Leggere un senso nel nome di Filottete: dai tragici greci a Derek Walcott (original) (raw)
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Le Odissee di Derek Walcott. Elena come origine e come mèta in "Omeros"
Intersezioni, 2010
Many women in a figure, many narrations in a myth, Helen is more than a mythological figure in our culture, she is a shadow looking for a body, a blank point to be filled. Along the centuries from Homer’s poems to Derek Walcott’s Omeros, Helen has been invested with different meanings, she has been variously thematised. In a continuing confrontation with the narrations made of her in the ancient Greek world (Homer, Stesichorus, Aeschylus, Euripides, Gorgias, Isocrates), the article explores what happens to the character when it enters the post-colonial world of St. Lucia, the Caribbean island where the author comes from, and the post-colonial epic of Walcott’s poem. She seems to be, both concretely and symbolically, the reason and the final destination of everything which happens in the poem, both in the past and in the present; the object of desire to be rejected or to fight for; the centre around which everything moves. She is the incarnation of the desire which holds together all the threads of the narration.
LA BARZELLETTA "SEMIOTICA" (ATTRIBUITA AD UMBERTO ECO) DI FRA' DESIDERIO NEL ROMANZO "GRETHA"
Gretha, la nascita dell'Anticrista, 2021
È uscito il romanzo di Enrico Bernard GRETHA, LA NASCITA DELL'ANTICRISTA, primo volume della trilogia dell'Anticrista dell'Autore italo-svizzero. Ispirata alla figura di Greta Thunberg l'opera di Bernard è un grande affresco comico, tragico e filosofico della vicenda umana di una ragazzina uscita dalle viscere della terra durante il terremoto in Umbria e che viene adottata da un due religiosi, un benedettino e un francescano, da un professore in pensione di filosofia, da una coppia di contadini e da uno stuolo di animali tra cui il simpatico e filosofico asino Eskilo. Pubblichiamo un brano esilarante dell'opera, la barzelletta di Fra' Desiderio, il fratacchione avvinazzato e sempliciotto dotato però di uno straordinario spirito. La struttura della divertente storiella, peraltro di pubblico dominio, viene qui rielaborata in chiave narrativa, ma denota nella sua dimensione concettuale la (possibile) mano dell'autore de IL NOME DELLA ROSA: La Barzelletta di Fra' Desiderio da Gretha, la nascita dell'Anticrista di Enrico Bernard [...] Fermiamoci dunque a questo concetto, l'interiorizzazione della morale, cioé del bene e del male. Si tratta di una definizione appresa dallo studio della filosofia degli antichi Greci che lieviterà lentamente ma initerrottamente nella coscienza del giovane studioso, tant'è che la sottolineatura è sua. Le annotazioni di Desiderio proseguono poi per un centinaio di foglietti e arrivano fino all'esistenzialismo del Novecento attraversando e sintetizzando l'intero scibile.. Troppa carne al fuoco sia per noi che siamo interessati a lui per a tutt'altre ragioni, sia per lo stesso frate che si era riempito la testa di concetti elevatissimi, anche troppo. La testimonianza basata su questo reperto manoscritto, un blocnotes di un centinaio di pagine a quadretti redatto in diversi tempi con inchiostri di vari colori (blu, nero, verde e marrone), dimostra comunque che fra' Desiderio è esistito realmente. Non è il prodotto della fantasia di chi scrive. Forse è ancora vivo e vegeto, sia pur molto avanti negli anni, pieno di dolori e acciacchi nelle ossa scricchiolanti, al riparo delle quattro e tranquille mura di qualche celletta di un monastero… o di una meteora dove, per scelta eremitica, gli uomini di fede cristiana, di qualsiasi confessione, si ritirano per meditare e prepararsi in santa pace all'ultimo e definitivo viaggio alla cosiddetta ricerca del Creatore.
"W: da Wilcock a Walcott", Fan(ta)zine della Terra - Il Sospiro del Vulcano, num.0
2022
"W da Wilcock a Walcott" numero 0 Fan(ta)zine della Terra - Il Sospiro del Vulcano La Terra parla, ha sempre parlato. E tutte le specie animali e vegetali, e prima ancora gli organismi unicellulari, che vivono sulla Terra lo hanno sempre saputo. Solo l'uomo moderno, da Hobbes e Cartesio in poi, ha creduto possibile dimenticarsi che entrambi i piedi della propria postura eretta, acquisita scendendo dagli alberi tanto tempo addietro, poggiano al suolo. Fin quando questo non è stato terribilmente sconquassato dal poderoso terremoto di Lisbona del 1755. Ma anche dopo, nonostante le innumerevoli vittime e il trauma del ricordo, il percorso dell'uomo moderno è continuato ignorando, sempre più vigorosamente, di poggiare i piedi a terra. Ed è forse questa la ragione del perché i ripetuti allarmi degli scienziati sul riscaldamento del pianeta per causa antropica cadono nel vuoto, come dimostrano ampiamente le ormai prive di interesse mediatico conferenze delle Nazioni Unite sull'emergenza climatica: non possono essere gli scienziati a decifrare il linguaggio della Terra se è stata proprio la scienza moderna a far credere all'uomo, per il tramite delle sue mirabolanti imprese tecnologiche, di potersi sollevare dal suolo. No, occorre uscire da questo autoreferenzialismo limitante dell'oggi per incontrare il "prima" accedendo così al "dopo". Cosa meglio dunque di una Fan(ta)zine della Terra per auscultare il Sospiro del Vulcano? Dal Monte Amiata al Monte Cimino, con in mezzo il Lago di Bolsena - una terra di vulcani - la Fan(ta)zine della Terra si arma di tutti gli strumenti dell'immaginario per mettersi in cammino, con i piedi ben saldati a terra anche quando si cala nelle sue profondità o si inerpica oltre il cielo. Con il contributo di Angela Wahr, Boika Esteban, Capitano Elica, Emilio G. Berrocal, Piero Ottusi e Samuele Vesuvio, è disponibile online (e in forma cartacea per chi lo richiedesse) il numero 0, "W: da Wilcock a Walcott".
DANTE, “DOLCE FICO” TRA “LAZZI SORBI”: METAFORA, ALLEGORIA E RISVOLTI LINGUISTICI
Nell'incontro con Brunetto Latini, Dante viene paragonato da quest'ultimo ad un dolce fico, al quale non conviene stare insieme agli aspri sorbi, che rappresentano i Fiorentini. Ai risvolti politici e linguistici (il rapporto fra Dante e la sua città natale, il reale significato di "lazzi" e alcune proposte di rilettura) si aggiungono gli aspetti allegorici e botanici con alcune peculiarità del sorbo e del fico.
Un trattato sui segni – Filodemo: Sui segni e le inferenze semiotiche
Il trattato De signis di Filodemo (40 a. C) gioca un ruolo fondamentale nella ricostruzione del pensiero semiotico dell'antichità, perché presenta un'ampia e sofisticata serie di riflessioni filosofiche concernenti l'inferenza da segni. Esso registra in quattro distinte sezioni (di cui qui è presentata la traduzione della prima) la polemica sorta tra gli epicurei e una scuola filosofica avversaria, che per alcuni è rappresentata dagli stoici. Gli epicurei consideravano l'inferenza da segni, o semeiosis, una procedura basata sulla similarità. La critica degli avversari era centrata sull'idea che un'inferenza deve essere basata non sulla similarità, ma sulla anaskeué ("eliminazione", talvolta interpretata come "inferenza alla migliore spiegazione", e considerata un "criterio", non un "metodo"). Replicando alla critica gli epicurei elaborarono un criterio di validità del condizionale definito "adianoesia" ("inconcepibilità").
Βαιῶτις. Un epiteto di Afrodite a Siracusa. Con postilla
Rivista Italiana di Onomastica, 2020
Βαιῶτις (Hsch. β 104 L.-C.) is interpreted as an ι-stem epicene consisting of βαιός ‘little’ and οὖς ὠτός ‘ear’ (viz. ‘(that) by the little ears’) according to an old etymology by L. Preller, which is now proposed on the basis of a passage from Athenaeus (3.87f). In this respect, some issues regarding the morphosyntactic status of Βαιῶτις, the phonetics of οὖς ὠτός and the position of digamma in Sicilian Doric and in the dialect of Syracuse are discussed. Postilla: per la fonetica di Βαιῶτις analizzata sulla base di un esito dorico severior *°ωατ- < *ὀhϝατ-, Simone Fiori (Sapienza Università di Roma) mi suggerisce una contrazione ου+α > ω, analoga all’attestata α+ου > ω, che renda possibile una trafila dorica mitior basata su *°οὐατ- < *ὀhϝατ-
Emarginazione e Ritorno Glorioso. Filottete Ed Efesto
2018
Il personaggio di Filottete e noto come emblema di sofferenza; e abbandonato infatti dai Greci in viaggio verso Troia sull’isola di Lemno a causa di una ferita, ma sara ripreso dai suoi commilitoni, che senza di lui non possono espugnare la citta. Questa fase di reintegrazione ci e nota da pochi testi tardi e ancor piu scarse testimonianze figurative. La situazione appare rovesciata a proposito di Efesto, che pur essendo un dio subisce una analoga vicenda di emarginazione; in questo caso, e proprio il momento del ritorno glorioso sull’Olimpo a essere rappresentato nelle arti figurative. The character of Philoctetes is a renowned emblem of grief; indeed, he is abandoned on the island of Lemnos by the Greeks travelling towards Troy, due to a wound. However, he is subsequently collected by his comrades in arms, who cannot take the city by storm without him. Only a few, late texts and even more limited iconographic evidence convey the character’s reinstatement. A reverse dynamic occurs ...