Efficienza ed efficacia nelle scelte di investimento socialmente responsabile (original) (raw)

Efficacia e opponibilità dei patti di sostenibilità

Nuovo Diritto Civile , 2024

Nella prassi trova sempre maggior diffusione l’inserimento di clausole di sostenibilità all’interno degli accordi fra imprese leader delle filiere globali di valore e i propri fornitori. Il saggio si interroga sulla azionabilità di queste clausole da parte dei terzi in ipotesi di inadempimento delle parti. L’obiettivo è quello di verificare fino a che punto il principio di relatività degli effetti del contratto consenta di ampliare i confini di efficacia dell’accordo per tutelare l’altrui aspettativa. The inclusion of sustainability clauses within agreements between chain leaders of global value chains and their suppliers is finding increasing popularity. The essay questions the enforceability of these clauses by third parties in the event of nonperformance. The aim is to assess the extent to which the privity of contract principle allows the boundaries of effectiveness of the agreement to be expanded to protect the expectation of others.

Valutazione di efficacia e di efficienza: uno sguardo d'insieme

Valutare la qualità, i servizi di pubblica …, 2006

Valutazione di efficacia e di efficienza: uno sguardo d'insieme di Giorgio Vittadini e Simona C. Minotti 1.1 Valutazione e servizi alla persona di pubblica utilità Negli ultimi anni è cresciuta l'attenzione verso la valutazione della qualità dei servizi alla persona di pubblica utilità (SPPU), vale a dire servizi collettivi aventi lo scopo di migliorare particolari aspetti dello stato di benessere degli utenti, operanti nei settori tipici quali sanità, istruzione, formazione, assistenza, tempo libero, cultura (Gori e Vittadini, 1999). A differenza di quanto avviene nei mercati dei beni e servizi tradizionali, studi recenti documentano come la competizione del mercato basata sulla ricerca del massimo profitto non sia sufficiente per individuare con chiarezza la qualità dei SPPU (Borgonovi, 2002). Numerose ragioni stanno all'origine di questa affermazione: nei settori tipici del welfare spesso l'utente non è libero di scegliere l'agente, vi sono vincoli istituzionali, sindacali e corporativi, ed infine vengono introdotte regole etiche che limitano le modalità della concorrenza a tutela dei diritti e della sicurezza degli utenti, cosicché in tali settori si parla di "quasi mercati". Soprattutto, però, per la particolare natura dei SPPU, esiste, in questi settori, "asimmetria informativa": la qualità cioè non si manifesta fino al momento effettivo della fornitura del servizio e in molti casi, se non valutata, può rimanere occulta anche dopo tale erogazione (Moramarco, 1999). Infatti, l'esito dell'erogazione dei SPPU non sono solo gli output aziendali, facilmente rilevabili e quantificabili,

Sul paradigma dell’efficacia e dell’efficienza

in F. Mattei (ed.), Sul paradigma dell’efficacia in educazione, 2012

«C'è qualcosa di tremendo nell'abbandono degli dei» 1 , annotava un Canetti pensoso e turbato sul finire degli anni Quaranta. E in ciò riecheggiava la radicalità del grido nietzscheano e la grande desolazione dell'invocazione hölderliniana agli dei venturi che, attesi, tardavano a prendere il posto degli dei andati. Ma non tutti -e certamente coloro che hanno visto nella caduta dell'orizzonte religioso (e metafisico) una positiva conquista della coscienza modernahanno letto questa eclisse o questo tramonto -il secco Abendland nietzscheano -con turbata preoccupazione. C'è anche chi, come Aragon, ha esaltato quell'abbandono e ha cantato una nuova mitologia del moderno 2 , invocando la potenza della fantasia, del- * Dipartimento di Scienze dell'Educazione -Università Roma Tre. 1 E. Canetti, La provincia dell 'uomo, Adelphi, Milano 1993 6 , p. 149. 2 Così connota il moderno un osservatore attento come Rella: «(...) ciò che caratterizza il mito del moderno è la sua incapacità di dar conto delle differenze e delle contraddizioni. O meglio: il mito si produce proprio come una difesa contro la differenza che, al di fuori del

Efficienza delle forme organizzative del “fare” impresa sociale: un confronto

Impresa Sociale, 2008

Effi cienza delle forme organizzative del "fare" impresa sociale: un confronto 31 Adalgiso Amendola, Roberta Troisi Dimensioni politiche dell'impresa sociale 63 Laura Bazzicalupo Etica ed economia: quale etica per quale economia? 82 Fabio Marino Il puzzle dell'impresa sociale tra impazienze democratiche ed esigenze partecipative 93 Angela Iacovino Responsabile recensioni (cui inviare i volumi da recensire)

Gestione collettiva del risparmio e responsabilità

2015

: 1.1. Articolazione degli interessi nella gestione collettiva del risparmio e responsabilità degli amministratori. -1.2. (Segue): dualismo normativo e omogeneità degli interessi. -2. La responsabilità della Sgr per l'inadempimento agli « obblighi del mandatario » nei confronti del partecipante al fondo comune: gli standard di valutazione della condotta. -2.1. L'obbligo della Sgr di gestire il fondo secondo diligenza: tra criteri generali e regole speciali. -2.2. L'obbligo di « correttezza » della Sgr. -2.3. (Segue): la legittimazione del singolo partecipante al fondo. -3.1. La responsabilità degli amministratori di Sgr nei confronti della società: l'"inadempimento" con riferimento alla gestione del fondo. -3.2. L'elemento oggettivo: danno al fondo e danno al patrimonio sociale. -4. La responsabilità degli amministratori per l'inadeguatezza degli assetti organizzativi. -5.1. Il risarcimento del danno diretto ex art. 2395 c.c. nelle Sgr. -5.2. Il coordinamento tra azioni sociali e individuali. -6.1. La responsabilità degli amministratori di Sicav e Sicaf: azione sociale e azione diretta. -6.2. Le Sicav e Sicaf c.d. "multicomparto". -6.3. Le Sicav e Sicaf con gestione delegata. -7. Conclusioni. 1.1. Nelle società di capitali, la disciplina della responsabilità degli amministratori rappresenta una delle tecniche regolatorie che, mediante l'imposizione in capo ai gestori di standard di condotta (diligenza e correttezza), mirano a incentivare una gestione oculata dell'impresa sociale o, secondo una concezione gius-economica, alla riduzione dei "costi di transazione" connessi a uno dei conflitti di "agency" tipicamente rilevati nelle società caratterizzate dalla separazione fra proprietà e controllo ( 1 ). (*) Dottore di ricerca in Diritto commerciale interno e internazionale, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. ( 1 ) In generale, non senza valutazioni critiche in ordine all'efficacia di siffatto strumento, L. ENRIQUES -H. HANSMANN -R. KRAAKMAN, The Basic Governance Structure: The Interests of Shareholders as a Class, in R. KRAAKMAN -J. ARMOUR -P. DAVIES -L. ENRIQUES -H. HANSMANN -G. HERTIG -K. HOPT -H. KANDA -E. ROCK, The Anatomy of Corporate Law 2 , Oxford, 2009, 79 s.; C. ANGELICI, La società per azioni. I. Principi e problemi, in Trattato di diritto civile e commerciale, già diretto da A. Cicu -F. Messineo -L. Mengoni e continuato da P. Schlesinger, Milano, 2012, 401 s., 420 ss.; G.C. RIVOLTA, Diritto delle società. Profili generali, in Trattato di diritto com-Rivista delle società -2015 ( 7 ) Con riferimento alle Sicav, R. MILETTI (nt. 3), 348; cfr., anche, R. LENER (nt. 3), 140 ss. La strutturale differenza tra "partecipazione" a un Oicr (che prescinde in toto, per quanto riguarda l'ordinamento italiano, dalla forma giuridica per mezzo della quale questa è veicolata: Sgr, Sicav o Sicaf) e "partecipazione" azionaria è acquisita in diritto comparato: v., nel sistema statunitense, Northstar Financial Advisors nel diritto tedesco, in particolare, D. ZETZSCHE, Das Gesellschaftsrecht des Kapitalanlagegesetzbuches, in AG, 2013, 615 ss.; in Francia, si sottolinea che la Sicav -a differenza di una s.p.a. di diritto comune -non rappresenterebbe la disciplina organizzativa del finanziamento di un'impresa meta-individuale, ma soltanto uno strumento che consente una gestione collettiva del patrimonio dei clienti/soci (così,

Il Capitale Sociale conta per gli outcomes economici?

2004

Il paper analizza due questioni aperte nella letteratura sul capitale sociale. Vale a dire se dalle diverse nozioni di capitale sociale è possibile individuare un concetto robusto e se gli studi empirici che lo supportano soffrono delle "questioni econometriche" sollevate da Durlauf (2002a). Esso mostra che può essere realistico parlare di capitale sociale come concetto robusto nel senso che la scelta della definizione e della misura può essere ridotta ad utilizzare una delle variabili relazioni sociali ripetute, norme civiche e fiducia. Ma mostra anche che i problemi di exchangeability e di identification che affliggono gli studi empirici su capitale sociale e crescita economica affrono lo stimolo per ulteriori investigazioni sulla robustezza e sulla causalità. Avere evidenziato la fragilità di questi studi empirici rappresenta di per sé un risultato rilevante.

FINANZA ALTERNATIVA E INNOVAZIONE SOCIALE: PROLEGOMENI AD UNA TEORIA DELL’«IMPACT INVESTING»

I diritti di traduzione, riproduzione e adattamento totale o parziale e con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm e le copie fotostatiche) sono riservati per tutti i Paesi. Fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume/fascicolo di periodico dietro pagamento alla siae del compenso previsto dall'art. 68, comma 4 della legge 22 aprile 1941, n. 633 ovvero dall'accordo stipulato tra siae, aie, sns e cna, confartigianato, casa, claai, confcommercio, confesercenti il 18 dicembre 2000. SOMMARIO BENESSERE E REGOLE DEI RAPPORTI CIVILI LO SVILUPPO OLTRE LA CRISI Parte I Benessere della persona e benessere economico G. Calabresi, Introduzione 7 S. Rodotà, Crescita e benessere 15 M. Musella, Produzione e valore non patrimoniale: beni ambientali e culturali. Brevi riflessioni di un economista 23 G. Azzoni, Dignità umana, dipendenza reciproca, felicità comune 31 M. Grondona, Welfare e libertà: una prospettiva individualista 51 B. Pozzo, Le nuove regole dello sviluppo: dal diritto pubblico al diritto privato 71 U. Mattei, Civiltà e benessere: Stato, Stato minimo, collettività organizzate 103 Parte II Attività economica e habitat naturale Presiede: M. Nuzzo F. Marinelli, Titolarità dei beni e soggettività giuridica: collettività locali e interessi diffusi 113 L. Francario, Uso collettivo di beni deperibili ed esauribili e sostenibilità 123 M. Monteduro e S. Tommasi, Paradigmi giuridici di realizzazione del benessere umano in sistemi ecologici ad esistenza indisponibile e ad appartenenza necessaria 161 U. Salanitro, Impatto ambientale dell'impresa e teorie economiche della responsabilità 203 Parte IV Crescita, benessere e rapporti civili N. Lipari, Introduzione 471 M. Libertini, Persona, ambiente e sviluppo: ripensare la teoria dei beni 479 M. Bussani, Le persone e la crisi: il ruolo della responsabilità civile 493 Conclusioni: P. Perlingieri, Produzione, beni e benessere 509 522 Carlo Mignone FINANZA ALTERNATIVA E INNOVAZIONE SOCIALE: PROLEGOMENI AD UNA TEORIA DELL'«IMPACT INVESTING»

Efficienza economica e sociale nella cooperazione

2011

Enrico Testi (ARCO-Action Research for CO-development). Le elaborazioni statistiche del Capitolo 2 sono state effettuate da Silvia Rettori (Unioncamere Toscana). Le elaborazioni statistiche degli altri capitoli sono state effettuate dagli autori. L'allestimento editoriale è stato curato da Elena Zangheri (IRPET).

Scegliere la sostenibilità: decisioni e decisori

La presentaione discute su: Dall’agire al governo delle azioni nella sostenibilità I soggetti che agiscono • Individui • Gruppi Il modo in cui prendono le decisioni • Preferenze individuali e personali? • Interessi di gruppo • Vincoli di varia natura Che cosa significa governare per la sostenibilità e qual è il soggetto che può governare per la sostenibilità • Definire e promuovere valori condivisi o non condivisi • Definire a far rispettare regole condivise o non condivise • Il soggetto del governo è necessariamente un soggetto pubblico