Reti e transnazionalismo: riflessioni sugli immigrati mauriziani ed albanesi occupati nel mercato del lavoro domestico (original) (raw)
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Le ragazze di Asmara. Lavoro domestico e migrazione postcoloniale
2011
Un pensiero vivo può nascere dalle relazioni tra donne e uomini di ogni origine, quando pratiche, conoscenze e arti li fanno mutualmente riconoscere nella diversità, per ricreare, ogni volta, la cultura. È questa possibilità -che abbiamo ritrovato auspicata nel campo delle scienze umane -che ci ha spinto a indagare su quei fatti antropologici e storici che l'hanno violentemente avversata e resa impraticabile. È questa possibilità che ci ha spinto a curare con passione femminista una collana dal titolo significativo sessismoerazzismo, indirizzandoci a ricercare una collaborazione con il mondo sindacale della casa editrice Ediesse Cgil e con il mondo intellettuale, giuridico e politico dell'Associazione Crs, che ospitano la collana stessa. L'invenzione delle razze per stabilire gerarchie sociali e di potere, imponendole e/o insinuandole come se fossero gerarchie naturali, è andata di pari passo con il dominio maschile sulle donne, con il sessismo che del razzismo è la matrice. L'attribuzione di identità stereotipate ha imprigionato donne e «culture altre» nel ruolo loro assegnato, a baluardo delle identità nazionali e al centro dello scontro tra Occidente e Oriente, escludendo soggettività individuali, relazioni, conflitti, mutamenti. Ma queste soggettività sono vive, si esprimono intorno a noi e lontano da noi; con loro faremo questa collana.
In affluent societies a growing number of families employ foreign women for their increased housekeeping and caregiving needs, in front of an inadequate offer of local workforce and of national welfare services. The affirmation of this globalized labour market has been interpreted quite differently. On the one hand, there are those praising it as a win-win situation for all countries and actors involved, allowing both local and foreign women to experience a new personal autonomy. Others, on the other hand, denounce the morally objectionable nature of a market based on the exchange of intimate relations with money as well as on a servile working relationship. This article confronts the two interpretations in the case of foreign labour in the domestic sector in Italy. The first part considers national statistics to identify the main quantitative aspects of the issue, while the second part explores its qualitative features. The analysis of biographical interviews with foreign women wor...
Il presente contributo si propone di studiare le specificità del modello di insediamento territoriale dei migranti in Italia. Tali specificità sono rintracciabili nel legame che storicamente intercorre tra il fenomeno migratorio in Italia, nelle sue diverse espressioni (emigrazione, migrazione interna e immigrazione), e i profondi squilibri sociali ed economici tra diverse regioni e aree geografiche della penisola. Dai dati dell’ultimo Censimento emerge che i sistemi locali del lavoro con la maggiore incidenza di immigrati in Italia sono soprattutto aree a sviluppo diffuso a forte concentrazione manifatturiera, in particolare distretti industriali. Tale tendenza, tuttavia, si è interrotta in seguito alla crisi del 2007-2008. Negli anni più recenti si registrano da un lato la fuoriuscita di addetti stranieri dai sistemi manifatturieri, soprattutto del Nord-est, dall’altro maggiori possibilità occupazionali nel settore primario, molto diffuso nelle regioni meridionali, e nei servizi a bassa qualifica, tipici delle aree metropolitane. È certamente prematuro stabilire se i mutamenti in atto determineranno una vera e propria trasformazione del modello di insediamento territoriale dei migranti. I dati analizzati in questo articolo, tuttavia, mostrano che la crisi economica ha colpito duramente i lavoratori immigrati, acuendo così le diseguaglianze nel reddito e nelle condizioni lavorative. Si pone quindi l’esigenza di politiche attente a evitare fenomeni di esclusione e scompensi territoriali che possono minare seriamente gli equilibri socio-economici complessivi del paese.