UBI MAIOR. Il minore nella letteratura italiana contemporanea (dall’Ottocento agli anni Duemila) - Kepos NS 2021 (original) (raw)

Cfp Convegno Dottorale / "«Di rivoluzionario non c’è che il minore». I concetti di 'minore', 'minorità' e 'minoranza' in letteratura, linguistica, filologia e traduttologia"

Università degli Studi "G. d'Annunzio" di Chieti-Pescara, Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Moderne, 29-30 maggio, 2025

A cinquant’anni esatti dalla pubblicazione di un volume fondamentale nel panorama della teoria letteraria del secondo Novecento, ovvero 'Kafka. Per una letteratura minore' (1975) di Gilles Deleuze e Félix Guattari, i dottorandi e i dottori di ricerca in Lingue, Letterature e Culture in Contatto dell’Università degli Studi "G. d’Annunzio" di Chieti-Pescara, in collaborazione con il collegio dei docenti del Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Moderne, organizzano un convegno dedicato alle numerose declinazioni delle nozioni di 'minore', 'minorità' e 'minoranza' in chiave letteraria, linguistica, filologica e traduttologica, con lo scopo di promuovere un vivace dialogo interdisciplinare e di sviluppare una riflessione che intersechi in maniera fertile prospettive di studio e d’analisi diverse ma complementari, nel tentativo di sondare, a cinquant’anni di distanza, la valenza epistemica e la tenuta trans-storica della riflessione di Deleuze e Guattari sulla 'letteratura minore', di problematizzare le modalità con cui è stata già variamente revisionata, rimaneggiata, riconfigurata, di scandagliare da vicino i vari ambiti di applicazione proposti in numerose aree del sapere umanistico. Al contempo il convegno vuole essere un’occasione di confronto per ragionare, slegandosi all’evenienza dal paradigma deleuziano, sui margini d’azione e sulle potenzialità critico-teoriche ancora inesplorate di tali fondamentali concetti-soglia, su loro nuove funzionalità e attestazioni, mettendoli magari in contatto o in attrito con ambiti disciplinari originali, rinnovati orientamenti metodologici e indirizzi d’indagine apparentemente distanti. Di seguito, si suggeriscono possibili ma non esclusivi indirizzi di ricerca. Sono accettati ulteriori argomenti d’esame purché affini alle tematiche e alla problematiche sopra proposte: ● Canone “minore” e campo letterario (problematizzazione del contesto di produzione e della ricezione critica primaria e secondaria di un’opera, processi di riscoperta, ricanonizzazione e attualizzazione); ● Letterature “minori”, cioè poco riconosciute in contesti nazionali maggioritari a forte carattere e tradizione identitaria (letteratura delle migrazioni, letteratura postcoloniale, scrittori bilingui o multilingui); ● Uso “minoritario” (in senso deleuziano) di una lingua maggiore nella letteratura contemporanea italiana e straniera; ● La critica letteraria nel dibattito culturale contemporaneo: rapporti di forza, strategie, tendenze “minori” e tendenze “maggiori” all’interno dell’industria culturale; ● Autrici e autori inquadrati nel “controcanone”: nuove tendenze criticointerpretative riguardanti opere incentrate sull’esperienza della deportazione, dell’esilio e della migrazione e sulle declinazioni dell’alterità e della diversità; ● Testimoni minori di tradizioni manoscritte; ● Studio dei marginalia; ● Minoranze linguistiche, dialetti, idioletti; ● Traduzione come strumento di emancipazione linguistico-culturale; ● Accessibility e AVT; ● Studio di fenomeni linguistici marginali; ● Analisi (sincronica o diacronica) delle lingue minoritarie, dei dialetti e degli idioletti; ● Didattica e acquisizione delle lingue minoritarie; ● Cultura e politica linguistica delle lingue minoritarie; ● Analisi interlinguistica e norma nativa; La call è rivolta a dottorandi, dottori di ricerca e ricercatori. Le proposte di contributo (in italiano o in inglese) provviste di titolo, abstract (max. 500 parole, bibliografia esclusa) e breve profilo bio-bibliografico dovranno essere inviate in formato pdf entro e non oltre il 15 febbraio 2025 all’indirizzo e-mail contattounich2024@gmail.com, inserendo come oggetto “Cfp_Titolo_Cognome Nome”. L’eventuale accettazione della proposta verrà comunicata entro il 1° aprile 2025. Il convegno si svolgerà in presenza nei giorni 29 e 30 maggio. Ogni relatore avrà a disposizione 20 minuti. Il comitato organizzativo resta a disposizione per ogni chiarimento.

Minimi, non minores. Kepos 1/2019

Kepos - Semestrale di linguistica, letteratura e filologia italiana, Antonello Fabio Caterino, Francesca Favaro, Alessandra Di Meglio, Alessia Marini, Alessandra Trevisan, Vanessa Iacoacci, Alessandra Marfoglia, Rossano De Laurentiis, Mattia Caponi

uscita prevista: settembre 2019

Per un canone minimo della letteratura italiana contemporanea

"Expressio", 2019

La questione del canone letterario - un elenco aureo di opere da eleggere come esempi massimi dell'espressione artistica del proprio tempo o di uno passato - è presente da sempre nel dibattito intellettuale, a tal punto da inaugurare addirittura la letteratura italiana con le celebri "Tre corone" Dante, Petrarca e Boccaccio, sommi modelli di riferimento - con alterne fortune nel susseguirsi dei secoli. Tra gioco di società, indagine sui valori duraturi dell'arte, tentativo di sintesi a fini educativi e molto altro ancora, il canone resta, in ultima istanza, una sorta di araba fenice. Quali fattori contribuiscono a formarlo? La presenza nelle antologie scolastiche? Il prestigio dei premi letterari? L'assiduità di frequentazione da parte degli studiosi? O quella da parte dei lettori? Estremizzando: un autore che non viene più letto (o studiato) può appartenere al canone? E poi: quanti canoni esistono?

Kepos 1/2022, "Saggisti-scrittori nella storia letteraria d’Italia"

Kepos 1/2022, "Saggisti-scrittori nella storia letteraria d’Italia", 2022

Kepos - Semestrale di letteratura italiana, 1/2022 (anno V), "Saggisti-scrittori nella storia letteraria d’Italia". A cura di Antonello Fabio Caterino, Francesca Favaro, Antonio Corvino, Simone Pettine, Alessandra Trevisan. Ururi, Al Segno di Fileta, MMXXII. ISSN 2611-6685, ANCE E247635, ISBN 9788832173239. Sito web ufficiale: http://www.keposrivista.it/

Mozart giovane: il maggiore dei minori

in: Orchestra da Camera di Mantova - direttore Umberto Benedetti Michelangeli - solista Giuliano Carmignola, 1996

Tre composizioni ravvicinate nel tempo del (relativamente) giovane Mozart – una Sinfonia (K 183), un Concerto per violino (K 207), un Divertimento (K 251), comprese fra 1773 e 1776 – sono considerate nel contesto stilistico cosiddetto galante, mettendo in luce, sia dei testi sia del contesto, la natura contradditoria e di transizione.

Minor is beautiful. Il concetto di letteratura minore come strategia di (auto)legittimazione per le scritture migranti

Studi culturali, 2012

The notion of minor literature in its Deleuzian meaning witnessed a great success within the framework of literary criticism and, more generally, of human and social sciences, until it became the key concept of cultural and post-colonial studies. In particular, it was frequently used to define the writings born in bilingual or multilingual contexts and wherever the linguistic choice of some minority group is tending to adopt the language of majority or, in the specific case of immigrants, the language of the destination country. However, the spread of this notion raises some suspicion about the appropriateness of its application. On the one hand, the paper illustrates the shifts in meaning paired with the translocation of the notion and analyzes its different misappropriations; on the other, it raises the question of the function which such a concept assumes within the discursive dispositive that structures the socalled migrant literature, in order to identify the strategies of (self)legitimation behind the use of the «minor literature» concept within emergent fields of studies.

Una storia minore del romanzo in Italia: Il Seicento, in Il romanzo in Italia I

2018

Incipit opus novum (o quasi): gli esordi del romanzo in Italia Non è un caso che il primo romanzo italiano, L'Eromena di Francesco Biondi, esca nel 1624, un anno dopo l'Adone di Giovan Battista Marino e due anni dopo la Secchia rapita di Alessandro Tassoni, poemi che modifi cano le convenzioni della narrazione in ottave. In particolare, nel canto xiv del suo poema, Marino aveva rifuso i topoi dell'errare dei poemi cinquecenteschi, con Adone che, in abiti femminili, fuggiva tapinando dalla prigione di Falsirena e incappava nella nuova prigionia dei banditi di Malagorre per poi divagare tra equivoci, sanguinosi duelli e cadaveri violati fi no al ritorno tra le braccia di Venere. Il lungo canto dimostrava la rottura del meccanismo del poema senza possibilità di ritorno, tendendo verso narrazioni distese, varie, imprevedibili, seppur riecheggianti passi topici della classicità, del romanzo bizantino, dell'epica cavalleresca. Quella tensione implicita nel canto si realizza di fatto nel romanzo in prosa, il nuovo genere della letteratura secentesca che ha però già illustri antenati nel Filocolo e nella Elegia di Madonna Fiammetta di Giovanni Boccaccio, nell'Arcadia di Iacopo Sannazaro, nel Guerrin Meschino di Andrea da Barberino, e che all'estero annovera già capolavori come Don Chisciotte (1605-15), che viene tradotto in italiano nel 1621 dal fi orentino Lorenzo Franciosini (L'ingegnoso cittadino Don Chisciotte della Mancia, Andrea Baba, Venezia 1622), come l'Astrea di Honoré d'Urfé, tradotta nel 1636 (Poesie del conte Carlo Laderchi Foschera […] E quattro libri dell'Astrea tradotti dal fr ancese […], Giulian Cassiani, Modena 1636) e soprattutto l'Argenide di John Barclay, edita a Parigi nel 1621 in latino, ma densa di riferimenti politici alla contemporaneità che immettono il romanzo nell'agone della realtà e giustifi cano le molte traduzioni europee, tra cui quella 4 Una storia minore del romanzo in Italia: il Seicento