fascie, Vincenzo Cimatti e Francesco Scaloni ____________________ Tutto il corso: http://www.salesian.online/ped-sal
2021
La pedagogia salesiana sviluppa riflessioni che superano la ricostruzione storica dei contesti, delle esperienze e delle visioni originarie di don Bosco sull’educazione. La ricerca pubblicata in questo volume, proseguendo su tale traiettoria, studia primariamente le formulazioni pedagogiche delle generazioni salesiane successive e, a livello di metodo, tenta di superare la sterilità delle pure ricostruzioni documentaristiche. L’intenzione di connettere don Bosco con le sfide educative di oggi passa per il vissuto delle diverse epoche con i loro differenti modi di pensare. Queste mentalità rinforzano alcune nuove idee pedagogiche omettendone delle altre, preferiscono alcune modalità di azione, sviluppano delle riflessioni, alcune profetiche e coraggiose, altre piuttosto piegate alla mentalità corrente o a soluzioni di emergenza. L’alternarsi dei cambiamenti comporta così un complesso combinarsi di inevitabili dinamiche pendolari tra le visioni pedagogiche affrontate nei sei capitoli: I. Formulazioni pedagogiche della prima generazione salesiana II. Pedagogia pratica capace di adattarsi alla società moderna III. Fedeltà disciplinata a don Bosco educatore in tempi difficili IV. Prima, durante e dopo i cambiamenti del Vaticano II V. Progettazione e animazione come sintesi postconciliare VI. Nuova evangelizzazione ed educazione per il terzo millennio Qui il link: https://bit.ly/las-pedsal-dopo-db
Ricerche Storiche Salesiane, 2004
L’identità e l’interiorità delle prime generazioni salesiane rispecchia la corrente spirituale promossa nei seminari torinesi e la scuola di san Giuseppe Cafasso, ma si caratterizza subito per il marcato riferimento a don Bosco e per l’impronta che la sua forte personalità e il suo insegnamento danno all’idea stessa di vita consacrata e al modo di viverla. Da lui e dai suoi successori viene promosso un modello di vita religiosa dalla forte valenza ascetica che ha come base una fede ardente e un’obbedienza eroica e gioiosa alla volontà di Dio. Manifestazione di consegna totalitaria a Dio sono: l’osservanza attenta delle regole, lo stile di vita austero, un fervido impegno nel lavoro quotidiano, la confidenza e la docilità assoluta alle direttive dei superiori, uno zelo pastorale instancabile e salesianamente amorevole. Sotto il governo di don Rua si evidenzia particolarmente il ruolo e la responsabilità del direttore come modello e guida delle comunità e si presenta la tensione alla «perfezione» come perno di un modello totalitario di vita salesiana non privo di connotazioni oblative e mistiche. Don Albera, per arginare i pericoli di un attivismo senza interiorità e dare un’anima alla missione educativa, mette l’accento sulla pietà fervorosa e su una maggiore disciplina di vita; insiste poi sulla necessità di rivestire lo «spirito di Don Bosco», mostrandolo come incentrato su un atto di carità assoluta e su l’offerta incondizionata di sé a Dio
Questo articolo esplora l'evoluzione della pedagogia salesiana dal periodo post-seconda guerra mondiale attraverso l'epoca del Secondo Concilio Vaticano (1952-1978). Sottolinea la crescita e la stabilità organizzativa della Congregazione Salesiana nel dopoguerra, enfatizzando il ruolo di figure come Don Ricaldone e Don Renato Ziggiotti nell'adattamento alle esigenze sociali ed educative contemporanee. L'impatto del Concilio Vaticano II, in particolare attraverso la "Gravissimum educationis", ha portato a un cambiamento paradigmatico verso un approccio più aperto e dialogico nell'educazione, integrando le scienze umane e rispondendo alle sfide della società moderna. Sviluppi chiave hanno incluso la trasformazione delle pratiche pedagogiche presso l'Istituto Superiore di Pedagogia, sotto la guida di figure come Pietro Braido, e l'adozione di un approccio critico verso il Sistema Preventivo di Don Bosco. Il periodo è stato caratterizzato da un equilibrio tra tradizione e innovazione, come visto in vari convegni e simposi che hanno riflettuto sulla missione educativa salesiana nel mondo in cambiamento. L'articolo conclude che questa era è stata una fase significativa di transizione e rinnovamento nel pensiero e nella pratica educativa salesiana.
2020
La presentazione introduce all'evoluzione della pedagogia salesiana approfondendo i concetti del "sistema preventivo" e del "sistema repressivo" nella concezione pedagogica di don Bosco nel suo scritto del 1877, nella legislazione scolastica, nelle correnti di pensiero filosofico moderno che sottosta agli interventi dello Stato e dei privati nel sociale. Da un lato ci sono metodi di prevalentemente caratterizzati come segregazione, vigilanza, contenimento, censura, correzione, castigo, repressione; dall'altro c'è beneficenza, assistenza, cooperazione, mutuo soccorso, educazione, istruzione, addestramento professionale, terapia ricuperativa, animazione del tempo libero o iniziazione religiosa. --------------------------- Presentazione prezi: https://prezi.com/igyt47lwdarv/?token=46339b3b38ac041e49ee485148657bb9608d118c284010232331af7c74a787c0&utm\_campaign=share&utm\_medium=copy
Sistema Preventivo - Unità 12 - Sintesi conclusiva: Formazione e cura degli educatori salesiani
Formazione e cura degli educatori salesiani, presentazione, 2018
La presentazione riassume il pensiero di don Bosco circa la cura e la formazione di educatori contenuta nei "Ricordi confidenziali ai direttori". Alcuni principi permanenti sono integrati dal modello di formazione dell'identità salesiana proposto da Schaumont-Loots che vede salesiani e laici insieme responsabili del carisma e della missione di don Bosco Letture di riferimento: GIOVANNI BOSCO, Ricordi confidenziali al direttore della casa di..., in ISTITUTO STORICO SALESIANO, Fonti Salesiane. 1. Don Bosco e la sua opera. Raccolta antologica, LAS, Roma 2014, pp. 424-430; COLETTE SCHAUMONT - CARLO LOOTS, La formazione dei collaboratori laici: integrare la pedagogia salesiana nella propria persona e nel lavoro educativo, in VITO ORLANDO (Ed.), Con don Bosco educatori dei giovani del nostro tempo. Atti del Convegno Internazionale di Pedagogia Salesiana 19-21 marzo Roma Salesianum/UPS, LAS, Roma 2015, pp. 150-161. __________________ Presentazione in prezi: https://prezi.com/i7d6a69xie6k/?utm\_campaign=share&utm\_medium=copy