L’«infinito universo» e la distinzione «potentia absoluta / potentia ordinata» in Giordano Bruno (original) (raw)

Sull'Infinito di Giordano Bruno

SCIENCE & PHILOSOPHY, 2024

Si discute il ruolo del concetto di infinito e il ruolo della matematica nella nova filosofia di Giordano Bruno, in relazione agli Infiniti Mondi e al problema del minimo.

Il Minimo, l’Unità, e l’Universo Infinito Nella Cosmologia Vitalistica di Giordano Bruno (Forthcoming)

Platone nel pensiero moderno e contemporaneo, Volume XV, edited by Andrea Muni

Il filosofo Giordano Bruno (1548-1600) è uno dei più importanti rappresentanti del vitalismo e neoplatonismo cinquecentesco. In particolare, sia la metafisica che la cosmologia bruniana sono profondamente indebitate al platonismo e al pitagorismo rinascimentale. Questo saggio propone di elaborare su queste idee, mentendo enfasi sulla relazione tra la cosmologia vitalistica di Bruno e la sua teoria atomistica, la quale si integra perfettamente alle idee bruniane dell"infinità e della divinità dell"universo. Si comincia per stabilire il contesto filosofico del pensiero bruniano esaminando il significato del vitalismo nella filosofia medioevale e rinascimentale e dei concetti di semina rerum e di minima naturalia che contribuirono alla sopravvivenza dell"atomismo nel medioevo e nel Rinascimento. Finalmente, si discutono le teorie metafisiche e cosmologiche di Bruno ed il modo nel quale queste teorie si legano al suo atomismo vitalistico. In particolare, si enfatizza il modo in cui Bruno appropria l"atomismo epicureo e lo infonde con i vari elementi vitalistici e matematici del platonismo e del pitagorismo rinascimentale.

Diritto e teologia alle soglie dell'èta moderna. Il problema della potentia Dei absoluta in Giordano Bruno

Università degli Studi di Trento (and Editoriale Scientifica), 2015

The distinction between 'potentia Dei absoluta' and 'ordinata' is taken as an example of the more general investigation into God’s attributes performed again and again by theologians throughout the Middle Ages. Indeed, if the question of 'potentia Dei' also plays an important role in the history of Western legal and political thought, originally it starts as a theological and cosmological debate on God’s operative power. Could God have created more than only one world? And if – according to the common viewpoint throughout the Middle Ages – He has created only one world, could He still create another one? And also – on closer looks into the infinite good nature God is credited with by Christianity as well as into the problem of God’s envy ('invidia Dei'), first discussed by Plato in his Timaeus – is the only one world He is supposed to have created the best one He could have created? These were among the questions which confronted the mediaeval theologians of scholasticism, with special attention to the eleventh-century cosmological dispute between Abelard and Lombard and the very fundamental stance of Thomas Aquinas. With closer attention to the 'new' philosophy of Giordano Bruno and its legal and political implications, this volume aims to show in which way early-modern authors still resort to the investigation into God’s almightiness that Christian theologians conducted throughout the Middle Ages.

Per lo Spirito della "revoluzione". Il concetto di infinito nella filosofia di Giordano Bruno

Le argomentazioni presentate in questo testo costituiscono le conclusioni ultime e definitive di un lavoro di ricerca, che ha investito l’insieme dei "Dialoghi Italiani", riuscendo a reperire ed a far emergere quello che pare il nucleo più profondo ed importante – il vero e proprio elevato fondamento – della speculazione bruniana: la presenza attiva di un concetto triadico teologico-politico – il "Padre", il "Figlio" e lo "Spirito" della tradizione trinitaria cristiana – però riformulato attraverso il capovolgimento rivoluzionario di questa stessa tradizione, attuato attraverso il concetto creativo e dialettico dell’infinito. In questo modo la stessa tradizione platonica pare subire una trasformazione essenziale, abbandonando qualunque forma di alienazione e negazione, per riaprirsi invece verso soluzioni che paiono riprendere moniti ed osservazioni suscitati dalle prime, grandi e maestose, speculazioni dei filosofi presocratici. Talete, Anass...

La sfera infinita. Identità e differenza nel pensiero di Giordano Bruno

Il libro, pubblicato nel 2000 e frutto di una ricerca iniziata nel 1988 e conclusasi nel 1999, ripercorre l'intero itinerario bruciano mostrando l'operatività in esso di un dispositivo teorico che attiva due parallele direzioni d'apprensione del senso: la via dell'identità e la via della differenze, armonizzate dal quello che Bruno nel "De Umbris" chiama la "trasformato duplex". Io mostro come essa non abbia solo una portata gnoseologica, ma anche ontologica. In Academia riproduco l'introduzione e l'ultimo capitolo, perché il libro è ancora in vendita presso l'ed. Mimesis.

Aristotele, Fisica - Giordano Bruno, De l'Infinito: confronto e commento.

Questo breve volumetto prosegue l'analisi iniziata a proposito del confronto fra la speculazione bruniana e la metafisica aristotelica. Ora la critica bruniana si appunta sul testo aristotelico della "Fisica", demolendo e disgregando la possibilità che non vi sia un principio ed un movimento infinito. Seguendo ed integrando le riflessioni precedenti, il pensiero di Giordano Bruno conserva l'unitarietà fra momento teoretico e momento pratico, approfondendo la determinazione dell'infinito creativo e doppiamente dialettico. Questo testo viene offerto in due versioni: una gratuita (per studenti delle scuole superiori o universitari) e l'altra a pagamento al link sottostante (per persone senza problemi economici o desiderose di ricambiare gli sforzi fatti per realizzare quest'opera).

De immenso, Libro I. La relazione Dio / Mondo e la necessità dell'universo infinito

Giordano Bruno, De immenso. Letture critiche, 2020

The relation God/world and the necessity of the infinite universe · The aim of this chapter is to present the most relevant points of De immenso’s first book, focussing on the differences from the Italian dialogue De l’infinito, and in particular on the a priori demonstration that the infinity of the universe proceeds necessarily from the divine cause as Bruno conceives it. The essay follows the tri- partite structure of Book i, paying attention to Bruno’s idea of planetary systems (synodi ex mundis) as the basic cosmological structure of the infinite universe as well as to his polemics with the scholastic distinction between the absolute and the ordained power of God.