Copricapi e bende rituali nelle ceramiche italiote e siceliote (original) (raw)

Figure mascherate e maschere comiche nella ceramica italiota e siceliota

Studia Archaeologica, 2020

The subject of the book are the so-called Phlyax Vases (A. D. Trendall) and the other vases of Magna Graecia and Sicily on which only comic masks were represented. This composite figured production, usually analyzed with reference to the two fundamental iconographic strands that distinguish it, namely that relating to scenes in which one or more masked characters act and that relating, instead, to the reproduction of the comic mask in different contexts, has long been the subject of a heated debate originating from the painted images, framed by following different interpretative paths. They contributed to it, in the 4th century BC., the Lucanian, Apulian, Siceliote, Paestan and Campanian ceramic workshops, of which a substantial number of vases are preserved which are now framed, although in necessarily synthetic form, through a catalogue of over four hundred specimens and through the reference to their pictorial decorations in the red-figure and polychrome techniques, fundamentally inspired by the Attic comedy and widely considered in the international bibliography, to the information on the vase-painters and the workshops that produced them, to the proveniences of the preserved specimens from the colonies and indigenous centres, to their shapes and functions. The integrated consideration of the available data allows an update of the discussion on the problem, which has been able to benefit from the recent publication of important more selective scientific contributions and of a non-univocal methodological approach. Luigi Todisco Series: Studia Archaeologica, 242 ISBN: 9788891320834 http://www.lerma.it/index.php?pg=SchedaTitolo&key=00013825

Musica e rito nelle ceramiche siceliote. A proposito delle hydriai di Marianopoli con scene nuziali

2009

Gli scavi effettuati nel 1977 e nel 1978 dalla Soprintendenza di Agrigento a Marianopoli, l'antica Myttistraton, centro indigeno ellenizzato della Sicilia centro-meridionale collocato nella media Valle del fiume Platani, hanno interessato la necropoli greca che ha consentito il ritrovamento della "Tomba 2" di notevoli dimensioni. All'interno erano collocate quattro sepolture risalenti al IV sec. a.C. che contenevano un ricco corredo tipicamente femminile, costituito da 72 oggetti, e quattro scheletri appartenenti ad una donna adulta, ad una giovinetta e a due bambine, probabilmente appartenenti ad uno stesso nucleo familiare. La ricchezza e l'abbondanza delle offerte può essere spiegata se si considera che forse si è trattato di una comune sorte che ha portato la madre e le sue tre figlie a morire contemporaneamente. All'interno della tomba erano deposti vasi di forme e decorazioni del migliore repertorio dello stile di Gnathia (335-310 a.C.), oltre che cer...

Gli strumenti del rituale. Una forma ceramica da Sorgenti della Nova: uso, significato, distribuzione, in Atti dell'Undicesimo Incontro di Studi Preistoria e Protostoria in Etruria – Paesaggi cerimoniali (Valentano – Pitigliano 14-16 settembre 2012), Milano 2014, pp. 211-230

Atti dell'Undicesimo Incontro di Studi Preistoria e Protostoria in Etruria, 2014

The settlement of Sorgenti della Nova has returned at least five fragmentary examples of a particular kind of vessel, equipped with a series of spouts along the rim, commonly known in bibliography as "kernos" because of its similarities with the container used during rituals in honor of Demeter and other goddesses in classical times. For this form, attested in central Italy between the Late Bronze Age and the Iron Age, has often been proposed an interpretation as great lamp with multiple fires. However, the clearly ritual context of recovery of the main specimen from Sorgenti della Nova, allows us to place more emphasis on similarities with the eponymous container from the classical era. On the other hand forms perfectly comparable with protoetruscan and Villanovan ones are also attested in Central European environment, where their use in the context of domestic rituals has often been convincingly suggested and whose origin can be found in a moment of transition between the Copper Age and the Bronze Age. This element enriches the ritual panorama of Sorgenti della Nova and seems to endorse the pertinency of the worship to a female deity, the Great Mother, the goddess of fertility.

Musica e rito nelle ceramiche siceliote. A proposito delle hydriai di Marianopoli con scene nuziali, «Phasis», XII, 2009, pp. 73-82.

2009

Gli scavi effettuati nel 1977 e nel 1978 dalla Soprintendenza di Agrigento a Marianopoli, l’antica Myttistraton, centro indigeno ellenizzato della Sicilia centro-meridionale collocato nella media Valle del fiume Platani, hanno interessato la necropoli greca che ha consentito il ritrovamento della “Tomba 2” di notevoli dimensioni. All’interno erano collocate quattro sepolture risalenti al IV sec. a.C. che contenevano un ricco corredo tipicamente femminile, costituito da 72 oggetti, e quattro scheletri appartenenti ad una donna adulta, ad una giovinetta e a due bambine, probabilmente appartenenti ad uno stesso nucleo familiare. La ricchezza e l’abbondanza delle offerte può essere spiegata se si considera che forse si è trattato di una comune sorte che ha portato la madre e le sue tre figlie a morire contemporaneamente. All’interno della tomba erano deposti vasi di forme e decorazioni del migliore repertorio dello stile di Gnathia (335-310 a.C.), oltre che ceramiche siceliote a figure rosse. Fra queste, due hydriai una delle quali con la raffigurazione di un sistro a scaletta in una scena di gineceo, l’altra con due figure femminili che suonano la kithara e l’arpa in una scena di carattere religioso connessa ai riti nuziali. La presenza di particolari strumenti musicali nelle raffigurazioni sembrerebbe rievocare l’importante ruolo della musica nell’ambito dei riti di passaggio compiuti dalle ragazze prima delle nozze per il raggiungimento dello status di donna adulta. Il sistro a scaletta, l’arpa e la kithara, ricorrenti nella ceramica magnogreca del IV-III sec. a.C., oltre alla sfera nuziale, sono legati a quella funeraria e assumono nel contesto figurativo dei vasi della tomba di Marianopoli una funzione e valenza connessa all’ambito erotico escatologico, in rapporto con il culto di Afrodite e con le nozze da un lato e con la dottrina orfica dall’altro.

Ritualità italica, komos dionisiaco e strumenti musicali

Vicatim n.2 , 2022

L'uso delle ceramiche di importazione a Carife dimostra un uso consapevole e originale degli oggetti figurati per richiamare una ritualità cultuale italica già diffusa nell'area. Dietro l'immaginazione dionisiaca si può nascondere un culto italico assimilato al dionisismo solo nell'apparenza rituale.

Ceramica da cucina e incensieri nel santuario di Diana Nemorense i tipi presenti e il loro utilizzo nell’ambito del sacrificio

di Albintimilium da parte di G. Olcese 5 , per la prima volta si intendono tutte le produzioni locali o importate, caratterizzate da funzioni specifiche: ceramica da cucina, ceramica da mensa, ceramica da dispensa. Da allora si parla, al plurale, di "ceramiche comuni" e, in particolare, Pavolini individua il legame di queste non solo con l'ambito alimentare, ma anche con quello cultuale e della cosmesi 6 . Per questo, nel presente contributo si è compresa non solo la ceramica da cucina connessa con l'ambito alimentare, ma anche quella legata all'ambito cultuale, ossia gli incensieri.

La ceramica italiota e siceliota. Produzione, circolazione, fruizione

ceramica italiota e siceliota. Produzione, circolazione, fruizione Francesco Marcattili, Libertas e Iuppiter Liber in Aventino. Schiavitù e integrazione negli anni della seconda Guerra Punica Françoise-Hélène Massa-Pairault, La tombe François et la vision politique de l'Étrurie au IV e siècle a.C. Françoise-Hélène Massa-Pairault, Turnus: de Virgile à Castrum Inui Concetta Masseria, La natura "augurale" del tempio lucano Theodoros Mavrojannis, Consequences of the battle at Salamis in the Eastern Mediterranean and Cyprus from 478 to 449 b.C.: the «Hellenikos Polemos» Carmela Roscino, La sposa ritrovata. L'iconografia di Elena Phainomeris nella ceramica attica del terzo venticinquennio del V secolo a.C. Jacopo Tabolli, All'origine dell'Agro falisco Sommario Luigi Todisco, La fanciulla inseguita di un vaso lucano da Vaste nel Museo di Taranto Mario Torelli, Spurinas e non Murinas. Appunti per la storia della famiglia fondatrice della tomba dell'Orco Girolamo Visconti, Il gioco del kottabos oltre i confini del simposio. Un'analisi attraverso la ceramica italiota, tra ceramica attica ed etrusca Gabriel Zuchtriegel, Das Begehren von dem Ovid nicht spricht: Hermaphroditos in der hellenistisch-römischen Kunst Recensioni M. Castoldi, Alberi di bronzo. Piante in bronzo e in metalli preziosi nell'antica Grecia, Bari 2014 [Pier Giovanni Guzzo] V. Nizzo, Archeologia e antropologia della morte. Storia di un'idea. La semiologia e l'ideologia funeraria delle società di livello protostorico nella riflessione teorica tra antropologia e archeologia, Bari 2015 [Pier Giovanni Guzzo]