The Atrocity Exhibition part 2 (original) (raw)

On Human Remains: Part 2 (2018)

Paper sumbitted as part of an Exam on Cultural Anthropology at the Universities of Trento and Verona (Italy), Summer Semester 2017 - 2018.

Inside the exhibition

Inside the exhibition, 2022

Il libro considera l’allestimento di esposizioni temporanee tra il XVI e il XXI secolo come un complesso fenomeno culturale, prendendo in esame dodici casi studio. Attraverso l’analisi di documenti inediti e approcci metodologici diversificati, i saggi esplorano il fenomeno espositivo nelle sue molteplici declinazioni e come esso abbia prodotto dei cambiamenti significativi nel modo di guardare l’arte, dalla Firenze ducale del Cinquecento al Canada francese contemporaneo. Al centro dell’indagine è il rapporto tra teoria, dispositivo, spazio e pratica curatoriale. Il quadro d’insieme che il volume restituisce permette di riflettere in senso diacronico sul concetto di ‘esposizione’, dimostrando i limiti applicativi di questo termine e proponendo una riflessione fondata su un’analisi storica della pratica espositiva, ponendo l’accento sul ruolo cruciale delle mostre nelle (ri)scritture della storia dell’arte.

Atlante delle debolezze - prima parte

Nuovo Giornale Nazionale`, 2023

il ruolo degli attori non governativi nella definizione delle politiche internazionali e interne. http://www.nuovogiornalenazionale.com/index.php/estero/politica-internazionale/13791-atlante-delle-debolezze-attori-statali-e-non-statali-i.html

IL TEATRO ASSENTE (2)

Mi riferisco, evidentemente, all'uso ormai esclusivo che dell'aggettivo virtuale si fa in ambito informatico. Del resto, oggi per 'teatro virtuale' si può intendere un modo di allestimento quale La fama che invaghisce a un dolce suono voi superbi mortali, e par sì bella, è un ecco, un sogno, anzi del sogno un'ombra. (G.L. XIV, Ott.63) Una metafora in cui si produrrà anche Shakespeare 8 , e che allude, in definitiva, all'illusione che la fisicità impone, ma questa non è che "un ecco, un sogno, anzi del sogno un'ombra".Tasso ci segnala l'evanescenza del reale per bocca di una "larva" 9 , un fantasma, come dire che ciò che non è ci ricorda che nulla è. Il rapporto che si viene allora a stabilire tra la 'visione' e il 'corpo'che la rappresenta, sia esso scrittura o attore, è già tutto istituito nella zona neutra precodice. Non a caso Pirandello fa dire a Cotrone: Non è per il teatro. Un teatro si fa presto a metterlo su dovunque [...] Ho letto tutta questa notte fino a poco fa coi miei amici, la vostra "Favola del figlio cambiato" […] E come fate a crearla? […] leggendola mi sono sentito rapire. E' fatta proprio per vivere qua, Contessa in mezzo a noi che crediamo alla realtà dei fantasmi più che a quella dei corpi. 10 10

Parte II

Linguistica italiana

La Romània è quel territorio dove vengono parlate le lingue romanze e tale aggettivo deriva dall'espressione latina "romanice loqui", con cui ci si riferiva ai territori in cui si parlava "romanamente"(cioè in latino). Le lingue romanze sono in un certo senso "figlie" del latino e comprendono oltre all'italiano e i dialetti, alcune delle lingue di minoranza parlate sul nostro territorio come per esempio il sardo, il friulano e il ladino, altre lingue nazionali come il francese, lo spagnolo, il portoghse, il rumeno con ovviamente i rispettivi dialetti e le lingue di minoranza presenti inquesti paesi come il catalano e il franco-provenzale. In seguito all'espansione coloniale delle nazioni in cui si parlano le lingue romanza si è ultieriormente esteso e interessa aree delnord, centro e sud America e dell'Africa. Il latino di cui si parla non è il latino scritto degli autori classici come Orazio, Virgilio e Cicerone, ma un insieme di varietà che non si identificano con il latino classico. A partire dala seconda metà ell'Ottocento si è iniziato a iferirsi a questo insieme di vrietà come al latino volgare. Molto importanti per la ricostruzione del latino volgare = latino parlato sono le liste degli errori stilate da grammatici ed eruditi: la più importante testimozìnianza è l'Appendix Probi.

On Human Remains: Part 1 (2018)

Paper sumbitted as part of an Exam on Cultural Anthropology at the Universities of Trento and Verona (Italy), Summer Semester 2017 - 2018.

Conspiracy Part. II

This paper represents the second part of a work that thoroughly analyses the common law offence of conspiracy. This second paper deals with the structure of the offence. In particular, it focuses on its definition and juridical nature (inchoate offence); the actus reus (the agreement and the overt act); the mens rea; the necessity of a criminal collaboration, aiding and abetting (with a specific reference to the Pinkerton rule); the U.S. Federal Conspiracy Law.

Zurolo Cap I parte II

CAPITOLO I, PARTE II: CASATA ZUROLO. ORIGINI E SVILUPPO DI UNA FAMIGLIA FEUDALE DEL MERIDIONE D'ITALIA

Balì, da Baliaggio (area di giurisdizione di un Balivo), alto grado che attribuiva a un dignitario dell'Ordine un determinato territorio sottoposto alla sua giurisdizione o governo. Altra figura importante, nella scala gerarchica dell'Ordine Gerosolimitano, era il Luogotenente Generale che veniva immediatamente dopo il Balì. Spesso quest'ultimo, non potendo personalmente amministrare o governare taluni territori, sottoposti alla sua giurisdizione, provvedeva a nominare un proprio sostituto, ossia una persona di sua fiducia, idonea ad operare in sua assenza esercitando tutti i poteri conferitogli, considerato che per ben rispondere alle rigide regole dell'Ordine il Luogotenente Generale doveva necessariamente essere un dignitario dell'Ordine o un familiare del Balì. ~ 28 ~ Iscritta nell'Annuario della Nobiltà Italiana, ed. XXXII (cfr. parte IV, p. 2337, Zurolo), e nel Libro d'Oro napoletano (cfr. ad vocem: Zurlo, Capece Zurlo), dopo l'abolizione dei Sedili nel 1800. Questa Casata perdette, ancora, durante la contesa (ispano-francese) tra l'imperatore del Sacro Romano Impero Carlo V (n. 1500 †1558) e Francesco I di Francia (n. 1494 †1547), molto della sua grandezza e potenza, e precisamente quando giunse (aprile 1528) nel Regno di Napoli il maresciallo di Francia Odet-Odetto de Foix visconte di Lautrec (n. 1485 † agosto1528), dal quale fu spogliata dei suoi feudi e ricchezze nell'aver parteggiato per detto sovrano di Spagna, Carlo V 1. Alcuni membri di questa famiglia, di origine partenopea, nella seconda metà del Cinquecento, a causa degli enunciati motivi emigrarono da Giovinazzo, ove fra l'altro detenevano il Patriziato, e alienarono parte dei loro beni stabili, allora situati sia nei territori di questa Città sia in quelli di Baranello e di Larino in Capitanata, portandosicon vita more nobilium fino al Sei-Settecento 2 , poi riconosciuti/riconfermati in virtù delle prerogative di antica nobiltà od originario status nobiliare dal Sovrano Militare Ordine di Malta (S.M.O.M.) con pedissequa ascrizione nei Ruoli dell'Ordinein Napoli, a Castellammare di Stabia, odierno luogo di residenza del ramo principale della Casata 3 .