Veronica Bernardi, Medioevo Feroce. Le storie e il mito di Ezzelino, Bologna University Press, Bologna, 2022 (original) (raw)
Related papers
Saggi sulla tradizione classica a cura di Sotera Fornaro e Daniela Summa edizioni di pagina È vietata la riproduzione, con qualsiasi mezzo effettuata, compresa la fotocopia. Per la legge italiana la fotocopia è lecita solo per uso personale purché non danneggi l'autore. Quindi ogni fotocopia che eviti l'acquisto di un libro è illecita e minaccia la sopravvivenza di un modo di trasmettere la conoscenza. Chi fotocopia un libro, chi mette a disposizione i mezzi per fotocopiare, chi favorisce questa pratica commette un furto e opera ai danni della cultura. Finito di stampare nel giugno 13 da Arti Grafiche Favia s.r.l. -Modugno (Bari) per conto di Pagina soc. coop. -Bari isbn ---1- issn 13-
LO STRANO CASO DI FEDERICO II DI SVEVIA. UN MITO MEDIEVALE NELLA CULTURA DI MASSA, 2008
«Professore, lei mi ha distrutto un mito!». Avevo appena finito di parlare, in una conferenza, della politica economica di Federico II nel regno di Sicilia. Lei, una signora di mezz'età, mi si era avvicinata col passo sinuoso delle baiadere, ostentando abiti firmati ed erudizione sommaria, la bocca dispiaciuta a cuoricino. Gli ori al collo e al braccio le tintinnavano di sdegno e delusione. Dopo avermi calato sul collo la sua frase, sibilante come la lama di una ghigliottina, era rimasta a guardarmi in silenzio per un po', svuotata di obiezioni e di punti di riferimento. Poi mi strinse la mano-ed era invece una dichiarazione di guerra-raccolse il suo smarrimento e la sua dignità di "fan federiciana" ferita nel profondo, e si allontanò scuotendo il capo, il cuore e le collane. Non l'ho più rivista. In compenso, ogni volta che parlo in pubblico di Federico II mi si avvicinano le sue mille sorelle e i suoi mille fratelli, tutti a lamentarsi per il loro "mito" personale che io, parlando da storico di storia, avrei "distrutto". Ho imparato a riconoscerli, nel pubblico che mi ascolta, ancor prima di iniziare a parlare. Ho imparato a seguirne e capirne le smorfie di sofferenza. Ho imparato, anche, a rispondere ai loro lamenti. «Professore, ma lei così mi distrugge un mito!». Nossignori, rispondo ora, non vi ho distrutto alcun mito, perché per voi Federico II non è un mito, è un sogno a colori... (Incipit della prefazione)
LO STRANO CASO DI FEDERICO II DI SVEVIA, 2008
L'INCIPIT DELLA PREFAZIONE --- «Professore, lei mi ha distrutto un mito!». Avevo appena finito di parlare, in una conferenza, della politica economica di Federico II nel regno di Sicilia. Lei, una signora di mezz'età, mi si era avvicinata col passo sinuoso delle baiadere, ostentando abiti firmati ed erudizione sommaria, la bocca dispiaciuta a cuoricino. Gli ori al collo e al braccio le tintinnavano di sdegno e delusione. Dopo avermi calato sul collo la sua frase, sibilante come la lama di una ghigliottina, era rimasta a guardarmi in silenzio per un po', svuotata di obiezioni e di punti di riferimento. Poi mi strinse la mano-ed era invece una dichiarazione di guerraraccolse il suo smarrimento e la sua dignità di "fan federiciana" ferita nel profondo, e si allontanò scuotendo il capo, il cuore e le collane. Non l'ho più rivista. In compenso, ogni volta che parlo in pubblico di Federico II mi si avvicinano le sue mille sorelle e i suoi mille fratelli, tutti a lamentarsi per il loro "mito" personale che io, parlando da storico di storia, avrei "distrutto". Ho imparato a riconoscerli, nel pubblico che mi ascolta, ancor prima di iniziare a parlare. Ho imparato a seguirne e capirne le smorfie di sofferenza. Ho imparato, anche, a rispondere ai loro lamenti... (segue)
Con questa Festschrift organizzata in tempo di pandemia, le autrici e gli autori intendono onorare e ringraziare Gian Maria Varanini, rendendogli omaggio in occasione della sua uscita dai ruoli dell’Università. Varanini è grande studioso, sorretto da una inesausta passione per la storia in tutte le sue dimensioni, dalle più minute alle più universali, e da una attenzione sensibile e critica alla lettura che dei fenomeni storici è stata data dal succedersi delle generazioni degli studiosi. Generoso organizzatore culturale ed eccellente editore e redattore, come accademico e come docente è da sempre impegnato nella tutela delle discipline storiche.
Since George Steiner"s Les Antigones the reception of classical myths had a big success. Until now there was a gap about the myth of Ariadne which Giorgio Ieranò has exhaustively filled. His book, structured as a biography of Ariadne, deals at the same time with the myth and its religious and cultural implications and with the literary and artistic reception from Homer to Borges.