Mariaenrica Giannuzzi | Cornell University (original) (raw)
Books by Mariaenrica Giannuzzi
Der Anthropos im Anthropozän: Die Wiederkehr des Menschen im Moment seiner vermeintlich endgültigen Verabschiedung, ed. by Hannes Bajohr, de Gruyter, 2020. https://www.degruyter.com/view/title/558452?format=G, 2020
Statt lediglich das Trennende zwischen "uns" und der "Natur" zu suchen-ganz gleich, ob dieses nun... more Statt lediglich das Trennende zwischen "uns" und der "Natur" zu suchen-ganz gleich, ob dieses nun in einer unbewussten geologischen Handlungsmacht (Chakrabarty 2009) oder in der traditionell-humanistischen Differenzontologie der Reiche von Tieren, Pflanzen und Mineralen bestehen soll-, hat die Philoso-phie jüngster Zeit zwei naturalistische Gegenmodelle aufgeboten. Diese beiden Modelle plädieren für einen Raum der Nichtunterscheidung von Menschlichem und Nichtmenschlichem und stützen sich auf die Begriffe der "Sympoiesis" (Anna Tsing) und der "Epigenesis" (Catherine Malabou). Im Falle der Sympoiesis ist dieser Raum einer der Übersetzung zwischen Wissenschaft, Wirtschaft und "lebendiger Arbeit" (Marx); das Nichtmenschliche ist hier ein Komplex aus öko-nomischen, interspezifischen und interlingualen Beziehungen. Die Epigenesis dagegen thematisiert die Emergenz der Logik aus der nichtmenschlichen Materialität des genetischen Substrats. Ausgehend von Ian James' Definition dieses neuen Naturalismus suche ich im Folgenden die Kontinuitäten in Bezug auf die Verbindung anthropos/Mensch zu beleuchten, die zwischen Tsings politischer Ökologie mit Malabous Kant-Interpretation bestehen. Dabei wird das Ausloten der Grenzen zwischen Philosophie und Ethnologie zeigen, dass beide Disziplinen eine immer tiefergehende Auseinandersetzung mit menschlich-nichtmensch-lichen Beziehungsformen verfolgen. Die Differenzierung nähert sich dabei an vielen Stellen stetig einer Indifferenzierung an-so wie Ware und Gehirne, soziale Gruppen und Lebensformen sich dem gemeinsamen Problem der Relationalität in Bezug auf die Herausbildung von Phänomenen nähern.
Papers by Mariaenrica Giannuzzi
My public lecture, "Climate Fiction as World Literature: Geontopower and the Aesthetics of Recalc... more My public lecture, "Climate Fiction as World Literature: Geontopower and the Aesthetics of Recalcitrance" was presented at the Sapienza Environmental Humanities Week on 1 December 2022. This event was hosted by the Department of European, American and Intercultural Studies, and convened by Matteo Iacovella, in collaboration with Camilla Miglio and Iolanda Plescia. Speakers included: Luca Bacchini (University of Rome Sapienza), Francesco Caracci (University of Rome Sapienza), Chiara
Caradonna (Hebrew University of Jerusalem), Mariaenrica
Giannuzzi (Cornell University), Federico Italiano (Austrian
Academy of Sciences), Claudia Marsulli (University of Rome
Sapienza), Florian Mussgnug (University College London), Simone
Pollo (University of Rome Sapienza), Pablo Valdivia (Viadrina
University), Amelia Valtolina (University of Bergamo), Jana Maria
Weiß (Freie University Berlin).
Nel panorama della letteratura tedesca del dopoguerra, Paul Celan è stato l'unico scrittore capac... more Nel panorama della letteratura tedesca del dopoguerra, Paul Celan è stato l'unico scrittore capace di dar voce a un'esperienza di distruzione del paesaggio in termini del tutto profani 1 . 'Profano' è un aggettivo usato dallo stesso Celan per definire la propria poetica: fine della scrittura è dare corpo a una 'preghiera profana', là dove il senso di questa espressione sta nel dialogo ininterrotto con il pensiero di Walter Benjamin. L'ipotesi interpretativa che qui si avanza, però, trascende la ricostruzione filologica dei riferimenti alla filosofia del linguaggio di Walter Benjamin, così come trascende la teoria critica e la teoria della letteratura di Benja-
Appartenenze femministe ed ecologia politica. In Bodymetrics. La misura dei corpi Quaderno Tre || crisi | conflitto | alternativa a cura di EcoPol / Isabella Pinto © 2018 IAPh Italia Associazione Internazionale delle Filosofe, 2018
Quaderno Tre || crisi | conflitto | alternativa a cura di EcoPol / Isabella Pinto © 2018 IAPh Ita... more Quaderno Tre || crisi | conflitto | alternativa a cura di EcoPol / Isabella Pinto © 2018 IAPh Italia Associazione Internazionale delle Filosofe. ISBN: 9788890957871iaphitalia.org Appartenenze femministe ed ecologia politica di Mariaenrica Giannuzzi
Culture della Sostenibilità, 2016
La rilevanza del dibattito sull'"antropocene" è di ordine etico-politico, più che di ordine epist... more La rilevanza del dibattito sull'"antropocene" è di ordine etico-politico, più che di ordine epistemologico. Il dibattito sull’epoca dell’uomo, infatti, è un dibattito sul modo in cui si racconta il presente: una lotta tra diversi modi per raccontare la storia del tempo presente, in cui “epoca dell’uomo” è solo uno dei modi possibili e forse neanche il più adatto. Si cerca da vent’anni a questa parte di misurare l’impatto sull’ambiente di alcune caratteristiche assegnate alla specie umane e il risultato di queste misurazioni sarebbe l’anthropos, il soggetto di questa storia. Ma urgenza, priorità, misure e azioni non designano forse il luogo del pensiero politico? Com’è accaduto che l’asse della filosofia del vivente si spostasse dalla questione dell’emergenza umana, all’inclusione di tutto il vivente come prodotto esclusivo di questa emergenza?
Il libro Mimesi e corporeità 1 , primo lavoro dell'autrice, pubblicato dall'editore Stamen, prese... more Il libro Mimesi e corporeità 1 , primo lavoro dell'autrice, pubblicato dall'editore Stamen, presenta una prospettiva inedita tra le ricerche sul principio adorniano del non identico. Realizzare la dialettica nel suo riferimento a quel reale non concettuale, bandito dalla contraddizione hegeliana, è il compito programmatico della Dialettica Negativa (1966). Nei Tre studi su Hegel (1961), infatti, Adorno contestava la risoluzione delle antinomie kantiane in senso processuale, e intendeva dar seguito ad un concetto di riflessione intesa come Erfahrung delle fratture proprie del momento antinomico del pensiero. La riflessione diventa così una negazione interna all'esperienza del conoscere e ne indica i limiti 2 . Il momento immediato del non concettuale nella dialettica, che è stato l'oggetto al centro della speculazione di Adorno, nella riflessione estetica, si mostra nell'imitazione del bello naturale. Ed è da questa prospettiva che Erika Benini ripercorre la complessa genesi del problema, con la prima sezione del suo libro, dedicata al rapporto di mimesi e corpo nella critica moderna. Benini individua gli elementi essenziali con cui Adorno costituisce una dialettica che deve essere esperienza mimetica dell'alterità corporea. Essi sono tratti dall'orizzonte della ricezione del problema della zweite Natur nell'opera di Lukács e dal confronto di Adorno con il materialismo di Benjamin, un materialismo dal soggetto pietrificato 3 , che riconosce il Sé solo come un che di mistico privo di sostanzialità: «l'interiorità non è per lui soltanto una dimora di opacità e di torbido auto-appagamento, ma altresì il fantasma che impedisce l'immagine possibile dell'uomo: dovunque egli contrappone l'esteriorità corporea» 4 .
La cosmogonia atea di Engführung Mariaenrica Giannuzzi "L'ora che non ha sorelle, che non ha più ... more La cosmogonia atea di Engführung Mariaenrica Giannuzzi "L'ora che non ha sorelle, che non ha più sorelle, è l'ora estrema, la morte. Quando vi si è giunti, si è tornati a casa. Questo topos, in Celan si carica di un senso nuovo. Se la morte è il porto in cui si rientra, non è perché la vita sia un viaggio, ma perché la morte, la memoria dei morti, è all'origine di tutta la poesia di Celan." 1 .
The article discusses how the model of universal history - which emerges in the current debate on... more The article discusses how the model of universal history - which emerges in the current debate on the category of Anthropocene, particularly in the field of evolutionary biology - avoids considering differences in the way of economic production and consumption. The hypothesis of life sciences picking their concepts from the dominant neoliberal ideology has already been the focus of academic research (cfr. Cavazzini, 2013). But a systematic work of criticism toward the neoliberal assumption in the theory of Anthropocene seems to lack in the Italian reception of the debate, even if rich monographs on the topic have been published above all in France (cfr. Stengers, 2009; Fressoz-Bonneuil, 2013). With exception of the radical on-line magazine "effimera" (http://effimera.org), which recently opened a focus on political ecology, and with exception of another avant-garde cultural observatory that devoted an articles on the Anthropocene science fiction (http://www.prismomag.com/futuro-antropocene-postcapitalismo/) the scientific debate on the Anthropocene has been till now introduced in the Italian academic research through the quantitative perspective of a biodiversity crisis (Pievani, 2013), or as a symptom of an apocalyptic social disease (Baranzoni-Vignola, 2015). The category of Anthropocene will be here discussed from the standpoint of cultural history, with explicit regards to the definition of terms like "environment", "human species" and "ecosystem". If universalism in ecology comes necessarily from quantitative data, those data on climate change do not exhaust the description of Anthropocene as a phenomenon belonging to the philosophy of history. Referring to the evidences of climate change Jean-Baptiste Fressoz and Christoph Bonneuil developed an historical consideration that connects both the philosophy of history and the history of "nature", for the two disciplines set out to answer to the same questions: How can we imagine freedom outside the modern paradigm of labour, since it seems to be no more environmentally sustainable? How can we explain the relationship between the human conscious activity and its unconscious environmental consequence? Finally, which models of chronology can describe the environmental crisis?
Book Reviews by Mariaenrica Giannuzzi
Studies in 20th & 21st Century Literature Studies in 20th & 21st Century Literature Volume 45 Issue 1, 2021
Review of Scarlett Baron. The Birth of Intertextuality: The Riddle of Creativity. Routledge, 2020... more Review of Scarlett Baron. The Birth of Intertextuality: The Riddle of Creativity. Routledge, 2020. 381 pp.
Lo Sguardo - rivista di filosofia N. 27, 2018 (II) - Politica delle passioni?, 2018
Science is a translation machine. Not only because protocols and zealous technicians select the p... more Science is a translation machine. Not only because protocols and zealous technicians select the parts to be integrated into a unified system of knowledge. Science is also translation because its insights are drawn from diverse ways of life. (217) Anna Lowenhaupt Tsing develops a science of the ecologies of encounter. This science looks at every form of life across every link of the supply chain. Every link is a source of surplus; and every link is valorized in the translation from one form of life into another. This science behaves as unresolved translation. Interpreting nature, as in the case of the Japanese matsutake science of Shiho Satsuka, requires training with both the machinic parts and "the eruption of difference." Adventures of difference are at the core of Tsing's groundbreaking work The Mushroom at the End of the World: On the Possibilities of Life in Capitalist Ruins. Tsing's biocentrism decenters the tales of the anthropos. The matsutake mushroom is the nonhuman protagonist. The nonhuman lens allows multiple transformative commodifications to emerge, and to reveal how a commodity organizes life-cycles across the species. Or better yet, how life organizes itself around patches of local semantics. Tsing revels in the messiness of science. Here the mushroom plays as a metaphor for unpredictable insurgencies. A delicacy on the Japanese and international market, the matsutake is mostly picked in Oregon and other similarly deforested areas. This labor is carried out by Southern Asian immigrants, as a post-modern manifestation of freedom, and a side-job. The entanglements of markets, rituals, the stories of pickers, environmental histories, laws, philosophies and everyday life are so tight, that the book enhances a morphology of worldhistorical processes.
Lo Sguardo - rivista di filosofia N. 26, 2018 (I) - Bergson dal vivo, 2018
Karl Löwith e la modernità (Mimesis, Milano-Udine, 2015) di Giorgio Fazio ripercorre la biografia... more Karl Löwith e la modernità (Mimesis, Milano-Udine, 2015) di Giorgio Fazio ripercorre la biografia intellettuale di Karl Löwith, lì dove l'asse biografico non è che un puntello per aggregare il dibattito filosofico di Weimar, e del Dopoguerra tedesco, intorno a temi e progetti fondamentali. Ed è conveniente che Fazio possa elencarne i principali per vedere poi quale sia stato il posto di un Löwith soldato, di un Löwith prima esistenzialista e poi Naturphilosoph, nel panorama singolarmente cupo dello scorso secolo. Il libro si divide in tre fasi, che potrebbero considerarsi la gioventù, la maturità e la vecchiaia del filosofo monacense. La prima parte è titolata Antropologia e modernità, dove s'indaga la posizione scettica di Löwith rispetto alle spinte mitiche o cripto-protestanti di un Klages o di Martin Heidegger durante gli anni di formazione, che includono anche un interesse per la critica marxiana del mondo e dell'esistenza borghese con Max Weber e Karl Jaspers. Di questo periodo, o poco precedente, è lo scritto (in genere non menzionato negli studi sul pensiero filosofico) Fiala. Storia di una tentazione, storia, in pratica, del progetto di uccidersi, che fa il paio con la famosa dissertazione di Löwith L'individuo nel ruolo del co-uomo.
IAPh Italia (Int. Ass. Women Philosophers) website by Mariaenrica Giannuzzi
Recensione al libro di Paola Stelliferi, Il femminismo a Roma negli anni Settanta. Percorsi, espe... more Recensione al libro di Paola Stelliferi, Il femminismo a Roma negli anni Settanta. Percorsi, esperienze e memorie dei Collettivi di quartiere, (Bononia University Press, Bologna, 2015).
Sette incontri dedicati a parole chiave del femminismo dagli anni Settanta a oggi. Il Seminario s... more Sette incontri dedicati a parole chiave del femminismo dagli anni Settanta a oggi. Il Seminario si propone di offrire degli strumenti elementari e fondamentali per affrontare sia le retoriche sia le analisi più avanzate del contemporaneo. Intervenendo su una lacuna della formazione accademica, ma anche sulla discontinuità nella memoria delle lotte e dei saperi prodotti dalle donne, l'iniziativa si rivolge a chi desidera apprendere, aggiornarsi, discutere, disporre di strumenti per l'azione.
Der Anthropos im Anthropozän: Die Wiederkehr des Menschen im Moment seiner vermeintlich endgültigen Verabschiedung, ed. by Hannes Bajohr, de Gruyter, 2020. https://www.degruyter.com/view/title/558452?format=G, 2020
Statt lediglich das Trennende zwischen "uns" und der "Natur" zu suchen-ganz gleich, ob dieses nun... more Statt lediglich das Trennende zwischen "uns" und der "Natur" zu suchen-ganz gleich, ob dieses nun in einer unbewussten geologischen Handlungsmacht (Chakrabarty 2009) oder in der traditionell-humanistischen Differenzontologie der Reiche von Tieren, Pflanzen und Mineralen bestehen soll-, hat die Philoso-phie jüngster Zeit zwei naturalistische Gegenmodelle aufgeboten. Diese beiden Modelle plädieren für einen Raum der Nichtunterscheidung von Menschlichem und Nichtmenschlichem und stützen sich auf die Begriffe der "Sympoiesis" (Anna Tsing) und der "Epigenesis" (Catherine Malabou). Im Falle der Sympoiesis ist dieser Raum einer der Übersetzung zwischen Wissenschaft, Wirtschaft und "lebendiger Arbeit" (Marx); das Nichtmenschliche ist hier ein Komplex aus öko-nomischen, interspezifischen und interlingualen Beziehungen. Die Epigenesis dagegen thematisiert die Emergenz der Logik aus der nichtmenschlichen Materialität des genetischen Substrats. Ausgehend von Ian James' Definition dieses neuen Naturalismus suche ich im Folgenden die Kontinuitäten in Bezug auf die Verbindung anthropos/Mensch zu beleuchten, die zwischen Tsings politischer Ökologie mit Malabous Kant-Interpretation bestehen. Dabei wird das Ausloten der Grenzen zwischen Philosophie und Ethnologie zeigen, dass beide Disziplinen eine immer tiefergehende Auseinandersetzung mit menschlich-nichtmensch-lichen Beziehungsformen verfolgen. Die Differenzierung nähert sich dabei an vielen Stellen stetig einer Indifferenzierung an-so wie Ware und Gehirne, soziale Gruppen und Lebensformen sich dem gemeinsamen Problem der Relationalität in Bezug auf die Herausbildung von Phänomenen nähern.
My public lecture, "Climate Fiction as World Literature: Geontopower and the Aesthetics of Recalc... more My public lecture, "Climate Fiction as World Literature: Geontopower and the Aesthetics of Recalcitrance" was presented at the Sapienza Environmental Humanities Week on 1 December 2022. This event was hosted by the Department of European, American and Intercultural Studies, and convened by Matteo Iacovella, in collaboration with Camilla Miglio and Iolanda Plescia. Speakers included: Luca Bacchini (University of Rome Sapienza), Francesco Caracci (University of Rome Sapienza), Chiara
Caradonna (Hebrew University of Jerusalem), Mariaenrica
Giannuzzi (Cornell University), Federico Italiano (Austrian
Academy of Sciences), Claudia Marsulli (University of Rome
Sapienza), Florian Mussgnug (University College London), Simone
Pollo (University of Rome Sapienza), Pablo Valdivia (Viadrina
University), Amelia Valtolina (University of Bergamo), Jana Maria
Weiß (Freie University Berlin).
Nel panorama della letteratura tedesca del dopoguerra, Paul Celan è stato l'unico scrittore capac... more Nel panorama della letteratura tedesca del dopoguerra, Paul Celan è stato l'unico scrittore capace di dar voce a un'esperienza di distruzione del paesaggio in termini del tutto profani 1 . 'Profano' è un aggettivo usato dallo stesso Celan per definire la propria poetica: fine della scrittura è dare corpo a una 'preghiera profana', là dove il senso di questa espressione sta nel dialogo ininterrotto con il pensiero di Walter Benjamin. L'ipotesi interpretativa che qui si avanza, però, trascende la ricostruzione filologica dei riferimenti alla filosofia del linguaggio di Walter Benjamin, così come trascende la teoria critica e la teoria della letteratura di Benja-
Appartenenze femministe ed ecologia politica. In Bodymetrics. La misura dei corpi Quaderno Tre || crisi | conflitto | alternativa a cura di EcoPol / Isabella Pinto © 2018 IAPh Italia Associazione Internazionale delle Filosofe, 2018
Quaderno Tre || crisi | conflitto | alternativa a cura di EcoPol / Isabella Pinto © 2018 IAPh Ita... more Quaderno Tre || crisi | conflitto | alternativa a cura di EcoPol / Isabella Pinto © 2018 IAPh Italia Associazione Internazionale delle Filosofe. ISBN: 9788890957871iaphitalia.org Appartenenze femministe ed ecologia politica di Mariaenrica Giannuzzi
Culture della Sostenibilità, 2016
La rilevanza del dibattito sull'"antropocene" è di ordine etico-politico, più che di ordine epist... more La rilevanza del dibattito sull'"antropocene" è di ordine etico-politico, più che di ordine epistemologico. Il dibattito sull’epoca dell’uomo, infatti, è un dibattito sul modo in cui si racconta il presente: una lotta tra diversi modi per raccontare la storia del tempo presente, in cui “epoca dell’uomo” è solo uno dei modi possibili e forse neanche il più adatto. Si cerca da vent’anni a questa parte di misurare l’impatto sull’ambiente di alcune caratteristiche assegnate alla specie umane e il risultato di queste misurazioni sarebbe l’anthropos, il soggetto di questa storia. Ma urgenza, priorità, misure e azioni non designano forse il luogo del pensiero politico? Com’è accaduto che l’asse della filosofia del vivente si spostasse dalla questione dell’emergenza umana, all’inclusione di tutto il vivente come prodotto esclusivo di questa emergenza?
Il libro Mimesi e corporeità 1 , primo lavoro dell'autrice, pubblicato dall'editore Stamen, prese... more Il libro Mimesi e corporeità 1 , primo lavoro dell'autrice, pubblicato dall'editore Stamen, presenta una prospettiva inedita tra le ricerche sul principio adorniano del non identico. Realizzare la dialettica nel suo riferimento a quel reale non concettuale, bandito dalla contraddizione hegeliana, è il compito programmatico della Dialettica Negativa (1966). Nei Tre studi su Hegel (1961), infatti, Adorno contestava la risoluzione delle antinomie kantiane in senso processuale, e intendeva dar seguito ad un concetto di riflessione intesa come Erfahrung delle fratture proprie del momento antinomico del pensiero. La riflessione diventa così una negazione interna all'esperienza del conoscere e ne indica i limiti 2 . Il momento immediato del non concettuale nella dialettica, che è stato l'oggetto al centro della speculazione di Adorno, nella riflessione estetica, si mostra nell'imitazione del bello naturale. Ed è da questa prospettiva che Erika Benini ripercorre la complessa genesi del problema, con la prima sezione del suo libro, dedicata al rapporto di mimesi e corpo nella critica moderna. Benini individua gli elementi essenziali con cui Adorno costituisce una dialettica che deve essere esperienza mimetica dell'alterità corporea. Essi sono tratti dall'orizzonte della ricezione del problema della zweite Natur nell'opera di Lukács e dal confronto di Adorno con il materialismo di Benjamin, un materialismo dal soggetto pietrificato 3 , che riconosce il Sé solo come un che di mistico privo di sostanzialità: «l'interiorità non è per lui soltanto una dimora di opacità e di torbido auto-appagamento, ma altresì il fantasma che impedisce l'immagine possibile dell'uomo: dovunque egli contrappone l'esteriorità corporea» 4 .
La cosmogonia atea di Engführung Mariaenrica Giannuzzi "L'ora che non ha sorelle, che non ha più ... more La cosmogonia atea di Engführung Mariaenrica Giannuzzi "L'ora che non ha sorelle, che non ha più sorelle, è l'ora estrema, la morte. Quando vi si è giunti, si è tornati a casa. Questo topos, in Celan si carica di un senso nuovo. Se la morte è il porto in cui si rientra, non è perché la vita sia un viaggio, ma perché la morte, la memoria dei morti, è all'origine di tutta la poesia di Celan." 1 .
The article discusses how the model of universal history - which emerges in the current debate on... more The article discusses how the model of universal history - which emerges in the current debate on the category of Anthropocene, particularly in the field of evolutionary biology - avoids considering differences in the way of economic production and consumption. The hypothesis of life sciences picking their concepts from the dominant neoliberal ideology has already been the focus of academic research (cfr. Cavazzini, 2013). But a systematic work of criticism toward the neoliberal assumption in the theory of Anthropocene seems to lack in the Italian reception of the debate, even if rich monographs on the topic have been published above all in France (cfr. Stengers, 2009; Fressoz-Bonneuil, 2013). With exception of the radical on-line magazine "effimera" (http://effimera.org), which recently opened a focus on political ecology, and with exception of another avant-garde cultural observatory that devoted an articles on the Anthropocene science fiction (http://www.prismomag.com/futuro-antropocene-postcapitalismo/) the scientific debate on the Anthropocene has been till now introduced in the Italian academic research through the quantitative perspective of a biodiversity crisis (Pievani, 2013), or as a symptom of an apocalyptic social disease (Baranzoni-Vignola, 2015). The category of Anthropocene will be here discussed from the standpoint of cultural history, with explicit regards to the definition of terms like "environment", "human species" and "ecosystem". If universalism in ecology comes necessarily from quantitative data, those data on climate change do not exhaust the description of Anthropocene as a phenomenon belonging to the philosophy of history. Referring to the evidences of climate change Jean-Baptiste Fressoz and Christoph Bonneuil developed an historical consideration that connects both the philosophy of history and the history of "nature", for the two disciplines set out to answer to the same questions: How can we imagine freedom outside the modern paradigm of labour, since it seems to be no more environmentally sustainable? How can we explain the relationship between the human conscious activity and its unconscious environmental consequence? Finally, which models of chronology can describe the environmental crisis?
Studies in 20th & 21st Century Literature Studies in 20th & 21st Century Literature Volume 45 Issue 1, 2021
Review of Scarlett Baron. The Birth of Intertextuality: The Riddle of Creativity. Routledge, 2020... more Review of Scarlett Baron. The Birth of Intertextuality: The Riddle of Creativity. Routledge, 2020. 381 pp.
Lo Sguardo - rivista di filosofia N. 27, 2018 (II) - Politica delle passioni?, 2018
Science is a translation machine. Not only because protocols and zealous technicians select the p... more Science is a translation machine. Not only because protocols and zealous technicians select the parts to be integrated into a unified system of knowledge. Science is also translation because its insights are drawn from diverse ways of life. (217) Anna Lowenhaupt Tsing develops a science of the ecologies of encounter. This science looks at every form of life across every link of the supply chain. Every link is a source of surplus; and every link is valorized in the translation from one form of life into another. This science behaves as unresolved translation. Interpreting nature, as in the case of the Japanese matsutake science of Shiho Satsuka, requires training with both the machinic parts and "the eruption of difference." Adventures of difference are at the core of Tsing's groundbreaking work The Mushroom at the End of the World: On the Possibilities of Life in Capitalist Ruins. Tsing's biocentrism decenters the tales of the anthropos. The matsutake mushroom is the nonhuman protagonist. The nonhuman lens allows multiple transformative commodifications to emerge, and to reveal how a commodity organizes life-cycles across the species. Or better yet, how life organizes itself around patches of local semantics. Tsing revels in the messiness of science. Here the mushroom plays as a metaphor for unpredictable insurgencies. A delicacy on the Japanese and international market, the matsutake is mostly picked in Oregon and other similarly deforested areas. This labor is carried out by Southern Asian immigrants, as a post-modern manifestation of freedom, and a side-job. The entanglements of markets, rituals, the stories of pickers, environmental histories, laws, philosophies and everyday life are so tight, that the book enhances a morphology of worldhistorical processes.
Lo Sguardo - rivista di filosofia N. 26, 2018 (I) - Bergson dal vivo, 2018
Karl Löwith e la modernità (Mimesis, Milano-Udine, 2015) di Giorgio Fazio ripercorre la biografia... more Karl Löwith e la modernità (Mimesis, Milano-Udine, 2015) di Giorgio Fazio ripercorre la biografia intellettuale di Karl Löwith, lì dove l'asse biografico non è che un puntello per aggregare il dibattito filosofico di Weimar, e del Dopoguerra tedesco, intorno a temi e progetti fondamentali. Ed è conveniente che Fazio possa elencarne i principali per vedere poi quale sia stato il posto di un Löwith soldato, di un Löwith prima esistenzialista e poi Naturphilosoph, nel panorama singolarmente cupo dello scorso secolo. Il libro si divide in tre fasi, che potrebbero considerarsi la gioventù, la maturità e la vecchiaia del filosofo monacense. La prima parte è titolata Antropologia e modernità, dove s'indaga la posizione scettica di Löwith rispetto alle spinte mitiche o cripto-protestanti di un Klages o di Martin Heidegger durante gli anni di formazione, che includono anche un interesse per la critica marxiana del mondo e dell'esistenza borghese con Max Weber e Karl Jaspers. Di questo periodo, o poco precedente, è lo scritto (in genere non menzionato negli studi sul pensiero filosofico) Fiala. Storia di una tentazione, storia, in pratica, del progetto di uccidersi, che fa il paio con la famosa dissertazione di Löwith L'individuo nel ruolo del co-uomo.
Recensione al libro di Paola Stelliferi, Il femminismo a Roma negli anni Settanta. Percorsi, espe... more Recensione al libro di Paola Stelliferi, Il femminismo a Roma negli anni Settanta. Percorsi, esperienze e memorie dei Collettivi di quartiere, (Bononia University Press, Bologna, 2015).
Sette incontri dedicati a parole chiave del femminismo dagli anni Settanta a oggi. Il Seminario s... more Sette incontri dedicati a parole chiave del femminismo dagli anni Settanta a oggi. Il Seminario si propone di offrire degli strumenti elementari e fondamentali per affrontare sia le retoriche sia le analisi più avanzate del contemporaneo. Intervenendo su una lacuna della formazione accademica, ma anche sulla discontinuità nella memoria delle lotte e dei saperi prodotti dalle donne, l'iniziativa si rivolge a chi desidera apprendere, aggiornarsi, discutere, disporre di strumenti per l'azione.
{Quaderno Uno: natura | cultura | artificio} Nel femminismo la convenzionale distinzione tra natu... more {Quaderno Uno: natura | cultura | artificio} Nel femminismo la convenzionale distinzione tra natura e cultura è consumata da tempo. Quali teorie si pongono all’intersezione di tecnologia, arte, scienze naturali e storia del Pianeta? Qual è il contributo del pensiero femminista al campo dell’ecologia, della biologia, delle tecnologie digitali? Come ripensare la materia e la materialità fuori da un determinismo meccanicista? E come interrogare e praticare le scienze come campo d’azione femminista? Stare al presente delle invenzioni più avanzate nel campo della biomedicina, della fisica, della biotecnologia, sapendo intravedere simultaneamente ambiguità e linee di fuga, senza rifugiarsi in visioni tecnofobe e neoprimitiviste o – al contrario – nel negativo di ipotesi di accelerazione, è senz’altro una delle sfide del pensiero femminista contemporaneo. Pensare insieme corpo e tecnologia, umano e non-umano, vivente e non-vivente, economie e forme di vita – il Quaderno tenta una ricognizione delle molte ipotesi che sono già all’opera nelle indagini scientifiche, nelle epistemologie, negli approcci femministi alla bio-medicina, nelle arti come campo di immaginazione politica.
{Quaderno Due: misura | valore | eccedenza} L’economia politica neoliberista ci consegna il valor... more {Quaderno Due: misura | valore | eccedenza} L’economia politica neoliberista ci consegna il valore monetario come unica misura delle attività e delle relazioni umane e l’accumulazione come unico modo di gestione dell’eccedenza. Come mettere in crisi questo paradigma? Quali misure intervengono nelle nuove pratiche di giustizia sociale e ambientale? Quali valori esprimono le economie informali e di comunità? A queste domande siamo arrivate dopo le letture comuni del gruppo EcoPol, e da queste siamo ripartite per la residenza in Valcamonica. Ora, con questa raccolta di scritti, abbiamo una prima costellazione dei tracciati che ci orientano nell’impostare questioni e soluzioni, degli strumenti per procedere oltre. A cominciare dal posizionamento che si ricava nell’incredulità femminista, rispetto alla civiltà fondata sul Lavoro e alle misure di dignità ritagliate sul cittadino produttore, per proseguire con un nuovo incontro tra genealogie femministe diverse.
{Quaderno Tre: crisi | conflitto | alternativa} La crisi eco-politica degli ultimi decenni ha fat... more {Quaderno Tre: crisi | conflitto | alternativa} La crisi eco-politica degli ultimi decenni ha fatto emergere esperienze di autogoverno in diversi luoghi del Pianeta. Quali linee di crisi, e quali conflitti, sono capaci di generare un cambiamento sociale? Su quali principi alternativi si basano le numerose lotte culturali e ambientali nello scenario attuale? Facendo tesoro delle relazioni sviluppate tra il dentro e il fuori del gruppo EcoPol, il Terzo Quaderno raccoglie interventi che si interrogano sulle pratiche di sapere e la loro sostenibilità ecopolitica.
Nato nel 2001 all’Università Roma Tre, il Master si presenta a partire dal 2017 in una versione... more Nato nel 2001 all’Università Roma Tre, il Master si presenta a partire dal 2017 in una versione tutta nuova. Dalla possibilità di iscriversi anche a singoli moduli al coordinamento di ciascun ciclo didattico da parte di studiose e figure professionali di rilievo.
Alla sua nascita, il Corso è stato il secondo Master italiano sui temi di genere, dopo quello attivato presso l’Università Statale di Milano, e il primo nel Centro Sud. La vocazione iniziale mirava a rispondere alla forte domanda di promozione delle questioni di genere quale priorità politica, proveniente innanzitutto dall’Unione Europea – Trattato di Amsterdam, Carta dei Diritti, Protocollo di Istanbul del 2013 – e che trova riscontro sia nella Costituzione italiana sia nelle politiche internazionali di istituzioni quali l’ONU – le Conferenze Internazionali delle Donne, da Città del Messico a New York passando per Pechino, e le iniziative quali la Commission on the Status of Women.
A questa vocazione si affianca oggi un progetto formativo che unisce i percorsi di ricerca e i percorsi professionali. Constatiamo infatti che il desiderio di ricerca sulle questioni di genere non incontra una risposta soddisfacente da parte dell’istituzione universitaria. Il Master intende quindi essere lo spazio dove trovare strumenti teorici per l’introduzione e l’aggiornamento sulle tendenze e i dibattiti più recenti, sostanziati da un approccio genealogico, che restituisce la ricchezza dei percorsi precedenti, intrapresi da singole, gruppi e movimenti.
Il Master dedica una cura analoga al rapporto tra i saperi che nascono dalla ricerca e i saperi che sono prodotti nella società e nelle professioni. Attraverso singole lezioni, le collaborazioni in corso e gli stage, per chi frequenta si apre la possibilità di incontrare diverse figure professionali e soggetti impegnati nella trasformazione della vita associata (per approfondire, vedi A chi si rivolge). L’esito di questo percorso formativo mira a dare strumenti e a creare le condizioni per una partecipazione incisiva e consapevole al mondo del lavoro (per approfondire, vedi Opportunità e Collaborazioni).
L’obiettivo generale del Corso mira a coltivare e potenziare i rapporti tra la formazione e le diverse istanze che provengono dalle nostre società in profonda e rapida trasformazione e che, per ricevere risposte operative adeguate e pertinenti, richiedono un aggiornamento sul piano teorico e concettuale. Il Master offre dunque strumenti sia a chi intende proseguire le attività di ricerca, sia a chi intende accedere ai diversi ambiti professionali, sia a chi, già inserito/a nel mondo lavorativo, sente l’esigenza di aggiornare e ampliare la preparazione richiesta dalla propria professione.