«Rectores aliqui». Note prosopografiche per lo studio dei rapporti tra impero romano e comunità cristiane (original) (raw)

La curia dei priores et consiliarii Campi Salini a Roma agli inizi del Duecento, in AAVV, Scritti per Isa. Raccolta di studi offerti a Isa Lori Sanfilippo, a cura di Antonella Mazzon, Roma, Istituto storico italiano per il medio evo, 2008 (Nuovi studi storici 76), pp. 115-141

Nel saggio si studiano e si pubblicano in edizione critica sette documenti degli anni Venti del XIII secolo, inediti e sconosciuti alla storiografia romana, dove si concentrano gli unici riferimenti all’associazione dei salinari romani come gruppo organizzato e come soggetto giuridico colletivo. Attraverso l’esegesi storico-giuridica di tali documenti e grazie all’analisi diplomatica delle loro forme esterne e interne, si ricostruiscono le vicende di questa organizzazione e se ne chiarisce la competenza giurisdizionale nel più ampio contesto dell’apparato giudiziario della Roma del primo Duecento, ma soprattutto si mettono a fuoco le caratteristiche di struttura e di forma delle scritture che essa produceva nello svolgimento della propria attività e le si inquadrano nell’ambito del sistema documentario romano e dei meccanismi di produzione e di conservazione di scritture documentarie della Roma di quel periodo, rilevando tra l’altro analogie di modelli documentari e di formulari, oltre che di atteggiamenti procedurali (nei confronti del diritto, dell’argomentazione e delle prove), con quelli impiegati dalla curia capitolina.

Per una prosopografia dei sacerdoti e delle sacerdotesse ateniesi in età imperiale: note preliminari

Axon 3.2, 2019

This paper offers an overview of an ongoing research project on priesthoods in Roman Athens, whose first purpose is to realise a prosopography of the Athenian cult personnel during the Roman imperial period (c. 27 BC-267 AD). Despite a growing interest in the last years on the social aspects of Greek (and Roman) religion and specifically on priesthoods as is also shown by the publication of several collective volumes on the latter subject, systematic investigations on the cult personnel of single poleis are still lacking. As regards Athens, in particular, while there are studies on specific priesthoods such as the Eleusinian priesthoods or the priests of Asklepios, to date there is no comprehensive investigation on the Athenian cult personnel. Furthermore, while different aspects connected with priesthood have been studied for Classical and Hellenistic Athens, the Roman imperial period has been left largely ‘in the shadows’. Having this in mind, I have begun a research on Athenian cult personnel during the Roman imperial period. Since any such investigation must be based on a systematic collection of the epigraphic evidence on the individual holders of the different priesthoods, my first aim is to realise a prosopography of all religious functionaries, both male and female, of Athenian cults (that is to say of cults performed in Athens) from Augustus up to the 3rd c. AD (ca. AD 267). The prosopography is to be followed in due time by a synthesis on the religious, social, and cultural aspects of priesthood in Roman Athens. The prosopographic catalogue, collecting the relevant epigraphic and literary testimonies, will provide for each priest the main data (name, chronology, status, other charges, bibliography) and a thorough commentary on his family relations and on his priestly activity and public career.

Re e Santi. Studi sull'immagine del potere laico nei testi agiografici della Gallia merovingia

2011

Per la crisi dell'impero romano d'Occidente e del suo sistema culturale, nella quale ebbe un ruolo di fondamentale importanza l'intromissione dei cosiddetti barbari nella Romània occidentale, la moderna e consolidata visione classicistica e romanocentrica dell'Occidente antico ha considerato i secoli V-VI e VII-VIII, rispettivamente, età di decadenza e di fine della civiltà romana e età di desolata depressione culturale. Ma proprio quella intromissione, che fu prima scontro e poi progressivo incontro fra romani e barbari, incontro gravido di conseguenze istituzionali e culturali, ci suggerisce di considerare tutto l'arco di tempo costituito dai secoli V-VIII con gli occhi rivolti non già al suo passato, ma al suo futuro. Di conseguenza, tale arco di tempo si impone alla nostra attenzione non più come declino, fine e successivo silenzio della cultura antica, bensì come vasto fenomeno storico-culturale, dinamicamente unitario, interpretabile quale processo genetico di una nuova civiltà, cioè quale origine dell'Europa come complesso di nazioni politicamente e culturalmente distinte eppure accomunate dall'eredità culturale greco-romana (classica e cristiana). Alla ricostruzione, dunque, della cultura dell'età romanobarbarica e ai suoi successivi riflessi intende contribuire la presente collana, che ospita studi e edizioni di testi.

Tre relazioni “ad limina” sul Patriarcato latino di Gerusalemme (1877, 1893, 1913)

Chiesa e Storia , 2018

The history of the Latin Patriarchate of Jerusalem is a particularly interesting field for the historiography of the Latin Church in the Holy Land. Many studies on the contemporary history of the Patriarchate have focused on the Patriarchate of Giuseppe Valerga (1847-1872); however, archival sources have made possible the study of the period successive to his tenure. The relationes ad limina, which are the periodic reports presented by the Ordinary to the Holy See, are a primary source that has received little attention. This essay contributes to the history of the Patriarchate between 1873 and 1913 by providing a study of three previously unpublished reports from 1877, 1893 and 1913.

Tra curia e città, in Roma 1347-1527. Linee di un’evoluzione. Atti del Convegno Internazionale di Studi (Roma, 13-15 novembre 2017), a cura di M. MIGLIO, I. LORI SANFILIPPO, Roma, Istituto Storico Italiano per il Medio Evo, 2020

I S I M E analisi della situazione politica di Roma, dominata dalle grandi famiglie baronali. L'Anonimo romano ricorda la sua diciaria al papa, «sì avanzarana e bella che sùbito abbe 'namorato papa Chimento» 3. Ma ben presto Cola aveva iniziato a lanciare allusioni all'idea di riportare l'impero a Roma: si pensi alla cerimonia della lex de imperio Vespasiani in S. Giovanni in Laterano, che il tribuno da «centro ideologico delle pretese teocratiche del papato» trasformava in «centro di emanazione di un potere soltanto laico» 4. La proposta di se stesso come imperatore era culminata e pienamente esplicitata nella cerimonia dell'addobbamento cavalleresco del tribuno il 1° agosto 1347 e degenerata fino alla ormai farsesca comparsa in S. Pietro raccontata dall'Anonimo nel brano citato in apertura. Proposta che, insieme alla dalmatica imperiale 5 , il papa o il suo vicario non potevano ovviamente accettare, mentre le più innocue dalmatiche usate in Curia per occorrenze liturgiche occupano i pensieri degli alti prelati del secolo seguente senza destare alcuna preoccupazione 6. Quello di Cola è l'ultimo grande tentativo di riportare un impero laico a Roma, anche se non si può non ricordare l'avventura del cardinale guerriero Giovanni Vitelleschi, che nel 1436-durante la lunga assenza da Roma di Eugenio IV-i Romani salutarono come «padre della città» 7 , pater patriae e terzo Romolo, progettando di dedicargli una statua equestre. Ma quattro anni più tardi il Vitelleschi fu fatto imprigionare e uccidere dal papa, preoccupato del suo eccessivo potere 8 .

I notai del Patriarcato d'Aquileia: uomini delle istituzioni patriarchine (2a metà del XIII secolo). (Doctoral Thesis, Università degli Studi di Udine, 2016).

Notaries of the Patriarchate of Aquileia: Men of the Institutions (2nd half of the 13th century). Objective of the research is notariate in the Patriarchate of Aquileia, through the survey of a very large number of 13th-century (mostly unpublished) notarial sources, so as to define the entity and volume of this phenomenon in the aforesaid chronological and geographical precincts (with an up-to-date list of 353 notaries and a repertoire of 272 signa tabellionum), starting from the biographical (and prosopographical) definition of a series of notaries, the majority of whom had been so far hardly ever studied, with an attentive eye to their functional role as public notaries, but also as of officials in the different (administrative, juridical, ecclesiastical) institutions, and masters in the educational system, of the Patriarchate, as well as of the collective role of this peculiar social (upper-middle) class of well-educated and wealthy persons, not only in the strict exertion of their profession, but also as means of cultural and economic exchange between society, institutions and economic issues as a new standpoint in the general frame of the local history of the time.

Elena Gritti, Prosopografia romana fra le due partes imperii (98-604). Contributo alla storia dei rapporti fra Transpadana e Oriens (Munera 45), Edipuglia 2018.

L’opera, in due tomi, ambisce a diffondere la conoscenza anche di personalità storiche ‘minori’, spesso protagoniste nell'ambito di piccole comunità locali, interconnesse fra loro entro l’ampia società imperiale romana. La religione e la storia politico-militare permeano il tessuto dello scritto, in cui si mantiene sempre al centro dell’attenzione l’uomo, la persona. La ricerca illustra gli spostamenti e la rete di fitti contatti sviluppatisi nell'antico Mediterraneo e esamina le motivazioni sottostanti alla migrazione di gruppi di persone sempre più consistenti, provenienti anche da quello che per anni è stato definito ‘Vicino Oriente’. Essa giunge così a interrogare il nostro stesso presente.

Supporti lapidei e scritture esposte di committenza pontificia a Roma nel XII secolo, in Scienze dell’Antichità, 17 (2011), pp. 541-567

sapienza università di roma dipartimento di scienze dell'antichità e s t r a t t o "maestro, presento a lei prima d'altri queste pagine […]. comprendo benissimo che non son degne di recare in fronte il suo nome […] ma valgano a ringraziarla in piccolissima parte delle tante noje, che per lettera e a voce le arreco. voglia dunque accogliere questa tessera d'affetto che a lei porge il suo devotissimo petrella" (e. D. petrella, Le carte lapidarie di Roma, roma 1912) alla professoressa letizia ermini pani, con altrettanta gratitudine "la materia che si fa testo, il testo che si fa materia: sono due facce di un miracolo che si riproduce ogni volta che osserviamo, ammiriamo, cerchiamo di entrare in sintonia con un monumento epigrafico" 1 . queste parole di daniele manacorda introducono bene l'argomento del presente contributo, ossia il rapporto tra una particolare categoria di supporti epigrafici, quelli lapidei, e una particolare tipologia di iscrizioni, le scritture esposte di committenza pontificia prodotte a roma nel Xii secolo. infatti, tra l'Xi e il Xiii assistiamo nell'urbs a un vero e proprio 'programma di esposizione grafica' 2 per mano papale che dà per risultato una sessantina di iscrizioni esposte 3 , dedicatorie (ventisette di una chiesa e ventotto di un altare) e commemorative (di traslazioni di reliquie di santi, i cosiddetti catalogi reliquarium aventi a roma una "funzione pubblica, certificante e celebrativa" 4 ), e che si configurano come piccole cronache o sunti di solenni cerimonie cui partecipava la comunità. in questa sede presenterò diciotto iscrizioni del Xii secolo, peraltro già edite 5 . 1 pancIera et al. 2006, p. 652. 2 petruccI 1985. sulla scrittura esposta si vedano: cfr. note 39 e 42. alcune delle epigrafi di cui parlo in questa sede fanno parte di un corpus di quindici iscrizioni medievali dei rioni vi, vii e viii da me analizzate per la tesi di specializzazione in archeologia medievale (sapienza università di roma) discussa nel 2007 (relatore prof. letizia ermini pani) e che gIorgIa marIa annoScIa supporti lapidei e scritture esposte di committenza pontiFicia a roma nel Xii secolo e s t r a t t o 542 G. m. annoscia Sc. Ant.

Note sul rapporto giuridico-canonico tra il Romano Pontefice e i Patriarchi cattolici orientali

Ephemerides Iuris Canonici , 2013

Sommario 1. Introduzione e profilo metodologico -2. Breve excursus storico sull'istituzione patriarcale. -3. La legislazione anteriore al CCEO: il m. p. «Cleri sanctitati» di Pio XII del 1957. -4. L'insegnamento del Vaticano II sulle Chiese cattoliche orientali -5. La legislazione attuale: il CCEO del 1990. -5.1. Communio ecclesiastica et hierarchica -5.2. La "questione" del pallio -5.3. I Patriarchi orientali membri del Collegio Cardinalizio -6. Conclusione.