Michelangelo Cappella Paolina, "L'Eco di Bergamo", 29 giugno 2021, p. 40 (original) (raw)
Related papers
Gela: capitalismo, paradossi, trappole, "Gazzetta Ambiente", 3, 2015, pp. 103-110.
Il saggio ricostruisce la vicenda industriale di Gela e riflette sia sul particolare tipo di ordine sociale scaturito dall’incontro della città siciliana con la “modernizzazione”, sia sugli effetti di questo stesso ordine nel determinare la sostanziale impossibilità di una serena transizione neoliberista. La tesi sostenuta è che Gela, un caso iperbolico di “sviluppo” inquadrabile nella teoria economica degli anni ‘50 e negli interessi geopolitici del tempo, sia sostanzialmente finita in una “trappola” che condivide con molte altre aree del Meridione e che non lascia facili vie d’uscita.
Il Valore del paesaggio - Castelnovi
Calvino dedica le Conferenze americane "..ad alcuni valori o qualità o specificità (della letteratura) che (mi) stanno particolarmente a cuore, cercando di situarle nella prospettiva del nuovo millennio"[1] e parla poi, come sappiamo, di valori come la Leggerezza, la Rapidità, l'Esattezza, la Visibilità, la Molteplicità. Oggi, qui, vorremmo lavorare con lo stesso spirito: dare risalto alle specificità del paesaggio, esaminarne i risvolti teoretici ma anche operativi, che incidono nel comportamento quotidiano e sui nostri lavori. Del paesaggio vorremmo discutere il valore non tanto in assoluto quanto nelle qualità che emergono nel confronto con opportunità e scelte alternative, in quel bilancio logico o ideologico, intuitivo o considerato che comunque le pratiche quotidiane del territorio e del progetto ci obbligano ogni volta a sostenere. In esse il valore del paesaggio (nel senso di importanza per il ruolo che assume) si delinea da sé, per la sua implicita commisurazione con gli altri bisogni, con le scelte, con i piaceri che gli sono "concorrenziali" nell'uso del territorio. Infatti ormai il tema del paesaggio [2] non solo si impone all'attenzione di svariate discipline di indagine e di rappresentazione come "luogo" dell'identità e motore della mobilità di intere comunità, ma è diventato anche asse di riferimento per gran parte delle strategie di azione sul territorio: le prospettive della sostenibilità, della salvaguardia della diversità, del controllo delle trasformazioni si misurano sempre più non solo con gli aspetti "strutturali" socioeconomici e dell'ecosistema ma anche con gli aspetti "culturali" e "politici" del paesaggio. Nella fase in cui nella pianificazione territoriale ed urbana e nei programmi di intervento complesso la parola d'ordine è "(ri)qualificazione", l'impostazione paesistica consente di affrontare con un'ottica e una comprensione nuova temi progettuali di grande urgenza, quali quelli emergenti dai luoghi critici dell'abbandono (la "montagna", gli "entroterra"), dell'anomia (il "periurbano", l'"infrastrutturale"), del degrado (lo "sfruttato", il "dismesso"). Tutto ciò comporta l'ingresso del tema del paesaggio nel mondo delle pratiche, dei progetti, delle trasformazioni guidate. E' anche per questo che improvvisamente il paesaggio diventa, anche per i tecnici ed i gestori del territorio, una risorsa oggetto di valutazione, del confronto operativo tra bilanci alternativi di vantaggi o di penalizzazioni: si esce dal sistema indiscutibile dei beni immateriali e incommensurabili e si entra in quello dei beni non indefinitamente disponibili ma limitati, deperienti, in qualche misura considerabili come risorse scarse. Proviamo quindi ad assumere il valore del paesaggio come centro di riflessione: si tratta di un'angolatura che probabilmente
"In discussione - Eco e la serialità" (Between, V. 6, N. 11, 2016)
Queste poche pagine intendono aprire una discussione riguardo all'interesse mostrato da Umberto Eco nei confronti delle forme della narrazione seriale, tema del presente numero monografico della rivista Between; ovvio che si tratti anche di un modo per ricordare la sua figura di intellettuale, di studioso, e di docente, in una forma che non si riduca ad un banale "coccodrillo", ma che a partire dal suo lavoro cerchi invece di stimolare -come lui avrebbe certo gradito -, nuovi interessi e nuove ricerche.
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INTERVISTA SUL BLOG "MONFERRATO GREEN FARM" - LA TUTELA AMBIENTALE NELLA COSTITUZIONE ITALIANA
Monferrato Green Farm, 2022
Dal 9 marzo scorso sono vigenti le modifiche apportate agli articoli 9 e 41 della Costituzione con la riforma introdotta dalla Legge Costituzionale n° 1 approvata in Parlamento l'11 febbraio 2022 e pubblicata nel n° 44-22/02/2022 della Gazzetta Ufficiale Finalmente la tutela dell'ambiente è posta al centro dell'attenzione nazionale: essendo stata espressamente inserita tra i principi fondamentali della Costituzione, ricompresi fra gli articoli 1-12 della Carta, oltre a un interesse pubblico è anche un dovere che impegna lo Stato in primis ma anche tutti i cittadini, in particolare i proprietari di terreni, i gestori di aziende agricole e i titolari e manager di società e imprese che svolgono qualsiasi tipo di attività economica nel Paese.