Serenella Rolfi Ozvald | Roma Tre University, Rome, Italy (original) (raw)
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Papers by Serenella Rolfi Ozvald
Seminario del Dottorato di ricerca in Storia, territorio e patrimonio culturale del Dipartimento ... more Seminario del Dottorato di ricerca in Storia, territorio e patrimonio culturale del Dipartimento di Studi Umanistici a cura di Silvia Ginzburg
Neville Rowley terrà un seminario su "Wilhelm von Bode, il Quattrocento e i musei di Berlino" dal 22 al 24 ottobre 2018 nell'AULA MAGNA della Scuola di Lettere Filosofia Lingue via Ostiense 234-235
Article by Serenella Rolfi Ozvald
Written sources and other texts – the dictionary of Gaetano Moroni - provides evidence in change ... more Written sources and other texts – the
dictionary of Gaetano Moroni - provides
evidence in change in the tradition of diplomatic
gift in the course of Eighteenth century.
Which is the characteristic
of the gift and the innovation in
diplomatic practice in the second half of
eigtheenth century? This study intend to
stress the intersection between public and
private diplomacy and the reciprocal influence
between Grand Tour and diplomatic
gift. Two cases, the visit of Ferdinando
governator of Milano in 1780, and the vist
of imperor Francesco I in 1819, are the
framework of this essay.
Il difetto di lontananza. Appunti sui viaggi di Cosimo III nel Nord Europa, in "Ricerche di Storia dell'arte" 54, 1994
The North European travels of Cosimo de' Meidici, sixth Granduke of Tuscany, which took place bet... more The North European travels of Cosimo de' Meidici, sixth Granduke of Tuscany, which took place between 1667 and 1669 and related corrspondance trow light on those spatial relationships which help our understanding of expanding frontiers not simply in terms of territorial borders but as an enlarged cultural and economic experience. Research has been made into the means by which information about markets and geographically distant places was exchanged. Examination was made of the reports and correspondence to be found in the State Archives in Florence, some of which is already known to scholars. The correspondence between the Granduke's secretary and Florentine residents abroad provides a starting point from which we can give form and voice to "dealers" such as Francesco Feroni and Gioacchino Guasconi in their role as distant intermediaries in the market for fine arts. The role of "artis-exeprt" stimulate a consideration of an emerging awareness of stylistic distance in which the use of local "artist-expert" suggests the geographical-stylistic attribution outlined by Lione Pascoli in his Lives. The existence of a wider art market also signifies a recognition of local traditions which are both spatially far removed and, at the same time, distanced in time with a return to the Transalpine Gothic style. This is evident in observations on Northern architecture, the Cologne Cathedral is described as being a "better interpretation" of the Gotic style than the Milan Duomo.
Tavolini e cortine: l’inventario Giustiniani del 1638 e altre collezioni romane del Seicento, in «Quaderni di Storia dell’arte» 6, 1998
Talks by Serenella Rolfi Ozvald
Events, seminars, talks by Serenella Rolfi Ozvald
Il carteggio d’artista raccoglie trentuno saggi dedicati alle lettere d’artista in epoca moderna.... more Il carteggio d’artista raccoglie trentuno saggi dedicati alle lettere d’artista in epoca moderna. In una prospettiva transnazionale, studiosi e gruppi di ricerca europei si sono interrogati sulle potenzialità delle corrispondenze di pittori, scultori e architetti che la storiografia sette-ottocentesca ha reso riconoscibili come fonte per la storia dell’arte. I saggi qui riuniti ne indagano le tipologie, i modelli storiografici e letterari, privilegiando una lettura volta all’analisi delle dinamiche e ai fenomeni di irraggiamento prodotti dai soggiorni di lunga e media durata degli artisti nella capitale pontificia.
Da Bellori a Francesco Albani, da Algarotti a Bottari sino a Goethe, Winckelmann, Flaxman, Johann Martin Wagner e Giovanni Costa, i saggi intrecciano da cronologie e prospettive geografiche differenti le potenzialità di una fonte la cui autonomia era stata riconosciuta nel 1821 dal Catalogo ragionato dei libri d’arte di Leopoldo Cicognara. L’esperienza del paesaggio attraversato e la sociabilità, le pratiche di formazione dei giovani studenti dentro e fuori le accademie, così come gli scambi orizzontali artista-artista e la corrispondenza artista-committente: nelle indagini raccolte i percorsi delle missive da Roma o verso Roma disegnano la rete epistolare che tra Età dei Lumi e seconda Restaurazione fu determinante per la circolazione di modelli, opere e artisti ben oltre i confini dello Stato Pontificio.
Epistolary correspondence among artists is a privileged source to unravel the dynamics of intelle... more Epistolary correspondence among artists is a privileged source to unravel the dynamics of intellectual exchange across regional and national boundaries, as it requires a research agenda necessarily focused on ‘mobility’, and a transnational approach and methodology avoiding the rhetorical pitfalls of past European historiography. By focusing on the cosmopolitan context of 18th - and 19th - century Rome as a paradigmatic field of enquiry, the research network Artistic Correspondences: Rome and Europe in the 18th and 19th centuries convenes investigators and research groups working on the same topic throughout Europe in order to explore new opportunities for collaboration.
Books by Serenella Rolfi Ozvald
Focusing the cosmopolitan context of 18th century Rome, this essay aims to recast the birth of ar... more Focusing the cosmopolitan context of 18th century Rome, this essay aims to recast the birth of artistic correspondences as a specific gender into the "Raccolta di lettere" of Giovanni Gaetano Bottari (1754), highlighting the historiographical role of the artist’s letter as a source of critical skills.
Il libro mette a fuoco le dinamiche del laboratorio editoriale romano che accompagnarono la fonda... more Il libro mette a fuoco le dinamiche del laboratorio editoriale romano che accompagnarono la fondazione dei periodici artistici, e il ruolo giocato dai giornali nel rivendicare autonomia di spazi e strumenti all'informazione sulle arti. Le esperienze prese in esame, collocate tra i due pontificati di Pio VI e di Pio VII, sono quelle dei «Monumenti antichi inediti ovvero Notizie di antichità e belle arti», del «Giornale delle belle arti e della incisione antiquaria, musica e poesia», delle «Memorie per le belle Arti» e delle «Memorie enciclopediche romane di belle arti, antichità etc.». Fondati per il vantaggio delle arti e l'istruzione dell'amatore, i periodici di belle arti costituirono un modello attivo per il giornalismo artistico degli anni Trenta dell'Ottocento. Facendo tesoro degli studi sulla pubblicistica settecentesca e sui singoli 'dotti', artisti e associati, coinvolti nel laboratorio della stampa periodica romana, si ripercorre l'intreccio che lega la cronaca delle arti alla riflessione sulla sua storia. Il confronto è innervato su una geografia intellettuale puntellata dai nomi di Séroux d'Agincourt, Ennio Quirino Visconti, Gaetano Marini, Luigi Lanzi, Ireneo Affò, Pierantonio Serassi, Giovanni Gherardo de Rossi, Onofrio Boni, Giuseppe Antonio Guattani. Gli apparati integrano il testo proponendo una scelta antologia di carteggi, articoli, testimonianze autobiografiche, utili a documentare i rapporti e gli scambi dell'editoria d'arte romana con altri centri di produzione dell'Italia di fine Settecento e inizio Ottocento.
by Vatican Library - Biblioteca Apostolica Vaticana, Irene Fosi, angela donati, Maria Giovanna Arrigoni Bertini, FEDERICO GALLO (Milano, Italia), Pier Paolo Piergentili, Gianni Venditti, Antonio Manfredi, Andreina Rita, Lucio Del Corso, Serenella Rolfi Ozvald, Rodney J Lokaj, Maria Letizia Caldelli, lucio benedetti, Andrea Carapellucci, Christer Bruun, Matteo Massaro, Marc Mayer-Olivé, Eleonora Maiani, Alessandra Negroni, Rino Avesani, Francesco Muscolino, Ilaria Miarelli Mariani, Antonella Ballardini, and Massimiliano Ghilardi
Circolazione del libro d'arte e dibattito sul libro illustrato nell'Europa di fine Settecento att... more Circolazione del libro d'arte e dibattito sul libro illustrato nell'Europa di fine Settecento attraverso il carteggio del bibliotecario della Vaticana Gaetano Marini
Seminario del Dottorato di ricerca in Storia, territorio e patrimonio culturale del Dipartimento ... more Seminario del Dottorato di ricerca in Storia, territorio e patrimonio culturale del Dipartimento di Studi Umanistici a cura di Silvia Ginzburg
Neville Rowley terrà un seminario su "Wilhelm von Bode, il Quattrocento e i musei di Berlino" dal 22 al 24 ottobre 2018 nell'AULA MAGNA della Scuola di Lettere Filosofia Lingue via Ostiense 234-235
Written sources and other texts – the dictionary of Gaetano Moroni - provides evidence in change ... more Written sources and other texts – the
dictionary of Gaetano Moroni - provides
evidence in change in the tradition of diplomatic
gift in the course of Eighteenth century.
Which is the characteristic
of the gift and the innovation in
diplomatic practice in the second half of
eigtheenth century? This study intend to
stress the intersection between public and
private diplomacy and the reciprocal influence
between Grand Tour and diplomatic
gift. Two cases, the visit of Ferdinando
governator of Milano in 1780, and the vist
of imperor Francesco I in 1819, are the
framework of this essay.
Il difetto di lontananza. Appunti sui viaggi di Cosimo III nel Nord Europa, in "Ricerche di Storia dell'arte" 54, 1994
The North European travels of Cosimo de' Meidici, sixth Granduke of Tuscany, which took place bet... more The North European travels of Cosimo de' Meidici, sixth Granduke of Tuscany, which took place between 1667 and 1669 and related corrspondance trow light on those spatial relationships which help our understanding of expanding frontiers not simply in terms of territorial borders but as an enlarged cultural and economic experience. Research has been made into the means by which information about markets and geographically distant places was exchanged. Examination was made of the reports and correspondence to be found in the State Archives in Florence, some of which is already known to scholars. The correspondence between the Granduke's secretary and Florentine residents abroad provides a starting point from which we can give form and voice to "dealers" such as Francesco Feroni and Gioacchino Guasconi in their role as distant intermediaries in the market for fine arts. The role of "artis-exeprt" stimulate a consideration of an emerging awareness of stylistic distance in which the use of local "artist-expert" suggests the geographical-stylistic attribution outlined by Lione Pascoli in his Lives. The existence of a wider art market also signifies a recognition of local traditions which are both spatially far removed and, at the same time, distanced in time with a return to the Transalpine Gothic style. This is evident in observations on Northern architecture, the Cologne Cathedral is described as being a "better interpretation" of the Gotic style than the Milan Duomo.
Tavolini e cortine: l’inventario Giustiniani del 1638 e altre collezioni romane del Seicento, in «Quaderni di Storia dell’arte» 6, 1998
Il carteggio d’artista raccoglie trentuno saggi dedicati alle lettere d’artista in epoca moderna.... more Il carteggio d’artista raccoglie trentuno saggi dedicati alle lettere d’artista in epoca moderna. In una prospettiva transnazionale, studiosi e gruppi di ricerca europei si sono interrogati sulle potenzialità delle corrispondenze di pittori, scultori e architetti che la storiografia sette-ottocentesca ha reso riconoscibili come fonte per la storia dell’arte. I saggi qui riuniti ne indagano le tipologie, i modelli storiografici e letterari, privilegiando una lettura volta all’analisi delle dinamiche e ai fenomeni di irraggiamento prodotti dai soggiorni di lunga e media durata degli artisti nella capitale pontificia.
Da Bellori a Francesco Albani, da Algarotti a Bottari sino a Goethe, Winckelmann, Flaxman, Johann Martin Wagner e Giovanni Costa, i saggi intrecciano da cronologie e prospettive geografiche differenti le potenzialità di una fonte la cui autonomia era stata riconosciuta nel 1821 dal Catalogo ragionato dei libri d’arte di Leopoldo Cicognara. L’esperienza del paesaggio attraversato e la sociabilità, le pratiche di formazione dei giovani studenti dentro e fuori le accademie, così come gli scambi orizzontali artista-artista e la corrispondenza artista-committente: nelle indagini raccolte i percorsi delle missive da Roma o verso Roma disegnano la rete epistolare che tra Età dei Lumi e seconda Restaurazione fu determinante per la circolazione di modelli, opere e artisti ben oltre i confini dello Stato Pontificio.
Epistolary correspondence among artists is a privileged source to unravel the dynamics of intelle... more Epistolary correspondence among artists is a privileged source to unravel the dynamics of intellectual exchange across regional and national boundaries, as it requires a research agenda necessarily focused on ‘mobility’, and a transnational approach and methodology avoiding the rhetorical pitfalls of past European historiography. By focusing on the cosmopolitan context of 18th - and 19th - century Rome as a paradigmatic field of enquiry, the research network Artistic Correspondences: Rome and Europe in the 18th and 19th centuries convenes investigators and research groups working on the same topic throughout Europe in order to explore new opportunities for collaboration.
Focusing the cosmopolitan context of 18th century Rome, this essay aims to recast the birth of ar... more Focusing the cosmopolitan context of 18th century Rome, this essay aims to recast the birth of artistic correspondences as a specific gender into the "Raccolta di lettere" of Giovanni Gaetano Bottari (1754), highlighting the historiographical role of the artist’s letter as a source of critical skills.
Il libro mette a fuoco le dinamiche del laboratorio editoriale romano che accompagnarono la fonda... more Il libro mette a fuoco le dinamiche del laboratorio editoriale romano che accompagnarono la fondazione dei periodici artistici, e il ruolo giocato dai giornali nel rivendicare autonomia di spazi e strumenti all'informazione sulle arti. Le esperienze prese in esame, collocate tra i due pontificati di Pio VI e di Pio VII, sono quelle dei «Monumenti antichi inediti ovvero Notizie di antichità e belle arti», del «Giornale delle belle arti e della incisione antiquaria, musica e poesia», delle «Memorie per le belle Arti» e delle «Memorie enciclopediche romane di belle arti, antichità etc.». Fondati per il vantaggio delle arti e l'istruzione dell'amatore, i periodici di belle arti costituirono un modello attivo per il giornalismo artistico degli anni Trenta dell'Ottocento. Facendo tesoro degli studi sulla pubblicistica settecentesca e sui singoli 'dotti', artisti e associati, coinvolti nel laboratorio della stampa periodica romana, si ripercorre l'intreccio che lega la cronaca delle arti alla riflessione sulla sua storia. Il confronto è innervato su una geografia intellettuale puntellata dai nomi di Séroux d'Agincourt, Ennio Quirino Visconti, Gaetano Marini, Luigi Lanzi, Ireneo Affò, Pierantonio Serassi, Giovanni Gherardo de Rossi, Onofrio Boni, Giuseppe Antonio Guattani. Gli apparati integrano il testo proponendo una scelta antologia di carteggi, articoli, testimonianze autobiografiche, utili a documentare i rapporti e gli scambi dell'editoria d'arte romana con altri centri di produzione dell'Italia di fine Settecento e inizio Ottocento.
by Vatican Library - Biblioteca Apostolica Vaticana, Irene Fosi, angela donati, Maria Giovanna Arrigoni Bertini, FEDERICO GALLO (Milano, Italia), Pier Paolo Piergentili, Gianni Venditti, Antonio Manfredi, Andreina Rita, Lucio Del Corso, Serenella Rolfi Ozvald, Rodney J Lokaj, Maria Letizia Caldelli, lucio benedetti, Andrea Carapellucci, Christer Bruun, Matteo Massaro, Marc Mayer-Olivé, Eleonora Maiani, Alessandra Negroni, Rino Avesani, Francesco Muscolino, Ilaria Miarelli Mariani, Antonella Ballardini, and Massimiliano Ghilardi
Circolazione del libro d'arte e dibattito sul libro illustrato nell'Europa di fine Settecento att... more Circolazione del libro d'arte e dibattito sul libro illustrato nell'Europa di fine Settecento attraverso il carteggio del bibliotecario della Vaticana Gaetano Marini
Il libro mette a fuoco le dinamiche del laboratorio editoriale romano che accompagnarono la fonda... more Il libro mette a fuoco le dinamiche del laboratorio editoriale romano che accompagnarono la fondazione dei periodici artistici, e il ruolo giocato dai giornali nel rivendicare autonomia di spazi e strumenti all'informazione sulle arti. Le esperienze prese in esame, collocate tra i due pontificati di Pio VI e di Pio VII, sono quelle dei «Monumenti antichi inediti ovvero Notizie di antichità e belle arti», del «Giornale delle belle arti e della incisione antiquaria, musica e poesia», delle «Memorie per le belle Arti» e delle «Memorie enciclopediche romane di belle arti, antichità etc.». Fondati per il vantaggio delle arti e l'istruzione dell'amatore, i periodici di belle arti costituirono un modello attivo per il giornalismo artistico degli anni Trenta dell'Ottocento. Facendo tesoro degli studi sulla pubblicistica settecentesca e sui singoli 'dotti', artisti e associati, coinvolti nel laboratorio della stampa periodica romana, si ripercorre l'intreccio che lega la cronaca delle arti alla riflessione sulla sua storia. Il confronto è innervato su una geografia intellettuale puntellata dai nomi di Séroux d'Agincourt, Ennio Quirino Visconti, Gaetano Marini, Luigi Lanzi, Ireneo Affò, Pierantonio Serassi, Giovanni Gherardo de Rossi, Onofrio Boni, Giuseppe Antonio Guattani. Gli apparati integrano il testo proponendo una scelta antologia di carteggi, articoli, testimonianze autobiografiche, utili a documentare i rapporti e gli scambi dell'editoria d'arte romana con altri centri di produzione dell'Italia di fine Settecento e inizio Ottocento.
Il libro contiene la prima traduzione italiana del testo di Johann Heinrich Meyer Entwurf einer K... more Il libro contiene la prima traduzione italiana del testo di Johann Heinrich Meyer Entwurf einer Kunstgeschichte des achtzehnten Jahrhunderts, che fu pubblicato nel 1805 a Tübingen nel volume Winkelmann und sein Jahrhundert. In Briefen und Aufsätzen a cura di Johann Wolfgang Goethe. L'Abbozzo per una storia dell'arte del XVIII secolo di Meyer racchiude in sé lo sforzo di trasformare la “memoria” di un osservatore contemporaneo in racconto storico e per la sua natura e tematica ben si presta a costituire un omaggio a Orietta Rossi Pinelli da parte degli allievi.
Il testo di Meyer è affiancato, nel volume, da un Abecedario dedicato a temi e protagonisti della cultura artistica del Settecento da lui citati: da Canova a Winckelman passando per il tema dei musei e della pittura di genere. E’ un corollario di riflessioni e approfondimenti elaborati da studiosi che negli anni hanno fatto proprie, trasformate e sviluppate le tante sollecitazioni intellettuali incontrate nei corsi universitari tenuti da Orietta Rossi Pinelli all’Università Sapienza di Roma.
Roma, 13 dicembre 2019, h. 17 Ecole française de Rome p.za Navona 62 Roma
Nel mese di giugno 2012 sono apparse in vendita nel mercato antiquario francese quattordici lette... more Nel mese di giugno 2012 sono apparse in vendita nel mercato antiquario francese quattordici lettere di vari personaggi indirizzate a Luigi Calamatta. Tra i nomi dei corrispondenti compaiono Jean-Auguste Dominique Ingres, George Sand, Friedrich Overbeck, François-Marius Granet, Ary Sheffer.
Assieme alle circa cinquecento lettere (in parte ancora inedite) fino ad oggi riunite, la recente circostanza aggiunge nuovi apporti alla definizione della figura artistica e del ruolo che il celebre incisore rivestì nell’ambito degli scambi internazionali. Ciò che emerge è un aspetto centrale nella sua attività artistica: la migrazione oltralpe del modello disegnativo rinascimentale italiano che permea la cultura neoclassica del primo Ottocento, di cui Calamatta si rende portavoce e difensore strenuo accanto ad Ingres.
“La Rinascenza della rinascita” attuata da Ingres riportando in auge gli antichi fasti della classicità dell’arte greca e romana filtrata attraverso la visione delle grandi opere del Rinascimento italiano, è il concetto che Calamatta descrive e spiega nelle sue Memorie autobiografiche e sulla quale dialoga a più riprese nella corrispondenza. Essa diviene il tema cardine delle sue scelte, non solo in merito alle opere (note e meno note) dei grandi maestri da divulgare in Europa attraverso la trasposizione in disegno e in incisione, ma anche nell’attività didattica svolta dal 1836 al 1861 all’École Royale de gravure di Bruxelles ch’egli fu chiamato a rifondare dal primo re del Belgio, Leopoldo I.
La lettura del carteggio si rivela dunque determinante per comprendere come il Rinascimento italiano da lui esportato in Francia e in Belgio attraverso il disegno, l’incisione e la nascente fotografia, diventa strumento imprescindibile di conoscenza ed educazione al “bello ideale”, nonché metro di paragone per la comprensione dell’arte nordeuropea antica e moderna con la quale Calamatta ebbe continuamente a confrontarsi.
Ricerche di Storia dell'Arte 125 (2018), 2018