SPAZIO PUBBLICO E MOBILITAZIONI LOCALI NEI PROCESSI DI RIGENERAZIONE URBANA (original) (raw)
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LA DIMENSIONE SOCIALE DELLA RIGENERAZIONE URBANA
2019
La pubblicazione sintetizza i principali contenuti del Corso di formazione “La dimensione sociale della rigenerazione urbana”, promosso da Regione Emilia-Romagna-Servizio Pianificazione territoriale e urbanistica, per Comuni e Unioni impegnati nella elaborazione del Piano urbanistico generale.
P.A. - Persona e Amministrazione, 2019
Lo sviluppo del territorio negli ultimi anni ha iniziato a tenere conto dell'esigenza di tutelare alcuni valori come l'ambiente, il paesaggio, al punto che tali aspetti vengono presi in considerazione nella realizzazione di interventi edificatori. Le esigenze di sostenibilità sono così venute in rilievo tramite la pro-mozione della logica della "ricostruzione del costruito". L'iniziativa privata, poi, è stata indirizzata verso tale interesse pubblico attraverso meccanismi incentivanti e premiali. Sembra perciò emergere un ruolo strategico dei privati negli interventi di rigenerazione sostenibile considerando che gli strumenti edilizi, nella visione del legislatore recente, rispondono anche ad una funzione di promozione dello sviluppo economico. In quest'ottica, dunque, la rigenerazione può orientare gli interventi in materia edilizia, diventando il punto di innesto delle iniziative di sviluppo economico e sociale sul tessuto urbano esistente. Pertanto, occorre chiedersi se il suo raggiungimento si basi su strumenti già esistenti nell'ordinamento, oppure su strumenti innovativi. In particolare, si cercherà di rintracciare i principi e le disposizioni normative in materia edilizia che possono essere riferite al concetto di rigenerazione e, nella medesima ottica, si indagherà il rapporto fra questa e le norme sull'attività edilizia, soprattutto all'indomani della loro semplificazione e liberalizzazione.
NOTE SULLA RIGENERAZIONE URBANA. UN TERMINE IN CERCA DI SIGNIFICATO
XXXV CONFERENZA ITALIANA DI SCIENZE REGIONALI
Il 30 settembre del 2013 la Giunta Regionale Toscana ha approvato un disegno di legge che vieterà ogni nuova occupazione di suolo per le finalità urbane, chiudendo definitivamente e radicalmente una pagina, quella dell'urbanistica dell'espansione, egemone da più di 70 anni. La rigenerazione urbana e il recupero delle aree interne ai territori urbanizzati diventeranno così in Toscana le uniche possibilità di intervento in risposta ai fabbisogni abitativi e organizzativi delle comunità. Il passaggio della rigenerazione urbana dall'ambito progettuale a quello prescrittivo e diffuso induce però la necessità di individuare nuovi strumenti metodologici condivisi in grado di gestire procedure più complesse e codificate. Il ruolo di tali strumenti a supporto della pianificazione sarà determinante affinché si passi realmente da intenzioni politiche a prassi operative attuate, scongiurando il rischio che il termine rigenerazione urbana diventi un “marchio” per legittimare interventi scarsamente innovativi. Lo scopo dello studio presentato nel paper è quello di operare una riflessione, anche terminologica, sulla rigenerazione, tracciando e ipotizzando percorsi che possano condurre ad una chiara e condivisa definizione.
(RI)-COSTRUIRE LA CITTA'. BUONE PRATICHE DI RIGENERAZIONE URBANA
2012
I temi legati alla dispersione del costruito, al consumo di suolo, all'infrastrutturazione debole, all'invadenza della distribuzione commerciale, alla perdita di territori, di risorse ambientali, di qualità abitativa sono alcuni dei grandi ambiti di discussione che animano il dibattito sulle politiche e le pratiche urbane di trasformazione della città. Le indagini statistiche condotte a livello mondiale negli ultimi anni hanno dimostrato che dal 1950 al 2000 la percentuale di popolazione considerata "urbana" è passata dal 29,8 al 47,2%. Nel 2000 i 3/4 della popolazione era concentrata nelle aree urbane.
RIGENERAZIONE URBANA E NUOVE MODALITÀ PARTECIPATIVE: UNA RIFLESSIONE
Annali DJSGE, 2017
Il lavoro si propone di indagare sull’attività di rigenerazione dei beni comuni a fini di interesse generale, nuova funzione amministrativa che ha ad oggetto il recupero dei beni urbani a fruizione collettiva. Diversi sono i profili di interesse di questa nuova funzione. In primo luogo essa trova la sua origine normativa nella fonte regolamentale degli enti locali, e non nella legislazione nazionale o regionale, inoltre l’oggetto è rappresentato dai beni comuni urbani, categoria di beni che esula dall’appartenenza proprietaria in quanto destinata ad un uso collettivo, infine davvero innovativa è la modalità utilizzata nei processi decisionali che consentono fin dal principio una scelta condivisa con il cittadino attivo. Si tratta della più avanzata, audace, coraggiosa attuazione del principio di partecipazione nel nostro sistema, poiché il privato non è più mero portatore di bisogni da soddisfare, ma alleato dell’amministrazione locale nella cura dell’interesse generale. Il cuore di questi regolamenti è costituito dai «patti di collaborazione», nuovo modulo giuridico che prevede il coinvolgimento attivo degli abitanti. Lo studio dell’attività di rigenerazione conferma ancora una volta come l’ordinamento degli enti locali rappresenti la sede ideale per la sperimentazione di nuove tecniche di dialogo tra amministrazione e cittadini, dove, così come da tempo asserito dagli studiosi del «diritto delle città», si raggiungono le soluzioni più avanzate in termini di riconoscimento di garanzie per i soggetti privati.
Spazi di rigenerazione: ambivalenze e sfide di un nuovo modo di fare città
Enciclopedia sociologica dei luoghi, 2020
Gli spazi di rigenerazione sono spazi abbandonati oggetto e frutto di processi di riuso e risignificazione, caratterizzati dalla centralità di usi sociali e/o culturali, dalla compresenza di differenti popolazioni e tipologie di attività e da un ruolo for- temente attivo/propulsivo della società civile. Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una proliferazione di queste esperienze che pur assumendo caratteristiche anche fortemente eterogenee tra loro, mettono tutte al centro la questione dell’accessibilità e dell’uso degli spazi urbani e pongono in discussione la dicotomizzazione operatore-fruitore di attività e spazi e la monofunzionalizzazione degli spazi urbani. Queste frammentate esperienze locali si trovano ora in una fase di ricerca di messa in rete, che focalizza l’attenzione sul tema dell’upscaling, sul fatto, cioè, che le istanze di questi processi vissute a livello locale debbano impattare ad un livello superiore “aprendo” le istituzioni, forzandole cioè ad innovare in questa direzione. Spaces of Regeneration are abandoned spaces that are the object and result of reuse and resignification processes, characterized by the centrality of social and/or cultural uses, by the coexistence of different populations and types of activities and by a strongly active/propulsive role of civil society. In the last few years we have witnessed a proliferation of these experiences which, while assuming characteristics that are also highly heterogeneous, all focus on the issue of accessibility and use of urban spaces and question the traditional top-down planning and the monofunctionalisation of urban spaces. These fragmented local experiences are now trying to support network strategies and focuses attention on upscaling processes, in order to impact and “opening up” institutions, i.e. forcing them to innovate in this direction
RIDEFINIRE L’URBANO: DAL VUOTO RESIDUALE ALL’INCLUSIONE STRUTTURALE
Fuschi M. (a cura di), (2018), Barriere/Barriers, Società di studi geografici. Memorie geografiche NS 16 ISBN 978-88-908926-4-6, 2018
RIASSUNTO: Obiettivo del contributo sarà quello di porre a confronto differenti pratiche di rigenerazione urbana applicate e potenzialmente applicabili all’interno di un contesto “fluido” (Rullani, 2009), “infinito” (Bonomi, 2004). Si terrà conto della volontà del cittadino/fruitore, sempre più interessato al recupero degli spazi residuali (Clèment, 2004; Magnaghi, 2010) potenzialmente fruibili e valorizzanti del proprio contesto abitativo. Sarà necessario affrontare i processi di alcune città europee ed extraeuropee a partire dal secondo dopoguerra fino ad oggi, escludendo determinate pratiche di decostruzione e ricostruzione identitaria di un luogo, evidenziando come sempre più frequentemente l’idea di fornirsi di “barriere intelligenti” si dimostri un valore aggiunto essenziale in un’ottica di sviluppo. SUMMARY: The aim of the contribution will be to compare different urban regeneration practices applied and potentially applicable within a “fluid” (Rullani, 2009), “infinite” context (Bonomi, 2004). The will of the citizen/user will be taken into consideration, even more interested in the recovery of residual spaces (Clèment, 2004, Magnaghi, 2010) that are potentially usable and enhancing their living environment. It will be necessary to tackle the processes of some European and extra-European cities from the second post-war period to the present, excluding certain practices of deconstruction and identity reconstruction of a place, highlighting how even more frequently the idea of providing “smart barriers” proves a essential added value with a view to development. Parole chiave: rigenerazione, residuo, greenway Keywords: regeneration, residual, greenway
NUOVI PAESAGGI E PROGETTO URBANISTICO NEI PROCESSI DI RICOSTRUZIONE. IL CASO DELLA CITTÀ DELL’AQUILA
The spatial and social transformations and modifications occurred in the context of the City of L'Aquila as a result of emergency measures in the Abruzzo Earthquake of 2009, gave rise to an original post-urban form, difficult to interpret and to govern, resulting from an approach "not planned" and therefore unsustainable. This consideration places at the center of the disciplinary discussion, the recovery of a general vision of the development, the need to intervene through an overall plan capable of addressing and canalize all those episodes in an overall design. It is necessary to move from a development approach based on many Urban Projects disconnected to an approach based on a Comprehensive Urban Project, relative also to the territory of the city, capable of governing the issues of development in systemic terms, able to ensure the protection of the environment and landscape-cultural mosaic.