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Papers by Gabriella Roggero

Research paper thumbnail of LE VOCI DEGLI ALTRI a cura di C Miedico Angera -

by Cristina Miedico, Maria Giuseppina Ruggiero, Filippo Maria Gambari, Serena Zoia, Massimiliano David, Francesca Vaglienti, Gabriella Roggero, Marco Boneschi, Laura Spoldi, Patrizia Cattaneo, Civico Museo Archeologico di Angera, and FEDERICO GALLO (Milano, Italia)

LE VOCI DEGLI ALTRI. Linguaggi, parole e alfabeti inconsueti nella Lombardia antica, 2018

Dopo aver posto l’attenzione ai Culti e ai Panni degli altri (Volumi disponibili su academia), ab... more Dopo aver posto l’attenzione ai Culti e ai Panni degli altri (Volumi disponibili su academia), abbiamo condotto una ricerca sui modi di comunicare in antico nel nostro territorio. Abbiamo cominciato con le incisioni rupestri della Valle Camonica, per passare all’arrivo dell’alfabeto presso le popolazioni celtiche, che utilizzarono i segni fonetici greci, mediati dagli Etruschi con cui i Celti avevano contatti commerciali. Abbiamo analizzato la presenza di nomi celtici e mediterranei nelle epigrafi di età romana del territorio e i sentimenti dei soldati costretti a migrare al fronte con le loro famiglie. La ricerca ha messo in luce le significative attestazioni della presenza di Persone di provenienza orientale e parlanti greco tra IV e VI secolo d.C. e le testimonianze epigrafiche e toponomastiche ci hanno testimoniato i nuovi arrivi di popolazioni barbariche dall’Europa centrale. La revisione dei messaggi iconografici forniti dagli stemmi araldici ci ha infine svelato che un’immagine genericamente ritenuta derivante dallo scontro religioso racconta invece di speranza: lo stemma dei Visconti non sembra nascere originariamente dall’immagine di un drago che divora un saraceno in memoria delle crociate, ma essere un simbolo di pace e resurrezione. Si tratta infatti di un mostro marino azzurro che sputa un Uomo e narra la storia biblica di Giona. Parole nuove giunsero poi con le dominazioni spagnola, francese e austriaca e ancor oggi la variante angerese della lingua lombarda è l’esito di millenni di storia e di incontri e la nostra lingua è in continua evoluzione. Abbiamo infine realizzato con l’Associazione Nazionale Subvedenti la lettura inclusiva di un reperto archeologico tramite il sistema DescriVedendo.

The Others' voices. Foreign languages, words, alphabets in ancient Lombardy. Although they spoke different languages, Peoples who came to our lands exchanged products, ideas and discoveries, and encounters between different cultural knowledge and traditions greatly favored local development. We prepared an investigation into the languages spoken in ancient times in our territory, followed by a series of lectures and guided thematic tours. We organized meetings and teaching workshops focussed on possible communication forms, ancient and modern, using letters, images and gestures.

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by Cristina Miedico, Maria Giuseppina Ruggiero, Filippo Maria Gambari, Serena Zoia, Massimiliano David, Francesca Vaglienti, Gabriella Roggero, Marco Boneschi, Laura Spoldi, Patrizia Cattaneo, Civico Museo Archeologico di Angera, and FEDERICO GALLO (Milano, Italia)

LE VOCI DEGLI ALTRI. Linguaggi, parole e alfabeti inconsueti nella Lombardia antica, 2018

Dopo aver posto l’attenzione ai Culti e ai Panni degli altri (Volumi disponibili su academia), ab... more Dopo aver posto l’attenzione ai Culti e ai Panni degli altri (Volumi disponibili su academia), abbiamo condotto una ricerca sui modi di comunicare in antico nel nostro territorio. Abbiamo cominciato con le incisioni rupestri della Valle Camonica, per passare all’arrivo dell’alfabeto presso le popolazioni celtiche, che utilizzarono i segni fonetici greci, mediati dagli Etruschi con cui i Celti avevano contatti commerciali. Abbiamo analizzato la presenza di nomi celtici e mediterranei nelle epigrafi di età romana del territorio e i sentimenti dei soldati costretti a migrare al fronte con le loro famiglie. La ricerca ha messo in luce le significative attestazioni della presenza di Persone di provenienza orientale e parlanti greco tra IV e VI secolo d.C. e le testimonianze epigrafiche e toponomastiche ci hanno testimoniato i nuovi arrivi di popolazioni barbariche dall’Europa centrale. La revisione dei messaggi iconografici forniti dagli stemmi araldici ci ha infine svelato che un’immagine genericamente ritenuta derivante dallo scontro religioso racconta invece di speranza: lo stemma dei Visconti non sembra nascere originariamente dall’immagine di un drago che divora un saraceno in memoria delle crociate, ma essere un simbolo di pace e resurrezione. Si tratta infatti di un mostro marino azzurro che sputa un Uomo e narra la storia biblica di Giona. Parole nuove giunsero poi con le dominazioni spagnola, francese e austriaca e ancor oggi la variante angerese della lingua lombarda è l’esito di millenni di storia e di incontri e la nostra lingua è in continua evoluzione. Abbiamo infine realizzato con l’Associazione Nazionale Subvedenti la lettura inclusiva di un reperto archeologico tramite il sistema DescriVedendo.

The Others' voices. Foreign languages, words, alphabets in ancient Lombardy. Although they spoke different languages, Peoples who came to our lands exchanged products, ideas and discoveries, and encounters between different cultural knowledge and traditions greatly favored local development. We prepared an investigation into the languages spoken in ancient times in our territory, followed by a series of lectures and guided thematic tours. We organized meetings and teaching workshops focussed on possible communication forms, ancient and modern, using letters, images and gestures.