Stefania Irene Sini | Università degli Studi del Piemonte Orientale "Amedeo Avogadro" (original) (raw)
Papers by Stefania Irene Sini
I massicci cambiamenti che investono le città russe dopo la Rivoluzione di Ottobre, a cominciare ... more I massicci cambiamenti che investono le città russe dopo la Rivoluzione di Ottobre, a cominciare dalla riorganizzazione degli spazi abitativi e dalla nuova toponomastica, sono oggetto di riflessione teorica, impegno pratico e narrazione da parte di intellettuali e artisti che, in diversa misura, collaborano alla edificazione della società sovietica o soltanto la osservano e descrivono. L'intervento si soffermerà su alcuni casi esemplari di racconto del vissuto urbano a Mosca negli anni Venti, con particolare riguardo a Boris Pasternak, Michail Bulgakov e Valentin Kataev.
ENTHYMEMA, Jul 8, 2020
Intervista ad Antoine Volodine
Public Knowledge Project PLN, Feb 1, 2023
In ricordo di Costanzo Di Girolamo (1948-2022).
RSSI. Recherches sémiotiques. Semiotic inquiry, 1998
This essay explores Bakhtin's work with the aim of showing that the concept of intonation occupi... more This essay explores Bakhtin's work with the aim of showing that the concept of
intonation occupies a central place in all the fields of inquiry touched on by the
Russian philosopher. Starting with Voloshinov/Bakhtin's linguistics, moving on to
the moral philosophy of "Toward a Philosophy of the Act" and the "Author and Hero"
essay, and working toward Bakhtin's theory of the novel in the Dostoevsky book, we
see to what extent intonation, tone, and accent describe not only the expressive-axiological boundary that lies between the "I" and the "Other", but also the engaging distance of participation. Intonafion is the perceptive-evaluative relationship that links various "value centers" together or joins the different points of view and practicaÌ reasons constituted in an "ongoing event".
Cet essai explore les ecrits de Bakhtine afin de montrer que la notion d'intonation occupe une place centrale dans tous les domaines de recherche etudies par le philosophe russe. Commencant par la théorie linguistique esquissée par Volochinov / Bakhtine, passant par la philosophie morale que nous voyons dans "Pour une philosophie de l'acte et "L'auteur et le heros", et finissant par la theorie du roman telle qu'elle se dessine dans la "Poétique de Dostoïevsky," nous voyons à quel point il est vrai de dire que l'intonation, le ton et l'accent decrivent a la fois la frontiere expressive-axiologique entre le moi et l';autre et la distance engageante, participative qui les relie. L';intonation participe donc de la relation perceptive-evaluative entre differents "centres evaluatifs", c'est-a-dire des points de vue et des raisons de la vie pratique qui se constituent dans l'"evenement en cours".
Revue des études slaves, 2017
Boris Kazanskij: retorica e poetica del discorso di Lenin / Boris Kazansky: Rhetoric and Poetics in Lenin's Discourse, 2023
Abstract – Lo stile di Lenin, incisivo e dai tratti distintivi ben marcati, è stato per i formali... more Abstract – Lo stile di Lenin, incisivo e dai tratti distintivi ben marcati, è stato per i formalisti banco di prova e di confronto fondamentale per applicare le proprie teorie alla con-temporaneità più stringente. Particolarmente indicativo, a questo riguardo, è il numero 1(5) di LEF, uscito nel 1924 e dedicato alla lingua di Lenin. Vi partecipa anche Boris Ka-zanskij, personalità poliedrica, antichista di formazione, per il quale proprio la retorica e l’oratoria classiche ripensate nella prospettiva del presente divengono chiave di accesso e di analisi del fenomeno del discorso leniniano nonché fondamentale oggetto di dialogo con i membri dell’OPOJaZ alle prese con una necessaria apertura degli orizzonti teorici e metodologici. Obiettivo di questo contributo è presentare per la prima volta al lettore italiano l’autore, ancora poco studiato, e analizzarne l’articolo del 1924, confrontandolo poi con un più breve scritto del 1939 dedicato allo stesso argomento ma di impostazione ben diversa. Di entrambi i testi, inediti in italiano, si presenta in appendice la traduzione.
Being sharp and characterized by well-marked distinctive features, Lenin’s style was, for the Formalists, a crucial ground for applying their theories to the most contemporary issues. Particularly indicative in this respect is issue 1(5) of the LEF magazine, published in 1924 and devoted to Lenin’s language. It also includes an article by Boris Kazansky, a multifaceted personality, trained as a classicist; for him, the classical rhetoric and oratory, rethought from the perspective of the present, became the key to addressing Lenin’s discourse and its devices, as well as a fundamental object of dialogue with the members of OPOJaZ grappling with a necessary opening of theoretical and methodological horizons. The aim of this contribution is to present for the first time to the Italian reader the author, who is still little known, and to analyse his 1924 article, comparing it with a shorter text from 1939 on the same subject but built with a very different approach. A translation of both texts, never published before in Italian, is presented in the appendix.
Keywords – Boris Kazansky; Lenin’s discourse; Russian Formalism; Rhetoric; Oratory; Poetics.
Boris Kazanskij: retorica e poetica del discorso / Boris Kazansky: Rhetoric and Poetics in Lenin's Discoursedi Lenin, 2023
Lo stile di Lenin, incisivo e dai tratti distintivi ben marcati, è stato per i forma-listi banco ... more Lo stile di Lenin, incisivo e dai tratti distintivi ben marcati, è stato per i forma-listi banco di prova e di confronto fondamentale per applicare le proprie teorie alla con-temporaneità più stringente. Particolarmente indicativo, a questo riguardo, è il numero 1(5) di LEF, uscito nel 1924 e dedicato alla lingua di Lenin. Vi partecipa anche Boris Ka-zanskij, personalità poliedrica, antichista di formazione, per il quale proprio la retorica e l’oratoria classiche ripensate nella prospettiva del presente divengono chiave di accesso e di analisi del fenomeno del discorso leniniano nonché fondamentale oggetto di dialogo con i membri dell’OPOJaZ alle prese con una necessaria apertura degli orizzonti teorici e metodologici. Obiettivo di questo contributo è presentare per la prima volta al lettore italiano l’autore, ancora poco studiato, e analizzarne l’articolo del 1924, confrontandolo poi con un più breve scritto del 1939 dedicato allo stesso argomento ma di impostazione ben diversa. Di entrambi i testi, inediti in italiano, si presenta in appendice la traduzione.
Abstract – Being sharp and characterized by well-marked distinctive features, Lenin’s style was, for the Formalists, a crucial ground for applying their theories to the most contemporary issues. Particularly indicative in this respect is issue 1(5) of the LEF magazine, published in 1924 and devoted to Lenin’s language. It also includes an article by Boris Kazansky, a multifaceted personality, trained as a classicist; for him, the classical rhetoric and oratory, rethought from the perspective of the present, became the key to addressing Lenin’s discourse and its devices, as well as a fundamental object of dialogue with the members of OPOJaZ grappling with a necessary opening of theoretical and methodological horizons. The aim of this contribution is to present for the first time to the Italian reader the author, who is still little known, and to analyse his 1924 article, comparing it with a shorter text from 1939 on the same subject but built with a very different approach. A translation of both texts, never published before in Italian, is presented in the appendix.
Una sintetica contestualizzazione teorica degli interventi presentati al seminario “Teorie della ... more Una sintetica contestualizzazione teorica degli interventi presentati al seminario “Teorie della narrazione a confronto” tenutosi all’Universita Sapienza di Roma il 14 e 15 febbraio 2018. In this presentation, the readers will find a short theoretical contextualization of the interventions read on the occasion of the seminar “Teorie della narrazione a confronto”, held at Sapienza University of Rome on 14th and 15th February 2018.
Si tratta della bibliografia ragionata e commentata dei lavori in lingua russa di e su Michail Ba... more Si tratta della bibliografia ragionata e commentata dei lavori in lingua russa di e su Michail Bachtin apparsi dal 1995 al 2015. Il lavoro \ue8 diviso in due parti. Nella prima si rende conto della Raccolta delle opere (Sobranie so\u10dinenij) uscita fra il 1997 e il 2012, la prima edizione scientifica degli scritti completi di Bachtin che con i suoi sette poderosi tomi costituisce una svolta fondamentale per la conoscenza e l\u2019interpretazione del pensiero del critico, teorico della letteratura e filosofo russo. Il presente repertorio bibliografico vuole innanzi tutto illustrare la ricchezza di un lavoro editoriale e testologico che non soltanto ha offerto alla lettura molti materiali di archivio, la maggior parte dei quali finora inediti, ma ha restituito i lavori gi\ue0 noti in una veste filologicamente affidabile, sia per le molte lacune sanate e gli errori corretti, sia per ci\uf2 che attiene alla disposizione di interi blocchi di testo. Dalla Sobranie emergono importanti notizie che ci aiutano a comprendere meglio la formazione e il profilo culturale di Michail Michajlovi\u10d, sottraendolo all\u2019isolamento che la sua vicenda biografica e il contesto storico in cui si \ue8 trovato a operare hanno contribuito a disegnargli intorno. La Raccolta delle opere rende ora esplicite molte fonti del suo pensiero che in precedenza erano semplicemente congetturate e ne d\ue0 a conoscere altrettante di cui nemmeno si sospettava. Nella seconda parte , dedicata alle Opere di Michail Bachtin, scritta in collaborazione con Elizaveta Illarionova, autrice delle schede che recano in calce la sua firma, annovera in ordine cronologico monografie, volumi collettanei e soprattutto pubblicazioni periodiche in ordine cronologico apparsi dal 1995 al 2015. Per ogni anno preso in considerazione abbiamo deciso di dare la precedenza a queste ultime, in larga misura responsabili della vitalit\ue0 e della continuit\ue0 degli studi bachtiniani. Alle raccolte abbiamo fatto seguire le monografie, i capitoli singoli e i saggi in volumi e in periodici collocandoli secondo l\u2019ordine alfabetico del nome degli autori. Dal punto di vista puramente numerico abbiamo letto, riassunto, tradotto e annotato: nella prima parte, per le Opere di Michail Bachtin: 10 volumi con 94 testi di varia estensione; per un totale di oltre 6000 pagine; nella seconda parte, per le Opere su Michail Bachtin: 35 uscite di riviste periodiche con 304 contributi; 20 volumi di raccolte con 258 saggi, 16 monografie; 40 contributi singoli in volumi o periodici, per un totale di 601 contributi
The present essay will explore legal areas of Giambattista Vico\u2019s thought from a rhetorical ... more The present essay will explore legal areas of Giambattista Vico\u2019s thought from a rhetorical and literary perspective. In particular, the essay will focus on the idea of \uabperson\ubb as it is investigated in De uno and New Science. The euristic quality of the notion of fictio iuris will be identified as generative core of the imaginative universal theory. The notion of legal person, made to stand for a whole collectivity, is a case in point. It will also be stressed the crucial role Vico awards to fictio iuris in the process that allowed ancient Roman law to tame violence while at the same time complying with the sacredness of its form. Vico\u2019s conclusions are supported by modern juridical scholarship, which collocates the birth of fictio as part of the development of sacrificial practice in symbolic direction. The tie linking fictio to civics is thus configured as poietic field open to verisimilitude, an horizon of possibilities that can be narrated and that humans will a...
Si traduce il primo paragrafo del primo capitolo del volume inedito in Italia Kul\u2019tura Jazyk... more Si traduce il primo paragrafo del primo capitolo del volume inedito in Italia Kul\u2019tura Jazyka (1924/1929) del linguista e teorico della letteratura russo Grigorij O.Vinokur. Dopo una rassegna dei principali episodi della lingusitica del XIX secolo \u2013 da Boas a Schleicher a neogrammatici \u2013 Vinokur esamina analiticamente il contributo di Ferdinand De Saussure rilevandone gli aspetti teoreticamente fondamentali ma anche i punti critici. In particolare propone un ripensamento delle nozioni di diacronia e di parole per configurare una storia della lingua intesa come stilistica storica, dove stile \ue8 inteso in senso eminentemente sociale. Si affrontano poi questioni pratiche relative alla stilistica, come per esempio i forti cambiamenti subiti dalla toponomastica dopo la Rivoluzione d\u2019Ottobre dove le direttive politiche devono di necessit\ue0 confrontarsi con l\u2019uso linguistico vivo popolare invalso. / We translate the first paragraph of the first chapter of Kul&#...
Letteratura e Letterature, 2023
Introduction and commentary to the first Italian translation of Mikhail Bakhtin’s search pages on... more Introduction and commentary to the first Italian translation of Mikhail
Bakhtin’s search pages on serious-comic theory (1944).
Si rintraccia la genesi del concetto di opera letteraria e artistica come struttura nel pensiero ... more Si rintraccia la genesi del concetto di opera letteraria e artistica come struttura nel pensiero russo del primo Novecento, con attenzione privilegiata ai Formalisti dei quali si evidenziano molteplici letture filosofiche. Ci si sofferma in particolare sulla fortunata traduzione russa (1911) di Philosophie der Kunst del filosofo tedesco Broder Christiansen, scritto fondamentale per larga parte dell\u2019estetica, della teoria della dell\u2019arte e della letteratura russe del periodo. Di questo saggio si mette a fuoco la nozione di dominante, la quale otterr\ue0 ampia diffusione grazie soprattutto a Roman Jakobson. Del pensiero del grande linguista emerge la forte matrice teleologica, che pervade del resto l\u2019idea di opera come intero propria di molti Formalisti. Si conclude con qualche rapido accenno all\u2019immagine del dispositivo, oggetto di recenti discussioni in ambito francese. / In this essay, I explore the genesis of the concept of literary and artistic work as a whole...
A partire dal concetto di "discorso di ri-uso" (Heinrich Lausberg, quindi Franco Briosc... more A partire dal concetto di "discorso di ri-uso" (Heinrich Lausberg, quindi Franco Brioschi), analizziamo le forme proto-testuali del diritto romano antico, secondo la descrizione articolata da Vico nel Diritto Universale (formola, exemplum, oratio, fictio). In particolare, studiamo la nozione di fictio iuris e il suo ruolo ontogenetico e filogenetico nell\u2019attivit\ue0 retorico-immaginativa dei primi popoli, sottolineando cos\uec il valore euristico della fictio iuris in direzione delle discoverte della Scienza nuova. Esploriamo inoltre questo concetto alla luce del suo sviluppo nella filosofia del diritto contemporanea oltre che delle pi\uf9 recenti teorie della finzione. / Starting from the concept of "discourse of re-use" (Heinrich Lausberg, then Franco Brioschi), we analyze the proto-textual forms of ancient Roman law according Vico\u2019s description in the Universal Law (formula, exemplum, oratio, fictio). In particular, we study the notion of fictio iuris and its role in the ontogenetic and phylogenetic rhetorical-imaginative activity of the first peoples, thus emphasizing the heuristic value of fictio iuris in the direction of the discoveries of the New Science. Furthermore, we explore this concept in the light both of its development in the modern philosophy of law, and of the most recent theories of fiction
Si presenta il saggio di Boris \uc8jchenbaum uscito per la prima volta in \uabLef\ubb I (5), 1924... more Si presenta il saggio di Boris \uc8jchenbaum uscito per la prima volta in \uabLef\ubb I (5), 1924, con il titolo di Osnovnye stilevye tendencii re\u10di Lenina [Le tendenze stilistiche fondamentali del discorso di Lenin], di cui si d\ue0 di seguito la prima traduzione italiana. La morte di Lenin nel gennaio 1924 \ue8 occasione per il gruppo di studiosi gravitanti intorno all'Opojaz di intervenire sulla rivista di Majakovskij con un'analisi della lingua e dello stile di Lenin. Si tratta di un momento estremamente critico per i formalisti, aggrediti da pi\uf9 parti dalla critica ufficiale sempre pi\uf9 intransigente. D'altronde \ue8 anche il momento di un necessario ripensamento di alcuni presupposti teorici posti alla base dell'orientamento formalista, a cominciare dalla troppo rigida distinzione tra lingua poetica e lingua pratica. Il lavoro di \uc8jchenbaum mostra con particolare evidenza la messa a punto di questo ripensamento, dovuto tanto a pressioni esterne quan...
Si presentano al pubblico russo le riflessioni di Giambattista Vico sulla "logica poetica&qu... more Si presentano al pubblico russo le riflessioni di Giambattista Vico sulla "logica poetica", dove la retorica \ue8 intesa come forma primigenia espressiva dell'umanit\ue0 nella costruzione dell'assetto civile. / \u420\u443\u441\u441\u43a\u43e\u439 \u43f\u443\u431\u43b\u438\u43a\u435 \u43f\u440\u435\u434\u441\u442\u430\u432\u43b\u44f\u44e\u442\u441\u44f \u440\u430\u437\u43c\u44b\u448\u43b\u435\u43d\u438\u44f \u414\u436. \u412\u438\u43a\u43e \u43e \uab\u43f\u43e\u44d\u442\u438\u447\u435\u441\u43a\u43e\u439 \u43b\u43e\u433\u438\u43a\u435\ubb, \u433\u434\u435 \u440\u438\u442\u43e\u440\u438\u43a\u430 \u43f\u43e\u43d\u438\u43c\u430\u435\u442\u441\u44f \u43a\u430\u43a \u43f\u435\u440\u432\u43e\u440\u43e\u434\u43d\u430\u44f \u444\u43e\u440\u43c\u430 \u432\u44b\u440\u430\u436\u435\u43d\u438\u44f \u447\u435\u43b\u43e\u432\u435\u447\u435\u441\u442\u432\u430 \u432 \u441\u43e\u437\u434\u430\u43d\u438\u438 \u446\u438\u432\u438\u43b\u438\u437\u430\u446\u438\u438
Roman Jakobson, linguistica e poetica, 2018
«E si delineava chiaramente un fronte unico di scienza, arte, letteratura, vita, ricco di nuovi, ... more «E si delineava chiaramente un fronte unico di scienza, arte, letteratura, vita, ricco di nuovi, ancora ignoti valori di futuro». Così nel 1977, conversando con Bengt Jangfeldt, Roman Jakobson racconta i suoi anni studenteschi trascorsi in un’«epoca di cataclismi» da cui sono travolti con gli assetti dell’Europa e del mondo intero tutti i campi della conoscenza. «Sembrava», ricorda l’anziano studioso guardando indietro a oltre sessanta anni prima, «che si stesse creando la scienza delle nuove..
I massicci cambiamenti che investono le città russe dopo la Rivoluzione di Ottobre, a cominciare ... more I massicci cambiamenti che investono le città russe dopo la Rivoluzione di Ottobre, a cominciare dalla riorganizzazione degli spazi abitativi e dalla nuova toponomastica, sono oggetto di riflessione teorica, impegno pratico e narrazione da parte di intellettuali e artisti che, in diversa misura, collaborano alla edificazione della società sovietica o soltanto la osservano e descrivono. L'intervento si soffermerà su alcuni casi esemplari di racconto del vissuto urbano a Mosca negli anni Venti, con particolare riguardo a Boris Pasternak, Michail Bulgakov e Valentin Kataev.
ENTHYMEMA, Jul 8, 2020
Intervista ad Antoine Volodine
Public Knowledge Project PLN, Feb 1, 2023
In ricordo di Costanzo Di Girolamo (1948-2022).
RSSI. Recherches sémiotiques. Semiotic inquiry, 1998
This essay explores Bakhtin's work with the aim of showing that the concept of intonation occupi... more This essay explores Bakhtin's work with the aim of showing that the concept of
intonation occupies a central place in all the fields of inquiry touched on by the
Russian philosopher. Starting with Voloshinov/Bakhtin's linguistics, moving on to
the moral philosophy of "Toward a Philosophy of the Act" and the "Author and Hero"
essay, and working toward Bakhtin's theory of the novel in the Dostoevsky book, we
see to what extent intonation, tone, and accent describe not only the expressive-axiological boundary that lies between the "I" and the "Other", but also the engaging distance of participation. Intonafion is the perceptive-evaluative relationship that links various "value centers" together or joins the different points of view and practicaÌ reasons constituted in an "ongoing event".
Cet essai explore les ecrits de Bakhtine afin de montrer que la notion d'intonation occupe une place centrale dans tous les domaines de recherche etudies par le philosophe russe. Commencant par la théorie linguistique esquissée par Volochinov / Bakhtine, passant par la philosophie morale que nous voyons dans "Pour une philosophie de l'acte et "L'auteur et le heros", et finissant par la theorie du roman telle qu'elle se dessine dans la "Poétique de Dostoïevsky," nous voyons à quel point il est vrai de dire que l'intonation, le ton et l'accent decrivent a la fois la frontiere expressive-axiologique entre le moi et l';autre et la distance engageante, participative qui les relie. L';intonation participe donc de la relation perceptive-evaluative entre differents "centres evaluatifs", c'est-a-dire des points de vue et des raisons de la vie pratique qui se constituent dans l'"evenement en cours".
Revue des études slaves, 2017
Boris Kazanskij: retorica e poetica del discorso di Lenin / Boris Kazansky: Rhetoric and Poetics in Lenin's Discourse, 2023
Abstract – Lo stile di Lenin, incisivo e dai tratti distintivi ben marcati, è stato per i formali... more Abstract – Lo stile di Lenin, incisivo e dai tratti distintivi ben marcati, è stato per i formalisti banco di prova e di confronto fondamentale per applicare le proprie teorie alla con-temporaneità più stringente. Particolarmente indicativo, a questo riguardo, è il numero 1(5) di LEF, uscito nel 1924 e dedicato alla lingua di Lenin. Vi partecipa anche Boris Ka-zanskij, personalità poliedrica, antichista di formazione, per il quale proprio la retorica e l’oratoria classiche ripensate nella prospettiva del presente divengono chiave di accesso e di analisi del fenomeno del discorso leniniano nonché fondamentale oggetto di dialogo con i membri dell’OPOJaZ alle prese con una necessaria apertura degli orizzonti teorici e metodologici. Obiettivo di questo contributo è presentare per la prima volta al lettore italiano l’autore, ancora poco studiato, e analizzarne l’articolo del 1924, confrontandolo poi con un più breve scritto del 1939 dedicato allo stesso argomento ma di impostazione ben diversa. Di entrambi i testi, inediti in italiano, si presenta in appendice la traduzione.
Being sharp and characterized by well-marked distinctive features, Lenin’s style was, for the Formalists, a crucial ground for applying their theories to the most contemporary issues. Particularly indicative in this respect is issue 1(5) of the LEF magazine, published in 1924 and devoted to Lenin’s language. It also includes an article by Boris Kazansky, a multifaceted personality, trained as a classicist; for him, the classical rhetoric and oratory, rethought from the perspective of the present, became the key to addressing Lenin’s discourse and its devices, as well as a fundamental object of dialogue with the members of OPOJaZ grappling with a necessary opening of theoretical and methodological horizons. The aim of this contribution is to present for the first time to the Italian reader the author, who is still little known, and to analyse his 1924 article, comparing it with a shorter text from 1939 on the same subject but built with a very different approach. A translation of both texts, never published before in Italian, is presented in the appendix.
Keywords – Boris Kazansky; Lenin’s discourse; Russian Formalism; Rhetoric; Oratory; Poetics.
Boris Kazanskij: retorica e poetica del discorso / Boris Kazansky: Rhetoric and Poetics in Lenin's Discoursedi Lenin, 2023
Lo stile di Lenin, incisivo e dai tratti distintivi ben marcati, è stato per i forma-listi banco ... more Lo stile di Lenin, incisivo e dai tratti distintivi ben marcati, è stato per i forma-listi banco di prova e di confronto fondamentale per applicare le proprie teorie alla con-temporaneità più stringente. Particolarmente indicativo, a questo riguardo, è il numero 1(5) di LEF, uscito nel 1924 e dedicato alla lingua di Lenin. Vi partecipa anche Boris Ka-zanskij, personalità poliedrica, antichista di formazione, per il quale proprio la retorica e l’oratoria classiche ripensate nella prospettiva del presente divengono chiave di accesso e di analisi del fenomeno del discorso leniniano nonché fondamentale oggetto di dialogo con i membri dell’OPOJaZ alle prese con una necessaria apertura degli orizzonti teorici e metodologici. Obiettivo di questo contributo è presentare per la prima volta al lettore italiano l’autore, ancora poco studiato, e analizzarne l’articolo del 1924, confrontandolo poi con un più breve scritto del 1939 dedicato allo stesso argomento ma di impostazione ben diversa. Di entrambi i testi, inediti in italiano, si presenta in appendice la traduzione.
Abstract – Being sharp and characterized by well-marked distinctive features, Lenin’s style was, for the Formalists, a crucial ground for applying their theories to the most contemporary issues. Particularly indicative in this respect is issue 1(5) of the LEF magazine, published in 1924 and devoted to Lenin’s language. It also includes an article by Boris Kazansky, a multifaceted personality, trained as a classicist; for him, the classical rhetoric and oratory, rethought from the perspective of the present, became the key to addressing Lenin’s discourse and its devices, as well as a fundamental object of dialogue with the members of OPOJaZ grappling with a necessary opening of theoretical and methodological horizons. The aim of this contribution is to present for the first time to the Italian reader the author, who is still little known, and to analyse his 1924 article, comparing it with a shorter text from 1939 on the same subject but built with a very different approach. A translation of both texts, never published before in Italian, is presented in the appendix.
Una sintetica contestualizzazione teorica degli interventi presentati al seminario “Teorie della ... more Una sintetica contestualizzazione teorica degli interventi presentati al seminario “Teorie della narrazione a confronto” tenutosi all’Universita Sapienza di Roma il 14 e 15 febbraio 2018. In this presentation, the readers will find a short theoretical contextualization of the interventions read on the occasion of the seminar “Teorie della narrazione a confronto”, held at Sapienza University of Rome on 14th and 15th February 2018.
Si tratta della bibliografia ragionata e commentata dei lavori in lingua russa di e su Michail Ba... more Si tratta della bibliografia ragionata e commentata dei lavori in lingua russa di e su Michail Bachtin apparsi dal 1995 al 2015. Il lavoro \ue8 diviso in due parti. Nella prima si rende conto della Raccolta delle opere (Sobranie so\u10dinenij) uscita fra il 1997 e il 2012, la prima edizione scientifica degli scritti completi di Bachtin che con i suoi sette poderosi tomi costituisce una svolta fondamentale per la conoscenza e l\u2019interpretazione del pensiero del critico, teorico della letteratura e filosofo russo. Il presente repertorio bibliografico vuole innanzi tutto illustrare la ricchezza di un lavoro editoriale e testologico che non soltanto ha offerto alla lettura molti materiali di archivio, la maggior parte dei quali finora inediti, ma ha restituito i lavori gi\ue0 noti in una veste filologicamente affidabile, sia per le molte lacune sanate e gli errori corretti, sia per ci\uf2 che attiene alla disposizione di interi blocchi di testo. Dalla Sobranie emergono importanti notizie che ci aiutano a comprendere meglio la formazione e il profilo culturale di Michail Michajlovi\u10d, sottraendolo all\u2019isolamento che la sua vicenda biografica e il contesto storico in cui si \ue8 trovato a operare hanno contribuito a disegnargli intorno. La Raccolta delle opere rende ora esplicite molte fonti del suo pensiero che in precedenza erano semplicemente congetturate e ne d\ue0 a conoscere altrettante di cui nemmeno si sospettava. Nella seconda parte , dedicata alle Opere di Michail Bachtin, scritta in collaborazione con Elizaveta Illarionova, autrice delle schede che recano in calce la sua firma, annovera in ordine cronologico monografie, volumi collettanei e soprattutto pubblicazioni periodiche in ordine cronologico apparsi dal 1995 al 2015. Per ogni anno preso in considerazione abbiamo deciso di dare la precedenza a queste ultime, in larga misura responsabili della vitalit\ue0 e della continuit\ue0 degli studi bachtiniani. Alle raccolte abbiamo fatto seguire le monografie, i capitoli singoli e i saggi in volumi e in periodici collocandoli secondo l\u2019ordine alfabetico del nome degli autori. Dal punto di vista puramente numerico abbiamo letto, riassunto, tradotto e annotato: nella prima parte, per le Opere di Michail Bachtin: 10 volumi con 94 testi di varia estensione; per un totale di oltre 6000 pagine; nella seconda parte, per le Opere su Michail Bachtin: 35 uscite di riviste periodiche con 304 contributi; 20 volumi di raccolte con 258 saggi, 16 monografie; 40 contributi singoli in volumi o periodici, per un totale di 601 contributi
The present essay will explore legal areas of Giambattista Vico\u2019s thought from a rhetorical ... more The present essay will explore legal areas of Giambattista Vico\u2019s thought from a rhetorical and literary perspective. In particular, the essay will focus on the idea of \uabperson\ubb as it is investigated in De uno and New Science. The euristic quality of the notion of fictio iuris will be identified as generative core of the imaginative universal theory. The notion of legal person, made to stand for a whole collectivity, is a case in point. It will also be stressed the crucial role Vico awards to fictio iuris in the process that allowed ancient Roman law to tame violence while at the same time complying with the sacredness of its form. Vico\u2019s conclusions are supported by modern juridical scholarship, which collocates the birth of fictio as part of the development of sacrificial practice in symbolic direction. The tie linking fictio to civics is thus configured as poietic field open to verisimilitude, an horizon of possibilities that can be narrated and that humans will a...
Si traduce il primo paragrafo del primo capitolo del volume inedito in Italia Kul\u2019tura Jazyk... more Si traduce il primo paragrafo del primo capitolo del volume inedito in Italia Kul\u2019tura Jazyka (1924/1929) del linguista e teorico della letteratura russo Grigorij O.Vinokur. Dopo una rassegna dei principali episodi della lingusitica del XIX secolo \u2013 da Boas a Schleicher a neogrammatici \u2013 Vinokur esamina analiticamente il contributo di Ferdinand De Saussure rilevandone gli aspetti teoreticamente fondamentali ma anche i punti critici. In particolare propone un ripensamento delle nozioni di diacronia e di parole per configurare una storia della lingua intesa come stilistica storica, dove stile \ue8 inteso in senso eminentemente sociale. Si affrontano poi questioni pratiche relative alla stilistica, come per esempio i forti cambiamenti subiti dalla toponomastica dopo la Rivoluzione d\u2019Ottobre dove le direttive politiche devono di necessit\ue0 confrontarsi con l\u2019uso linguistico vivo popolare invalso. / We translate the first paragraph of the first chapter of Kul&#...
Letteratura e Letterature, 2023
Introduction and commentary to the first Italian translation of Mikhail Bakhtin’s search pages on... more Introduction and commentary to the first Italian translation of Mikhail
Bakhtin’s search pages on serious-comic theory (1944).
Si rintraccia la genesi del concetto di opera letteraria e artistica come struttura nel pensiero ... more Si rintraccia la genesi del concetto di opera letteraria e artistica come struttura nel pensiero russo del primo Novecento, con attenzione privilegiata ai Formalisti dei quali si evidenziano molteplici letture filosofiche. Ci si sofferma in particolare sulla fortunata traduzione russa (1911) di Philosophie der Kunst del filosofo tedesco Broder Christiansen, scritto fondamentale per larga parte dell\u2019estetica, della teoria della dell\u2019arte e della letteratura russe del periodo. Di questo saggio si mette a fuoco la nozione di dominante, la quale otterr\ue0 ampia diffusione grazie soprattutto a Roman Jakobson. Del pensiero del grande linguista emerge la forte matrice teleologica, che pervade del resto l\u2019idea di opera come intero propria di molti Formalisti. Si conclude con qualche rapido accenno all\u2019immagine del dispositivo, oggetto di recenti discussioni in ambito francese. / In this essay, I explore the genesis of the concept of literary and artistic work as a whole...
A partire dal concetto di "discorso di ri-uso" (Heinrich Lausberg, quindi Franco Briosc... more A partire dal concetto di "discorso di ri-uso" (Heinrich Lausberg, quindi Franco Brioschi), analizziamo le forme proto-testuali del diritto romano antico, secondo la descrizione articolata da Vico nel Diritto Universale (formola, exemplum, oratio, fictio). In particolare, studiamo la nozione di fictio iuris e il suo ruolo ontogenetico e filogenetico nell\u2019attivit\ue0 retorico-immaginativa dei primi popoli, sottolineando cos\uec il valore euristico della fictio iuris in direzione delle discoverte della Scienza nuova. Esploriamo inoltre questo concetto alla luce del suo sviluppo nella filosofia del diritto contemporanea oltre che delle pi\uf9 recenti teorie della finzione. / Starting from the concept of "discourse of re-use" (Heinrich Lausberg, then Franco Brioschi), we analyze the proto-textual forms of ancient Roman law according Vico\u2019s description in the Universal Law (formula, exemplum, oratio, fictio). In particular, we study the notion of fictio iuris and its role in the ontogenetic and phylogenetic rhetorical-imaginative activity of the first peoples, thus emphasizing the heuristic value of fictio iuris in the direction of the discoveries of the New Science. Furthermore, we explore this concept in the light both of its development in the modern philosophy of law, and of the most recent theories of fiction
Si presenta il saggio di Boris \uc8jchenbaum uscito per la prima volta in \uabLef\ubb I (5), 1924... more Si presenta il saggio di Boris \uc8jchenbaum uscito per la prima volta in \uabLef\ubb I (5), 1924, con il titolo di Osnovnye stilevye tendencii re\u10di Lenina [Le tendenze stilistiche fondamentali del discorso di Lenin], di cui si d\ue0 di seguito la prima traduzione italiana. La morte di Lenin nel gennaio 1924 \ue8 occasione per il gruppo di studiosi gravitanti intorno all'Opojaz di intervenire sulla rivista di Majakovskij con un'analisi della lingua e dello stile di Lenin. Si tratta di un momento estremamente critico per i formalisti, aggrediti da pi\uf9 parti dalla critica ufficiale sempre pi\uf9 intransigente. D'altronde \ue8 anche il momento di un necessario ripensamento di alcuni presupposti teorici posti alla base dell'orientamento formalista, a cominciare dalla troppo rigida distinzione tra lingua poetica e lingua pratica. Il lavoro di \uc8jchenbaum mostra con particolare evidenza la messa a punto di questo ripensamento, dovuto tanto a pressioni esterne quan...
Si presentano al pubblico russo le riflessioni di Giambattista Vico sulla "logica poetica&qu... more Si presentano al pubblico russo le riflessioni di Giambattista Vico sulla "logica poetica", dove la retorica \ue8 intesa come forma primigenia espressiva dell'umanit\ue0 nella costruzione dell'assetto civile. / \u420\u443\u441\u441\u43a\u43e\u439 \u43f\u443\u431\u43b\u438\u43a\u435 \u43f\u440\u435\u434\u441\u442\u430\u432\u43b\u44f\u44e\u442\u441\u44f \u440\u430\u437\u43c\u44b\u448\u43b\u435\u43d\u438\u44f \u414\u436. \u412\u438\u43a\u43e \u43e \uab\u43f\u43e\u44d\u442\u438\u447\u435\u441\u43a\u43e\u439 \u43b\u43e\u433\u438\u43a\u435\ubb, \u433\u434\u435 \u440\u438\u442\u43e\u440\u438\u43a\u430 \u43f\u43e\u43d\u438\u43c\u430\u435\u442\u441\u44f \u43a\u430\u43a \u43f\u435\u440\u432\u43e\u440\u43e\u434\u43d\u430\u44f \u444\u43e\u440\u43c\u430 \u432\u44b\u440\u430\u436\u435\u43d\u438\u44f \u447\u435\u43b\u43e\u432\u435\u447\u435\u441\u442\u432\u430 \u432 \u441\u43e\u437\u434\u430\u43d\u438\u438 \u446\u438\u432\u438\u43b\u438\u437\u430\u446\u438\u438
Roman Jakobson, linguistica e poetica, 2018
«E si delineava chiaramente un fronte unico di scienza, arte, letteratura, vita, ricco di nuovi, ... more «E si delineava chiaramente un fronte unico di scienza, arte, letteratura, vita, ricco di nuovi, ancora ignoti valori di futuro». Così nel 1977, conversando con Bengt Jangfeldt, Roman Jakobson racconta i suoi anni studenteschi trascorsi in un’«epoca di cataclismi» da cui sono travolti con gli assetti dell’Europa e del mondo intero tutti i campi della conoscenza. «Sembrava», ricorda l’anziano studioso guardando indietro a oltre sessanta anni prima, «che si stesse creando la scienza delle nuove..
The Turkish enemy and the eastern European space in Giambattista Vico’s Deeds of Antonio Carafa, in Guido Abbattista (Ed.), Global Perspectives in Modern Italian Culture. Knowledge and Representation of the World in Italy from the Sixteenth to the Early Nineteenth Century, Routledge, 2021
This contribution intends to examine Giambattista Vico’s De rebus gestis Antonj Caraphaei (Naples... more This contribution intends to examine Giambattista Vico’s De rebus gestis Antonj Caraphaei (Naples, Felice Mosca, 1716), which is a biography of Antonio Carafa (1642-1693), marshal in the service of Leopold I of Habsburg, engaged in the 1670s and 1680s fight against the Turks in the eastern part of the empire. In the battlefields between Austria, Hungary, Transylvania and Croatia, the struggle with the Turks was transformed into a “just war” between Christians and Muslims while, at the same time, Catholics and Protestants fought each other in the clashes with the Hungarian rebel Imre Thököly. Within the context of the rhetorical constraints of historical narration, Vico reflected on the presence of foreigners within and at the borders of Europe, describing their attitudes and behaviours, and raised questions about what consequences their presence could cause in terms of ‘Reason of State’. As Vico himself testified in his own autobiography, Vita di Giambattista Vico scritta da se medesimo (1723-1731), the reading of Ugo Grotius’s De iure belli ac pacis helped him prepare Carafa’s biography, supported by the Tacitean themes that were extremely influential in European political discourses between the seventeenth and eighteenth centuries. Through a rhetorical-narrative analysis focusing on the ways of organizing the narrator’s voice, the point of view and the representation of the characters, this essay will show what traits of the adversary emerge from the story.
Stefania Sini, Franca Sinopoli (eds), Percorsi di teoria e comparatistica letteraria, Pearson, 2021
Lavoro corale che intende offrire alcuni punti di vista aggiornati, con i relativi “percorsi”, su... more Lavoro corale che intende offrire alcuni punti di vista aggiornati, con i relativi “percorsi”, sugli elementi teorici e metodologici fondamentali per lo studio della letteratura in quanto conoscenza e insegnamento di un’arte della parola rappresentata da opere correlate in un sistema dinamico di rapporti cronotopici da scandagliare comparativamente, insieme all’esplorazione di problemi, spazi e nuove possibilità di convergenza e interconnessione tra letteratura e altri fenomeni della cultura.
L'uscita dell'eroe dalla cornice dell'opera. Appunti bachtiniani in Il testo e l'opera. Studi in ricordo di Franco Brioschi, a cura di Laura Neri e Stefania Sini, Milano, Ledizioni, 2015
Si presentano alcuni testi di Michail Bachtin venuti alla luce con l'edizione russa della Sobrani... more Si presentano alcuni testi di Michail Bachtin venuti alla luce con l'edizione russa della Sobranie sočinenij (Raccolta delle opere, 1997-2012), uno dei quali (Il problema del sentimentalismo) si offre qui in prima traduzione italiana. Ne emerge un ridimensionamento della centralità del comico e del carnevalesco nel pensiero dello studioso russo, e appaiono di contro valorizzati aspetti antieroici, patetici, intimistici, dell’esistenza, che rimandano al ruolo decisivo della "serietà non ufficiale" quale componente costitutiva del realismo moderno e della morfologia storica del genere romanzo . Ci si sofferma quindi sulla riflessione bachtiniana intorno alle forme dell'autobiografia, con particolare attenzione al genere della confessione.
Roman Jakobson, Linguistica e poetica, eds. Stefania Sini, Marina Castagneto, Edoardo Esposito, Milano, Ledizioni, 2018
Proceedings of the International Conference "Roman Jakobson. Linguistics and Poetics", Milano/Ver... more Proceedings of the International Conference "Roman Jakobson. Linguistics and Poetics", Milano/Vercelli, 18-20/11/2015
è una figura ancora non sufficientemente indagata, di cui si conoscono solo alcuni testi, davvero... more è una figura ancora non sufficientemente indagata, di cui si conoscono solo alcuni testi, davvero pochi rispetto a una riflessione che esplora tutti i generi letterari e affronta autori diversissimi, da Anna Achmatova a Nikolaj Leskov, da Lev Tolstoj a Vladimir Majakovskij tra gli altri. Storico e teorico, professore e critico militante, erudito filologo e testimone diretto delle sperimentazioni artistiche del suo tempo, in particolare del cinema, Èjchenbaum dedica la sua intera esistenza alla letteratura coniugando l'imperativo del rigore scientifico con una percezione sempre acuta degli accadimenti storici in cui si trova a vivere e operare. Fra l'energia laboriosa del periodo della Rivoluzione e le minacciose pressioni dei critici ufficiali durante tre lunghi decenni, a partire dalla metà degli anni venti il teorico e capofila dell'OPoJaz avvia un ripensamento complessivo dell'esperienza formalista che senza rinunciare ai fondamentali risultati raggiunti aprirà nuovi orizzonti fecondi di possibilità per la ricerca letteraria a venire. Stefania Sini insegna Letterature comparate e Letteratura italiana all'Università del Piemonte Orientale. Le sue principali pubblicazioni sono dedicate a Giambattista Vico (Figure vichiane. Retorica e topica della "Scienza nuova", 2005), Michail Bachtin (Una critica del pensiero dialogico, 2011), i formalisti russi. Ha fondato e dirige Enthymema. Rivista internazionale di critica, teoria e filosofia della letteratura.
Index of issues 15 and 16
ENN7 + IGEL 2023 + ELIT Conferences Schedule overview, 2023
ENN7 + IGEL 2023 + ELIT Rhythm, Speed, Path: Spatiotemporal Experiences in Narrative, Poetry, and... more ENN7 + IGEL 2023 + ELIT
Rhythm, Speed, Path: Spatiotemporal Experiences in Narrative, Poetry, and Drama
September 26-28, 2023 – Monopoli, Italy
The aim of the conference is to offer a space for a discussion about the role and enactment of spatiotemporal experiences in narrative, lyrical, and performative works. The focus is on narrative theory in relation to literary studies, theory of versification, performance studies, and other relevant domains.
Incontro con Lorenzo Cardilli, Elisa Gambaro, Paolo Giovannetti, Bruno Pischedda. Introduce Stefa... more Incontro con Lorenzo Cardilli, Elisa Gambaro, Paolo Giovannetti, Bruno Pischedda. Introduce Stefania Sini
In occasione dei 10 anni della rivista “Enthymema”
Seminario di Studi "Teorie e pratiche della narrazione a confronto". A cura di Stefania Sini e Fr... more Seminario di Studi "Teorie e pratiche della narrazione a confronto". A cura di Stefania Sini e Franca Sinopoli, Vercelli, Università Del Piemonte Orientale, Dipartimento di Studi Umanistici, 21-22 febbraio 2019
Congresso internazionale "Vico e oltre. Frantumi di antichità, scorsa di secoli, nuove scienze". ... more Congresso internazionale "Vico e oltre. Frantumi di antichità, scorsa di secoli, nuove scienze". Vercelli, Dipartimento di Studi Umanistici, Università del Piemonte orientale, 17_18 aprile 2018
International seminar, Vercelli, Dept. of Humanities, 28/02/2017
Scopo di questo progetto didattico e di ricerca è esaminare l’opera di Leone (1909-1944) e Natali... more Scopo di questo progetto didattico e di ricerca è esaminare l’opera di Leone (1909-1944) e Natalia Ginzburg (1916-1991) alla luce dell’indissolubile intreccio fra attività intellettuale e creativa e impegno civile che caratterizza il loro contributo alla storia italiana ed europea del XX secolo.
Muovendo dalla presentazione delle biografie e dei contesti in cui si collocano, procederemmo alla lettura e commento di alcuni loro scritti, ad un confronto sul ruolo svolto da entrambi nella casa editrice Einaudi, e alla sperimentazione di metodologie didattiche per la promozione della letteratura.
Il programma include 5 seminari, le lezioni magistrali di Mario Barenghi –
teorico, critico letterario e specialista di letteratura italiana moderna e
contemporanea – e di Domenico Scarpa – curatore delle opere di Natalia per Einaudi – nonché la conclusione dei lavori affidata a Carlo Ginzburg. I partecipanti saranno coinvolti in un’esperienza di ascolto, analisi, riflessione, in costante dialogo con studiosi di differenti ambiti disciplinari e teorici. Inoltre, lavoreranno a dei progetti personali sotto la supervisione di un docente, i quali saranno presentati e discussi durante sessioni plenarie dedicate.
Quaderni del Circolo Filologico Linguistico Padovano - 31 -, 2016
Sono numerose le osservazioni di Michail Bachtin sul carattere “plurivoco”, “pluritonale” e “plur... more Sono numerose le osservazioni di Michail Bachtin sul carattere “plurivoco”, “pluritonale” e “pluriaccentuale” di silenzi, pause, preterizioni del testo e sulla contiguità di ellissi, ironia e antifrasi nelle repliche del dialogo fra gli eroi e fra autore ed eroe dell’opera letteraria. I dati emersi in particolare dalle analisi stilistiche dei romanzi di Dostoevskij conferiscono concretezza di esemplificazione alla fenomenologia del non detto e delle sue potenzialità figurali che lo studioso russo elabora a partire dagli anni Venti fino agli anni Settanta del Novecento, e si saldano alle riflessioni teoriche registrate sui suoi quaderni di lavoro. Assai rilevante risulta in questo senso il confronto serrato da lui condotto con gli scritti del filosofo tedesco Otto Bollnow. Allievo di George Misch (altro autore caro a Bachtin), rappresentante di una corrente di pensiero situata all’incrocio tra fenomenologia, filosofia della vita e storicismo diltheyano, Bollnow dedica ampio spazio al silenzio nella sua opera Die Ehrfurcht del 1947 che Bachtin legge attentamente, compendia e traduce in russo. Anche per l’opera precedente di Bollnow Das Wesen der Stimmungen (1941) Bachtin mostra interesse, e non per caso, visto il ruolo fondamentale assegnato alle tonalità emotive dall’antropologia filosofica e dalla filosofia del linguaggio e della letteratura bachtiniane fin da loro sorgere. Anche grazie a Bollnow il pensatore russo prosegue dunque la sua ricerca sulle modalità di incarnazione/traduzione testuale di quelle manifestazioni dell’affettività umana che mostrano la struttura costitutiva del rapporto di alterità. In esse infatti agiscono contemporaneamente, secondo Bollnow, “due forze contrastanti, una di avvicinamento all’oggetto, l’altra di distanziamento” (nei termini di Bachtin è la vne-nachodimost’: ‘trovarsi-fuori’ o ‘esotopia’); una “passiva attività” che è al contempo “attiva passività”. L’esito della ricerca bachtiniana conduce così all’individuazione delle forme testuali delle Stimmungen nei modi del parlare indiretto. Se poi il sentimento (Gehfül nell’accezione ristretta esplicitata da Bollnow) è rivolto a un oggetto, è intenzionale, determinato, la Stimmung, al contrario, non ha un oggetto determinato, è indeterminata “colorazione dell’esistenza”; con un’equazione metaforica, si potrebbe allora dire che il sentimento sta alla tonalità emotiva come la parola sta al silenzio. In entrambi i casi Bachtin rifugge però dalla dicotomia irriducibile e dalla tentazione apofatica: cerca invece, tenacemente, il corpo vivo e parlante della latenza, nel darsi responsabile della loro relazione reciproca.
Il seminario si propone di riflettere, in una prospettiva transdisciplinare e transnazionale, su... more Il seminario si propone di riflettere, in una prospettiva transdisciplinare e transnazionale, sul rapporto tra gli studi narratologici "classici" e le successive e recenti proposte teoriche sulla narrazione sviluppatesi in contesti disciplinari e culturali diversi.
The goal of this summer school is to explore the role of emotions in literature, namely with re... more The goal of this summer school is to
explore the role of emotions in literature,
namely with respect to the excess of
pathos in different forms and times.
Pathos has been a fundamental aspect of
literature in every epoch. Great poetry
has always foregrounded its ability to
represent feelings, evoke intense and
vivid moods, and elicit readers’ emotions
and empathy. On the other hand, the
novel – the genre dominating literary
modernity – has been o!en accused of
indulging in sentimental excess, giving
too much space to melodramatic
expression. Indeed, in Western cultures,
there is a widespread suspicion towards
pathos, which has o!en been identified
as a shortcoming of literature. Great
books – according to a common implicit
assumption – can prompt reflection and
laughter, but not tears: pathos only
concerns lowbrow production.
The summer school is an opportunity to
engage in a reflection on issues related to
pathos in literature in the last few
centuries. Different perspectives will be
taken into account: specific literary
works, reader response theory, cognitive
narratology, transmedia adaptation, and
publishing history.
The program includes 5 seminars and
plenary talks by Karin Kukkonen –
specialised in eighteenth-century
literature and cognitive literary studies –
Françoise Lavocat – leading scholar on
the facts/fiction debate – and Paolo
Giovannetti – expert of poetry and
nineteenth-century Italian literature.
Participants will be involved in
dialoguing with scholars specialised in
different fields and they will work on
personal projects that will be presented
and discussed during plenary sessions.
Seminar FLECIR with the participation of ENN members “Teorie e pratiche della narrazione a confro... more Seminar FLECIR with the participation of ENN members “Teorie e pratiche della narrazione a confronto: Narrare e Simulare” / “Theories and Practices of Narration: A Comparative Approach. Narrating and Simulating ” Vercelli, Dipartimento di Studi Umanistici, 12/03/2024, 9.00-18.00
2018/2019 Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi
ENN and IGEL are societies with intersecting interests and methodologies, so we decided to create... more ENN and IGEL are societies with intersecting interests and methodologies, so we decided to create an opportunity to stimulate the dialogue between the two communities. The joint theme of this year's conferences is Rhythm, Speed, Path: Spatiotemporal Experiences in Narrative, Poetry, and Drama, hence submissions related to this topic will be given priority.
(le français suit-English follows) Call for papers per numero tematico Termine per l'invio di pro... more (le français suit-English follows) Call for papers per numero tematico Termine per l'invio di proposte: 15 giugno 2020 Cacciatore, coltivatore, allevatore: tre funzioni antropologiche nella letteratura L'antropologia descrive generalmente la relazione dell'uomo con l'ambiente naturale attraverso quattro categorie, basate sulle modalità con cui l'uomo acquisisce quei beni che soddisfano i suoi bisogni, soprattutto alimentari: la caccia e la raccolta (in cui la flora e la fauna del territorio sono sfruttati per il sostentamento del gruppo umano), l'agricoltura (in cui l'uomo consapevolmente semina vegetali e si nutre col frutto del raccolto, tramite la domesticazione delle piante), l'allevamento (in cui gli uomini crescono e nutrono bestiame, lo addomesticano e lo fanno riprodurre) e infine l'industria (in cui viene sfruttata l'energia dei combustibili o di altri elementi naturali per produrre beni). Tra queste modalità, sono soprattutto la caccia, la raccolta, la coltivazione e l'allevamento le primissime e più durature attività in cui si è articolato storicamente l'homo oeconomicus, rappresentando le sue principali fonti di approvvigionamento alimentare, e che hanno anche plasmato altri ambiti della cultura umana, come la religione, l'arte e la narrazione. Il presente numero tematico di Polythesis intende proporre una riflessione sul modo in cui i tre diversi rapporti strumentali con l'ambiente sopra citati abbiano influenzato la cultura in generale e soprattutto la letteratura, fornendo a questa un repertorio di archetipi, motivi, immagini, intrecci, tipologie di personaggio, ma anche-sul piano genetico-il Sitz im Leben per determinate forme poetiche. Si potranno proporre articoli che prendano in considerazione singoli testi letterari, generi e correnti letterarie, forme di arte verbale folklorica (fiabe, miti ecc.), che sfruttino le tre attività che apportano cibo come fonti mitopoietiche e figurative, che elaborino, valorizzino ed arricchiscano il rapporto socio-economico, religioso o mitologico delle comunità umane con l'animale-ucciso, addomesticato, mangiato-, con la pianta-fruttifera e concepita collettivamente come raccolto-e con la terra-dispensatrice di cibo e di vita quando lavorata dall'uomo. Esempi di applicazione poetica o letteraria di questi archetipi, anche in funzione simbolica e metaforica, non scarseggiano: se ne forniscono di seguito alcuni spunti, che chiaramente non possono essere esaustivi e non escludono altri orizzonti.
Enthymema XXXI , 2022
In ricordo di Costanzo Di Girolamo (1948-2022).
Stefania Sini, Identificazioni rifratte. Lo stile civile di Dante e Vico nella comprensione di Erich Auerbach, in F. Lomonaco and C. Megale, editors, DANTE E VICO. Alle radici della vita civile , 2021
Keywords: Dante Alighieri, Giambattista Vico, Erich Auerbach, style, stylistics, hermeneutics, hi... more Keywords:
Dante Alighieri, Giambattista Vico, Erich Auerbach, style, stylistics, hermeneutics, historicism.
Il volume presenta un'esposizione per percorsi dedicati alle competenze fondamentali e irrinuncia... more Il volume presenta un'esposizione per percorsi dedicati alle competenze fondamentali e irrinunciabili dello studio della letteratura e al contempo attenti ai cambiamenti in atto nel sistema della cultura contemporanea nonché al ruolo che l’esperienza letteraria svolge in un contesto transnazionale e di costitutiva transmedialità. Vengono dunque esaminate alcune grandi aree della disciplina come la narratologia, lo studio del testo poetico, la retorica, puntando a valorizzarne gli sviluppi teorici e le applicazioni pratiche nell’analisi critica dei testi letterari, e si riflette inoltre sulle diverse relazioni fra letteratura e altre aree del sapere umanistico come per esempio l'antropologia, la traduttologia, le Medical Humanities, la geocritica, gli studi di genere, le Digital humanities.
Da un lato vengono messe a fuoco le più importanti questioni teoriche da sempre al centro della riflessione sulla letteratura e le più recenti proposte metodologiche e critiche offrendo ai lettori gli strumenti principali di analisi e interpretazione del testo letterario. Dall’altro si esplorano i molteplici rapporti che intrecciano la produzione e la ricezione della letteratura con altre aree della cultura e con le riflessioni e pratiche che attraversano il mondo contemporaneo, al di là dei confini istituzionali fra le discipline.
Entrambe le curatrici fanno tesoro della esperienza didattica maturata nei loro corsi universitari e guardano a una diffusione del volume in ambito accademico nonché nel contesto del più ampio pubblico degli studiosi di letteratura interessati ad un approccio critico aggiornato.
The book presents an itinerary dedicated to the fundamental and indispensable competences of the study of literature and, at the same time, attentive to the changes taking place in the system of contemporary culture and to the role that literary experience plays in a transnational context of constitutive transmediality. Some major areas of the discipline are therefore examined, such as narratology, the study of the poetic text, rhetoric, aiming to enhance their theoretical developments and practical applications in the critical analysis of literary texts, and also reflect on the different relationships between literature and other areas of humanities such as anthropology, translation studies, medical humanities, geocriticism, gender studies, digital humanities. On the one hand, the most important theoretical questions that have always been at the centre of reflection on literature are brought into focus, along with the most recent methodological and critical proposals, offering readers the main tools for analysing and interpreting literary texts. On the other hand, the multiple relationships that weave the production and reception of literature with other areas of culture and with the reflections and practices that cross the contemporary world, beyond the institutional boundaries between disciplines, are explored. Both editors draw on the teaching experience gained in their university courses and look to disseminate the volume in the academic sphere as well as in the context of the wider public of literature scholars interested in an up-to-date critical approach.