"Agire, amministrare, sopravvivere da donna nella Padova tardomedievale", conferenza introduttiva alla mostra documentaria "Storie di donne nelle carte dell'Archivio di Stato di Padova", ASPd, Padova, 8 marzo 2023 (in presenza e da remoto) (original) (raw)

Uomini, donne, storici e storiche di fronte alla violenza interpersonale nella transizione tra età moderna ed età contemporanea, in La violenza contro le donne alla prova della storia, a cura di Laura Schettini, paper Cantieri SISSCO IX (Padova, 13-15 settembre 2017)

La violenza contro le donne alla prova della storia coordinatrice: Laura Schettini Uomini, donne, storici e storiche di fronte alla violenza interpersonale nella transizione tra età moderna ed età contemporanea Introduzione La storiografia sulla violenza interpersonale in Europa e nel Nord America durante l'età moderna incontra un nodo interpretativo proprio nell'identificare il passaggio all'età contemporanea, che prevalga l'idea della rottura o invece quella della continuità rispetto al passato. Diversi studi, infatti, propongono un'osservazione plurisecolare (Longterm trends in violence 2001; Eisner 2003; McMahon, Eibach, Roth 2013), tentando di individuare l'andamento e il mutamento di lungo periodo intervenuti in specifici contesti o in macroaree nella quantità degli atti, in specie degli omicidi, e nella fisionomia dei comportamenti, oltre che sul piano dei discorsi pubblici. Ad esempio, secondo Spierenburg , uno degli studiosi che più si è misurato con la prospettiva di lungo periodo, la diminuzione progressiva della violenza interpersonale, nelle sue forme più acute, è concomitante al venire meno di «pratiche» specifiche -che, per gli antropologi, sono forme di risoluzione dei conflitti (vendetta, faida, omicidio di onore etc., Povolo 2014) e invece, nel corso del tempo, si trasformano in reati -, e alla «criminalizzazione» dei comportamenti aggressivi (McMahon 2016).

Busana M.S., Rossi C., Francisci D. (a cura di), Lanifica. Il ruolo della donna nella produzione tessile attraverso le evidenze funerarie, Antenor Quaderni 51, Padova 2021 [ANTEPRIMA]

Lanifica. Il ruolo della donna nella produzione tessile attraverso le evidenze funerarie, 2021

The project “Lanifica. The role of women in Roman Textile Manufacturing: the evidence given by funerary contexts of Northern Italy and North-Western Provinces”, funded by Cariparo Foundation (Starting Grants, 2015) and carried out by the Department of Cultural Heritage of the University of Padua, aims to define the social and ideological context in which women lived and acted in Roman age, with particular attention to their role in textile production. This goal was pursued by collecting and analysing textile tools buried in tombs as grave goods; along with iconographic and literary evidence, these objects are a rich source of information about the relationship between textile activities and female world. The volume collects the preliminary results of the Lanifica project and similar investigations focused on different geographic or chronological contexts, carried out by Italian and foreign scholars, giving an opportunity to take stock of this important issue. The systematic approach of the Lanifica project and the opportunity to analyze the phenomenon of the deposition of textile tools inside the graves over a wide chronological period, between the first millennium BC and late antiquity, and in a large area made it possible to highlight similarities and geographical differences of the ideological and economic system connected to the textile production, in addition to its transformations over time. The picture that emerged reveals the specific role of local traditions and cultural contacts resulting from historical events, opening up to new stimuli and future insights.

«Il primo spazio universitario femminile a Padova (1880 - 1915)» in «L'Università delle donne. Accademiche e studentesse dal Seicento a oggi», a cura di Andrea Martini e Carlotta Sorba, Roma, Donzelli, 2021, pp. 67-82

2021

«Il primo spazio universitario femminile a Padova (1880 - 1915)» in «L'Università delle donne. Accademiche e studentesse dal Seicento a oggi», a cura di Andrea Martini e Carlotta Sorba, Roma, Donzelli, 2021, pp. 67-82 Collana Patavina Libertas. Una storia europea dell'Università di Padova (1222-2022)

"Mater familias : donne capofamiglia, fiscalità e cittadinanza nella Padova tardomedievale", IX Congresso della SIS, Palermo, 20-22 giugno 2024

2024

Questo talk si inserisce nel panel "Oltre i confini della cittadinanza. Donne cittadine e vita politica nell'Italia medievale e moderna" che vuole indagare i vari modi secondo i quali le donne potevano essere considerate cittadine nell'Italia urbana preindustriale. La città medievale si pensava come un aggregato di nuclei familiari rappresentati dal loro capofamiglia, che partecipava al governo della città. Tuttavia, dopo la nascita delle signorie e la serrata e l’oligarchizzazione dei consigli comunali, divenne sempre più difficile definire la cittadinanza in termini di partecipazione alle cariche pubbliche. Si rese quindi più visibile allora una cittadinanza a doppio livello nella quale, al livello più basso, gli uomini che non facevano parte dell'élite urbana erano comunque considerati cittadini, sulla base di vari criteri : la residenza, l'appartenenza a una corporazione, l’essere un capofamiglia e pagare le tasse comunali. Nessuno di questi criteri era formalmente inaccessibile alle donne. In questa sede sostengo che, se riconsideriamo la definizione del capofamiglia, anche le donne potevano svolgere questa funzione. In quanto tale, pagavano le tasse e potevano proprio essere considerate "cittadine imperfette" (Menzinger).