Lavoratori Migranti e Città (original) (raw)
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Lavoro migrante (a c. di F. Raimondi e M. Ricciardi) - 2004
Abbiamo cominciato a parlare di lavoro migrante nel 1999, in occasione della guerra della Nato contro la Serbia. Allora, una vasta e composita area, che si opponeva alla guerra, assunse e propose al movimento la parola d'ordine della centralità politica del lavoro migrante. Lo scontro militare, la pulizia etnica, gli stupri di massa, la riaffermazione delle appartenenze etniche o ideologiche stavano generando un nuovo scenario, nel quale guerra e dopoguerra si sovrapponevano in continuazione rendendo impossibile distinguerli con chiarezza. Democrazie e dittature, con comuni coloriture nazionalistiche e patriarcali, sembravano essere d'accordo sul fatto che si dovesse negare a migliaia di donne e di uomini la libertà di cercare i modi e i luoghi per costruirsi un'esistenza senza carità, senza vergogna e senza privazioni. L'Europa dei confini e delle gerarchie (di cui facevano parte le socialdemocrazie allora al governo), le lobbies statunitensi, i dittatori locali e i guardiani delle tradizioni morali e religiose trovavano su questo il loro inconfessabile accordo: dopo aver smembrato la Jugoslavia, bisognava distruggere la Serbia, il sedicesimo paese più industrializzato del mondo. L'effetto dell'«intervento umanitario» è stato la «liberazione» di un'enorme quantità di forza-lavoro, spesso altamente qualificata, che si sa-
Migranti, Covid e Mercato del Lavoro
2022
A fine 2020, dopo un anno di pandemia, la Fondazione CSER ha presentato una prima ricerca sull’impatto che la pandemia da Covid-19 stava avendo sulla vita dei migranti nel mondo. Il 16 novembre 2021, dopo un altro anno di crisi pandemica CSER e FOCSIV hanno organizzato un convegno internazionale, i cui testi sono qui pubblicati, per affermare quanto la pandemia da Covid-19 non sia (stata) soltanto un’emergenza sanitaria ma ha rappresentato e continua a rappresentare anche una grave crisi economica e del mercato del lavoro con un impatto rilevante su individui, famiglie e società, ma in particolare sui più fragili e vulnerabili, fra cui le lavoratrici e i lavoratori migranti.
Città e Storia , 2017
1. Il tema del nucleo monografico del fascicolo -Città e luoghi del lavoro -è stato al centro di un convegno dell'Associazione italiana di storia urbana (AISU) svoltosi il 29 aprile 2016 all'Università Ca' Foscari di Venezia, nel Dipartimento di Management. Il tema è stato affrontato con un approccio metodologico largamente multidisciplinare, tenendo assieme storia dell'architettura, storia economica, storia sociale e storia politica. Analoga impostazione ha avuto la call for paper promossa da "Città e Storia", che è scaturita dal convegno AISU e che è stata alla base per la selezione dei contributi per il presente volume.
Migranti forzati al lavoro volontario
Proponiamo qui un’anticipazione dal libro I confini dell’inclusione(DeriveApprodi, 2018), che verrà presentato Mercoledì 27 giugno alle ore 18.00, presso l’area dibattiti dell’IFEST 2018 — Ponte Nomentano Roma. Intervengono i curatori del volume Maurizia Russo Spena, Enzo Carbone, Enrico Gargiulo, Miguel Mellino (Università l’Orientale di Napoli), Giuseppe Faso (insegnane e scrittore). Modera Giuliano Santoro (il manifesto)
Street-Level Bureaucrats e integrazione dei migranti
Sociologia del diritto, 2023
Sommario L'articolo affronta la questione di come gli street-level bureaucrats si sono adattati e hanno reagito alle difficoltà causate dai cambiamenti decisi dai policy maker nel campo delle politiche sociali e in particolare nelle politiche migratorie. Questi cambiamenti sono stati caratterizzati essenzialmente dal taglio della spesa sociale. Il tema è stato affrontato attraverso l'analisi empirica condotta con due ricerche in altrettanti contesti italiani, grazie alle quali è stato possibile effettuare un confronto ed evidenziare punti in comune e differenze degli street-level bureaucrats dei due territori.
IMMIGRAZIONE CRISI LAVORO, 2012
(a cura di V. CARBONE-M. CATARCI-M. FIORUCCI) Il volume nasce dalla collaborazione tra i ricercatori del CREIFOS (Centro di Ricerca sul-l'Educazione Interculturale e la Formazione allo Sviluppo) dell'Università degli Studi Roma Tre e l'Osservatorio Mercato del lavoro della Provincia di Roma ed è l'esito del Progetto "Lavoro in Movimento. Indagine sul fenomeno migratorio di supporto alle attività dell'Osservatorio sul mercato del lavoro della provincia di Roma" (P.O.R. Lazio 2007-2013 Asse IV Capitale Umano annualità 2010). Dopo aver definito lo scenario delle migrazioni contemporanee e delle condizioni occupazionali nei Paesi dell'area OCSE, vengono esaminate le ripercussioni della crisi economica sulla condizione lavorativa, sociale ed esistenziale dei migranti in Italia. Viene successivamente proposta un'analisi puntuale delle "iscrizioni", degli "avviamenti" e delle "cessazioni" pervenute ai Centri per l'Impiego della Provincia di Roma considerando alcune variabili quali il genere, la distribuzione in classi di età, la cittadinanza, la tipologia contrattuale e la classificazione per sezioni di attività economica. L'analisi condotta evidenzia che, sebbene estremamente segmentato e frammentato, il mercato del lavoro della Provincia continua ad offrire ai lavoratori immigrati opportunità occupazionali anche durante l'attuale fase di recessione, soprattutto in ragione della domanda in alcuni com-parti del cosiddetto "basso-terziario": servizio domestico, ristorazione, settore alberghiero, facchinaggio, imprese di pulizia, commercio, trasporti e magazzinaggio. Le dimensioni legate al genere ed al welfare domestico, quelle connesse alla dequalificazione del lavoro svolto dagli stranieri, alle condizioni di ricattabilità legate allo status giuridico, sono indagate problematizzando, anche, la nozione di etnicizzazione del lavoro migrante. Vengono infine proposti alcuni approfondimenti su temi che toccano solo tangenzialmente il mercato del lavoro, ma che non possono essere ignorati per le loro ricadute sulla società e sui servizi: il caso dell'afflusso dei migranti dal Nord Africa in conseguenza della cosiddetta "primavera araba", le scuole di italiano della Rete "Scuolemigranti", gli allievi con cittadinanza non italiana e le cosiddette "seconde generazioni". Vincenzo Carbone è ricercatore e docente in Sociologia dei processi culturali e comunicativi presso il Dipartimento di Studi dei Processi Formativi, Culturali e Interculturali nella Società Contemporanea, Università degli Studi Roma Tre, dove collabora alle attività del CREIFOS. I suoi interessi di ricerca e le sue pubblicazioni vertono sui temi del volontariato, delle migrazioni, delle transizioni scuola-lavoro, della precarietà. Marco Catarci è ricercatore e docente di Pedagogia sociale presso il Dipartimento di Studi dei Processi Formativi, Culturali e Interculturali nella Società Contemporanea, Università degli Studi Roma Tre, dove collabora alle attività del CREIFOS. Ha partecipato a numerose ricerche in campo educativo e sociale. È autore di volumi, saggi e articoli sui temi dell'immigrazione, della formazione e dell'inclusione sociale dei rifugiati. Massimiliano Fiorucci è Professore Associato presso il Dipartimento di Studi dei Pro-cessi Formativi, Culturali e Interculturali nella Società Contemporanea, Università degli Studi Roma Tre, dove insegna Pedagogia sociale e interculturale e collabora alle attività del CREIFOS. I suoi interessi di ricerca vertono principalmente sull'educazione interculturale. Si occupa, inoltre, di pedagogia sociale, di educazione degli adulti e di analisi dei bisogni formativi. È autore di numerosi saggi, articoli e volumi su questi temi.