LA PROCEDURA ESTINTIVA AMBIENTALE: L’IDEA DELL'INOFFENSIVITÀ/NON PUNIBILITÀ IN OTTICA RIPARATORIA E DEFLATTIVA (original) (raw)
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Lexambiente- Rivista Trimestrale , 2024
Directive 2024/1203 on the protection of the Environment through Criminal Law constitutes a turning point in the evolutionary process of the European Union’s criminal law powers. It inaugurates the use of a detailed and all-encompassing harmonisation model, which regulates in detail all criminal profiles of the subject matter and goes so far as to provide for approximation constraints of the disciplines of general institutions, such as the statute of limitations. On the offensive structure of eco-crimes, however, the main novelties concern: 1) the extension of environmental protection also to cases placed to protect public health (product damage/hazard) or the climate; 2) the definition by means of indicators of the threshold of offence required to activate criminal intervention and of the non-negligible quantity (of waste or animal and plant species trafficked); 3) the provision that basic-offences take the form of aggravated/qualified criminal offences, where they cause environmental damage of enormous magnitude (so-called ‘ecocide’).
MOBILITAZIONE AMBIENTALE E ANTI-'NDRANGHETA DI PROSSIMITÀ
This paper is part of a research about the anti-'ndrangheta movement, to share analysis about central elements about the experience of mobilization. Specifically, the research question focuses on new types of participation and solidarity, to recognize subjectivities in the de-construction of the power of the 'ndrangheta. In particular, this analysis is rooted in the relationship between the environment, territory and fight against organized crime within the experience of environmental organizations in Calabria.
“Un po’ troppo incorruttibile”. Ecologia, responsabilità e un’idea di trascendenza.
NUMERO TEMATICO Ecocritica ed ecodiscorso. Nuove reciprocità tra umanità e pianeta, 2016
Prendendo spunto da un passo del Sistema periodico in cui Levi definisce Dio un “maestro di polimerizzazioni” che non ama le sostanze “troppo incorruttibili”, questo saggio discute il tema della responsabilità ambientale e della trascendenza in relazione all’ecologia. In particolare, ci si sofferma sul pensiero di H. Jonas e sul legame che connette l’idea di responsabilità ambientale in Das Prinzip Verantwortung (1979) al pensiero dell’impotenza di Dio in Der Gottesbegriff nach Auschwitz (1987). Il saggio si conclude considerando le implicazioni di questi concetti per le en- vironmental humanities, in connessione con i discorsi sulla giustizia ambientale (la slow violence di R. Nixon) e le nuove ontologie degli iper-oggetti (la object-oriented-ontology di Morton). Idea fondamentale è che la letteratura, specie quando ci parla della materialità e del nostro rapporto con il non umano, è una voce importante nell’orizzonte immanente/trascendente del nostro essere ambientale. Moving from a passage of Primo Levi’s The Periodic Table in which God is defined as a “master of polymerization” who does not like “incorruptible things”, this essay examines the topics of environmental responsibility and transcendence in relation to ecology. Particular attention is devoted to H. Jonas’s thought and to the bond between his ethics in Das Prinzip Verantwortung (1979) and his idea of God’s impotence in Der Gottesbegriff nach Auschwitz (1987). In conclusion, the essay considers the implications of these concepts and their literary illustra- tion within the environmental humanities, especially in relation to environmental justice (e.g. Nixon’s slow violence) and object-oriented-ontology (Morton’s hyperobjects). Keywords: Environmental humanities, ethics, ecology, transcendence, Hans Jonas, Primo Levi.
Disastri ambientali " evitabili " in Italia Versione integrale
C'è chi in Italia parla di uscire dalla Unione Europea. Prescindendo dalle motivazioni di tale posizione, c'è da osservare che stare in Europa comporta per l'Italia un sicuro vantaggio e cioè l'obbligo amministrativo, politico ed anche morale di un confronto con gli altri Paesi dell' Unione: il nostro Paese può così disporre di un quadro di riferimento oggettivo per capire le proprie manchevolezze ed i rimedi che vengono suggeriti dal confronto.
Atti delle Giornate della ricerca scientifica del Dipartimento di Bioscienze e Territorio, 2019
I cambiamenti nelle strutture socioeconomiche del territorio, che hanno interessato i Paesi occidentali a partire dall’epoca della rivoluzione industriale, hanno condotto ad un processo di deterioramento delle relazioni coevolutive tra le popolazioni e la dimensione spaziale in cui esse vivono (deterritorializzazione), che ha tra l’altro prodotto un evidente declino nella consapevolezza ambientale. La ricostruzione incrementale di questa relazionalità, espressa per mezzo del concetto di riterritorializzazione, generalmente si produce - ed è circolarmente prodotta - da un cambiamento nella percezione della stessa dimensione spaziale, che proprio in virtù della mutata percezione può giungere ad essere nuovamente considerata come luogo. Questo lavoro di ricerca, attraverso l’analisi del caso di studio “Zona 22”, mira a verificare la possibilità che la nascita di una coscienza di luogo - se correlata con una continua attività di coinvolgimento nella partecipazione attiva alla gestione del territorio - possa avere come esito anche un rafforzamento della consapevolezza ambientale, reso manifesto nella graduale transizione della popolazione coinvolta verso una preferenza per le politiche orientate alla tutela del territorio.
LA PROTEZIONE PENALE DELL'AMBIENTE COME DIRITTO UMANO COSTITUZIONALE
L’ambiente, oggi consacrato dottrinalmente come diritto umano di terza generazione e contemplato con disposizioni costituzionali che lo innalzano alla condizione di diritto fondamentale nell’ambito di diversi Paesi, è bene giuridico atto a essere effettivamente tutelato dal diritto penale che, tuttavia, richiede modificazioni nella sua dogmatica individualista secolare per la difesa di un diritto che è, allo stesso tempo, individuale e diffuso. Il testo contempla, sotto il ragionamento logico-deduttivo e con ricerca bibliografica, la garanzia dell’ambiente dal diritto penale e presenta proposte per la migliore tutela ambientale, esse corrispondendo, oltre alla predisposizione di norme penali più adeguate, alla creazione di un Tribunale Internazionale competente per le richieste penali legate all’ambiente e all’ammissione della responsabilità penale delle persone giuridiche. Si riconosce, nell’ambiente, una reale garanzia di tipo costituzionale, non soltanto diffusa, ma anche individuale, giacché direttamente legata alla qualità di vita dei singoli esseri e che ha avviato, negli ultimi decenni, la consacrazione di documenti internazionali e costituzionali di effettiva tutela.
LE PAROLE DELL’AMBIENTE. PROGETTO PER UN LESSICO DELL’AMBIENTALISMO ITALIANO
Pubblicato in Jacqueline Visconti, Manuela Manfredini, Lorenzo Coveri, Linguaggi settoriali e specialistici. Sincronia, diacronia, traduzione, variazione, Atti del XV Congresso SILFI, Società Internazionale di Linguistica e Filologia Italiana (Genova, 28-30 maggio 2018), Franco Cesati, 2020.
POLITICHE PER L'AMBIENTE: DALLA NATURA AL TERRITORIO
CAPITOLO 1: LE RAPPRESENTAZIONI DELL'AMBIENTE Il concetto di ambiente è molto ambiguo anche a causa dei diversi contesti in cui viene utilizzato. Spesso si fa riferimento all'ambiente esterno a un dato oggetto osservato. Lo schema più semplice prevede la scomposizione dell'Ambiente in: