Stefano Piazzese | University of Messina (original) (raw)

Papers by Stefano Piazzese

Research paper thumbnail of Dal thaûma tragico. Alcune riflessioni su Metafisica concreta

S. Piazzese, Dal thaûma tragico. Alcune riflessioni su Metafisica concreta, in «IlPequod», anno V/10, dicembre 2024, pp. 63-72, ISSN: 2724-0738, 2024

Research paper thumbnail of La nascita del pensiero tragico ne La visione dionisiaca del mondo

S. Piazzese, La nascita del pensiero tagico ne La visione dionisiaca del mondo, in «Bollettino della Società Filosofica Italiana», 2024, gennaio-aprile, pp. 5-25, ISSN 1129-5643, 2024

The purpose of this paper is to analyse the terms and constitutive concepts of that phase of Niet... more The purpose of this paper is to analyse the terms and constitutive concepts of that phase of Nietzschean thought which precedes the publication of the 1872 work The Birth of Tragedy out of the Spirit of Music. In particular, the concept of "tragic thought" will be analysed (tragisches Gedanken), which refers to the creative character of the thought in question, which directs its shaping energies mainly towards man. The central point of our path is Nietzsche's writing of the summer of 1870, The Dionysian vision of the world (Die dionysische Weltanschauung).

Research paper thumbnail of Jaspers: coscienza tragica ed ermeneutica filosofica

S. Piazzese, Jaspers: coscienza tragica ed ermeneutica filosofica, in «Peloro», VIII, 2-2023, pp. 81-92, ISSN: 2499-8923, 2023

Research paper thumbnail of Contraddizione e paradosso. Alcune considerazioni kierkegaardiane (IlPequod)

S. Piazzese, Contraddizione e paradosso. Alcune considerazioni kierkegaardiane, in «IlPequod», anno IV/8, dicembre 2023, pp. 51-59, ISSN: 2724-0738, 2023

Research paper thumbnail of Sette contro Tebe: un dramma nel suono

S. Piazzese, Sette contro Tebe: un dramma nel suono, in «Vita pensata», vol. 29, anno XIII, novembre 2023, pp. 91-101, ISSN: 2038-4386, 2023

e l'immagine di Cristo nel percorso culturale e nell'opera pittorica di Giovanni Testori 59 Giuse... more e l'immagine di Cristo nel percorso culturale e nell'opera pittorica di Giovanni Testori 59 Giuseppe Frazzetto-Racconto astratto 70 Enrico Palma-Il Tempo, grande artista. Tracce per un'estetica dell'invecchiamento 76 Stefano Piazzese-Sette contro Tebe: un dramma nel suono 91 Salvatore Tedesco-L'inclinazione artistica come "disposizione per il mondo" 102 Temi-II David Benatar-Un argomento misantropico per l'antinatalismo 113 Luigi Ingaliso-Matteo Pappalardo-La via cartesiana alla fenomenologia della soggettività trascendentale 152

Research paper thumbnail of Corpo invisibile sui sentieri volatili del sonno. Metafisica della tragedia umana

S. Piazzese, Corpo invisibile sui sentieri volatili del sonno. Metafisica della tragedia umana, in «Siculorum Gymnasium», Anno LXXV, VIII (2022), pp. 79-92, ISSN: 2499-667X, 2023

L'invisibilità del corpo proprio in Merleau-Ponty Stefano Piazzese Corpo invisibile sui sentieri ... more L'invisibilità del corpo proprio in Merleau-Ponty Stefano Piazzese Corpo invisibile sui sentieri volatili del sonno. Metafisica della tragedia umana Luigi Ingaliso Arcana corpora. Eziogenesi dei morbi e cause occulte nell'epidemiologia dell'età moderna Teresa Graziano Dalla città come corpo ai corpi (in)visibili nello spazio: una rassegna critica in geografia Salvatore Giammusso Investire nella perdita. Il paradosso del corpo nell'arte marziale taoista Augusto Cosentino La dottrina dei Body Thetan di Scientology: presupposti teologici ed antropologici Valeria Infantino Abitare il confine tra invisibilizzazione e iper-visibilità: negoziazioni quotidiane della queerness nel contesto migratorio del Bangladesh verso l'Italia Marilena Proietti Lontano dalle foreste, dentro la città: forme di invisibilità e strategie di visibilità tra le donne migranti ādivāsī del Jharkhand

Research paper thumbnail of Prometeo: dismisura, dolore e conciliazione

S. Piazzese, Prometeo: dismisura, dolore e conciliazione, in «IlPequod», anno IV/7, giugno 2023, pp. 106-118, 2023

Motto Carta si face perché homo è fallace Copertina (Foto di Paola Giordano. Grafica di Michele A... more Motto Carta si face perché homo è fallace Copertina (Foto di Paola Giordano. Grafica di Michele Accardo) Le immagini presenti nel numero, ove non diversamente specificato, sono degli autori di ciascun contributo. Epigrafe del numero Per convincere qualcuno della verità, non basta constatare la verità, occorre invece trovare la via dall'errore alla verità.

Research paper thumbnail of Kierkegaard. Resilienza nell'ermeneutica del ricordo

S. Piazzese, Kierkegaard: resilienza nell’ermeneutica del ricordo, in «Siculorum Gymnasium», Anno LXXIV, VII (2021), pp. 55-74, 2022

Scienza, disincantamento, chiarezza: rileggere Wissenschaft als Beruf nel tempo della pandemia

Research paper thumbnail of «La folgore che viene dalla nube oscura chiamata uomo». Lo Zarathustra dell’op. 30 di Richard Strauss

S. Piazzese, «La folgore che viene dalla nube oscura chiamata uomo». Lo Zarathustra dell’op. 30 di Richard Strauss, in «Il Pequod», anno III/5, giugno 2022, pp. 66-78,, 2022

Epigrafe del numero Vive, in ogni tristezza, la più profonda tendenza al silenzio, e questo è inf... more Epigrafe del numero Vive, in ogni tristezza, la più profonda tendenza al silenzio, e questo è infinitamente di più che incapacità e malavoglia di comunicare. Ciò che è triste si sente interamente conosciuto dall'inconoscibile. Walter Benjamin Indice Editoriale (Paola Giordano) p. Dalle parti degli infedeli Nemesi e dismisura (Alberto Giovanni Biuso) p. Sulla complessità: tra attualità e inattualità (Mattia Spanò) p. Lo sguardo della nottola. Un'ermeneutica dell'apprendimento ritrovato (Enrico Tomasello) p. Scritture ritrovate La chiamavano "libertà". Verga, Sciascia e i "fatti di Bronte" (Giovanni Altadonna) p. L'amore tra repressione e rassegnazione. Su Storia di una capinera di Giovanni Verga (Nicoletta Celeste) p. I Tre Chisciotte. Sul gioco inevitabile dell'interpretazione (Luca Dilillo) p. «Viene un tempo che l'amore si fa soltanto in sogno». Un delicato viaggio con Lalla Romano, seduti su di una panchina, osservando "le lune" (Mauro Distefano) p. «La folgore che viene dalla nube oscura chiamata uomo». Lo Zarathustra dell'op. 30 di Richard Strauss (Stefano Piazzese) p. Attualità di The Waste Land (Antonio Sichera) p. Da aprile a Shantih: natura e uomo ne Le terra desolata (Antonino Virga) p. 84 Per una prospettiva generazionale della poesia siciliana. I poeti nati dal 1940 al 1969 (Pietro Russo) p. Chartarium Legittimare e amplificare la reputazione: riferimenti letterari nelle qualifiche dei maestri dell'architettura nella Sicilia della prima età moderna (Marco Rosario Nobile) p. Recensione a: F. Capra, Il Tao della fisica (Davide Amato) p. Recensione a: S. Critchley, Note sul suicidio (Sarah Dierna) p. Recensione a: A.G. Biuso, Disvelamento. Nella luce di un virus (Enrico Palma) p. Recensione a: L. Canfora, La democrazia dei signori (Stefano Piazzese) p. Recensione a: F. Santocono, Una specie di magia. Io e Freddie (Mattia Spanò) p.

Research paper thumbnail of Considerazioni ermeneutiche sullo spirito tragico

S. Piazzese, Considerazioni ermeneutiche sullo spirito tragico, in «Il Pequod», anno II/3, giugno 2021, pp. 44-54, 2021

Carta si face perché homo è fallace Copertina (A cura di Michele Accardo. Foto di Paola Giordano)... more Carta si face perché homo è fallace Copertina (A cura di Michele Accardo. Foto di Paola Giordano) Epigrafe del numero […] and the last Rage shattered waters kick Masts and fishes to the still quick stars, Faithlessly unto Him Dylan Thomas Indice Editoriale (Paola Giordano) p. 3 Dalle parti degli infedeli "Amo Napoli ma l'America è la casa che cercavo" (Paola Giordano) p. 5 Scritture ritrovate Parusia e Sein-zum-Tode. Paolo, Heidegger, il tempo (Nicoletta Celeste) p. 15 Tornare dove il Tempo si ritrova. Sugli ultimi Pavese e Proust (Enrico Palma) p. 22 La potenza del Giallo-Sole. We lying by seasand di Dylan Thomas (Enrico Palma) p. 38 Considerazioni ermeneutiche sullo spirito tragico (Stefano Piazzese) p. 44 Chartarium Göbekli Tebe: la ricerca del sacro (Rachele Agosta) p. 55 Wunderkammer Della Caserma, della Rocca di Forlimpopoli e del brigante detto "Il Passatore" (Giuseppe Coniglione) p. 61 Del Quartiere della Birra, della Valacchia e del poderoso Palazzo di Ceauçescu (Giuseppe Coniglione) p. 71 La finestra sul faro Giorgio Agamben, La follia di Hölderlin. Cronaca di una vita abitante 1806-1843 (Alberto Giovanni Biuso) p. 83 Byung-Chul Han, La società senza dolore. Perché abbiamo bandito la sofferenza dalle nostre vite (Enrico Palma) p. 87

Research paper thumbnail of Schelling e Pareyson: sulla rilevanza filosofica del cristianesimo come pensiero tragico

S. Piazzese, Schelling e Pareyson: sulla rilevanza filosofica del cristianesimo come pensiero tragico, in «Lo Sguardo», N. 34, 2022 (I), pp. 357-368, 2023

Schelling and PareySon: on the PhiloSoPhical relevance of chriStianity aS tragic thought. a comme... more Schelling and PareySon: on the PhiloSoPhical relevance of chriStianity aS tragic thought. a commentary on f. tomatiS, Il DIo vIvente. lIbertà, male, trInItà In SchellIng e PareySon The purpose of this discussion is to highlight one aspect of Tomatis' work Il Dio vivente. Libertà, male, Trinità in Schelling e Pareyson, or rather the relevance of Christianity for philosophy understood as tragic thought. To do this we will try to follow the stages of the study path traced by the author where emerge the relationship between Christian revelation and philosophy and the terms of this problematic relationship. Schelling and Pareyson did found in the Christian revelation a theoretically fertile ground, in order to answer some fundamental questions of existence and to build their own systems of thought. *** L'opera di Tomatis Il Dio vivente. Libertà, male, Trinità in Schelling e Pareyson è un rigoroso e profondo percorso teoretico volto a scandagliare alcune questioni fondamentali della filosofia, rinvenibili a partire dal titolo stesso, attraverso Schelling e Pareyson. Due nomi e due situatività storico-filosofiche diverse che hanno saputo accogliere nei rispettivi pensieri le sfide principali-domande fondamentali-che al mutare delle epoche storiche rimangono incessantemente presenti nell'istante del domandare, mai risolte del tutto, irrimediabilmente aperte a nuove risposte, sempre prospicienti su nuovi itinerari.

Research paper thumbnail of Le libertà nelle fichtiane Vorlesungen über die bestimmung des Gelehrten

S. Piazzese, Le libertà nelle fichtiane Vorlesungen über die Bestimmung des Gelehrten, in «Vita pensata», vol. 27, anno XII, settembre 2022, pp. 51-57, 2022

Vita pensata Anno XII n. 27-Settembre 2022 rivista di filosofia LE LIBERTÀ NELLE FICHTIANE VORLES... more Vita pensata Anno XII n. 27-Settembre 2022 rivista di filosofia LE LIBERTÀ NELLE FICHTIANE VORLESUNGEN ÜBER DIE BESTIMMUNG DES GELEHRTEN STEFANO PIAZZESE (UNIVERSITÀ DI CATANIA) È libero solamente chi vuole rendere libero tutto quel che gli sta intorno 1. Qual è la missione del dotto oggi? Qual è la sua collocazione nella societas, nella comunità in cui è posto? Domandarsi quale sia il ruolo dell'intellettuale, la sua Bestimmung, è di vitale importanza anche in relazione al presente. Analizzeremo alcuni aspetti delle Vorlesungen fichtiane che rispondono in modo chiaro-come chiaro, rigoroso, profondo e sensato è ogni filosofare autentico-ai quesiti posti in apertura. La filosofia non si ferma mai alla Urfrage, fase fondativa del domandare, altresì essa indaga e cerca euristicamente risposte valide ai problemi posti. Per tale ragione, fare filosofia vuol dire vivere come chi è chiamato a prendere continuamente posizione, e ad assumere su di sé il rischio, nonché il privilegio, dell'errore. Le cinque lezioni che Fichte tenne a Jena tra il maggio e il giugno del 1794 testimoniano l'inscindibile legame, osmotico e simbiotico, tra teoria e prassi quale presupposto per la trasformazione effettiva dello stato di cose. Nella missione del dotto speculazione e azione convergono per effetto dell'asintotico avvicinamento che le rende, insieme, forza attiva plasmatrice della società. Il filosofo tratteggia, posta l'empirica collocazione sociologica del singolo, il compito che l'intellettuale deve intraprendere, ovvero l'impegno per il miglioramento degli uomini e della comunità 2 a cui egli appartiene. Va da sé che tale tentativo è dichiarato dallo stesso Fichte irrealizzabile; purtuttavia, esso costituisce l'imprescindibile tensione che può e deve animare il lavoro intellettuale. Non si tratta di un cieco ottimismo, ma della dimensione politica che origina e dà senso alla vita sociale. Lo scopo del presente lavoro è quello di porre particolare attenzione ad alcuni aspetti delle Vorlesungen fichtiane che trovano la loro validità anche nell'attualità. Il pàthos della distanza, o freno dell'erudizione, è la caratteristica che più di ogni altra contraddistingueva la tipologia di dotto che Fichte ha criticato: l'erudito chiuso nella propria torre d'avorio che respinge il mondo guardandolo con distanza aristocratica. Una prospettiva, questa, che ripudia totalmente la dimensione praticoemancipativa dell'intellettuale e che, per conseguenza, cade in una contraddizione irrisolvibile, icastica aporia Temi 51 Pagine 51-57 Vita pensata Anno XII n. 27-Settembre 2022

Research paper thumbnail of Kant e il progetto filosofico di un ewigen Frieden

S. Piazzese, Kant e il progetto filosofico di un ewigen Frieden, in «Vita pensata», vol. 23, anno X, novembre 2020, pp. 53-58, 2020

VITA 23 la filosofia come vita pensata pensata Rivista di filosofia «War is peace. Freedom is sla... more VITA 23 la filosofia come vita pensata pensata Rivista di filosofia «War is peace. Freedom is slavery. Ignorance is strength / La guerra è pace. La libertà è schiavitù. L'ignoranza è la forza» (

Research paper thumbnail of Ermeneutica della finitudine

S. Piazzese, Ermeneutica della finitudine, in «Dialoghi mediterranei», n. 60, marzo-aprile 2023, pp. 583-590, 2023

Research paper thumbnail of Cacciari e Musil (attraverso Nietzsche)

S. Piazzese, Cacciari e Musil (attraverso Nietzsche), in «Dialoghi mediterranei», n. 57, settembre-ottobre 2022, pp. 277-283, 2022

Research paper thumbnail of Ci sono dei e governano. Grande è il loro potere. Al tramonto di un Nomos

S. Piazzese, Ci sono dèi e governano, grande è la loro misura. Al tramonto di un Νomos, in «IlPequod», anno III/6, dicembre 2022, pp. 69-79

Motto Carta si face perché homo è fallace Copertina (Foto di Enrico Palma. Grafica di Michele Acc... more Motto Carta si face perché homo è fallace Copertina (Foto di Enrico Palma. Grafica di Michele Accardo) Le immagini presenti nel numero, ove non diversamente specificato, sono degli autori di ciascun contributo. Epigrafe del numero Dobbiamo essere grati alle persone che ci danno felicità, sono i deliziosi giardinieri grazie ai quali la nostra anima fiorisce. Ma ancora più grati dobbiamo essere alle donne malvage o anche soltanto indifferenti, agli amici crudeli che ci hanno fatto soffrire.

Book Reviews by Stefano Piazzese

Research paper thumbnail of Recensione a M. Cacciari, Metafisica concreta, Adelphi, Milano 2023

S. Piazzese, recensione a M. Cacciari, Metafisica concreta, in «Discipline Filosofiche», vol. 14 gennaio 2025, ISSN: 1591-9625, 2025

Research paper thumbnail of Recensione a E. Stolfi, La giustizia in scena. Diritto e potere in Eschilo e Sofocle, Il Mulino, Bologna 2022

S. Piazzese , recensione a La giustizia in scena. Diritto e potere in Eschilo e Sofocle, in «Vita pensata», vol. 30, anno XIV, Maggio 2024, pp. 177-183, ISSN: 2038-4386, 2024

Anno xiv-n. 30, maggio 2024 Editoriale Sacro / Teologie I 6 Temi Danilo Breschi-Narcisismo samari... more Anno xiv-n. 30, maggio 2024 Editoriale Sacro / Teologie I 6 Temi Danilo Breschi-Narcisismo samaritano: la forma mentis del progressista neocristiano 8 Pio Colonnello-Tra αἰών e καιρός. Rileggendo Chronos di Alberto Giovanni Biuso 24 Francesco Coniglione-La difficile convivenza tra mistica e speculazione 30 Michele Del Vecchio-L'Epistola ai Romani di K. Barth. Il confronto con Paolo e le istanze di rinnovamento teologico e religioso 46 Alessandra Filannino Indelicato-Il sacro e il trauma. Sul deinòs pònos di Cassandra nell'Agamennone di Eschilo 57 Giuliano Giustarini-Sacrificio e innocenza: una declinazione del sacro nel Canone buddhista pāli 73 Eugenio Mazzarella-«Almeno sposto la polvere». Pensiero e poesia: il mistico 85 Roberto Melisi-L'Umanesimo e il sacro. A partire da Marsilio Ficino 94 Roberto Morani-All'ombra di Feuerbach. Kojève e la lettura ateoimmanentistica di Hegel

Research paper thumbnail of Recensione a M. Barison, Sul Concomitante. Metafisica e tecnica della violenza, Meltemi, Milano 2023

S. Piazzese, recensione a Sul concomitante. Metafisica e tecnica della violenza, in «Discipline Filosofiche», vol. 26 marzo 2024, ISSN: 1591-9625, 2024

Marcello Barison definisce Concomitante il principio fondamentale che caratterizza tutto il pensi... more Marcello Barison definisce Concomitante il principio fondamentale che caratterizza tutto il pensiero di Heidegger. E qui sorge l'esigenza di chiarire, sin da subito, il significato del concetto in questione in quanto esso mai compare nelle opere del filosofo. Come ogni domanda problematica in ambito filosofico richiede, bisogna partire da una più urgente interrogazione che sta a fondamento di tutte le successive domande e tentativi di risposta, bisogna innanzitutto e sempre rispondere alla domanda che cos'è filosofia? Secondo l'autore, filosofia è «l'irrevocabile accadere di qualcosa. […] la filosofia è l'esistenza di qualcosa che incomincia a parlare solo quando ci si risolve ad intenderlo come un discorso senza soggetto» (p. 13), non si tratta mai della pura e sola forma di una soggettività, e dunque, in questo caso, strettamente di Heidegger e di ciò che ha voluto dire a noi con il suo filosofare. Emblematica, stando a questa prospettiva, risulta l'epigrafe stessa del libro che consacra gli argomenti trattati al confronto con il pensiero heideggeriano, sicché l'approccio sviluppato è quello di un dialogo: non si scrive su Heidegger, si dialoga con il suo pensiero. E in ciò si realizza, forse, il più alto auspicio del filosofo di Friburgo, il quale a effige delle proprie opere ci teneva che fosse scritto: Wege-nicht Werke, itinerari-non opere. Confrontarsi con gli itinerari heideggeriani vuol dire aver ben chiara la profonda consapevolezza teoretica che ha accompagnato e forgiato il pensiero di Heidegger fino alla fine. Confrontarsi con gli itinerari heideggeriani e inoltrarsi nelle contrade, nei viottoli, nei sentieri, nelle radure di un pensare che ha segnato in modo indelebile e forte il Novecento fino a oggi comporta sempre il contatto con il nuovo, ovvero con quella freschezza del pensiero che emerge ancora oggi dal modo in cui Heidegger ha interpretato i filosofi e ha pensato movendo da essi. Cosa intende Barison con il concetto di Concomitante? Esso porta a chiarimento «il funzionamento di una struttura che sembra incessantemente operare all'interno di quel discorso senza soggetto che solo per convenzione chiamiamo 'la filosofia heideggeriana'. Di più: il Concomitante sembra essere la modalità fondamentale attraverso la quale quella filosofia pensa. Nel momento in cui esiste nel pensiero, essa verrebbe a coincidere con la necessità di articolarsi secondo quella struttura che qui chiamiamo il Concomitante» (p. 14). L'autore afferma che quanto di vero o falso possa esser detto sul Concomitante non dipende dalle conclusioni alle quali è possibile giungere una volta confrontato questo concetto con un'interpretazione del pensiero di Heidegger che si pone come "la più corretta" possibile. E poiché il principio che l'autore va cercando si schiude a partire dal confronto di Heidegger con il mondo greco, nel primo capitolo Tecnica e sapere. Informazione l'autore parte dalla seguente formulazione: «Heidegger e i greci, Heidegger e i tragici» (p. 47), laddove la e secondo l'ontologia della congiunzione (p. 39) indica il doppio movimento di un pensiero che ha presa sia sul passato che sul futuro: «la filosofia di Heidegger agisce sul pensiero greco in quanto passato e così, unitamente, lo modifica per il futuro, determinando ciò che questo passato, ossia il passato della filosofia greca, è nell'unica forma in cui possa essere», ovvero la forma di un passato che rispetto alla stessa filosofia che la pone, quella di Heidegger per l'appunto, appartiene al futuro. L'interpretazione dei Greci elaborata da Heidegger ha segnato così profondamente la filosofia del Novecento che anche coloro che hanno filosofato dopo di lui a partire dai Greci portano comunque i segni del potere istituente del pensiero heideggeriano (cfr. p. 28) che manifesta la capacità di agire sul passato e sul futuro: sul passato perché «l'orizzonte di azione della filosofia di Heidegger si estende talmente da agire sul pensiero greco e modificarlo» (p. 29), e sul futuro poiché la filosofia heideggeriana «dalla sua postazione storica […] rivela la possibilità di agire oltre se stessa, estendendo il suo raggio d'azione al pensiero affermatosi dopo di essa» (p. 29): la "sempiterna attualità del filosofico" consiste nel saper contenere tutti i tempi e tutte le loro propensioni (pp. 35-36). La formula Heidegger e i Greci va declinata nel modo più specifico Heidegger e i tragici, tenendo sempre presente che Barison, nella propria indagine, si apre alla possibilità che possa emergere qualcosa che «è

Research paper thumbnail of Recensione a D. Susanetti, L’altrove della tragedia greca, Carocci, Roma 2023

S. Piazzese, recensione a L’altrove della tragedia greca. Scene, parole e immagini, in «IlPequod», anno IV/8, dicembre 2023, pp. 117-121, ISSN: 2724-0738, 2023

Motto Carta si face perché homo è fallace Copertina (Foto di Enrico Palma. Grafica di Michele Acc... more Motto Carta si face perché homo è fallace Copertina (Foto di Enrico Palma. Grafica di Michele Accardo) Le immagini presenti nel numero, ove non diversamente specificato, sono degli autori di ciascun contributo. Epigrafe del numero La purezza non esiste-e tuttavia la purezza definisce la nostra vocazione.

Research paper thumbnail of Dal thaûma tragico. Alcune riflessioni su Metafisica concreta

S. Piazzese, Dal thaûma tragico. Alcune riflessioni su Metafisica concreta, in «IlPequod», anno V/10, dicembre 2024, pp. 63-72, ISSN: 2724-0738, 2024

Research paper thumbnail of La nascita del pensiero tragico ne La visione dionisiaca del mondo

S. Piazzese, La nascita del pensiero tagico ne La visione dionisiaca del mondo, in «Bollettino della Società Filosofica Italiana», 2024, gennaio-aprile, pp. 5-25, ISSN 1129-5643, 2024

The purpose of this paper is to analyse the terms and constitutive concepts of that phase of Niet... more The purpose of this paper is to analyse the terms and constitutive concepts of that phase of Nietzschean thought which precedes the publication of the 1872 work The Birth of Tragedy out of the Spirit of Music. In particular, the concept of "tragic thought" will be analysed (tragisches Gedanken), which refers to the creative character of the thought in question, which directs its shaping energies mainly towards man. The central point of our path is Nietzsche's writing of the summer of 1870, The Dionysian vision of the world (Die dionysische Weltanschauung).

Research paper thumbnail of Jaspers: coscienza tragica ed ermeneutica filosofica

S. Piazzese, Jaspers: coscienza tragica ed ermeneutica filosofica, in «Peloro», VIII, 2-2023, pp. 81-92, ISSN: 2499-8923, 2023

Research paper thumbnail of Contraddizione e paradosso. Alcune considerazioni kierkegaardiane (IlPequod)

S. Piazzese, Contraddizione e paradosso. Alcune considerazioni kierkegaardiane, in «IlPequod», anno IV/8, dicembre 2023, pp. 51-59, ISSN: 2724-0738, 2023

Research paper thumbnail of Sette contro Tebe: un dramma nel suono

S. Piazzese, Sette contro Tebe: un dramma nel suono, in «Vita pensata», vol. 29, anno XIII, novembre 2023, pp. 91-101, ISSN: 2038-4386, 2023

e l'immagine di Cristo nel percorso culturale e nell'opera pittorica di Giovanni Testori 59 Giuse... more e l'immagine di Cristo nel percorso culturale e nell'opera pittorica di Giovanni Testori 59 Giuseppe Frazzetto-Racconto astratto 70 Enrico Palma-Il Tempo, grande artista. Tracce per un'estetica dell'invecchiamento 76 Stefano Piazzese-Sette contro Tebe: un dramma nel suono 91 Salvatore Tedesco-L'inclinazione artistica come "disposizione per il mondo" 102 Temi-II David Benatar-Un argomento misantropico per l'antinatalismo 113 Luigi Ingaliso-Matteo Pappalardo-La via cartesiana alla fenomenologia della soggettività trascendentale 152

Research paper thumbnail of Corpo invisibile sui sentieri volatili del sonno. Metafisica della tragedia umana

S. Piazzese, Corpo invisibile sui sentieri volatili del sonno. Metafisica della tragedia umana, in «Siculorum Gymnasium», Anno LXXV, VIII (2022), pp. 79-92, ISSN: 2499-667X, 2023

L'invisibilità del corpo proprio in Merleau-Ponty Stefano Piazzese Corpo invisibile sui sentieri ... more L'invisibilità del corpo proprio in Merleau-Ponty Stefano Piazzese Corpo invisibile sui sentieri volatili del sonno. Metafisica della tragedia umana Luigi Ingaliso Arcana corpora. Eziogenesi dei morbi e cause occulte nell'epidemiologia dell'età moderna Teresa Graziano Dalla città come corpo ai corpi (in)visibili nello spazio: una rassegna critica in geografia Salvatore Giammusso Investire nella perdita. Il paradosso del corpo nell'arte marziale taoista Augusto Cosentino La dottrina dei Body Thetan di Scientology: presupposti teologici ed antropologici Valeria Infantino Abitare il confine tra invisibilizzazione e iper-visibilità: negoziazioni quotidiane della queerness nel contesto migratorio del Bangladesh verso l'Italia Marilena Proietti Lontano dalle foreste, dentro la città: forme di invisibilità e strategie di visibilità tra le donne migranti ādivāsī del Jharkhand

Research paper thumbnail of Prometeo: dismisura, dolore e conciliazione

S. Piazzese, Prometeo: dismisura, dolore e conciliazione, in «IlPequod», anno IV/7, giugno 2023, pp. 106-118, 2023

Motto Carta si face perché homo è fallace Copertina (Foto di Paola Giordano. Grafica di Michele A... more Motto Carta si face perché homo è fallace Copertina (Foto di Paola Giordano. Grafica di Michele Accardo) Le immagini presenti nel numero, ove non diversamente specificato, sono degli autori di ciascun contributo. Epigrafe del numero Per convincere qualcuno della verità, non basta constatare la verità, occorre invece trovare la via dall'errore alla verità.

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S. Piazzese, Kierkegaard: resilienza nell’ermeneutica del ricordo, in «Siculorum Gymnasium», Anno LXXIV, VII (2021), pp. 55-74, 2022

Scienza, disincantamento, chiarezza: rileggere Wissenschaft als Beruf nel tempo della pandemia

Research paper thumbnail of «La folgore che viene dalla nube oscura chiamata uomo». Lo Zarathustra dell’op. 30 di Richard Strauss

S. Piazzese, «La folgore che viene dalla nube oscura chiamata uomo». Lo Zarathustra dell’op. 30 di Richard Strauss, in «Il Pequod», anno III/5, giugno 2022, pp. 66-78,, 2022

Epigrafe del numero Vive, in ogni tristezza, la più profonda tendenza al silenzio, e questo è inf... more Epigrafe del numero Vive, in ogni tristezza, la più profonda tendenza al silenzio, e questo è infinitamente di più che incapacità e malavoglia di comunicare. Ciò che è triste si sente interamente conosciuto dall'inconoscibile. Walter Benjamin Indice Editoriale (Paola Giordano) p. Dalle parti degli infedeli Nemesi e dismisura (Alberto Giovanni Biuso) p. Sulla complessità: tra attualità e inattualità (Mattia Spanò) p. Lo sguardo della nottola. Un'ermeneutica dell'apprendimento ritrovato (Enrico Tomasello) p. Scritture ritrovate La chiamavano "libertà". Verga, Sciascia e i "fatti di Bronte" (Giovanni Altadonna) p. L'amore tra repressione e rassegnazione. Su Storia di una capinera di Giovanni Verga (Nicoletta Celeste) p. I Tre Chisciotte. Sul gioco inevitabile dell'interpretazione (Luca Dilillo) p. «Viene un tempo che l'amore si fa soltanto in sogno». Un delicato viaggio con Lalla Romano, seduti su di una panchina, osservando "le lune" (Mauro Distefano) p. «La folgore che viene dalla nube oscura chiamata uomo». Lo Zarathustra dell'op. 30 di Richard Strauss (Stefano Piazzese) p. Attualità di The Waste Land (Antonio Sichera) p. Da aprile a Shantih: natura e uomo ne Le terra desolata (Antonino Virga) p. 84 Per una prospettiva generazionale della poesia siciliana. I poeti nati dal 1940 al 1969 (Pietro Russo) p. Chartarium Legittimare e amplificare la reputazione: riferimenti letterari nelle qualifiche dei maestri dell'architettura nella Sicilia della prima età moderna (Marco Rosario Nobile) p. Recensione a: F. Capra, Il Tao della fisica (Davide Amato) p. Recensione a: S. Critchley, Note sul suicidio (Sarah Dierna) p. Recensione a: A.G. Biuso, Disvelamento. Nella luce di un virus (Enrico Palma) p. Recensione a: L. Canfora, La democrazia dei signori (Stefano Piazzese) p. Recensione a: F. Santocono, Una specie di magia. Io e Freddie (Mattia Spanò) p.

Research paper thumbnail of Considerazioni ermeneutiche sullo spirito tragico

S. Piazzese, Considerazioni ermeneutiche sullo spirito tragico, in «Il Pequod», anno II/3, giugno 2021, pp. 44-54, 2021

Carta si face perché homo è fallace Copertina (A cura di Michele Accardo. Foto di Paola Giordano)... more Carta si face perché homo è fallace Copertina (A cura di Michele Accardo. Foto di Paola Giordano) Epigrafe del numero […] and the last Rage shattered waters kick Masts and fishes to the still quick stars, Faithlessly unto Him Dylan Thomas Indice Editoriale (Paola Giordano) p. 3 Dalle parti degli infedeli "Amo Napoli ma l'America è la casa che cercavo" (Paola Giordano) p. 5 Scritture ritrovate Parusia e Sein-zum-Tode. Paolo, Heidegger, il tempo (Nicoletta Celeste) p. 15 Tornare dove il Tempo si ritrova. Sugli ultimi Pavese e Proust (Enrico Palma) p. 22 La potenza del Giallo-Sole. We lying by seasand di Dylan Thomas (Enrico Palma) p. 38 Considerazioni ermeneutiche sullo spirito tragico (Stefano Piazzese) p. 44 Chartarium Göbekli Tebe: la ricerca del sacro (Rachele Agosta) p. 55 Wunderkammer Della Caserma, della Rocca di Forlimpopoli e del brigante detto "Il Passatore" (Giuseppe Coniglione) p. 61 Del Quartiere della Birra, della Valacchia e del poderoso Palazzo di Ceauçescu (Giuseppe Coniglione) p. 71 La finestra sul faro Giorgio Agamben, La follia di Hölderlin. Cronaca di una vita abitante 1806-1843 (Alberto Giovanni Biuso) p. 83 Byung-Chul Han, La società senza dolore. Perché abbiamo bandito la sofferenza dalle nostre vite (Enrico Palma) p. 87

Research paper thumbnail of Schelling e Pareyson: sulla rilevanza filosofica del cristianesimo come pensiero tragico

S. Piazzese, Schelling e Pareyson: sulla rilevanza filosofica del cristianesimo come pensiero tragico, in «Lo Sguardo», N. 34, 2022 (I), pp. 357-368, 2023

Schelling and PareySon: on the PhiloSoPhical relevance of chriStianity aS tragic thought. a comme... more Schelling and PareySon: on the PhiloSoPhical relevance of chriStianity aS tragic thought. a commentary on f. tomatiS, Il DIo vIvente. lIbertà, male, trInItà In SchellIng e PareySon The purpose of this discussion is to highlight one aspect of Tomatis' work Il Dio vivente. Libertà, male, Trinità in Schelling e Pareyson, or rather the relevance of Christianity for philosophy understood as tragic thought. To do this we will try to follow the stages of the study path traced by the author where emerge the relationship between Christian revelation and philosophy and the terms of this problematic relationship. Schelling and Pareyson did found in the Christian revelation a theoretically fertile ground, in order to answer some fundamental questions of existence and to build their own systems of thought. *** L'opera di Tomatis Il Dio vivente. Libertà, male, Trinità in Schelling e Pareyson è un rigoroso e profondo percorso teoretico volto a scandagliare alcune questioni fondamentali della filosofia, rinvenibili a partire dal titolo stesso, attraverso Schelling e Pareyson. Due nomi e due situatività storico-filosofiche diverse che hanno saputo accogliere nei rispettivi pensieri le sfide principali-domande fondamentali-che al mutare delle epoche storiche rimangono incessantemente presenti nell'istante del domandare, mai risolte del tutto, irrimediabilmente aperte a nuove risposte, sempre prospicienti su nuovi itinerari.

Research paper thumbnail of Le libertà nelle fichtiane Vorlesungen über die bestimmung des Gelehrten

S. Piazzese, Le libertà nelle fichtiane Vorlesungen über die Bestimmung des Gelehrten, in «Vita pensata», vol. 27, anno XII, settembre 2022, pp. 51-57, 2022

Vita pensata Anno XII n. 27-Settembre 2022 rivista di filosofia LE LIBERTÀ NELLE FICHTIANE VORLES... more Vita pensata Anno XII n. 27-Settembre 2022 rivista di filosofia LE LIBERTÀ NELLE FICHTIANE VORLESUNGEN ÜBER DIE BESTIMMUNG DES GELEHRTEN STEFANO PIAZZESE (UNIVERSITÀ DI CATANIA) È libero solamente chi vuole rendere libero tutto quel che gli sta intorno 1. Qual è la missione del dotto oggi? Qual è la sua collocazione nella societas, nella comunità in cui è posto? Domandarsi quale sia il ruolo dell'intellettuale, la sua Bestimmung, è di vitale importanza anche in relazione al presente. Analizzeremo alcuni aspetti delle Vorlesungen fichtiane che rispondono in modo chiaro-come chiaro, rigoroso, profondo e sensato è ogni filosofare autentico-ai quesiti posti in apertura. La filosofia non si ferma mai alla Urfrage, fase fondativa del domandare, altresì essa indaga e cerca euristicamente risposte valide ai problemi posti. Per tale ragione, fare filosofia vuol dire vivere come chi è chiamato a prendere continuamente posizione, e ad assumere su di sé il rischio, nonché il privilegio, dell'errore. Le cinque lezioni che Fichte tenne a Jena tra il maggio e il giugno del 1794 testimoniano l'inscindibile legame, osmotico e simbiotico, tra teoria e prassi quale presupposto per la trasformazione effettiva dello stato di cose. Nella missione del dotto speculazione e azione convergono per effetto dell'asintotico avvicinamento che le rende, insieme, forza attiva plasmatrice della società. Il filosofo tratteggia, posta l'empirica collocazione sociologica del singolo, il compito che l'intellettuale deve intraprendere, ovvero l'impegno per il miglioramento degli uomini e della comunità 2 a cui egli appartiene. Va da sé che tale tentativo è dichiarato dallo stesso Fichte irrealizzabile; purtuttavia, esso costituisce l'imprescindibile tensione che può e deve animare il lavoro intellettuale. Non si tratta di un cieco ottimismo, ma della dimensione politica che origina e dà senso alla vita sociale. Lo scopo del presente lavoro è quello di porre particolare attenzione ad alcuni aspetti delle Vorlesungen fichtiane che trovano la loro validità anche nell'attualità. Il pàthos della distanza, o freno dell'erudizione, è la caratteristica che più di ogni altra contraddistingueva la tipologia di dotto che Fichte ha criticato: l'erudito chiuso nella propria torre d'avorio che respinge il mondo guardandolo con distanza aristocratica. Una prospettiva, questa, che ripudia totalmente la dimensione praticoemancipativa dell'intellettuale e che, per conseguenza, cade in una contraddizione irrisolvibile, icastica aporia Temi 51 Pagine 51-57 Vita pensata Anno XII n. 27-Settembre 2022

Research paper thumbnail of Kant e il progetto filosofico di un ewigen Frieden

S. Piazzese, Kant e il progetto filosofico di un ewigen Frieden, in «Vita pensata», vol. 23, anno X, novembre 2020, pp. 53-58, 2020

VITA 23 la filosofia come vita pensata pensata Rivista di filosofia «War is peace. Freedom is sla... more VITA 23 la filosofia come vita pensata pensata Rivista di filosofia «War is peace. Freedom is slavery. Ignorance is strength / La guerra è pace. La libertà è schiavitù. L'ignoranza è la forza» (

Research paper thumbnail of Ermeneutica della finitudine

S. Piazzese, Ermeneutica della finitudine, in «Dialoghi mediterranei», n. 60, marzo-aprile 2023, pp. 583-590, 2023

Research paper thumbnail of Cacciari e Musil (attraverso Nietzsche)

S. Piazzese, Cacciari e Musil (attraverso Nietzsche), in «Dialoghi mediterranei», n. 57, settembre-ottobre 2022, pp. 277-283, 2022

Research paper thumbnail of Ci sono dei e governano. Grande è il loro potere. Al tramonto di un Nomos

S. Piazzese, Ci sono dèi e governano, grande è la loro misura. Al tramonto di un Νomos, in «IlPequod», anno III/6, dicembre 2022, pp. 69-79

Motto Carta si face perché homo è fallace Copertina (Foto di Enrico Palma. Grafica di Michele Acc... more Motto Carta si face perché homo è fallace Copertina (Foto di Enrico Palma. Grafica di Michele Accardo) Le immagini presenti nel numero, ove non diversamente specificato, sono degli autori di ciascun contributo. Epigrafe del numero Dobbiamo essere grati alle persone che ci danno felicità, sono i deliziosi giardinieri grazie ai quali la nostra anima fiorisce. Ma ancora più grati dobbiamo essere alle donne malvage o anche soltanto indifferenti, agli amici crudeli che ci hanno fatto soffrire.

Research paper thumbnail of Recensione a M. Cacciari, Metafisica concreta, Adelphi, Milano 2023

S. Piazzese, recensione a M. Cacciari, Metafisica concreta, in «Discipline Filosofiche», vol. 14 gennaio 2025, ISSN: 1591-9625, 2025

Research paper thumbnail of Recensione a E. Stolfi, La giustizia in scena. Diritto e potere in Eschilo e Sofocle, Il Mulino, Bologna 2022

S. Piazzese , recensione a La giustizia in scena. Diritto e potere in Eschilo e Sofocle, in «Vita pensata», vol. 30, anno XIV, Maggio 2024, pp. 177-183, ISSN: 2038-4386, 2024

Anno xiv-n. 30, maggio 2024 Editoriale Sacro / Teologie I 6 Temi Danilo Breschi-Narcisismo samari... more Anno xiv-n. 30, maggio 2024 Editoriale Sacro / Teologie I 6 Temi Danilo Breschi-Narcisismo samaritano: la forma mentis del progressista neocristiano 8 Pio Colonnello-Tra αἰών e καιρός. Rileggendo Chronos di Alberto Giovanni Biuso 24 Francesco Coniglione-La difficile convivenza tra mistica e speculazione 30 Michele Del Vecchio-L'Epistola ai Romani di K. Barth. Il confronto con Paolo e le istanze di rinnovamento teologico e religioso 46 Alessandra Filannino Indelicato-Il sacro e il trauma. Sul deinòs pònos di Cassandra nell'Agamennone di Eschilo 57 Giuliano Giustarini-Sacrificio e innocenza: una declinazione del sacro nel Canone buddhista pāli 73 Eugenio Mazzarella-«Almeno sposto la polvere». Pensiero e poesia: il mistico 85 Roberto Melisi-L'Umanesimo e il sacro. A partire da Marsilio Ficino 94 Roberto Morani-All'ombra di Feuerbach. Kojève e la lettura ateoimmanentistica di Hegel

Research paper thumbnail of Recensione a M. Barison, Sul Concomitante. Metafisica e tecnica della violenza, Meltemi, Milano 2023

S. Piazzese, recensione a Sul concomitante. Metafisica e tecnica della violenza, in «Discipline Filosofiche», vol. 26 marzo 2024, ISSN: 1591-9625, 2024

Marcello Barison definisce Concomitante il principio fondamentale che caratterizza tutto il pensi... more Marcello Barison definisce Concomitante il principio fondamentale che caratterizza tutto il pensiero di Heidegger. E qui sorge l'esigenza di chiarire, sin da subito, il significato del concetto in questione in quanto esso mai compare nelle opere del filosofo. Come ogni domanda problematica in ambito filosofico richiede, bisogna partire da una più urgente interrogazione che sta a fondamento di tutte le successive domande e tentativi di risposta, bisogna innanzitutto e sempre rispondere alla domanda che cos'è filosofia? Secondo l'autore, filosofia è «l'irrevocabile accadere di qualcosa. […] la filosofia è l'esistenza di qualcosa che incomincia a parlare solo quando ci si risolve ad intenderlo come un discorso senza soggetto» (p. 13), non si tratta mai della pura e sola forma di una soggettività, e dunque, in questo caso, strettamente di Heidegger e di ciò che ha voluto dire a noi con il suo filosofare. Emblematica, stando a questa prospettiva, risulta l'epigrafe stessa del libro che consacra gli argomenti trattati al confronto con il pensiero heideggeriano, sicché l'approccio sviluppato è quello di un dialogo: non si scrive su Heidegger, si dialoga con il suo pensiero. E in ciò si realizza, forse, il più alto auspicio del filosofo di Friburgo, il quale a effige delle proprie opere ci teneva che fosse scritto: Wege-nicht Werke, itinerari-non opere. Confrontarsi con gli itinerari heideggeriani vuol dire aver ben chiara la profonda consapevolezza teoretica che ha accompagnato e forgiato il pensiero di Heidegger fino alla fine. Confrontarsi con gli itinerari heideggeriani e inoltrarsi nelle contrade, nei viottoli, nei sentieri, nelle radure di un pensare che ha segnato in modo indelebile e forte il Novecento fino a oggi comporta sempre il contatto con il nuovo, ovvero con quella freschezza del pensiero che emerge ancora oggi dal modo in cui Heidegger ha interpretato i filosofi e ha pensato movendo da essi. Cosa intende Barison con il concetto di Concomitante? Esso porta a chiarimento «il funzionamento di una struttura che sembra incessantemente operare all'interno di quel discorso senza soggetto che solo per convenzione chiamiamo 'la filosofia heideggeriana'. Di più: il Concomitante sembra essere la modalità fondamentale attraverso la quale quella filosofia pensa. Nel momento in cui esiste nel pensiero, essa verrebbe a coincidere con la necessità di articolarsi secondo quella struttura che qui chiamiamo il Concomitante» (p. 14). L'autore afferma che quanto di vero o falso possa esser detto sul Concomitante non dipende dalle conclusioni alle quali è possibile giungere una volta confrontato questo concetto con un'interpretazione del pensiero di Heidegger che si pone come "la più corretta" possibile. E poiché il principio che l'autore va cercando si schiude a partire dal confronto di Heidegger con il mondo greco, nel primo capitolo Tecnica e sapere. Informazione l'autore parte dalla seguente formulazione: «Heidegger e i greci, Heidegger e i tragici» (p. 47), laddove la e secondo l'ontologia della congiunzione (p. 39) indica il doppio movimento di un pensiero che ha presa sia sul passato che sul futuro: «la filosofia di Heidegger agisce sul pensiero greco in quanto passato e così, unitamente, lo modifica per il futuro, determinando ciò che questo passato, ossia il passato della filosofia greca, è nell'unica forma in cui possa essere», ovvero la forma di un passato che rispetto alla stessa filosofia che la pone, quella di Heidegger per l'appunto, appartiene al futuro. L'interpretazione dei Greci elaborata da Heidegger ha segnato così profondamente la filosofia del Novecento che anche coloro che hanno filosofato dopo di lui a partire dai Greci portano comunque i segni del potere istituente del pensiero heideggeriano (cfr. p. 28) che manifesta la capacità di agire sul passato e sul futuro: sul passato perché «l'orizzonte di azione della filosofia di Heidegger si estende talmente da agire sul pensiero greco e modificarlo» (p. 29), e sul futuro poiché la filosofia heideggeriana «dalla sua postazione storica […] rivela la possibilità di agire oltre se stessa, estendendo il suo raggio d'azione al pensiero affermatosi dopo di essa» (p. 29): la "sempiterna attualità del filosofico" consiste nel saper contenere tutti i tempi e tutte le loro propensioni (pp. 35-36). La formula Heidegger e i Greci va declinata nel modo più specifico Heidegger e i tragici, tenendo sempre presente che Barison, nella propria indagine, si apre alla possibilità che possa emergere qualcosa che «è

Research paper thumbnail of Recensione a D. Susanetti, L’altrove della tragedia greca, Carocci, Roma 2023

S. Piazzese, recensione a L’altrove della tragedia greca. Scene, parole e immagini, in «IlPequod», anno IV/8, dicembre 2023, pp. 117-121, ISSN: 2724-0738, 2023

Motto Carta si face perché homo è fallace Copertina (Foto di Enrico Palma. Grafica di Michele Acc... more Motto Carta si face perché homo è fallace Copertina (Foto di Enrico Palma. Grafica di Michele Accardo) Le immagini presenti nel numero, ove non diversamente specificato, sono degli autori di ciascun contributo. Epigrafe del numero La purezza non esiste-e tuttavia la purezza definisce la nostra vocazione.

Research paper thumbnail of Recensione a A. Filannino Indelicato, Per una filosofia del tragico. Tragedie greche, vita filosofica e altre vocazioni al Dionisiaco, Mimesis, Milano-Udine 2019

S. Piazzese, recensione a Per una filosofia del tragico. Tragedie greche, vita filosofica e altre vocazioni al Dionisiaco, in «Discipline Filosofiche», vol. 10 gennaio 2023, ISSN: 1591-9625, 2023

Comprendere vuol dire entrare nella struttura delle cose, attraversarle, coglierne i tratti disti... more Comprendere vuol dire entrare nella struttura delle cose, attraversarle, coglierne i tratti distintivi che indicano costantemente la tensione speculativa che si protende verso un fondamento ultimo; una tensione mai risolta che la tragedia greca coglie e che per prima nella storia enuncia chiaramente in forza della parola poetica. Alessandra Filannino Indelicato spiega per quali ragioni la filosofia dovrebbe occuparsi del tragico e rispondere, pertanto, a una vocazione al dionisiaco. Il saggio in questione ha a suo fondamento Dioniso, nume tutelare del teatro antico, la cui figura attraversa tutta l'opera in questione e a cui è consacrato interamente il secondo capitolo. L'autrice propone una chiave di lettura del tragico che ha come suo nucleo teoretico l'etica come filosofia prima e vita filosofica (cfr. p. 35). Qui il tragico è una «disposizione psichica e ontologica della condizione umana: l'esperienza dell'aporia e del dolore è inevitabile allo slancio primaverile che muove alle metamorfosi e questa non esclude affatto l'istanza goliardica né la leggerezza» (p. 113). La filosofia deve occuparsi del tragico perché in esso risiede la più alta comprensione dell'esistenza e dell'inevitabilità delle sue contraddizioni che l'uomo ha raggiunto; e se per filosofia s'intende anche la chiarificazione dell'esistenza (Existenzerhellung), come afferma Jaspers, la tragedia costituisce allora il grado più elevato di questa chiarificazione che continua a farsi strada nelle tumultuose acque della storia, prima di tutto e principalmente, come struttura dell'esistenza. Il discorso meramente estetico viene dopo. Posto questo imprescindibile, quanto metafisicamente essenziale, punto di partenza metodologico si comprende la motivazione per cui «nella tragedia l'uomo riesce a rappresentare se stesso, a forgiare e a dare forma e spazio alle sue paure, mostrando allo stesso tempo le ferite aperte di una disposizione all'umanità indiscutibilmente meticcia, spuria, bastarda, paradossale, irrisolvibile e in definitiva indispensabile per ciascuno di noi» (p. 36). Una delle premesse ermeneutiche che fonda la suddetta indispensabilità è che la tragedia non costituisce il campo esclusivo del tragico, ovvero l'esclusivo contesto in cui esso ha luogo. Tragedia, semmai, assurge a evento della polis che permette di rilevare lo spirito tragico nella totalità dei linguaggi artistici che dall'antico si protende fino a noi, fino alla contemporaneità, sino alle profondità della nostra esistenza qui, collocata nel nostro evo. La filosofia del tragico, secondo la proposta del saggio in questione, assume i connotati di una ricerca esistentiva che reclama la propria cogenza in ogni vita; presso i suoi sentieri speculativi ciascuno può trovare delle valide e fondate (che corrispondono al principio di realtà) chiavi di lettura per comprendere «quell'enorme testo che è la vita, perché questa possibilità non appartiene solo a esperti, dotti e accademici, ma fa parte di quell'umano di cui tutti, sebbene talvolta inconsapevoli, siamo portatori» (p. 41). Come non porre in stretta correlazione il sentimento tragico con la filosofia platonica? Sentiero filosoficamente arduo e carico di quella complessità che conduce a interrogativi che si caratterizzano come movimenti tellurici della storia delle idee. Dunque: e se a fondamento dell'interesse platonico per la ricerca della giustizia vi fosse proprio il sentimento tragico? L'autrice pone domande di questa portata speculativa, seguite sempre da argomenti che colgono e mostrano il nesso inscindibile tra la tragedia greca e il pensiero platonico (cfr. p. 57); sinergia che fa della prima il motore dello slancio filosofico e del secondo la forma diversa di logos già esistente e il cui fermento fu storicamente determinato anche dalla parola dei tragediografi. Filosofica è la tragedia. Nel senso che in essa si dispiega l'universo di domande e di risposte che scaturiscono da ogni escogitazione teoretica sorta dal problema del rapporto tra comprensione e verità. Quale rapporto, legame, è possibile pensare tra i due concetti? Se lo spirito tragico conduce irrimediabilmente alla problematicità della verità, quest'ultima può essere colta dall'intelletto e sviluppata

Research paper thumbnail of Recensione a Á. Heller, Tragedia e filosofia. Una storia parallela, a cura di A. Vestrucci, Castelvecchi, Roma 2020

S. Piazzese, recensione a Tragedia e filosofia. Una storia parallela, in «Discipline Filosofiche», vol. 16 maggio 2022, ISSN: 1591-9625, 2022

La relazione tra filosofia e tragedia, delineata in termini di storia parallela, è il tema centra... more La relazione tra filosofia e tragedia, delineata in termini di storia parallela, è il tema centrale dell'ultima opera (pubblicata postuma) di Ágnes Heller, figura di spicco della cosiddetta Scuola di Budapest. La filosofa parte dall'assunto hegeliano secondo cui un periodo storico è comprensibile solo a partire dalla sua fine. In particolare, tra le due forme del sapere umano in questione-tragedia e filosofia-vi sarebbe una dialettica alba-crepuscolo determinante lo spirito del tempo, ovvero: quando un periodo storico è nella sua massima fioritura la tragedia domina la scena; quando arriva il momento del suo tramonto, compimento, accade che la nottola di Minerva inizi il proprio volo, e dunque il tragico 'tramonta' cedendo la propria centralità al sorgere della filosofia. La prima testimonianza storica di questa alternanza dialettica, dice la filosofa, è riconducibile alla figura di Socrate, la cui filosofia fiorì quando la tragedia attica giunse al suo epilogo storico con la parola di Euripide. Il problema che emerge sin da subito è che Heller considera la storia della filosofia a partire da Socrate. Se è vero che con quest'ultimo ha inizio, ad Atene, un nuovo modo di fare filosofia che è possibile sussumere nella forma dialogico-semantica del lόgos didόnai, evento teoretico che determinerà tutti gli sviluppi storici successivi della filosofia, non bisogna dimenticare che nei secoli che precedono Socrate la filosofia non era inesistente o storicamente presente come un esercizio debole della ragione che andrà rafforzandosi nel tempo: la filosofia nasce grande, come Atena dalla testa di Zeus. Stupisce come una pensatrice che ha studiato Heidegger non ricordi quanto il filosofo sostiene in merito alla fase aurorale della filosofia. Da qui la comodità storiografica (o pregiudizio) molto riduttiva di chiamare i pensatori delle origini con il nome di presocratici. Dunque, se consideriamo l'universo teoretico dei pensatori delle origini e della sofistica, che ha pervaso ogni ambito del sapere e della conoscenza di quel tempo aprendo nuovi orizzonti al pensiero, la tesi di Heller perde di forza. Mentre Eschilo nel 460 a.C. circa, presso il teatro di Dioniso, ad Atene, metteva in scena Prometeo incatenato il fermento della filosofia era già in atto. Discorso diverso, come diversa è ogni epoca storica, va fatto per la modernità, periodo per il quale gli argomenti dell'opera risultano più precisi e puntuali anche se, ribadisce Heller, l'età moderna è il periodo storico che vede l'estensione della stessa dinamica descritta in riferimento all'antichità greca: Così fu ad Atene, e così è stato nell'Europa moderna (p. 19). Accostamento impreciso e storicamente problematico. Tra le premesse metodologiche e teoriche iniziali vi è anche quella di considerare tragedia e filosofia solo come generi letterari. Le motivazioni principali di questo approccio risiedono nel fatto che secondo l'autrice le radici antropologiche della tragedia e della filosofia sono essenzialmente differenti (p. 21) ma, nella loro differenza, nessuna delle due risulta radicata «nella condizione antropologica, o, se lo sono, sono semplicemente una delle tante espressioni e manifestazioni del nostro innato "desiderio di sapere"» (p. 31). Anche questa premessa risulta molto povera, a tratti contraddittoria, sia dal punto di vista argomentativo che dal punto di vista storico. Che la tragedia e la filosofia non siano radicate nella condizione antropologica è una fallacia dell'evidenza soppressa, un errore dettato da uno sguardo miope che considera un genere letterario-volendosi limitare a questa prospettiva, per seguire Heller-come se fosse un prodotto della cultura totalmente scisso dalla propria situazionalità, dalla propria storicità, dal tempo in cui è generato, prende forma e si manifesta entro l'orizzonte culturale dell'epoca. Il cammino parallelo di cui parla l'autrice sfugge a ogni assoluta determinazione in termini accostanti di sorellanza o escludenti di nebulosa distanza: il confronto con Hegel è imprescindibile, certo, ma una storia parallela non può non tener conto di alcune considerazioni critiche e fondamentali in relazione a ciò. Nella Fenomenologia dello spirito, precisamente nel capitolo sulla dialettica Knechtschaft-Herrschaft, il filosofo adopera il termine Versöhnung (conciliazione), che riprenderà nella sua Filosofia del diritto; concetto che implicitamente risponde alla domanda sulla relazione che la filosofia e la tragedia hanno da sempre avuto con la condizione umana, che è possibile considerare, oltretutto, loro fondamento costitutivo. L'epilogo della tragedia, in cui lo spirito tragico dis-tende tutta la sua potenza creatrice, termina con la

Research paper thumbnail of Recensione a A. G. Biuso, Disvelamento. Nella luce di un virus, Algra Editore, Viagrande 2022

S. Piazzese, recensione a Disvelamento. Nella luce di un virus, in «Discipline Filosofiche», vol. 4 luglio 2022, ISSN: 1591-9625, 2022

Research paper thumbnail of Recensione a A. G. Biuso, Animalia, Villaggio Maori Edizioni, Catania 2020

S. Piazzese, recensione a Animalia, in «Discipline Filosofiche», vol. 6 ottobre 2021, ISSN: 1591-9625, 2021

Cosa significa per una persona non vegetariana o vegana-per correttezza è giusto chiarire la pros... more Cosa significa per una persona non vegetariana o vegana-per correttezza è giusto chiarire la prospettiva di chi guarda-leggere Animalia di Alberto Giovanni Biuso? Certamente, questa è un'opera che interroga, che pone davanti a una realtà con la quale anche il carnivoro deve confrontarsi non solo come umano tra gli umani che abitano il mondo, ma soprattutto come responsabile diretto di quella «massa di corpi e di dolore […] generata, prodotta e stritolata ogni giorno in anonime strutture vicine alle nostre case» (p. 19), di cui egli è consumatore diretto e ministro. Se la filosofia ha come risultato la nascita di uno sguardo disincantato sul mondo, dove la meraviglia e il terrore (in questo caso solo il terrore) sono binomio inscindibile del 'vedere', allora Animalia è proprio dal dato fenomenologico della negazione di quel continuum relazionale, filogenetico, culturale, che lega Homo sapiens alle altre specie che prende le mosse per affermare che «l'umano va dunque compreso all'interno del più ampio cerchio ontologico del quale è parte. Esso non è infatti opposto e neppure al di fuori dell'animalità ma ne costituisce uno specifico ambito» (p. 22). Una visione antica dell'essere umano, certo, ma formulata in modo nuovo, come nuova è ogni teoresi che nel suo inseparabile legame con la storia del pensiero non rinuncia a risemantizzare ogni ambito dello spazio e del tempo. E qual è la visione che qui si ha dell'essere umano? Un ente in natura riconciliato con la sua dimensione ontologica fondamentale (che è suo fundamentum), la sua animalità. Un'animalità che finalmente riconosce il suo simile, il quale non è circoscritto solo al cerchio ristretto degli altri Homo

Research paper thumbnail of La vocazione tragica della forma. Note ai margini del saggio di Roberto Fai (Dialoghi mediterranei)

S. Piazzese, La vocazione tragica della forma. Note ai margini del saggio di Roberto Fai, in «Dialoghi mediterranei», n. 62, luglio 2023, pp. 580-587, ISSN 2384-9010, 2023

Research paper thumbnail of Recensione a A. G. Biuso, Chronos. Scritti di storia della filosofia, Mimesis, Milano-Udine 2023

S. Piazzese, recensione a Chronos. Scritti di storia della filosofia, in «In Circolo», n. 15, giugno 2023, pp. 179-184, ISSN 2531-4092, 2023

Stefano PIAZZESE Un frammento orfico afferma che Tempo, Χρόνος, è l'unico principio di tutte le c... more Stefano PIAZZESE Un frammento orfico afferma che Tempo, Χρόνος, è l'unico principio di tutte le cose. Da esso scaturiscono Etere e l'enorme voragine sconfinata e indeterminata: qui l'origine di tutti gli dèi secondo processione limitata e illimitata. 1 In Chronos. Scritti di storia della filosofia l'autore ripercorre i propri sentieri speculativi a partire dal principio di tutte le cose, il Tempo, esplorando diversi itinerari, ambiti filosofici, intesi come tentativi che l'uomo, nel corso della storia, ha edificato una volta "fuoriuscito" dal grande baratro, dalla grande voragine dell'indeterminazione, prendendo forma, diventando un ente finito. Se la finitezza dell'ente-uomo comporta il tentativo necessario di affrontare l'immenso baratro del caos dove, stando sempre al frammento citato all'inizio, non vi è alcun limite, ma solo oscurità ininterrotta, la filosofia è la più alta e ambiziosa espressione di questo tentativo. L'itinerario teoretico di Biuso ha nel fondamento il proprio inizio crono-logico: la tragedia eschilea, ovvero parola filosofica pronunciata in versi a partire dalla quale viene sviluppata la prospettiva storica del libro. Si tratta, infatti, di scritti di storia della filosofia poiché bisogna «fare della storia la vibrazione delle vite individuali e di queste vite il senso stesso dell'accadere storico» (p. 31). Le tragedie eschilee permettono di cogliere il plesso fondativo della Grecia antica e dell'Europa che risiede nella «potenza dell'elemento sacro nella formazione delle comunità umane» (Ibid.). Questo tratto distintivo e identitario dell'Occidente è agli occhi dell'autore decisivo per comprendere l'adesso della parola di Eschilo, la sua presenza ora. L'ermeneutica della tragedia eschilea proposta è un inno all'indiscussa sovranità di

Research paper thumbnail of Recensione a B. Di Giovanni, Figure di apocalisse. La potenza del Negativo nella storia d'Europa, Il Mulino, Bologna 2022

S. Piazzese, recensione a Figure di Apocalisse. La Potenza del Negativo nella storia d’Europa, in «IlPequod», anno IV/7, giugno 2023, 2023

Motto Carta si face perché homo è fallace Copertina (Foto di Paola Giordano. Grafica di Michele A... more Motto Carta si face perché homo è fallace Copertina (Foto di Paola Giordano. Grafica di Michele Accardo) Le immagini presenti nel numero, ove non diversamente specificato, sono degli autori di ciascun contributo. Epigrafe del numero Per convincere qualcuno della verità, non basta constatare la verità, occorre invece trovare la via dall'errore alla verità.

Research paper thumbnail of Recensione a F. W. J. Schelling, Filosofia dell'Arte (Philosophie der Kunst, 1859), trad di A. Klein, Morcelliana, Brescia 2022

S. Piazzese, Schelling e Pareyson: sulla rilevanza filosofica del cristianesimo come pensiero tragico, in «Lo Sguardo», N. 34, 2022 (I), pp. 357-368, 2022

Motto Carta si face perché homo è fallace Copertina (Foto di Enrico Palma. Grafica di Michele Acc... more Motto Carta si face perché homo è fallace Copertina (Foto di Enrico Palma. Grafica di Michele Accardo) Le immagini presenti nel numero, ove non diversamente specificato, sono degli autori di ciascun contributo. Epigrafe del numero Dobbiamo essere grati alle persone che ci danno felicità, sono i deliziosi giardinieri grazie ai quali la nostra anima fiorisce. Ma ancora più grati dobbiamo essere alle donne malvage o anche soltanto indifferenti, agli amici crudeli che ci hanno fatto soffrire.

Research paper thumbnail of Recensione a A. G. Biuso, Tempo e materia. Una metafisica,  L. S. Olschki Editore, Firenze 2020

S. Piazzese, recensione a Tempo e materia. Una metafisica, in «Bollettino della Società Filosofica Italiana», n. 232, Gennaio-Aprile 2021, 2021

Research paper thumbnail of Recensione a Aa. Vv. La libertà ostinata. Machiavelli e i confini del potere, a cura di A. Scuderi, Mimesis, Milano-Udine 2018

S. Piazzese, recensione a La libertà ostinata. Machiavelli e i confini del potere, in «Vita pensata», vol. 18, anno IX, febbraio 2019, 2029

PAolo CiPollA L'ossimoro deLL'imperatore giuLiano: chiesa pagana e toLLeranza intoLLerante CArmel... more PAolo CiPollA L'ossimoro deLL'imperatore giuLiano: chiesa pagana e toLLeranza intoLLerante CArmelo Crimi gregorio nazianzeno, Lo ps.-nonno e gLi dèi greci luCreziA FAvA un itinerario neL mito gnostico DAniele iozziA L'abbagLio deL beLLo. tra pLatone e mi-cheLangeLo Giusy rAnDAzzo una prospettiva panteistica AriAnnA rotonDo nonno di panopoLi, poeta di dioniso e di cristo AUTORI Alberto GiovAnni biuso pavese pagano RECENSIONI Alberto GiovAnni biuso La via degLi dèi. sapienza greca, misteri antichi e percorsi di iniziazione steFAno PiAzzese La Libertà ostinata. machiaveLLi e i confini deL potere VISIONI Alberto GiovAnni biuso don Juan NEES GAbriele Armento e GiorGiA rossi sui Limiti dei monoteismi enriCo PAlmA iL museo deLLa non civiLtà SCRITTURA CREATIVA

Research paper thumbnail of Recensione a L. Canfora, La democrazia dei signori, Laterza, Roma-Bari 2022

S. Piazzese, recensione a La democrazia dei signori, in «Il Pequod», anno III/5, giugno 2022, pp. 163-168, 2022

Epigrafe del numero Vive, in ogni tristezza, la più profonda tendenza al silenzio, e questo è inf... more Epigrafe del numero Vive, in ogni tristezza, la più profonda tendenza al silenzio, e questo è infinitamente di più che incapacità e malavoglia di comunicare. Ciò che è triste si sente interamente conosciuto dall'inconoscibile. Walter Benjamin Recensione a: F. Capra, Il Tao della fisica (Davide Amato) p. Recensione a: S. Critchley, Note sul suicidio (Sarah Dierna) p. Recensione a: A.G. Biuso, Disvelamento. Nella luce di un virus (Enrico Palma) p. Recensione a: L. Canfora, La democrazia dei signori (Stefano Piazzese) p. Recensione a: F. Santocono, Una specie di magia. Io e Freddie (Mattia Spanò) p.

Research paper thumbnail of Recensione a M. Borghesi, Hegel. La cristologia idealista, Studium edizioni, Roma 2018

S. Piazzese, recensione a Hegel. La cristologia idealista, in «Quaderni leif», Semestrale del Centro Interdipartimentale di Studi su Pascal e il Seicento (CESPES), Università di Catania, 16/2018, pp. 197-199

Research paper thumbnail of Recensione a A. Pace Giannotta, Fenomenologia enattiva. Mente, coscienza e natura, Mimesis, Milano-Udine 2022

S. Piazzese, recensione a Fenomenologia enattiva, in «Vita pensata», vol. 28, anno XIII, Aprile 2023, pp. 90-92, 2023

Research paper thumbnail of Recensione a M. Ferraris, Agostino. Fare la verità, Il Mulino, Bologna 2022

S. Piazzese, recensione a Agostino. Fare la verità, in «In Circolo», n. 14, dicembre 2022, pp. 290-294, 2022

Research paper thumbnail of Forma-tragedia ed esistenza. Alcune considerazioni a partire da Metafisica della tragedia di G. Lukács

S. Piazzese, Forma-tragedia ed esistenza. Alcune considerazioni a partire da Metafisica della tragedia di G. Lukács (Seminario internazionale "Forma e interpretazione. Prospettive estetiche ed ermeneutiche", Torino, 4-5 giugno 2024), 2024

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Research paper thumbnail of La formalizzazione del conflitto nel pensiero eschileo

Student Conference organizzata dal Dottorato di ricerca in Scienze umanistiche, presso il Dipartimento di Civiltà antiche e moderne dell’Università degli Studi di Messina (Messina, 7-8 maggio 2024), 2024

Panel F Conflitti coloniali Aula 11-II piano discussant Salvatore Speziale Antonino Campagna (Sap... more Panel F Conflitti coloniali Aula 11-II piano discussant Salvatore Speziale Antonino Campagna (Sapienza-UniRoma1): Reciprocità conflittuale. Rileggere i rapporti mediterranei tra asimmetrie e co-dipendenze nella prima età moderna Eugenio Enea (UniMe): «Testimoni scomodi». I missionari comboniani di fronte alla guerra coloniale portoghese Marianna Lunardini (Sapienza-UniRoma1): La questione del confine Etiopia-Somalia e il ruolo dell'Italia durante l'Afis: un conflitto preannunciato Giorgio Toso (UniGe): Le ripercussioni militari e sociali della guerra d'Indipendenza greca sulla Tunisia (1821-1830) Pausa pranzo ore 13.30

Research paper thumbnail of Sul concetto di stupore. Una considerazione schellinghiana attraverso Pareyson

S. Piazzese, Sul concetto di stupore. Una considerazione schellinghiana attraverso Pareyson (Atti del Convegno SFI "Le parole della filosofia. Le metamorfosi del vocabolario del pensiero nella storia", Napoli 2023), 2023

Research paper thumbnail of Presentazione del saggio di R. Fai "La vita e le forme. Sulla crisi della potenza istituente" (Siracusa, 13.05.2023), 2023

Presentazione del saggio di R. Fai "La vita e le forme. Sulla crisi della potenza istituente" (Siracusa, 13.05.2023), 2023

S. Piazzese, La vocazione tragica della forma. Note ai margini del saggio di Roberto Fai, in «Dia... more S. Piazzese, La vocazione tragica della forma. Note ai margini del saggio di Roberto Fai, in «Dialoghi mediterranei», n. 62, luglio 2023, pp. 580-587, ISSN 2384-9010

Research paper thumbnail of Sul concetto di stupore. Una considerazione schellinghiana attraverso Pareyson

Convegno Nazionale della Società Filosofica Italiana "Le parole della filosofia. Le metamorfosi del vocabolario del pensiero nella storia", presso la Società Nazionale di Scienze, Lettere e Arti in Napoli / Università di Napoli Federico II (17-19.04.2023), 2023

Research paper thumbnail of Tormento, giustizia e salvezza nell'Agamennone di Eschilo

Seminario organizzato dall'Asfu presso il Dipartimento di Scienze Umanistiche dell'Università di Catania (31.03.2022), 2022