Per Clara Sereni (original) (raw)
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Materiali di Estetica. Terza serie
After a short story of the journal «Corrente», founded in 1938 by Ernesto Treccani, the article remembers the role played in it by Vittorio Sereni, who studied at Milan's University with Antonio Banfi, and looks at his first poetry book, Frontiera, in which ermetic manner coexists with something that can be said realistic. Sereni took also part in 1978 in the establishment of, and participated in its initiatives
Il "lungo conto aperto" di Sereni
Otto-Novecento, 1983
Su "Stella variabile" di Sereni. Analisi della struttura dell'opera e delle sue intersezioni con il corpus dell'autore, nel confronto con il magistero (imbarazzante) di Saba. Il tema del viaggio, del ricorso e del ritorno, e la conferma dell'ossessione per le geografie e le topografie.
Per Giorgio Nebbia_Ecologia e giustizia sociale, 2016
Contributo al Convegno in onore di Giorgio Nebbia, tenutosi il 10 maggio 2016, alla biblioteca del Senato della Repubblica Italiana,in occasione dei suoi 90 anni.
Natura Società Letteratura, Atti del XXII Congresso dell’ADI - Associazione degli Italianisti (Bologna, 13-15 settembre 2018), a cura di A. Campana e F. Giunta, 2020
Il ‘personale rapporto’ di Clara Sereni con il sessantotto ha coinciso, per tutta la vita, con la scrittura, spazio di riflessione privilegiato in cui delineare l’inizio di un fecondo ripensamento del sé. Attraverso alcuni personaggi da lei creati nei suoi libri e la sua stessa ‘voce di donna’ si narrano il mondo dell’università, la politica vista in particolar modo dalle donne, la libertà sessuale femminile, il distacco dalla famiglia, la relazione tra i sessi. Ciò è testimoniato anche nelle scritture private, rese disponibili dal Fondo omonimo conservato nell’Archivio del Contemporaneo A. Bonsanti del Gabinetto Vieusseux di Firenze. Il privato memoriale di Sereni coincide anche con quello de «Le ragazze del ‘68», programma Rai andato in onda nel 2017 e a inizio 2018, in cui si alternano narrazioni orali di autrici e non accomunate dalla scoperta di una ribellione ‘in progress’. Le loro voci in coro formano l’immagine, la foto di gruppo “al femminile” di un’epoca.
La lezione di Emilio Sereni per le nuove generazioni
Quaderno didattico del corso "Segnare il Paesaggio" a cura di Paolo Portoghesi. laboratorio del corso curato da Chiara Visentin, Mario Pisani, Leone Spita, Francesca Gottardo, Petra Bernitsa, con Maria Luna Vetrani, Piero Fantozzi, Luca Nicotera. Quaderni della didattica n. 6 della Accademia Nazionale di San Luca, 2012. L’itinerario iconografico raccolto da Sereni nel suo archivio, e che in minima parte è stato usato per illustrare la "Storia del paesaggio agrario italiano", è il migliore strumento per meglio comprendere la straordinaria ricchezza delle teorie sereniane, nella convinzione della attualità di uno studioso che nella sua vita operosa ha saputo mettere insieme non solo impegno politico e indagine scientifica ma anche tante discipline e relativi metodi di ricerca. La modernità di uno sforzo unitario bene organizzato e quindi universale, recuperando in termini patrimoniali ed economici la cultura contadina nella sua complessità, per saper collegare e vivificare ambiti disciplinari più o meno cristallizzati e separati, dando forza ed espressione alle comuni aspirazioni di una maggiore giustizia sociale e territoriale e alla difesa del paesaggio come bene comune. Il testo raccoglie in estrema sintesi le sollecitazioni di due scritti di Chiara Visentin su Emilio Sereni: C. Visentin, Le relazioni città-campagna nella Storia del paesaggio agrario di Emilio Sereni, in Massimo Quaini (a cura di), Paesaggi agrari. L'irrinunciabile eredità scientifica di Emilio Sereni, Silvana editoriale, Cinisello Balsamo 2011, pp. 85-95. C. Visentin, Gli “Strumenti” di Emilio Sereni. Contesti Scientifico-Letterari per la Storia del paesaggio agrario italiano, catalogo della mostra esposta alla Biblioteca Palatina, Palazzo della Pilotta, Parma (15 ottobre – 13 novembre 2011), Edizione Archivio Sereni, Gattatico 2011.