Provvidenza, ordo rerum e governo divino del mondo nell’analisi tomista (original) (raw)
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Conoscenza e insegnamento umano all'interno della provvidenza divina: una prospettiva tomista
Divus Thomas 127 (2024) 1, pp. 51-78
In queste pagine si intende presentare quella che è la prospettiva tomista nella comprensione del ruolo degli esseri umani nell'attuazione temporale della divina provvidenza, soffermandosi in particolare sull'azione docente dei maestri o, più in generale, di tutti coloro che in qualunque modo si dedicano all'insegnamento. Si mostrerà, quindi, come l’Aquinate intenda l’insegnamento non solo quale aiuto per lo sviluppo intellettuale dell’uomo, ma anche come sostegno per la sua realizzazione e felicità.
Divus Thomas, 2016
The new theoretical perspective proposed by the Open Theism theologians, compels us to start a deepening and an evaluation of the “classic” argumentative tools used to solve the ancient antinomy between divine omniscience and human freedom, to which the thesis of the Open Theism try to give a innovative solution. Among these tools – invoked by many authors in the contemporary debate about omniscience, in analytic philosophy of religion – several ones are part of Thomas Aquinas’s thought: the division in primary and secondary causes, the division of God’s knowledge, the distinction between propositions understood in sensu composito or in sensu diviso, the division between necessity de dicto or de re, and others. This paper aims to analyze the interpretation of these tools developed in the contemporary context and tries to draw some conclusions on the overall efficacy of the “Thomistic Solution” that we can build starting from these tools.
Esercizi Filosofici, 2007
La breve stagione, perlomeno dal punto di vista storiografico, contrassegnata dall'egemonia sulla scena politica europea della dinastia sassone, fu caratterizzata da una Weltanschauung sistematicamente orientata ad un'organica ed armonica interazione fra realtà politica, realtà religiosa e realtà artistica. In tal modo essa proseguiva ciò che era stato inaugurato dalla grande tradizione culturale carolingia, ma ad essa integrava motivi tipicamente grecizzanti, grazie agli inevitabili influssi che penetrarono ed influenzarono profondamente l'ambiente ottoniano, soprattutto dopo il matrimonio di Ottone II con la principessa bizantina Theofano. 1 La figura «mediatrice» dell'imperatore, sovrano divinamente missionato, crebbe in maniera direttamente proporzionale all'aumento della sua autorità e del suo prestigio agli occhi dei contemporanei, fino a raggiungere il suo apice con Ottone III ed Enrico II: in funzione di questa istanza teocratica -o essendone, in maniera più o meno cogente, comunque influenzate -si svilupparono, con una intensità ed una sistematicità mai più superata né eguagliata nel quadro dell'intera produzione dottrinale medievale, una serie di speculazioni basate su teorie teologiche e cosmologiche incentrate a descrivere ed a conoscere un armonico ordine universale.
I trascendentali tommasiani ens, unum, multiplicitas nel cosiddetto “tomismo analitico”
In this article, I show how “Analytic Thomism” has developed some reflections on the Thomistic transcendentals ens, unum and multiplicitas, in critical dialogue with some contemporary analytic philosophers. The article is divided into three main parts: in the first, I briefly refer to the thought of Thomas Aquinas on the transcendentals ens, unum and multiplicitas and also clarify what “Analytic Thomism” is; in the second, I present the dominant position within contemporary analytic philosophy on the notion of existence in the third, I expound the theory of some “analytic thomists”, which constitutes an alternative to the dominant position, within which there is a rediscovery, in dialogue with both Aquinas and with Frege, of the analogical and transcendental nature of the notions of existence, unity and multiplicity.
Commento al Timeo, V Parte - Prologo; Genealogia degli Dei
Prologo I. Natura ed ordinamento degli Dei Sub-lunari II. Angeli, Daimones ed Eroi III. Dottrina Orfica sugli Dei IV. Conclusione del Prologo e transizione 1. Genealogia degli Dei “Da Gaia ed Urano nacquero i figli Oceano e Teti” I. Corrispondenza fra il Cosmo complessivo e ciascun elemento II. Natura di Gaia e di Urano 1. Diverse opinioni 2. Opinione di Siriano e di Proclo III. Natura di Oceano e di Teti 1. Diverse opinioni 2. Opinione di Proclo IV. Dove Platone ha assegnato un'anima propria al Cielo? “e da questi Forci, Crono e Rhea e quanti nacquero insieme a loro” I. Spiegazione generale II. Perché questi Dei sono detti 'figli' di Oceano e di Teti? III. Natura specifica di Forci, Crono e Rhea “da Crono e Rhea, Zeus ed Hera e tutti quanti sappiamo che sono detti loro fratelli” I. Introduzione II. Natura di questi ultimi Dei 1. Opinioni di Giamblico e di Teodoro 2. Opinione di Proclo “ed ancora gli altri, figli di questi” I. Spiegazione del passo II. Conclusione generale sulle genealogie divine “Non appena tutti gli Dei nacquero, sia quelli che percorrono apertamente/visibilmente le loro orbite sia quelli che fanno la loro comparsa quando vogliono, colui che generò questo universo disse loro le parole che seguono” I. Spiegazione del passo II. Sulla natura degli Dei Sub-lunari III. Transizione al discorso del Demiurgo
Dio e l’ordine del mondo in Filone di Alessandria
Études platoniciennes, 2008
La generazione del mondo Il mondo e generato, e uno, e retto provvidenzialmente. Cosi Filone nel De Opificio 171. Che il mondo sia generato viene detto per rispondere a coloro - Aristotele in primis - che pensano ad un cosmo non creato ed eterno ; che sia uno, e tesi sostenuta contro quanti credono nell’esistenza di piu mondi, addirittura in numero infinito. Il mondo, dio visibile, e uno come uno e Dio secondo il cui modello il mondo e generato. Che sia retto da provvidenza, infine, e chiaro ...
Alcuni scrittori del primo trentennio del secolo undecimo testimoniano con la progettazione e la stesura di opere storiche e repertori enciclopedici l'esigenza di collocare la vicenda terrena dell'umanità all'interno di un quadro organico di leggi ordinate e armoniche: un sistema della realtà, cioè, che assicuri una rappresentabilità almeno ideale dell'unitarietà del progetto divino, dalla creazione alla redenzione e alla conseguente risoluzione di tutto l'essere nell'onnicomprensività di un'armonia cosmica che a tutto da finalità, senso e sostanza. Non diversamente altri intellettuali recuperano sul versante matematico-scientifico tale aspirazione teologica alla ricomposizione dell'ordine e delle relazioni armoniche vigenti nell'intero creato, nella convinzione che simili procedimenti intellettuali assicurino alla limitata razionalità umana un avvicinamento alla razionalità assoluta con cui il divino, forma e principio riformatore universale, governa l'infinito determinarsi del cosmo creato in una serie apparentemente incontrollabile di particolarità e specificità.