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Una discussione sullo sviluppo dello stemma di Vignanello, che ripercorre la storia della comunit... more Una discussione sullo sviluppo dello stemma di Vignanello, che ripercorre la storia della comunità, fra patroni e padroni
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Il video presenta le ipotesi sull'origine del nome di Vignanello
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Papers by Maurizio Grattarola
La Loggetta, 2024
La giovinezza di Santa Giacinta Marescotti è stata finora poco analizzata, e molti degli autori c... more La giovinezza di Santa Giacinta Marescotti è stata finora poco analizzata, e molti degli autori che hanno scritto di questa santa hanno affermato che le notizie erano scarsissime. In realtà, attraverso una approfondita ricerca di archivio, è stato possibile approfondire in maniera fondamentale tale parte della sua vita.
La Loggetta, 2023
Grazie ad una approfondita ricerca di archivio, èstato possibile identificare gli autori della m... more Grazie ad una approfondita ricerca di archivio, èstato possibile identificare gli autori della mostra lignea del bellissimo organo della Chiesa della Madonna Santissima del Ruscello, finora attribuita ad artisti inesistenti
equilibrato, dando l'impressione di una mano esperta nella progettazione. Cerchiamo di raccontarn... more equilibrato, dando l'impressione di una mano esperta nella progettazione. Cerchiamo di raccontarne la storia, attraverso le notizie finora reperite.
Loggetta, 2021
Il culto di S. Biagio medico e vescovo è stato da sempre al centro della vita di Vignanello. Ques... more Il culto di S. Biagio medico e vescovo è stato da sempre al centro della vita di Vignanello. Questo lavoro ne ricostruisce le vicende.
Loggetta, 2021
Nel 1730, Francesco Maria Ruspoli fece aprire una grande piazza sulla sommità del colle del Moles... more Nel 1730, Francesco Maria Ruspoli fece aprire una grande piazza sulla sommità del colle del Molesino. Di questo monumento non rimangono che pochissime tracce. Ne viene ricostruita la storia.
Loggetta, 2021
Il documento ripercorre le vicende dell'antica Chiesa Matrice di Vignanello
Loggetta, 2021
I luoghi della Tuscia descritti nella pianta della Cassia del XVII secolo
Loggetta, 2021
I cabrei dei Cavalieri di Malta sono una fonte preziosissima di notizie. La viabilità locale di V... more I cabrei dei Cavalieri di Malta sono una fonte preziosissima di notizie. La viabilità locale di Vignanello può essere in parte ricostruita proprio attraverso alcuni di essi
Loggetta, 2021
II parte dell'articolo su uno dei più bei giardini all'italiana
La Loggetta, 2021
Q ueste note vogliono fornire un quadro delle principali vicende storiche che hanno come protagon... more Q ueste note vogliono fornire un quadro delle principali vicende storiche che hanno come protagonista il giar-dino del castello Ruspoli a Vignanello, uno dei più bei giardini all'italiana del mondo.
123 dalla Tuscia inverno 2020-21 q.ta qualità, e se vi saranno di tal qualità con pochi giulij s'... more 123 dalla Tuscia inverno 2020-21 q.ta qualità, e se vi saranno di tal qualità con pochi giulij s'haveranno"[ lettera di Franco Corallo del 5 dicem-bre 1704]. Il lavoro andò avanti alacremente, e già agli inizi di gennaio 1705 era ter-minato, tantoché Pietro Paolo Gras-selli, Ministro di Francesco Maria Ru-spoli a Vignanello, poteva scrivere al Marchese di avere affidato la cura del giardino ad Antonio Danese, che fissò i termini del contratto con Franco Al-tilia, depositario, cioè esattore e teso-riere del Marchese: "S'è stipulato l'obli-Cenni storici-parte II Il giardiniere del papa a Vignanello Il papa a cui Francesco Maria fa rife-rimento era Clemente XI Albani, che di lì a qualche anno [1709] avrebbe elevato il Marchesato di Cerveteri a Principato, e il giardiniere del Papa Giovanni Domenico Fabrizi, realizza-tore dei giardini del Quirinale [Cola, pagg. 316-322]. Il giardiniere incaricato di piantare i bossi, forse un omonimo o forse lo stesso Fabrizi [il cognome non è mai citato], arrivò a Vignanello fra il 3 e il 4 dicembre 1704, e Franco Corallo il 6 dicembre, dopo aver spianato il ter-reno cominciava a tracciarvi i contorni delle aiuole di bosso, lungo i quali ve-nivano piantate gli arbusti considerati in alcuni casi troppo piccoli, ma adatti per i disegni più complicati: "Le piante poi benché vi siano alquanto piccole, con tutto ciò erano necessarie poiché per formare le lettere, e corone si ri-chiedevano piante piccole" [AAV, ARM, fald. 279, lettera di Franco Corallo del 6 dicembre 1704]. Erano state conse-gnate a Vignanello 21.000 piante di bosso, acquistate nel Lazio, che tut-tavia non furono sufficienti, tanto da costringere Corallo ad acquistarne al-tre 15.000 a Orte. Corallo, sempre molto preciso, parla di aver spianato il terreno, senza altre azioni: sembra potersi dedurre che il giardino in quello specifico momento non avesse piante, che avrebbero ri-chiesto un'azione di rimozione, oppure che si stesse procedendo alla modifica di quadri già esistenti almeno in parte. E' certo inoltre che furono abbattuti molti cipressi che erano piantati lungo le spalliere: "Venuto il giardiniere l'ho condotto al giardino, dove di già questa mattina havevo fatto principiare a spianare ma se non si tagliano li cipressi attorno alle spalliere non si vedranno li requa-dri, se non che dalle fenestre. Io doma-tina cominciarò a disegnare li sparti-menti dell'arme, e si darà principio a piantare li bussi. E perché non credo che possino bastare, manderò un huomo alla macchia d'Orte acciò vi coglino di go con Antonio Danese Giardiniere per scudi quindici et un sacco di grano l'anno, per il mantenimento del giardi-no, Barchetto e Cocchio della Mare-scotta." [lettera di Franco Altilia del 9 gennaio 1705]. Va evidenziato un fatto che sottolinea sia l'importanza che al giardino dava Francesco Maria, sia forse una realtà del giardino precedente che non fosse particolarmente bisognoso di cure: negli elenchi degli stipendiati dai Ma-rescotti per la gestione del feudo an-tecedenti al 1704, la figura del giardi
Una discussione sullo sviluppo dello stemma di Vignanello, che ripercorre la storia della comunit... more Una discussione sullo sviluppo dello stemma di Vignanello, che ripercorre la storia della comunità, fra patroni e padroni
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Il video presenta le ipotesi sull'origine del nome di Vignanello
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La Loggetta, 2024
La giovinezza di Santa Giacinta Marescotti è stata finora poco analizzata, e molti degli autori c... more La giovinezza di Santa Giacinta Marescotti è stata finora poco analizzata, e molti degli autori che hanno scritto di questa santa hanno affermato che le notizie erano scarsissime. In realtà, attraverso una approfondita ricerca di archivio, è stato possibile approfondire in maniera fondamentale tale parte della sua vita.
La Loggetta, 2023
Grazie ad una approfondita ricerca di archivio, èstato possibile identificare gli autori della m... more Grazie ad una approfondita ricerca di archivio, èstato possibile identificare gli autori della mostra lignea del bellissimo organo della Chiesa della Madonna Santissima del Ruscello, finora attribuita ad artisti inesistenti
equilibrato, dando l'impressione di una mano esperta nella progettazione. Cerchiamo di raccontarn... more equilibrato, dando l'impressione di una mano esperta nella progettazione. Cerchiamo di raccontarne la storia, attraverso le notizie finora reperite.
Loggetta, 2021
Il culto di S. Biagio medico e vescovo è stato da sempre al centro della vita di Vignanello. Ques... more Il culto di S. Biagio medico e vescovo è stato da sempre al centro della vita di Vignanello. Questo lavoro ne ricostruisce le vicende.
Loggetta, 2021
Nel 1730, Francesco Maria Ruspoli fece aprire una grande piazza sulla sommità del colle del Moles... more Nel 1730, Francesco Maria Ruspoli fece aprire una grande piazza sulla sommità del colle del Molesino. Di questo monumento non rimangono che pochissime tracce. Ne viene ricostruita la storia.
Loggetta, 2021
Il documento ripercorre le vicende dell'antica Chiesa Matrice di Vignanello
Loggetta, 2021
I luoghi della Tuscia descritti nella pianta della Cassia del XVII secolo
Loggetta, 2021
I cabrei dei Cavalieri di Malta sono una fonte preziosissima di notizie. La viabilità locale di V... more I cabrei dei Cavalieri di Malta sono una fonte preziosissima di notizie. La viabilità locale di Vignanello può essere in parte ricostruita proprio attraverso alcuni di essi
Loggetta, 2021
II parte dell'articolo su uno dei più bei giardini all'italiana
La Loggetta, 2021
Q ueste note vogliono fornire un quadro delle principali vicende storiche che hanno come protagon... more Q ueste note vogliono fornire un quadro delle principali vicende storiche che hanno come protagonista il giar-dino del castello Ruspoli a Vignanello, uno dei più bei giardini all'italiana del mondo.
123 dalla Tuscia inverno 2020-21 q.ta qualità, e se vi saranno di tal qualità con pochi giulij s'... more 123 dalla Tuscia inverno 2020-21 q.ta qualità, e se vi saranno di tal qualità con pochi giulij s'haveranno"[ lettera di Franco Corallo del 5 dicem-bre 1704]. Il lavoro andò avanti alacremente, e già agli inizi di gennaio 1705 era ter-minato, tantoché Pietro Paolo Gras-selli, Ministro di Francesco Maria Ru-spoli a Vignanello, poteva scrivere al Marchese di avere affidato la cura del giardino ad Antonio Danese, che fissò i termini del contratto con Franco Al-tilia, depositario, cioè esattore e teso-riere del Marchese: "S'è stipulato l'obli-Cenni storici-parte II Il giardiniere del papa a Vignanello Il papa a cui Francesco Maria fa rife-rimento era Clemente XI Albani, che di lì a qualche anno [1709] avrebbe elevato il Marchesato di Cerveteri a Principato, e il giardiniere del Papa Giovanni Domenico Fabrizi, realizza-tore dei giardini del Quirinale [Cola, pagg. 316-322]. Il giardiniere incaricato di piantare i bossi, forse un omonimo o forse lo stesso Fabrizi [il cognome non è mai citato], arrivò a Vignanello fra il 3 e il 4 dicembre 1704, e Franco Corallo il 6 dicembre, dopo aver spianato il ter-reno cominciava a tracciarvi i contorni delle aiuole di bosso, lungo i quali ve-nivano piantate gli arbusti considerati in alcuni casi troppo piccoli, ma adatti per i disegni più complicati: "Le piante poi benché vi siano alquanto piccole, con tutto ciò erano necessarie poiché per formare le lettere, e corone si ri-chiedevano piante piccole" [AAV, ARM, fald. 279, lettera di Franco Corallo del 6 dicembre 1704]. Erano state conse-gnate a Vignanello 21.000 piante di bosso, acquistate nel Lazio, che tut-tavia non furono sufficienti, tanto da costringere Corallo ad acquistarne al-tre 15.000 a Orte. Corallo, sempre molto preciso, parla di aver spianato il terreno, senza altre azioni: sembra potersi dedurre che il giardino in quello specifico momento non avesse piante, che avrebbero ri-chiesto un'azione di rimozione, oppure che si stesse procedendo alla modifica di quadri già esistenti almeno in parte. E' certo inoltre che furono abbattuti molti cipressi che erano piantati lungo le spalliere: "Venuto il giardiniere l'ho condotto al giardino, dove di già questa mattina havevo fatto principiare a spianare ma se non si tagliano li cipressi attorno alle spalliere non si vedranno li requa-dri, se non che dalle fenestre. Io doma-tina cominciarò a disegnare li sparti-menti dell'arme, e si darà principio a piantare li bussi. E perché non credo che possino bastare, manderò un huomo alla macchia d'Orte acciò vi coglino di go con Antonio Danese Giardiniere per scudi quindici et un sacco di grano l'anno, per il mantenimento del giardi-no, Barchetto e Cocchio della Mare-scotta." [lettera di Franco Altilia del 9 gennaio 1705]. Va evidenziato un fatto che sottolinea sia l'importanza che al giardino dava Francesco Maria, sia forse una realtà del giardino precedente che non fosse particolarmente bisognoso di cure: negli elenchi degli stipendiati dai Ma-rescotti per la gestione del feudo an-tecedenti al 1704, la figura del giardi
LOGGETTA, 2020
Probabile ultima opera di Giovan Battista Contini, il bellissimo Palazzo con gli archi di Vignane... more Probabile ultima opera di Giovan Battista Contini, il bellissimo Palazzo con gli archi di Vignanello è una perfetta quinta per la piazza del castello Ruspoli
LOGGETTA, 2019
Le stesse schede sopra citate ci for-niscono una descrizione molto precisa delle due immagini: "C... more Le stesse schede sopra citate ci for-niscono una descrizione molto precisa delle due immagini: "Cristo benedicente, nella destra un globo, il manto che lascia scoperta una spalla, il volto coronato dalla chio-ma e dalla barba ben curata; all'interno teste alate di cherubini". "La Vergine orante in piedi avvolta in un manto scuro, circondata da teste di putti alati, i piedi scalzi". Le "Notizie storico critiche" che com-pletano le due schede dicono che il Cristo benedicente è "opera sicura-mente di ambiente viterbese" dove "si ravvisano i modi del Pastura", mentre per la Vergine orante anch'essa di ambiente viterbese "nelle teste dei cherubini alati si ravvisa una affinità Q ueste note vogliono fare il pun-to sulle evidenze documentarie che è stato possibile reperire sulla splendida opera conservata nella chiesa collegiata di Vignanello ed esposta per qualche tempo nel museo di palazzo Doebbing a Sutri, che nei vari testi relativi al suo presunto au-tore/autori mancano o sono errate. La pala bifacciale con il Cristo bene-dicente e la Vergine orante è un dipinto a tempera su tavola, con arco a tutto sesto nella parte superiore e cornice decorata con motivi stilizzati, di di-mensioni 140 x 98 cm, così come ri-portato in due schede della Sovrin-tendenza ai beni artistici e storici di Roma I, datate 1978 e conservate nel-l'archivio parrocchiale, segnalatemi dall'associazione I Connutti. con quelli dei dipinti del Pastura, nella figura della Vergine si ravvisa l'ambiente del D'Avanzarano". Quest'opera, spesso citata nei vari testi che parlano di Giovan Francesco d'Avanzarano e di Cola da Orte, a cui le due figure vengono attribuite (vedi Bibliografia 1), e la cui realizzazione generalmente viene collocata intono al 1490, è stata oggetto di una sola breve analisi artistica (Bibliografia 2, segnalatami dall'amico Francesco Bracci). Fatto strano, visto che la pala viene considerata come opera di espressione elevata della scuola vi-terbese del XV secolo. La prima notizia in ordine cronologico circa la presenza della pala a Vignanello ci viene dal manoscritto di Giovan Francesco La-grimanti dedicato alla vecchia chiesa 117 Maurizio Grattarola estate 2019 dalla Tuscia Vignanello La pala del Cristo benedicente e della Madonna orante dalle carte d'archivio Cristo o Salvatore benedicente (attribuito a G. F. D'Avanzarano) Vergine o Madonna orante (attribuita a Cola da Orte)
Di nuovo a Vignanello dopo 288 anni A cura di M. Agnocchetti-M. Grattarola LE ULTIME FASI DEL PRO... more Di nuovo a Vignanello dopo 288 anni A cura di M. Agnocchetti-M. Grattarola LE ULTIME FASI DEL PROCESSO DI BEATIFICAZIONE 24 settembre 1709 "Questa mattina si tenne avanti il cardinale Marescotti la prima congregazione per la beatificazione di suor Giacinta Marescotti, zia del medesimo cardinale." F. Valesio -Diario 7 Agosto 1726 Breve di Benedetto XIII relativo alla beatificazione di Suor Giacinta Marescotti monaca in S. Bernardino a Viterbo 14 Luglio 1726 Promulgazione del Decreto di Benedetto XIII sulla Beatificazione di Suor Giacinta Marescotti Fra fede e spettacolo La rappresentazione di stasera, che, allo stato attuale delle conoscenze, viene di nuovo proposta a Vignanello dopo 288 anni, fa parte delle opere commsssionate da Francesco Maria Ruspoli per commerare la Beatificazione della prozia Giacinta (al secolo Clarice) Marescotti
Presentazione tenuta a Viterbo e Vallerano sugli orologi settecenteschi della Collegiata di Vigna... more Presentazione tenuta a Viterbo e Vallerano sugli orologi settecenteschi della Collegiata di Vignanello e di S. Vittore di Vallerano
L' articolo esamina l'attribuzione a Vignanello di due dipinti di jan Frans Van Bloemen, finora a... more L' articolo esamina l'attribuzione a Vignanello di due dipinti di jan Frans Van Bloemen, finora attribuiti uno a Caprarola ed un altro ad un generico villaggio dell' Alto Lazio
Pubblicazione a cura dell'associazione I CONNUTTI
La nascita della Contea di Vignanello è un esempio della gestione dei territori da parte di un so... more La nascita della Contea di Vignanello è un esempio della gestione dei territori da parte di un sovrano
Il 4 settembre 1703, Angelo gavotti, cognato di Francesco Maria Marescotti, futuro Principe di Ce... more Il 4 settembre 1703, Angelo gavotti, cognato di Francesco Maria Marescotti, futuro Principe di Cerveteri col cognome Ruspoli, venne ucciso in duello da Scipione Santacroce. Il fatto suscitò enorme scandalo e Scipione Santacroce rimase in esilio svariati anni. Il documento ricostruisce la vicenda con le sue numerose contraddizioni.
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Attraverso varie ricerche di archivio si avanza l'ipotesi che la decorazione delle volte di alcun... more Attraverso varie ricerche di archivio si avanza l'ipotesi che la decorazione delle volte di alcune stanze del Castello Ruspoli a Vignanello siano state eseguite da Francesco Corallo e la sua bottega nel 1704.
Nell'Archivio Ruspoli Marescotti sono stati ritrovate alcune bollette di pagamento a Francesco Co... more Nell'Archivio Ruspoli Marescotti sono stati ritrovate alcune bollette di pagamento a Francesco Corallo per la sua attività nella Chiesa della Madonna Santissima di Sudano a Vignanello. In queste viene menzionato Monsù Jacomo, che è molto probabilmente il cognato dello stesso Corallo, Jakob Woerdle.
Da esami su documenti dell'Archivio Ruspoli Marescotti conservato nell'Archivio Segreto vaticano ... more Da esami su documenti dell'Archivio Ruspoli Marescotti conservato nell'Archivio Segreto vaticano si sono individuati gli autori della statua lignea della Madonna del Rosario e del suo abito, oggi purtroppo scomparso