Perdere l'infanzia. Alcott, Gerwig e le Good Wives. Piccole donne, di Greta Gerwig - L'age d'or (original) (raw)

La via apofatica al ricordo d’infanzia: A Word Child di Iris Murdoch e Child in Time di Ian McEwan

in S. Brugnolo, cur., Il ricordo d'infanzia nelle letterature del Novecento, 2012

la via apoFatica al ricordo d'inFanzia: «a Word child» di iris Murdoch... Jopling 3 . Infatti Hilary, che grazie alle sue doti era diventato docente di linguistica a Oxford, aveva avuto una relazione con Anne, la prima moglie di Gunnar. Anne aveva deciso di troncare la relazione perché incinta del secondo figlio di Gunnar 4 , e di discutere la questione con Hilary mentre egli era al volante della sua automobile. In una reazione violenta e scomposta («mad with rage») 5 , Hilary aveva perso il controllo del veicolo, provocando un incidente e involontariamente la morte della donna e del figlio in grembo. In seguito Hilary aveva lasciato Oxford e si era trasferito a Londra per iniziare quella monotona vita da impiegato statale all'insegna di un profondo senso di colpa e di un conseguente risentimento nei confronti di sé e del mondo, che costituiscono lo sfondo dell'azione del romanzo.

eBook - Anna Bevenuti, Sante donne di Toscana. Il Medioevo

Iconografia a cura di Raffaele Argenziano. La Toscana medievale si caratterizzò, tra XIII e XIV secolo, per una vivacissima dinamica religiosa e per la grande quantità di sante donne che localmente incarnarono istanze locali di devozione. Si trattò di un fenomeno riconducibile ad una più complessiva trasformazione della società che ebbe ricadute impor-tanti anche sul piano del costume religioso. Attori di questo rinnovamento furono i Mendicanti che negli ambienti urbani promossero una pastorale specializzata per le donne, contribuendo a dare volto femminile alla pietà. Pur nel diversificarsi delle sue espressioni il fenomeno risentiva di una lunga tradizione devozionale che aveva trovato la sua rappresentazione ideale non solo nel culto per la Madonna ma anche nel vasto sedimento popolare dell'affabulazione sacra. Le donne che in Toscana vissero in fama di santità e si imposero alla memoria devozionale dei fedeli furono espressione del composito divenire del-la società rappresentandone le trasformazioni nel lungo periodo compreso tra pieno medioevo e prima età moderna. I modelli che esse incarnarono si trasformarono assieme ai rispettivi contesti storici, rendendo l'immagine agiografica speculare alla realtà vissuta: così alle aristocratiche badesse del pieno medioevo 'monastico' subentrò la rappresentazione di una santità 'irregolare' e laica spesso caratterizzata dalla marginalità e dalla precarietà esistenziale che rivitalizzò formule antiche della penitenza canonica, come la reclusione volontaria, o dette vita a nuove sperimentazioni religiose. 🔗 https://www.hoepli.it/ebook/sante-donne-di-toscana-il-medioevo/9788884509468.html

"Uno sguardo indietro: The Age of Innocence (1920) di Edith Wharton"

Scrivere la storia, a cura di S. Valeri, 2004

N ell'autobiografia pubblicata nel 1934 e intitolata A Backward Glance, la scrittrice statunitense Edith Wharton volge lo sguardo verso il mondo «compatto» della propria giovinezza, la New York dei 'quattrocento', l'élite di origine europea e di antica ricchezza che aveva retto le sorti economiche, politiche e sociali della città fino agli anni Settanta del secolo precedente. Nonostante siano passati solo cinquant'anni, quel periodo della propria storia personale (Wharton era nata a New York nel 1862 da George F. Jones e Lucretia Rhinelander) viene descritto come un mondo integro, lontanissimo e remoto. Solo un paziente lavoro di scavo archeologico, ricostruzione museale e interpretazione etnografica di ciò che rimane della vecchia New York, reliquie -quasi frammenti di culture antichissime e ormai estinte -può recuperare e riassemblare il passato: «The compact world of my youth has receded into a past from which it can only be dug up in bits by the assiduous relic-hunter, and its smallest fragments begin to be worth collecting and putting together before the last of those who knew the live structure are swept away with it» 1 . La necessità privata di ricordare si fonde con la distanza della ricostruzione storica e con il rigore del metodo antropologico: attraverso l'aiuto non di documenti, ma di un testimone oculare -un informatore interno all'universo di quella che è stata una «struttura viva» -i reperti della cultura un tempo integra della tribù dei quattrocento dovrebbero essere esibiti in collezioni private o pubbliche perché esotici quanto quelli di altre e ben più lontane tribù primitive.

Dei bambini non si sa niente? L'infanzia come altrove distopico in Anna (Ammaniti), Bambini Bonsai (Zanotti), La terra dei figli (Gipi) e L'uomo verticale (Davide Longo

Narrativa, 2021

Bambini e ragazzi occupano da sempre un posto privilegiato nella narrativa fantascientifica, dalle classiche esplorazioni di Golding e Ballard fino ai recenti successi globali della narrativa distopica young adult, con i veri e propri imperi transmediali delle serie Hunger Games, Divergent e Maze Runner. In bilico tra innocenza e dannazione, il bambino è per definizione non (ancora) completamente umano, e può così incarnare quell’Altro che, secondo LeGuin, costituisce il soggetto principale di ogni narrativa fantascientifica. Il presente contributo si propone di esplorare la commistione di distopia e infanzia in tre romanzi e una graphic novel italiani recenti: Bambini Bonsai (2010) di Zanotti, L’uomo verticale (2010) di Longo, Anna (2015) di Ammaniti, La terra dei figli (2016) di Gipi. In queste tre rivisitazioni distopiche del compte philosophique, una società di soli bambini fornisce lo spunto per una riflessione, tra possibile pedagogia del male e esplorazione eco-critica di un mondo post-umano.

Recensione: Anna Sarfatti, Pane e ciliegie. Israel Kalk, l’uomo che difendeva i bambini ebrei

La Rassegna Mensile di Israel, 2020

Recensione di Anna Sarfatti, Pane e ciliegie. Israel Kalk, l’uomo che difendeva i bambini ebrei sotto il Fascismo, illustrazioni di Serena Riglietti, con un’appendice sitografica e fotografica, Milano, Mondadori 2020,

IL MITO DELLA FRANTUMAZIONE, DEI BAMBINI INTERROTTI E DELLE OMBRE. Ipotesi di critica su "La felicità degli altri" di

Ogni volta che penso alla morte, quasi per riflesso incondizionato mi torna in mente la famosa frase di Mark Twain, "Non temo la morte. Ero morto da miliardi e miliardi di anni prima che io nascessi, e non ne ho mai sofferto il minimo disagio". Ci penso e mi dico che in effetti è così, la morte è esistita per tutti noi molto prima della vita e, in realtà, non facciamo altro che tornare da dove siamo partiti. Questo è il concetto che più si avvicina all'idea di vita e di morte che possiamo farci leggendo il nuovo romanzo di Carmen Pellegrino, La felicità degli altri (La nave di Teseo, 2021, proposto al Premio Strega da Alessandra Tedesco), un lavoro che sembra chiudere un cerchio, disegnato dai tempi di Cade la terra (Giunti, 2015, Premio Rapallo Carige opera prima e Premio Selezione Campiello), e che, di contro, riesce ad aprire la strada a nuovi percorsi verticali, di stampo più accuratamente filosofico. Per delineare la poetica di Carmen Pellegrino-che è complessa e sofisticata-occorre partire da un passaggio specifico di Cade la terra, perché è in quel luogo narrativo-Alento-che inizia il viaggio lungo le stanze dell'abbandono-in senso esteso, non riferibile soltanto alle case diroccate di cui l'autrice si occupa; stanze, dicevamo, ampie e ariose (forse a dispetto della materia analizzata, oscura e apparentemente senza via di fuga), mai uguali a sé stesse, in cui si nasconde il cuore pulsante di tutti i Perché: «A nessuno dovrebbe essere inflitto di vedere il dispetto negli occhi di chi lo ha messo al mondo, di nascere, di arrivare fino a un certo punto e poi più in là: tutto negato».

In barba al Regime. Voce di Giovinezza (1933), rivista femminile per teenagers

PreText, 2020

Articolo su "Voce di Giovinezza", interessante rivista milanese, pubblicata fra il novembre e il dicembre 1933 dalla Tipografia Vecchi, e dedicata nello specifico alle adolescenti. Si analizza in particolare il grande spazio dato allo sport, ed una inchiesta fra le lettrici su questo argomento: "Quale sport preferite e quale vi sembra più elegante e per- ciò meglio adatto alla grazia femminile? E qual è il vostro ideale sportivo?".