L’amore non è soltanto chimica. I limiti di una comprensione “naturalizzata” dei legami affettivi (original) (raw)
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La scienza dell'amore e i suoi limiti RIFP
█ Riassunto Indagare l'amore come fenomeno naturale significa mettere a disposizione questo particolare aspetto della vita umana -da sempre considerato come qualcosa di evanescente, impalpabile e profondamente soggettivo -al contributo offerto alla sua comprensione dalla scienza contemporanea. Le scienze della natura stanno modificando il concetto intuitivo che ognuno di noi ha del sentimento amoroso. Ciò che emerge è una immagine dell'uomo meno libero di quanto ciascuno di noi è abituato a pensare. Una volta scoperto quanto siamo condizionati dalla biologia anche nell'amore, resta qualcosa di cui la scienza moderna non riesce ancora a rendere conto. Alla fine della sua storia naturale, l'amore esce ridimensionato nelle sue pretese, ma ancora vivo e perciò forse ancora più genuino. PAROLE CHIAVE: Amore; Neuroscienze; Naturalizzazione; Chimica cerebrale; Evoluzionismo.
La scienza dell'amore e i suoi limiti
Rivista Internazionale di Filosofia e Psicologia, 2013
█ Riassunto Indagare l'amore come fenomeno naturale significa mettere a disposizione questo particolare aspetto della vita umana-da sempre considerato come qualcosa di evanescente, impalpabile e profondamente soggettivo-al contributo offerto alla sua comprensione dalla scienza contemporanea. Le scienze della natura stanno modificando il concetto intuitivo che ognuno di noi ha del sentimento amoroso. Ciò che emerge è una immagine dell'uomo meno libero di quanto ciascuno di noi è abituato a pensare. Una volta scoperto quanto siamo condizionati dalla biologia anche nell'amore, resta qualcosa di cui la scienza moderna non riesce ancora a rendere conto. Alla fine della sua storia naturale, l'amore esce ridimensionato nelle sue pretese, ma ancora vivo e perciò forse ancora più genuino.
L’amore come fenomeno naturale. Questioni epistemologiche
2016
Indagare l’amore come fenomeno naturale significa mettere a disposizione questo particolare aspetto che caratterizza la vita degli animali umani e non umani – da sempre considerato come qualcosa di evanescente, impalpabile, modellato dai versi dei poeti e dalle melodie romantiche – al contributo offerto alla sua comprensione dalla scienza contemporanea. Le scienze della natura stanno modificando in maniera profonda il concetto intuitivo che ognuno di noi ha del sentimento amoroso. Cio che emerge e un’immagine dell’uomo meno libero di quanto ciascuno di noi e abituato a pensare. Una volta scoperto quanto siamo condizionati dalla biologia anche nell’amore, quanto questo sentimento sia radicato nella struttura e nella chimica del cervello, resta qualcosa di cui la scienza moderna non riesce ancora a rendere conto. Alla fine della sua storia naturale, l’amore esce ridimensionato nelle sue pretese, ma ancora vivo e percio forse ancora piu genuino, un istinto fondamentale della natura umana.
Affetti senza amore: la paura dei legami
Metafisica y persona, 2013
Affection is one of the areas where the crisis of today’s society is observed, as shown, for example, in the confusion between sexual desire, friendship and love. The article’s thesis is that this affective disorder hides something more profound: the fear of others, particularly towards the establishment of a last longing bond with them. To prove it, the author first examines how the separation between affection and love depends on judging bonds as contrary to reason, rendering one incapable of opening up to otherness and learning how to be open. Secondly, the author indicates the need to overcome the dialectic idea of love in order to think of it as a choice of affection for others and as a union of two identities that transcend each other through the asymmetric relationship of the gift of self. From here, he goes on to the final conclusion: the fear of bonds can be overcome when fidelity is lived as a complete synthesis of a, humanly sustainable, affection-love relationship.
La via, la verità e la vita: In occasione del cinquantesimo dell’Humanae vitae e del venticinquesimo della Veritatis splendor. Atti del Convegno tenutosi presso l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, Roma 29-30 novembre, 2018, edited by George John Woodall, Roma: APRA-IF Press, 2019
La tesi dell'articolo è che la valutazione errata di biologismo nei confronti dell'enciclica di Paolo VI "Humanae vitae" del 1968, circa la paternità responsabile, sia dovuta ad un inadeguato confronto con il concetto di natura che sta alla base della enciclica. Lo scopo di questo contributo è innanzitutto di fondare quest'ultimo concetto, per poi rafforzarlo dal punto di vista della filosofia morale.
«Un legame che non si sa bene da dove venga, però c’è»
Il de Martino, 2022
«Un legame che non si sa bene da dove venga, però c’è». Due interviste sul femminismo, con Anastasia Barone e Teresa Bertilotti Dialogo tra Paola Stelliferi, Anastasia Barone e Teresa Bertilotti, per la rubrica "Interviste" del n. 33/2022 della rivista "Il de Martino. Storie voci suoni"
Soggettività e natura. Tre forme del sublime romantico
CoSMo | Comparative Studies in Modernism, 2016
This article outlines three different forms of the natural sublime as presented in three converging texts of the Romantic period: Coleridge’s Hymn before Sunrise in the Vale of Chamouni , Shelley’s Mont Blanc , and Wordsworth’s lines on the Simplon Pass in Book 6 of The Prelude . The three versions stress the experience of the sublime as an encounter between nature and the subject, but whereas in Coleridge’s hymn the vision of the “great mountain” is the occasion for the poet’s voice to celebrate nature as the symbol of Divinity, in Shelley’s poem nature appears divested of all religious connotation and the stance of he poet is ambiguous because, on one hand, he presents himself as the “interpreter” of nature’s “mysterious tongue” but, on the other, it is his voice that gives nature a language making sense of her “silence”. As for Wordsworth, this article departs from received critical opinion contending that the description of the Gondo Gorges does not represent the true Wordsworth...
Questo lo chiami amore? Una chiave di lettura dell’umano
2016
QUESTO LO CHIAMI AMORE? UNA CHIAVE DI LETTURA DELL'UMANO DOMENICA BRUNI IN CONVERSAZIONE CON LEONARDO CAFFO-Chissà se l'amo?-È un dubbio che m'accompagnò per tutta la vita e oggidì posso pensare che l'amore accompagnato da tanto dubbio sia il vero amore. Italo Svevo Domenica Bruni: l'amore, a volte, è simile a un capolinea, un capolinea di speranza e umanità. o forse a me piace pensare così. Quando immagino l'amore in questi termini immediatamente ripenso a uno scrittore e ad un suo libro. lo scrittore è Raymond Carver, il libro Di cosa parliamo quando parliamo d'amore. I racconti di Carver sono spesso abitati da personaggi che stanno sulla soglia, indecisi su cosa fare e cosa dire. Un uomo, un marito, un amante... qualcuno che si volta e dice: «Soltanto una cosa voglio ancora dire. ascolta, Maxine. Ricordati questo. Io ti amo. Io ti amo qualunque cosa accada. e amo anche te, Bea. vi amo tutt' e due. addio". "e questo lo chiami amore", disse Maxine. lasciò andare la mano di Bea. e chiuse la sua a pugno. Poi scosse la testa e sprofondò le mani nelle tasche. lo fissò e poi lasciò cadere lo sguardo da qualche parte, per terra, vicino alle scarpe di lui. a lui venne in mente, come uno shock, che avrebbe ricordato per sempre quella sera e lei ferma in quel modo. era orribile pensare che per tutti gli anni a venire lei sarebbe stata per lui quella donna indecifrabile, una figura muta chiusa in un abito lungo, in piedi al centro della stanza, con gli occhi a guardare per terra. "Maxine", grido. "Maxine!" "Questo lo chiami amore?", lei disse, alzando lo sguardo e fissandolo. I suoi occhi erano terribili e profondi, e lui li guardò, per tutto il tempo che poté». Ma davvero l'amore è un capolinea di umanità? Leonardo Caffo: lo saprai, ma lo ridico a me stesso, Carver è anche un poeta. la raccolta più bella che ha pubblicato, prima di essere divorato intermezzo Animot-L'altra filosofia 59