Per la pittura tardogotica ai confini settentrionali del Regno di Napoli: sulle tracce del 'Maestro del Giudizio di Loreto Aprutino'. II (original) (raw)

benedettino. 3 Ne è testimonianza l'iscrizione commemorativa dei propri cari -"[…sub]sc(ri)ptas . figu(r)as . Baltassar . d(e). Baru(n)cell(is) . fec(it) . d(e)pi(n)gi . p(ro) . a(n)i(m)a . sui . p(at)ris . fr(atr)is . | [anno] Do(mini) M . CCCC . XXIII . et die . XXIII . mensis . novembris" -, che corre alla base della 'Vergine in trono' (fig. 1) e che è evidentemente riferita ai due (ma forse tre) cadaveri distesi entro un sarcofago aperto, effigiati subito sotto l'epigrafe dipinta sulla medesima porzione d'intonaco della scena funebre: 4 davanti all'urna sepolcrale si accampa l'ormai mutilo stemma collo scudo partito d'oro e d'azzurro, inclinato a destra e sormontato dall'elmo coi lambrecchini e col cercine nei due colori dell'arma. 5 Se poi al Baroncelli spettasse l'iniziativa dell'intera decorazione absidale -eseguita "tempore fratris Venantii" ) -6 è questione non scontata, anche a ragione delle difficoltà di lettura poste dall'iscrizione sotto l'adiacente 'Adorazione dei Magi' , che doveva essere la più utile di tutte ai fini della ricostruzione delle vicende della committenza o, addirittura, dell'identificazione anagrafica del suo artefice. 7 Un'altra iscrizione attesta che un Antonio di Cicco Çeri aveva richiesto,

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Per la pittura tardogotica ai confini settentrionali del Regno di Napoli: sulle tracce del 'Maestro del Giudizio di Loreto Aprutino'. I

Nella sua originaria estensione, il 'Giudizio Universale' interessava un'ampia porzione della parete destra dell'unica navata; celato tuttora dall'altare seicentesco della Madonna della Filetta ( ), esso sopravvive in due ampi lacerti ai lati del monumentale inserto, ma è da un paio d'anni completamente inaccessibile -al pari della stragrande maggioranza degli altri affreschi superstiti -a motivo dei protratti lavori di consolidamento strutturale dell'edificio, che impediscono di Per la pittura tardogotica ai confini settentrionali del Regno di Napoli: sulle tracce del ʻMaestro del Giudizio di Loreto Aprutinoʼ. I Cristiana Pasqualetti disporre di fotografie qualitativamente migliori di quelle presentate in questa sede. In alto, sopra l'altare, s'intravvedono ancora il Cristo entro la mandorla iridata, attorniata dagli strumenti della Passione, e -rispettivamente a destra e a sinistra -la Vergine e San Giovanni Battista, nel ruolo tradizionale di intercessori, a capitanare le schiere degli angeli e

F. Sirano-D. Camardo-M. Notomista, La pittura di Ercolano. Stato delle conoscenze e prospettive della ricerca, in A. Coralini, P. Giulierini, V. Sampaolo, F. Sirano (a cura di), Pareti Dipinte. Atti XIV Congresso AIPMA, Napoli-Ercolano, 9-13 settembre 2019, Roma 2024, pp. 807-835.

L archeometria nello studio della pittura antica: nuovi dati da un vano a rescato dall edi cio a Est del foro di Nora

Donato Decumbertino e Gianserio Strafella di Copertino. Pittori regnicoli della Maniera moderna, in una rete di committenze.

Gli affreschi di Donato Decumbertino nel castello di Gambatesa, 1550. Sulle tracce di un enigmatico pittore transumante tra centro e periferia. Atti del convegno, Università degli Studi del Molise, Campobasso, 19-20 aprile 2018, in «Ricerche di storia dell’arte», 2020, n. 131, 2020

In 1550, the painter Donato Decumbertino painted a cycle of frescoes in the Castle of Gambatesa inspired by very important frescoes in Rome. Some years later far away in Apulia the painter Gianserio Strafella did almost the same. Far from being dismissed as two striking examples of the translation of Roman models in the province, the works by both painters are full of interest. First of all, is ‘Decumbertino’ just a ‘surname’ or does it refer to place where he was born? What do his paintings have in common with those of Gianserio Strafella, who in Cupertino was born indeed. These are the initial questions to answer in order to better frame an episode in Art History, that now appears more isolated and circumscribed in a profoundly changed cultural landscape.The relationship betwe- en the Painters and their Patrons is a good key to begin to provide some answers.

Alcune osservazioni su Giovanni di Francesco Toscani: il Polittico Nevin e la tarda attività, in Intorno a Lorenzo Monaco. Nuovi studi sulla pittura tardogotica, atti del convegno (Fabriano-Foligno-Firenze, 31 maggio - 3 giugno 2006), a cura di D. Parenti e A. Tartuferi, Livorno 2007, pp. 146-155

L'unico lavoro databile con sicurezza di Giovanni di Francesco Toscani, pittore fiorentino nato nel 1372 circa e morto nel 1430, è la decorazione della Cappella Ardinghelli di Santa Trinita a Firenze, di cui ci sono pervenuti due pagamenti datati 1423 e 1424 1 . Fu grazie ai resti degli affreschi di questa cappella che nel 1966 Luciano Bellosi lo identificò con il Maestro della Crocifissione Griggs, il cui corpus era stato inizialmente raggruppato da Richard Offner nel 1933 2 . Del ciclo si sono conservati la Gloria di San Niccolò, affrescata nel soprarco verso la navata, e Cristo in pietà tra la Vergine e San Giovanni evangelista nella parte superiore dell'arco che in origine accoglieva la sepoltura della famiglia 3 . Conosciamo anche molte tavole provenienti dallo smembrato polittico della cappella, disperse in varie collezioni pubbliche e private e in buona parte riunite nella recente mostra su Gentile da Fabriano 4 .

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L. Drago, M. Bonadies, A. Carapellucci, C. Predan, Il Pittore di Narce e i suoi epigoni a Veio, in Archeologia Classica, Rivista dell’Istituto di Archeologia della Università di Roma, vol. 65, n.s. II, 4, 2014, pp. 7-58

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