Organizzarsi per Educarsi: gli anarchici e il movimento del lavoro cinese (original) (raw)

Il Nucleo Universitario Anarchico Coordinamento Studenti Anarchici nell'anarchismo degli anni Settanta

2017

L'anarchismo ha sempre rappresentato un soggetto storico tanto interessante quanto complesso: nella sua storia lunga quasi centocinquant'anni (cioè a partire dal congresso dell'Internazionale antiautoritaria di St. Imier, dove si formalizzò la differenza con gli "autoritari" di Karl Marx, la fazione con cui condividevano l'allora "Internazionale dei Lavoratori"), è sempre stato caratterizzato da una diffusione pressoché globale, da una grande variabilità a livello di contenuti e da una notevole vitalità, caratteristica dimostrata dalla capacità di rigenerarsi dopo ogni periodo di riflusso o repressione.

Partito comunista e società cinese - una rilettura in chiave gramsciana

Gli approfondimenti cinesi svolti dal pensatore sardo nel suo lavoro sono piuttosto scarni e non vanno nel profondo della situazione politica e sociale del paese. D’altro canto, non possiamo dimenticare che tali note siano state scritte dal Gramsci in una situazione ben poco accomodante, ed in un periodo di grande transizione e confusione per la Cina. L’intero lavoro è basato sullo scarno materiale che l’autore ricevette in carcere, con tutte le limitazioni che ne conseguirono. La scoperta di Gramsci in Cina fu tardiva e resta, ad oggi, di nicchia: al principio degli anni Ottanta, dopo il soggiorno cinese di Enrico Berlinguer, iniziò la pubblicazione di scritti riguardanti la vita ed il pensiero gramsciano . I maggiori divulgatori ed analisti furono Xu Chongwen e Tian Shingang, che utilizzeremo più tardi per comprendere l’utilizzo di Gramsci nel Paese asiatico. Non mancheranno, tuttavia, le traduzioni di opere gramsciane (Lettere dal carcere e Selezione dei Quaderni del Carcere) e di opere dedicate ad Antonio Gramsci, come La vita di Antonio Gramsci di Giuseppe Fiori o Antonio Gramsci di Palmiro Togliatti . Abbiamo appurato, quindi, che Gramsci e Cina sono ancora oggi distanti, ma legati da un sottile filo di interesse reciproco. Gramsci si è affacciato appena alla realtà cinese, e la Cina negli ultimi anni lo scruta per trarne insegnamento: vedremo nelle prossime righe se, da esterni, è possibile comprendere al meglio, in piccola parte, la società e la cultura cinese tramite gli strumenti datici dal pensatore sardo.

Descolarizzazione. Un capitolo tratto dal libro 'Anarchia come organizzazione' di Colin Ward.

Dalla Relazione sul seminario che avrà inizio lunedì quattro agosto a Epsom nel Surrey, scrìtta nel 1783 da William Godwin, a Compulsory Miseducation (La diseducazione obbligatoria) di Paul Goodman (1964), l'anarchismo ha sempre ritenuto di svolgere un ruolo importante e rivoluzionario nel campo della pedagogia. E infatti, nessun altro movimento ha mai assegnato un posto tanto significativo, nei suoi scritti e nelle sue attività, a princìpi, concetti, esperimenti e pratiche pedagogiche.

Pun Ngai, Cina, la società armoniosa. Sfruttamento e resistenza degli operai migranti, Jaca Book, Milano (co-curatore con F. Gambino), 2012

Questo libro è un esercizio di avvicinamento a una condizione umana che in occidente è più rimossa che sconosciuta. In particolare, la discussione delle tendenze in atto nella Cina attuale sembra una foglia composta, della quale si fatica a leggere la nervatura che l'alimenta, ossia il sistema cinese della residenza. Dai primi anni 1950 tale sistema (hukou) ha separato la popolazione rurale da quella urbana in termini economici e politici dividendola orizzontalmente in due classi di cittadinanza, di cui quella inferiore era in larga misura, anche se non completamente, bloccata nelle campagne. Con la svolta del 1978, l'esodo di giovani dalle campagne verso le città ha assunto proporzioni bibliche, ma lo statuto di quanti hanno lasciato e lasciano i villaggi è rimasto perlopiù quello del "lavoro migrante rurale". È questo flusso verso le periferie industriali che ha innervato la trasformazione cinese degli scorsi trent'anni. Tuttavia in occidente esso è stato sovente considerato come uno -e talvolta ovvio e secondario -tra i tanti ed eterogenei fattori del megatrend. È così capitato durante il trentennio scorso di dover ascoltare il ritornello della classe operaia come una specie in via di globale estinzione, mentre era snobbata la maggiore migrazione non coatta della storia umana e il principale fenomeno sociale di questi tempi, ossia lo spostamento dalle campagne alle città di circa 200 milioni di cinesi che si avviavano al lavoro salariato. Su un miliardo e 300 milioni di abitanti, i 200 milioni di lavoratori migranti rappresentano un gruppo politi-LE SPINE DEL LAVORO LIQUIDO GLOBALE di Ferruccio Gambino e Devi Sacchetto A Tian Yu, lavoratrice a Shenzhen, che conosce il lato oscuro del mercato mondiale.

Informazioni anarchiche

Il circolo di via Scaldasole Incontri Riflessione sull'antispecismo Anniversari La resistenza libertaria al bolscevismo Arte Pino Pinelli visto da Francesco Arena

A colloquio con i ricercatori marxisti della Chinese Academy of Social Sciences (CASS

Attraverso tre interviste a dirigenti ed intellettuali della CASS emergono i nodi nevralgici del confronto con la dimensione intellettuale e politica cinese. Questi punti non solo ci permettono di decodificare meglio quel mondo e farcelo conoscere più a fondo, ma aiutano a far affiorare alla mente importanti domande e spunti di riflessioni imprescindibili, anche per i marxisti occidentali.