paolo rosso | Università degli Studi di Torino (original) (raw)

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Research paper thumbnail of Le università nell’Italia medievale. Cultura, società e politica (secoli XII-XV), Roma, Carocci, 2021

Le università rappresentano una delle più originali e longeve “novità” introdotte dal Medioevo: i... more Le università rappresentano una delle più originali e longeve
“novità” introdotte dal Medioevo: in esse si ritrovano sia elementi
di continuità con i precedenti centri di alta istruzione e con i saperi
del mondo classico greco-latino sia l’esito culturale delle spinte
all’associazionismo diffuse in molti segmenti della società urbana.
Il volume ripercorre le esperienze universitarie che negli ultimi
decenni del xii secolo presero forma nelle dinamiche città dell’Italia
centro-settentrionale segnando un riferimento istituzionale
e scientifico nel panorama scolastico europeo e concorrendo
in modo determinante alla precisazione di un sapere omogeneo
e di una percezione di appartenenza a una comune area culturale.
Mette in luce le funzioni di raccordo dei flussi internazionali di studenti
e di maestri, di definizione di modelli culturali e di pratiche didattiche,
di formazione delle élites intellettuali che assegnarono alle università
un influente ruolo negli assetti sociali e politici dei luoghi di potere
e dei quadri della Chiesa. La storia del pensiero, delle singole
discipline, delle realtà politico-sociali costituisce così il fondale
che chiude la scena in cui, divise tra vocazione “universalistica”
e orizzonte cittadino, agirono le università.

Research paper thumbnail of Negli stalli del coro. I canonici del capitolo cattedrale di Torino (secc. XI-XV), Bologna, il Mulino, 2014

Il volume ricostruisce la composizione sociale e i percorsi di formazione culturale dei canonici ... more Il volume ricostruisce la composizione sociale e i percorsi di formazione
culturale dei canonici del capitolo cattedrale di Torino, chiamati a
compiti di assistenza del vescovo nella guida e nel disciplinamento dell’ampia
diocesi, nella cura pastorale e nell’amministrazione temporale
di un consistente complesso patrimoniale. Il prestigio e le rendite economiche
connessi alla carica suscitarono l’interesse delle più influenti
famiglie della città. L’accesso agli stalli capitolari era però anche un’opportunità
di studio in ambiti utili sia alla carriera ecclesiastica che
all’esercizio di attività intellettuali come la docenza nella scuola capitolare
e presso la facoltà giuridica dello Studio torinese: tracce di questi
habitus culturali emergono dalle biblioteche personali dei canonici,
qui ricostruite attraverso l’analisi di una documentazione in massima
parte inedita. Lo studio dei ceti di appartenenza dei canonici ha permesso
di cogliere le dinamiche instaurate tra le oligarchie che occuparono
i vertici della società cittadina e l’affermazione di nuovi gruppi: gli
aspetti peculiari delle strettissime relazioni tra la comunità canonicale
e la società urbana trovarono importanti punti di raccordo proprio
nella composizione del capitolo e nello scambio, talvolta molto proficuo,
di saperi e di uomini di cultura.

Research paper thumbnail of La scuola nel Medioevo. Secoli VI-XV, Roma, Carocci, 2018

Gli uomini di cultura del Medioevo intendevano la schola come una formazione (institutio) condivi... more Gli uomini di cultura del Medioevo intendevano la schola come
una formazione (institutio) condivisa, fondata su capisaldi costituiti
dalle sue autorità (auctoritates) e organizzata secondo un
curriculum. Il volume ripercorre, tra continuità e cambiamento,
la storia della scuola dal protagonismo della Chiesa nell’istruzione
altomedievale al sempre più articolato quadro di scuole nel
basso Medioevo, quando, a partire dal xii secolo, nelle vivaci città
dell’Occidente latino sorsero le prime università. In questi secoli
la scuola non fu solo chiamata a divulgare la cultura “dotta”,
quella scritta, ma assunse essa stessa il ruolo di centro propulsore
di nuova cultura, frutto della complessa mediazione tra i saperi
pagani della tradizione classica e quelli cristiani. Il flusso di
“intellettuali”, di modelli culturali e di libri, che trovò il suo raccordo
nei centri di istruzione, concorse così in modo determinante
alla formazione di un sapere omogeneo.

Research paper thumbnail of Il «Semideus» di Catone Sacco, Milano, A. Giuffrè, 2001 (Quaderni di «Studi Senesi», 95)

Il volume presenta l’edizione critica del trattato Semideus, composto nel terzo decennio del Quat... more Il volume presenta l’edizione critica del trattato Semideus, composto nel terzo decennio del Quattrocento da Catone Sacco (1394 ca.-1463), a lungo professore di diritto civile nello Studio di Pavia. L’opera, strutturata in forma di dialogo e volta alla teorizzazione delle caratteristiche del perfetto principe e della migliore forma di governo, rappresenta un’importante testimonianza dell’elaborazione del pensiero politico negli anni centrali del governo di Filippo Maria Visconti. L’elemento politico che caratterizza il Semideus, cioè la teorizzazione dell’istituto monarchico come suprema forma di governo, colloca il dialogo di Sacco all’interno di un progetto culturale in evidente difesa dell’autocrazia viscontea. Le fonti di riferimento sono principalmente gli scritti di argomento politico di s. Tommaso e, impiegato con particolare frequenza, il De regimine principum di Egidio Colonna. L'edizione del testo è stata condotta sui testimoni noti, in massima parte costituiti da miscellanee di studenti di area tedesca soggiornanti a Pavia; il terzo dei tre libri che costituiscono l’opera, dedicato alla trattatistica bellica, è tràdito in un codice riccamente miniato dedicato a Filippo Maria Visconti, entrato a far parte, probabilmente nel quarto decennio del Quattrocento, del patrimonio librario della biblioteca visconteo-sforzesca di Pavia. Il saggio si sofferma in particolare sugli interessi umanistici di Sacco – documentati dall’ampia rete di contatti da lui intrecciati con esponenti di punta dell’Umanesimo italiano e qui ripercorsi lungo il rapporto dell'opera con il mondo classico e le modalità di impiego del pensiero latino e greco, le scelte operate e il grado di testualità con cui vengono utilizzate le fonti antiche – e sulla portata del suo pensiero in relazioni alla trattatistica politica del primo Quattrocento.

Research paper thumbnail of Studio e poteri. Università, istituzioni e cultura a Vercelli fra XIII e XIV secolo, Torino, Zamorani Editore, 2010

Studio e poteri contiene una doppia chiave di lettura: l’espressione del forte rapporto tra unive... more Studio e poteri contiene una doppia chiave di lettura: l’espressione del forte rapporto tra università (Studium generale) e i centri di potere da un lato, e, dall’altro, l’applicazione allo studio (studere) per la realizzazione di un percorso di formazione scolastica che diventa un efficace strumento di promozione sociale e di accesso, con ruoli di primo piano, ai quadri del potere politico. La storia delle università nel medioevo legittima entrambe le interpretazioni, e non fa eccezione l’esperienza universitaria vercellese, avviatasi con la convenzione stipulata a Padova, nella primavera del 1228, tra i delegati del comune di Vercelli e i rappresentanti della corporazione degli studenti, la quale prevedeva la migratio, realizzatasi probabilmente solo parzialmente, dell’universitas scholarium. La fondazione di una università è sempre il risultato di una convergenza di aspetti culturali e di progetti politici. Gli attori del trasferimento di uno Studio dal quadrante nord-orientale della Penisola, dove alcuni Studia erano già attivi da decenni, all’Italia nord-occidentale, ancora priva di fondazioni universitarie, sono molteplici: non solo il comune di Vercelli, tra i più importanti dell’Italia settentrionale, ma anche le autorità politiche centrali (l’impero, negli anni seguenti la fondazione dell’università, e i Visconti, nell’ultima fase) e le istituzioni ecclesiastiche cittadine. Questo saggio ricostruisce l’impianto istituzionale assunto dallo Studium generale in una fase ancora sperimentale dell’organismo universitario, e il suo ruolo come centro di formazione per gli esponenti delle maggiori famiglie cittadine e della piccola nobiltà rurale e urbana – cui si aggiunsero, dalla metà del Trecento, anche le dinastie dell’antica nobiltà – che aspiravano a esercitare le professioni intellettuali, in particolare quelle giuridiche, andando in buona parte a costituire i quadri delle amministrazioni laiche ed ecclesiastiche.

Research paper thumbnail of ANONIMO Andrieta. MERCURINO RANZO De falso hypocrita, Firenze, SISMEL - Edizioni del Galluzzo, 2011

La commedia umanistica "De falso hypocrita", composta dal giurista e futuro funzionario di primo ... more La commedia umanistica "De falso hypocrita", composta dal giurista e futuro funzionario di primo piano dell’amministrazione sabauda Mercurino Ranzo, venne rappresentata presso lo "Studium generale" di Pavia nell’aprile 1437.Attori di questo testo teatrale – con il quale Ranzo rielaborò con personalità la commedia Janus sacerdos, composta da un ignoto autore dieci anni prima – furono probabilmente studenti, come avvenne anche per il breve dialogo mimato "Andrieta", pressoché coevo, la cui composizione, da quanto emerge dall’analisi integrale della sua tradizione testuale, sembra da doversi attribuire alla penna di uno studente dell’Università ticinense.Questi testi, qui pubblicati per la prima volta in edizione critica, rappresentano due interessanti esempi di scrittura teatrale elaborata in ambito universitario, caratterizzata dalla ripresa degli elementi tematico-linguistici offerti dalla letteratura comica della latinità classica, innestati sulla tradizione propria della goliardia studentesca, ancora di matrice medievale. Elaborate nelle Università e progettate per un colto pubblico studentesco, queste commedie furono, per i loro risultati stilistico-lessicali, apprezzate in particolare dai giovani studenti ultramontani, i quali, durante i loro itinera italica, le inserirono nei loro quaderni di studio, insieme ad altri testi dell’Umanesimo “minore”, garantendone la sopravvivenza e la diffusione nei circoli culturali e nelle Università dell’impero.

Research paper thumbnail of Insignia doctoralia. Lauree e laureati all’Università di Torino tra Quattro e Cinquecento (with Irma Naso), Torino 2008 (Storia dell’Università di Torino, 2)

Nel tardo medioevo, e ancora oltre, l'ordinamento di uno Studium generale si reggeva sulle norme ... more Nel tardo medioevo, e ancora oltre, l'ordinamento di uno Studium generale si reggeva sulle norme contenute negli statuti delle universitates, strutture associative che rappresentavano la componente studentesca dello Studio stesso. A questo modello organizzativo, ispiratocome è noto -al cosiddetto sistema bolognese, si uniformò la maggior parte delle università, soprattutto in Italia, eccezion fatta per le facoltà teologiche che riprendevano invece la tradizione parigina. Dei regolamenti dell'universitas di Torino, irrimediabilmente perduti, non rimangono che pochi frammenti 1 . Come per la maggior parte degli atenei italiani, non disponiamo neppure delle 'matricole', vale a dire gli elenchi nominativi degli studenti immatricolati: una interessante categoria documentaria, che in genere cataloga gli scolari forestieri, talvolta in registri tenuti dal loro rettore 2 .

Research paper thumbnail of «Rotulus legere debentium». Professori e cattedre all’Università di Torino nel Quattrocento, Torino, Deputazione Subalpina di Storia Patria, 2005

SIGLE USATE NELL'EDIZIONE DEI DOCUMENTI NEL TESTO E IN APPENDICE [...] lacuna dovuta a corruzione... more SIGLE USATE NELL'EDIZIONE DEI DOCUMENTI NEL TESTO E IN APPENDICE [...] lacuna dovuta a corruzione del documento <...> integrazione di parole o lettere mancanti (...) omissione di parole Desidero ringraziare i professori Annalisa Belloni, Rinaldo Comba, Guido Gentile, Irma Naso, Isidoro Soffietti e Alessandro Vitale Brovarone, che hanno letto il testo e lo hanno migliorato con i loro consigli. Sono particolarmente grato alle professoresse Annalisa Belloni e Irma Naso e al dottor Gian Mario Pasquino per le stimolanti conversazioni su diverse questioni di storia universitaria. Per la loro professionalità e disponibilità, infine, ringrazio gli archivisti e il personale dei diversi archivi torinesi in cui ho studiato nel corso di questa ricerca e che continuo a frequentare. le di Savoia. Ultimata la ricerca archivistica-« ma quando è compiuta una ricerca d'archivio? » si chiedeva vent'anni or sono Paolo Sambin-2 , e organizzata la congerie documentale reperita attraverso l'edizione degli atti, sull'esempio di quanto si sta realizzando, con differenti scelte metodologiche, per gli Studia di Bologna, Firenze, Padova, Pavia e Siena, si conosceranno i reali limiti delle fonti offerte al commento dello storico. Una ricostruzione esaustiva della docenza quattrocentesca torinese e delle letture attivate potrà essere realizzata soltanto al termine di questa ricerca archivistica. In questo saggio ho avviato l'analisi dai rotuli, cioè dagli elenchi dei professori ingaggiati per l'anno accademico che stava per aprirsi, talvolta corredati dai relativi salari. Questi atti sono una fonte estremamente preziosa per delineare l'organico del personale effettivamente preposto alla docenza, le discipline insegnate (o la volontà di attivarle), gli stipendi attribuiti: sono lo spaccato, come vedremo non completo in tutte le sue parti, dell'offerta didattica dello Studium. Il limitato numero di questi atti sinora rinvenuto (soltanto quattro, concentrati negli anni 1452-'61) 3 , rende necessaria la verifica continua di ogni dato per i decenni precedenti e seguenti, e in ciò sono particolarmente utili le disposizioni ducali sul corpo insegnante (lettere di nomina e disposizioni salariali); questi interventi purtroppo riguardano in gran parte le sole letture principali (primi e secundi loci), lasciando nell'ombra le letture minori, meno importanti sul piano del prestigio accademico ma fondamentali per i curricula studiorum, e per noi particolarmente interessanti poiché sulla loro attivazione maggiormente poté agire l'universitas scholarium. La fondazione di uno Studium generale nel Medioevo costituiva il punto d'incontro delle richieste provenienti dalla società urba-8 2 P. SAMBIN, Giuristi padovani del Quattrocento tra attività universitaria e attività pubblica. I. Paolo d'Arezzo († 1443

Research paper thumbnail of Cultura e devozione fra Piemonte e Provenza. Il testamento del cardinale Amedeo di Saluzzo (1362-1419), Cuneo 2007 (Marchionatus Saluciarum Monumenta. Fonti, 6)

Nota numismatica di GIORGIO FEA M.S.M. FONTI VI PAOLO ROSSO CULTURA E DEVOZIONE FRA PIEMONTE E PR... more Nota numismatica di GIORGIO FEA M.S.M. FONTI VI PAOLO ROSSO CULTURA E DEVOZIONE FRA PIEMONTE E PROVENZA CUNEO 2007 SSSAA DI CUNEO PAOLO ROSSO MARCHIONATUS SALUCIARUM MONUMENTA FONTI, VI In copertina: AMEDEO DI SALUZZO, Zecca di Valence. Grosso di peso ridotto, AR. Rovescio (emissione per Die). Scudo della casa Saluzzo d'argento al capo d'azzurro accantonato da quattro piccoli scudi del Genevese resi in forma di croce, in cornice quadrilobata. Con una Nota numismatica di GIORGIO FEA CUNEO 2007 PROPRIETÀ LETTERARIA RISERVATA 2007 SOCIETÀ PER GLI STUDI STORICI, ARCHEOLOGICI ED ARTISTICI DELLA PROVINCIA DI CUNEO Via Cacciatori delle Alpi, 9 -Tel. 0171.634367 -Casella Postale n. 91 -12100 Cuneo La presente pubblicazione è stata realizzata grazie a un contributo della Presidenza del Consiglio Regionale del Piemonte e della Città di Saluzzo, a cui va tutta la nostra gratitudine. Riproduzioni fotografiche a cura della Società per gli Studi Storici della Provincia di Cuneo.

Research paper thumbnail of Documenti per la storia dell’Università di Pavia nella seconda metà del ‘400, II (1456-1460), Milano, Cisalpino, 2002 (with Agostino Sottili )

Gli anni 1456-1460 sono ricchi di episodi che illustrano il complicato rapporto tra le istituzion... more Gli anni 1456-1460 sono ricchi di episodi che illustrano il complicato rapporto tra le istituzioni universitarie e l’autorità statale. Si oscilla tra un rispetto non solo formale delle libertà accademiche e una tendenza a prevaricare, invadendo ambiti di competenza che erano di esclusivo dominio dei Rettori, dei Collegi dei dottori, del Cancelliere o dei suoi rappresentanti. Una serie di documenti illustra i rapporti della Chiesa pavese con l’Università anche se solo tramite episodi singoli, come l’assoluzione dalla scomunica di un chierico che aveva frequentato i corsi di diritto civile senza l’autorizzazione canonica o la concessione ad un sacerdote straniero di svolgere la sua attività in Pavia e nella diocesi.
In appendice al volume vengono pubblicati documenti riguardanti il periodo 1450-1455, recentemente identificati.

Papers by paolo rosso

Research paper thumbnail of "Dantes dicit.” Notes on Dante as auctoritas in the Medieval Academic Community

In: «Humanities», 13/3, n. 85, pp. 1-20. Special Issue “In terra per le vostre scole” (Par. XXIX, 70): Dante’s Paradiso and the Medieval Academic World. Special Issue Editors: Prof. Dr. Franziska Meier and Dr. Lorenzo Dell'Oso (https://www.mdpi.com/journal/humanities/special\_issues/N7S53E7F3N), 2024

Dante’s articulate and sometimes critical attitude towards the academic community is evident in s... more Dante’s articulate and sometimes critical attitude towards the academic community is evident in several of his works, specifically in Paradiso. To understand the actual extent of this ‘antiacademic’ attitude, this study considers the magistri of the higher schools and the holders of university chairs to observe their position regarding the Commedia. The study aims to ascertain whether the poem was regarded as a teaching text in the 14th and 15th centuries, and particularly whether it was referred to in the textual hermeneutics practiced in lectio. The analysis examined the utilization of the Commedia within schools and universities as an authoritative text in the commentary on the canon of the auctores maiores. The inclusion of Dante’s glosses in various manuscripts recalled to provide erudite data, lexical interpretations, exempla, and sententiae, reflects the progressive integration of the poem within the academic community. This integration signifies its acknowledgment among the auctores employed in exegetical practices, a phenomenon observed across various geographical regions as evidenced by the analyzed manuscripts.

Research paper thumbnail of Circuiti subalpini di cultura e di istruzione prossimi alla letteratura valdese medievale

In: «Carte romanze», 12/1 (2024), pp. 351-385.

The texts of the so-called medieval Waldensian literature are preserved in a corpus of manuscrip... more The texts of the so-called medieval Waldensian literature are preserved
in a corpus of manuscripts, of which we do not know the contexts of creation; however, some of them were certainly kept - since the early 17th century, but perhaps even in the preceding decades - in the traditional settlement areas of Alpine Waldensian communities (the present-day Waldensian Valleys). This contribution aims to illustrate the centers of culture and education active in the Waldensian Valleys and the surrounding area, where it was possible to acquire literacy in the Latin language and higher education, skills undoubtedly possessed by some of the authors of Waldensian literature. It is conceivable that in these environments, a portion of the Waldensian preachers was also formed, among whom several had previously been members of the Catholic clergy.
I testi della cosiddetta letteratura valdese medievale sono trasmessi in un corpus di manoscritti di cui non sono ancora noti gli ambiti di realizzazione, tuttavia alcuni di essi furono certamente conservati – all’inizio del XVII secolo ma forse già nei decenni precedenti – nelle tradizionali aree di insediamento del valdismo alpino (le attuali Valli Valdesi). Il presente contributo si propone di illustrare i centri di cultura e di istruzione attivi nelle Valli Valdesi e nell’area vicina, nei quali era possibile acquisire la literacy nella lingua latina e una formazione superiore, certamente posseduta da una parte degli autori della letteratura valdese. In questi ambiti è ipotizzabile che si sia formata anche una parte dei predicatori valdesi, diversi dei quali provenivano dal clero cattolico.

Research paper thumbnail of L’Università di Padova nella storia europea: il lascito culturale del tardo medioevo e del primo Cinquecento

In: «Archivio veneto», s. VI, 27 (2024), pp. 159-175.

Lettura, condotta insieme a Simona Negruzzo e Christian Satto, dei nove volumi che compongono la ... more Lettura, condotta insieme a Simona Negruzzo e Christian Satto, dei nove volumi che compongono la collana "Patavina libertas. Una storia europea dell'Università di Padova (1222-2022)", Padova-Roma, Donzelli Editore-Padova University Press, 2021-2022.

Research paper thumbnail of Parcours de formation intellectuelle des grands officiers angevins de l’Italie nord-occidentale (1259-1382)

In: I. Mathieu, J.-M. Matz (dir.), Formations et cultures des officiers et de l’entourage des princes dans les territoires angevins (milieu XIIIe - fin XVe siècle), Roma 2019, pp. 31-61., 2019

Les officiers qui constituaient la cour des sénéchaux angevins de l’Italie nord-occidentale prése... more Les officiers qui constituaient la cour des sénéchaux angevins de l’Italie nord-occidentale présentent quelquefois des profils intellectuels de haut niveau. Ils sont attestés par des cursus universitaires et par quelques données sur les bibliothèques de certains de ces personnages. Dans la présente recherche, l’importance d’une bonne culture a été évaluée à travers les stratégies de recrutement des officiers angevins. L’incidence du savoir et des compétences professionnelles ressort clairement à travers la circulation du personnel politique et la sélection des fonctionnaires destinés aux bureaux de l’administration. Les résultats sont très convaincants tant dans le domaine diplomatique que dans les services judiciaire et fiscal. Quelques-uns de ces officiers furent, en outre, impliqués directement dans l’enseignement juridique dans les studia generalia italiens, en particulier celui de Naples. Le personnel ecclésiastique assigné aux fonctions diplomatiques et gouvernementales dans la zone subalpine, composé surtout d’évêques
provenant des ordres mendiants, présente aussi des parcours intéressants de formation intellectuelle, principalement accomplie dans les studia des couvents de Provence.
Some of the officers who made up the court of the Angevin Seneschals of north-west Italy were high-level intellectuals, as documented by university courses and by the data collected on their personal libraries. The importance of culture is assessed in this research through the recruitment strategies of the Angevin officers. The impact of knowledge and professional skills is highlighted by the circulation of the political staff and by the selection of the officers assigned to administrative offices. The results are very convincing, both in the diplomatic field, as well as in the judicial and fiscal services. Some of these officers were also directly involved in legal education in the Italian studia generalia, particularly in that of Naples. The ecclesiastical personnel assigned to diplomatic and governmental functions in the sub-alpine zone, composed mainly of bishops coming from the mendicant orders, also followed interesting career paths, through vocational education training, mainly underwent in the studia of the convents of Provence.
Gli ufficiali che costituivano la curia dei siniscalchi angioini dell’Italia nord-occidentale presentano talvolta profili intellettuali di notevole levatura, documentati da percorsi di studio anche di livello universitario e dalle notizie sui loro fondi librari. In questo contributo è stata valutata l’importanza della fisionomia culturale nelle strategie di reclutamento dell’ufficialità angioina. È emersa la cospicua incidenza della formazione intellettuale sulla circolazione del personale politico e sui criteri di selezione dei funzionari da assegnare a specifici comparti del sistema di governo, come quello politico-giudiziario e fiscale; alcuni di questi ufficiali vennero inoltre direttamente coinvolti nella docenza giuridica negli studia generalia italiani, in particolare in quello di Napoli. Il personale ecclesiastico assegnato a rilevanti funzioni diplomatiche e di governo nell’area subalpina, composto soprattutto da vescovi provenienti dagli ordini Mendicanti, presenta interessanti percorsi di formazione intellettuale, in massima parte realizzati negli studia dei conventi della Provenza.

Research paper thumbnail of Rapporto mimetico e conflittuale con la cultura chiericale egemone

In: Storia dei valdesi. 1. Come nuovi apostoli (secc. XII-XV), a cura di Francesca Tasca, Torino, Claudiana, 2024, pp. 409-419.

Research paper thumbnail of Uccidere un inquisitore. Bricherasio, 9 aprile 1374

In: Storia dei valdesi. 1. Come nuovi apostoli (secc. XII-XV), a cura di Francesca Tasca, Torino, Claudiana, 2024, pp. 148-157.

Research paper thumbnail of Circolazione e radicamento di chierici nelle valli Pellice, Chisone e Germanasca nel tardo medioevo

In: Vie di comunicazione e mobilità nelle valli Pellice, Chisone e Germanasca, a cura di Marco Fratini, Perosa Argentina, LAReditore, 2024 (Atlante storico-culturale delle valli pinerolesi, 1), pp. 123-137.

The essay examines the circulation and establishment of clerics in the Pellice, Chisone, and Germ... more The essay examines the circulation and establishment of clerics in the Pellice, Chisone, and Germanasca Valleys during the 14th and 15th centuries. It particularly focuses on the movements of clerics from outside these valleys, including bishops on pastoral visits and regular clergy engaged in preaching. Regarding the establishment of clergy, the essay examines the forms and logic behind the selection of settled clergy responsible for the care of souls in Alpine parishes. These clergy often operated alongside the antagonistic apostolate of itinerant preachers from the Waldensian movement.
Il contributo esamina la circolazione e il radicamento, nei secoli XIV-XV, di chierici nelle nelle Valli Pellice, Chisone e Germanasca, in particolare approfondendo il passaggio nell'area valliva di chierici esterni ad essa, quali i vescovi impegnati nelle visite pastorali o nelle clericature, o il clero regolare dedito alla predicazione. Sul versante del radicamento, sono state esaminate le forme e le logiche assunte nella selezione del clero stanziale in cura d’anime nelle parrocchie alpine, che si trovò ad operare in parallelo all’antagonista apostolato degli itineranti predicatori del movimento valdese.

Research paper thumbnail of Le risorse per i salari dei professori nel primo secolo di attività dell’Università di Torino

In: «Rivista di Storia dell’Università di Torino», 12/2 (2023), pp. 1-32 (https://ojs.unito.it/index.php/RSUT/index).

The essay analyzes the forms of funding for the salaries of professors at the University of Turin... more The essay analyzes the forms of funding for the salaries of professors at the University of Turin from its establishment to the French occupation of the city in 1536. It also references other indirect sources of income that supplemented the salaries, such as the tax privileges and exemptions traditionally granted to professors. The strong interventions of the seigneurial power (Prince Ludovic of Achaea and, from 1418, Savoy dukes), aimed at involving the city of Turin and the Principatus in financing are highlighted. Initially, this was accomplished through the imposition of extraordinary subsidies, and from 1424 onwards, through a regular tax. Finally, in 1441, this tax was replaced by a ducal contribution and a subsidy provided by the Commune of Turin. The revenue sources allocated to the University by the cities that hosted the institution (Turin, and for some years, Chieri and Savigliano) are presented here through an analysis of surviving financial records of the Commune.
Il saggio analizza le forme di finanziamento dei salari dei professori dello Studio di Torino dalla sua istituzione all’occupazione francese della città (1536), richiamando anche gli altri finanziamenti indiretti che integravano gli stipendi, come i privilegi ed esenzioni fiscali tradizionalmente garantiti ai professori. Vengono messi in luce i forti interventi dei principi d’Acaia e, successivamente, dei duchi di Savoia, volti a coinvolgere la città di Torino e il Principatus nel finanziamento, dapprima attraverso l’imposizione di sussidi straordinari poi, dal 1424, con una tassa ordinaria, sostituita infine nel 1441 da un contributo ducale e da un sussidio erogato dal comune di Torino. Le fonti di gettito destinate allo Studio da parte delle città che ospitarono l’Università (Torino e, per alcuni anni, Chieri e Savigliano) sono qui illustrate attraverso l’analisi della documentazione finanziaria comunale.

Research paper thumbnail of La scuola capitolare di Vercelli (sec. XII-XIII) nell’erudizione municipale fra Cinquecento e primo Novecento

In: La Chiesa vercellese nel Medioevo (secc. XI-XV), a cura di A. Barbero, Vercelli, Società Storica Vercellese, 2024 (Biblioteca della Società Storica Vercellese, 55), pp. 309-347.

Research paper thumbnail of Gli Studia intermittenti o effimeri nell’Italia tardomedievale

In: La tradizione degli Studia comunali nelle città di età moderna, a cura di C. Frova e S. Zucchini, Firenze, Olschki, 2023 (Biblioteca storica toscana. Serie I, 85), pp. 39-57.

The essay addresses the persistence, in the early modern era, of the memory of a university exper... more The essay addresses the persistence, in the early modern era, of the memory of a university experience that had matured or been planned in previous centuries. The Italian universities considered are those that, operating first as a matter of custom and later, not always, obtaining the privileges of a 'Studium generale,' were still unable to stabilize their functioning. A second type treated is represented by universities that, despite having the privileges, did not develop a true university activity or forms of student associations. A common element in all the cases analyzed is the presence of a solid cultural background and a tradition of higher-level schools that were crucial in stimulating initiative in the educational field that went beyond the local sphere. The persistence of university traditions was stronger in cities where, even if intermittently, a 'Studium' operated in communal contexts without a foundation privilege. The granting of imperial and papal privilege on specific political convergences predominately matured in lordly contexts. In these cases, the 'privilegium' left a faint mark in the city's memory or generated a non-uniform or very late tradition. The memory of a 'Studium generale' privilege and intermittent university activity seems to be more deeply rooted where this project was entirely realized in communal contexts. In some cases, the memory of the 'privilegium' was kept alive within professional colleges, circulating in the fourteenth and fifteenth centuries in a narrower sphere of social and professional culture.
Il saggio affronta la persistenza nella prima età moderna della memoria di un’esperienza universitaria maturata o progettata nei secoli precedenti. Le università italiane considerate sono quelle che operarono ex consuetudine e in seguito, non sempre, ottennero i privilegi di Studio generale, ma senza per questo riuscire a stabilizzare il loro funzionamento. Una seconda tipologia trattata è rappresentata da università che, malgrado il possesso dei privilegi, non svilupparono una vera attività universitaria né forme associative di studenti. Elemento comune a tutti i casi analizzati è la presenza di un solido retroterra culturale e una tradizione di scuole di livello superiore che furono determinanti per stimolare una intraprendenza in ambito scolastico che andasse oltre il respiro locale. La persistenza delle tradizioni universitarie fu più forte nelle città dove, anche se in modo intermittente, operò uno Studio in contesti comunali e senza un privilegio di fondazione. La concessione del privilegio imperiale e pontificio in occasione di precise convergenze politiche maturò in modo predominante in contesti signorili, in questi casi il privilegium lasciò una traccia labile nella memoria cittadina o generò una tradizione non omogenea oppure molto tarda. La memoria di un privilegio di Studio generale e di un’intermittente attività universitaria sembra invece radicarsi maggiormente laddove questo progetto si realizzò interamente in contesti comunali. In alcuni casi la memoria del privilegium fu tenuta in vita all’interno dei collegi professionali, circolando nel Quattro e nel Cinquecento in un più ristretto ambito di cultura di ceto e di professione.

Research paper thumbnail of Le università nell’Italia medievale. Cultura, società e politica (secoli XII-XV), Roma, Carocci, 2021

Le università rappresentano una delle più originali e longeve “novità” introdotte dal Medioevo: i... more Le università rappresentano una delle più originali e longeve
“novità” introdotte dal Medioevo: in esse si ritrovano sia elementi
di continuità con i precedenti centri di alta istruzione e con i saperi
del mondo classico greco-latino sia l’esito culturale delle spinte
all’associazionismo diffuse in molti segmenti della società urbana.
Il volume ripercorre le esperienze universitarie che negli ultimi
decenni del xii secolo presero forma nelle dinamiche città dell’Italia
centro-settentrionale segnando un riferimento istituzionale
e scientifico nel panorama scolastico europeo e concorrendo
in modo determinante alla precisazione di un sapere omogeneo
e di una percezione di appartenenza a una comune area culturale.
Mette in luce le funzioni di raccordo dei flussi internazionali di studenti
e di maestri, di definizione di modelli culturali e di pratiche didattiche,
di formazione delle élites intellettuali che assegnarono alle università
un influente ruolo negli assetti sociali e politici dei luoghi di potere
e dei quadri della Chiesa. La storia del pensiero, delle singole
discipline, delle realtà politico-sociali costituisce così il fondale
che chiude la scena in cui, divise tra vocazione “universalistica”
e orizzonte cittadino, agirono le università.

Research paper thumbnail of Negli stalli del coro. I canonici del capitolo cattedrale di Torino (secc. XI-XV), Bologna, il Mulino, 2014

Il volume ricostruisce la composizione sociale e i percorsi di formazione culturale dei canonici ... more Il volume ricostruisce la composizione sociale e i percorsi di formazione
culturale dei canonici del capitolo cattedrale di Torino, chiamati a
compiti di assistenza del vescovo nella guida e nel disciplinamento dell’ampia
diocesi, nella cura pastorale e nell’amministrazione temporale
di un consistente complesso patrimoniale. Il prestigio e le rendite economiche
connessi alla carica suscitarono l’interesse delle più influenti
famiglie della città. L’accesso agli stalli capitolari era però anche un’opportunità
di studio in ambiti utili sia alla carriera ecclesiastica che
all’esercizio di attività intellettuali come la docenza nella scuola capitolare
e presso la facoltà giuridica dello Studio torinese: tracce di questi
habitus culturali emergono dalle biblioteche personali dei canonici,
qui ricostruite attraverso l’analisi di una documentazione in massima
parte inedita. Lo studio dei ceti di appartenenza dei canonici ha permesso
di cogliere le dinamiche instaurate tra le oligarchie che occuparono
i vertici della società cittadina e l’affermazione di nuovi gruppi: gli
aspetti peculiari delle strettissime relazioni tra la comunità canonicale
e la società urbana trovarono importanti punti di raccordo proprio
nella composizione del capitolo e nello scambio, talvolta molto proficuo,
di saperi e di uomini di cultura.

Research paper thumbnail of La scuola nel Medioevo. Secoli VI-XV, Roma, Carocci, 2018

Gli uomini di cultura del Medioevo intendevano la schola come una formazione (institutio) condivi... more Gli uomini di cultura del Medioevo intendevano la schola come
una formazione (institutio) condivisa, fondata su capisaldi costituiti
dalle sue autorità (auctoritates) e organizzata secondo un
curriculum. Il volume ripercorre, tra continuità e cambiamento,
la storia della scuola dal protagonismo della Chiesa nell’istruzione
altomedievale al sempre più articolato quadro di scuole nel
basso Medioevo, quando, a partire dal xii secolo, nelle vivaci città
dell’Occidente latino sorsero le prime università. In questi secoli
la scuola non fu solo chiamata a divulgare la cultura “dotta”,
quella scritta, ma assunse essa stessa il ruolo di centro propulsore
di nuova cultura, frutto della complessa mediazione tra i saperi
pagani della tradizione classica e quelli cristiani. Il flusso di
“intellettuali”, di modelli culturali e di libri, che trovò il suo raccordo
nei centri di istruzione, concorse così in modo determinante
alla formazione di un sapere omogeneo.

Research paper thumbnail of Il «Semideus» di Catone Sacco, Milano, A. Giuffrè, 2001 (Quaderni di «Studi Senesi», 95)

Il volume presenta l’edizione critica del trattato Semideus, composto nel terzo decennio del Quat... more Il volume presenta l’edizione critica del trattato Semideus, composto nel terzo decennio del Quattrocento da Catone Sacco (1394 ca.-1463), a lungo professore di diritto civile nello Studio di Pavia. L’opera, strutturata in forma di dialogo e volta alla teorizzazione delle caratteristiche del perfetto principe e della migliore forma di governo, rappresenta un’importante testimonianza dell’elaborazione del pensiero politico negli anni centrali del governo di Filippo Maria Visconti. L’elemento politico che caratterizza il Semideus, cioè la teorizzazione dell’istituto monarchico come suprema forma di governo, colloca il dialogo di Sacco all’interno di un progetto culturale in evidente difesa dell’autocrazia viscontea. Le fonti di riferimento sono principalmente gli scritti di argomento politico di s. Tommaso e, impiegato con particolare frequenza, il De regimine principum di Egidio Colonna. L'edizione del testo è stata condotta sui testimoni noti, in massima parte costituiti da miscellanee di studenti di area tedesca soggiornanti a Pavia; il terzo dei tre libri che costituiscono l’opera, dedicato alla trattatistica bellica, è tràdito in un codice riccamente miniato dedicato a Filippo Maria Visconti, entrato a far parte, probabilmente nel quarto decennio del Quattrocento, del patrimonio librario della biblioteca visconteo-sforzesca di Pavia. Il saggio si sofferma in particolare sugli interessi umanistici di Sacco – documentati dall’ampia rete di contatti da lui intrecciati con esponenti di punta dell’Umanesimo italiano e qui ripercorsi lungo il rapporto dell'opera con il mondo classico e le modalità di impiego del pensiero latino e greco, le scelte operate e il grado di testualità con cui vengono utilizzate le fonti antiche – e sulla portata del suo pensiero in relazioni alla trattatistica politica del primo Quattrocento.

Research paper thumbnail of Studio e poteri. Università, istituzioni e cultura a Vercelli fra XIII e XIV secolo, Torino, Zamorani Editore, 2010

Studio e poteri contiene una doppia chiave di lettura: l’espressione del forte rapporto tra unive... more Studio e poteri contiene una doppia chiave di lettura: l’espressione del forte rapporto tra università (Studium generale) e i centri di potere da un lato, e, dall’altro, l’applicazione allo studio (studere) per la realizzazione di un percorso di formazione scolastica che diventa un efficace strumento di promozione sociale e di accesso, con ruoli di primo piano, ai quadri del potere politico. La storia delle università nel medioevo legittima entrambe le interpretazioni, e non fa eccezione l’esperienza universitaria vercellese, avviatasi con la convenzione stipulata a Padova, nella primavera del 1228, tra i delegati del comune di Vercelli e i rappresentanti della corporazione degli studenti, la quale prevedeva la migratio, realizzatasi probabilmente solo parzialmente, dell’universitas scholarium. La fondazione di una università è sempre il risultato di una convergenza di aspetti culturali e di progetti politici. Gli attori del trasferimento di uno Studio dal quadrante nord-orientale della Penisola, dove alcuni Studia erano già attivi da decenni, all’Italia nord-occidentale, ancora priva di fondazioni universitarie, sono molteplici: non solo il comune di Vercelli, tra i più importanti dell’Italia settentrionale, ma anche le autorità politiche centrali (l’impero, negli anni seguenti la fondazione dell’università, e i Visconti, nell’ultima fase) e le istituzioni ecclesiastiche cittadine. Questo saggio ricostruisce l’impianto istituzionale assunto dallo Studium generale in una fase ancora sperimentale dell’organismo universitario, e il suo ruolo come centro di formazione per gli esponenti delle maggiori famiglie cittadine e della piccola nobiltà rurale e urbana – cui si aggiunsero, dalla metà del Trecento, anche le dinastie dell’antica nobiltà – che aspiravano a esercitare le professioni intellettuali, in particolare quelle giuridiche, andando in buona parte a costituire i quadri delle amministrazioni laiche ed ecclesiastiche.

Research paper thumbnail of ANONIMO Andrieta. MERCURINO RANZO De falso hypocrita, Firenze, SISMEL - Edizioni del Galluzzo, 2011

La commedia umanistica "De falso hypocrita", composta dal giurista e futuro funzionario di primo ... more La commedia umanistica "De falso hypocrita", composta dal giurista e futuro funzionario di primo piano dell’amministrazione sabauda Mercurino Ranzo, venne rappresentata presso lo "Studium generale" di Pavia nell’aprile 1437.Attori di questo testo teatrale – con il quale Ranzo rielaborò con personalità la commedia Janus sacerdos, composta da un ignoto autore dieci anni prima – furono probabilmente studenti, come avvenne anche per il breve dialogo mimato "Andrieta", pressoché coevo, la cui composizione, da quanto emerge dall’analisi integrale della sua tradizione testuale, sembra da doversi attribuire alla penna di uno studente dell’Università ticinense.Questi testi, qui pubblicati per la prima volta in edizione critica, rappresentano due interessanti esempi di scrittura teatrale elaborata in ambito universitario, caratterizzata dalla ripresa degli elementi tematico-linguistici offerti dalla letteratura comica della latinità classica, innestati sulla tradizione propria della goliardia studentesca, ancora di matrice medievale. Elaborate nelle Università e progettate per un colto pubblico studentesco, queste commedie furono, per i loro risultati stilistico-lessicali, apprezzate in particolare dai giovani studenti ultramontani, i quali, durante i loro itinera italica, le inserirono nei loro quaderni di studio, insieme ad altri testi dell’Umanesimo “minore”, garantendone la sopravvivenza e la diffusione nei circoli culturali e nelle Università dell’impero.

Research paper thumbnail of Insignia doctoralia. Lauree e laureati all’Università di Torino tra Quattro e Cinquecento (with Irma Naso), Torino 2008 (Storia dell’Università di Torino, 2)

Nel tardo medioevo, e ancora oltre, l'ordinamento di uno Studium generale si reggeva sulle norme ... more Nel tardo medioevo, e ancora oltre, l'ordinamento di uno Studium generale si reggeva sulle norme contenute negli statuti delle universitates, strutture associative che rappresentavano la componente studentesca dello Studio stesso. A questo modello organizzativo, ispiratocome è noto -al cosiddetto sistema bolognese, si uniformò la maggior parte delle università, soprattutto in Italia, eccezion fatta per le facoltà teologiche che riprendevano invece la tradizione parigina. Dei regolamenti dell'universitas di Torino, irrimediabilmente perduti, non rimangono che pochi frammenti 1 . Come per la maggior parte degli atenei italiani, non disponiamo neppure delle 'matricole', vale a dire gli elenchi nominativi degli studenti immatricolati: una interessante categoria documentaria, che in genere cataloga gli scolari forestieri, talvolta in registri tenuti dal loro rettore 2 .

Research paper thumbnail of «Rotulus legere debentium». Professori e cattedre all’Università di Torino nel Quattrocento, Torino, Deputazione Subalpina di Storia Patria, 2005

SIGLE USATE NELL'EDIZIONE DEI DOCUMENTI NEL TESTO E IN APPENDICE [...] lacuna dovuta a corruzione... more SIGLE USATE NELL'EDIZIONE DEI DOCUMENTI NEL TESTO E IN APPENDICE [...] lacuna dovuta a corruzione del documento <...> integrazione di parole o lettere mancanti (...) omissione di parole Desidero ringraziare i professori Annalisa Belloni, Rinaldo Comba, Guido Gentile, Irma Naso, Isidoro Soffietti e Alessandro Vitale Brovarone, che hanno letto il testo e lo hanno migliorato con i loro consigli. Sono particolarmente grato alle professoresse Annalisa Belloni e Irma Naso e al dottor Gian Mario Pasquino per le stimolanti conversazioni su diverse questioni di storia universitaria. Per la loro professionalità e disponibilità, infine, ringrazio gli archivisti e il personale dei diversi archivi torinesi in cui ho studiato nel corso di questa ricerca e che continuo a frequentare. le di Savoia. Ultimata la ricerca archivistica-« ma quando è compiuta una ricerca d'archivio? » si chiedeva vent'anni or sono Paolo Sambin-2 , e organizzata la congerie documentale reperita attraverso l'edizione degli atti, sull'esempio di quanto si sta realizzando, con differenti scelte metodologiche, per gli Studia di Bologna, Firenze, Padova, Pavia e Siena, si conosceranno i reali limiti delle fonti offerte al commento dello storico. Una ricostruzione esaustiva della docenza quattrocentesca torinese e delle letture attivate potrà essere realizzata soltanto al termine di questa ricerca archivistica. In questo saggio ho avviato l'analisi dai rotuli, cioè dagli elenchi dei professori ingaggiati per l'anno accademico che stava per aprirsi, talvolta corredati dai relativi salari. Questi atti sono una fonte estremamente preziosa per delineare l'organico del personale effettivamente preposto alla docenza, le discipline insegnate (o la volontà di attivarle), gli stipendi attribuiti: sono lo spaccato, come vedremo non completo in tutte le sue parti, dell'offerta didattica dello Studium. Il limitato numero di questi atti sinora rinvenuto (soltanto quattro, concentrati negli anni 1452-'61) 3 , rende necessaria la verifica continua di ogni dato per i decenni precedenti e seguenti, e in ciò sono particolarmente utili le disposizioni ducali sul corpo insegnante (lettere di nomina e disposizioni salariali); questi interventi purtroppo riguardano in gran parte le sole letture principali (primi e secundi loci), lasciando nell'ombra le letture minori, meno importanti sul piano del prestigio accademico ma fondamentali per i curricula studiorum, e per noi particolarmente interessanti poiché sulla loro attivazione maggiormente poté agire l'universitas scholarium. La fondazione di uno Studium generale nel Medioevo costituiva il punto d'incontro delle richieste provenienti dalla società urba-8 2 P. SAMBIN, Giuristi padovani del Quattrocento tra attività universitaria e attività pubblica. I. Paolo d'Arezzo († 1443

Research paper thumbnail of Cultura e devozione fra Piemonte e Provenza. Il testamento del cardinale Amedeo di Saluzzo (1362-1419), Cuneo 2007 (Marchionatus Saluciarum Monumenta. Fonti, 6)

Nota numismatica di GIORGIO FEA M.S.M. FONTI VI PAOLO ROSSO CULTURA E DEVOZIONE FRA PIEMONTE E PR... more Nota numismatica di GIORGIO FEA M.S.M. FONTI VI PAOLO ROSSO CULTURA E DEVOZIONE FRA PIEMONTE E PROVENZA CUNEO 2007 SSSAA DI CUNEO PAOLO ROSSO MARCHIONATUS SALUCIARUM MONUMENTA FONTI, VI In copertina: AMEDEO DI SALUZZO, Zecca di Valence. Grosso di peso ridotto, AR. Rovescio (emissione per Die). Scudo della casa Saluzzo d'argento al capo d'azzurro accantonato da quattro piccoli scudi del Genevese resi in forma di croce, in cornice quadrilobata. Con una Nota numismatica di GIORGIO FEA CUNEO 2007 PROPRIETÀ LETTERARIA RISERVATA 2007 SOCIETÀ PER GLI STUDI STORICI, ARCHEOLOGICI ED ARTISTICI DELLA PROVINCIA DI CUNEO Via Cacciatori delle Alpi, 9 -Tel. 0171.634367 -Casella Postale n. 91 -12100 Cuneo La presente pubblicazione è stata realizzata grazie a un contributo della Presidenza del Consiglio Regionale del Piemonte e della Città di Saluzzo, a cui va tutta la nostra gratitudine. Riproduzioni fotografiche a cura della Società per gli Studi Storici della Provincia di Cuneo.

Research paper thumbnail of Documenti per la storia dell’Università di Pavia nella seconda metà del ‘400, II (1456-1460), Milano, Cisalpino, 2002 (with Agostino Sottili )

Gli anni 1456-1460 sono ricchi di episodi che illustrano il complicato rapporto tra le istituzion... more Gli anni 1456-1460 sono ricchi di episodi che illustrano il complicato rapporto tra le istituzioni universitarie e l’autorità statale. Si oscilla tra un rispetto non solo formale delle libertà accademiche e una tendenza a prevaricare, invadendo ambiti di competenza che erano di esclusivo dominio dei Rettori, dei Collegi dei dottori, del Cancelliere o dei suoi rappresentanti. Una serie di documenti illustra i rapporti della Chiesa pavese con l’Università anche se solo tramite episodi singoli, come l’assoluzione dalla scomunica di un chierico che aveva frequentato i corsi di diritto civile senza l’autorizzazione canonica o la concessione ad un sacerdote straniero di svolgere la sua attività in Pavia e nella diocesi.
In appendice al volume vengono pubblicati documenti riguardanti il periodo 1450-1455, recentemente identificati.

Research paper thumbnail of "Dantes dicit.” Notes on Dante as auctoritas in the Medieval Academic Community

In: «Humanities», 13/3, n. 85, pp. 1-20. Special Issue “In terra per le vostre scole” (Par. XXIX, 70): Dante’s Paradiso and the Medieval Academic World. Special Issue Editors: Prof. Dr. Franziska Meier and Dr. Lorenzo Dell'Oso (https://www.mdpi.com/journal/humanities/special\_issues/N7S53E7F3N), 2024

Dante’s articulate and sometimes critical attitude towards the academic community is evident in s... more Dante’s articulate and sometimes critical attitude towards the academic community is evident in several of his works, specifically in Paradiso. To understand the actual extent of this ‘antiacademic’ attitude, this study considers the magistri of the higher schools and the holders of university chairs to observe their position regarding the Commedia. The study aims to ascertain whether the poem was regarded as a teaching text in the 14th and 15th centuries, and particularly whether it was referred to in the textual hermeneutics practiced in lectio. The analysis examined the utilization of the Commedia within schools and universities as an authoritative text in the commentary on the canon of the auctores maiores. The inclusion of Dante’s glosses in various manuscripts recalled to provide erudite data, lexical interpretations, exempla, and sententiae, reflects the progressive integration of the poem within the academic community. This integration signifies its acknowledgment among the auctores employed in exegetical practices, a phenomenon observed across various geographical regions as evidenced by the analyzed manuscripts.

Research paper thumbnail of Circuiti subalpini di cultura e di istruzione prossimi alla letteratura valdese medievale

In: «Carte romanze», 12/1 (2024), pp. 351-385.

The texts of the so-called medieval Waldensian literature are preserved in a corpus of manuscrip... more The texts of the so-called medieval Waldensian literature are preserved
in a corpus of manuscripts, of which we do not know the contexts of creation; however, some of them were certainly kept - since the early 17th century, but perhaps even in the preceding decades - in the traditional settlement areas of Alpine Waldensian communities (the present-day Waldensian Valleys). This contribution aims to illustrate the centers of culture and education active in the Waldensian Valleys and the surrounding area, where it was possible to acquire literacy in the Latin language and higher education, skills undoubtedly possessed by some of the authors of Waldensian literature. It is conceivable that in these environments, a portion of the Waldensian preachers was also formed, among whom several had previously been members of the Catholic clergy.
I testi della cosiddetta letteratura valdese medievale sono trasmessi in un corpus di manoscritti di cui non sono ancora noti gli ambiti di realizzazione, tuttavia alcuni di essi furono certamente conservati – all’inizio del XVII secolo ma forse già nei decenni precedenti – nelle tradizionali aree di insediamento del valdismo alpino (le attuali Valli Valdesi). Il presente contributo si propone di illustrare i centri di cultura e di istruzione attivi nelle Valli Valdesi e nell’area vicina, nei quali era possibile acquisire la literacy nella lingua latina e una formazione superiore, certamente posseduta da una parte degli autori della letteratura valdese. In questi ambiti è ipotizzabile che si sia formata anche una parte dei predicatori valdesi, diversi dei quali provenivano dal clero cattolico.

Research paper thumbnail of L’Università di Padova nella storia europea: il lascito culturale del tardo medioevo e del primo Cinquecento

In: «Archivio veneto», s. VI, 27 (2024), pp. 159-175.

Lettura, condotta insieme a Simona Negruzzo e Christian Satto, dei nove volumi che compongono la ... more Lettura, condotta insieme a Simona Negruzzo e Christian Satto, dei nove volumi che compongono la collana "Patavina libertas. Una storia europea dell'Università di Padova (1222-2022)", Padova-Roma, Donzelli Editore-Padova University Press, 2021-2022.

Research paper thumbnail of Parcours de formation intellectuelle des grands officiers angevins de l’Italie nord-occidentale (1259-1382)

In: I. Mathieu, J.-M. Matz (dir.), Formations et cultures des officiers et de l’entourage des princes dans les territoires angevins (milieu XIIIe - fin XVe siècle), Roma 2019, pp. 31-61., 2019

Les officiers qui constituaient la cour des sénéchaux angevins de l’Italie nord-occidentale prése... more Les officiers qui constituaient la cour des sénéchaux angevins de l’Italie nord-occidentale présentent quelquefois des profils intellectuels de haut niveau. Ils sont attestés par des cursus universitaires et par quelques données sur les bibliothèques de certains de ces personnages. Dans la présente recherche, l’importance d’une bonne culture a été évaluée à travers les stratégies de recrutement des officiers angevins. L’incidence du savoir et des compétences professionnelles ressort clairement à travers la circulation du personnel politique et la sélection des fonctionnaires destinés aux bureaux de l’administration. Les résultats sont très convaincants tant dans le domaine diplomatique que dans les services judiciaire et fiscal. Quelques-uns de ces officiers furent, en outre, impliqués directement dans l’enseignement juridique dans les studia generalia italiens, en particulier celui de Naples. Le personnel ecclésiastique assigné aux fonctions diplomatiques et gouvernementales dans la zone subalpine, composé surtout d’évêques
provenant des ordres mendiants, présente aussi des parcours intéressants de formation intellectuelle, principalement accomplie dans les studia des couvents de Provence.
Some of the officers who made up the court of the Angevin Seneschals of north-west Italy were high-level intellectuals, as documented by university courses and by the data collected on their personal libraries. The importance of culture is assessed in this research through the recruitment strategies of the Angevin officers. The impact of knowledge and professional skills is highlighted by the circulation of the political staff and by the selection of the officers assigned to administrative offices. The results are very convincing, both in the diplomatic field, as well as in the judicial and fiscal services. Some of these officers were also directly involved in legal education in the Italian studia generalia, particularly in that of Naples. The ecclesiastical personnel assigned to diplomatic and governmental functions in the sub-alpine zone, composed mainly of bishops coming from the mendicant orders, also followed interesting career paths, through vocational education training, mainly underwent in the studia of the convents of Provence.
Gli ufficiali che costituivano la curia dei siniscalchi angioini dell’Italia nord-occidentale presentano talvolta profili intellettuali di notevole levatura, documentati da percorsi di studio anche di livello universitario e dalle notizie sui loro fondi librari. In questo contributo è stata valutata l’importanza della fisionomia culturale nelle strategie di reclutamento dell’ufficialità angioina. È emersa la cospicua incidenza della formazione intellettuale sulla circolazione del personale politico e sui criteri di selezione dei funzionari da assegnare a specifici comparti del sistema di governo, come quello politico-giudiziario e fiscale; alcuni di questi ufficiali vennero inoltre direttamente coinvolti nella docenza giuridica negli studia generalia italiani, in particolare in quello di Napoli. Il personale ecclesiastico assegnato a rilevanti funzioni diplomatiche e di governo nell’area subalpina, composto soprattutto da vescovi provenienti dagli ordini Mendicanti, presenta interessanti percorsi di formazione intellettuale, in massima parte realizzati negli studia dei conventi della Provenza.

Research paper thumbnail of Rapporto mimetico e conflittuale con la cultura chiericale egemone

In: Storia dei valdesi. 1. Come nuovi apostoli (secc. XII-XV), a cura di Francesca Tasca, Torino, Claudiana, 2024, pp. 409-419.

Research paper thumbnail of Uccidere un inquisitore. Bricherasio, 9 aprile 1374

In: Storia dei valdesi. 1. Come nuovi apostoli (secc. XII-XV), a cura di Francesca Tasca, Torino, Claudiana, 2024, pp. 148-157.

Research paper thumbnail of Circolazione e radicamento di chierici nelle valli Pellice, Chisone e Germanasca nel tardo medioevo

In: Vie di comunicazione e mobilità nelle valli Pellice, Chisone e Germanasca, a cura di Marco Fratini, Perosa Argentina, LAReditore, 2024 (Atlante storico-culturale delle valli pinerolesi, 1), pp. 123-137.

The essay examines the circulation and establishment of clerics in the Pellice, Chisone, and Germ... more The essay examines the circulation and establishment of clerics in the Pellice, Chisone, and Germanasca Valleys during the 14th and 15th centuries. It particularly focuses on the movements of clerics from outside these valleys, including bishops on pastoral visits and regular clergy engaged in preaching. Regarding the establishment of clergy, the essay examines the forms and logic behind the selection of settled clergy responsible for the care of souls in Alpine parishes. These clergy often operated alongside the antagonistic apostolate of itinerant preachers from the Waldensian movement.
Il contributo esamina la circolazione e il radicamento, nei secoli XIV-XV, di chierici nelle nelle Valli Pellice, Chisone e Germanasca, in particolare approfondendo il passaggio nell'area valliva di chierici esterni ad essa, quali i vescovi impegnati nelle visite pastorali o nelle clericature, o il clero regolare dedito alla predicazione. Sul versante del radicamento, sono state esaminate le forme e le logiche assunte nella selezione del clero stanziale in cura d’anime nelle parrocchie alpine, che si trovò ad operare in parallelo all’antagonista apostolato degli itineranti predicatori del movimento valdese.

Research paper thumbnail of Le risorse per i salari dei professori nel primo secolo di attività dell’Università di Torino

In: «Rivista di Storia dell’Università di Torino», 12/2 (2023), pp. 1-32 (https://ojs.unito.it/index.php/RSUT/index).

The essay analyzes the forms of funding for the salaries of professors at the University of Turin... more The essay analyzes the forms of funding for the salaries of professors at the University of Turin from its establishment to the French occupation of the city in 1536. It also references other indirect sources of income that supplemented the salaries, such as the tax privileges and exemptions traditionally granted to professors. The strong interventions of the seigneurial power (Prince Ludovic of Achaea and, from 1418, Savoy dukes), aimed at involving the city of Turin and the Principatus in financing are highlighted. Initially, this was accomplished through the imposition of extraordinary subsidies, and from 1424 onwards, through a regular tax. Finally, in 1441, this tax was replaced by a ducal contribution and a subsidy provided by the Commune of Turin. The revenue sources allocated to the University by the cities that hosted the institution (Turin, and for some years, Chieri and Savigliano) are presented here through an analysis of surviving financial records of the Commune.
Il saggio analizza le forme di finanziamento dei salari dei professori dello Studio di Torino dalla sua istituzione all’occupazione francese della città (1536), richiamando anche gli altri finanziamenti indiretti che integravano gli stipendi, come i privilegi ed esenzioni fiscali tradizionalmente garantiti ai professori. Vengono messi in luce i forti interventi dei principi d’Acaia e, successivamente, dei duchi di Savoia, volti a coinvolgere la città di Torino e il Principatus nel finanziamento, dapprima attraverso l’imposizione di sussidi straordinari poi, dal 1424, con una tassa ordinaria, sostituita infine nel 1441 da un contributo ducale e da un sussidio erogato dal comune di Torino. Le fonti di gettito destinate allo Studio da parte delle città che ospitarono l’Università (Torino e, per alcuni anni, Chieri e Savigliano) sono qui illustrate attraverso l’analisi della documentazione finanziaria comunale.

Research paper thumbnail of La scuola capitolare di Vercelli (sec. XII-XIII) nell’erudizione municipale fra Cinquecento e primo Novecento

In: La Chiesa vercellese nel Medioevo (secc. XI-XV), a cura di A. Barbero, Vercelli, Società Storica Vercellese, 2024 (Biblioteca della Società Storica Vercellese, 55), pp. 309-347.

Research paper thumbnail of Gli Studia intermittenti o effimeri nell’Italia tardomedievale

In: La tradizione degli Studia comunali nelle città di età moderna, a cura di C. Frova e S. Zucchini, Firenze, Olschki, 2023 (Biblioteca storica toscana. Serie I, 85), pp. 39-57.

The essay addresses the persistence, in the early modern era, of the memory of a university exper... more The essay addresses the persistence, in the early modern era, of the memory of a university experience that had matured or been planned in previous centuries. The Italian universities considered are those that, operating first as a matter of custom and later, not always, obtaining the privileges of a 'Studium generale,' were still unable to stabilize their functioning. A second type treated is represented by universities that, despite having the privileges, did not develop a true university activity or forms of student associations. A common element in all the cases analyzed is the presence of a solid cultural background and a tradition of higher-level schools that were crucial in stimulating initiative in the educational field that went beyond the local sphere. The persistence of university traditions was stronger in cities where, even if intermittently, a 'Studium' operated in communal contexts without a foundation privilege. The granting of imperial and papal privilege on specific political convergences predominately matured in lordly contexts. In these cases, the 'privilegium' left a faint mark in the city's memory or generated a non-uniform or very late tradition. The memory of a 'Studium generale' privilege and intermittent university activity seems to be more deeply rooted where this project was entirely realized in communal contexts. In some cases, the memory of the 'privilegium' was kept alive within professional colleges, circulating in the fourteenth and fifteenth centuries in a narrower sphere of social and professional culture.
Il saggio affronta la persistenza nella prima età moderna della memoria di un’esperienza universitaria maturata o progettata nei secoli precedenti. Le università italiane considerate sono quelle che operarono ex consuetudine e in seguito, non sempre, ottennero i privilegi di Studio generale, ma senza per questo riuscire a stabilizzare il loro funzionamento. Una seconda tipologia trattata è rappresentata da università che, malgrado il possesso dei privilegi, non svilupparono una vera attività universitaria né forme associative di studenti. Elemento comune a tutti i casi analizzati è la presenza di un solido retroterra culturale e una tradizione di scuole di livello superiore che furono determinanti per stimolare una intraprendenza in ambito scolastico che andasse oltre il respiro locale. La persistenza delle tradizioni universitarie fu più forte nelle città dove, anche se in modo intermittente, operò uno Studio in contesti comunali e senza un privilegio di fondazione. La concessione del privilegio imperiale e pontificio in occasione di precise convergenze politiche maturò in modo predominante in contesti signorili, in questi casi il privilegium lasciò una traccia labile nella memoria cittadina o generò una tradizione non omogenea oppure molto tarda. La memoria di un privilegio di Studio generale e di un’intermittente attività universitaria sembra invece radicarsi maggiormente laddove questo progetto si realizzò interamente in contesti comunali. In alcuni casi la memoria del privilegium fu tenuta in vita all’interno dei collegi professionali, circolando nel Quattro e nel Cinquecento in un più ristretto ambito di cultura di ceto e di professione.

Research paper thumbnail of Realismo e parodia degli actus scholastici nella Repetitio magistri Zanini coqui di Ugolino Pisani

In: Vir bonus dicendi peritus. Studi in onore di Paolo Viti, a cura di S. Dall’Oco e L. Ruggio, Lecce, Edizioni Milella, 2023, pp. 561-574.

Research paper thumbnail of Il finanziamento dei salari dei professori nello Studio di Torino dalle origini all’occupazione francese (1404-1536)

In: «Annali di storia delle università italiane», 27/1 (2023), pp. 43-53.

This paper illustrates the University of Turin’s budgeting for professor salaries in the fifteent... more This paper illustrates the University of Turin’s budgeting for professor salaries in the fifteenth century. «Pro Studio» funds were strictly managed by seigneurial power (Prince Ludovic of Achaea and, from 1418, Savoy dukes), which in the first two decades levied extraordinary taxes on the city of Turin and major towns in the principality and also attempted to tax local ecclesiastical institutions. In 1424, the Duke of Savoy, Amedeo VIII, opted for an ordinary tax deriving from the reform of the «gabella» levied on salt in Piedmont, a tax that was soon replaced with a «pro Studio» ducal contribution and a tax paid by the Commune of Turin. The analysis of surviving financial records of the Commune revealed various sources of public revenue that were paid by the city into university salaries. Of these, the most important was from the second half of the fifteenth century: the «gabella grossa».
Il saggio illustra i meccanismi di costituzione del budget per i salari dei docenti dello Studio di Torino nel XV secolo. Il finanziamento «pro Studio» venne fortemente controllato dal potere signorile (il principe Ludovico d’Acaia e, dal 1418, i duchi di Savoia), il quale nei primi due decenni impose sussidi straordinari alla città di Torino e alle principali località del principato, tentando anche di coinvolgere le istituzioni ecclesiastiche del dominio. Nel 1424 il duca di Savoia Amedeo VIII optò per una tassa ordinaria derivata dalla riforma della gabella sul commercio del sale nel Piemonte, tassa che venne presto sostituita da un contributo ducale «pro Studio» e da un sussidio erogato dal comune di Torino. L’analisi della superstite documentazione finanziaria comunale ha permesso di individuare le diverse fonti di gettito destinate dalla città universitaria ai salari, tra le quali la più rilevante fu, dalla seconda metà del XV secolo, la «gabella grossa».

Research paper thumbnail of Definire una memoria culturale: redazione, assemblaggio, conservazione e circolazione di scritture

In: «Reti Medievali Rivista», 23/1 (2022), pp. 21-33 (http://rivista.retimedievali.it)

L’intervento prende avvio dal volume di Michele Campopiano "Writing the Holy Land", per analizzar... more L’intervento prende avvio dal volume di Michele Campopiano "Writing the Holy Land", per analizzare le forme e i testi impiegati dai frati del convento minoritico del Monte Sion in Gerusalemme nella costruzione di una memoria collettiva dei luoghi santi mediata dalla parola scritta. L’intervento sottolinea il ricorso efficace a differenti approcci metodologici nello studio delle fonti presenti nella biblioteca del convento del Monte Sion, che vennero reimpiegate in nuove compilazioni e manoscritti miscellanei.
Starting from a review of the work of Michele Campopiano Writing the Holy Land, this paper analyses the forms and the texts used by the friars of the Franciscan convent of Mount Sion in Jerusalem in the construction of a collective memory of holy places mediated through the written word. The paper also emphasizes the effective use of different methodological approaches in the study of the sources present in the library of Mount Sion, which were reused in new compilations and miscellaneous manuscripts.

Research paper thumbnail of Studio «del principe» e stregoneria nel Quattrocento: rifrazioni dall’Università di Torino

In: L’università davanti alla stregoneria in Europa tra medioevo ed età moderna, a cura di M. Cavina, Bologna, il Mulino, 2022 (Studi e ricerche sull’Università), pp. 275-297.

L’articolata normativa in materia di contrasto alla stregoneria inserita negli “Statuta Sabaudie”... more L’articolata normativa in materia di contrasto alla stregoneria inserita negli “Statuta Sabaudie” (1430) trasformò di fatto la stregoneria in una “eresia di Stato” e assegnò una centralità – eccezionale rispetto alle altre regioni contermini – agli ufficiali ducali nella repressione di questo reato, in linea generale affidata agli inquisitori e alla giustizia episcopale. Il saggio vuole verificare il ruolo ricoperto dai doctores giuristi dello Studio di Torino – dagli anni Venti del Quattrocento ampiamente reclutati nel sistema di governo sabaudo e nei consigli ducali – in una regione, quella delle Alpi occidentali, caratterizzata nel tardo medioevo da una particolare intensità di interventi volti alla repressione delle pratiche stregoniche. È qui studiata la presenza nel XV secolo di dottori dello Studio nei processi inquisitoriali in area subalpina e la produzione scientifica dei docenti, con una particolare attenzione per il trattato “De haeresi” del canonista e consigliere ducale Ambrogio Vignati – in cui affiora una posizione critica all’intervento dei giudici delegati dell’Inquisizione nei crimini di stregoneria e l’orientamento verso una “competenza laica” in questa materia – e per la “Sylva nuptialis”, composta dal giurista Giovanni Nevizzano nel primo Cinquecento.

Research paper thumbnail of Caput Studii principale. Le origini del cancelliere e la definizione delle sue funzioni nelle università italiane del medioevo

In: «Annali di storia delle università italiane», 25/2 (2021), pp. 137-171.

With the bull Cum sepe contingat (1219) Honorius III granted the archdeacon of the cathedral of B... more With the bull Cum sepe contingat (1219) Honorius III granted the archdeacon of the cathedral of Bologna the faculty to confer the licentia docendi after an examination by the doctors of the University of Bologna. In the Italian Studia generalia, inspired by the Bolognese model, the office of chancellor was generally attributed to the bishop, but this was achieved progressively, through the theoretical elaboration of the jurists (in particular developed around the concepts of Studium generale and licentia ubique docendi) and the interventions of the universal powers (Papacy and Empire), which were later incorporated into the university statutes. The fundamental role of guarantor played by the chancellor during the verification of the candidate for the license to teach ubique, and the other tasks assigned to him in a wide range of aspects concerning the Studium, formed the basis for the undisputed prestige of the bishop-chancellor, who was defined in the sources as «caput Studii principale».
Con la lettera Cum sepe contingat (1219) Onorio III investì l’arcidiacono della cattedrale di Bologna della facoltà di conferire la licentia docendi dopo un esame da parte dei doctores dell’Università di Bologna. Negli Studia generalia italiani, organizzati secondo l’impianto bolognese, la carica di cancelliere, come venne appellata dal Trecento, fu in generale attribuita al vescovo, ma alla sua definizione si giunse con progressione, attraverso l’elaborazione teorica dei giuristi (sviluppata in particolare intorno ai concetti di Studium generale e di licentia ubique docendi) e gli interventi dei poteri universali (papato e impero), poi recepiti nella statuizione universitaria. Il fondamentale ruolo di garante svolto dal cancelliere durante la verifica del candidato alla licenza di insegnare ubique, insieme ad altri compiti assegnatigli in un vasto ambito di questioni che interessarono lo Studio, costituirono le basi per l’indiscusso prestigio del vescovo-cancelliere, definito nelle fonti come «caput Studii principale».

Research paper thumbnail of La musica nel curriculum delle artes delle università italiane nel Quattrocento: fra teoria e prassi

In: Music in Schools from the Middle Ages to the Modern Age, ed. P. Dessì, Turnhout, Brepols, 2021 (Epitome musical), pp. 27-58.

Il saggio, dopo una introduzione al curriculum delle facoltà di arti e medicina delle Università ... more Il saggio, dopo una introduzione al curriculum delle facoltà di arti e medicina delle Università italiane del Quattrocento, si focalizza sulle disposizioni (principalmente indicazioni statutarie) relative all’insegnamento della musica. Presentato il quadro "teorico", attraverso l’esame degli strumenti di laurea, dei rotoli degli insegnamenti e di altre fonti, si è voluto verificare se, nella prassi, siano stati attivati insegnamenti universitari di ars musica. Emerge uno scollamento tra alcune disposizioni statutarie che fanno riferimento a questa disciplina e la realtà, che attesta una generale assenza di docenti e studenti di musica, sebbene in alcuni contesti accademici siano documentati interessi verso la didattica musicale, la quale probabilmente, come avvenne per altre discipline, continuò ad essere praticata in contesti di istruzione di alto livello non incorporati nello Studio.

Research paper thumbnail of «Ad honestam studiorum recreationem». L’umanesimo “comico” di Giasone del Maino

In: Giasone del Maino (1435-1519). Diritto, politica, letteratura nell’esperienza di un giurista rinascimentale, a cura di E. Dezza, S. Colloca, Bologna, il Mulino, 2020, pp. 171-196.

Autore di fama europea, Giasone del Maino è tra i massimi esponenti della prestigiosa tradizione ... more Autore di fama europea, Giasone del Maino è tra i massimi esponenti della prestigiosa tradizione giuridica dell’Università di Pavia. Vissuto in anni di forti trasformazioni politiche e culturali, egli ne è interprete come giurista, letterato, diplomatico e testimone della temperie rinascimentale. Come giurista, vanta una prestigiosa carriera svolta negli atenei di Pavia, Padova e Pisa. La sua ricca produzione, tradizionale nelle forme, è ravvivata da una profonda cultura umanistica, e rappresenta un punto fermo per il pensiero giuridico europeo. Come letterato, si distingue nell’attività oratoria: le sue orationes assurgono a modello di questa tipologia letteraria, e talora si ricollegano alla sua attività diplomatica. Giasone coltiva peraltro una pluralità di forme di scrittura e di interessi culturali, dimostrando quella molteplicità di visioni tipica del clima intellettuale dell’epoca. Come diplomatico, partecipa a delicate missioni anche fuori d’Italia ed entra in rapporto con i protagonisti delle vicende politiche del tempo. Numerosi sono stati i suoi allievi, punte di diamante di una compagine studentesca di respiro europeo, consapevole delle nuove sensibilità culturali. Tra essi spicca Andrea Alciato.
Viene studiato il suo profilo umanistico, in particolare sono approfonditi i suoi interessi per la letteratura di genere comico, confluiti nel suo Liber facetiarum, di cui si dà una prima messa a punto. Il testo, ancora inedito, è qui inscritto all’interno del più ampio contesto di analoghi interessi e produzioni letterarie (espressi in particolare nella farsa goliardica e nella più raffinata commedia umanistica) che si riscontrano tra gli studenti e i professori della facoltà giuridica pavese dal pieno Quattrocento, quando la cultura lombarda venne segnata dal soggiorno di intellettuali di diversa formazione e interessi culturali che vivacizzarono i circoli umanistici raccolti intorno alla corte ducale e all’università di Pavia.

Research paper thumbnail of Il maestro del principe: precettori e didattica nella scuola di corte sabauda (secoli XIV-XV)

In: 1416: Savoie bonnes nouvelles. Studi di storia sabauda nel 600° anniversario del Ducato di Savoia, a cura di G. Mola di Nomaglio, vol. II, Torino, Centro Studi Piemontesi, 2021, pp. 1305-1344.

Il saggio affronta le linee di sviluppo della scuola di corte presso cui si formarono i giovani S... more Il saggio affronta le linee di sviluppo della scuola di corte presso cui si formarono i giovani Savoia nei secoli XIV-XV. Attraverso la ricostruzione del profilo intellettuale dei magistri incaricati e delle loro biblioteche sono state indagate le connessioni tra le forme adottate dalla didattica nella scuola per il principe e l’evoluzione dei generali quadri di politica culturale della casata al potere nel corso del Trecento e nei decenni che seguirono il passaggio dei possedimenti degli Acaia ai conti, poi duchi, di Savoia. Dalla fine del Trecento il tema della formazione del futuro regnante interessò una parte considerevole dei maggiori esponenti del movimento umanistico, che a questo dedicarono un’ampia precettistica pedagogica, fondata su temi in parte già presenti nei programmi di insegnamento delle scuole dei maestri privati e delle scuole comunali di livello superiore. Lo studio della ricezione di queste nuove posizioni pedagogiche nell’institutio dei giovani Savoia ha permesso di gettare qualche luce anche sul generale tema della diffusione del pensiero dell’umanesimo in area subalpina, avvenuta con ritardo e sotto la forte influenza di proposte culturali provenienti da altre corti, dalle quali giunsero presso i Savoia maestri-letterati e modelli pedagogici.

Research paper thumbnail of Carriere ecclesiastiche e risorse intellettuali in area alpina: gli studi universitari dei cadetti Savoia (secoli XIII-XV)

In: Comunità urbane e centri minori dei due versanti delle Alpi occidentali. Circolazione di persone e relazioni culturali, politiche e socio-economiche, a cura di F. Panero, Cherasco 2020 (Insediamenti umani, popolamento, società, 14), pp. 73-124.

Il saggio approfondisce un particolare fenomeno migratorio che ha interessato l’area alpina negli... more Il saggio approfondisce un particolare fenomeno migratorio che ha interessato l’area alpina negli ultimi secoli del medioevo, quello legata alle esigenze di formazione intellettuale, osservato all’interno di un importante lignaggio locale, cioè quello dei conti, poi duchi, di Savoia, e nelle linee dinastiche dei due appannaggi, quello dei Savoia-Acaia e dei Savoia Vaud. La prima istruzione dei Savoia non ha lasciato traccia di spostamenti dei giovani: si tratta di una formazione stanziale, realizzata all’interno della scuola di corte. Per una solida formazione nella teologia o, con sempre maggiore frequenza, nel diritto anche i componenti delle élites dell’area alpina dalla fine del XII secolo indirizzarono i loro cadetti destinati alla vita ecclesiastica verso le scuole di Parigi o quelle di Bologna. Le prime attestazioni di studi universitari tra i Savoia li abbiamo alla fine del Duecento, proprio quando le relazioni intessute con il papato, soprattutto da Filippo I e da Amedeo V, spinsero la casata alpina a una politica di occupazione dei seggi episcopali savoiardi e di rinforzo della provvista beneficiaria a favore dei loro cadetti. La sede universitaria frequentata dai giovani Savoia, diversi dei quali governarono poi diocesi alpine, fu principalmente Bologna fino agli anni trenta del XIV secolo, quando iniziarono a prevalere le rotte verso gli Studi del Midi, soprattutto Montpellier e Avignone, o quelli più settentrionali (Orléans). Con la fondazione dello Studio di Torino (1404) la formazione degli ecclesiastici di casa Savoia ebbe luogo in quella sede che, da subito, assunse le caratteristiche di una vera e propria “università del principe”.

Research paper thumbnail of L’educazione delle élites intellettuali di corte. Umanesimo e pedagogia nell’entourage dei duchi di Savoia nel tardo Quattrocento

In: «Annali di storia dell’educazione e delle istituzioni scolastiche», 27 (2020), pp. 84-97.

Il saggio affronta il tema degli indirizzi educativi e di istruzione sviluppati presso le élites ... more Il saggio affronta il tema degli indirizzi educativi e di istruzione sviluppati presso le élites intellettuali al servizio del principe nel tardo Quattrocento, valutando in particolare l’apertura, espressa dagli uomini di cultura che operarono nel sistema di governo e nella corte dei duchi di Savoia, verso aspetti pedagogici di orientamento umanistico da adottare nella formazione dei propri figli, destinati a seguire le carriere paterne come consiglieri ducali, officiales e talvolta docenti universitari. Il tema è principalmente approfondito attraverso la strategia educativa messa in atto per Scipione Cara dal padre Pietro, letterato e consigliere ducale di primissimo piano, il quale affidò l’educazione del figlio al maestro di retorica e umanista Ubertino Clerico, autore di una lunga epistola Exortatio ad virtutem indirizzata all’allievo Scipione.
This essay focuses on the reception of humanistic pedagogy in the education of intellectual élites in the late fifteenth century. The complex theme is investigated through a case study, i.e. the education of Scipione, son of Pietro Cara, an important jurist who was active at the Studium of Turin and at the court of the Savoy. Scipione Cara studied in the school of the humanist Ubertino Clerico, who dedicated the paraenetic epistle Exhortatio ad virtutem to him.

Research paper thumbnail of Pietro da Perugia

In: Dizionario Biografico degli Italiani, vol. LXXXIII, Roma 2015, pp. 535-536.

Research paper thumbnail of Ranzo Mercurino

In: Dizionario Biografico degli Italiani, vol. LXXXVI, Roma 2016, pp. 484-487.

Research paper thumbnail of Sacco, Catone

In: Dizionario Biografico degli Italiani, vol. LXXXIX, Roma 2017, pp. 515-517.

Research paper thumbnail of Saluzzo, Amedeo di

In: Dizionario Biografico degli Italiani, vol. LXXXIX, Roma 2017, pp. 764-766.

Research paper thumbnail of Sandigliano, Guglielmo

In: Dizionario Biografico degli Italiani, vol. XC, Roma 2017, pp. 144-146.

Research paper thumbnail of Sermoneta Alessandro e Giovanni

In: Dizionario biografico degli Italiani, vol. XCII, Roma 2018, pp. 161-165..

Research paper thumbnail of Seyssel, Claudio

In: Dizionario biografico degli Italiani, vol. XCII, Roma 2018, pp. 369-373.

Research paper thumbnail of Valvassori (Vavassori, de Vavassoribus), Bartolino (Bartolino da Lodi)

In: Dizionario biografico degli Italiani, vol. XCVIII, Roma 2020, pp. 212-214.

Research paper thumbnail of Vignati (de Vignate), Ambrogio

In: Dizionario biografico degli Italiani, vol. XCIX, Roma 2020, pp. 255-258.

Research paper thumbnail of Studium florentinum. L’istruzione superiore a Firenze fra XIV e XVI secolo, a cura di L. Fabbri, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2021

Review: Studium florentinum. L’istruzione superiore a Firenze fra XIV e XVI secolo, a cura di L. Fabbri, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2021, in: «Le Moyen Âge», 130 (2024), 2, pp. 264-267.

Research paper thumbnail of Emanuela Di Stefano, Maestri e allievi nel medioevo. Alle origini dell’Università di Camerino, Napoli, Edizioni scientifiche italiane, 2022

Review: Emanuela Di Stefano, Maestri e allievi nel medioevo. Alle origini dell’Università di Camerino, Napoli, Edizioni scientifiche italiane, 2022, in: «Annali di storia delle università italiane», 27/2 (2023), pp. 272-274.

Copyright c by Società editrice il Mulino, Bologna. Tutti i diritti sono riservati. Per altre inf... more Copyright c by Società editrice il Mulino, Bologna. Tutti i diritti sono riservati. Per altre informazioni si veda https://www.rivisteweb.it Licenza d'uso L'articoloè messo a disposizione dell'utente in licenza per uso esclusivamente privato e personale, senza scopo di lucro e senza fini direttamente o indirettamente commerciali. Salvo quanto espressamente previsto dalla licenza d'uso Rivisteweb,è fatto divieto di riprodurre, trasmettere, distribuire o altrimenti utilizzare l'articolo, per qualsiasi scopo o fine. Tutti i diritti sono riservati.

Research paper thumbnail of La città e il principe. La congiura antisabauda di Torino del 1334, a cura di M. Vallerani, Torino, Celid, 2022 (Laboratorio medievale, 1)

Review: La città e il principe. La congiura antisabauda di Torino del 1334, a cura di M. Vallerani, Torino, Celid, 2022 (Laboratorio medievale, 1), in: «Bollettino storico bibliografico subalpino», 121/2 (2023), pp. 653-656.

Research paper thumbnail of Andrea Padovani, L’insegnamento del diritto a Bologna nell’età di Dante, Bologna, Il Mulino, 2021

Review: Andrea Padovani, L’insegnamento del diritto a Bologna nell’età di Dante, Bologna, Il Mulino, 2021, in: «Annali di storia delle università italiane», 26/2 (2022), pp. 374-377.

Copyright c by Società editrice il Mulino, Bologna. Tutti i diritti sono riservati. Per altre inf... more Copyright c by Società editrice il Mulino, Bologna. Tutti i diritti sono riservati. Per altre informazioni si veda https://www.rivisteweb.it Licenza d'uso L'articoloè messo a disposizione dell'utente in licenza per uso esclusivamente privato e personale, senza scopo di lucro e senza fini direttamente o indirettamente commerciali. Salvo quanto espressamente previsto dalla licenza d'uso Rivisteweb,è fatto divieto di riprodurre, trasmettere, distribuire o altrimenti utilizzare l'articolo, per qualsiasi scopo o fine. Tutti i diritti sono riservati.

Research paper thumbnail of Gaines Post, The Papacy and the Rise of the Universities, ed. with a preface by W. J. Courtenay, Leiden-Boston, Brill, 2017 (Education and Society in the Middle Ages and Renaissance, 54)

Review: Gaines Post, The Papacy and the Rise of the Universities, ed. with a preface by W. J. Cou... more Review: Gaines Post, The Papacy and the Rise of the Universities, ed. with a preface by W. J. Courtenay, Leiden-Boston, Brill, 2017 (Education and Society in the Middle Ages and Renaissance, 54), in: «Annali di storia delle università italiane», 25/2 (2021), pp. 294-297.

Research paper thumbnail of Lauree pavesi nella prima metà del ‘500. II. (1513-1535), a cura di Elisabetta Canobbio, Milano, Cisalpino, 2020 (Fonti e studi per la storia dell’Università di Pavia, 76)

Review: Lauree pavesi nella prima metà del ‘500. II. (1513-1535), a cura di Elisabetta Canobbio, ... more Review: Lauree pavesi nella prima metà del ‘500. II. (1513-1535), a cura di Elisabetta Canobbio, Milano, Cisalpino, 2020 (Fonti e studi per la storia dell’Università di Pavia, 76), in: «Annali di storia delle università italiane», 25/1 (2021), pp. 228-230.

Research paper thumbnail of Sabine Reichert, Die Kathedrale der Bürger, Münster, Aschendorff, 2014.

Review: Sabine Reichert, Die Kathedrale der Bürger. Zum Verhältnis von mittelalterlicher Stadt un... more Review: Sabine Reichert, Die Kathedrale der Bürger. Zum Verhältnis von mittelalterlicher Stadt und Bischofskirche in Trier und Osnabrück (Westfalen in der Vormoderne. Studien zur mittelalterlichen und frühneuzeitlichen Landesgeschichte, Bd. 22), Münster, Aschendorff, 2014, pp. 235.

Research paper thumbnail of Scuole e maestri dall’età antica al medioevo. Atti della Giornata di Studi (Roma, 10 dicembre 2015), a cura di Laura Mecella e Luigi Russo, Roma, Edizioni Studium, 2017 (Cultura. Studium, 89).

Review: Scuole e maestri dall’età antica al medioevo. Atti della Giornata di Studi (Roma, 10 dice... more Review: Scuole e maestri dall’età antica al medioevo. Atti della Giornata di Studi (Roma, 10 dicembre 2015), a cura di Laura Mecella e Luigi Russo, Roma, Edizioni Studium, 2017 (Cultura. Studium, 89), in «Medioevo greco», 18 (2018), pp. 486-488.

Research paper thumbnail of La civiltà del latte. Fonti, simboli e prodotti dal Tardoantico al Novecento, a cura di Gabriele Archetti e Angelo Baronio, Brescia, Fondazione Civiltà Bresciana, 2011 (Storia, cultura e società, 3).

Review: La civiltà del latte. Fonti, simboli e prodotti dal Tardoantico al Novecento. Atti dell’i... more Review: La civiltà del latte. Fonti, simboli e prodotti dal Tardoantico al Novecento. Atti dell’incontro nazionale di studio (Brescia, 29-31 maggio 2008), a cura di Gabriele Archetti, Angelo Baronio, Fondazione Civiltà Bresciana, Brescia 2011 (Storia, cultura e società, 3), in: «Civiltà bresciana», 20 (2011), fasc. 2-3, pp. 237-242.

Research paper thumbnail of Agostino Sottili, Scritti petrarcheschi, Roma-Padova, Editrice Antenore, 2015

Review: Agostino Sottili, Scritti petrarcheschi, a cura di Fabio Della Schiava-Angelo De Patto-Ca... more Review: Agostino Sottili, Scritti petrarcheschi, a cura di Fabio Della Schiava-Angelo De Patto-Carla Maria Monti, Roma-Padova, Editrice Antenore, 2015, p. XIII, 297 (Studi sul Petrarca, 44).

Research paper thumbnail of Remigio Sabbadini, Opere minori, I, Classici e Umanisti da codici latini inesplorati, a cura di T. Foffano, Padova, Antenore, 1995.

Review: R. Sabbadini, Opere minori, I, Classici e Umanisti da codici latini inesplorati, a cura di T. Foffano, Padova, Antenore, 1995, in «Giornale storico della Letteratura Italiana», 173 (1996), pp. 453-458.

Research paper thumbnail of Stefano Pittaluga, La scena interdetta. Teatro e letteratura fra Medioevo e Umanesimo, Napoli, Liguori, 2002 (Nuovo Medioevo, 61)

Review: S. Pittaluga, La scena interdetta. Teatro e letteratura fra Medioevo e Umanesimo, Napoli, Liguori, 2002 (Nuovo Medioevo, 61), in «Giornale storico della letteratura italiana», 180 (2003), fasc. 590, pp. 277-284

Research paper thumbnail of Timoteo Maffei, In sanctam rusticitatem litteras impugnantem, a cura di Patrizia S. De Corso, Verona, Archivio Storico Curia Diocesana, 2000.

Review: Timoteo Maffei, In sanctam rusticitatem litteras impugnantem, a cura di P.S. De Corso, Ve... more Review: Timoteo Maffei, In sanctam rusticitatem litteras impugnantem, a cura di P.S. De Corso, Verona, Archivio Storico Curia Diocesana, 2000, in: «Giornale storico della letteratura italiana», 178 (2001), fasc. 582, pp. 278-285.

Research paper thumbnail of Lauree pavesi nella prima metà del ‘500. I. (1500-1512), a cura di Elisabetta Canobbio, Milano, Cisalpino, 2017 (Fonti e studi per la storia dell’Università di Pavia, 71)

Review: Lauree pavesi nella prima metà del ‘500. I. (1500-1512), a cura di Elisabetta Canobbio, M... more Review: Lauree pavesi nella prima metà del ‘500. I. (1500-1512), a cura di Elisabetta Canobbio, Milano, Cisalpino, 2017 (Fonti e studi per la storia dell’Università di Pavia, 71), in: «Annali di storia delle università italiane», 21 (2017), fasc. 2, pp. 337-340.

Research paper thumbnail of Irma Naso, “Magistri, scholares, doctores”. Il mondo universitario a Torino nel Quattrocento, Torino, Silvio Zamorani Editore, 2016

Review: Irma Naso, “Magistri, scholares, doctores”. Il mondo universitario a Torino nel Quattroce... more Review: Irma Naso, “Magistri, scholares, doctores”. Il mondo universitario a Torino nel Quattrocento, Torino, Silvio ZamoraniEditore, 2016, in: Studi Piemontesi, 46 (2017), fasc. 1, pp. 295-297.

Research paper thumbnail of Agostino Sottili, Università e cultura: studi sui rapporti italo-tedeschi nell’età dell’Umanesimo, Goldbach, Keip, 1993.

Review: Agostino Sottili, Università e cultura: studi sui rapporti italo-tedeschi nell’età dell’U... more Review: Agostino Sottili, Università e cultura: studi sui rapporti italo-tedeschi nell’età dell’Umanesimo, Goldbach, Keip, 1993 (Bibliotheca eruditorum, 5), in: Aevum, 69 (1995), pp. 463-467.

Research paper thumbnail of Archivio Capitolare Torinese. Fondo Diplomatico. Le pergamene del Capitolo ordinate sulla base degli antichi inventari, a cura di Gianni Sacchetti e Bruna Cafasso, Torino, Archivio Storico della Diocesi, 2017.

Review: Archivio Capitolare Torinese. Fondo Diplomatico. Le pergamene del Capitolo ordinate sulla base degli antichi inventari, a cura di Gianni Sacchetti e Bruna Cafasso, Torino, Archivio Storico della Diocesi, 2017, in: «Studi Piemontesi», 47 (2018), 2, pp. 642-643.

Saggi e studi Fabrizio Corrado 381 Razionalismo geometrico e spazialità fisica, le sostanze carte... more Saggi e studi Fabrizio Corrado 381 Razionalismo geometrico e spazialità fisica, le sostanze cartesiane dell'arte di Guarino Guarini Chiara Devoti 397 L' "ospedale de' Lebbrosi" della Sacra Religione. Un luogo di cura al termine di un lungo peregrinare, tra assistenza domestica, segregazione e proposte modello Simonetta Tombaccini

Research paper thumbnail of Ordinare le pratiche: manuali, regole e strumenti per le professioni e i mestieri nell’Italia tardo medievale, Cagliari, 12-13 dicembre 2024

Research paper thumbnail of Il Preumanesimo fra grammatica e retorica: testi, autori, scuola, università. Convegno internazionale, Genova, 25-27 novembre 2024

Research paper thumbnail of Casale capitale. Guglielmo VIII Paleologo, la diocesi e la città. Giornata di Studi, Casale, 9 novembre 2024

La nascita della diocesi e il ruolo dei Tibaldeschi.

Research paper thumbnail of Guarino e la scuola. Insegnare e imparare tra medioevo e umanesimo. Convegno internazionale di studi a 650 anni dalla nascita dell’umanista Guarino Veronese (1374–1460), Verona, 17-18 ottobre 2024

Research paper thumbnail of Girolamo Cardano and the Lombard Renaissance, Pavia, 24-26 giugno 2024

Research paper thumbnail of Come si fa una letteratura. Lingue, testi e culture nell’autunno del medioevo valdese. LXIII Convegno della Società di Studi Valdesi, Torre Pellice, 5-7 settembre 2024

Research paper thumbnail of Database per lo studio delle popolazioni accademiche in Italia, Bologna, 7-8 marzo 2024

Carla FROVA (Università Sapienza di Roma), Per una prosopografia dell'università di Roma in età t... more Carla FROVA (Università Sapienza di Roma), Per una prosopografia dell'università di Roma in età tardomedievale e moderna Paolo BROGGIO (Università Sapienza di Roma), I collegi degli ordini religiosi a Roma in età moderna: verso una ricognizione della popolazione studentesca Paolo ROSSO, Paola NOVARIA (Università di Torino), Protocolli notarili, rotuli, cataloghi, atti pubblici. Fonti per la repertoriazione dei laureati nello Studio torinese tra Quattrocento e Settecento Daniela BUCCOMINO (Università di Pavia), La laurea in diritto nello Studium Papiense (secc. XVI-XVIII). Analisi e prospettive future di ricerca

Research paper thumbnail of La Scuola in età medievale e premoderna. Interferenze romeno-italiane / Școala în Evul Mediu și la începutul modernității. Interferențe româno-italiene. Convegno Internazionale di Studi, Universitatea Babeș-Bolyai, Cluj-Napoca/Istituto Storico Italiano per il Medio Evo, Cluj-Napoca, 1 giugno 2023

Research paper thumbnail of L’université de Dole et les fondations princières en Europe au XVe siècle. Colloque international, Besançon, 22-23 juin 2023

Research paper thumbnail of La questione della lingua valdese (35 anni dopo). In ricordo di Luciana Borghi Cedrini. Torino, 12 aprile 2023

Research paper thumbnail of Il passato nel futuro: la storia delle università. Ricerche e prospettive nel centenario del CSUP, Convegno internazionale di studi, Padova, 30 novembre-2 dicembre 2022

Il passato nel futuro: la storia delle università Ricerche e prospettive nel centenario del CSUP ... more Il passato nel futuro: la storia delle università Ricerche e prospettive nel centenario del CSUP Convegno internazionale di studi

Research paper thumbnail of La Chiesa vercellese nel medioevo (secc. XI-XV). VIII Congresso storico Vercellese, Vercelli, 24-26 novembre 2022

Research paper thumbnail of I conti delle università. I salari dei professori universitari tra medioevo ed età moderna. Bologna, 15 settembre 2022

I conti delle università. I salari dei professori universitari tra medioevo ed età moderna link: ... more I conti delle università. I salari dei professori universitari tra medioevo ed età moderna link: https://tinyurl.com/yc5v3vm4

Research paper thumbnail of Il libro giuridico nell'Europa medievale e moderna. Opere e testi, autori e copisti, stampatori e lettori. Torino, 7-9 luglio 2022

Research paper thumbnail of "Domenico, Onorio III e la nascita dell'Ordine", Convegno internazionale "Domenico e Bologna. Genesi e sviluppo dell'Ordine dei Predicatori", Bologna, 22-25 settembre 2021

L'incontro internazionale di studio, promosso in occasione dell' ottavo centenario della morte di... more L'incontro internazionale di studio, promosso in occasione dell' ottavo centenario della morte di Domenico di Caleruega, deceduto a Bologna il 6 agosto 1221, costituisce il convegno ufficiale dell'Ordine dei Predicatori per il proprio Giubileo. L'iniziativa intende riconsiderare la figura del Santo e riflettere sul rapporto nodale che lega il fondatore dell'Ordine dei Predicatori alla città sede della più antica università del mondo occidentale, mettendo così a fuoco il ruolo svolto da Bologna nel più complessivo progetto di costruzione dell'Ordine.

Research paper thumbnail of La tradizione degli Studia comunali nelle città di età moderna. Storia, mito e memoria dell’università delle origini. Convegno internazionale di studi, Perugia 28-29 aprile 2022.

Convegno internazionale di studi nel quadro del progetto di ricerca Il comune dopo il comune

Research paper thumbnail of CUM SEPE CONTINGAT - 28 GIUGNO 1219. L’ORIGINE DELLA LAUREA NELLE UNIVERSITÀ EUROPEE DEL DUECENTO

Research paper thumbnail of Sant’Andrea di Vercelli e il Gotico europeo agli inizi del Duecento. Convegno internazionale, Vercelli, 29 maggio-1° giugno 2019

Research paper thumbnail of Programma convegno comunita 27 e 28 aprile 2018

Research paper thumbnail of Maestri e pratiche educative in età umanistica (Italia settentrionale-XV secolo), Pavia, Collegio Ghislieri, 18 settembre 2018

La pedagogia umanistica a Milano, Mantova e Ferrara. Pratiche pedagogiche ed esercizi di distinzi... more La pedagogia umanistica a Milano, Mantova e Ferrara. Pratiche pedagogiche ed esercizi di distinzione tra essere e dover essere (XV secolo) MATTEO MORANDI (Università di Pavia) Le origini della storia della scuola medievale in Italia: spunti di storiografia pedagogica PAOLO ROSSO (Università di Torino) La pedagogia umanistica nelle corti subalpine del XV secolo: resistenze e aperture all'importazione di modelli educativi e di maestri da Milano FEDERICO DEL TREDICI (Università di Milano) La circolazione dei maestri nelle campagne dell'Italia centro-settentrionale (XV secolo) MARINA GAZZINI (Università di Parma) Cultura e welfare: l'istruzione gratuita per i giovani nella Milano sforzesca

Research paper thumbnail of Storiografia della università: un percorso di ricerca. Gian Paolo Brizzi in dialogo con Paolo Rosso

L'evento fa parte del ciclo "Incontri de 'Le carte e la storia'", organizzati dalla Società Studi Storia delle Istituzioni, può essere visto nel canale Youtube della Società: https://www.youtube.com/@societastoriaistituzioni7168/videos

Incontro, moderato da Guido Melis, sui più recenti assi tematici della storia delle università. L... more Incontro, moderato da Guido Melis, sui più recenti assi tematici della storia delle università. L'evento fa parte del ciclo "Incontri de 'Le carte e la storia'", organizzati dalla Società Studi Storia delle Istituzioni, può essere visto nel canale Youtube della Società: https://www.youtube.com/@societastoriaistituzioni7168/videos

Research paper thumbnail of Medioevo delle fonti 2021-2022. Le scritture in registro

Nell'ambito del corso di Esegesi delle fonti storiche medievali 2021/2022 si propone un ciclo di ... more Nell'ambito del corso di Esegesi delle fonti storiche medievali 2021/2022 si propone un ciclo di seminari dedicato alle scritture in registro.

Research paper thumbnail of Séminaire Le monde du savoir au Moyen Age (Université Paris-Est Créteil, Centre de Recherche en Histoire Européenne Comparée)

De l’époque carolingienne à la Renaissance, des « intellectuels » (J. Le Goff), des « gens de sav... more De l’époque carolingienne à la Renaissance, des « intellectuels » (J. Le Goff), des « gens de savoir » (J. Verger), sans doute de plus en plus nombreux au fil des siècles, ont élaboré et enseigné des savoirs au sein des cloîtres, des écoles urbaines, des universités après 1200. Qu’ils soient de simples magistri, des hommes d’Église, des laïcs, des hommes de cour, des travailleurs plus solitaires, ces savants ont fait émerger des méthodes de travail, ils ont traduit, transmis, commenté, enseigné, rédigé d’innombrables textes dans les domaines de la théologie, de la philosophie, des arts libéraux, de la médecine, de la science de la nature, du droit, voire de sciences plus marginales telles l’astrologie ou l’alchimie. Dans le cadre de ce séminaire de recherche, nous nous intéresserons au monde du savoir médiéval dans son ensemble, tant aux hommes et institutions qui le constituent, qu’aux textes et concepts qu’il produit de Charlemagne à Léonard de Vinci, tels qu’ils sont éclairés par les travaux et les débats historiographiques les plus récents.

Research paper thumbnail of RIVOLUZIONE DELLA STAMPA RIVOLUZIONE DIGITALE

Incontro di studio in presenza (a Torino) e online sui temi della ricerca in ambito umanistico e ... more Incontro di studio in presenza (a Torino) e online sui temi della ricerca in ambito umanistico e lo sviluppo di strumenti digitali e riflessioni sul metodo.
A partire da una ricca presentazione de: Printing R-evolution and Society (ed. By Cristina Dondi. Venezia: Ed. Ca' Foscari, 2020) e con la presentazione di progetti di ricerca in corso (IVS Commune online; Mat-Med Readers; 1516).