Andrea Castagnetti | Università di Verona (original) (raw)

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Research paper thumbnail of Mercanti a Verona nel secolo XII, Verona, 2021, pp. 240 (in appendice edizione di un documento del 1136 concernente un ‘negociens rihissimus’ e di tre documenti del 1136 attestanti i primi consoli di Verona)

Mercanti a Verona nel secolo XII, Verona, 2021, pp. 240 (in appendice edizione di un documento del 1136 concernente un ‘negociens rihissimus’ e di tre documenti del 1136 attestanti i primi consoli di Verona)

In copertina spezieria, Castello d'Issogne, Valle d'Aosta. Foto Zairon (licenza Creative Commons ... more In copertina spezieria, Castello d'Issogne, Valle d'Aosta. Foto Zairon (licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale).

Research paper thumbnail of L’inquisitio dei missi imperiali per S. Frediano di Lucca (838), Verona, 2020, pp. 342

Research paper thumbnail of Preistoria di Onorio II antipapa. Cadalo diacono nella società italica della prima metà del secolo XI, Verona, 2019. Versione on line parziale dell’edizione a stampa, Spoleto, 2014, con omissione della bibliografia e degli indici dei nomi

mento decisivo per l'ultimo scontro fra i due pretendenti alla corona, con il vescovo di Verona O... more mento decisivo per l'ultimo scontro fra i due pretendenti alla corona, con il vescovo di Verona Otberto attivo sostenitore di Enrico II 43 , nessun conte di Verona è presente. I figli del conte-marchese Enrico furono privati dell'ufficio, allora o poco dopo 44 . Dal 1018 è certamente conte di Verona Tado 45 . Dopo la metà del secolo i discendenti del conte Egelrico riebbero il comitato: nel frattempo avevano assunto la connotazione di San Bonifacio 46 , dal [8] castello omonimo già proprietà del conte e marchese Milone, come risulta dal suo testamento 47 .

Research paper thumbnail of La ‘domus Casotti’ (secoli XI-XII). Da Eriberto e Sichelmo giudici a Landolfo vescovo di Ferrara e a Casotto ‘capitaneus’, Verona, 2019, pp. 237

Stampa Go Prints srls Via Vicenza, 52 Q 36043 Camisano Vicentino (VI) (39) Torelli, Le carte degl... more Stampa Go Prints srls Via Vicenza, 52 Q 36043 Camisano Vicentino (VI) (39) Torelli, Le carte degli archivi reggiani cit., n. 105, 1010 agosto 15, Rondinara, orig. 20 3. Il placito di Comacchio del 1014 Sichelmo partecipa al placito del 1014 (40), presieduto in Comacchio da Nannone conte e camerario imperiale (41): l'abate di Pomposa (40) Manaresi, I placiti del 'Regnum Italiae' cit., II/2, n. 286, 1014 dicembre 3, Comacchio, copia semplice della metà del secolo XII, riedito in R. Volpini, Placiti del 'Regnum Italiae' (secc. IX-XI). Primi contributi per un nuovo censimento, in Contributi dell'Istituto di storia medioevale, Milano, 1975, n. 21, e in C. Mezzetti, Le carte dell'archivio di Santa Maria di Pomposa (932-1050), Roma, 2016, n. 97, copia semplice della prima metà del secolo XII (falso in forma di originale?): l'autrice nell'introduzione al documento (ibidem, p. 217), dopo avere segnalato che «il tenore del testo -del placito -è 'grosso modo' coerente con il formulario ravennate dei placiti», attribuisce la falsificazione del placito ad un periodo fra la seconda metà del secolo XI e tutto il secolo XII e la ritiene elaborata in relazione ai contrasti per il possesso di Lagosanto. In un contributo di poco precedente l'autrice ha trattato ampiamente della questione: C. Mezzetti, 6 luglio 1013. La 'massa' di Lagosanto in un privilegio pontificio a Pomposa, in Mille passi nella storia. Lagosanto 1013-2013. Studi in onore di Paola Ricci, Ferrara, 2014. Sul placito del 1014 non risulta che si siano soffermati gli autori dei contributi editi in La civiltà comacchiese e pomposiana dalle origini al tardo medioevo, Bologna, 1986. (41) Per le varie ipotesi di identificazione del conte Nannone si veda C. Brühl, Fodrum, gistum, servitium regis, voll. 2, Köln -Graz, 1968, I, p. 509, note 336 e 337; ma la prima ipotesi formulata da Brühl nella nota 336 è rifiutata da Volpini, Placiti del 'Regnum Italiae' cit., p. 367, introduzione al placito; nella nota 337 di Brühl è prospettata cautamente l'ipotesi di una discendenza dal conte Nannone, attivo a Verona nel 968 (cfr. Castagnetti, Minoranze etniche dominanti cit., pp. 118 e 120).

Research paper thumbnail of La società ferrarese (secoli XI-XIII), Verona, 1991, pp. 142

Research paper thumbnail of La pieve rurale nell’Italia padana. Territorio, organizzazione patrimoniale e vicende della pieve veronese di San Pietro di ‘Tillida’ dall’alto medioevo al secolo XIII, Nuova versione on line, Verona, 2019 (con edizione del ‘polittico’ veronese  della metà del secolo X)

La presente versione on line differisce dal testo edito nel 1976: non sono qui inserite le cartin... more La presente versione on line differisce dal testo edito nel 1976: non sono qui inserite le cartine dell’appendice, le due tabelle sinottiche dei beni e redditi della chiesa vescovile e della pieve di Tillida e l’indice dei nomi di persona e di luogo. Il testo è stato rivisto, introducendo integrazioni e modifiche; non è stata aggiornata la bibliografia, se non per gli apporti di studi successivi che hanno dimostrato la falsificazione di alcuni documenti. Della rimanente documentazione non sono state indicate le nuove edizioni, ad eccezione dei diplomi di Federico I e degli atti del processo di Ostiglia del 1151.

Research paper thumbnail of I Cunimundinghi di Lucca (secoli VIII-IX). Viri devoti, arimanni, scabini, beneficiari della chiesa vescovile, Verona, 2018, pp. 131

  1. Per il metodo adottato si veda A. Castagnetti, Arimanni di Lucca e distinzione sociale nelle s... more 4) Per il metodo adottato si veda A. Castagnetti, Arimanni di Lucca e distinzione sociale nelle sepolture, Verona, 2015, pp. 133-135.

Research paper thumbnail of La Valpolicella dall’alto medioevo all’età comunale, Verona, 1984, pp. 205 (con appendice di 46 documenti)

Il testo è stato ridigitato. Le pagine dell'edizione a stampa sono segnalate fra parentesi quadre... more Il testo è stato ridigitato. Le pagine dell'edizione a stampa sono segnalate fra parentesi quadre. L'indice del volume è spostato all'inizio. Le note, che nell'edizione a stampa erano poste fra il testo e l'appendice documentaria (pp. 173-177), sono inserite a pie' di pagina. Per mancanza di spazio disponibile nell'edizione a stampa, le indicazioni dei documenti sono state ridotte all'essenziale, diversamente dai criteri seguiti di norma dallo scrivente; per la stessa motivazione sono stati omessi gli indici dei nomi; quelli dei nomi di luogo sono stati poi elaborati da Gian Maria Varanini e inseriti nell'indice dei luoghi in G. M. Varanini, La Valpolicella dal Duecento al Quattrocento, Verona 1985, pp. 305-312: le identificazioni corrette dei toponimi, proposte da Varanini (1), sono qui poste fra parentesi tonde e segnalate con un colore diverso dei caratteri; parimenti sono segnalate alcune correzioni del testo, quando sostanziali, e alcune integrazioni.

Research paper thumbnail of La società milanese in età carolingia, Verona, 2017, pp. 481

Research paper thumbnail of Giustizia partecipata. 'Lociservatores', scabini e astanti nei placiti lucchesi (785-822), Verona, 2017, pp. 89

Abstract This contribution deals with aspects that distinguish the administration of justice in ... more Abstract

This contribution deals with aspects that distinguish the administration of justice in carolingian Lucca from the proceedings that took place in Tuscany and Lucca itself during the late Lombard period. The contribution is divided into two parts. The first, published here, concerns the presence of lociservatores, scabini, and onlookers in so far as documents from Lucca between 785 and 822 show us their participation in collective assemblies. The second part, to be published later will, examine the utilization of the collective categories of arimanni, especially, but also filii ecclesiae; it will try to identify to the extent possible individual arimanni and filii ecclesiae as well as their families, social and economic condition, and their participation in public life as individuals, and thus to determine if arimanni, filii ecclesiae and onlookers belonged to the same social category; it will study the relationship between the arimanni of Lucca and the contemporary arimanni in northern Langobardia; and, finally, it will discuss the disappearance in Lucca of the use of the collective terminology.

Research paper thumbnail of Minoranze etniche dominanti e rapporti vassallatico-beneficiari. Alamanni e Franchi a Verona e nel Veneto in età carolingia e postcarolingia, Verona, 1990, pp. 200

Research paper thumbnail of Il processo per Ostiglia. L’arbitrato di Oberto dell’Orto tra Ferrara e Verona (1151), Verona, 2016, pp. 412 (in appendice, pp. 311-373: edizione critica degli atti e della sentenza del processo del 1151)

In copertina, dall'alto, il castello di Revere, il fiume Po e il castello di Ostiglia (da Carta d... more In copertina, dall'alto, il castello di Revere, il fiume Po e il castello di Ostiglia (da Carta di Almagià, secolo XV) Stampa: GoPrint srls Via Vicenza 52 Q -36043 Camisano (VI) Tel. 0444 611946 a Maria Rosaria Nota Nella presente edizione on line sono introdotte alcune modifiche e correzioni, non sostanziali. 4 5.3.1. Due testimonianze nel processo sulla pieve di Bergantino 41 5.3.2. Presenze patrimoniali veronesi lungo il Tartaro nella Traspadana ferrarese 43 5.3.3. La lapide di confine fra gli episcopati veronese e ferrarese 47 5.3.4. Termini e lapidi di confine 52 5.3.5. La percezione dei confini distrettuali 55 Cap. II. La curtis di Melara e i confini con Ostiglia 1. La donazione di Adelaide della curtis di Melara al monastero pavese di S. Salvatore (999) Conclusione 1. Genesi della controversia e del processo 305 Introduzione 1. Il processo di Ostiglia nella storiografia

Research paper thumbnail of La società veneziana nel medioevo. II. Le famiglie ducali dei Candiano, Orseolo e Menio e la famiglia comitale vicentino-padovana di Vitale Ugo Candiano (secoli X-XI), Verona, 1993, pp. 116

Le famiglie ducali dei Candiano, Orseolo e Menio e la famiglia comitale vicentino-padovana di Vit... more Le famiglie ducali dei Candiano, Orseolo e Menio e la famiglia comitale vicentino-padovana di Vitale Ugo Candiano (secoli X-XI) Libreria Universitaria Editrice Verona 1993 i 14 La società veneziana

Research paper thumbnail of Sepolture di laici in chiese di Piacenza e di Parma (secolo IX), Verona, 2015, pp. 236

Research paper thumbnail of Arimanni di Lucca e distinzione sociale nelle sepolture, Verona, 2015, pp. 169  (versione on-line con modifiche e correzioni, 2022)

* I volumi delle Chartae Latinae antiquiores sono citati nelle note con il solo numero del volume... more * I volumi delle Chartae Latinae antiquiores sono citati nelle note con il solo numero del volume: i titoli completi sono riportati nell'elenco delle Fonti in appendice.

Research paper thumbnail of Una ‘constitutio’ del vescovo Rolando di Ferrara sul beneficio e sulle prevaricazioni di un vassallo (1040-1063), Verona, 2014, pp. 116

Research paper thumbnail of Andrea Castagnetti - Antonio Ciaralli, Falsari a Nonantola. I placiti di Ostiglia (820-827) e le donazioni di Nogara (910-911), Spoleto, 2011, pp. XIII, 331 con 12 tavv.

Indice Premessa Parte I A. Castagnetti, Le falsificazioni nella prospettiva storica (sec... more Indice

Premessa

Parte I
A. Castagnetti, Le falsificazioni nella prospettiva storica
(secoli IX-XII)

Introduzione

Cap. I. I placiti ostigliesi di Nonantola (820-827) e di S. Zeno (833)
1. Il placito dell’820 per la selva di Ostiglia
1.1. Il placito
1.2. La falsificazione delle sottoscrizioni
1.3. La storicità del placito
1.3.1. Presidente, attori, astanti e sottoscrittori del placito
1.3.2. Formulari e terminologia
1.4. I passi interpolati
2. L’investitura dell’827
2.1. Protagonisti ed astanti
2.2. La consegna e la descrizione della selva
2.3. I passi interpolati
2.4. Il notaio Martino rogatario
3. I livelli nonantolani nella quarta parte della selva di Ostiglia (837-868)
4. Il placito dell’833 e la selva di Ostiglia di proprietà del monastero di S. Zeno di Verona

Cap. II. Le donazioni del conte Anselmo (910-911), le interpolazioni della curtis di Roverxella e le vicende //del castello // di Nogara
1. L’interpolazione della sorticella della curtis di Roverxella del primo ‘inventato’ conte Anselmo nei placiti nonantolani (820-827)
1.1. Le donazioni del ‘vero’ conte Anselmo al monastero di S. Zeno e al capitolo dei canonici (901-908)
1.2. La curtis di Duas Robores dal re al conte Anselmo e dal conte al monastero di Nonantola (910)
1.3. L’abate Gregorio e l’interpolazione della sorticella della curtis di Roversella nei placiti
2. La curtis di Roversella in documenti falsificati (910, 1017 e 1210)
2.1. Le copie interpolate della donazione della curtis di Duas Robores (secoli XI-XIII)
2.2. Roversella in un documento originale interpolato (1017)
2.3. Roverçella nel diploma falsificato di Ottone IV (1210)
3. Il castello di Nogara (906-918)
3.1. La concessione di Berengario I al diacono Audiberto di edificare il castello di Nogara (906)
3.2. La donazione di metà del castello al conte Anselmo (908)
3.3. Il placito del 913 per il castello di Nogara
3.4. Il secondo placito (918)
3.5. La noticia brevis recordacionis per la traditio dei beni del 29 settembre 911
3.6. La donazione falsa dell’intero castello di Nogara presso la curtis di Duas Robores al monastero nonantolano (dicembre 911)
3.7. La formazione di un territorio pertinente al castello di Nogara
3.8. Le incongruenze della documentazione ‘anselmiana’ concernente il castello di Nogara
3.9. Il castello di Nogara dalla comproprietà nonantolana al controllo dei Canossa (secolo XI)
3.9.1. I comproprietari del secolo X
3.9.2. Nel controllo dei Canossa
3.10. La costituzione della pieve di Nogara e il suo territorio nell’area di controllo dei Canossa
3.11. Nogara dalla soggezione signorile alla giurisdizione del comune cittadino

Cap. III. La zona di Ostiglia e Melara fra X e XI secolo e le interpolazioni nonantolane per i tre quarti della selva nei placiti
1. Ad oriente della selva di Ostiglia: la curtis di Melara (999)
2. Le fosse Lubia, Regia, Ruza e la fossa Sancti Romani
2.1. La fossa Olobia/Lubia
2.2. La fossa Regia
2.3. La fossa Ruza
2.4. La fossa Sancti Romani e i corsi di Tartaro
2.5. Osservazioni sulle fosse fra Tartaro e Po
3. I beni di Nonantola in Ostiglia, Bergantino e Canetulo nel secolo XI
3.1. Il livello del 1015 e i confini dei possessi
3.1.1. Bergantino
3.1.2. Canetulo/Canitulo
3.1.3. Ostiglia
3.2. La precaria-enfiteusi del 1043 ai vassalli del marchese Bonifacio di Canossa
3.3. L’espansione dei Canossa lungo la sinistra del Po
4. Enrico III, il monastero di S. Zeno e le usurpazioni dei Canossa
4.1. Il diploma di Enrico III a S. Zeno (1055)
4.2. La condanna delle usurpazioni canossiane dei beni nella zona di Ostiglia
5. L’inserimento delle interpolazioni per i tre quarti della selva di Ostiglia nei placiti
5.1. Falsificazioni di documenti pubblici e privati
5.2. I tempi delle falsificazioni ostigliesi
5.3. Le confinazioni dell’investitura dell’827 e delle concessioni del 1015 e del 1043
6. L’interpolazione della sors della cappella di S. Lorenzo
6.1. La chiesa di S. Lorenzo proprietà del monastero di S. Zeno nel privilegio di Ludovico il Pio (815)
6.2. Una cappella precoce

Cap. IV. Il secolo XII
1. La signoria dell’abate di S. Zeno su Ostiglia
1.1. I diplomi del secolo XI
1.2. Il diploma di Federico I (1163): curtis e plebs di Ostiglia
1.3. Castello e diritti signorili in Ostiglia
2. I beni di Nonantola alla chiesa ferrarese
2.1. La restituzione al monastero dei beni in Portus Clamator e Canitulo (1135)
2.2. La concessione in pegno ai Ferraresi dei beni in Ostiglia, Bergantino e Canitulo (1132)
2.3. Portus Clamator nella documentazione fra XII e XIII secolo
2.4. Le vicende della documentazione tra Nonantola e Ferrara
3. La contesa per Ostiglia tra Ferrara e Verona
3.1. Il controllo dei Canossa fra XI e XII secolo
3.2. L’intervento dei Ferraresi (secolo XII)
3.3. La signoria di S. Zeno e il riscatto della comunità (1211-1217)

Cap. V. Le falsificazioni dei placiti ostigliesi e le prove di archivio
1. Le copie interpolate
2. Un dossier dei placiti ostigliesi e delle donazioni del re Berengario e del conte Anselmo
3. Una copia dei placiti ostigliesi non falsificata
3.1. Il placito dell’820
3.2. L’investitura dell’827

Conclusione

Parte II
A. Ciaralli, Gli aspetti grafico-documentari

Introduzione

Cap. I. Il placito dell’820
1. Tra originale fittizio e copia mimetica
2. Bonifrit
3. Gli altri sottoscrittori
4. Conclusioni

Cap. II. Le altre copie del placito dell’820
1. La copia in II 6
2. La copia in II 8
3. Relazioni testuali tra le copie

Cap. III. L’investitura dell’827
1. Una componente problematica: la datazione
2. Profili testuali
3. Ipotesi per Martino

Cap. IV. La donazione del 910
1. Un copista produttivo
2. Qualche osservazione conclusiva

Cap. V. La donazione mortis causa del 911
1. Una fonte di ispirazione
2. Il profilo grafico
3. Conclusione

Appendici
I. I. Documenti concernenti Ostiglia
II. Documenti concernenti il conte Anselmo e il castello di Nogara
III. Edizioni a cura di Antonio Ciaralli
1. Il placito dell’820
2. L’investitura dell’827
3. La donazione post obitum del 910
4. La donazione post obitum del 911

Fonti edite
Bibliografia

Cartina

Elenco delle riproduzioni

Research paper thumbnail of Note e documenti intorno alla caratterizzazione professionale dei giudici (secoli IX-inizio X), Verona, 2008, pp. 248, con riproduzioni di sottoscrizioni originali (pp. 189-239)

Pubblicazione finanziata con i fondi MIUR (Progetto di ricerca di interesse nazionale: « Struttur... more Pubblicazione finanziata con i fondi MIUR (Progetto di ricerca di interesse nazionale: « Strutture istituzionali, rapporti politici e riflessi documentari nell'esperienza medievale italiana » -bando 2005) Proprietà letteraria riservata indice 1. Introduzione Parte I. Vassalli, scabini e notai 2. Vassalli e giudici regi e imperiali: 2.1. Gli iudices longobardi 2.2. Leone vassallo regio, giudice e conte (801-847) 3. Notai e giudici regi e imperiali 3.1. Il notaio pavese Bonifrit 3.2. Il notaio e giudice imperiale Ursiniano 3.3. Il notaio Bonifrit, i suoi 'discepoli' e i missi Adalardo abate e Leone conte 4. Scabini e giudici 4.1. Gli scabini nel processo carolingio 4.2. Sunifrit scabino e iudex imperatoris (827) 4.3. Agelmundo notaio, scabino e giudice imperiale (847-872) 5. Le sottoscrizioni autografe dei giudici imperiali al placito dell'847, frutto di interpolazione 5.1. Il placito di Barberino dell'847 5.2. Un esempio: Simperto, notaio pavese e giudice 6. La sottoscrizione di giudici regi e imperiali nei placiti originali degli anni 880-881 7. La presenza di giudici regi e imperiali nella documentazione privata: Pavia (887) 7 17 20 25 31 33 36 41 43 47 48 50 55 (*) Viene qui ripreso, modificato ed ampliato, il testo apprestato per gli Atti del convegno «L'eredità culturale di Gina Fasoli», Convegno di studi per il centenario della nascita , Bologna-Bassano del Grappa, 24-26 novembre 2005, testo di cui tuttora, nel marzo 2008, non è pervenuta la composizione in bozze. La pubblicazione anticipata si è resa opportuna, da un lato, poiché il contributo precede, cronologicamente e logicamente, un volume sui giudici in età carolingia, elaborato con Antonio Ciaralli e quasi ultimato (cfr. sotto, nota 28); dall'altro lato, perché intendiamo utilizzare la pubblicazione, corredata da documenti e riproduzioni, ai fini didattici.

Research paper thumbnail of 'Teutisci’ fra gli immigrati transalpini nella ‘Langobardia’ carolingia, Verona, 2006, pp. 268

Pubblicazione finanziata parzialmente con i fondi di Ateneo Proprietà letteraria riservata Librer... more Pubblicazione finanziata parzialmente con i fondi di Ateneo Proprietà letteraria riservata Libreria Universitaria Editrice via dell'Artigliere 3/A -37129 -Verona tel. 045-8032899 -fax 045-8012171 INDICE Avvertenza Immigrati nordici, potere politico e rapporti con la società longobarda Teutisci nella Langobardia carolingia Cartina storico-geografica Indice dei nomi di persona 7 11 79 255 257

Research paper thumbnail of Una famiglia di immigrati nell’alta Lombardia al servizio del Regno (846-898), Verona, 2004, pp. 183

Un documento dell'846 (1) mostra la presenza patrimoniale e l'azione di un vassallo regio, Erembe... more Un documento dell'846 (1) mostra la presenza patrimoniale e l'azione di un vassallo regio, Eremberto nella zona orientale del Lago Maggiore. A lui, soprattutto, e al figlio Ermenulfo, pur noti alla storiografia, non è stata prestata sufficiente attenzione dagli studiosi, che conoscevano la documentazione solo attraverso trascrizioni parziali o segnalazioni ottocentesche (2): ad esse, non sempre correttamente, attingono, ad esempio, il Bognetti (3), il Besta (4), la Rossetti (5) e il Sergi (6). Questa situazione spiega l'ignoranza del documento in opere sistematiche, come quelle del Hlawitschka (7) e del Keller , o in elen-(1) Doc. dell'846, citato sotto, nota 1 di cap. I. (2) P. Frigerio, S. Mazza, P. Pisoni, Il vasso Eremberto e la donazione a S. Primo di Leggiuno, «Rivista della Società storica varesina», XII (marzo 1975), p. 51 e passim. (3) G. P. Bognetti, Pensiero e vita a Milano e nel Milanese durante l'età carolingia, in Storia di Milano. II. Dalla invasione dei barbari all'apogeo del governo vescovile (493-1002), Milano, 1954, App. I, p. 733: Eremberto viene sostituito dal conte Ermenulfo; G. P. Bognetti, Brescia carolingia, in Storia di Brescia, I, Brescia, 1961, p. 471: si nomina Eremberto, figlio di Ermenulfo, conte di Stazzona. (4) E. Besta, Milano sotto gli imperatori carolingi, ibidem, p. 396, e nota 6, con la riproduzione del testo dell'iscrizione, per quale si veda sotto, nota 27. (5) G. Rossetti, Società e istituzioni nel contado lombardo durante il Medioevo. Cologno Monzese. I. Secoli VIII-X, Milano, 1968, p. 90, nota 56: Eremberto, conte, vassallo di Lotario I. (6) G. Sergi, Vassalli a Milano, I ed. 1986 con il titolo I rapporti vassallatico-beneficiari, poi in G. Sergi, I confini del potere. Marche e signorie fra due regni medievali, Torino, 1995, p. 289 e nota 88. (7) E. Hlawitschka, Franken, Alemannen, Bayern und Burgunder in Oberitalien (774-962), Freiburg im Breisgau, 1960, p. 176 su Eremberto, padre del conte Ermenulfo, e pp. 178-179, sul conte Ermenulfo, ritenuta una sola persona sulla scorta di documenti del periodo 865-898. Ne trattiamo in seguito. (8) H. Keller, Signori e vassalli nell'Italia delle città (secoli IX-XII), I ed. , tr. it. Torino, 1995 contributo. Le parti del documento -cartula dispositionis atque ordinationis (12) -seguono, inizialmente, l'ordine di successione comune agli atti di donazione pro anima.

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In copertina spezieria, Castello d'Issogne, Valle d'Aosta. Foto Zairon (licenza Creative Commons ... more In copertina spezieria, Castello d'Issogne, Valle d'Aosta. Foto Zairon (licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale).

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mento decisivo per l'ultimo scontro fra i due pretendenti alla corona, con il vescovo di Verona O... more mento decisivo per l'ultimo scontro fra i due pretendenti alla corona, con il vescovo di Verona Otberto attivo sostenitore di Enrico II 43 , nessun conte di Verona è presente. I figli del conte-marchese Enrico furono privati dell'ufficio, allora o poco dopo 44 . Dal 1018 è certamente conte di Verona Tado 45 . Dopo la metà del secolo i discendenti del conte Egelrico riebbero il comitato: nel frattempo avevano assunto la connotazione di San Bonifacio 46 , dal [8] castello omonimo già proprietà del conte e marchese Milone, come risulta dal suo testamento 47 .

Research paper thumbnail of La ‘domus Casotti’ (secoli XI-XII). Da Eriberto e Sichelmo giudici a Landolfo vescovo di Ferrara e a Casotto ‘capitaneus’, Verona, 2019, pp. 237

Stampa Go Prints srls Via Vicenza, 52 Q 36043 Camisano Vicentino (VI) (39) Torelli, Le carte degl... more Stampa Go Prints srls Via Vicenza, 52 Q 36043 Camisano Vicentino (VI) (39) Torelli, Le carte degli archivi reggiani cit., n. 105, 1010 agosto 15, Rondinara, orig. 20 3. Il placito di Comacchio del 1014 Sichelmo partecipa al placito del 1014 (40), presieduto in Comacchio da Nannone conte e camerario imperiale (41): l'abate di Pomposa (40) Manaresi, I placiti del 'Regnum Italiae' cit., II/2, n. 286, 1014 dicembre 3, Comacchio, copia semplice della metà del secolo XII, riedito in R. Volpini, Placiti del 'Regnum Italiae' (secc. IX-XI). Primi contributi per un nuovo censimento, in Contributi dell'Istituto di storia medioevale, Milano, 1975, n. 21, e in C. Mezzetti, Le carte dell'archivio di Santa Maria di Pomposa (932-1050), Roma, 2016, n. 97, copia semplice della prima metà del secolo XII (falso in forma di originale?): l'autrice nell'introduzione al documento (ibidem, p. 217), dopo avere segnalato che «il tenore del testo -del placito -è 'grosso modo' coerente con il formulario ravennate dei placiti», attribuisce la falsificazione del placito ad un periodo fra la seconda metà del secolo XI e tutto il secolo XII e la ritiene elaborata in relazione ai contrasti per il possesso di Lagosanto. In un contributo di poco precedente l'autrice ha trattato ampiamente della questione: C. Mezzetti, 6 luglio 1013. La 'massa' di Lagosanto in un privilegio pontificio a Pomposa, in Mille passi nella storia. Lagosanto 1013-2013. Studi in onore di Paola Ricci, Ferrara, 2014. Sul placito del 1014 non risulta che si siano soffermati gli autori dei contributi editi in La civiltà comacchiese e pomposiana dalle origini al tardo medioevo, Bologna, 1986. (41) Per le varie ipotesi di identificazione del conte Nannone si veda C. Brühl, Fodrum, gistum, servitium regis, voll. 2, Köln -Graz, 1968, I, p. 509, note 336 e 337; ma la prima ipotesi formulata da Brühl nella nota 336 è rifiutata da Volpini, Placiti del 'Regnum Italiae' cit., p. 367, introduzione al placito; nella nota 337 di Brühl è prospettata cautamente l'ipotesi di una discendenza dal conte Nannone, attivo a Verona nel 968 (cfr. Castagnetti, Minoranze etniche dominanti cit., pp. 118 e 120).

Research paper thumbnail of La società ferrarese (secoli XI-XIII), Verona, 1991, pp. 142

Research paper thumbnail of La pieve rurale nell’Italia padana. Territorio, organizzazione patrimoniale e vicende della pieve veronese di San Pietro di ‘Tillida’ dall’alto medioevo al secolo XIII, Nuova versione on line, Verona, 2019 (con edizione del ‘polittico’ veronese  della metà del secolo X)

La presente versione on line differisce dal testo edito nel 1976: non sono qui inserite le cartin... more La presente versione on line differisce dal testo edito nel 1976: non sono qui inserite le cartine dell’appendice, le due tabelle sinottiche dei beni e redditi della chiesa vescovile e della pieve di Tillida e l’indice dei nomi di persona e di luogo. Il testo è stato rivisto, introducendo integrazioni e modifiche; non è stata aggiornata la bibliografia, se non per gli apporti di studi successivi che hanno dimostrato la falsificazione di alcuni documenti. Della rimanente documentazione non sono state indicate le nuove edizioni, ad eccezione dei diplomi di Federico I e degli atti del processo di Ostiglia del 1151.

Research paper thumbnail of I Cunimundinghi di Lucca (secoli VIII-IX). Viri devoti, arimanni, scabini, beneficiari della chiesa vescovile, Verona, 2018, pp. 131

  1. Per il metodo adottato si veda A. Castagnetti, Arimanni di Lucca e distinzione sociale nelle s... more 4) Per il metodo adottato si veda A. Castagnetti, Arimanni di Lucca e distinzione sociale nelle sepolture, Verona, 2015, pp. 133-135.

Research paper thumbnail of La Valpolicella dall’alto medioevo all’età comunale, Verona, 1984, pp. 205 (con appendice di 46 documenti)

Il testo è stato ridigitato. Le pagine dell'edizione a stampa sono segnalate fra parentesi quadre... more Il testo è stato ridigitato. Le pagine dell'edizione a stampa sono segnalate fra parentesi quadre. L'indice del volume è spostato all'inizio. Le note, che nell'edizione a stampa erano poste fra il testo e l'appendice documentaria (pp. 173-177), sono inserite a pie' di pagina. Per mancanza di spazio disponibile nell'edizione a stampa, le indicazioni dei documenti sono state ridotte all'essenziale, diversamente dai criteri seguiti di norma dallo scrivente; per la stessa motivazione sono stati omessi gli indici dei nomi; quelli dei nomi di luogo sono stati poi elaborati da Gian Maria Varanini e inseriti nell'indice dei luoghi in G. M. Varanini, La Valpolicella dal Duecento al Quattrocento, Verona 1985, pp. 305-312: le identificazioni corrette dei toponimi, proposte da Varanini (1), sono qui poste fra parentesi tonde e segnalate con un colore diverso dei caratteri; parimenti sono segnalate alcune correzioni del testo, quando sostanziali, e alcune integrazioni.

Research paper thumbnail of La società milanese in età carolingia, Verona, 2017, pp. 481

Research paper thumbnail of Giustizia partecipata. 'Lociservatores', scabini e astanti nei placiti lucchesi (785-822), Verona, 2017, pp. 89

Abstract This contribution deals with aspects that distinguish the administration of justice in ... more Abstract

This contribution deals with aspects that distinguish the administration of justice in carolingian Lucca from the proceedings that took place in Tuscany and Lucca itself during the late Lombard period. The contribution is divided into two parts. The first, published here, concerns the presence of lociservatores, scabini, and onlookers in so far as documents from Lucca between 785 and 822 show us their participation in collective assemblies. The second part, to be published later will, examine the utilization of the collective categories of arimanni, especially, but also filii ecclesiae; it will try to identify to the extent possible individual arimanni and filii ecclesiae as well as their families, social and economic condition, and their participation in public life as individuals, and thus to determine if arimanni, filii ecclesiae and onlookers belonged to the same social category; it will study the relationship between the arimanni of Lucca and the contemporary arimanni in northern Langobardia; and, finally, it will discuss the disappearance in Lucca of the use of the collective terminology.

Research paper thumbnail of Minoranze etniche dominanti e rapporti vassallatico-beneficiari. Alamanni e Franchi a Verona e nel Veneto in età carolingia e postcarolingia, Verona, 1990, pp. 200

Research paper thumbnail of Il processo per Ostiglia. L’arbitrato di Oberto dell’Orto tra Ferrara e Verona (1151), Verona, 2016, pp. 412 (in appendice, pp. 311-373: edizione critica degli atti e della sentenza del processo del 1151)

In copertina, dall'alto, il castello di Revere, il fiume Po e il castello di Ostiglia (da Carta d... more In copertina, dall'alto, il castello di Revere, il fiume Po e il castello di Ostiglia (da Carta di Almagià, secolo XV) Stampa: GoPrint srls Via Vicenza 52 Q -36043 Camisano (VI) Tel. 0444 611946 a Maria Rosaria Nota Nella presente edizione on line sono introdotte alcune modifiche e correzioni, non sostanziali. 4 5.3.1. Due testimonianze nel processo sulla pieve di Bergantino 41 5.3.2. Presenze patrimoniali veronesi lungo il Tartaro nella Traspadana ferrarese 43 5.3.3. La lapide di confine fra gli episcopati veronese e ferrarese 47 5.3.4. Termini e lapidi di confine 52 5.3.5. La percezione dei confini distrettuali 55 Cap. II. La curtis di Melara e i confini con Ostiglia 1. La donazione di Adelaide della curtis di Melara al monastero pavese di S. Salvatore (999) Conclusione 1. Genesi della controversia e del processo 305 Introduzione 1. Il processo di Ostiglia nella storiografia

Research paper thumbnail of La società veneziana nel medioevo. II. Le famiglie ducali dei Candiano, Orseolo e Menio e la famiglia comitale vicentino-padovana di Vitale Ugo Candiano (secoli X-XI), Verona, 1993, pp. 116

Le famiglie ducali dei Candiano, Orseolo e Menio e la famiglia comitale vicentino-padovana di Vit... more Le famiglie ducali dei Candiano, Orseolo e Menio e la famiglia comitale vicentino-padovana di Vitale Ugo Candiano (secoli X-XI) Libreria Universitaria Editrice Verona 1993 i 14 La società veneziana

Research paper thumbnail of Sepolture di laici in chiese di Piacenza e di Parma (secolo IX), Verona, 2015, pp. 236

Research paper thumbnail of Arimanni di Lucca e distinzione sociale nelle sepolture, Verona, 2015, pp. 169  (versione on-line con modifiche e correzioni, 2022)

* I volumi delle Chartae Latinae antiquiores sono citati nelle note con il solo numero del volume... more * I volumi delle Chartae Latinae antiquiores sono citati nelle note con il solo numero del volume: i titoli completi sono riportati nell'elenco delle Fonti in appendice.

Research paper thumbnail of Una ‘constitutio’ del vescovo Rolando di Ferrara sul beneficio e sulle prevaricazioni di un vassallo (1040-1063), Verona, 2014, pp. 116

Research paper thumbnail of Andrea Castagnetti - Antonio Ciaralli, Falsari a Nonantola. I placiti di Ostiglia (820-827) e le donazioni di Nogara (910-911), Spoleto, 2011, pp. XIII, 331 con 12 tavv.

Indice Premessa Parte I A. Castagnetti, Le falsificazioni nella prospettiva storica (sec... more Indice

Premessa

Parte I
A. Castagnetti, Le falsificazioni nella prospettiva storica
(secoli IX-XII)

Introduzione

Cap. I. I placiti ostigliesi di Nonantola (820-827) e di S. Zeno (833)
1. Il placito dell’820 per la selva di Ostiglia
1.1. Il placito
1.2. La falsificazione delle sottoscrizioni
1.3. La storicità del placito
1.3.1. Presidente, attori, astanti e sottoscrittori del placito
1.3.2. Formulari e terminologia
1.4. I passi interpolati
2. L’investitura dell’827
2.1. Protagonisti ed astanti
2.2. La consegna e la descrizione della selva
2.3. I passi interpolati
2.4. Il notaio Martino rogatario
3. I livelli nonantolani nella quarta parte della selva di Ostiglia (837-868)
4. Il placito dell’833 e la selva di Ostiglia di proprietà del monastero di S. Zeno di Verona

Cap. II. Le donazioni del conte Anselmo (910-911), le interpolazioni della curtis di Roverxella e le vicende //del castello // di Nogara
1. L’interpolazione della sorticella della curtis di Roverxella del primo ‘inventato’ conte Anselmo nei placiti nonantolani (820-827)
1.1. Le donazioni del ‘vero’ conte Anselmo al monastero di S. Zeno e al capitolo dei canonici (901-908)
1.2. La curtis di Duas Robores dal re al conte Anselmo e dal conte al monastero di Nonantola (910)
1.3. L’abate Gregorio e l’interpolazione della sorticella della curtis di Roversella nei placiti
2. La curtis di Roversella in documenti falsificati (910, 1017 e 1210)
2.1. Le copie interpolate della donazione della curtis di Duas Robores (secoli XI-XIII)
2.2. Roversella in un documento originale interpolato (1017)
2.3. Roverçella nel diploma falsificato di Ottone IV (1210)
3. Il castello di Nogara (906-918)
3.1. La concessione di Berengario I al diacono Audiberto di edificare il castello di Nogara (906)
3.2. La donazione di metà del castello al conte Anselmo (908)
3.3. Il placito del 913 per il castello di Nogara
3.4. Il secondo placito (918)
3.5. La noticia brevis recordacionis per la traditio dei beni del 29 settembre 911
3.6. La donazione falsa dell’intero castello di Nogara presso la curtis di Duas Robores al monastero nonantolano (dicembre 911)
3.7. La formazione di un territorio pertinente al castello di Nogara
3.8. Le incongruenze della documentazione ‘anselmiana’ concernente il castello di Nogara
3.9. Il castello di Nogara dalla comproprietà nonantolana al controllo dei Canossa (secolo XI)
3.9.1. I comproprietari del secolo X
3.9.2. Nel controllo dei Canossa
3.10. La costituzione della pieve di Nogara e il suo territorio nell’area di controllo dei Canossa
3.11. Nogara dalla soggezione signorile alla giurisdizione del comune cittadino

Cap. III. La zona di Ostiglia e Melara fra X e XI secolo e le interpolazioni nonantolane per i tre quarti della selva nei placiti
1. Ad oriente della selva di Ostiglia: la curtis di Melara (999)
2. Le fosse Lubia, Regia, Ruza e la fossa Sancti Romani
2.1. La fossa Olobia/Lubia
2.2. La fossa Regia
2.3. La fossa Ruza
2.4. La fossa Sancti Romani e i corsi di Tartaro
2.5. Osservazioni sulle fosse fra Tartaro e Po
3. I beni di Nonantola in Ostiglia, Bergantino e Canetulo nel secolo XI
3.1. Il livello del 1015 e i confini dei possessi
3.1.1. Bergantino
3.1.2. Canetulo/Canitulo
3.1.3. Ostiglia
3.2. La precaria-enfiteusi del 1043 ai vassalli del marchese Bonifacio di Canossa
3.3. L’espansione dei Canossa lungo la sinistra del Po
4. Enrico III, il monastero di S. Zeno e le usurpazioni dei Canossa
4.1. Il diploma di Enrico III a S. Zeno (1055)
4.2. La condanna delle usurpazioni canossiane dei beni nella zona di Ostiglia
5. L’inserimento delle interpolazioni per i tre quarti della selva di Ostiglia nei placiti
5.1. Falsificazioni di documenti pubblici e privati
5.2. I tempi delle falsificazioni ostigliesi
5.3. Le confinazioni dell’investitura dell’827 e delle concessioni del 1015 e del 1043
6. L’interpolazione della sors della cappella di S. Lorenzo
6.1. La chiesa di S. Lorenzo proprietà del monastero di S. Zeno nel privilegio di Ludovico il Pio (815)
6.2. Una cappella precoce

Cap. IV. Il secolo XII
1. La signoria dell’abate di S. Zeno su Ostiglia
1.1. I diplomi del secolo XI
1.2. Il diploma di Federico I (1163): curtis e plebs di Ostiglia
1.3. Castello e diritti signorili in Ostiglia
2. I beni di Nonantola alla chiesa ferrarese
2.1. La restituzione al monastero dei beni in Portus Clamator e Canitulo (1135)
2.2. La concessione in pegno ai Ferraresi dei beni in Ostiglia, Bergantino e Canitulo (1132)
2.3. Portus Clamator nella documentazione fra XII e XIII secolo
2.4. Le vicende della documentazione tra Nonantola e Ferrara
3. La contesa per Ostiglia tra Ferrara e Verona
3.1. Il controllo dei Canossa fra XI e XII secolo
3.2. L’intervento dei Ferraresi (secolo XII)
3.3. La signoria di S. Zeno e il riscatto della comunità (1211-1217)

Cap. V. Le falsificazioni dei placiti ostigliesi e le prove di archivio
1. Le copie interpolate
2. Un dossier dei placiti ostigliesi e delle donazioni del re Berengario e del conte Anselmo
3. Una copia dei placiti ostigliesi non falsificata
3.1. Il placito dell’820
3.2. L’investitura dell’827

Conclusione

Parte II
A. Ciaralli, Gli aspetti grafico-documentari

Introduzione

Cap. I. Il placito dell’820
1. Tra originale fittizio e copia mimetica
2. Bonifrit
3. Gli altri sottoscrittori
4. Conclusioni

Cap. II. Le altre copie del placito dell’820
1. La copia in II 6
2. La copia in II 8
3. Relazioni testuali tra le copie

Cap. III. L’investitura dell’827
1. Una componente problematica: la datazione
2. Profili testuali
3. Ipotesi per Martino

Cap. IV. La donazione del 910
1. Un copista produttivo
2. Qualche osservazione conclusiva

Cap. V. La donazione mortis causa del 911
1. Una fonte di ispirazione
2. Il profilo grafico
3. Conclusione

Appendici
I. I. Documenti concernenti Ostiglia
II. Documenti concernenti il conte Anselmo e il castello di Nogara
III. Edizioni a cura di Antonio Ciaralli
1. Il placito dell’820
2. L’investitura dell’827
3. La donazione post obitum del 910
4. La donazione post obitum del 911

Fonti edite
Bibliografia

Cartina

Elenco delle riproduzioni

Research paper thumbnail of Note e documenti intorno alla caratterizzazione professionale dei giudici (secoli IX-inizio X), Verona, 2008, pp. 248, con riproduzioni di sottoscrizioni originali (pp. 189-239)

Pubblicazione finanziata con i fondi MIUR (Progetto di ricerca di interesse nazionale: « Struttur... more Pubblicazione finanziata con i fondi MIUR (Progetto di ricerca di interesse nazionale: « Strutture istituzionali, rapporti politici e riflessi documentari nell'esperienza medievale italiana » -bando 2005) Proprietà letteraria riservata indice 1. Introduzione Parte I. Vassalli, scabini e notai 2. Vassalli e giudici regi e imperiali: 2.1. Gli iudices longobardi 2.2. Leone vassallo regio, giudice e conte (801-847) 3. Notai e giudici regi e imperiali 3.1. Il notaio pavese Bonifrit 3.2. Il notaio e giudice imperiale Ursiniano 3.3. Il notaio Bonifrit, i suoi 'discepoli' e i missi Adalardo abate e Leone conte 4. Scabini e giudici 4.1. Gli scabini nel processo carolingio 4.2. Sunifrit scabino e iudex imperatoris (827) 4.3. Agelmundo notaio, scabino e giudice imperiale (847-872) 5. Le sottoscrizioni autografe dei giudici imperiali al placito dell'847, frutto di interpolazione 5.1. Il placito di Barberino dell'847 5.2. Un esempio: Simperto, notaio pavese e giudice 6. La sottoscrizione di giudici regi e imperiali nei placiti originali degli anni 880-881 7. La presenza di giudici regi e imperiali nella documentazione privata: Pavia (887) 7 17 20 25 31 33 36 41 43 47 48 50 55 (*) Viene qui ripreso, modificato ed ampliato, il testo apprestato per gli Atti del convegno «L'eredità culturale di Gina Fasoli», Convegno di studi per il centenario della nascita , Bologna-Bassano del Grappa, 24-26 novembre 2005, testo di cui tuttora, nel marzo 2008, non è pervenuta la composizione in bozze. La pubblicazione anticipata si è resa opportuna, da un lato, poiché il contributo precede, cronologicamente e logicamente, un volume sui giudici in età carolingia, elaborato con Antonio Ciaralli e quasi ultimato (cfr. sotto, nota 28); dall'altro lato, perché intendiamo utilizzare la pubblicazione, corredata da documenti e riproduzioni, ai fini didattici.

Research paper thumbnail of 'Teutisci’ fra gli immigrati transalpini nella ‘Langobardia’ carolingia, Verona, 2006, pp. 268

Pubblicazione finanziata parzialmente con i fondi di Ateneo Proprietà letteraria riservata Librer... more Pubblicazione finanziata parzialmente con i fondi di Ateneo Proprietà letteraria riservata Libreria Universitaria Editrice via dell'Artigliere 3/A -37129 -Verona tel. 045-8032899 -fax 045-8012171 INDICE Avvertenza Immigrati nordici, potere politico e rapporti con la società longobarda Teutisci nella Langobardia carolingia Cartina storico-geografica Indice dei nomi di persona 7 11 79 255 257

Research paper thumbnail of Una famiglia di immigrati nell’alta Lombardia al servizio del Regno (846-898), Verona, 2004, pp. 183

Un documento dell'846 (1) mostra la presenza patrimoniale e l'azione di un vassallo regio, Erembe... more Un documento dell'846 (1) mostra la presenza patrimoniale e l'azione di un vassallo regio, Eremberto nella zona orientale del Lago Maggiore. A lui, soprattutto, e al figlio Ermenulfo, pur noti alla storiografia, non è stata prestata sufficiente attenzione dagli studiosi, che conoscevano la documentazione solo attraverso trascrizioni parziali o segnalazioni ottocentesche (2): ad esse, non sempre correttamente, attingono, ad esempio, il Bognetti (3), il Besta (4), la Rossetti (5) e il Sergi (6). Questa situazione spiega l'ignoranza del documento in opere sistematiche, come quelle del Hlawitschka (7) e del Keller , o in elen-(1) Doc. dell'846, citato sotto, nota 1 di cap. I. (2) P. Frigerio, S. Mazza, P. Pisoni, Il vasso Eremberto e la donazione a S. Primo di Leggiuno, «Rivista della Società storica varesina», XII (marzo 1975), p. 51 e passim. (3) G. P. Bognetti, Pensiero e vita a Milano e nel Milanese durante l'età carolingia, in Storia di Milano. II. Dalla invasione dei barbari all'apogeo del governo vescovile (493-1002), Milano, 1954, App. I, p. 733: Eremberto viene sostituito dal conte Ermenulfo; G. P. Bognetti, Brescia carolingia, in Storia di Brescia, I, Brescia, 1961, p. 471: si nomina Eremberto, figlio di Ermenulfo, conte di Stazzona. (4) E. Besta, Milano sotto gli imperatori carolingi, ibidem, p. 396, e nota 6, con la riproduzione del testo dell'iscrizione, per quale si veda sotto, nota 27. (5) G. Rossetti, Società e istituzioni nel contado lombardo durante il Medioevo. Cologno Monzese. I. Secoli VIII-X, Milano, 1968, p. 90, nota 56: Eremberto, conte, vassallo di Lotario I. (6) G. Sergi, Vassalli a Milano, I ed. 1986 con il titolo I rapporti vassallatico-beneficiari, poi in G. Sergi, I confini del potere. Marche e signorie fra due regni medievali, Torino, 1995, p. 289 e nota 88. (7) E. Hlawitschka, Franken, Alemannen, Bayern und Burgunder in Oberitalien (774-962), Freiburg im Breisgau, 1960, p. 176 su Eremberto, padre del conte Ermenulfo, e pp. 178-179, sul conte Ermenulfo, ritenuta una sola persona sulla scorta di documenti del periodo 865-898. Ne trattiamo in seguito. (8) H. Keller, Signori e vassalli nell'Italia delle città (secoli IX-XII), I ed. , tr. it. Torino, 1995 contributo. Le parti del documento -cartula dispositionis atque ordinationis (12) -seguono, inizialmente, l'ordine di successione comune agli atti di donazione pro anima.

Research paper thumbnail of Note e documenti intorno alla caratterizzazione professionale dei giudici (secoli IX-inizio X)

Proprietà letteraria riservata indice 1. Introduzione Parte I. Vassalli, scabini e notai 2. Vassa... more Proprietà letteraria riservata indice 1. Introduzione Parte I. Vassalli, scabini e notai 2. Vassalli e giudici regi e imperiali: 2.1. Gli iudices longobardi 2.2. Leone vassallo regio, giudice e conte (801-847) 3. Notai e giudici regi e imperiali 3.1. Il notaio pavese Bonifrit 3.2. Il notaio e giudice imperiale Ursiniano 3.3. Il notaio Bonifrit, i suoi 'discepoli' e i missi Adalardo abate e Leone conte 4. Scabini e giudici 4.1. Gli scabini nel processo carolingio 4.2. Sunifrit scabino e iudex imperatoris (827) 4.3. Agelmundo notaio, scabino e giudice imperiale (847-872) 5. Le sottoscrizioni autografe dei giudici imperiali al placito dell'847, frutto di interpolazione 5.1. Il placito di Barberino dell'847 5.2. Un esempio: Simperto, notaio pavese e giudice 6. La sottoscrizione di giudici regi e imperiali nei placiti originali degli anni 880-881 7. La presenza di giudici regi e imperiali nella documentazione privata: Pavia (887) Parte II. A Milano fra età carolingia e postcarolingia 8. La localizzazione dei giudici del Sacro Palazzo: da notai a giudici cittadini e regi 8.1. L'assenza di giudici regi a Milano in età carolingia 8.2. Ragifredo notaio in Milano (865-870), giudice cittadino (879) e giudice imperiale (892-918) 8.3. Aupaldo notaio in Milano (882), giudice cittadino (903) e giudice regio/imperiale (912-946) 9. Scabini, notai-scabini e iudices civitatis a Milano 9.1. Ultimi scabini a Milano (865) 9.2. Werolfo scabino (833-871) 9.3. Ambrogio notaio, scabino e giudice cittadino (832-876)

Research paper thumbnail of I da Romano e la loro ascesa politica (1074-1207), in Nuovi studi ezzeliniani, voll. 2, Roma, 1992, I, pp. 15-39

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Research paper thumbnail of Mercanti nella Lucca longobarda, «Studi storici Luigi Simeoni», LXVII (2017), pp. 31-43

Research paper thumbnail of I di Porta Romana da consorti di Velate a ‘capitanei’ in Milano e la questione della signoria in Velate, «Studi storici Luigi Simeoni», LIV (2004), pp. 11-44

SOMMARIO: 1. Introduzione. 2. L'acquisizione di beni e diritti in Villamaggiore e zone vicine. -3... more SOMMARIO: 1. Introduzione. 2. L'acquisizione di beni e diritti in Villamaggiore e zone vicine. -3. L'inurbamento dei di Porta Romana e di altre famiglie. -3.1. L'inurbamento dei di Porta Romana nella prima metà del secolo XI. -3.2. L'i nurbamento di famiglie capitaneali e di proprietari nei primi decenni del secolo XI. -4. Le tracce originarie della famiglia nella documentazione per Velate (1145). -5. Gli antecessores dei di Porta Romana nei rapporti fra la comunità di Velate e la chiesa di S. Maria: Alberto Amizone (993-1017). -6. Le vicende dei possessi boschivi in Velate nella seconda metà del secolo XII. 7. Benefici, rapporti vassal1atici e possessi in Velate. -8. La questione del dominatus foci su Velate. -8.1. TI dominatus foci. -8.2. La signoria arcivescovile su VMese e din torni. -8.3. l diritti dei di Porta Romana sui beni comuni in Velate. -8.4. Pre sunte famiglie capitaneali di Velate. -8.4.1. La famiglia dell'arcivescovo Guido da Velate. -8.42. La famiglia di Raimberto di Velate. -9. l di Porta Romana nel primo comune. -9.1. I di Porta Romana fra i consoli del comune nel primo periodo svevo (1141-1162). -9.2. La qualifica capitaneale in periodo tardo. lO. Conelusione 1. INTRODUZIONE La questione delle origini, cittadine o rurali, dei capitanei milanesi, che risal gono, secondo il Keller, alla nobiltà carolingia e), si innesta e contribuisce ad alimentare la questione relativa al ruolo dell' aristocrazia, urbana e rurale, in età precomunale e comunale e).

Research paper thumbnail of Le campagne venete prima e dopo il Mille. Nota introduttiva, Verona, 2016, pp. 59

Research paper thumbnail of Attraverso i documenti di S. Giorgio in Braida (1166-1175), in I documenti di S. Giorgio in Braida di Verona. II (1166-1175), a cura di M. Cameli (Fonti per la storia dell’Italia medievale. Regesta Chartarum, 61), Roma, 2016, pp. XI-XXXIX

Research paper thumbnail of Tra ‘Romania’ e ‘Langobardia’. Il Veneto meridionale nell’alto medioevo e i domìni del marchese Almerico II, Verona, 1991, pp. 82

Research paper thumbnail of Circoscrizioni amministrative ecclesiastiche in area canossiana, in Studi matildici, III, Modena, 1978, pp. 309-330

Research paper thumbnail of Attraverso i documenti di S. Giorgio in Braida (1151-1165), in I documenti di S. Giorgio in Braida di Verona. II (1151-1165), a cura di A. Ciaralli (Fonti per la storia dell’Italia medievale. Regesta Chartarum, 57), Roma, 2015, pp. XV-XLV

Research paper thumbnail of Medici nella ‘Langobardia’ settentrionale (secoli VIII-IX), 'Studi storici Luigi Simeoni', LIII (2013), pp. 19-29

Studi storici Luigi Simeoni, LIII (2013), pp. 19-29

Sommario: 1. Premessa -2. Un medico a Pavia (769) -3. Il secolo IX -3.1. Piacenza -3.2. Verona -3... more Sommario: 1. Premessa -2. Un medico a Pavia (769) -3. Il secolo IX -3.1. Piacenza -3.2. Verona -3.4. Pavia: due abati medici -4. Osservazioni.

Research paper thumbnail of Un elenco del 1212 di ‘feuda equi’ in Sabbion (Verona), in Uomini paesaggi storie. Studi di storia medievale per Giovanni Cherubini, a cura di D. Balestracci et alii, voll. 2, Siena, 2012, I, pp. 359-372a cura di

Research paper thumbnail of Medici nella Tuscia longobarda e carolingia, 'Studi Storici Luigi Simeoni', LXII (2012), pp. 19-32

Studi Storici Luigi Simeoni, LXII (2012), pp. 19-32

Research paper thumbnail of La storia agraria dell’alto medioevo nel Novecento fino ai primi contributi di Vito Fumagalli (1966-1971)

Agricoltura e ambiente attraverso l’età romana e l’alto medioevo, a cura di P. Nanni, Firenze, 2012, pp. 41-65

Research paper thumbnail of Le falsificazioni nella prospettiva storica (secoli IX-XII), in A. Castagnetti, A. Ciaralli, Falsari a Nonantola. I placiti di Ostiglia (820-827) e le donazioni di Nogara (910-911), Spoleto, 2011, pp. 1-194

Research paper thumbnail of Le origini di Nogara (906) fra il re Berengario, il diacono veronese Audiberto, il conte Anselmo e il monastero di Nonantola, in Nogara. Archeologia e storia di un villaggio medievale (Scavi 2003-2008), a cura di F. Saggioro, Roma, 2011, pp. 1-50

Durante l'alto medioevo gran parte della pianura veronese ( 2 ) fu ricoperta da boschi e paludi, ... more Durante l'alto medioevo gran parte della pianura veronese ( 2 ) fu ricoperta da boschi e paludi, in concomitanza con il grave disordine idrografico verificatosi dopo l'età romana: i fiumi, non più regolati ed arginati, dovettero riversare continuamente le loro acque sulle antiche fertili campagne romane ( 3 ). Oltre all'Adige, con le sue piene rovinose, solcano la bassa pianura i fiumi alimentati dalla linea dei fontanili, che separa l'alta dalla media pianura: Tione, Tartaro, Tregnone, Menago, Bussé, incanalatisi in antichi alvei dell'Adige ( 4 ): scorrendo le loro acque nella bassa pianura, su letti spesso pensili, le popolazioni ne hanno sempre temuto le piene devastatrici; perciò in epoche particolarmente dure, con popolazione scarsa ed ancor più scarse risorse, hanno preferito porre a coltura [3] le terre dei fondivalle e delle pendici collinari ( 5 ), che, di natura morenica o prealpina, attorniano la città. La bassa pianura, ricca di acque, facilmente soggetta ad impaludamento, fu ricoperta nell'alto medioevo da boschi fluviali imponenti ( 6 ), costituendo un ambiente ben adatto ad una coltura silvo-pastorale, quale per tanti aspetti sappiamo essere stata l'economia agraria dell'epoca longobarda (569-774) ( 7 ).

Research paper thumbnail of Monetieri nei secoli VIII e IX, Studi Storici Luigi Simeoni, LX (2010), pp. 19-29

Studi Storici Luigi Simeoni, LX (2010), pp. 19-29

Il presente contributo, breve per ragioni di spazio, è parte di uno più ampio concernente le qual... more Il presente contributo, breve per ragioni di spazio, è parte di uno più ampio concernente le qualifiche di attività economica e di mestiere, quali sono rinvenibili nella documentazione lucchese e dell'Italia settentrionale di tradizione longobarda, rimanendo escluse le aree ravennate e veneziana. Fra queste qualifiche, indubbiamente poche in età longobarda rispetto alla diffusione dei titoli onorari ( 1 ), consideriamo qui quella dei monetarii, artigiani considerati fra i più ricchi ( 2 ). Alcuni aspetti, più o meno noti, trovano conferma; uno, sostanzialmente sconosciuto, mostra la presenza, finora non rilevata, di monetieri a Piacenza nei primi due decenni successivi alla conquista carolingia del 774, con il che viene confermata l'ipotesi di una zecca attiva in Piacenza in quei decenni e convalidata la sua cessazione precoce con l'assenza di monetarii nella pur assai ampia documentazione piacentina del secolo IX ( 3 ).

Research paper thumbnail of I vassalli imperiali a Lucca in età carolingia, in Il patrimonio documentario della chiesa di Lucca. Prospettive di ricerca, a cura di S. Pagano, P. Piatti, Firenze, 2010, pp. 211-284 , con riproduzioni di sottoscrizioni originali (pp. 267-284)

Il patrimonio documentario della chiesa di Lucca. Prospettive di ricerca, a cura di S. Pagano, P. Piatti, Firenze, 2010, pp. 211-284 , con riproduzioni di sottoscrizioni originali (pp. 267-284)

La conquista carolingia 1 provocò l'immigrazione di persone e gruppi appartenenti a nationes tran... more La conquista carolingia 1 provocò l'immigrazione di persone e gruppi appartenenti a nationes transalpine, soprattutto franca ed alamanna, caratterizzate da un nome collettivo, connesso ad una connotazione politicoterritoriale, nell'ambito della quale esse mantennero proprie tradizioni etnico-giuridiche; nell'età carolingia esse vennero ad essere accomunate dall'appartenenza al regno dei Franchi conquistatori 2 . I transalpini assunsero gli uffici pubblici maggiori del regno già longobardo 3 e, in larga par-211 211-284:01-introduzione 5-10-2010 10:43 Pagina 211 211-284:01-introduzione 5-10-2010 10:43 Pagina 213

Research paper thumbnail of Una sentenza feudale del duca Enrico IV di Carinzia (Verona, 1123)

Nulla historia sine fontibus. Festschrift für Reinhard Härtel zum 65. Geburtstag, herausgegeben von A. Thaller und J. Gießaus, G. Bernhard, Leykam, Graz, 2010, pp. 119-131

Con il presente contributo torno a soffermarmi, in una sede particolarmente idonea, su una senten... more Con il presente contributo torno a soffermarmi, in una sede particolarmente idonea, su una sententia del 1123 in materia feudale emanata dal duca Enrico IV di Carinzia, una sententia che avviene a quasi un secolo di distanza dalla assai nota Constitutio de beneficiis emanata da Corrado II nel 1037. Riporto il documento in appendice 1 , seguito da altri tre documenti posteriori ad esso collegati 2 . Ma prima di esporre il contenuto della sententia e sottolinearne gli aspetti di continuità, di integrazione e di correzione del diritto consuetudinario locale sviluppatosi soprattutto nell'ambito della formazione del diritto feudale 3 , illustro brevemente i placiti presieduti nella Marca Veronese dai duchi di Carinzia, così che si possa cogliere con immediatezza la singolarità della sententia ducale. Avverto che per ragioni di spazio tralascio di esporre le vicende del ducato e dei singoli duchi e riduco il corredo bibliografico all'essenziale.

Research paper thumbnail of Andrea Castagnetti Bibliografia (1968-2020)