Daniela Cardini | IULM University (original) (raw)
Books by Daniela Cardini
Testo a Fronte n. 59, 2018
Oggi tutti parlano di serie TV. Per gli appassionati sono l’oggetto di continuo discorso sociale.... more Oggi tutti parlano di serie TV. Per gli appassionati sono l’oggetto di continuo discorso sociale. Per la stampa fanno notizia e sollecitano analisi e spiegazioni. Per gli studiosi sono il simbolo delle grandi e talvolta imprevedibili potenzialità narrative dei media. Ma cosa sono le serie TV? Quali le origini, quali i formati che hanno favorito la loro Golden Age, e come stanno cambiando?
La serialità contemporanea si riassume nel termine “complessità”: la televisione, il cinema ed il web contribuiscono a costruire un racconto denso e affascinante, di cui in questo volume si rintracciano alcune coordinate fondamentali.
A partire dalle radici della serialità classica si affrontano alcune questioni aperte, come la rilevanza della dimensione produttiva, le ragioni delle recenti innovazioni di formato, la centralità della figura dell’antieroe come motore narrativo. Dopo aver analizzato i fondamenti, gli strumenti di analisi e le prospettive, si prendono in esame alcuni esempi delle tendenze più interessanti degli ultimi anni: da Game of Thrones a Gomorra, da House of Cards a The Young Pope, da Stranger Things a Narcos.
La “Long TV” di cui si tratta in queste pagine è un fenomeno composito, a volte sfuggente, in costante evoluzione: la Grande Serialità televisiva degli anni Duemila è il racconto contemporaneo per eccellenza, capace di esprimere tutta la complessità dello scenario mediale, ma anche le sue fragilità.
La prima edizione del volume dal titolo "Le serie sono serie" risale a cinque anni fa. In appena ... more La prima edizione del volume dal titolo "Le serie sono serie" risale a cinque anni fa. In appena un lustro la fisionomia di un intero genere si è trasformata. Definizioni date per acquisite ed entrate nel lessico quotidiano stanno diventando sempre più obsolete: True Detective si può definire un serial? House of Cards è una serie tv oppure un film espanso? Game of Thrones può essere chiamato fiction? La chiarezza definitori è spesso un buon indicatore della freschezza e della popolarità di un argomento: quando le definizioni orno specialistiche (giornali, internet, discorso comune) e quelle accademiche non coincidono, significa che c'è margine per esplorare i confini di quel territorio.
E' questa una delle ragioni per cui abbiamo deciso di riprendere questo tema senza cambiare il titolo originario del primo volume. Le serie sono ancora un tema molto serio: anzi, mai come oggi forse "troppo" serio, se guardiamo all'apparato teorico e critico con cui si affronta oggi la sua lettura e si tenta di analizzarne il successo. Ci sembra evidente che oggi ci troviamo di fronte ad un seconda stagione della riflessione sulla serialità degli anni Duemila.
Il gruppo di autori che ha contribuito a questo volume lavoro da tempo sul tema della seriati, ciascuno nel proprio specifico disciplinare, e condivide il punto di vista dal quale osservare oggi il fenomeno: la Grande serialità degli ultimi cinque anni non è "solo" cinema, cos' come non è "solo" televisione.
The book deals with the relevance of the serial form within the cultural industry, by studying it... more The book deals with the relevance of the serial form within the cultural industry, by studying its history, its role in the development of traditional media (the press, radio, television) and its statement as a basic element of television language.
In particular, the soap opera is considered as one of the most significant expressions of the serial form, from its origins in the US radio broadcasting system, to its transition to television, to its diffusion in different local contests, such as British serial drama.
After an overview of the main critical studies about seriality and soap opera, the book focuses on the first Italian attempts in this field: being far and away from the serial form from its very beginnings, only in late 1990s Italian television afforded the production of three soap operas at the same time. Their productive techniques and their success are described in detail in the last chapters of the book.
Studiare la serialità televisiva oggi è una questione centrale per comprendere i meccanismi e la ... more Studiare la serialità televisiva oggi è una questione centrale per comprendere i meccanismi e la capacità di fascinazione del mezzo televisivo.
Elevata qualità estetica, perfetto funzionamento narrativo, versatilità e modernità delle modalità di fruizione sono solo alcune delle caratteristiche che fanno delle serie statunitensi di ultima generazione un punto di osservazione straordinario sulle trasformazioni che oggi sta attraversando la televisione, nella cosiddetta età della convergenza.
Anche la situazione della fiction italiana, a cui viene dedicato uno sguardo attento, presenta alcuni significativi segnali di rinnovamento.
All’Università IULM la serialità televisiva viene attentamente studiata da molti anni. Ne è dimostrazione il fatto che questo volume, curato da Daniela Cardini che a questo tema si dedica da molti anni, raccoglie i contributi di giovani laureati IULM oggi professionisti della tv, che hanno saputo trasferire con successo nel mondo del lavoro le competenze acquisite con lo studio.
Nei palinsesti italiani, soprattutto satellitari ma anche generalisti, è tutto un cucinare, trucc... more Nei palinsesti italiani, soprattutto satellitari ma anche generalisti, è tutto un cucinare, truccarsi, sposarsi, cambiare guardaroba, arredare casa, costruire oggetti. Sotto gli occhi dello spettatore sfilano cucine incredibilmente sporche, persone obese, cani e padroni che non vanno d’accordo, corsi di fai-da-te, persone con malattie impressionanti, famiglie da ricostruire, bambini da educare... Insomma, non sembra esserci ambito dell’esistenza umana che non sia stato ancora messo sotto l’occhio – spesso impietoso – della telecamera.
Il factual è la rappresentazione di una umanità composita, pulsante, complessa; è la fotografia – senza filtri ma col grandangolo – di difetti, manie, abilità. Tutto, nel factual, appare più vero del vero, e perciò attrae indiscutibilmente il pubblico.
Questo volume è un primo contributo alla riflessione su un tema intorno al quale pochissimo è stato scritto fino ad oggi e su cui, ne siamo convinti, resta ancora moltissimo da dire e da studiare sia sul versante teorico che su quello propriamente tecnico.
Il volume è diviso in due parti: nella prima parte si delinea il perimetro del genere, inquadrandone le caratteristiche di linguaggio e mettendone a fuoco i contenuti in termini stilistici e tecnici. Nella seconda parte si prendono in esame alcuni casi particolarmente significativi.
Book Chapters by Daniela Cardini
Aldo Grasso (ed.), Storia della comunicazione e dello spettacolo in Italia. Volume III. I media alla sfida della convergenza (1979-2012), 2017
Il breve saggio ripercorre le tappe principali della nascita e sviluppo - non sempre fluido - del... more Il breve saggio ripercorre le tappe principali della nascita e sviluppo - non sempre fluido - della lunga serialità originale nella televisione italiana dagli anni Ottanta al 2012.
"The Resourceful Translator" ("Il traduttore intraprendente") is the title of this contribution t... more "The Resourceful Translator" ("Il traduttore intraprendente") is the title of this contribution to the volume by Sonia M. Livingstone "The Resourceful Reader" ("Lo spettatore intraprendente"). After presenting the original Livingstone's work, which had not been translated into Italian until then in such a deep and complete way, the essay explores a question that emerged in the translation of the words "audience" and "public" (which are the focus of Livingstone's work) into the Italian word "pubblico", which has very different meanings as in English. This "bias" is a relevant question not only in the Italian language, but in more than a local culture, as far as television or media studies are concerned.
Papers by Daniela Cardini
DOAJ (DOAJ: Directory of Open Access Journals), Nov 1, 2014
Nell’ultimo decennio la popolarita delle serie tv e cresciuta costantemente, coinvolgendo ampie f... more Nell’ultimo decennio la popolarita delle serie tv e cresciuta costantemente, coinvolgendo ampie fasce di pubblico che normalmente si dichiarano estranee alla fruizione televisiva, tra cui i giovani e gli appassionati (e studiosi) di cinema. Per queste ultime tipologie di spettatori, la componente televisiva della serialita piu recente e quasi sempre ignorata, a favore della dimensione filmica e letteraria, il che sembra riproporre le coordinate del vecchio dibattito italiano fra cultura alta e cultura bassa. Le ragioni di questo fenomeno vengono indagate nella prospettiva dei television studies, innanzitutto tentando di delimitare l’ambito semantico della serialita televisiva per fare chiarezza sull’uso spesso impreciso dei termini che la riguardano. Sulla scorta di una definizione della “Grande serialita televisiva” se ne mettono in luce le intersezioni fra linguaggio televisivo, cinema e letteratura sotto l’aspetto narrativo, per poi evidenziare il ruolo fondamentale della tecnologia negli equilibri fra queste tre componenti, soprattutto nella dimensione produttiva e fruitiva. Infine, si delinea la fisionomia del “Tele-cinefilo”: una nuova tipologia di spettatore della Grande Serialita televisiva di cui si evidenziano luci ed ombre nel panorama del dibattito italiano sulla serialita televisiva.
Il contributo si propone di presentare una sintetica ricognizione dei principali nodi di sviluppo... more Il contributo si propone di presentare una sintetica ricognizione dei principali nodi di sviluppo e trasformazione della televisione italiana, con l'obiettivo di ricostruirne le tappe salienti della sua storia. In particolare, il punto di vista privilegia la rilevanza del ruolo della RAI
Pàtron editore, 2021
Perché una canzone può rendere memorabile una sequenza o una sigla seriale? Come vengono scelte e... more Perché una canzone può rendere memorabile una sequenza o una sigla seriale? Come vengono scelte e inserite le canzoni nelle serie tv? Qual è il rapporto tra industria musicale e industria televisiva? Come lavora un music supervisor? Le serie tv hanno trovato nella musica pop e rock un formidabile strumento di racconto, capace di potenziare una storia, irrobustire un personaggio, valorizzare le immagini. L’industria musicale ha trovato nelle serie tv una vetrina prestigiosa, capace di far riscoprire artisti e repertori dimenticati, lanciare nuovi nomi, creare hit. Analizzando oltre 80 serie e 150 brani, il volume parte dalla complessa relazione tra TV e popular music per arrivare a individuare i modelli di relazione tra canzoni e serie che si concretizzano nella presenza di pezzi rock e pop nelle sigle e nelle scene. Diverse playlist video e audio rendono disponibili al lettore tutti i materiali presi in considerazione: da Jeff Buckley e Hallelujah in "The O.C." ai Beatles in "Mad men", dai Clash in "Stranger Things" agli Who in "CSI", da "Bella ciao" in "La casa di carta" a Nada in "The Young Pope", fino alle più recenti produzioni italiane di Rai e Netflix. Il ruolo narrativo, produttivo e simbolico della canzone viene affrontato in uno studio vasto e documentato su un tema tanto centrale e rilevante quanto ad oggi ancora poco esplorato dalla corposa ricerca sulla serialità contemporanea.
High-Brow Television, Tv-cinephilia and other Oxymorons about Tv Series and Quality Since Henry J... more High-Brow Television, Tv-cinephilia and other Oxymorons about Tv Series and Quality Since Henry Jenkins’ now classic work was published (2006), the studies about fandom remarkably flourished, in parallel with the boost of a new wave of quality Tv dramas in the United States. The attitude of downsizing the “tv” element from the discourse about tv series stems from this scenario, both in traditional and in social media. At the same time, some more high-brow aspects are emphasized, such as the relationship of the new serial forms with the narrative structures of cinema and literature. The essay will take into consideration some of the most common oxymorons deriving from these premises, which are deeply rooted in the Italian Tv series debate, such as “quality tv”, “expanded cinema”, “tv-cinephilia” etc., with the aim of considering both their risks and their opportunities. Furthermore, in the last decade a great variety of texts are grouped under the “Tv series” label, but they are very...
Prior to the mid-nineties, Italian television did not produce any soap operas. Daytime serials we... more Prior to the mid-nineties, Italian television did not produce any soap operas. Daytime serials were imported mainly from the USA. Unexpectedly, the most commercial television genre was produced for the first time by the public service broadcaster: Un posto al sole was aired by RAI in 1996. The commercial competitor Mediaset immediately responded with Vivere in 1998 and CentoVetrine in 2001. Un posto al sole still airs today, while both Mediaset’s soaps were cancelled. The paper focuses on the rise and fall of domestic long-running daytime serials, on the different choices taken by the two competitors and on the perspectives opened up by the genre on Italian TV schedules.
Testo a Fronte n. 59, 2018
Oggi tutti parlano di serie TV. Per gli appassionati sono l’oggetto di continuo discorso sociale.... more Oggi tutti parlano di serie TV. Per gli appassionati sono l’oggetto di continuo discorso sociale. Per la stampa fanno notizia e sollecitano analisi e spiegazioni. Per gli studiosi sono il simbolo delle grandi e talvolta imprevedibili potenzialità narrative dei media. Ma cosa sono le serie TV? Quali le origini, quali i formati che hanno favorito la loro Golden Age, e come stanno cambiando?
La serialità contemporanea si riassume nel termine “complessità”: la televisione, il cinema ed il web contribuiscono a costruire un racconto denso e affascinante, di cui in questo volume si rintracciano alcune coordinate fondamentali.
A partire dalle radici della serialità classica si affrontano alcune questioni aperte, come la rilevanza della dimensione produttiva, le ragioni delle recenti innovazioni di formato, la centralità della figura dell’antieroe come motore narrativo. Dopo aver analizzato i fondamenti, gli strumenti di analisi e le prospettive, si prendono in esame alcuni esempi delle tendenze più interessanti degli ultimi anni: da Game of Thrones a Gomorra, da House of Cards a The Young Pope, da Stranger Things a Narcos.
La “Long TV” di cui si tratta in queste pagine è un fenomeno composito, a volte sfuggente, in costante evoluzione: la Grande Serialità televisiva degli anni Duemila è il racconto contemporaneo per eccellenza, capace di esprimere tutta la complessità dello scenario mediale, ma anche le sue fragilità.
La prima edizione del volume dal titolo "Le serie sono serie" risale a cinque anni fa. In appena ... more La prima edizione del volume dal titolo "Le serie sono serie" risale a cinque anni fa. In appena un lustro la fisionomia di un intero genere si è trasformata. Definizioni date per acquisite ed entrate nel lessico quotidiano stanno diventando sempre più obsolete: True Detective si può definire un serial? House of Cards è una serie tv oppure un film espanso? Game of Thrones può essere chiamato fiction? La chiarezza definitori è spesso un buon indicatore della freschezza e della popolarità di un argomento: quando le definizioni orno specialistiche (giornali, internet, discorso comune) e quelle accademiche non coincidono, significa che c'è margine per esplorare i confini di quel territorio.
E' questa una delle ragioni per cui abbiamo deciso di riprendere questo tema senza cambiare il titolo originario del primo volume. Le serie sono ancora un tema molto serio: anzi, mai come oggi forse "troppo" serio, se guardiamo all'apparato teorico e critico con cui si affronta oggi la sua lettura e si tenta di analizzarne il successo. Ci sembra evidente che oggi ci troviamo di fronte ad un seconda stagione della riflessione sulla serialità degli anni Duemila.
Il gruppo di autori che ha contribuito a questo volume lavoro da tempo sul tema della seriati, ciascuno nel proprio specifico disciplinare, e condivide il punto di vista dal quale osservare oggi il fenomeno: la Grande serialità degli ultimi cinque anni non è "solo" cinema, cos' come non è "solo" televisione.
The book deals with the relevance of the serial form within the cultural industry, by studying it... more The book deals with the relevance of the serial form within the cultural industry, by studying its history, its role in the development of traditional media (the press, radio, television) and its statement as a basic element of television language.
In particular, the soap opera is considered as one of the most significant expressions of the serial form, from its origins in the US radio broadcasting system, to its transition to television, to its diffusion in different local contests, such as British serial drama.
After an overview of the main critical studies about seriality and soap opera, the book focuses on the first Italian attempts in this field: being far and away from the serial form from its very beginnings, only in late 1990s Italian television afforded the production of three soap operas at the same time. Their productive techniques and their success are described in detail in the last chapters of the book.
Studiare la serialità televisiva oggi è una questione centrale per comprendere i meccanismi e la ... more Studiare la serialità televisiva oggi è una questione centrale per comprendere i meccanismi e la capacità di fascinazione del mezzo televisivo.
Elevata qualità estetica, perfetto funzionamento narrativo, versatilità e modernità delle modalità di fruizione sono solo alcune delle caratteristiche che fanno delle serie statunitensi di ultima generazione un punto di osservazione straordinario sulle trasformazioni che oggi sta attraversando la televisione, nella cosiddetta età della convergenza.
Anche la situazione della fiction italiana, a cui viene dedicato uno sguardo attento, presenta alcuni significativi segnali di rinnovamento.
All’Università IULM la serialità televisiva viene attentamente studiata da molti anni. Ne è dimostrazione il fatto che questo volume, curato da Daniela Cardini che a questo tema si dedica da molti anni, raccoglie i contributi di giovani laureati IULM oggi professionisti della tv, che hanno saputo trasferire con successo nel mondo del lavoro le competenze acquisite con lo studio.
Nei palinsesti italiani, soprattutto satellitari ma anche generalisti, è tutto un cucinare, trucc... more Nei palinsesti italiani, soprattutto satellitari ma anche generalisti, è tutto un cucinare, truccarsi, sposarsi, cambiare guardaroba, arredare casa, costruire oggetti. Sotto gli occhi dello spettatore sfilano cucine incredibilmente sporche, persone obese, cani e padroni che non vanno d’accordo, corsi di fai-da-te, persone con malattie impressionanti, famiglie da ricostruire, bambini da educare... Insomma, non sembra esserci ambito dell’esistenza umana che non sia stato ancora messo sotto l’occhio – spesso impietoso – della telecamera.
Il factual è la rappresentazione di una umanità composita, pulsante, complessa; è la fotografia – senza filtri ma col grandangolo – di difetti, manie, abilità. Tutto, nel factual, appare più vero del vero, e perciò attrae indiscutibilmente il pubblico.
Questo volume è un primo contributo alla riflessione su un tema intorno al quale pochissimo è stato scritto fino ad oggi e su cui, ne siamo convinti, resta ancora moltissimo da dire e da studiare sia sul versante teorico che su quello propriamente tecnico.
Il volume è diviso in due parti: nella prima parte si delinea il perimetro del genere, inquadrandone le caratteristiche di linguaggio e mettendone a fuoco i contenuti in termini stilistici e tecnici. Nella seconda parte si prendono in esame alcuni casi particolarmente significativi.
Aldo Grasso (ed.), Storia della comunicazione e dello spettacolo in Italia. Volume III. I media alla sfida della convergenza (1979-2012), 2017
Il breve saggio ripercorre le tappe principali della nascita e sviluppo - non sempre fluido - del... more Il breve saggio ripercorre le tappe principali della nascita e sviluppo - non sempre fluido - della lunga serialità originale nella televisione italiana dagli anni Ottanta al 2012.
"The Resourceful Translator" ("Il traduttore intraprendente") is the title of this contribution t... more "The Resourceful Translator" ("Il traduttore intraprendente") is the title of this contribution to the volume by Sonia M. Livingstone "The Resourceful Reader" ("Lo spettatore intraprendente"). After presenting the original Livingstone's work, which had not been translated into Italian until then in such a deep and complete way, the essay explores a question that emerged in the translation of the words "audience" and "public" (which are the focus of Livingstone's work) into the Italian word "pubblico", which has very different meanings as in English. This "bias" is a relevant question not only in the Italian language, but in more than a local culture, as far as television or media studies are concerned.
DOAJ (DOAJ: Directory of Open Access Journals), Nov 1, 2014
Nell’ultimo decennio la popolarita delle serie tv e cresciuta costantemente, coinvolgendo ampie f... more Nell’ultimo decennio la popolarita delle serie tv e cresciuta costantemente, coinvolgendo ampie fasce di pubblico che normalmente si dichiarano estranee alla fruizione televisiva, tra cui i giovani e gli appassionati (e studiosi) di cinema. Per queste ultime tipologie di spettatori, la componente televisiva della serialita piu recente e quasi sempre ignorata, a favore della dimensione filmica e letteraria, il che sembra riproporre le coordinate del vecchio dibattito italiano fra cultura alta e cultura bassa. Le ragioni di questo fenomeno vengono indagate nella prospettiva dei television studies, innanzitutto tentando di delimitare l’ambito semantico della serialita televisiva per fare chiarezza sull’uso spesso impreciso dei termini che la riguardano. Sulla scorta di una definizione della “Grande serialita televisiva” se ne mettono in luce le intersezioni fra linguaggio televisivo, cinema e letteratura sotto l’aspetto narrativo, per poi evidenziare il ruolo fondamentale della tecnologia negli equilibri fra queste tre componenti, soprattutto nella dimensione produttiva e fruitiva. Infine, si delinea la fisionomia del “Tele-cinefilo”: una nuova tipologia di spettatore della Grande Serialita televisiva di cui si evidenziano luci ed ombre nel panorama del dibattito italiano sulla serialita televisiva.
Il contributo si propone di presentare una sintetica ricognizione dei principali nodi di sviluppo... more Il contributo si propone di presentare una sintetica ricognizione dei principali nodi di sviluppo e trasformazione della televisione italiana, con l'obiettivo di ricostruirne le tappe salienti della sua storia. In particolare, il punto di vista privilegia la rilevanza del ruolo della RAI
Pàtron editore, 2021
Perché una canzone può rendere memorabile una sequenza o una sigla seriale? Come vengono scelte e... more Perché una canzone può rendere memorabile una sequenza o una sigla seriale? Come vengono scelte e inserite le canzoni nelle serie tv? Qual è il rapporto tra industria musicale e industria televisiva? Come lavora un music supervisor? Le serie tv hanno trovato nella musica pop e rock un formidabile strumento di racconto, capace di potenziare una storia, irrobustire un personaggio, valorizzare le immagini. L’industria musicale ha trovato nelle serie tv una vetrina prestigiosa, capace di far riscoprire artisti e repertori dimenticati, lanciare nuovi nomi, creare hit. Analizzando oltre 80 serie e 150 brani, il volume parte dalla complessa relazione tra TV e popular music per arrivare a individuare i modelli di relazione tra canzoni e serie che si concretizzano nella presenza di pezzi rock e pop nelle sigle e nelle scene. Diverse playlist video e audio rendono disponibili al lettore tutti i materiali presi in considerazione: da Jeff Buckley e Hallelujah in "The O.C." ai Beatles in "Mad men", dai Clash in "Stranger Things" agli Who in "CSI", da "Bella ciao" in "La casa di carta" a Nada in "The Young Pope", fino alle più recenti produzioni italiane di Rai e Netflix. Il ruolo narrativo, produttivo e simbolico della canzone viene affrontato in uno studio vasto e documentato su un tema tanto centrale e rilevante quanto ad oggi ancora poco esplorato dalla corposa ricerca sulla serialità contemporanea.
High-Brow Television, Tv-cinephilia and other Oxymorons about Tv Series and Quality Since Henry J... more High-Brow Television, Tv-cinephilia and other Oxymorons about Tv Series and Quality Since Henry Jenkins’ now classic work was published (2006), the studies about fandom remarkably flourished, in parallel with the boost of a new wave of quality Tv dramas in the United States. The attitude of downsizing the “tv” element from the discourse about tv series stems from this scenario, both in traditional and in social media. At the same time, some more high-brow aspects are emphasized, such as the relationship of the new serial forms with the narrative structures of cinema and literature. The essay will take into consideration some of the most common oxymorons deriving from these premises, which are deeply rooted in the Italian Tv series debate, such as “quality tv”, “expanded cinema”, “tv-cinephilia” etc., with the aim of considering both their risks and their opportunities. Furthermore, in the last decade a great variety of texts are grouped under the “Tv series” label, but they are very...
Prior to the mid-nineties, Italian television did not produce any soap operas. Daytime serials we... more Prior to the mid-nineties, Italian television did not produce any soap operas. Daytime serials were imported mainly from the USA. Unexpectedly, the most commercial television genre was produced for the first time by the public service broadcaster: Un posto al sole was aired by RAI in 1996. The commercial competitor Mediaset immediately responded with Vivere in 1998 and CentoVetrine in 2001. Un posto al sole still airs today, while both Mediaset’s soaps were cancelled. The paper focuses on the rise and fall of domestic long-running daytime serials, on the different choices taken by the two competitors and on the perspectives opened up by the genre on Italian TV schedules.
VIEW Journal of European Television History and Culture, 2017
Prior to the mid-nineties, Italian television did not produce any soap operas. Daytime serials we... more Prior to the mid-nineties, Italian television did not produce any soap operas. Daytime serials were imported mainly from the USA. Unexpectedly, the most commercial television genre was produced for the first time by the public service broadcaster: Un posto al sole was aired by RAI in 1996. The commercial competitor Mediaset immediately responded with Vivere in 1998 and CentoVetrine in 2001. Today, Un posto al sole is still on air, while both Mediaset’s soaps were cancelled. The paper will focus on the rise and fall of domestic long-running daytime serials, on the different choices taken by the two competitors and on the perspectives of the genre in Italian schedules.
Comunicazione Politica, 2010
The book deals with the relevance of the serial form within the cultural industry, by studying it... more The book deals with the relevance of the serial form within the cultural industry, by studying its history, its role in the development of traditional media (the press, radio, television) and its statement as a basic element of television language. In particular, the soap opera is considered as one of the most significant expressions of the serial form, from its origins in the US radio broadcasting system, to its transition to television, to its diffusion in different local contests, such as British serial drama. After an overview of the main critical studies about seriality and soap opera, the book focuses on the first Italian attempts in this field: being far and away from the serial form from its very beginnings, only in late 1990s Italian television afforded the production of three soap operas at the same time. Their productive techniques and their success are described in detail in the last chapters of the book.
... in rete emerge, da un lato, una stimolante ricchezza di prospettive per la sperimentazione di... more ... in rete emerge, da un lato, una stimolante ricchezza di prospettive per la sperimentazione di nuove formule del racconto digitale ma, dall ... Stefano D'Andrea è borsista di ricerca presso l'Istituto di Comunicazione dell'Università IULM, dove collabora all'attività didattica nell'ambito ...
In the last decade the academic debate on television seriality has become lively and often quite ... more In the last decade the academic debate on television seriality has become lively and often quite animated, in the US as well as in Italy. The traditional hierarchic relation between cinema and television is clearly represented by the form of the most recent tv drama, whose boundaries are more and more difficult to locate. The main questions at stake seem to be the so-called “cinematic television” (Mills, 2013; Jaramillo, 2013), the umbrella definition of “quality tv” (McCabe and Akass, 2007) and its relation with the broadest concept of “complex tv” (Mittell, 2009, 2015). The essay will take into consideration these oxymorons, which are deeply rooted in the Italian tv series debate, with the aim of considering both their risks and their opportunities. A great variety of texts are grouped under the “tv series” label, but they are very different as far as content, production values and audience reactions are concerned. The academic discourse, however, only recently has tried to identi...
Problemi Dell Informazione, 1998
Introduzione L’eterogeneita disciplinare che caratterizza la riflessione italiana e internazional... more Introduzione L’eterogeneita disciplinare che caratterizza la riflessione italiana e internazionale sulle serie tv nell’ultimo decennio testimonia l’attuale indiscutibile centralita del tema e la sua densita teorica. I nuclei attorno ai quali si articola il dibattito sono riconducibili ad alcuni concetti-chiave: la vexata quaestio della qualita televisiva, che nelle sue piu recenti declinazioni tematizza tra l’altro la dialettica – spesso fin troppo vivace – fra estetica cinematografica ed estetica televisiva (Mittell 2015a); il perimetro attuale del fandom (Harrington, Bielby 2007; Hills 2002), potente strumento di lettura delle dinamiche di fruizione della serialita che si rivela oggi non del tutto adeguato a definire la molteplicita di pratiche che accompagnano alcuni dei prodotti seriali piu recenti; l’evoluzione del cosiddetto transmedia storytelling (Jenkins 2006), che rende ragione della complessita narrativa, produttiva e fruitiva del prodotto seriale, con il rischio di trasf...
SOCIOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE
Aesthetics of Television Serials - International Conference Universidad de Valencia - Spain Novem... more Aesthetics of Television Serials - International Conference
Universidad de Valencia - Spain
November 2-3-4, 2017
The Art of Television Series - International Conference Universidad de Navarra - Pamplona (Spain)... more The Art of Television Series - International Conference
Universidad de Navarra - Pamplona (Spain)
February 8-9, 2017
Intervento alla giornata di studio "Alla ricerca dell'audience: perduta o solo diversa?" organizz... more Intervento alla giornata di studio "Alla ricerca dell'audience: perduta o solo diversa?" organizzata da Discovery Channel e Università IULM, ottobre 2014
Intervento al convegno "Il Novecento, il secolo perduto. Schermi di massa, massa di schermi", Uni... more Intervento al convegno "Il Novecento, il secolo perduto. Schermi di massa, massa di schermi", Università IULM, ottobre 2010
1 8 di tante serie vere e proprie. Come nella Grande serialità, anche qui la narrazione è densa e... more 1 8 di tante serie vere e proprie. Come nella Grande serialità, anche qui la narrazione è densa e stratificata. Lo spettatore esperto, che conosce già il caso e il programma, soddisfa la sua curiosità con nuovi dettagli; lo spettatore occasionale, che non ha mai sentito parlare del caso, capisce subito di cosa si tratta e segue gli snodi senza difficoltà.
1 4 racconto della ricca famiglia Liegi si dipana in una Livorno bellissima, dove per la prima vo... more 1 4 racconto della ricca famiglia Liegi si dipana in una Livorno bellissima, dove per la prima volta il grande pubblico può vedere dall'interno le splendide architetture dell'Accademia Navale e persino l'eleganza finalmente svelata della meravigliosa "Amerigo Vespucci".
mostrare la crudeltà e la violenza, che ne svelerebbe le pratiche rendendole replicabili, ed un e... more mostrare la crudeltà e la violenza, che ne svelerebbe le pratiche rendendole replicabili, ed un eccesso di emotività, che mostrerebbe il lato umano dei criminali rendendoli troppo simili alle persone "normali". Insomma, il mix tra protagonisti cattivi troppo empatici ed un contesto più vero del vero susciterebbero negli indifesi spettatori la curiosità di imitarne le gesta. A mio parere nessuna delle due prospettive ha argomentazioni convincenti. È vero che in questa terza stagione la narrazione assume contorni diversi dalle precedenti. Nelle prime puntate, andate in onda ormai tre anni fa, l'obiettivo principale della narrazione era raccontare dall'interno la struttura di un'organizzazione criminale che pensavamo distante dalla società civile ma che invece è pericolosamente vicina. Nella seconda stagione, trasmessa nel 2016, la scelta narrativa è stata quella di raccontare in ogni puntata uno dei protagonisti, il che a volte ha costretto gli autori ad eliminare alcuni personaggi forti -ad esempio Salvatore Conte -per rispettare una struttura forse troppo rigida, ma che proprio per questo non permetteva di sviluppare in profondità i caratteri. Questa terza stagione sembra effettivamente concedere più spazio alla psicologia dei protagonisti, mettendone in luce sentimenti e debolezze. Ciro "l'Immortale" è diventato una figura malinconica e sofferente, e persino lo spietato Genny Savastano mostra una sincera devozione nei confronti della moglie e del figlio.
1 4 non erano così note: titoli conosciuti solo dagli amanti del genere, come L.A. Law, Hill Stre... more 1 4 non erano così note: titoli conosciuti solo dagli amanti del genere, come L.A. Law, Hill Street Blues o Northern Exposure (tradotta in italiano con l'incredibile Un medico tra gli orsi). Allora si chiamavano telefilm e parlavano quasi solo di medici, avvocati, poliziotti. Ma sappiamo bene che da qualche anno le grandi e complesse storie della serialità contemporanea hanno affiancato il cinema "da Oscar" nel cuore del grande pubblico, assorbendone non solo le qualità estetiche, ma anche i meccanismi produttivi e promozionali. E grazie alle serie gli Emmy sono diventati via via sempre più importanti e popolari, con buona pace dei generi televisivi classici dell'intrattenimento -reality, talent, varietàche occupano sempre meno spazio nella classifica dei vincitori. Per i fan più accaniti delle serie, gli Emmy non hanno nulla da invidiare agli Oscar: in effetti tra i nominati si ritrovano gli stessi registi, attori e sceneggiatori che, cambiando look e spesso anche partner, partecipano ad entrambe le cerimonie, sempre più simili anche nella confezione, nei rituali e nella capacità di suscitare gossip. È a partire dagli anni Duemila che l'avanzata delle serie tv complesse fa degli Emmy un osservatorio privilegiato sui gusti e le ossessioni dell'America. Dal 2000 al 2003 vince a mani basse The West Wing, la serie che svela impietosamente il backstage della Casa Bianca e mette in discussione come mai prima la figura del Presidente degli Stati Uniti. Poi, un anno dopo l'altro arrivano i capolavori: l'inquietante normalità della famiglia mafiosa de I Soprano (2004 e 2007), l'isola-incubo di Lost (2005), l'adrenalina di 24 (2006), fino alla consacrazione definitiva della "cinematic television": per quattro anni consecutivi gli Emmy sono
8 texano, i protagonisti della serialità cosiddetta di qualità non sono completamente cattivi. In... more 8 texano, i protagonisti della serialità cosiddetta di qualità non sono completamente cattivi. In qualche piega del loro comportamento delittuoso si scorge un'ombra di umanità; una velatura nello sguardo, una mania buffa, una relazione amorosa infelice ne ammorbidiscono le negatività. Sono gli antieroi, ormai un esercito di personaggi complessi e affascinanti, come Tony Soprano, Walter White, Dexter Morgan, Frank Underwood, ma anche i nostri Ciro Di Marzio e Pietro Savastano.
rete, e perché è una declinazione particolare di un genere che, di norma, viene associato ad una ... more rete, e perché è una declinazione particolare di un genere che, di norma, viene associato ad una modalità narrativa didascalica, fedele alla realtà di fatti e luoghi, molto distante dalle licenze narrative della fiction.
già regina, e perfettamente consapevole che la sua vita da quel momento in poi apparterrà alla Co... more già regina, e perfettamente consapevole che la sua vita da quel momento in poi apparterrà alla Corona. Quel marito molto amato e fortemente voluto contro il parere della Corte, i figli piccoli, la bella residenza di Clarence House appena arredata passeranno inevitabilmente in secondo piano, insieme all'illusione di una vita normale.
formula seriale. Una ventina di anni fa, un certo David Lynch ebbe carta bianca da un network (la... more formula seriale. Una ventina di anni fa, un certo David Lynch ebbe carta bianca da un network (la Abc), che gli permise di creare Twin Peaks, amatissimo dalla critica e molto meno dal grande pubblico. Anche in quel caso il marketing televisivo giocò una grande partita, tanto che venne firmata una seconda stagione (che non funzionò benissimo, però).
1 2 raffinata, un formato che si adegui al "ristorante" in cui vi trovate, cioè il più elegante e... more 1 2 raffinata, un formato che si adegui al "ristorante" in cui vi trovate, cioè il più elegante e cool del momento.
1 2 reato commesso dieci anni prima -il trasporto di una valigia di dollari provenienti dal narco... more 1 2 reato commesso dieci anni prima -il trasporto di una valigia di dollari provenienti dal narcotraffico per conto della sua ex compagna Alex -e di scontare perciò la sua pena di 15 mesi nel penitenziario federale di Litchfield. La sua provenienza culturale ed il carattere superficiale le fanno sottovalutare la decisione che prenderà. L'esperienza del carcere non sarà una passeggiata, come lei ingenuamente pensava.
hanno nobilitato la riflessione accademica sulla televisione e hanno aperto le porte della serial... more hanno nobilitato la riflessione accademica sulla televisione e hanno aperto le porte della serialità agli appassionati di cinema. La cosiddetta "cinematic television", di cui Hbo è stata l'apripista fin dagli anni Settanta, è fatta di temi originali e spesso scabrosi, sceneggiature complesse, personaggi densi, regia, fotografia e montaggio di livello cinematografico, attori da Oscar.
1 4 neppure l'attenuante di essere lontani da noi a proteggerci dalle loro scomodissime verità. Q... more 1 4 neppure l'attenuante di essere lontani da noi a proteggerci dalle loro scomodissime verità. Quel male è qui, sotto casa nostra. Eppure, nostro malgrado, ci fa piacere rivederli.
genere che, dopo anni di cattiva reputazione, conosce la sua nuova "età dell'oro". Eppure non tra... more genere che, dopo anni di cattiva reputazione, conosce la sua nuova "età dell'oro". Eppure non tratta un argomento particolarmente originale: in Breaking Bad, ad esempio, la trasformazione di Walter White da scialbo professore malato terminale a narcotrafficante è ben più innovativa. Non è neanche l'unica serie tv a vantare un cast blasonato: dello strepitoso Matthew McConaughey in True Detective si sono occupati giornali e blog per mesi, e si potrebbero fare decine di altri nomi di Hollywood impegnati in produzioni seriali. Persino il punto di osservazione della scena politica statunitense non è originale: l'interno dello Studio Ovale e della camera da letto della Casa Bianca sono il centro narrativo di almeno altre due recenti e importanti produzioni: The West Wing, firmato da Aaron Sorkin (The Social Network), e Scandal, ideato da una fra le più autorevoli firme della grande serialità mainstream, Shonda Rhimes (Grey's Anatomy). Ma se il gradimento di gran parte di queste serie tv si deve all'eccezionalità di uno o di alcuni degli ingredienti che le compongono -colonna sonora, recitazione, sceneggiatura, regia, tematiche -, il successo di House of Cards ha qualcosa in più: è il risultato dell'eccellenza in tutti questi elementi.
tradizionale schermo televisivo anche il computer, lo smartphone, il tablet. Vale la pena osserva... more tradizionale schermo televisivo anche il computer, lo smartphone, il tablet. Vale la pena osservarle più da vicino, ed è quanto cercheremo di fare in questa rubrica. E vogliamo partire con una provocazione. Nell'immaginario collettivo, le serie tv degne di questo nome sono americane: House of Cards, Game of Thrones, True Detective. Su questi titoli si scatena il dibattito, mentre sui prodotti italiani cala uno snobistico silenzio, quando non un'aperta disapprovazione. A parte rare eccezioni (Gomorra e la serialità Sky in genere), l'opinione sulla serialità italiana è sempre negativa: banale, stereotipata, recitata male e scritta peggio. L'inevitabile paragone con i programmi statunitensi si basa su criteri cinematografici: nell'opinione dei tanti "telecinefili" nostrani, le serie migliori sono tali perché sembrano cinema. Ecco, questo è il punto. Tutto ciò che è televisione, nel nostro Paese, si scontra inevitabilmente con l'inestirpabile pregiudizio culturale che attribuisce a questo mezzo ogni possibile negatività.