Romanticismo e Medioevo: Tommaso Grossi, Errico Petrella, Domenico Bolognese e l’opera Marco Visconti (1854) (original) (raw)

Petrarca, i Visconti e il Virgilio Ambrosiano

Francesco Petrarca: I visconti, pavia e il virgilio ambrosiano INDICE: 1) Milano, il tanto sospirato «portus» (pp. 2-3) 2) Lo sdegno degli amici fiorentini (pp. 3-5) 3) I «mirabilia» di Pavia (pp. 5-6) 4) L'impulso visconteo alla cultura pavese (pp. 6-8) 5) La biblioteca del Petrarca (pp. 8-11) 6) Il «Virgilio Ambrosiano» (pp. 11-15) 7)

Il Romanticismo: Foscolo, Leopardi e Manzoni

Significato • La parola romantic compare per la prima volta in Inghilterra verso la metà del Seicento, in senso dispregiativo, per indicare quel mondo fantastico e falso degli antichi romanzi cavallereschi che erano ormai considerati inutili. • Nel Settecento viene riconosciuta l'importanza della fantasia nell'arte e il termine connotò l'atto di dilettare l'immaginazione oltre che i paesaggi selvaggi, solitari e malinconici (simili a quelli che si trovano negli antichi romanzi). • A fine Settecento il termine venne usato da scrittori e filosofi tedeschi per definirsi e separarsi dai classici: la visione classica era infatti contrassegnata da armonia e pienezza, mentre quella moderna era caratterizzata da una mancanza e un vuoto prodotto dal cristianesimo che ha introdotto il senso del distacco da una totalità originaria, separando l'umano dal divino, il bene dal male, il finito dall'infinito. • In conclusione, il movimento romantico viene tutt'oggi definito come uno stato d'anima di nostalgia per ciò che è lontano, indefinito e sconosciuto (Sehnsucht). • Romanticismo può essere considerato anche come periodo storico complessivo che va dalla fine del Settecento alla metà circa dell'Ottocento, che condiziona e ingloba in sé anche quelle tendenza che vi si oppongono (come i classicismi) e coinvolge la letteratura, le arti figurative, la musica, la filosofia e la mentalità generale. Storia • È opinione diffusa che, nonostante si dica che il Romanticismo sia nato a causa della delusione del razionalismo illuministico e delle speranze della Rivoluzione Francese, il movimento aveva già preso il via molto prima, con lo Sturm und Drang, con il wertherismo, con Rousseau, con l'ossianismo e la letteratura gotica inglese. Insomma, con tutto ciò che viene definito Preromanticismo e Neoromanticismo. In una visione totale, il Romanticismo esprime l'inquieta percezione che il vecchio mondo sia crollato per sempre, oltre ad essere la reazione al grande moto di trasformazione avvenuto in quel periodo storico. • A seguito della Rivoluzione Francese e quella Americana, crolla la monarchia assoluta e si afferma il principio che la fonte della sovranità è il popolo, che conquista attraverso le idee di libertà e uguaglianza. • Un altro cambiamento importante di questo periodo ma meno sentito dalla coscienza comune è la rivoluzione economica, determinata dalla Rivoluzione Industriale. I nuovi ceti (come quelli medio-borghesi), prima disprezzati, ora giocano un ruolo importante; delle macchine aumentano la produzione di prodotti e il mercato è investito da merci prima impensabili; sorgono nuove città industriali dove masse di contadini si trasferiscono per lavorare da operai; entra in crisi l'artigianato e tutte quelle attività personalizzate; i trasporti incrementano (viene inventato il treno e il battello a vapore) e si fanno sempre più veloci, così come i rapporti tra i vari paesi, lo scambio di merci e di idee. • Nonostante il primo boom del mercato, questo non può assorbire tutti i prodotti e ciò causò crisi cicliche. Inoltre, sia i prezzi delle merci che quelli delle azioni subiscono degli alti e bassi causati da " forze irrazionali e misteriose " , intimorendo così gli investitori, che si sentono insicuri e impotenti. • La massa di operai sfruttati si contrappone al sistema sociale attraverso violenze e scioperi, ma anche semplicemente opponendosi allo stile di vita dei borghesi (con divertimenti e piaceri) e adottandone uno molto più rigido (puritanesimo). • La Natura è considerata contaminata dai veleni dell'industria, perciò le persone si sentono in colpa per aver abbattuto gli istituti politici e sociali tradizionali e aver violato la sacralità della Natura (tristezza e maliconia); inoltre, hanno nostalgia dei vecchi tempi. L'intellettuale • A seguito della Rivoluzione Francese, gli artisti e gli intellettuali che si esibivano e lavoravano a corte perdono la loro professione e la loro importanza. Sono quindi costretti a cercare un impiego spesso poco retribuito, come l'insegnante, il precettore privato, il bibliotecario e il giornalista. • L'intellettuale viene posto ai margini della società suscitando in lui rabbia, frustrazione e risentimento verso la società; avendo una nuova collocazione sociale immersa completamente nella realtà, diversamente da prima quando viveva in una dimensione estraniata, questa gli permette di avere un atteggiamento più critico. • Un tipo di intellettuale, e cioè l'artista, è ormai circondato da una società focalizzata sull'utile, il calcolo razionale e la produttività, perciò egli ricerca la bellezza disinteressata, considerata inutile dalla società appena descritta. Quest'ultima definisce quindi l'artista come inutile e improduttivo, generando il lui un senso di umiliazione che aumenta il suo risentimento. Questo spesso sfocia in una ribellione morale e ad un anticonformismo esagerato, a volte per ripudio dei valori della società che non lo accetta essendo egli " diverso " , altre volte invece come forma di bisogno di attenzione e di sconvolgere le persone. • Nonostante alcuni artisti si adattino a questo nuovo ruolo e seguano i gusti del pubblico, questo atteggiamento di compromesso non esclude però che l'artista covi un segreto rancore verso la società. Dunque segue l'evasione, attraverso sentimenti e passioni in campi dove la ragione non esiste.-La fuga può avvenire nella propria interiorità, all'interno del proprio io, dove il mondo esterno non esiste ma è una proiezione o creazione dell'io stesso (soggettivismo e filosofia idealistica).

Ruskin, i Magistri Com(m)acini e gli Artisti dei Laghi. Fra rilancio del Medioevo lombardo e ricezione operativa del restauro romantico

Restauro Archeologico. Conoscenza, conservazione e valorizzazione del patrimonio architettonico. Rivista del Dipartimento di Architettura dell'Università degli Studi di Firenze, 2019

This paper is divided into two parts. In the first one, the concept of Lombard Architecture is investigated considering Ruskin’s vision focusing on the centrality of the activity of Com(m)acini, Antelami and Campionesi masters, ancestors of the modern Lombard Lake Artists, in the wording of Ruskin’s idea of the Gothic architecture supremacy. Starting by these statements and considering a suggestive do ut facias point of view, in the second part of the paper some real samples of the reception of the themes of the Byzantine e Gothic revival by the XIXth century artists from Swiss-Lombard Lakes district are proposed. Supported by a secular tradition of supremacy in the building and architectural decoration fields, both all around Italy and in the different territories of Catholic Europe, in XIXth century individual artists or more articulated family workshops from the same geographic region (the area of pre-Alpine lakes of Como, Lugano and Maggiore) decided to extent gradually their business to an Extra-European setting and overseas. Some of these dynasties tried and specialized on Romantic restoration and on architectonic historicism to satisfy international patrons inclined on a European life-style. Working in different continents they also acquired new patterns and styles they revised and proposed in the architecture and decoration of their native land

L. DOMENICHI, Vite di s. Brigida e s. Caterina di Svezia, Manziana, Vecchiarelli, 2016 (Cinquecento. Testi e Studi di Letteratura italiana. testi, n.s., 14)

L. DOMENICHI, Vite di santa Brigida e santa Caterina di Svezia, edizione critica, introduzione e note di E. Garavelli, Manziana, Vecchiarelli, 2016 (Cinquecento. Testi e Studi di Letteratura italiana. Testi, 28 [n.s., 14]).

Note baroccesche tra Marche e Toscana: Filippo Bellini, Giovanbattista Mossi, Jacopo Benettini e Francesco Cungi.

Between the sixteenth and seventeenth century the style of painting by Federico Barocci had many followers in Central Italy, from Marche, his home region, but also in Umbria and Tuscany. In this region the painters barocceschi worked mainly in Siena, while in Florence, despite the interest shown by Cigoli, leading artists did not approach to his painting. Only an artist almost unknown, Giovanbattista Mossi shows significant elements "barocceschi" in his paintings. In Florence it was also active Francesco Cungi from Sansepolcro, instead deeply studied painting by Barocci, as also reflected in the works he created for Volterra, Sansepolcro and Umbria. In a church of Florence is a beautiful painting by Filippo Bellini, one of the most famous and important followers of Barocci, but the painting is from another place. In Pisa the style of Barocci was absorbed and echoed by Jacopo Benettini (or Benettini), called "the Deaf" in some remarkable paintings made for the city and the province.