La dimensione musicale dei trovatori (original) (raw)

L'Analisi semiometrica della lirica trobadorica

Il presente lavoro intende ad unire al livello interdisciplinare la metodologia statistica e linguistica a scopo di disambiguare la semantica delle co-occorrenze delle forme ambigue estratti da un Corpus lirico dei testi provenzali medievali. Per effettuare tale analisi sono stati applicati i metodi di semiometria che rappresentano un approccio indispensabile per poter mettere al confronto i dati statistici ottenuti dopo l’estrazione, con i risultati dello studio strettamente linguistico. La semiometria offre la possibilità di misurare i dati applicando le conoscenze di statistica e matematica ed usa approcci simili all’analisi psicometrica e biometrica. Nello stesso tempo è molto impiegata nelle ricerche su marketing e in Text Mining.

I limiti dell’opera musicale

Ermeneutica, estetica, ontologia. A partire da Maurizio Ferraris, ed. T. Andina and C. Barbero, Bologna, Il Mulino, 65-76., 2016

Per quanto le avanguardie ci abbiano invitato ad allargare i confini dell’opera musicale, non c’è ragione di pensare che qualsiasi oggetto o evento possa presentarsi come un’opera musicale. Questo problema è stato affrontato in base ad alcuni principali argomenti: 1) storico/concettuale (senza che ci sia l’idea di opera non ci possono essere opere); 2) ontologico (perché ci sia un’opera occorrono determinate caratteristiche oggettive e strutturali); 3) estetico-valutativo (è opera un oggetto musicale che, di fatto, viene concepito alla luce di un circuito di valutazione). Ripercorreremo queste piste per cercare di capire quale, in fin dei conti, si rivela essere la più pertinente nel delimitare l'effettivo modo di funzionare dell’opera musicale. Questa riflessione dovrebbe permetterci di chiarire in certo modo i rapporti fra estetica e ontologia, e in particolare il primato che è stato talvolta accordato alla seconda nello stabilire un quadro di riflessione di pertinenza estetica.

Spazio dell'interiorità nei primi trovatori, 2017

in Homo interior. Presenze dell’anima nelle letterature del Medioevo. Atti delle V Giornate Internazionali Interdisciplinari di Studio sul Medioevo (Torino, 10-12 febbraio 2015), a cura di F. Mosetti Casaretto con la collaborazione di A. Grisafi, Alessandria, Edizioni dell’Orso, 2017, pp. 237-252

Studi sull'immaginario musicale in Euripide

2012

La dissertazione e suddivisa in due capitoli piu tre appendici. Nel I capitolo, Musica e dolore, si indagano i casi di metamusicalita in riferimento al dolore, che si intensificano in Euripide: si nota lo sviluppo di una riflessione sul ruolo della mousike rispetto al dolore, espressa attraverso un lessico medico e musicale. Si dimostra che in Euripide si pone il problema di quale scopo abbia la musica, se sia utile, e in quale forma lo sia. Nella prima produzione si teorizza una mousa del lamento come dolce o terapeutica per chi soffre. Molti personaggi, pero, mostrano sfiducia nel potere curativo del lamento. Nell’ultima produzione si intensificano gli interrogativi sulla performance del canto, che si connotano come casi metamusicali e metateatrali. Nell’Elena, nell’Ipsipile e nelle Baccanti, E. sembra proporre una terapia ‘omeopatica’ del dolore attraverso la musica orgiastico-dionisiaca. Nel II capitolo, Natura e musica, si sceglie l’Ifigenia Taurica come esempio di mimetismo or...

Fra testo e musica: l’opposizione 'gai' / 'greu' nella canzone dei trovatori

Filologia romanza e interdisciplinarietà, Atti del II convegno della Società italiana di Fililogia romanza “La filologia romanza e i saperi umanisitici” (Roma, 3-6 ottobre 2018), a cura di A. Pioletti, A. Punzi, S. Casacchia, Bagatto, Roma, 2021

La questione dei rapporti fra testo e musica nei trovatori è stata affrontata secondo prospettive diverse, in cui raramente si verifica una reale convergenza fra i presupposti epistemici e metodologici della filologia romanza e della musicologia medievale. In questo intervento si cercherà di valutare se e fino a che punto l’opposizione fra melodie ‘gaie’ e ‘gravi’ che emerge dai testi poetici sia riferibile ad alcune delle melodie trasmesse, configurando in ultima analisi una caratterizzazione ‘etica’ del testo musicale in relazione a quello verbale all’interno del genere canzone.

«… multiplicibus modulorum varietatibus sonantes …». Alcune riflessioni sulla dimensione musicale nel mondo greco e romano

Medea, 2015

The profile of the sonic dimension in the classical age appear to be rather evanescent, and seems to be a lack of an autonomous instrumental dimension as well as a complete structuring of music theory. The development of a process of musical theorizing is related, starting from the fourth century BC, to the evolution of the instruments that reach its peak with the construction of the hydraulis . The idea of music indeed evolves and in Roman times it’s possible to recognize a new relationship between musical performance and audience, and the development of the idea of ensemble , summarized by the concert scene in the mosaic of Hama (Syria).