Sara Follacchio - Academia.edu (original) (raw)

Papers by Sara Follacchio

Research paper thumbnail of Fighting for God, the Volk, and the Fatherland. Guida Diehl's Political Programme for Women in National Socialism

Research paper thumbnail of 14 A Literary Bridge between Italy and the United States: Ester, Natalia and Lea Danesi

Edinburgh University Press eBooks, Dec 31, 2024

Research paper thumbnail of A Civil Role and a Spiritual Mission: Teresa Labriola's Political Programme for Women in the Fascist Regime

Research paper thumbnail of Associazionismo femminile e 'nation building'. Il contributo dell'Associazione Donne Ebree d'Italia.

Chronica Mundi , 2017

Within the context of the female associations operative in Italy during the fascist regime, the A... more Within the context of the female associations operative in Italy during the fascist regime, the Association of Jewish Women of Italy occupies a prominent place. It was founded by some of the most active members of the National Women’s Union, who chose to employ the skills and operational capabilities acquired through their involvement in the association for the benefit of the Jewish communities living in Italy, Libya, and Palestine. Members of the AJWI aimed to combine commitment with female leadership that was urged and aspired to inside Zionist spheres, while simultaneously being completely oblivious to the governing bodies of the Jewish communities. These members longed to implement their autonomous capacity to plan and organize the countless initiatives that would then prove to constitute a solid deposition.

National and local executives of the AJWI continued to operate up until the early 1940s, despite departures and desertions. The situation was rendered ever more difficult by the drastic measures adopted by the Fascist Regime regarding women’s associations, the unbearably open hostility from representatives of some Jewish communities, and the implementation of racial laws.

In 1945, the AJWI was reconstituted, and the new executives were called upon to gather the deposition left behind and encompass the example set forth by the Founders. What they had in common was the desire to build a community where women’s right to citizenship would not only be asserted but stubbornly exercised daily; where the state of being Jewish and Italian could continue to represent a valuable resource in the problematic process of constructing the Italian Republic and the State of Israel.

Research paper thumbnail of "… nel nome della Patria e di Dio…". L'esperienza di "Lumen" e delle sue fondatrici tra fascismo ed età repubblicana

in Guerra Resistenza Politica. Storie di donne, a cura di Dianella Gagliani, Aliberti editore, Reggio Emilia, 2006

Il saggio ricostruisce l'impegno - intorno alla rivista "Lumen" - di Rosa Borghini, fondatrice de... more Il saggio ricostruisce l'impegno - intorno alla rivista "Lumen" - di Rosa Borghini, fondatrice del periodico, e Antonietta Tedeschi, stretta collaboratrice della Borghini. Insegnanti presso la Regia Scuola Normale ‘Isabella Gonzaga del Vasto’ di Chieti, le due donne si erano incontrate per la prima volta a Firenze, dove avevano conseguito il diploma superiore di Magistero, nel 1912 si erano ritrovate a Livorno e, infine, nel 1916 era giunte nel capoluogo teatino, dove sarebbero rimaste fino al 1934. Nel 1920, a Chieti, avevano aderito all'associazione nazionalista Italia Madre. Nel ventennio fascista - da cattoliche cateriniane - avrebbero apprezzato il ruolo 'educativo' delle organizzazioni giovanili del regime. Antonietta Tedeschi sarebbe stata, per alcuni anni fiduciaria dei Fasci femminili teatini. Nel corso del conflitto, tuttavia, le due donne avrebbero maturato a poco a poco una diversa valutazione degli eventi e dell'esperienza vissuta. Rosa Borghini avrebbe guardato con preoccupazione al nuovo corso che sembrava prefigurarsi e auspicato una soluzione moderatamente autoritaria, Antonietta Tedeschi - al contrario - avrebbe maturato una visione più vicina a quella di coloro che auspicavano una profonda discontinuità con il passato.

Research paper thumbnail of L'universo femminile

1927 La vita quotidiana a Pescara e nel suo territorio, a cura di Giovanna Basile e Enzo Fimiani, in Abruzzo Contemporaneo n. 28-30, 2007

Il saggio si sofferma sullo sviluppo dei Fasci femminili nelle quattro province abruzzesi e sull'... more Il saggio si sofferma sullo sviluppo dei Fasci femminili nelle quattro province abruzzesi e sull'inquadramento delle donne e delle giovani nelle diverse organizzazioni create dai regime, una mobilitazione che molti temono e a cui si aggiunge un protagonismo nel campo degli studi e delle professioni che rischia di proporre modelli assai distanti da quello di 'sposa e madre prolifica' propagandato dal regime.

Research paper thumbnail of Per una «coltura» del corpo e dello spirito. L'«istruzione ginnastica» in Abruzzo tra '800 e '900

in Luoghi, protagonisti e forme dello sport in Abruzzo. La memoria narrata, a cura di Francesco Bonini, Soprintendenza Archivistica per l'Abruzzo, Pescara, 2009

La necessità che la ginnastica venisse resa obbligatoria, all'indomani dell'unificazione della pe... more La necessità che la ginnastica venisse resa obbligatoria, all'indomani dell'unificazione della penisola italiana, risultava evidente, dinanzi all'alto numero di riformati alla leva. Da voci femminili si segnalava, tuttavia, la necessità che anche alle allieve venisse offerta la possibilità di dedicarsi all'educazione fisica e ai "giuochi ginnici". In Abruzzo, gli edifici scolastici rendevano assai difficile l'applicazione delle disposizioni provenienti dal centro ma, soprattutto nel ventennio fascista, i responsabili delle organizzazioni giovanili non poterono esimersi dal metterle in pratica, affinché il regime potesse disporre di colonizzatori e soldati e di madri sane e prolifiche.

Research paper thumbnail of Da un secolo all altro Antonio e Teresa Labriola

Itinerari (seconda serie) n. 2, 1998

Nel dicembre 1892, nell'inviare a Friedrich Engels gli auguri di fine anno, Antonio Labriola scri... more Nel dicembre 1892, nell'inviare a Friedrich Engels gli auguri di fine anno, Antonio Labriola scriveva: “Qui c'è il costume di mandare come segno di augurii per il nuovo anno figure di vario genere, di cose antiche e moderne. Seguo questa volta anch'io con lei il costume, ma a modo mio. Le mando la fotografia di mia figlia, che compie venti anni il 17 del pr. febbraio, perché lei accetti come messaggio dei miei augurii per l'anno '93 l'immagine di un oggetto a me carissimo. [...]. Mia figlia Teresa Margherita è studente all'Università, e indovini?... nella Facoltà di Giurisprudenza, nella quale volle entrare, parte per inclinazione spontanea, parte per non staccarsi dal fratello Alberto, maggiore di lei di soli 15 mesi. Avendo ottenuto già il massimo dei voti nell'economia, nella statistica, nel diritto pubblico etc. etc. ora è sprofondata nelle pandette. La preparazione degli studii classici, la familiarità del tedesco e del francese, e la vivacità della mente le assicurano uno sviluppo largo e completo dello spirito. Con tale messaggio di nuova gioventù accetti gli augurii miei e di tutti i miei per l'anno '93.”
Nel ricostruire il profilo culturale e il percorso intellettuale e politico compiuto da Antonio e Teresa Labriola, il saggio intende evidenziare la sostanziale continuità percepita da quest’ultima nel cammino che, a partire dall’impegno nelle associazioni emancipazioniste attive in Italia ai primi del ‘900, l’avrebbe condotta ad aderire al nazionalismo e a rintracciare infine nel regime fascista la concretizzazione di una visione organicistica in cui i due generi – differenti, ma proprio perché tali, fondamentali – potessero operare pienamente al servizio della nazione.

Books by Sara Follacchio

Research paper thumbnail of Donne in guerra: condizioni di vita, modelli di comportamento, percezione di sé

La guerra sul Sangro. Eserciti e popolazioni in Abruzzo 1943-1944, 1994

Il saggio si propone di portare alla luce - attraverso l'uso delle fonti orali - la ricostruzione... more Il saggio si propone di portare alla luce - attraverso l'uso delle fonti orali - la ricostruzione filtrata dalla memoria dell'esperienza vissuta dalle contadine abruzzesi dei paesi posti lungo la linea Gustav nel corso dei lunghi mesi in cui il fronte li attraversò. Si propone, inoltre, di far emergere la percezione che tali donne avevano di se stesse e quella che nel proteggere da sole gli uomini, le giovani donne, i vecchi e i bambini, matureranno nel corso dell'esperienza drammatica che si trovarono a condividere.

Research paper thumbnail of I giovani e la scuola nel ventennio fascista

Abruzzo Contemporaneo n. 19-21, 2004

Il volume costituisce un utile strumento di lavoro per docenti che vogliano realizzare in classe ... more Il volume costituisce un utile strumento di lavoro per docenti che vogliano realizzare in classe percorsi laboratoriali sul ventennio fascista, proponendo ai propri allievi e alle proprie allieve un'analisi di documenti concernenti il rapporto stabilito dal regime con le istituzioni scolastiche e coloro che vi operavano e con le giovani generazioni, destinate ad essere inquadrate nelle organizzazioni giovanili.
Preceduto da un saggio di Antonio Brusa, che si sofferma sul rapporto narrazione/didattica laboratoriale, il volume offre dunque - come precisa Enzo Fimiani nella sua Presentazione - l'opportunità di riflettere su aspetti fondamentali nel cammino di costruzione da parte dei regime di una compagine statuale definibile come fascista, a cui uomini nuovi e donne nuove, attraverso un processo di cristallizzazione delle differenze di genere avrebbero dovuto portare il proprio contributo.

Talks by Sara Follacchio

Research paper thumbnail of Ondina Valla e il suo tempo

Domenica di Carta. Le storie delle donne nelle carte d'archivio: Filomena Delli Castelli - Ondina Valla. Due percorsi di vita, 2021

L'intervento - pronunciato presso l'Archivio di Stato di Pescara il 10 ottobre 2021 in occasione ... more L'intervento - pronunciato presso l'Archivio di Stato di Pescara il 10 ottobre 2021 in occasione della "Domenica di carta", iniziativa promossa dal Ministero della cultura - ricorda come l'importanza attribuita all'indomani dell'unificazione della penisola alla ginnastica, porti a poco a poco a un sempre maggiore coinvolgimento delle fanciulle nello svolgimento di esercizi e attività ginniche, fino a richiederne l'impegno a livello agonistico e a consentire ad alcune - ed è il caso di Ondina Valla - di affermarsi nei giochi olimpici.

Conference Presentations by Sara Follacchio

Research paper thumbnail of Roma dal primo al secondo dopoguerra (1918-1948). Ricerche e prospettive tematiche. Convegno internazionale, Roma, 15-16 dicembre 2022

by Tommaso di Carpegna Falconieri, Archivio Storico, Marie Lucas, Niccolò Panaino, Roberto Carocci, Marina Bernardi, Massimiliano Ghilardi, Giulio Vaccaro, Juan M. de Lara Vázquez, Sara Follacchio, and Mariella Terzoli

Research paper thumbnail of Fighting for God, the Volk, and the Fatherland. Guida Diehl's Political Programme for Women in National Socialism

Research paper thumbnail of 14 A Literary Bridge between Italy and the United States: Ester, Natalia and Lea Danesi

Edinburgh University Press eBooks, Dec 31, 2024

Research paper thumbnail of A Civil Role and a Spiritual Mission: Teresa Labriola's Political Programme for Women in the Fascist Regime

Research paper thumbnail of Associazionismo femminile e 'nation building'. Il contributo dell'Associazione Donne Ebree d'Italia.

Chronica Mundi , 2017

Within the context of the female associations operative in Italy during the fascist regime, the A... more Within the context of the female associations operative in Italy during the fascist regime, the Association of Jewish Women of Italy occupies a prominent place. It was founded by some of the most active members of the National Women’s Union, who chose to employ the skills and operational capabilities acquired through their involvement in the association for the benefit of the Jewish communities living in Italy, Libya, and Palestine. Members of the AJWI aimed to combine commitment with female leadership that was urged and aspired to inside Zionist spheres, while simultaneously being completely oblivious to the governing bodies of the Jewish communities. These members longed to implement their autonomous capacity to plan and organize the countless initiatives that would then prove to constitute a solid deposition.

National and local executives of the AJWI continued to operate up until the early 1940s, despite departures and desertions. The situation was rendered ever more difficult by the drastic measures adopted by the Fascist Regime regarding women’s associations, the unbearably open hostility from representatives of some Jewish communities, and the implementation of racial laws.

In 1945, the AJWI was reconstituted, and the new executives were called upon to gather the deposition left behind and encompass the example set forth by the Founders. What they had in common was the desire to build a community where women’s right to citizenship would not only be asserted but stubbornly exercised daily; where the state of being Jewish and Italian could continue to represent a valuable resource in the problematic process of constructing the Italian Republic and the State of Israel.

Research paper thumbnail of "… nel nome della Patria e di Dio…". L'esperienza di "Lumen" e delle sue fondatrici tra fascismo ed età repubblicana

in Guerra Resistenza Politica. Storie di donne, a cura di Dianella Gagliani, Aliberti editore, Reggio Emilia, 2006

Il saggio ricostruisce l'impegno - intorno alla rivista "Lumen" - di Rosa Borghini, fondatrice de... more Il saggio ricostruisce l'impegno - intorno alla rivista "Lumen" - di Rosa Borghini, fondatrice del periodico, e Antonietta Tedeschi, stretta collaboratrice della Borghini. Insegnanti presso la Regia Scuola Normale ‘Isabella Gonzaga del Vasto’ di Chieti, le due donne si erano incontrate per la prima volta a Firenze, dove avevano conseguito il diploma superiore di Magistero, nel 1912 si erano ritrovate a Livorno e, infine, nel 1916 era giunte nel capoluogo teatino, dove sarebbero rimaste fino al 1934. Nel 1920, a Chieti, avevano aderito all'associazione nazionalista Italia Madre. Nel ventennio fascista - da cattoliche cateriniane - avrebbero apprezzato il ruolo 'educativo' delle organizzazioni giovanili del regime. Antonietta Tedeschi sarebbe stata, per alcuni anni fiduciaria dei Fasci femminili teatini. Nel corso del conflitto, tuttavia, le due donne avrebbero maturato a poco a poco una diversa valutazione degli eventi e dell'esperienza vissuta. Rosa Borghini avrebbe guardato con preoccupazione al nuovo corso che sembrava prefigurarsi e auspicato una soluzione moderatamente autoritaria, Antonietta Tedeschi - al contrario - avrebbe maturato una visione più vicina a quella di coloro che auspicavano una profonda discontinuità con il passato.

Research paper thumbnail of L'universo femminile

1927 La vita quotidiana a Pescara e nel suo territorio, a cura di Giovanna Basile e Enzo Fimiani, in Abruzzo Contemporaneo n. 28-30, 2007

Il saggio si sofferma sullo sviluppo dei Fasci femminili nelle quattro province abruzzesi e sull'... more Il saggio si sofferma sullo sviluppo dei Fasci femminili nelle quattro province abruzzesi e sull'inquadramento delle donne e delle giovani nelle diverse organizzazioni create dai regime, una mobilitazione che molti temono e a cui si aggiunge un protagonismo nel campo degli studi e delle professioni che rischia di proporre modelli assai distanti da quello di 'sposa e madre prolifica' propagandato dal regime.

Research paper thumbnail of Per una «coltura» del corpo e dello spirito. L'«istruzione ginnastica» in Abruzzo tra '800 e '900

in Luoghi, protagonisti e forme dello sport in Abruzzo. La memoria narrata, a cura di Francesco Bonini, Soprintendenza Archivistica per l'Abruzzo, Pescara, 2009

La necessità che la ginnastica venisse resa obbligatoria, all'indomani dell'unificazione della pe... more La necessità che la ginnastica venisse resa obbligatoria, all'indomani dell'unificazione della penisola italiana, risultava evidente, dinanzi all'alto numero di riformati alla leva. Da voci femminili si segnalava, tuttavia, la necessità che anche alle allieve venisse offerta la possibilità di dedicarsi all'educazione fisica e ai "giuochi ginnici". In Abruzzo, gli edifici scolastici rendevano assai difficile l'applicazione delle disposizioni provenienti dal centro ma, soprattutto nel ventennio fascista, i responsabili delle organizzazioni giovanili non poterono esimersi dal metterle in pratica, affinché il regime potesse disporre di colonizzatori e soldati e di madri sane e prolifiche.

Research paper thumbnail of Da un secolo all altro Antonio e Teresa Labriola

Itinerari (seconda serie) n. 2, 1998

Nel dicembre 1892, nell'inviare a Friedrich Engels gli auguri di fine anno, Antonio Labriola scri... more Nel dicembre 1892, nell'inviare a Friedrich Engels gli auguri di fine anno, Antonio Labriola scriveva: “Qui c'è il costume di mandare come segno di augurii per il nuovo anno figure di vario genere, di cose antiche e moderne. Seguo questa volta anch'io con lei il costume, ma a modo mio. Le mando la fotografia di mia figlia, che compie venti anni il 17 del pr. febbraio, perché lei accetti come messaggio dei miei augurii per l'anno '93 l'immagine di un oggetto a me carissimo. [...]. Mia figlia Teresa Margherita è studente all'Università, e indovini?... nella Facoltà di Giurisprudenza, nella quale volle entrare, parte per inclinazione spontanea, parte per non staccarsi dal fratello Alberto, maggiore di lei di soli 15 mesi. Avendo ottenuto già il massimo dei voti nell'economia, nella statistica, nel diritto pubblico etc. etc. ora è sprofondata nelle pandette. La preparazione degli studii classici, la familiarità del tedesco e del francese, e la vivacità della mente le assicurano uno sviluppo largo e completo dello spirito. Con tale messaggio di nuova gioventù accetti gli augurii miei e di tutti i miei per l'anno '93.”
Nel ricostruire il profilo culturale e il percorso intellettuale e politico compiuto da Antonio e Teresa Labriola, il saggio intende evidenziare la sostanziale continuità percepita da quest’ultima nel cammino che, a partire dall’impegno nelle associazioni emancipazioniste attive in Italia ai primi del ‘900, l’avrebbe condotta ad aderire al nazionalismo e a rintracciare infine nel regime fascista la concretizzazione di una visione organicistica in cui i due generi – differenti, ma proprio perché tali, fondamentali – potessero operare pienamente al servizio della nazione.

Research paper thumbnail of Donne in guerra: condizioni di vita, modelli di comportamento, percezione di sé

La guerra sul Sangro. Eserciti e popolazioni in Abruzzo 1943-1944, 1994

Il saggio si propone di portare alla luce - attraverso l'uso delle fonti orali - la ricostruzione... more Il saggio si propone di portare alla luce - attraverso l'uso delle fonti orali - la ricostruzione filtrata dalla memoria dell'esperienza vissuta dalle contadine abruzzesi dei paesi posti lungo la linea Gustav nel corso dei lunghi mesi in cui il fronte li attraversò. Si propone, inoltre, di far emergere la percezione che tali donne avevano di se stesse e quella che nel proteggere da sole gli uomini, le giovani donne, i vecchi e i bambini, matureranno nel corso dell'esperienza drammatica che si trovarono a condividere.

Research paper thumbnail of I giovani e la scuola nel ventennio fascista

Abruzzo Contemporaneo n. 19-21, 2004

Il volume costituisce un utile strumento di lavoro per docenti che vogliano realizzare in classe ... more Il volume costituisce un utile strumento di lavoro per docenti che vogliano realizzare in classe percorsi laboratoriali sul ventennio fascista, proponendo ai propri allievi e alle proprie allieve un'analisi di documenti concernenti il rapporto stabilito dal regime con le istituzioni scolastiche e coloro che vi operavano e con le giovani generazioni, destinate ad essere inquadrate nelle organizzazioni giovanili.
Preceduto da un saggio di Antonio Brusa, che si sofferma sul rapporto narrazione/didattica laboratoriale, il volume offre dunque - come precisa Enzo Fimiani nella sua Presentazione - l'opportunità di riflettere su aspetti fondamentali nel cammino di costruzione da parte dei regime di una compagine statuale definibile come fascista, a cui uomini nuovi e donne nuove, attraverso un processo di cristallizzazione delle differenze di genere avrebbero dovuto portare il proprio contributo.

Research paper thumbnail of Ondina Valla e il suo tempo

Domenica di Carta. Le storie delle donne nelle carte d'archivio: Filomena Delli Castelli - Ondina Valla. Due percorsi di vita, 2021

L'intervento - pronunciato presso l'Archivio di Stato di Pescara il 10 ottobre 2021 in occasione ... more L'intervento - pronunciato presso l'Archivio di Stato di Pescara il 10 ottobre 2021 in occasione della "Domenica di carta", iniziativa promossa dal Ministero della cultura - ricorda come l'importanza attribuita all'indomani dell'unificazione della penisola alla ginnastica, porti a poco a poco a un sempre maggiore coinvolgimento delle fanciulle nello svolgimento di esercizi e attività ginniche, fino a richiederne l'impegno a livello agonistico e a consentire ad alcune - ed è il caso di Ondina Valla - di affermarsi nei giochi olimpici.