Telefono senza fili. Primo Levi e Roland Stragliati (original) (raw)
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Due amici: Primo Levi e Mario Rigoni Stern
Attraverso l'analisi delle biografie di due protagonisti del Novecento, Primo Levi e Mario Rigoni Stern, questo lavoro cerca di raccontare e descrivere le ragioni della loro grande amicizia.
Primo Levi, I sommersi e i salvati
"Allegoria", n. 79: Canone contemporaneo, a cura di Anna Baldini e Martina Mengoni. Articoli di Martina Mengoni, Domenico Scarpa, Marco Belpoliti, Niccolò Scaffai
Primo Levi e la Securitate (stralci per riflettere)
Magari, sì, un inferno esiste -dicono tanti -, ma sulla terra dove troppo spesso è preparato da uomini ad altri uomini con una ferocia inimmaginabile. Di ciò ne siamo tutti arciconvinti, tanto evidente è questa triste realtà, ma non sarà inutile addurne qualche esempio soprattutto perché -come si dirà più avanti -l'inferno dell'aldilà è la continuazione dell'inferno sulla terra. Si pensi ai gulag dei regimi comunisti, ai campi di concentramento dei nazisti, autentici inferni. Non esagerano coloro -soprattutto quelli che li sperimentarono sulla loro pelle -a qualificarli come tali.
Coluccio Salutati e Leonardo Bruni
Published as a chapter in Il contributo italiano alla storia del pensiero, ed. Michele Ciliberto (Rome: Treccani, 2012), pp. 85-94. Overview of the political thought of Coluccio Salutati and Leonardo Bruni.
Primo Levi, un «lettore strampalato»
Biblioteche reali, biblioteche immaginarie. Tracce di libri, luoghi e letture. A cura di Anna Dolfi., 2015
Non ho pretese di esaustività nel trattare il tema delle letture di Primo Levi ma cedo sia interessante indicare alcune delle opere a cui l'immaginazione dell'autore si è rivolta, tracce di libri di cui non abbiamo prove certe che siano stati letti, o influenze a cui la critica ha finora dedicato poca attenzione.
Una “furtiva occhiata d’allarme”. Primo Levi, Prometeo e il Golem
Religioni Fantastiche e Dove Trovarle. Divinità, Miti e Riti nella Fantascienza e nel Fantasy , 2-3-4-5-6 luglio , Velletri (Roma) , https://www.fantasymagazine.it/29861/religioni-fantastiche-e-dove-trovarle , 2019
Il contributo intende analizzare la convergenza di tre «mitologemi» (Kerény, Lévi-Strauss) in alcuni racconti di Primo Levi dedicati alla figura del golem, in relazione ai temi della poiesi, «antropopoiesi» (Pianzola) e autopoiesi. Partendo dal modello offerto nel Tanakh, Levi rielabora il mito più volte: nei racconti fantastici, fantascientifici e «fanta-biologici» (Calvino) sovrappone il Golem (sinonimo di robot in ebraico moderno) all’evoluzione tecnologica (su cui si informava tramite «Scientific American») e alla mitologia greca (Prometeo e Pigmalione). Nella torsione distopica le innovazioni tecnologiche degenerano, amplificando l’«euforia prometeica» (Cassata) degli anni Sessanta sull’onda della rinascita politico-economica del tempo. Fino a giungere all’apocalittica «minaccia di de-umanizzazione» (Hagen), la cui morale invita ad un «ottimismo strumentale» (Levi) di fronte alle catastrofiche (e possibili) alterazioni del Golem, ora «Prometeo scatenato» (Jonas). L’oggetto creato assume ruolo e valore di co-protagonista, come la statua di Pigmalione (che Levi ricorda nel 1982): già negli anni Settanta, peraltro prefigurando diverse innovazioni odierne come la stampante tridimensionale o la realtà virtuale, Levi intuiva il sinistro potere della tecnologia e della tecnica. Di fronte ad una modernità sempre più evoluta e pericolosa, che ha permesso tragici stermini di massa, cedeva forse a quella «tentazione del monito» e alla «meta-etica» (Berti), presentandola come baluardo dell’umanità nei suoi racconti. Si raffigura però una post-umanità (Pianzola), specialmente nei racconti distopici, le cui parole-chiave sono meticciato, ibridazione e contaminazione. Rappresentata, in particolare, dall’intertestuale e «affascinante dialogo con la mitologia classica e biblica, con le leggende ebrai¬che, con la fantascienza» (Barenghi): un dialogo che il presente contributo intende analizzare ed interpretare, definendolo in qualità di «tema, mitologema e processo» (Pianzola).
l'impegno, 2012
Saggio tratto dalla tesi di laurea specialistica "Occupanti tedeschi, fascisti repubblicani e movimento partigiano: una mediazione cattolica a Biella. Il caso Radio Baita", Torino, Università degli Studi, Facoltà di Lettere e Filosofia, Corso di laurea in Storia, a. a. 2010-2011, relatore prof. Gianni Perona, pubblicato su l'impegno - rivista dell'Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nel Biellese, Vercellese e in Valsesia - anno XXXII, nuova serie, n. 2 dicembre 2012 Approfondimento sulla figura di don Giuseppe Vernetti dopo la conclusione dell'esperienza a Radio Baita (ottobre - dicembre 194): rapporti con le autorità fasciste, con la Polizia di sicurezza nazista di Biella, il periodo dell'epurazione.