I reperti archeozoologici (original) (raw)

Neologia e repertori “

La lingua italiana. Storia, strutture, testi, 2006

LA LINGUA ITALIANA storia, strutture, testi r i v ista internazionale i i · 2 0 0 6 p i s a · ro m a i st i t ut i e d i to r i ali e poligr afici internazionali mmvi Gianluca Frenguelli NEOLOGIA E REPERTORI . Un concetto "relativo"

I reperti in vetro

La necropoli di età romana di Lovere (BG). Una comunità sulle sponde del Sebino, 2024

Il RILEVAMENTO DI REPERTI ARCHEOLOGICI

Le tematiche inerenti l'analisi di reperti archeologici occupano un importante posto nello studio della storia e delle radici culturali dei popoli. L'attività svolta dal DITAG (Dipartimento di Ingegneria del Territorio, dell'Ambiente e delle Geotecnologie) del Politecnico di Torino nell'ambito della valorizzazione artistico-culturale dei beni archeologici si sviluppa attraverso l'introduzione in tale campo di metodologie di indagine altamente specializzate. Il primo degli aspetti che è necessario considerare nell'effettuare il rilevamento di reperti archeologici è legato alla scelta della strumentazione più adatta, sia in termini di contenuto tecnologico che di innovazione, in modo da rendere più dinamiche alcune fasi del rilevamento. Da ultimo, si devono esaminare e definire i criteri per condurre correttamente le fasi di rilevamento e trattamento dati.

I reperti archeobotanici: analisi botaniche e chimiche

BONETTO J., MANTOVANI V., ZARA A. (a cura di), Nora. Il Tempio romano (2008-2014). II.2. I materiali romani e gli altri reperti, Scavi di Nora X, Roma, 2021

Il contributo presenta le analisi botaniche e chimiche condotte su due contesti di età punica e romano-repubblicana pertinenti allo scavo del Tempio romano di Nora (2008-2014).

BOSCATO P., FRONZA V., SALVADORI F. 2000, Un archivio informatizzato per la gestione dei reperti archeozoologici

in: Brogiolo G.P. (ed.), II Congresso Nazionale di Archeologia Medievale. Brescia, 28 Semptember - 1 October 2000, Firenze, All'Insegna del Giglio, 2000, pp. 46-52, 2000

MA FORSE GLI ANTICHI LO SAPEVANO - (reperti archeologici)

Articolo da : Quaderni storici di Montombraro n.3 - "Che il tempo ti sia lieve" - , 2019

Rilievi e reperti archeologici della zona Appenninica di Zocca di Modena. Questi territori hanno messo in luce realtà stratificate nel tempo. Ritrovamenti di oggetti e manufatti di varie epoche sono stati scoperti nelle aree suddette. Non mancano altri ritrovamenti di varie epoche nelle zone limitrofe. I reperti descritti nel presente articolo e tutti gli altri manufatti archeologici della provincia di Modena sono documentati e censiti dal sistema Provinciale, alcuni dei quali raccolti presso Musei della Provincia, testimoniati da libri, riviste, atlanti, etc...

La realizzazione dei reperti zoologici destinati alle ostensioni

Museologia scientifica

Preparation of zoological specimens for the exhibitions. The Milan Natural History Museum, with a yearly count of 300,000 visitors, can be highlighted as one of the leading centers in Italy for popularization about natural science. More than half of the entire exhibitions area (around 2700 square meters; 12 out of 23 halls) is devoted to the illustration of the World' s biomes by mean of dioramas and theme exhibits; the Museum' s Vertebrate Zoology Department wholly takes charge of this exhibitions' section. Dioramas imply the show of carefully prepared specimens, whose final commitment is the documentation to the public of thoroughly characterized ecological and ethological situations. In particular, the specimen' s posture must attain correctly to the biology and anatomy of the species and to the restrictions imposed by the artificial environmental reconstruction. This led us to experiment various preparation techniques that we schematically arranged into four grou...

Il reperto archeologico tra riproducibilità e feticismo

2021

Le modalità di riproduzione materiale e virtuale dei reperti archeologici sono sempre più numerose e influiscono sull’identità dell’originale e sulla considerazione che ne abbiamo ora che siamo immersi in livelli sovrapposti di cultura materiale: il reperto, che è parte della cultura materiale contemporanea come la sua riproduzione in stampa 3d; l’oggetto che quel reperto è stato; le sue versioni virtuali. Da una parte è immaginabile che la riproducibilità tolga "sacralità” all’oggetto antico, rendendolo più accessibile (in linea con quanto Benjamin ipotizzò nel 1935 per l’opera d’arte in seguito allo sviluppo del cinema e della fotografia); dall’altra, invece, può contribuire a rafforzarla, se a prevalere è la tendenza a feticizzare il reperto in quanto antico, autentico e originale.