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Registrazione dell'intervista radiofonica del 25 aprile 2020 con Livio Partiti per «Il posto dell... more Registrazione dell'intervista radiofonica del 25 aprile 2020 con Livio Partiti per «Il posto delle parole» (39'47").
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Intervista-recensione a Luigi Botta in occasione della pubblicazione del volume «Le carte di Vanz... more Intervista-recensione a Luigi Botta in occasione della pubblicazione del volume «Le carte di Vanzetti» (Nino Aragno Editore, Torino) a cura di Matteo Garnero, andata in onda il 3 gennaio 2020 sull'emittente televisiva TeleGRANDA.
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Un percorso tra le tombe e le lapidi del cimitero di Villafalletto accompagna, attraverso la memo... more Un percorso tra le tombe e le lapidi del cimitero di Villafalletto accompagna, attraverso la memoria delle persone – parenti, amici, conoscenti, militanti, attivisti, concittadini e semplici testimoni (di ieri e di oggi) –, a riscoprire la vicenda di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, così come vissuta e condivisa negli anni Venti e così come partecipata nei decenni successivi, nella battaglia per la salvezza, prima, e per la riabilitazione, poi. Filmato di 25'53" realizzato (immagini di Federico Botta) per il «V° Festival Sedicidagosto» di Roccatederighi (Grosseto).
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Nel video, Luigi Botta ripercorre le ultime ore di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, la loro es... more Nel video, Luigi Botta ripercorre le ultime ore di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, la loro esecuzione, le numerose problematiche legate al loro funerale, la cremazione dei corpi ed il parziale trasferimento delle ceneri in Italia, la tumulazione della metà di Bartolomeo e di Nicola presso i cimiteri di Villafalletto e Torremaggiore, la coservazione americana, nelle mani di Alfonsina Brini, dell'altra metà delle ceneri di Bart e la dispersione dell'altra metà dei resti di Nick a lungo conservati dalla vedova Rosa Zambelli (realizzazione Filmika - Opificio dell'immagine, Torino; contributi Sacco and Vanzetti Commemoration Society, Boston, Associazione Cristoforo Beggiami, Savigliano, Istituti Storico per la Resistenza e la Società Contemporanea in Cuneo e Provincia, Cuneo, Nova Delphi Libri, Roma; riprese video e regia Fabiana Antonioli; musiche originali Sergio Bertani; 2017)
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Luigi Botta - Una testimonianza su Bob - «We Remember Robert D’Attilio» - A Virtual Gathering - B... more Luigi Botta - Una testimonianza su Bob - «We Remember Robert D’Attilio» - A Virtual Gathering - Boston - March 7, 2021 - The Community Church of Boston - Sacco and Vanzetti Commemoration Society, Boston (versione in italiano sottotitolata in inglese; traduzione Fabiana Moretti; editing Fabiana Antonioli).
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Books by Luigi Botta
Nino Aragno Editore, Torino, 2019
Chi pensa che la vicenda di Sacco e di Vanzetti possa aprirsi e chiudersi con le drammatiche scan... more Chi pensa che la vicenda di Sacco e di Vanzetti possa aprirsi e chiudersi con le drammatiche scansioni temporali segnate dall’arresto del 5 maggio 1920 e dall’esecuzione capitale del 23 agosto 1927, non conosce la caparbietà di coloro che, nei decenni successivi, in tutto il mondo, continuarono a combattere affinché la memoria del caso e la testimonianza dell’errore giudiziario non si perdessero nella notte dei tempi.
Già all’indomani dell’esecuzione un Comitato americano intraprese un’azione che coinvolse non soltanto le forze politiche e sociali, ma sollecitò le espressioni più diverse a dare risposte concrete coi linguaggi più disparati. La scultura fu la prima a rispondere all’appello, seguita dal teatro, dal cinema, dalla letteratura, dalla poesia, dalla pittura, dalla toponomastica, dai comics e da tante altre espressioni culturali, che, prima negli Stati Uniti e poi altrove, diedero lustro alle figure di Nicola e Bartolomeo celebrandone l’immagine.
I documenti, le «carte», rappresentano il trait d’union che attesta le espressioni del coinvolgimento umano. La nascita del Comitato italiano – promosso da Vincenzina Vanzetti con l’obiettivo di ottenere la riabilitazione di Nick e Bart – contribuì poi ad allargare il livello di sensibilizzazione, sollecitando azioni legali e culturali, e restituendo all’Italia quella dignità che il fascismo aveva prepotentemente negato.
Il proclama del Governatore del Massachusetts, Michael Dukakis, che nel 1977 riconobbe l’errore giudiziario decretando il Sacco & Vanzetti day, non pose fine all’azione di diffusa responsabilizzazione. Che prosegue ancora oggi. In queste pagine si è ricostruito il filo dell’intera storia – dal 1927 in poi – indagando Le carte di Vanzetti, quelle che la famiglia, durante e dopo i tragici fatti degli anni Venti, ha raccolto con passione e zelo, in Italia e altrove, ha conservato e ha infine reso di dominio collettivo, predisponendo così la conoscenza di atti e documenti, indispensabili per la completezza di un’informazione, sul caso, reale ed obiettiva.
Galzerano Editore / Atti e memorie del popolo, Casalvelino Scalo, 2017
«Una vita proletaria» fu scritta nel 1921 dall’emigrante anarchico Bartolomeo Vanzetti in un carc... more «Una vita proletaria» fu scritta nel 1921 dall’emigrante anarchico Bartolomeo Vanzetti in un carcere degli Stati Uniti d’America prima di essere ucciso - innocente - sulla sedia elettrica nel penitenziario di Charlestown la notte tra il 22 e il 23 agosto del 1927. L’opera ebbe un grande successo e venne pubblicata immediatamente su venti giornali americani. In Italia fu edita, per la prima volta, dal quotidiano anarchico «Umanità Nova» del 9 ottobre 1921.
È la vita di un grande Uomo, onore e vanto dell’umanità che lotta - con abnegazione e disinteresse personale - per la libertà, per la giustizia, la verità e la tolleranza. È uno straordinario e toccante documento umano e politico, nel quale un uomo, con la prospettiva di una morte per condanna, ripercorre le tappe della propria vita senza trovarvi nulla che giustifichi l’ingiustizia che, insieme a Nicola Sacco, sta patendo: non ha mai rubato, non ha mai ucciso, anzi, ha speso la propria esistenza lottando per condizioni migliori di vita per tutta l’umanità.
Ma Sacco e Vanzetti erano due emigranti, per di più anarchici e italiani.
Solo per questa «colpa» furono condannati a morte e la «civile» America restò sorda a tutti gli appelli che arrivavano da ogni parte del mondo (tranne dall’Italia fascista) per chiedere la revisione del processo e per provare l’estraneità al delitto del quale erano stati accusati e il riconoscimento dell’innocenza dei due lavoratori italiani.
Con cinquant’anni di ritardo, nel 1977, gli Stati Uniti d’America hanno riconosciuto ufficialmente l’errore giudiziario, riabilitando i due anarchici, ritenuti innocenti già all’indomani del processo dai lavoratori di tutto il mondo, che si batterono con passione, rabbia e invincibile speranza per strapparli alle mani assassine del boia.
Una vita proletaria è la vita di un onesto lavoratore che sfida gli Stati Uniti d’America e li mette in ginocchio, anche se alla fine, dopo lunghi anni di lotta e di resistenza, viene ucciso.
Con la loro vicenda, Sacco e Vanzetti hanno segnato una pagina indelebile nella storia degli uomini liberi e - ancora oggi - sono, in tutto il mondo, simboli imperituri della libertà e della giustizia calpestata e negata.
Con l’autobiografia di Vanzetti viene pubblicato anche un raro, inedito e appassionante resoconto dello stesso Vanzetti sui retroscena del processo di Plymouth, tradotto dall’inglese in italiano per la prima volta, insieme alla coraggiosa e avvincente arringa difensiva che lo trasforma da accusato in accusatore. Sono dei documenti di cultura politica, proletaria e rivoluzionaria, della quale Vanzetti non si pente, ma accusa il potere e la giustizia dell’infame persecuzione che lui e il suo compagno di sventura hanno patito solo perché anarchici e italiani. Queste, le loro uniche colpe!
Nel libro, oltre all’arringa difensiva di Nicola Sacco, sono presenti alcune delle ultime e struggenti lettere che i due martiri scrissero dal carcere ai loro compagni e ai loro familiari, nelle quali - come in tutte le azioni della loro vita - continuano a parlare il linguaggio dell’amore, della speranza, dell’anarchia e della libertà.
Volume a cura di Luigi Botta, con la prefazione di Giuseppe Galzerano. La copertina è di Antonio Zuccarello.
«Il presente e la storia», Istituto Storico della Resistenza, Cuneo, 2017
Si tratta di un volume a più mani, curato da Luigi Botta, che raccoglie i saggi di molti studiosi... more Si tratta di un volume a più mani, curato da Luigi Botta, che raccoglie i saggi di molti studiosi internazionali del caso Sacco e Vanzetti. Botta, Luigi (a cura). Testi di Garelli, Gigi - Botta, Luigi - Senta, Antonio - Marinelli, Michele - Milani, Ernesto - Gursel, Lale - Presutto, Michele - Galzerano, Giuseppe - Tejada, Susan - Comincini, Andrea - Bayer, Osvaldo - Ivasic, Marta - Imperato, Tobia - Creagh, Ronald - Knox, Robert - Codispoti, Giuseppe - Lombardo, Antonio - Miller, Peter - Kaplan, Jerry - Lehrman, Leonard - Filippa, Marco - in allegato il dvd di Rothauser, David, «Il diario di Sacco e Vanzetti» - disegni di Zuccarello, Antonio
Edizioni Cristoforo Beggiami, Savigliano - Galzerano Editore, Casalvelino Scalo, 2017
Del caso di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, condannati alla sedia elettrica e mandati a morte... more Del caso di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, condannati alla sedia elettrica e mandati a morte nella notte tra il 22 e il 23 agosto 1927 nel carcere di Charlestown, a Boston, la pubblicistica mondiale si è occupata nel corso dei decenni pubblicando centinaia e centinaia di libri, migliaia di saggi su riviste specializzate e centinaia di migliaia di articoli, usciti senza interruzione dall’epoca dei fatti sino ad oggi. Il caso ha coinvolto, esasperato, infiammato e diviso il mondo. Si tratta di una vicenda -che il potere americano sperava di cancellare dalla memoria subito dopo l’esecuzione- che si è trasformata in una profonda riflessione per l’umanità riguardante l’errore giudiziario ed il pregiudizio sociale e razziale. Questo libro ripercorre in sintesi, sistematicamente e cronologicamente, attraverso gli avvenimenti principali, la storia dei due anarchici italiani, delle loro famiglie, di altri emigrati come loro, dall’origine sino ad oggi, cercando di riassumere l’universalità del caso (negli aspetti più significativi che hanno coinvolto il genere umano) ed offrendo lo spunto per eventuali ed ulteriori approfondimenti storico-critici.
Nova Delphi Libri, Roma, 2017
All'indomani dell'uccisione di Sacco e Vanzetti il governo statunitense tentò di cancellare il ri... more All'indomani dell'uccisione di Sacco e Vanzetti il governo statunitense tentò di cancellare il ricordo della vicenda distruggendo una gran mole di documenti e dando alle fiamme tutte le pellicole riguardanti il caso. Anche il filmato del corteo funebre dei due anarchici, che pure era stato oggetto di diverse riprese lungo le strade di Boston, scomparirà per decenni e poco chiara andrà delineandosi la vicenda legata al rientro in Italia delle loro ceneri. Questo libro e il dvd allegato ricostruiscono alcuni passaggi oscuri dell'atto finale di una tragedia collettiva, restituendoci in presa diretta la cronaca di quei giorni. Introduzione di Giovanni Vanzetti, contributi di Robert D'Attilio e Jerry Kaplan. Il dvd allegato -a cura di Fabiana Antonioli con musiche di Sergio Bertani- contiene il filmato «The March of Sorrow» e un'intervista a Luigi Botta.
Nino Aragno Editore, Torino, 2016
La partecipazione dell'Italia al primo conflitto bellico mondiale impone sin da subito agli emigr... more La partecipazione dell'Italia al primo conflitto bellico mondiale impone sin da subito agli emigrati stabilitisi in altre nazioni di rientrare in patria per rispondere alla chiamata di leva. L'amministrazione statale paga il viaggio in bastimento e promette il ricongiungimento alle famiglie. Assicura che la guerra altro non è che una passeggiata. Ma tempo due giorni dal rientro, gli emigrati vengono spediti in trincea e ben pochi fanno infine ritorno a casa. In conseguenza a ciò cresce e si sviluppa, in patria ma anche e soprattutto tra gli italiani all'estero, un movimento antimilitarista che nello specifico, negli Stati Uniti, si pone l'obiettivo di convincere i più a non far ritorno in Italia.
Nel Nord America il nucleo che con maggiore attivismo si oppone al richiamo militare ruota intorno al giornale anarchico «Cronaca Sovversiva», un ebdomadario settimanale che si pubblica, prima in Vermont e poi in Massachusetts, a partire dal 1903. Ne è animatore Luigi Galleani, un attivista sovversivo la cui battaglia a tuttotondo contro il potere si esplica nei modi della contesa politica e sociale e con mezzi, se necessari, anche violenti. Il giornale è un riferimento per gli operai italiani ed uno strumento che, attraverso i Circoli di Studi Sociali diffusi sul territorio, entra in contatto con le realtà più umili di tutte quelle città che ospitano i connazionali.
È un veicolo importante che può raggiungere lo scopo. Così allo scoppio della guerra un appello firmato dalle madri di Palermo e pubblicato col titolo «Figli, non tornate!» si trasforma nell'inizio di una battaglia contro la guerra e contro la chiamata alla leva, italiana prima e statunitense poi. Trasformato in manifesto, diffuso ovunque in circa centomila copie, l'appello sollecita alla renitenza e promuove indirettamente la pubblicazione di lettere che, inviate dall'Italia da madri, mogli, sorelle ed amici, trovano spazio sulla «Cronaca Sovversiva», la maggior parte in apposita rubrica titolata «Dalle trincee e dai focolari».
Sono lettere inviate ai familiari oltre Oceano, con molti riferimenti personali e tante notizie sugli sviluppi bellici in Italia. Accomunate quasi tutte da un accorato appello, «costi quel che costi», a rifiutare le subdole lusinghe, a non ritornare in Italia e tenersi lontani dal massacro del fronte orientale. Il libro le raccoglie tutte (sono 233), le ordina, le commenta, indagando, quando possibile, le persone che le hanno spedite, quelle che le hanno ricevute e quelle che le hanno inoltrate al settimanale per la loro pubblicazione.
L'operazione del giornale anarchico dà i suoi frutti. I dati ufficiali indicano in 470.000 (anche se il numero reale viene ovunque indicato come decisamente superiore) le persone che hanno scelto la renitenza, la maggior parte delle quali domiciliate all'estero ed in particolare nell'America del Nord. Di questo atto di disubbidienza ed irriverenza vengono accusati, in particolare, i sovversivi e gli anarchici (che ne sono, di fatto, i responsabili) e, con essi, il loro ebdomadario settimanale «Cronaca Sovversiva». L'«Espionage Act» prima, il «Sedition Act» e l'«Anarchist Exclusion Act» poi, impongono drastiche misure repressive che portano alla chiusura del giornale di Luigi Galleani nel 1918 ed alla sua espulsione dagli Stati Uniti con destinazione Italia, insieme ad altri 36 anarchici, nel 1919, ed alla successiva deportazione, nel 1920, di altri 314 sovversivi e, nel 1921, di ulteriori 446 indesiderati politici, la maggior parte dei quali finiti poi, in patria, al confino forzato.
Edizioni Cristoforo Beggiami, Savigliano, 2013
Dal 1824 al 1869 funziona a Savigliano, presso l’ingresso dell’ospedale Santissima Annunziata, la... more Dal 1824 al 1869 funziona a Savigliano, presso l’ingresso dell’ospedale Santissima Annunziata, la «ruota» destinata a ricevere i piccini indesiderati, abbandonati dai genitori all’atto della loro nascita. In tutto 1.345, in poco più di quattro decenni: da un minimo di una ventina ad oltre quaranta l’anno. La loro è storia di miseria, di povertà, di rassegnazione, di squallore. Ogni neonato rifiutato viene preso in carico dal nosocomio che provvede a registrarlo. Ogni scheda, un «esposto»: per lui un nome ed un cognome inventati, l’indicazione della data e del luogo dell’abbandono, la condizione di salute, il dettaglio del «corredo» che lo accompagna nella «ruota», il biglietto di accompagnamento utile ad un successivo eventuale riconoscimento, le notizie circa il battesimo. Il volume di Luigi Botta ripercorre la storia di questo fenomeno soffermandosi su alcuni aspetti singolari che caratterizzano le dichiarazioni, i «corredi», le denominazioni ed il clima sociale nel quale si muovono genitori, levatrici e balie nei loro rapporti con le pubbliche istituzioni chiamate per legge ad occuparsi di ogni caso.
Edicion Eduvim, Villa Maria, Argentina, 2011
Edizioni Cristoforo Beggiami, Savigliano, 2010
Edizioni Cristoforo Beggiami, Savigliano, 2003
ll libro ripercorre la storia di Giovanni Virginio Schiaparelli, l'insigne astronomo italiano, in... more ll libro ripercorre la storia di Giovanni Virginio Schiaparelli, l'insigne astronomo italiano, indagando, attraverso i testi di più autori, le diverse fasi della sua attività umana ed esplorativa: dalla fanciullezza e gioventù saviglianese alla prolungata direzione dell'Osservatorio di Brera, attraverso le scoperte compiute durante le opposizioni di Marte ed i numerosi suoi lavori scientifici pubblicati in tutto ilo mondo (qui ordinati per la prima volta in modo sistematico)
Edizioni L'Artistica, Savigliano, 1995
Guida storico-artistica illustrata della città di Savigliano
Grandapress Edizioni, Cuneo, 1990
Le vicende della provincia di Cuneo, qui esaminate in un arco temporale senza limiti, vengono sud... more Le vicende della provincia di Cuneo, qui esaminate in un arco temporale senza limiti, vengono suddivise -per comodità di trattazione- nei capitoli relativi a «La geografia», «La storia», «L'arte», «L'economia», «Le città» (Cuneo, Alba, Bra, Fossano, Mondovì, Saluzzo, Savigliano), «La cultura», ed affrontate, con schede sistematiche dedicate ad argomenti e personaggi distintisi particolarmente, da oltre cento studiosi nelle loro specifiche competenze. La complessità della provincia di Cuneo, ricca di diversificazioni e ricchezze epocali, viene messa in evidenza in modo semplice e discorsivo, senza la pretesa dell'esasutività ma con lo spirito, comunque, di tentare di dare un po' d'ordine e comprensione ad una notevole massa di argomenti
«tuttovacanza», a. V, n. 44, febbraio 1986
Il castello della Manta, nei pressi di Saluzzo, è un eccezionale scrigno della pittura cortese, a... more Il castello della Manta, nei pressi di Saluzzo, è un eccezionale scrigno della pittura cortese, autentico «tesoro piemontese». Reso unico dagli splendidi affreschi tardogotici che ne decorano le sale, considerati fra i più importanti d’Europa, è un’affascinante fortezza medievale trasformata nei secoli in palazzo signorile dalla nobile famiglia dei Saluzzo della Manta, che ne mantenne la proprietà per oltre quattrocento anni.
L’attuale fisionomia del complesso è infatti il risultato dei tanti ampliamenti e rimaneggiamenti operati nel corso dei secoli dai diversi discendenti della dinastia. Di particolare pregio è l’adiacente Chiesa di Santa Maria al Castello, di origine quattrocentesca. È di proprietà del Fai (Fondo Ambiente Italiano).
L'Artistica Savigliano, Banca di Savigliano Martina & C., 1979
Nella sua introduzione Giampiero Vigliano indica piazza Vecchia di Savigliano «una piazza come po... more Nella sua introduzione Giampiero Vigliano indica piazza Vecchia di Savigliano «una piazza come poche in Piemonte» per la sua stratificazione e conservazione dal Medioevo ad oggi. Ma è una piazza che, coi suoi documenti di architettura ed urbanistica vissuti e consumati nel corso dei secoli, ben rappresenta a livello nazionale -e non solo- il senso che l'antico foro, la piazza foranea, assumevano per la popolazione delle piccole rrealtà urbane e per la convivenza pacifica di popolazioni che proprio nel foro, nell'antica piazza, riconoscevano il luogo dell'incontro e dell'aggregazione comunitaria. Piazza Vecchia di Savigliano, sempre utilizzata, si è conservata dignitosamente. Il suo restauro è iniziato sul finire degli anni Sessanta ed è ancora in corso.
Edizioni Gribaudo, Cavallermaggiore, 1978
La vicenda dei due anarchici italiani Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, nei fatti e nelle batta... more La vicenda dei due anarchici italiani Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, nei fatti e nelle battaglie per la riabilitazione, con lettere, fotografie e documenti inediti. Prefazione di Pietro Nenni
Registrazione dell'intervista radiofonica del 25 aprile 2020 con Livio Partiti per «Il posto dell... more Registrazione dell'intervista radiofonica del 25 aprile 2020 con Livio Partiti per «Il posto delle parole» (39'47").
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Intervista-recensione a Luigi Botta in occasione della pubblicazione del volume «Le carte di Vanz... more Intervista-recensione a Luigi Botta in occasione della pubblicazione del volume «Le carte di Vanzetti» (Nino Aragno Editore, Torino) a cura di Matteo Garnero, andata in onda il 3 gennaio 2020 sull'emittente televisiva TeleGRANDA.
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Un percorso tra le tombe e le lapidi del cimitero di Villafalletto accompagna, attraverso la memo... more Un percorso tra le tombe e le lapidi del cimitero di Villafalletto accompagna, attraverso la memoria delle persone – parenti, amici, conoscenti, militanti, attivisti, concittadini e semplici testimoni (di ieri e di oggi) –, a riscoprire la vicenda di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, così come vissuta e condivisa negli anni Venti e così come partecipata nei decenni successivi, nella battaglia per la salvezza, prima, e per la riabilitazione, poi. Filmato di 25'53" realizzato (immagini di Federico Botta) per il «V° Festival Sedicidagosto» di Roccatederighi (Grosseto).
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Nel video, Luigi Botta ripercorre le ultime ore di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, la loro es... more Nel video, Luigi Botta ripercorre le ultime ore di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, la loro esecuzione, le numerose problematiche legate al loro funerale, la cremazione dei corpi ed il parziale trasferimento delle ceneri in Italia, la tumulazione della metà di Bartolomeo e di Nicola presso i cimiteri di Villafalletto e Torremaggiore, la coservazione americana, nelle mani di Alfonsina Brini, dell'altra metà delle ceneri di Bart e la dispersione dell'altra metà dei resti di Nick a lungo conservati dalla vedova Rosa Zambelli (realizzazione Filmika - Opificio dell'immagine, Torino; contributi Sacco and Vanzetti Commemoration Society, Boston, Associazione Cristoforo Beggiami, Savigliano, Istituti Storico per la Resistenza e la Società Contemporanea in Cuneo e Provincia, Cuneo, Nova Delphi Libri, Roma; riprese video e regia Fabiana Antonioli; musiche originali Sergio Bertani; 2017)
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Luigi Botta - Una testimonianza su Bob - «We Remember Robert D’Attilio» - A Virtual Gathering - B... more Luigi Botta - Una testimonianza su Bob - «We Remember Robert D’Attilio» - A Virtual Gathering - Boston - March 7, 2021 - The Community Church of Boston - Sacco and Vanzetti Commemoration Society, Boston (versione in italiano sottotitolata in inglese; traduzione Fabiana Moretti; editing Fabiana Antonioli).
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Nino Aragno Editore, Torino, 2019
Chi pensa che la vicenda di Sacco e di Vanzetti possa aprirsi e chiudersi con le drammatiche scan... more Chi pensa che la vicenda di Sacco e di Vanzetti possa aprirsi e chiudersi con le drammatiche scansioni temporali segnate dall’arresto del 5 maggio 1920 e dall’esecuzione capitale del 23 agosto 1927, non conosce la caparbietà di coloro che, nei decenni successivi, in tutto il mondo, continuarono a combattere affinché la memoria del caso e la testimonianza dell’errore giudiziario non si perdessero nella notte dei tempi.
Già all’indomani dell’esecuzione un Comitato americano intraprese un’azione che coinvolse non soltanto le forze politiche e sociali, ma sollecitò le espressioni più diverse a dare risposte concrete coi linguaggi più disparati. La scultura fu la prima a rispondere all’appello, seguita dal teatro, dal cinema, dalla letteratura, dalla poesia, dalla pittura, dalla toponomastica, dai comics e da tante altre espressioni culturali, che, prima negli Stati Uniti e poi altrove, diedero lustro alle figure di Nicola e Bartolomeo celebrandone l’immagine.
I documenti, le «carte», rappresentano il trait d’union che attesta le espressioni del coinvolgimento umano. La nascita del Comitato italiano – promosso da Vincenzina Vanzetti con l’obiettivo di ottenere la riabilitazione di Nick e Bart – contribuì poi ad allargare il livello di sensibilizzazione, sollecitando azioni legali e culturali, e restituendo all’Italia quella dignità che il fascismo aveva prepotentemente negato.
Il proclama del Governatore del Massachusetts, Michael Dukakis, che nel 1977 riconobbe l’errore giudiziario decretando il Sacco & Vanzetti day, non pose fine all’azione di diffusa responsabilizzazione. Che prosegue ancora oggi. In queste pagine si è ricostruito il filo dell’intera storia – dal 1927 in poi – indagando Le carte di Vanzetti, quelle che la famiglia, durante e dopo i tragici fatti degli anni Venti, ha raccolto con passione e zelo, in Italia e altrove, ha conservato e ha infine reso di dominio collettivo, predisponendo così la conoscenza di atti e documenti, indispensabili per la completezza di un’informazione, sul caso, reale ed obiettiva.
Galzerano Editore / Atti e memorie del popolo, Casalvelino Scalo, 2017
«Una vita proletaria» fu scritta nel 1921 dall’emigrante anarchico Bartolomeo Vanzetti in un carc... more «Una vita proletaria» fu scritta nel 1921 dall’emigrante anarchico Bartolomeo Vanzetti in un carcere degli Stati Uniti d’America prima di essere ucciso - innocente - sulla sedia elettrica nel penitenziario di Charlestown la notte tra il 22 e il 23 agosto del 1927. L’opera ebbe un grande successo e venne pubblicata immediatamente su venti giornali americani. In Italia fu edita, per la prima volta, dal quotidiano anarchico «Umanità Nova» del 9 ottobre 1921.
È la vita di un grande Uomo, onore e vanto dell’umanità che lotta - con abnegazione e disinteresse personale - per la libertà, per la giustizia, la verità e la tolleranza. È uno straordinario e toccante documento umano e politico, nel quale un uomo, con la prospettiva di una morte per condanna, ripercorre le tappe della propria vita senza trovarvi nulla che giustifichi l’ingiustizia che, insieme a Nicola Sacco, sta patendo: non ha mai rubato, non ha mai ucciso, anzi, ha speso la propria esistenza lottando per condizioni migliori di vita per tutta l’umanità.
Ma Sacco e Vanzetti erano due emigranti, per di più anarchici e italiani.
Solo per questa «colpa» furono condannati a morte e la «civile» America restò sorda a tutti gli appelli che arrivavano da ogni parte del mondo (tranne dall’Italia fascista) per chiedere la revisione del processo e per provare l’estraneità al delitto del quale erano stati accusati e il riconoscimento dell’innocenza dei due lavoratori italiani.
Con cinquant’anni di ritardo, nel 1977, gli Stati Uniti d’America hanno riconosciuto ufficialmente l’errore giudiziario, riabilitando i due anarchici, ritenuti innocenti già all’indomani del processo dai lavoratori di tutto il mondo, che si batterono con passione, rabbia e invincibile speranza per strapparli alle mani assassine del boia.
Una vita proletaria è la vita di un onesto lavoratore che sfida gli Stati Uniti d’America e li mette in ginocchio, anche se alla fine, dopo lunghi anni di lotta e di resistenza, viene ucciso.
Con la loro vicenda, Sacco e Vanzetti hanno segnato una pagina indelebile nella storia degli uomini liberi e - ancora oggi - sono, in tutto il mondo, simboli imperituri della libertà e della giustizia calpestata e negata.
Con l’autobiografia di Vanzetti viene pubblicato anche un raro, inedito e appassionante resoconto dello stesso Vanzetti sui retroscena del processo di Plymouth, tradotto dall’inglese in italiano per la prima volta, insieme alla coraggiosa e avvincente arringa difensiva che lo trasforma da accusato in accusatore. Sono dei documenti di cultura politica, proletaria e rivoluzionaria, della quale Vanzetti non si pente, ma accusa il potere e la giustizia dell’infame persecuzione che lui e il suo compagno di sventura hanno patito solo perché anarchici e italiani. Queste, le loro uniche colpe!
Nel libro, oltre all’arringa difensiva di Nicola Sacco, sono presenti alcune delle ultime e struggenti lettere che i due martiri scrissero dal carcere ai loro compagni e ai loro familiari, nelle quali - come in tutte le azioni della loro vita - continuano a parlare il linguaggio dell’amore, della speranza, dell’anarchia e della libertà.
Volume a cura di Luigi Botta, con la prefazione di Giuseppe Galzerano. La copertina è di Antonio Zuccarello.
«Il presente e la storia», Istituto Storico della Resistenza, Cuneo, 2017
Si tratta di un volume a più mani, curato da Luigi Botta, che raccoglie i saggi di molti studiosi... more Si tratta di un volume a più mani, curato da Luigi Botta, che raccoglie i saggi di molti studiosi internazionali del caso Sacco e Vanzetti. Botta, Luigi (a cura). Testi di Garelli, Gigi - Botta, Luigi - Senta, Antonio - Marinelli, Michele - Milani, Ernesto - Gursel, Lale - Presutto, Michele - Galzerano, Giuseppe - Tejada, Susan - Comincini, Andrea - Bayer, Osvaldo - Ivasic, Marta - Imperato, Tobia - Creagh, Ronald - Knox, Robert - Codispoti, Giuseppe - Lombardo, Antonio - Miller, Peter - Kaplan, Jerry - Lehrman, Leonard - Filippa, Marco - in allegato il dvd di Rothauser, David, «Il diario di Sacco e Vanzetti» - disegni di Zuccarello, Antonio
Edizioni Cristoforo Beggiami, Savigliano - Galzerano Editore, Casalvelino Scalo, 2017
Del caso di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, condannati alla sedia elettrica e mandati a morte... more Del caso di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, condannati alla sedia elettrica e mandati a morte nella notte tra il 22 e il 23 agosto 1927 nel carcere di Charlestown, a Boston, la pubblicistica mondiale si è occupata nel corso dei decenni pubblicando centinaia e centinaia di libri, migliaia di saggi su riviste specializzate e centinaia di migliaia di articoli, usciti senza interruzione dall’epoca dei fatti sino ad oggi. Il caso ha coinvolto, esasperato, infiammato e diviso il mondo. Si tratta di una vicenda -che il potere americano sperava di cancellare dalla memoria subito dopo l’esecuzione- che si è trasformata in una profonda riflessione per l’umanità riguardante l’errore giudiziario ed il pregiudizio sociale e razziale. Questo libro ripercorre in sintesi, sistematicamente e cronologicamente, attraverso gli avvenimenti principali, la storia dei due anarchici italiani, delle loro famiglie, di altri emigrati come loro, dall’origine sino ad oggi, cercando di riassumere l’universalità del caso (negli aspetti più significativi che hanno coinvolto il genere umano) ed offrendo lo spunto per eventuali ed ulteriori approfondimenti storico-critici.
Nova Delphi Libri, Roma, 2017
All'indomani dell'uccisione di Sacco e Vanzetti il governo statunitense tentò di cancellare il ri... more All'indomani dell'uccisione di Sacco e Vanzetti il governo statunitense tentò di cancellare il ricordo della vicenda distruggendo una gran mole di documenti e dando alle fiamme tutte le pellicole riguardanti il caso. Anche il filmato del corteo funebre dei due anarchici, che pure era stato oggetto di diverse riprese lungo le strade di Boston, scomparirà per decenni e poco chiara andrà delineandosi la vicenda legata al rientro in Italia delle loro ceneri. Questo libro e il dvd allegato ricostruiscono alcuni passaggi oscuri dell'atto finale di una tragedia collettiva, restituendoci in presa diretta la cronaca di quei giorni. Introduzione di Giovanni Vanzetti, contributi di Robert D'Attilio e Jerry Kaplan. Il dvd allegato -a cura di Fabiana Antonioli con musiche di Sergio Bertani- contiene il filmato «The March of Sorrow» e un'intervista a Luigi Botta.
Nino Aragno Editore, Torino, 2016
La partecipazione dell'Italia al primo conflitto bellico mondiale impone sin da subito agli emigr... more La partecipazione dell'Italia al primo conflitto bellico mondiale impone sin da subito agli emigrati stabilitisi in altre nazioni di rientrare in patria per rispondere alla chiamata di leva. L'amministrazione statale paga il viaggio in bastimento e promette il ricongiungimento alle famiglie. Assicura che la guerra altro non è che una passeggiata. Ma tempo due giorni dal rientro, gli emigrati vengono spediti in trincea e ben pochi fanno infine ritorno a casa. In conseguenza a ciò cresce e si sviluppa, in patria ma anche e soprattutto tra gli italiani all'estero, un movimento antimilitarista che nello specifico, negli Stati Uniti, si pone l'obiettivo di convincere i più a non far ritorno in Italia.
Nel Nord America il nucleo che con maggiore attivismo si oppone al richiamo militare ruota intorno al giornale anarchico «Cronaca Sovversiva», un ebdomadario settimanale che si pubblica, prima in Vermont e poi in Massachusetts, a partire dal 1903. Ne è animatore Luigi Galleani, un attivista sovversivo la cui battaglia a tuttotondo contro il potere si esplica nei modi della contesa politica e sociale e con mezzi, se necessari, anche violenti. Il giornale è un riferimento per gli operai italiani ed uno strumento che, attraverso i Circoli di Studi Sociali diffusi sul territorio, entra in contatto con le realtà più umili di tutte quelle città che ospitano i connazionali.
È un veicolo importante che può raggiungere lo scopo. Così allo scoppio della guerra un appello firmato dalle madri di Palermo e pubblicato col titolo «Figli, non tornate!» si trasforma nell'inizio di una battaglia contro la guerra e contro la chiamata alla leva, italiana prima e statunitense poi. Trasformato in manifesto, diffuso ovunque in circa centomila copie, l'appello sollecita alla renitenza e promuove indirettamente la pubblicazione di lettere che, inviate dall'Italia da madri, mogli, sorelle ed amici, trovano spazio sulla «Cronaca Sovversiva», la maggior parte in apposita rubrica titolata «Dalle trincee e dai focolari».
Sono lettere inviate ai familiari oltre Oceano, con molti riferimenti personali e tante notizie sugli sviluppi bellici in Italia. Accomunate quasi tutte da un accorato appello, «costi quel che costi», a rifiutare le subdole lusinghe, a non ritornare in Italia e tenersi lontani dal massacro del fronte orientale. Il libro le raccoglie tutte (sono 233), le ordina, le commenta, indagando, quando possibile, le persone che le hanno spedite, quelle che le hanno ricevute e quelle che le hanno inoltrate al settimanale per la loro pubblicazione.
L'operazione del giornale anarchico dà i suoi frutti. I dati ufficiali indicano in 470.000 (anche se il numero reale viene ovunque indicato come decisamente superiore) le persone che hanno scelto la renitenza, la maggior parte delle quali domiciliate all'estero ed in particolare nell'America del Nord. Di questo atto di disubbidienza ed irriverenza vengono accusati, in particolare, i sovversivi e gli anarchici (che ne sono, di fatto, i responsabili) e, con essi, il loro ebdomadario settimanale «Cronaca Sovversiva». L'«Espionage Act» prima, il «Sedition Act» e l'«Anarchist Exclusion Act» poi, impongono drastiche misure repressive che portano alla chiusura del giornale di Luigi Galleani nel 1918 ed alla sua espulsione dagli Stati Uniti con destinazione Italia, insieme ad altri 36 anarchici, nel 1919, ed alla successiva deportazione, nel 1920, di altri 314 sovversivi e, nel 1921, di ulteriori 446 indesiderati politici, la maggior parte dei quali finiti poi, in patria, al confino forzato.
Edizioni Cristoforo Beggiami, Savigliano, 2013
Dal 1824 al 1869 funziona a Savigliano, presso l’ingresso dell’ospedale Santissima Annunziata, la... more Dal 1824 al 1869 funziona a Savigliano, presso l’ingresso dell’ospedale Santissima Annunziata, la «ruota» destinata a ricevere i piccini indesiderati, abbandonati dai genitori all’atto della loro nascita. In tutto 1.345, in poco più di quattro decenni: da un minimo di una ventina ad oltre quaranta l’anno. La loro è storia di miseria, di povertà, di rassegnazione, di squallore. Ogni neonato rifiutato viene preso in carico dal nosocomio che provvede a registrarlo. Ogni scheda, un «esposto»: per lui un nome ed un cognome inventati, l’indicazione della data e del luogo dell’abbandono, la condizione di salute, il dettaglio del «corredo» che lo accompagna nella «ruota», il biglietto di accompagnamento utile ad un successivo eventuale riconoscimento, le notizie circa il battesimo. Il volume di Luigi Botta ripercorre la storia di questo fenomeno soffermandosi su alcuni aspetti singolari che caratterizzano le dichiarazioni, i «corredi», le denominazioni ed il clima sociale nel quale si muovono genitori, levatrici e balie nei loro rapporti con le pubbliche istituzioni chiamate per legge ad occuparsi di ogni caso.
Edicion Eduvim, Villa Maria, Argentina, 2011
Edizioni Cristoforo Beggiami, Savigliano, 2010
Edizioni Cristoforo Beggiami, Savigliano, 2003
ll libro ripercorre la storia di Giovanni Virginio Schiaparelli, l'insigne astronomo italiano, in... more ll libro ripercorre la storia di Giovanni Virginio Schiaparelli, l'insigne astronomo italiano, indagando, attraverso i testi di più autori, le diverse fasi della sua attività umana ed esplorativa: dalla fanciullezza e gioventù saviglianese alla prolungata direzione dell'Osservatorio di Brera, attraverso le scoperte compiute durante le opposizioni di Marte ed i numerosi suoi lavori scientifici pubblicati in tutto ilo mondo (qui ordinati per la prima volta in modo sistematico)
Edizioni L'Artistica, Savigliano, 1995
Guida storico-artistica illustrata della città di Savigliano
Grandapress Edizioni, Cuneo, 1990
Le vicende della provincia di Cuneo, qui esaminate in un arco temporale senza limiti, vengono sud... more Le vicende della provincia di Cuneo, qui esaminate in un arco temporale senza limiti, vengono suddivise -per comodità di trattazione- nei capitoli relativi a «La geografia», «La storia», «L'arte», «L'economia», «Le città» (Cuneo, Alba, Bra, Fossano, Mondovì, Saluzzo, Savigliano), «La cultura», ed affrontate, con schede sistematiche dedicate ad argomenti e personaggi distintisi particolarmente, da oltre cento studiosi nelle loro specifiche competenze. La complessità della provincia di Cuneo, ricca di diversificazioni e ricchezze epocali, viene messa in evidenza in modo semplice e discorsivo, senza la pretesa dell'esasutività ma con lo spirito, comunque, di tentare di dare un po' d'ordine e comprensione ad una notevole massa di argomenti
«tuttovacanza», a. V, n. 44, febbraio 1986
Il castello della Manta, nei pressi di Saluzzo, è un eccezionale scrigno della pittura cortese, a... more Il castello della Manta, nei pressi di Saluzzo, è un eccezionale scrigno della pittura cortese, autentico «tesoro piemontese». Reso unico dagli splendidi affreschi tardogotici che ne decorano le sale, considerati fra i più importanti d’Europa, è un’affascinante fortezza medievale trasformata nei secoli in palazzo signorile dalla nobile famiglia dei Saluzzo della Manta, che ne mantenne la proprietà per oltre quattrocento anni.
L’attuale fisionomia del complesso è infatti il risultato dei tanti ampliamenti e rimaneggiamenti operati nel corso dei secoli dai diversi discendenti della dinastia. Di particolare pregio è l’adiacente Chiesa di Santa Maria al Castello, di origine quattrocentesca. È di proprietà del Fai (Fondo Ambiente Italiano).
L'Artistica Savigliano, Banca di Savigliano Martina & C., 1979
Nella sua introduzione Giampiero Vigliano indica piazza Vecchia di Savigliano «una piazza come po... more Nella sua introduzione Giampiero Vigliano indica piazza Vecchia di Savigliano «una piazza come poche in Piemonte» per la sua stratificazione e conservazione dal Medioevo ad oggi. Ma è una piazza che, coi suoi documenti di architettura ed urbanistica vissuti e consumati nel corso dei secoli, ben rappresenta a livello nazionale -e non solo- il senso che l'antico foro, la piazza foranea, assumevano per la popolazione delle piccole rrealtà urbane e per la convivenza pacifica di popolazioni che proprio nel foro, nell'antica piazza, riconoscevano il luogo dell'incontro e dell'aggregazione comunitaria. Piazza Vecchia di Savigliano, sempre utilizzata, si è conservata dignitosamente. Il suo restauro è iniziato sul finire degli anni Sessanta ed è ancora in corso.
Edizioni Gribaudo, Cavallermaggiore, 1978
La vicenda dei due anarchici italiani Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, nei fatti e nelle batta... more La vicenda dei due anarchici italiani Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, nei fatti e nelle battaglie per la riabilitazione, con lettere, fotografie e documenti inediti. Prefazione di Pietro Nenni
«Promozione happening» / Gazzetta del Popolo, Savigliano, 1975
Nel 1975, il 15 agosto, un happening artistico con discreta partecipazione di operatori piemontes... more Nel 1975, il 15 agosto, un happening artistico con discreta partecipazione di operatori piemontesi - e non solo - caratterizza a Savigliano l'intera domenica distribuendosi sull'intera piazza Santorre Santa Rosa (storico centro medioevale) con azioni di coinvolgimento popolare, musiche, azioni teatrali ed altro, sviluppandosi anche al teatro Milanollo con proiezione di filmati sperimentali, dibattiti, interventi di artisti e tavole rotonde. Gli argomenti dell'happening sono soprattutto rivolti a temi sociali, ecologici, naturalistici e di sensibilizzazione popolare. «Oltre la piazza, per la città», un volumetto di 50 pagine di grande formato, racconta l'intero happening, nei dettagli della preparazione, con le considerazioni degli operatori estetici, precedenti e successive l'intervento di piazza. Esamina ogni dettaglio in ordine cronologico ed alfabetico ed illustra con numerose immagini l'evoluzione della giornata.
«Rivista Savej», n. 7, dicembre 2021, pp. 36-45, 2021
Il saggio affronta per la prima volta in assoluto – disponendo di materiale archivistico ed epist... more Il saggio affronta per la prima volta in assoluto – disponendo di materiale archivistico ed epistolario inedito – il rapporto tra la famiglia Vanzetti, a Villafalletto, e la realtà americana (non necessariamente legata all'anarchismo che caratterizzava la quotidianità tanto di Bartolomeo quanto di Nicola Sacco), in occasione dell'arresto avvenuto il 5 maggio 1920. La ricostruzione dei fatti avviene attraverso il singolare utilizzo delle lettere personali e riservate inviate alla famiglia dagli amici Francesco Caldera ed Alfonsina Brini. Non una lettura dei fatti ufficiale, codificata, ma intimistica e sofferta, interpretata attraverso i sentimenti più genuini e sinceri che caratterizzavano la vicinanza a Bartolomeo – ed alla sua famiglia – da parte di persone che sin da subito ebbero ad intendere l'azione della polizia americana come un ingiustificato abuso nei confronti du due persone innocenti, che nulla avevano a che fare con le accuse loro rivolte. E che, con tale convinzione e nella consapevolezza che la battaglia per la giustizia sarebbe stata lunga e dolorosa, a lungo tempo, praticamente sino all'esecuzione, continuarono ad informare la famiglia Vanzetti sull'andamento della vicenda.
«America Oggi», 12 settembre 2021, pp. 1, 4.
Il testo ricostruisce nel dettaglio, attingendo a numerose fonti, la vicenda di Andrea Salsedo, t... more Il testo ricostruisce nel dettaglio, attingendo a numerose fonti, la vicenda di Andrea Salsedo, tipografo anarchico, trattenuto dall'Fbi nella propria sede di New York insieme a Roberto Elia, trovato sfracellato il 3 maggio 1920 al suolo a ridosso del Park Row Building, lì finito in circostanze che la storia non ha ancor mai chiarito. Suicidio per la polizia, omicidio per gli anarchici. Dal caso di Salsedo nasce la vicenda di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti. All'argomento Giuseppe Galzerano dedica la sua ultima fatica editoriale.
«Le Monde Libertaire», n. 1827, avril 2021, Paris, 2021
Luigi Botta, journaliste et historien de l’anarchisme italien en Amérique du Nord, est le grand ... more Luigi Botta, journaliste et historien de l’anarchisme italien en Amérique du Nord, est le grand spécialiste de l’affaire Sacco et Vanzetti, à laquelle il s’intéresse depuis 1972. Vincenzina Vanzetti (soeur de Bartolomeo, 1903-1994) l’a encouragé de son amitié de vingt ans, dans ses recherches. Il publie en 1978 : Sacco e Vanzetti : giustiziata la verità, Edizioni Gribaudo. Il a publié, en 2019, Le carte di Vanzetti, Nino Aragno Editore, Torino (préface de Ronald Creagh), sur l’existence de fonds d’archives sur l’affaire. Depuis 15 ans, il travaille à une œuvre en 5 volumes de l’histoire de Sacco et Vanzetti depuis les origines familiales jusqu’à nos jours. Enfin, il est en train d’achever une œuvre majeure : l’édition commentée de la correspondance familiale de Bartolomeo Vanzetti, chez Nino Aragno Editore, soit quelque deux cents lettres, dont près de la moitié inédites. Il a écrit cet article spécialement pour Le Monde Libertaire.
«Frontiere», anno XXI, n. 37, gennaio-dicembre, 2020
Il 5 maggio 1921, a Brockton, nel Massachusetts, vengono arrestati Nicola Sacco e Bartolomeo Vanz... more Il 5 maggio 1921, a Brockton, nel Massachusetts, vengono arrestati Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti mentre sul tram stanno allontanandosi da Bridgewater, dove, insieme a Mario Buda e Riccardo Orciani, erano stati dal meccanico Simon Johnson a ritirare la Overland di Buda. Pensano di doversi difendere dall'accusa di essere anarchici, invece la giustizia americana li sottopone a processo per la tentata rapina di Bridgewater (il solo Vanzetti) e per la rapina e duplice omicidio di South Braintree (entrambi). Il saggio di Luigi Botta ripercorre i tempi di questa vicenda legati alla rapina ed all'arresto dei due italiani, per i quali la cronologia segna ormai il centenario. Il tribunale sentenzierà la condanna a morte, che arriverà dopo una battaglia legale infinita ed una protesta corale di tutte le piazze del mondo, senza che la giustizia americana ponga in essere un sostanziale ripensamento sul caso capace di scagionare due innocenti.
«Il presente e la storia», n. 98, dicembre, 2020
Il saggio ripercorre con lucidità, anche nei particolari, le condizioni ambientali nelle quali vi... more Il saggio ripercorre con lucidità, anche nei particolari, le condizioni ambientali nelle quali viveva la comunità italo-americana di Plymouyh, nel Massachusetts, alla vigilia di Natale del 1910, e gli ultimi giorni di uomini liberi di Nicola Sacco e di Bartolomeo Vanzetti. Ricostruisce le rapine di Bridgewater e di South Braintree delle quali i due anarchici italiani vennero accusati, arrestati e poi condannati a morte, innocenti, con una sentenza vergognosa.
«A Rivista Anarchica», anno 50, n. 442, aprile 2020
Esattamente un secolo fa negli USA le due rapine di cui poi vennero imputati i due immigrati ital... more Esattamente un secolo fa negli USA le due rapine di cui poi vennero imputati i due immigrati italiani, anarchici. L'inizio di un calvario giudiziario e di una mobilitazione internazionale la cui eco non si è ancora spenta. Uno dei più grossi casi di criminalità del potere e di spettacolarizzazione di una montatura giudiziaria. Al più importante studioso attuale, non solo in Italia, di quella vicenda abbiamo chiesto di focalizzare l'attenzione su quelle due rapine e sull'estraneità dei nostri due compagni. Cioè sulle basi concrete della loro innocenza.
In Fiamma Chessa - Alberto Ciampi (a cura), «I luoghi del sapere libertario - un percorso di valorizzazione della memoria condivisa», Archivio Famiglia Berneri-Chessa (Reggio Emilia), Centro Studi Storici della Val di Pesa (Firenze), Éditions Anfortas, Sucy-en-Brie (France), 2019.
Il testo di Luigi Botta scandaglia con la dovuta attenzione i contenuti dei faldoni dell'«Archivi... more Il testo di Luigi Botta scandaglia con la dovuta attenzione i contenuti dei faldoni dell'«Archivio Vanzetti» che si conserva presso l'Istituto Storico della Resistenza di Cuneo (pp. 22-27) ed esamina, aggiornandone i contenuti, l'archivio sul caso Sacco e Vanzetti (cartaceo e digitale) che lo stesso conserva e raccoglie – con aggiornamenti quotidiani – ormai da lustri (pp. 27-33).
«Il presente e la storia», n. 94, dicembre, 2018
Il saggio ripercorre i tempi e i modi dell'istituzione del Comitato di Riabilitazione Sacco e Van... more Il saggio ripercorre i tempi e i modi dell'istituzione del Comitato di Riabilitazione Sacco e Vanzetti a Villafalletto, nel 1953, e la lotta incessante di Vincenzina Vanzetti e delle persone che ne fecero parte fino al Proclama Dukakis del 1977.
«A Rivista Anarchica», anno 48, n. 427, luglio/settembre 2018
È la ricostruzione fedele, sulle fonti, sui documenti e sui testi, della mattinata del 24 dicembr... more È la ricostruzione fedele, sulle fonti, sui documenti e sui testi, della mattinata del 24 dicembre 1919, vigilia di Natale, che vede Bartolomeo Vanzetti, insieme al giovanissimo Beltrando Brini, impegnato a Plymouth, Massachusetts, nelle vendita delle anguille alle famiglie degli italiani emigrati, abituati per tradizione religiosa a consumare a cena il capitone, anticipando così la celebrazione natalizia del giorno successivo. Nelle medesime ore a Bridgewater si consuma una tentata rapina ai danni del portavalori del calzaturificio «Loring Q. White» che sta trasportando le paghe degli operai. Viene accusato Bartolomeo Vanzetti. Al processo, le testimonianze che lo scagionano sono numerosissime, ma a nulla valgono contro la scorretta e pesante accusa del pubblico ministero Frederick Katzmann e l'ingannevole e razzista gestione processuale del presidente del tribunale Webster Thayer. L'anarchico italiano viene considerato responsabile del reato e condannato alla detenzione da 12 a 15 anni. Il testo ripercorre la vicenda -in chiave teatrale- alternando il pensiero di Vanzetti alle fase dell'interrogatorio processuale dei testimoni a favore.
«Oggi 7», magazine domenicale di «America Oggi», 8 luglio 2018
La Colombara è una cascina storica di grandi dimensioni del vercellese, a Livorno Ferraris, che r... more La Colombara è una cascina storica di grandi dimensioni del vercellese, a Livorno Ferraris, che rappresenta il simbolo, anche con il suo ecomuseo «La Risaia», di tutto ciò che la coltura del riso, nei suoi aspetti più diversi (non solo economici, ma sociali, politici, imprenditoriali, artistici, ecc.), ha rappresentato e ancor rappresenta per la zona e per il Piemonte.
«Frontiere», Centro di Documentazione sulla Storia e la Letteratura dell'Emigrazione della Capitanata, San Marco in Lamis, anno XVIII, numero 34, gennaio-dicembre 2017
Il caso Sacco e Vanzetti viene indagato sotto molte sfaccettature che affrontano la storia dei pa... more Il caso Sacco e Vanzetti viene indagato sotto molte sfaccettature che affrontano la storia dei passato e del presente nel corso di una tavola rotonda alla quale partecipano Marcella Bencivenni, Luigi Botta, Michele Presutto e Salvatore Salerno
È in Luigi Botta, «Sacco & Vanzetti. Cronologia e strumenti di ricerca», Edizioni Cristoforo Beggiami, Savigliano, 2017
Il testo ripropone, ordinati cronologicamente dal 1920 al 2017, le centinaia e centinaia di titol... more Il testo ripropone, ordinati cronologicamente dal 1920 al 2017, le centinaia e centinaia di titoli bibliografici che riguardano il caso di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti (ingiustamente sacrificati sulla sedia elettrica a Charlestown in 23 agosto 1927), così come pubblicati in tutto il mondo.
Luigi Botta (a cura), «1927-2017 Sacco e Vanzetti», in «Il presente e la storia», Istituto storico della Resistenza e della Società contemporanea, Cuneo, n. 91, 2017
Il tredicenne Beltrando Brini è l'aiutante di Bartolomeo Vanzetti il mattino del 24 dicembre 1919... more Il tredicenne Beltrando Brini è l'aiutante di Bartolomeo Vanzetti il mattino del 24 dicembre 1919 nella consegna delle anguille alle famiglie italiane di Plymouth, Massachusetts. Mentre i due girano la città con il loro carretto, a qualche miglia di distanza, a Bridgewater, alcuni banditi tentano una rapina ai danni del portavalori di una fabbrica di calzature. La rapina va a monte. Vanzetti viene dichiarato essere il responsabile del colpo. Il giovane Beltrando testimonia (insieme ad altre quindici e più persone) però a favore di Bartolomeo raccontando al tribunale di Plymouth che Bartolomeo non può aver tentato la rapina perché è stato con lui, l'intera mattinata ed anche oltre, a consegnare le anguille. Non viene ritenuto credibile (come tutti gli altri testimoni) e Vanzetti è condannato a quindici annni di carcere. L'interrogatorio al giovane Beltrando, così come effettuato, ha toni ed aspetti drammatici [traduzione di Lale Gursel].
Luigi Botta (a cura), «1927-2017 Sacco e Vanzetti», in «Il presente e la storia», Istituto storico della Resistenza e della Società contemporanea, Cuneo, n. 91, 2017
Il saggio in questione ricostruisce le vicende giovanili di Bartolomeo Vanzetti seguendoilo nel s... more Il saggio in questione ricostruisce le vicende giovanili di Bartolomeo Vanzetti seguendoilo nel suo apprendistato piemontese nelle botteghe di pasticceria, definendo i dettaglio della sua emigrazione americana, del suo peregrinare negli Stati Uniti sino alla sua appassionata adesione alle teorie anarchiche (l'occasione viene data dall'invio di una fotografia alla famiglia nella quale Bartolomeo, per iul suo aspetto, non viene più riconosciuto).
Estratto da: Anelita Tassinari (a cura), «La condanna di Vanzetti - Ruolo e testimonianza degli emigrati emiliani al processo di Plymouth», Comune di Cento, Assessorato alla Cultura, 2016
Il testo ricostruisce la vicenda di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti che anticipa il primo proc... more Il testo ricostruisce la vicenda di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti che anticipa il primo processo all'anarchico di origine piemontese, a partire dalla loro emigrazione, nel 1908n e 1909 -ma anche prima-, ricostruendo nel dettaglio i vari passaggi della loro esistenza americana, alla ricerca di una libertà e di una democrazia «tanto decantata» che li porterà alla sedia elettrica in conseguenza ad un reato non commesso.
«Oggi 7», magazine domenicale di «America Oggi», 20 marzo 2016
Si tratta di un caso singolare sino ad oggi mai affrontato con cognizione di causa ed ora riscope... more Si tratta di un caso singolare sino ad oggi mai affrontato con cognizione di causa ed ora riscoperto nel dettaglio con una ricerca approfondita compiuta negli archivi: un calzolaio di Avola, in Sicilia, diacono valdese di Pachino, nel 1908 ammazza a Denver Leo Heinrichs, un sacerdote tedesco, nel corso di una celebrazione eucaristica che si tiene nella chiesa cattolica di Saint Elizabeth. Tratto in arresto, si dichiara anarchico e si dispiace di non aver potuto sacrificare altri sacerdoti. Condannato a morte, viene impiccato nel Colorado State Penitentiary di Canon City il 15 luglio 1908. La sua storia viene poi dimenticata. Ora Michele Presutto la indaga e scopre che Alia non era anarchico e che l'omicidio, conseguente ad una lettera anonima da lui ricevuta a Buenos Ayres e a lotte intestine tra cattolici e valdesi siciliani, era frutto di una vendetta legata ad un presunto tradimento della moglie con il parroco del paese, anch'egli poi emigrato negli Stati Uniti. Tradimento non provato ed improbabile. L'omicidio del sacerdote tedesco un errore, nella convinzione di aver scoperto il parroco fedifrago.
«Oggi 7», magazine domenicale di «America Oggi», 24 gennaio 2016
La rara raccolta di grano avviata da Vincenzo Stevano tra Ottocento e Novecento, depositata press... more La rara raccolta di grano avviata da Vincenzo Stevano tra Ottocento e Novecento, depositata presso il Comune di Savigliano e purtroppo in condizioni di pessima conservazione, sta per essere rimessa in ordine. Nel corso degli anni ha subito gravi danni, ma ciò che resta è sufficiente per comprendere il valore ed il significato della raccolta, che in origine sommava ad oltre duemila qualità di grano diffuse in tutto il mondo e sperimentate dallo Stevano sui terreni di sua proprietà nel territorio di Savigliano. Un patrimonio importantissimo «che per l'agricoltura biologica contemporanea possiede il medesimo valore che la cappella Sistina riveste nell'arte»
Gioacchino Allasia, «Cascina Novecento», Infinito Edizioni, Formigine, 2015
Introduzione al libro «Cascina Novecento» di Gioacchino Allasia, racconto autobiografico tra Bost... more Introduzione al libro «Cascina Novecento» di Gioacchino Allasia, racconto autobiografico tra Boston e Murello (paesino del cuneese) costruito intorno alle vicende familiari vissute nel contesto della cascina «Galaté» (poco distante dalla residenza di Davide ed Edoardo Calandra), luogo ove si condensano le radici lontane di un mondo che non esiste più e la memoria delle persone che hanno dato dignità, cultura, creatività e tradizione ai luoghi -anche più modesti e defilati- della nazione Italia
«Il Presente e la Storia», Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea in Provincia di Cuneo, n. 86, dicembre 2014
La vicenda di Vincenzina Vanzetti, sorella di Bartolomeo, nella solitaria battaglia avviata nel 1... more La vicenda di Vincenzina Vanzetti, sorella di Bartolomeo, nella solitaria battaglia avviata nel 1950 per far riconoscere al mondo l'innocenza del fratello e del suo compagno di sventura Ferdinando Nicola Sacco (nel ventennale della morte, 1903-1994)
«A Rivista Anarchica», anno 44, n. 391, estate 2014
Il saggio documenta il lavoro del fotografo neozelandese Henry Hargreaves che in dodici scatti ri... more Il saggio documenta il lavoro del fotografo neozelandese Henry Hargreaves che in dodici scatti ricostruisce quel che hanno chiesto di mangiare altrettanti detenuti prima di essere giustiziati. Si tratta di una installazione presentata alla Biennale di Venezia del 2013.
A metà degli anni Ottanta viene avviata un ricerca destinata a censire le meridiane esistenti sul... more A metà degli anni Ottanta viene avviata un ricerca destinata a censire le meridiane esistenti sul territorio di Savigliano. Dopo circa dieci anni, nel 1995, seppure il risultato non possa considerarsi soddisfacente, l'intero materiale viene archiviato e gli appunti, nel corso degli anni successivi, destinati ad aggiornamenti occasionali e a riletture bibliografiche relative tanto agli orologi solari già schedati quanto a quelli nel tempo realizzati o restaurati. Nel 2012 il risultato della ricerca viene trascritto definitivamente e, senza la pretesa di essere esaustivo e col beneficio di ipotetiche eventuali inesattezze dovute a condizioni modificatesi nel corso degli anni, diventa così strumento di lavoro – come prima bozza – a disposizione di chi volesse tentare un completamento dell'indagine.
Sono complessivamente 256, suddivise in 48 sezioni, le lapidi storiche di Savigliano censite e do... more Sono complessivamente 256, suddivise in 48 sezioni, le lapidi storiche di Savigliano censite e documentate dall'aprile 1983 all'aprile 1987 sul mensile «Natura Nostra» in un lavoro sistematico curato da Vico Ferrero e realizzato insieme a Luigi Botta. Rappresentano la quasi totalità del patrimonio epigrafico esistente in Savigliano. Qui l'intero corpus viene raccolto in un unico documento (1987-2010).
Con il titolo «Savigliano: l'ambiente e le sue tradizioni», nel 2006 vedeva la pubblicazione sul ... more Con il titolo «Savigliano: l'ambiente e le sue tradizioni», nel 2006 vedeva la pubblicazione sul primo volume della «Storia di Savigliano. Il '900» (a cura di Sergio Soave), da p. 513 a p. 574, un saggio (redatto con la collaborazione di Tomaso Giraudo) semplificativo di una storia ambientale ed ecologica della città di Savigliano. Tale saggio era tratto da uno studio più ampio, dal titolo «Una svolta per l'uomo, l'ambiente ed il territorio» (autore Luigi Botta), ridotto per necessità editoriale, che qui si offre nella sua totalità. Lo studio indaga, con un approccio ragionato e complessivamente esaustivo, gli aspetti che attraverso la conoscenza ed il rispetto dell'ambiente caratterizzano lo sviluppo di un territorio che all'ambiente ed alle sue prerogative deve tutta la sua storia. Partendo da quelli che sono gli aspetti storici (per necessità limitati al solo Ottocento), per approfondire via via quelle che sono le caratteristiche che più di altre hanno determinato il felice connubio tra città e territorio, ambiente e territorio. Dedicando ampio spazio al tema dell'acqua – all'origine di Savigliano – così fortemente presente con i tre corsi principali, i torrenti Maira, Mellea e Varaita, ed il variegato e ricchissimo reticolo di presenze minori, che da sempre ha ricoperto il territorio contribuendo a fertilizzare il terreno e a rendere prezioso il tema del raccolto stagionale. Ai tre corsi d'acqua principali sonoi dedicati altrettanti capitoli di approfondimento, che anticipano la storia del felice rapporto tra l'acqua e il cittadino, affrontata indagagando tutto ciò che – l'ambiente, il lavoro, le tradizioni – ha trasformato in modo particolarmente proficuo nel tempo la condivisione territoriale di elementi naturali, antropizzazione e necessità di sviluppo umano. Non si tratta soltanto di una lettura romantica del fenomeno ambientale: lo studio affronta anche gli argomenti legati all'attualità ed alle necessità odierne: l'inquinamento dell'aria, del suolo e del sottosuolo, i rifiuti urbani, la trasformazione del paesaggio, il verde urbano, le scelte umane, la tutela, la riduzione della fauna e della flora e le iniziative che, con le diverse battaglie di salvaguardia, tendono a ristabilire un clima di equilibrio puntando la salvaguardare il patrimonio ambientale.
È la «prima bozza» di una relazione tenuta il 7 febbraio 1997 in palazzo Taffini d'Acceglio in Sa... more È la «prima bozza» di una relazione tenuta il 7 febbraio 1997 in palazzo Taffini d'Acceglio in Savigliano in occasione della presentazione dell'annuale «Guida Telecom» avente come argomento proprio il palazzo Taffini ed i suoi affreschi. La conferenza riguarda in particolare alcune ipotesi attributive dei dipinti seicenteschi che celebrano Carlo Emanuele I e Vittorio Amedeo I di Savoia ricoprendo per intero le pareti dell'aula regia del palazzo. Attribuzioni necessarie dopo il ritrovamento del testamento del pittore Giovanni Antonio Molineri che anticiperebbe la sua morte al 1631 (da sempre invece collocata al 1640-45) costringendo a pensare a nuovi pittori o ad anticipare l'esecuzione dell'intero ciclo celebrativo immaginando successivi aggiustamenti destinati a trasformare in parte -o del tutto- i primitivi racconti celebrativi.
Si tratta della «prima bozza», elaborata da Luigi Botta nel 1985, di uno studio che propone la tr... more Si tratta della «prima bozza», elaborata da Luigi Botta nel 1985, di uno studio che propone la trascrizione della «Corografia della Città e territorio di Savigliano», manoscritto del medico Giovanni Antonio Marino, commentandolo ampiamente in nota. Un testo che affronta moltissimi argomenti dell'epoca (spingendosi più volte ad esaminare argomenti di carattare medico ed analizzando modi e sostanze delle terapie adottate nell'ospedale di Savigliano), senza preoccuparsi più di tanto dei esaminarli dal punto di vista scientifico, ma approcciandosi in tanti casi con l'approssimazione del racconto e la faciloneria della testimonianza popolare. Ciò non toglie al documento il valore ed il peso di uno spaccato storico-scientifico-folcloristico-medico e antropologico del Settecento saviglianese, così come vissuto in prima persona proprio dal medico. Il manoscritto si divide in due parti, contraddistinte, praticamente senza sovrapposizioni importanti, in brutta e bella copia. Questi i capitoli che seguono l'introduzione di Luigi Botta da titolo Il medico Giovanni Antonio Marino e la sua «Corografia della Città e territorio di Savigliano»: Parte Prima. Topografica, politico, economica; De' Borghi; Borgo della Pieve; Borgo di Marene; Borgo macra, ossia Rumacra; Posizione, commodi, ristaurazione della Città, numero degli abitanti; Giardini, o sieno orti; Dell'Ospedale Civico; Delle altre opere utili, e delle manifatture stabilite nella Città, e Borghi; Delle arti, che si esercitano privatamente, e de mestieri; Del commercio; Dei costumi, e genio degli abitanti; De cittadini distinti in letteratura, ed impieghi; Parte seconda del saggio della Corograffia di Savigliano; Appendice al saggio Corograffico della Città di Savigliano. Delle famiglie riguardevoli, che si estinsero nel corso di 40 anni, o che mutarono domicilio, e delle esistenti; Della costituzione dell'anno 1782; Osservazioni sopra una racchitide singolare; Del tifo castrense; Delle opere, e corretioni fatte a pubblico vantaggio dalla amministrazione dal 1766 sino al 1795; Persone che si distinsero; Scrittori saviglianesi. Seguono la bibliografia, alcune illustrazioni e l'indice.
Si tratta della «prima bozza» di uno studio del 1983 che esamina vent'anni di storia del teatro d... more Si tratta della «prima bozza» di uno studio del 1983 che esamina vent'anni di storia del teatro di Savigliano, a poco più d'un lustro di distanza dall'inaugurazione del teatro, indagando le compagnie che hanno replicato migliaia di recitazioni, opere musicali, teatri di danza e dei burattini, spettacoli di arte varia e recite dilettantesche, coi riferimenti ai lavori eseguiti, agli incassi, alle spese ed agli utili ricavati, alle stagioni ed ai giorni di rappresentazione. Uno spaccato, unico ed irripetibile, di vent'anni di attività teatrale a Savigliano, tra alti e bassi, all'insegna di una incredibile partecipazione di popolo e ad una grande attenzione alla produzione teatrale italiane – e non solo – delle maggiori compagnie itineranti.
Si tratta di uno studio scolastico effettuato al secondo anno di Liceo Artistico, nell'anno 1964-... more Si tratta di uno studio scolastico effettuato al secondo anno di Liceo Artistico, nell'anno 1964-1965 (ritrovato nel 2023), che affronta il tema senza alcuna pretesa di fornire notizie o approfondire la materia, ma con l'unico scopo di mettere insieme la bibliografia esistente e di affrontare nel concreto un'esercitazione con argomento specifico. Trae principalmente origine dalla riscoperta effettuata l'11 gennaio 1965 della grande lapide funeraria della Gens Gavia, sino a quel momento utilizzata rovesciata come pietra d'altare nella chiesa di San Pietro in Savigliano. Indaga, con semplicità scolastica (ed è proprio per questo che il documento è curioso!), la millenaria presenza archeologica sul territorio di Savigliano. Si tratta di una seconda copia, realizzata con carta carbone (l'originale venne consegnato all'insegnante di Storia dell'Arte per la valutazione, che fu riconoscente ma non eclatante), i cui disegni hanno perso la nitidezza ed il dettaglio della versione primaria.
Savigliano, 3 maggio 2024, ore 21, Società di Mutuo Soccorso, piazza Cesare Battisti, 7. Serata d... more Savigliano, 3 maggio 2024, ore 21, Società di Mutuo Soccorso, piazza Cesare Battisti, 7. Serata di ricerche e studi presentata dall'associazione InContra e dalla Società di Mutuo Soccorso. Il tema: «Savigliano e l'agorà. La Città e le sue piazze, tra passato e futuro». Introduzione di Carlo Turco sul tema «L'uomo e la piazza, una riflessione filosofica». Relazione di Luigi Botta: «La storia di Savigliano attraverso le sue piazze». A seguire, Andrea Beccaria, «La riqualificazione di piazza Schiaparelli» e Giulia Bertino, «Un concorso per piazza del Popolo: il progetto primo classificato». Moderatore Luca Martini.
Centro Culturale Saviglianese, piazza Nizza, Savigliano, venerdì 15 marzo, ore 21. Quella realizz... more Centro Culturale Saviglianese, piazza Nizza, Savigliano, venerdì 15 marzo, ore 21. Quella realizzata dal capitano Vincenzo Stevano in circa mezzo secolo, a cavallo tra Ottocento e Novecento, è sicuramente la banca dati più autorevole – per l'epoca – esistente al mondo e riguardante tutte le qualità di grano allora prodotte sulla terra. Raccolte ovunque e seminate in Savigliano, fatte oggetto di studio e di osservazione nel corso degli anni, munite di una scheda tecnica capace di fornire notizie fondamentale per la loro conoscenza, le diverse qualità – il numero progressivo supera i 2.000 anche se non sempre la continuità è presente – rappresentano la totalità delle specie conosciute all'inizio del Novecento. Aggregate in appositi contenitori sotto vetro, collocate secondo una logica di tipologia in bacheche verticali, spiegate in schede di facile lettura, le specie raccolte, documentate, seminate e raccolte da Vincenzo Stevano vennero donate al Comune di Savigliano – che all'epoca era considerata la California d'Italia – intorno agli anni Trenta e collocate, con la dovuta attenzione museale, all'ultimo piano del palazzo municipale. Trasferite altrove negli anni Settanta, hanno iniziato un loro lento declino, fatto di ignoranza e di disinteresse, che le ha via via portate ad una progressiva – e neppure tanto lenta – decadenza. Spostate ed ammucchiate qua e là, sono state infine in buona parte danneggiate ed il contenuto, rotti i vetri che lo tenevano sigillato, andato disperso. Una battaglia per la salvaguardia di questo bene – unico al mondo – iniziata negli anni Ottanta ha cominciato a dare recentemente i suoi frutti: le qualità di grano ancora presenti sono state isolate, salvaguardate ed i singoli contenitori messi in sicurezza in attesa di essere ricolollocati, con le dovute attenzioni, nelle bacheche originali.
La conferenza in questione affronta l'argomento facendo scorrere il tempo e raccontando le grandi contraddizioni che tale bene ambientale e culturale ha dovuto subire (la città ha praticamente ignorato l'autore visionario di tale raccolta e nel trempo ha rifiutato tutte le proposte esterne di collaborazione da parte di terzi) prima di essere degnamente preso in considerazione. Vi è da sperare che rappresenti l'inizio del salvataggio di quel poco che ancora è rimasto.
Cuneo, sala del CTD, 25 novembre 2023, ore 10: Luigi Botta relaziona la donazione dei bozzetti re... more Cuneo, sala del CTD, 25 novembre 2023, ore 10: Luigi Botta relaziona la donazione dei bozzetti realizzati dalla pittrice americana Shoshanah Dubiner per il film «Sacco e Vanzetti», di Giuliano Montaldo, all'Istituto Storico della Resistenza di Cuneo.
Villafalletto, 24 novembre 2023, ore 17, Salone Tavio Cosio; Luigi Botta incontra la pittrice sta... more Villafalletto, 24 novembre 2023, ore 17, Salone Tavio Cosio; Luigi Botta incontra la pittrice statunitense Shoshanah Dubiner, autrice dei disegni realizzati sul set di «Sacco e Vanzetti» nel 1970 e donati al Comune di Villafalletto, paese d'orgine di Bartolomeo Vanzetti. Cerimonia di donazione.
Orani, Nuoro, Su Campusantu Vetzu, 10 giugno 2023, ore 17. Incontro con Luigi Botta organizzato d... more Orani, Nuoro, Su Campusantu Vetzu, 10 giugno 2023, ore 17. Incontro con Luigi Botta organizzato dall'Archivio-Biblioteca «Primo Maggio» di Orani e dalla redazione della rivista «NurKuntra»
Roccaterighi, Grosseto, V° Festival Sedicidagosto, 21 agosto 2022. Le tombe del cimitero di Villa... more Roccaterighi, Grosseto, V° Festival Sedicidagosto, 21 agosto 2022. Le tombe del cimitero di Villafalletto ospitano il racconto di tanta parte della vicenda di Sacco e Vanzetti, finiti sulla sedia elettrica nel carcere di Charlestown, a Boston, il 23 agosto 1927. Tantissime le persone appartenenti alla comunità villafallettese – che ora non ci sono più – che hanno dato il loro fervente contributo di amicizia, di stima e di riconoscenza, per una diversa soluzione al caso dei due italiani. A raccontarlo, in un video di circa 30 minuti , è Luigi Botta.
Milano, 7 maggio 2022, «Ponte della Ghisolfa», viale Monza 255, ore 16. Interviene Luigi Botta, s... more Milano, 7 maggio 2022, «Ponte della Ghisolfa», viale Monza 255, ore 16. Interviene Luigi Botta, storico ed autore di numerosi libri sull'argomento, del quale sI occupa da 50 anni. Luigi Botta ci aggiornerà sui suoi studi più recenti sul caso parlando anche dell'epistolario di Vanzetti (di cui sta curando la prossima pubblicazione) con la proiezione di documenti, foto e materiali relativi. Sarà accompagnato da Giovanni Vanzetti, nipote di Bartolomeo, che racconterà come la famiglia Vanzetti visse la vicenda.
Virle Piemonte, 27 agosto 2021, giardino del castello dei conti Piossasco, ore 21, incontro con L... more Virle Piemonte, 27 agosto 2021, giardino del castello dei conti Piossasco, ore 21, incontro con Luigi Botta (storico del caso), Giovanni Vanzetti (nipote di Bartolomeo) e Lidia Vanzetti. L'occasione aiuta a ripercorrere la storia del caso, in riferimento al centenario della sentenza di colpevolezza del tribunale di Dedham. Ma nello stesso tempo è utile per presentare il risultato delle ultime ricerche sul caso, che documentano come la famiglia Vanzetti, prima di trasferirsi a Savigliano e a Villfalletto, abbia per secoli abitato ininterrotamente il Comune di Virle, località agricola di modeste dimensioni collocata al confine tra il territorio cuneese e torinese, già facente parte dell'hinterland del capoluogo di regione. Furono il nonno di Bartolomeo (ed un suo fratello), primi ed unici, a scegliere di allontanarsi dalla località, privilegiando per le loro occupazioni i luoghi – non distanti – già appartenenti appartenenti al territorio confinante (allora provincia di Saluzzo).
Boston, 7 marzo 1921
A Virtual Gathering March, 7, 2021, 2-4 PM (Est) With Music by Pat Zoffreo, Charlie King, Jake ... more A Virtual Gathering
March, 7, 2021, 2-4 PM (Est)
With Music by Pat Zoffreo, Charlie King, Jake & the Infernal Machine
Introductory Remarks Dean Stevens (Community Church of Boston)
Facilitator Sergio Reyes (Sacco and Vanzetti Commemoration Society)
Speaker Include Peter Agnes, Michael Dukakis, Luigi Botta, Joe Torra, Jake Carman, Pasqualino Colombaro, Pat Zoffreo, Gilberto Russo, Michele Fazio, David Rothauser
Torino, 10 dicembre 2019, «Molo di Lilith», via Cigliano 7, ore 20 e ore 21,30. «Cena per Vanzett... more Torino, 10 dicembre 2019, «Molo di Lilith», via Cigliano 7, ore 20 e ore 21,30. «Cena per Vanzetti», «Le anguille di Sacco e Vanzetti»
Cent'anni or sono, la mattinata del 24 dicembre 1919, a Bridgewater, in Massachusetts, alcuni malviventi tentarono di rapinare il portavalori del calzaturificio Loring Q. White. Nelle stesse ore Bartolomeo Vanzetti si trovava a Plymouth, sua città di residenza, intento a consegnare le anguille a molte famiglie di connazionali. Ad aiutarlo era il giovanissimo Beltrando Brini.
Quasi cinque mesi più tardi Vanzetti, in circostanze discutibili, venne tratto in arresto e messo sotto accusa per la tentata rapina. Il suo alibi, sottoscritto da una ventina di persone (lo stesso Vanzetti sostenne che altri trenta individui potevano testimoniare a suo favore), non faceva una piega. Quella mattina l'anarchico di Villafalletto si trovava impegnato perché le consegne erano numerosissime e le famiglie desideravano ricevere le anguille il più presto per cucinarle in giornata (rispettando una tradizione tutta italiana che imponeva il «magro» alla vigilia di Natale).
I testimoni, quasi tutti italiani, sfilarono dinanzi al giudice Webster Thayer a raccontare del loro incontro con Bartolomeo. L'avvocato dell'accusa, Frederick Katzmann, beffardo, giocò con la giustizia tentando in ogni modo di mettere in difficoltà i testimoni, approfittando della loro buona fede e delle loro umili origini, sfruttando sovente l'incomprensione linguistica, giocando sull'ambiguità dell'interpretazione della circostanza e canzonando la loro posizione di immigrati ed italiani. L'avvocato della difesa, scarsamente combattivo, si allineò di fatto alle tesi dell'accusa (e a fine processo entrò a far parte dello studio di Katzmann).
I giurati non credettero ai compaesani di Vanzetti e lo ritennero colpevole. Thayer gli inflisse una pena molto alta: da 12 a 15 anni di reclusione. Con questo precedente il pescivendolo di Villafalletto, insieme al suo amico Nicola Sacco, andò a giudizio anche per una successiva rapina ed un duplice omicidio, quello di South Braintree, che portò entrambi, innocenti, sette anni dopo, alla sedia elettrica.
Le anguille avrebbero dovuto scagionare Vanzetti della prima accusa e, se ciò fosse avvenuto, sarebbe di fatto stato impossibile rinviarlo a giudizio per il secondo reato, anche perché le prove a suo carico erano del tutto inesistenti. Di anguille si parlò molto nel corso del processo e cogli anni le anguille divennero, in Massachusetts, il simbolo dell'innocenza di Sacco e Vanzetti. Il Comitato di sostegno, grazie all'attivismo di Tom O'Connor, organizzò ogni anno, sino al 1964, un incontro conviviale nel corso del quale vennero cucinate e servite proprio le anguille per ribadire l'innocenza dei due italiani.
A distanza di novantadue anni dalla conclusione della vicenda di Sacco e di Vanzetti, il 10 dicembre 2019, presso il «Molo di Lilith» a Torino Luigi Botta ripercorre lo storico avvenimento rimarcando, attraverso la tradizione delle anguille, l'innocenza di Nicola Sacco e di Bartolomeo Vanzetti. Alle ore 20 è prevista la «Cena per Vanzetti»; alle ore 21, 30, invece, «Le anguille di Sacco e Vanzetti», ricostruzione dei fatti attraverso la riproposizione recitata di alcuni passi del processo, immagini e filmati.
Segrate, Baraonda, via Pacinotti 13, 20 ottobre 2019, dalle ore 18; Giovani e ribelli - presentaz... more Segrate, Baraonda, via Pacinotti 13, 20 ottobre 2019, dalle ore 18; Giovani e ribelli - presentazione del libro «Le carte di Vanzetti» (Nino Aragno Editore).
Sandigliano (Biella), via Maroino 12, venerdì 12 aprile 2019, ore 21; «Sacco e Vanzetti», immagin... more Sandigliano (Biella), via Maroino 12, venerdì 12 aprile 2019, ore 21; «Sacco e Vanzetti», immagini e commenti di Luigi Botta, letture di Enzo Brasolin e Elisabetta Fabbri, alla presenza di Giovanni Vanzetti.
Busca, Casa Francotto, 29 marzo 2019
Saluzzo (sopra il ponte sul Po), via dei Romani 39, 5 dicembre 2018, trattoria «Pesci Vivi». La ... more Saluzzo (sopra il ponte sul Po), via dei Romani 39, 5 dicembre 2018, trattoria «Pesci Vivi».
La mattinata del 24 dicembre 1919, a Bridgewater, in Massachusetts, alcuni malviventi tentarono di rapinare il portavalori del calzaturificio Loring Q. White. Nelle stesse ore Bartolomeo Vanzetti si trovava a Plymouth, sua città di residenza, intento a consegnare le anguille a molte famiglie di connazionali. Ad aiutarlo era il giovanissimo Beltrando Brini.
Quasi cinque mesi più tardi Vanzetti, in circostanze discutibili, venne tratto in arresto e messo sotto accusa per la tentata rapina. Il suo alibi, sottoscritto da una ventina di persone (lo stesso Vanzetti sostenne che altri trenta individui potevano testimoniare a suo favore), non faceva una piega. Quella mattina l'anarchico di Villafalletto si trovava impegnato perché le consegne erano numerosissime e le famiglie desideravano ricevere le anguille il più presto per cucinarle in giornata (rispettando una tradizione tutta italiana che imponeva il «magro» alla vigilia di Natale).
I testimoni, quasi tutti italiani, sfilarono dinanzi al giudice Webster Thayer a raccontare del loro incontro con Bartolomeo. L'avvocato dell'accusa, Frederick Katzmann, beffardo, giocò con la giustizia tentando in ogni modo di mettere in difficoltà i testimoni, approfittando della loro buona fede e delle loro umili origini, sfruttando sovente l'incomprensione linguistica, giocando sull'ambiguità dell'interpretazione della circostanza e canzonando la loro posizione di immigrati ed italiani. L'avvocato della difesa, scarsamente combattivo, si allineò di fatto alle tesi dell'accusa (e a fine processo entrò a far parte dello studio di Katzmann).
I giurati non credettero ai compaesani di Vanzetti e lo ritennero colpevole. Thayer gli inflisse una pena molto alta: da 12 a 15 anni di reclusione. Con questo precedente il pescivendolo di Villafalletto, insieme al suo amico Nicola Sacco, andò a giudizio anche per una successiva rapina ed un duplice omicidio, quello di South Braintree, che portò entrambi, innocenti, sette anni dopo, alla sedia elettrica.
Le anguille avrebbero dovuto scagionare Vanzetti della prima accusa e, se ciò fosse avvenuto, sarebbe di fatto stato impossibile rinviarlo a giudizio per il secondo reato, anche perché le prove a suo carico erano del tutto inesistenti. Di anguille si parlò molto nel corso del processo e cogli anni le anguille divennero, in Massachusetts, il simbolo dell'innocenza di Sacco e Vanzetti. Il Comitato di sostegno, grazie all'attivismo di Tom O'Connor, organizzò ogni anno, sino al 1964, un incontro conviviale nel corso del quale vennero cucinate e servite proprio le anguille per ribadire l'innocenza dei due italiani.
A distanza di novant’un’anni dalla conclusione della vicenda di Sacco e di Vanzetti, il 5 dicembre 2018, presso la trattoria «Pesci Vivi» di via dei Romani 39 a Saluzzo, a ridosso del ponte sul Po (si tratta della locanda dinnanzi alla quale Bartolomeo quattordicenne transitava per andare a lavorare presso la bottega di pasticcere a Cavour) si ricostruisce questo spaccato di storia e si ripropone la circostanza conviviale così come individuata attraverso le testimonianze del processo. Intervengono Luigi Botta, il nipote Giovanni Vanzetti, Pinuccio Bellone e Cristina Viglietta della compagnia teatrale «La Corte dei Folli» (impegnati nell’interpretazione di uno spaccato dell’atto unico di Luigi Botta «Le anguille di Vanzetti»), Ugo Giletta ed altri, con proiezioni, testimonianze e ricordi. Il menu contamina la tradizione piemontese del luogo con il pasto della vigilia di Natale degli emigrati italiani a Milford.
Racconigi, 16 novembre 2018
Costigliole Saluzzo, 23 agosto 2018
Savigliano, 12 ottobre 2017
La marcia del dolore - I funerali di Sacco e Vanzetti. Una storia del Novecento., 2017
All'indomani dell'uccisione di Sacco e Vanzetti il governo statunitense tentò di cancellare il ri... more All'indomani dell'uccisione di Sacco e Vanzetti il governo statunitense tentò di cancellare il ricordo della vicenda distruggendo una gran mole di documenti e dando alle fiamme tutti i filmati riguardanti il caso. Anche del filmato del corteo funebre, che pure era stato oggetto di diverse ri-prese lungo le strade di Boston, si perderanno le tracce per decenni e poco chiara apparirà tutta la vicenda legata al rientro in Italia delle ceneri dei due anarchici. Questo libro e il dvd allegato ricostruiscono alcuni passaggi oscuri dell'atto finale di quella che fu una tragedia collettiva, assurgendo a testimonianza imprescindibile di quei giorni. Luigi Botta. Giornalista e autore di articoli e saggi sul tema dell'anarchismo. Dal 1969 raccoglie documenti e testimonianze sul caso di Sacco e Vanzetti. Nel 1978 ha pubblicato il saggio Sacco e Vanzetti: giustiziata la verità e nel 2014 ha presentato in un tour italiano i filmati inediti del funerale dei due anarchici. DVD allegato a cura di Fabiana Antonioli.