Tagli e frattaglie (original) (raw)

Taglia et impera

Aumentano le entrate tributarie del 43,8% con un aggravio della pressione fiscale locale di 284 euro per famiglia lucana con in testa IMU, addizionale IRPEF, TARES, TARI e TASI. In calo welfare locale e cultura per oltre 34 milioni di euro nonostante una significativa contrazione dei costi della politica e del personale. Crescita rilevante per energia elettrica, acqua e riscaldamento. Boom di oltre 23 milioni di euro per lo smaltimento rifiuti. Quasi 350 le imprese “uscite di scena” per oltre 14 mila posti di lavoro andati in fumo dal 2009.

Camaldoli: tagli bellici e teleferiche

Sherwood, 2015

L'articolo, pubblicato sul n. 211 Giugno 2015 della rivista Sherwood, è il terzo di uno studio sui tagli per usi bellici effettuati nella Foresta di Camaldoli (AR, Italia) nel periodo 1915-inizio 1919.Si basa sull'analisi di 42 fotografie dell'epoca, scattate per documentare l'attività della segheria della Società Fratelli Feltrinelli Legnami, integrate da studi d'archivo e bibliografici. In particolare, vengono esaminate le tre linee di teleferiche documentate dalle immagini, evidenziando particolari tecnici e modalità di funzionamento. Il testo riporta anche il dato della superficie complessiva delle abetine tagliate a raso per usi bellici a Camaldoli, pari ad ha 152,6825, calcolato previo esame dell'età dei rimboschimenti riportati nel piano di assestamento 1927-1936.

Note e rassegne

Rivista di Storia Economica, 1999

Viene evidenziato come, nella lunga storia della moneta coniata (nata in Lidia nel VII secolo a.C.), le monete italiane, d'argento e oro, attraversarono lunghi periodi di grande prestigio e splendore divenendo anche le monete dei regolamenti internazionali. Così fu nell'epoca romana e medioevale. Molto si discute sulla data della nascita della moneta e i motivi che la generarono. Bulgarelli ritiene che le sue origini sia da collocare in epoca ben più antica di quella della nascita della moneta coniata e ne individua le origini nell'argento a peso usato come mezzo di paganto nella Mesopotamia del terzo millennio a.C. Secondo lo studioso lo attestano le centinaia di migliaia di tavolette d'argilla cuneiformi scoperte in quella regione.

Tracce di Bertevello

Schede per Gino Belloni, a cura di S. Bellomo, R. Drusi, P. Vescovo, V. Vianello, «Quaderni veneti», n..s., II, 2014, 2, pp. 115-124

In principio c'è Ruzante. Nel iv atto della Piovana il famegio Bertevello è il pescatore che entra in scena ex abrupto e scioglie la trama della commedia grazie al ritrovamento della borsa di Nina, il tasco, con «i tondini da colo», e i «paternostri», le collane e i gioielli, «segnale da farme cognoscere a me pare, s'a' 'l cato vivo», fino appunto all'agnizione finale della giovane, preda del ruffiano Slavero, da parte del vecchio Tura, che alla fine riscopre in lei la figlia rapitagli da piccola.

CASTIGLIONE E FALERNA

Castiglione e Falerna. Nascita e sviluppo di una comunità del Tirreno. Quadro storico di riferimento, 2019

Falerna è un comune della provincia di Catanzaro, posto nell’estremità settentrionale del Golfo di Sant’Eufemia, e il suo territorio si eleva dalla costa tirrenica calabrese fino a 1.328 metri sul livello del mare. Il nucleo urbano più antico è rappresentato dal borgo di Castiglione Marittimo, che sorge a mezza costa su un’altura dove i Normanni hanno costruito – in posizione strategica – un castello attorno al quale sono sorte le abitazioni. Più in alto (550 mt s.l.m.) nasce Falerna, e occupa le terre alle falde del Monte Mancuso dove i d’Aquino, feudatari di Castiglione dal 1303, nella prima metà del Seicento raggruppano genti sparse nei casali contadini delle campagne e accolgono famiglie provenienti dai centri di Motta Santa Lucia, Martirano, Savuto e Nocera. Armido Cario parla di «popolamento per colonizzazione» e – a proposito della denominazione del nuovo villaggio – sembra propendere per il «riferimento ai luoghi d’origine dei d’Aquino, a Capua, situata nella regione dell’antico ager Falernus e della tribus Falerna». L’insediamento costiero della Marina nasce, invece, dopo l’ultima guerra mondiale e si sviluppa per tutta la seconda metà del Novecento. In questo caso, le abitazioni sorgono a monte del rilevato ferroviario e si espandono prima fino al tracciato dell’autostrada e poi verso la collina nella zona detta Guori. Con il sorgere di Falerna Marina si chiude «il cerchio tracciato dal compasso della storia». «Un cerchio che abbraccia, idealmente e materialmente, i tre nuclei urbani di Falerna, realtà urbana una e trina, distesa tra le sponde tirreniche ed i rilievi montuosi del Mancuso e del Castelluzzo», come ci dice sempre Cario.

Delle marche e delle etichette

Aisthesis Pratiche Linguaggi E Saperi Dell Estetico, 2011

rivista on--line del Seminario Permanente di Estetica anno III, numero 2 pag. 89 © Aisthesis -pratiche, linguaggi e saperi dell'estetico • 2/2011 • www.aisthesisonline.it Dalle marche alle etichette Pietro Kobau component A smaller, self--contained part of a larger en-tity. Often refers to a manufactured object that is part of a larger device. Wiktionary

Libri e frati

La Capitanata. Rassegna di vita e di studi, 1997

Libri e frati. Le biblioteche dei conventi della Capitanata soppressi nel decennio francese (1806-1815)

ANNOTAZIONI, CONCORDANZE, COLLOCAZIONI

Appunti su come annotare un corpus, che cosa sono le annotazioni, le concordanze e le collocazioni. Definizione delle tipologie di annotazione e dei linguaggi markup.

MARCHI ED ALTRI SEGNI DISTINTIVI

Trattario di Diritto Civile - Proprietà intellettuale e concorrenza, 2017

INQUADRAMENTO - Il marchio è un segno graficamente rappresentabile, su cui il titolare ha un diritto esclusivo, idoneo e finalizzato ad identificare, distinguere e promuovere i prodotti ed i servizi di una determinata impresa. Altri mezzi di espressione qualificabili come segni distintivi, per la loro capacità di permettere al pubblico un collegamento tra gli stessi e le realtà cui si riferiscono, sono: il marchio non registrato (o "di fatto"), la ditta, la denominazione sociale, l'insegna, il nome a dominio e le indicazioni geografiche. NOVITA' - Con la sentenza Cass. S.U. 17927/2008 è stata definitivamente risolta la questione relativa alla convalida del marchio (art. 28 c.p.i.). Si tratta di una disposizione di carattere processuale, che statuisce una vera e propria decadenza (quinquennale) dall'esercizio dell'azione di nullità o contraffazione; peraltro evitabile solo per mezzo dell'esercizio di azioni giudiziali (la citazione introduttiva del giudizio di nullità o di contraffazione appunto o comunque il ricorso per l'inibitoria dell'uso del segno posteriore). APPLICAZIONI - Il titolare di un marchio può decidere di darlo in licenza a terzi, così da permetterne l'uso dietro pagamento di royalties, mantenendone la proprietà. Il licenziante, per mezzo del contratto stipulato con il licenziatario, può anche controllare l'attività di quest'ultimo, ad esempio per garantire il mantenimento di un certo grado di qualità ai prodotti e/o servizi riproducenti il proprio segno distintivo. PROFILI PROCESSUALI/PENALI - I diritti di proprietà industriale consentono al titolare della privativa violata, di richiedere l'intervento dell'autorità doganale (ad esempio al fine di ottenere la sospensione dello svincolo delle merci o il loro blocco), nonché di agire giudizialmente, sia in sede civile (esclusivamente di fronte alle apposite sezioni specializzate in materia di impresa) che in sede penale (soltanto ove sussista il dolo del contraffattore) ciò comportando anche il possibile sequestro dei prodotti contraffatti. QUESITI E SOLUZIONI - La semplice registrazione di una denominazione sociale simile a un marchio registrato, può essere considerata una violazione dei diritti di privativa del titolare di quello stesso segno distintivo? Il titolare del marchio d'impresa registrato ha la facoltà di farne uso esclusivo, così da poter vietare a terzi l'utilizzo a fini commerciali, sotto qualsiasi forma, di un segno o una denominazione identici o simili. A tal proposito merita notare che anche "l'atto formale di iscrizione presso il registro delle imprese di una società avente la ragione sociale che evoca inequivocabilmente un marchio registrato costituisce già di per se una lesione dei diritto di privativa che origina dalla registrazione del marchio, ossia una forma di interferenza illecita rispetto a tale diritto"; ciò, dunque, a prescindere dall'aver già intrapreso o meno l'attività.