La mobilità sociale delle élites nella Firenze tardo medievale. Ricerche sulle famiglie Cerchi e Spini (original) (raw)
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viella Indice A G Premessa 9 Pensare e rappresentare la mobilità R F g Pensare la mobilità nel Medioevo. Il caso del Libro di giuocho di scacchi di Iacopo da Cessole 17 1. S. Carocci, Introduzione: la mobilità sociale e la «congiuntura del 1300». Ipotesi, metodi d'indagine, storiograia, in La mobilità sociale nel Medioevo, a cura di S. Carocci, Roma 2010, p. 3. Il volume raccoglie gli atti dell'incontro «La conjoncture de 1300 en Méditerranée occidentale», promosso nel 2008 da École Française de Rome e Università di Roma «Tor Vergata». 2. Ivi, p. 1. 3. La scansione di Bourdieu, richiamata da Carocci (ivi, p. 13), mi pare -come si vedrà -una chiave di lettura particolarmente calzante al caso reggiano.
La cultura delle élites marchionali nella Casale della prima metà del Quattrocento
In: Casale Monferrato, una capitale per il territorio. Le premesse: da Teodoro II a Giovanni IV (1404-1464), a cura di C. Aletto, A. Perin, Genova, SAGEP, 2019, pp. 31-69.
In the first half of the fifteenth century some elements show a progressive transformation in the Casalese culture. The schools offer higher level courses, in addition to basic education, and the court opens its interests to Lombard humanism, as Guglielmo VIII will later do with greater conviction. In the entourage of the prince, together with members of the aristocracy, there are also jurists, more and more often with university degrees, who are members of the Marquis’ council and are employed in the administration of justice and in political-diplomatic assignments. Nella prima metà del Quattrocento è possibile cogliere una progressiva trasformazione nella cultura casalese. Le scholae cittadine offrono ora, oltre all’istruzione di base, anche corsi di livello superiore, e la corte si apre all’umanesimo, principalmente lombardo, secondo un orientamento ripreso poi con maggiore convinzione da Guglielmo VIII. Tra il personale destinato al servizio del marchese si affermano inoltre, insieme agli esponenti del ceto aristocratico, anche uomini di scienza giuridica sempre più spesso di formazione universitaria, impiegati nell’amministrazione della giustizia, negli incarichi politico-diplomatici e nel consiglio del principe.
Il Notaio nella società dell'Europa mediterranea (secc. XIV-XIX), 2021
Il presente contributo intende fornire un inquadramento teorico e storiografico intorno a un tema di studio all'incrocio fra due fecondi e consolidati filoni di ricerca della medievistica italiana: da una parte, la storia della mobilità sociale, in particolare in relazione al ruolo assunto dalle competenze tecniche e professionali come canale di ascesa sociale; dall'altra, la storia del notariato, inteso come categoria sociale e professionale, al servizio degli enti ecclesiastici secolari e regolari in Italia nel Basso Medioevo (XII-XV secolo), con uno specifico focus su alcuni dei più recenti casi di studio e prospettive di ricerca.
La mobilità sociale nel tardo Medioevo
La storica Philippa C. Maddern, autrice del saggio intitolato "Social mobility", inizia a esporre la sua argomentazione a partire da un'affermazione di F. R. H. Du Boulay, nella quale il tardo Medioevo è identificato come "un'epoca di ambizione". Fu veramente così? In questa mia breve relazione tenterò di mostrare come non sia possibile parlare di una società cristallizzata in ceti dal carattere eterno e immutabile, ma neanche inquadrare il fenomeno unicamente nell'ottica dell'arrampicata sociale. Taluni storici affermano che ciò sarebbe particolarmente evidente negli anni successivi la crisi del Trecento, in quanto dopo ogni grande tracollo demografico i sopravvissuti si troverebbero in una situazione privilegiata, dato che avrebbero a loro disposizione una maggiore quantità di terre, lasciate libere dalla morte dei proprietari, e vivrebbero in una situazione di scarsa concorrenza nel campo della forza lavoro 1 . Non dobbiamo però pensare a questo come unico momento di aumento della mobilità sociale: tanto per fare un esempio possiamo ricordare quanto avvenuto in seno alla "gentry" nel corso del secolo XIII, quando l'inflazione e la concorrenza economica crearono sia gruppi sociali in discesa (le famiglie di cavalieri), che in ascesa (nobili e piccoli liberi proprietari) 2 .
La capacità della Chiesa e delle sue risorse materiali e immateriali di cambiare le condizioni sociali colpiva gli uomini del medioevo, e viene sostenuta da molti storici. Il volume analizza dunque la natura e l'effettiva consistenza di quello che è considerato un classico canale di mobilità sociale a disposizione della società medievale. In che modo una carica ecclesiastica influiva sulla posizione di un singolo e di una famiglia nelle gerarchie sociali? Come permetteva di modificare tale posizione? Quali strumenti l'ecclesiastico metteva a disposizione del suo ambiente e della sua famiglia? Come mutavano a seconda delle cariche, delle epoche e degli ambienti? Come il mondo ecclesiastico (con i suoi beni materiali, le sue relazioni, le sue valenze ideologiche) rappresentava una risorsa per quanti volevano affermarsi nella società laica? Contributi di Giulia Barone, Cristina Carbonetti, Sandro Carocci, Tommaso di Carpegna, Federica Cengarle, Paolo Grillo, Armand Jamme, Stefano G. Magni, Michele Pellegrini, Daniela Rando, Anna Maria Rapetti, Mauro Ronzani, Andrea Tilatti, Giacomo Todeschini, Kristjan Toomaspoeg, Gian Maria Varanini
2021
The introduction deals with the topics examined in the monographic section in the context of some recent research on the circulation and mobility of the élites in the Early Modern Europe. Opportunities were offered to élites both by marriage or patronage ties, and by commercial and credit networks. Through the analysis of the essays, the introduction reflects on individual or family mobility processes with the aim of explaining opportunities for change, paths of social ascent and deeper changes. The cases considered concern the Italian states, the Spanish and French monarchies and wider perspectives, with particular attention to those who turned to Eastern Europe. Important is the reflection on the periodization which must also take into account the opportunities that could open up to individuals at different times. The collected essays therefore provide indications of great interest to read the processes of social mobility in the light of some paths of circulation of élites members in the early modern age.
Leo S. Olschki, 2014
Starting from the beginning of the fortunes that Cerchi family made as bankers and merchants in XIIIth century, this contribution examines the experience of some members of this powerful florentine household that suffered bankrupcy and political exclusion in the following century. Based upon many primary sources, this paper tells the story of the heirs of Consiglio di Ulivieri dei Cerchi: by considering the relationships between clan members, their qualities and their potential to make social ties, we want to show the way they were able, after the long period of decadence they experienced, to regain their place in the society and the way they use collective memory to strenghten and emphasize it.