Santità e tombe martiriali nel Mezzogiorno d'Italia (original) (raw)
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La morte e i riti funerari nell’Alto Medioevo , 2023
Nella fattispecie due aspetti, d'acchito dissonanti, della fenomenologia e dei riti della morte nell'Alto Medioevo sono da segnalare; anzitutto, una familiarità con la morte e nei riguardi delle sepolture e delle cose funerarie. Vi è una familiarità "nuova" rispetto a quella degli antichi e dei primi cristiani, i quali, pur onorando i morti e pur consacrando un culto alle sepolture, si curavano di tenerle lontane dai sacra della città e, dunque, in disparte, affinché gli impuri morti non li contaminassero (ne funestentur: così è scritto nel commento del giureconsulto Paolo) e neppure potessero turbare i vivi.
Santuari e spazi confessionali nell'Italia tardoantica
2021
Eng The cult of relics caused the transformation of late-Antique Italian landscape, first of all in suburban areas. The saint’s cult was especially promoted by Emperor Constantine, pope Damasus and bishops Ambrose of Milan and Paulinus of Nola. The promotion of martyrs’ tombs led to the birth of large santuaries. They were composed of funerary and religious buildings but also service facilities, accommodations for pilgrims and monasteries. The most important sanctuaries, such as those of saints Peter in Vatican, Paul on via Ostiense, Erasmus in Formia, Alexander in Nomentum, Felix in Cimitile, Januarius in Naples, Felix in Venosa, Marcianus in Syracuse and Apostles in Concordia Sagittaria became very popular, validating the Jerome’s expression: movetur urbs sedibus suis et currit ad martyrum tumulos. In the 5th and 6h centuries, the sanctuaries spread in rural areas too, usually along important routes, as the site of San Canzian d’Isonzo exemplifies. Analysing hypogeal and subdial contexts, the book describes the evolution of loca sancta: from simple tombs to memoriae, then to place of worship and finally to well-structured sanctuaries. For the first time the contexts of Rome are methodically compared with the others from the rest of Italy. Ita Il culto delle reliquie, incentivato tra gli altri dall’imperatore Costantino, da papa Damaso e dai vescovi Ambrogio di Milano e Paolino di Nola, ha determinato la trasformazione del paesaggio italiano tardoantico, delle aree suburbane in particolare. Il processo di graduale valorizzazione delle tombe martiriali, infatti, condusse alla nascita di estesi santuari, generalmente composti da edifici funerari e cultuali, oltre che da strutture di servizio, alloggi per pellegrini e monasteri. I santuari più importanti, come quelli dei santi Pietro in Vaticano, Paolo sull’Ostiense, Erasmo a Formia, Alessandro a Nomentum, Felice a Cimitile, Gennaro a Napoli, Felice a Venosa, Marciano a Siracusa, nonché degli Apostoli a Concordia Sagittaria, divennero così popolari da giustificare la locuzione di Girolamo: movetur urbs sedibus suis et currit ad martyrum tumulos. Tra V e VI secolo i santuari si diffusero anche in aree rurali, di solito lungo importanti percorsi viari, come documenta il sito di San Canzian d’Isonzo. Analizzando contesti ipogei e subdiali, il volume delinea l’evoluzione degli spazi santificati da reliquie, in un processo che portò le tombe venerate a divenire dapprima memoriae, quindi luoghi di culto e infine articolati santuari. Per la prima volta nella storia degli studi, i contesti di Roma sono messi organicamente a confronto con quelli del resto d’Italia.
Sepolture anomale in Italia tra Preistoria e Medioevo
Sepolture anomale in Italia tra Preistoria e Medioevo, 2017
Un punto di incontro significativo tra l’ambito umanistico e quello scientifico è certamente ben rappresentato dallo studio delle cosiddette “sepolture anomale”, conosciute in letteratura anche come “giaciture non convenzionali” o “deviant burials”. L’approccio scientifico dei contesti archeo-antropologici ha consentito di fare luce su alcune tematiche relative alla ritualità, alla complessità sociale ed, in generale, a tutta una serie di aspetti riguardanti quelle comunità cui i contesti anomali sono riferibili, con attenzione particolare al loro modo di vivere il rapporto con la morte. Il presente elaborato di tesi, avvalendosi dagli studi sopracitati, si pone l’obiettivo di raccogliere alcuni casi editi per cercare di comprendere e spiegare il significato che si può attribuire all’anomalia attraverso il tempo e nelle varie aree geografiche, ma soprattutto chi ne è il destinatario e perché, e se questi soggetti mutano nel tempo. Nella prima parte dedicata alla definizione della problematica, verrà illustrato lo stato dell’arte attraverso una panoramica di alcuni casi editi, si definirà che cosa si intende con il termine “anomalo”, in riferimento soprattutto alle modalità attraverso le quali l’anomalia è identificata ed identificabile e in relazione ai destinatari nei confronti dei quali è possibile cogliere atteggiamenti devianti. Si procederà quindi all’illustrazione di alcuni esempi di sepolture nelle quali è stato colto questo intento di diversificazione, operando una distinzione in termini cronologici e geografici, riferibili ad un periodo compreso tra la preistoria e il medioevo e in relazione al solo territorio italiano, con la premura di evidenziare i caratteri di continuità e di discontinuità che interessano l’evoluzione di questo fenomeno nei tempi e nell’areale geografico di cui sopra si è detto.
La morte e i suoi riti in Italia tra Medioevo e prima Età moderna
Centro di Studi sulla Civiltà del Tardo Medioevo San Miniato, 2008
Consciously repressed by the current dominating culture, in Italy and Europe in the late mediaeval and early modern age death was addressed with greater confidence and awareness, and sometimes even with serenity. The modes of dying and of conceiving death – and the varied and rich religious and civil rituals that accompanied it – reflected the values and the choices of rich and poor, of kings and peasants, merchants and soldiers, nobles and churchmen, men and women. Several decades after the major studies that opened the road to these strands of research in Italy too (Ariès, Tenenti), this book offers a series of penetrating and suggestive explorations of a fascinating and complex theme which no reader can consider extraneous.
Chiesa e santità nell' Italia Moderna
vivo" o "defunto in odore, in fama, in opinione o in concetto di santità" si designano tutti quelli che hanno goduto di un riconoscimento comunitario in vita o da morti, prima delle eventuali sanzioni pronunciate ufficialmente dalle gerarchi ecclesiastiche.
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Col braccio al collo. Un'iconografia di metà Ottocento Gian Luca Fruci RICERCHE Il Brutus di Jacques-Louis David. Linguaggi dei repubblicanesimi e strategie figurative nel 1789 Olivier Christin, François-René Martin Processi politici a Livorno nel 1849. La ricostruzione dell'ordine dopo la rivoluzione Giacomo Zanasi Tra rivoluzione e diplomazia. Giacomo Durando e la politica estera sardo-italiana nei Balcani e nel Mediterraneo orientale, 1856-1862 Giorgio Ennas
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