Sepolture intramurali a Mozia (original) (raw)

Sotto lo sguardo di Medusa: antefisse con gorgoneion a Mozia

Rivista di Studi Fenici XLV- 2017, 2018

This contribution is focused on the evidence of antefixes with gorgoneion found in Motya. In fact, although the iconography of the gorgoneion is not unusual in the Punic area, so much so that it is used in various craft categories, the discovery of architectural antefixes proposes the question of the type of roofing and building to which they belong. Although numerically reduced, the antefixes seem to confirm the existence of Greek-type buildings on the island, also underlining the strong connection with the nearby Selinunte.

Una testa di sileno in bronzo da Mozia

The occasional (and fortuitous) discovery of a bronze head of a silenus, occurred during the XXXV season of excavations carried out by Rome «La Sapienza» University Expedition to Motya, gives the cue to shine a light on the reception and the re-interpretation of Greek themes and iconographies in a period of deep changes on the culture of the island.

LA TESSITURA A MOZIA: NUOVE EVIDENZE

Vicino Oriente XXVI, 2022

The results of archaeological excavations at Motya have highlighted the importance of textile production and the circulation of luxury goods in this nodal settlement of the Mediterranean since its origins. In the city, warp-weighted loom is widely attested, as shown by the discovering of large quantity of loom weights. New analyses, carried out on materials relating to textile production collected in the archaeological excavations of over a century, and also collected in the new discoveries of the Sapienza Expedition have suggested that tablet weaving was known in Motya.

Sepolture anomale in Italia tra Preistoria e Medioevo

Sepolture anomale in Italia tra Preistoria e Medioevo, 2017

Un punto di incontro significativo tra l’ambito umanistico e quello scientifico è certamente ben rappresentato dallo studio delle cosiddette “sepolture anomale”, conosciute in letteratura anche come “giaciture non convenzionali” o “deviant burials”. L’approccio scientifico dei contesti archeo-antropologici ha consentito di fare luce su alcune tematiche relative alla ritualità, alla complessità sociale ed, in generale, a tutta una serie di aspetti riguardanti quelle comunità cui i contesti anomali sono riferibili, con attenzione particolare al loro modo di vivere il rapporto con la morte. Il presente elaborato di tesi, avvalendosi dagli studi sopracitati, si pone l’obiettivo di raccogliere alcuni casi editi per cercare di comprendere e spiegare il significato che si può attribuire all’anomalia attraverso il tempo e nelle varie aree geografiche, ma soprattutto chi ne è il destinatario e perché, e se questi soggetti mutano nel tempo. Nella prima parte dedicata alla definizione della problematica, verrà illustrato lo stato dell’arte attraverso una panoramica di alcuni casi editi, si definirà che cosa si intende con il termine “anomalo”, in riferimento soprattutto alle modalità attraverso le quali l’anomalia è identificata ed identificabile e in relazione ai destinatari nei confronti dei quali è possibile cogliere atteggiamenti devianti. Si procederà quindi all’illustrazione di alcuni esempi di sepolture nelle quali è stato colto questo intento di diversificazione, operando una distinzione in termini cronologici e geografici, riferibili ad un periodo compreso tra la preistoria e il medioevo e in relazione al solo territorio italiano, con la premura di evidenziare i caratteri di continuità e di discontinuità che interessano l’evoluzione di questo fenomeno nei tempi e nell’areale geografico di cui sopra si è detto.

Sulle mura di Mozia: la città punica

Scienze dell'Antichità 19.2/3 2014, Atti del convegno internazionale Sapienza Università di Roma, 7-9 maggio 2012. Mura di legno, mura di terra, mura di pietra: fortificazioni nel Mediterraneo antico, a cura di Gilda Bartoloni e Laura Maria Michetti, cura redazionale Alice Landi.

“The actual fortifications of Motya appear to have been formed by a girdling wall around the enceinte and by advanced towers and bastions, mostly of a rectangular form, placed at varying though frequent intervals throughout the line of defence, and especially in the immediate vicinity of the gateways and other approaches to the town. Flights of steps or staircases have been found in two points of the fortifications, leading from these down to the sea-shore” (WHITAKER 1921, p. 140).