Recensione a M. Lentano, Il re che parlava alle ninfe. Miti e storie di Numa Pompilio, Pisa 2019, in MediterrAnt 22.1-2, 2019 (original) (raw)
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F.M. Cifarelli (a cura di), Il Ninfeo di Q. Mutius a Segni, Roma 2020
Fin dalla sua prima edizione nel 1995, il ninfeo di Q. Mutius, databile fra la fine del II sec. a.C. e gli inizi del successivo, è stato riconosciuto come una delle più importanti testimonianze dell'architettura romana dell'epoca. Identificato all'interno di una costruzione privata che lo aveva inglobato, il ninfeo è stato oggetto di un progetto di acquisizione, documentazione, restauro e valorizzazione, che ha portato nel 2018 alla sua apertura al pubblico in un'area archeologica attrezzata. Questo ambizioso progetto ha visto anche la ripresa dello studio del ninfeo di Q. Mutius. Il volume presenta, nella collaborazione e nel dialogo tra specialisti di diverse discipline , il più aggiornato dossier sul monumento, episodio di fondamentale importanza per lo studio del tipo architettonico e decorativo, della Signia del tardo ellenismo e dell'intero "laboratorio Lazio" di quello straordinario periodo.
Recensione di Z. Bauman, Il demone della paura, trad. it. di Savino D’Amico, Laterza, Roma-Bari 2014
Il fenomeno inedito della globalizzazione ha provocato profondi mutamenti sul piano politico, economico e sociale. Gli stati nazionali hanno perduto forse per sempre la loro sovranità in ogni settore dell’economia e della finanza. Trionfano forze che nessuno stato nazionale è in grado di contenere o controllare in qualsiasi modo. L’impotenza dello stato e della politica è sotto gli occhi di tutti, come dimostra la situazione di anarchia in cui versa qualsiasi settore della vita associata. Evasione fiscale, delocalizzazione delle imprese, trasferimento di denaro all’estero, i traffici illegali, ecc. sono fenomeni persistenti rispetto ai quali lo stato è paralizzato e inerme. Le persone sono sempre più consapevoli di non potersi fidare di nessuno, di poter contare esclusivamente sulle proprie risorse per sopravvivere. Gli stati nazione, che erano un baluardo con frontiere ben definite, stanno perdendo la capacità di svolgere il loro ruolo in un mondo in cui il potere reale è sempre più nelle mani di alcuni grandi gruppi finanziari internazionali, che si destreggiano sulla scena globale, scegliendo di volta in volta la residenza fiscale più conveniente, ma senza alcuna considerazione per la sorte dei dipendenti di queste imprese, messi in libertà da un giorno all’altro.