CFP «Ticontre. Teoria Testo Traduzione», XII, 2019: sezione monografica «El sueño de la nada (a José Ángel Valente nel novantesimo della sua nascita)» (original) (raw)

Riflessioni sul primo Magrelli, «Ticontre. Teoria Testo Traduzione», VI (2016)

I saggi pubblicati da «Ticontre», ad eccezione dei Reprints, sono stati precedentemente sottoposti a un processo di peer review e dunque la loro pubblicazione è subordinata all'esito positivo di una valutazione anonima di due esperti scelti anche al di fuori del Comitato scienti co. Il Comitato direttivo revisiona la correttezza delle procedure e approva o respinge in via de nitiva i contributi.

CFP «Ticontre. Teoria Testo Traduzione» IV, 2015: sezione monografica «Furio Jesi»

Monographic section «Ticontre. Teoria Testo Traduzione» n. 4 (October 2015) "Furio Jesi" edited by Alessandra Elisa Visinoni, Riccardo Ferrari, Marco Tabacchini. CFP per la sezione monografica della rivista «Ticontre. Teoria Testo Traduzione» n. IV (ottobre 2015), dedicata a Furio Jesi. Curatori: Alessandra Elisa Visinoni, Riccardo Ferrari, Marco Tabacchini.

CFP «Ticontre. Teoria Testo Traduzione», XIV (Novembre 2020): "Le riviste italiane di poesia degli anni '70-'90

2020

La storia poetica del Novecento è incomprensibile senza fare riferimento ad alcune riviste letterarie: ad esempio «Poesia», «La Voce», «Lacerba», «Solaria» o ancora «Officina», «Quindici». Come scrive Walter Benjamin (Annuncio della rivista Angelus Novus, 1922), la «vera destinazione di una rivista è rendere noto lo spirito della sua epoca» attraverso una tensione all'«attualità» che tende a «salvare, col suo assenso, anche ciò che è problematico». Questa funzione dei periodici è stata più volte al centro di convegni letterari e di studi monografici, con un’attenzione però cronologicamente circoscritta alla prima parte del secolo scorso. Se ci avviciniamo a un periodo cruciale e frammentato come quello fra metà anni Settanta e inizio anni Novanta, la bibliografia critica appare invece ancora carente. La clandestinità e la moltiplicazione delle sedi di pubblicazione sono una condizione programmatica dei movimenti poetici di questi anni, nonché la caratteristica più evidente di un cambiamento sociologico che riguarda il campo letterario, il ruolo del poeta e il rapporto con la tradizione. La fase contemporanea della poesia italiana inizia forse in questo decennio; le riviste, più ancora che i singoli libri di poesia, ne sono protagoniste. Per troppo tempo il panorama poetico degli ultimi decenni è stato considerato una «deriva», per usare una definizione di Berardinelli ormai celebre (Il pubblico della poesia, 1975), quasi impossibile da mappare e storicizzare, giungendo al paradosso di determinare una vera e propria polarizzazione, una indebita semplificazione: da un lato la Neoavanguardia, dall’altro la poesia neo-orfica. Lo studio analitico di riviste finora poco considerate dalla critica rende evidente che si tratta di una banalizzazione che rischia di appiattire altri fenomeni poetici ancora poco noti. Facciamo solo alcuni nomi. Da «Il verri» a «Quaderni piacentini»; da «Tam Tam» a «Il cervo volante»; da «Periodo ipotetico» a «Ritmica». Decisivo probabilmente è stato il ruolo di «Altri termini», impossibile da inquadrare ricorrendo a categorie binarie. Approfondimenti appaiono ancora necessari per «Niebo» e «Scarto minimo», caratterizzate da poetiche ‘forti’ e di grande impatto sui contemporanei. Ma come dimenticare «Braci», «Prato pagano» e «Stilb»? La poesia degli anni ’70/’90, ancora divisa fra poetiche sincroniche, spesso concorrenti fra loro, deve essere invece analizzata attraverso lo studio di queste riviste e di altre pubblicate in quegli stessi anni. I contributi potranno avvalersi di una nuova risorsa, ovvero la digitalizzazione di alcuni periodici poetici del periodo in questione, attualmente in corso presso il laboratorio del Progetto CIRCE (https://r.unitn.it/it/lett/circe) dell’Università di Trento. In via indicativa, segnaliamo alcuni degli aspetti metodologici e analitici che più ci interessano, senza per questo esaurire la pluralità degli approcci possibili: - interventi su riviste poco studiate dalla critica letteraria, ancora assenti nelle storicizzazioni generali sulla poesia italiana contemporanea - contributi alla storia dei gruppi e della militanza poetica in Italia attraverso le riviste degli anni ’70-‘90 - la formazione e l’evoluzione delle poetiche nelle riviste di poesia degli anni ’70/’90 - la ricezione e la traduzione di poeti stranieri nei periodici italiani degli anni ’70/’90 Verranno valutati contributi nelle lingue accettate dalla rivista (italiano, francese, inglese, spagnolo) che si occupino di riviste di poesia italiana a partire dal 1970 e fino alla fine degli anni Novanta. I partecipanti sono invitati all’invio di un abstract di 250 parole accompagnato da una breve nota bio-bibliografica in formato .doc o .pdf all'indirizzo rivistedipoesia@ticontre.org. Il termine per l'invio degli abstract è fissato tassativamente alle ore 12 del giorno 31 gennaio 2020. La valutazione degli abstract e la comunicazione di accettazione/rifiuto delle proposte avverrà entro il giorno 14 febbraio 2020. I contributi selezionati dovranno essere consegnati entro il 5 giugno 2020, per essere quindi sottoposti alla procedura di peer-review. Per informazioni contattare i curatori all’indirizzo rivistedipoesia@ticontre.org.

CFP «Ticontre. Teoria Testo Traduzione», VI, 2016: sezione monografica «Primo Levi scrittore» (extended deadline)

Negli ultimi trent'anni la critica anglosassone interessata agli studi culturali ha contribuito in maniera determinante all'analisi dell'opera di Primo Levi, riconoscendo principalmente la dimensione memorialistico-fattuale di quest'ultima, vista nella sua natura etica e civile in relazione alla barbarie nazifascista. Levi custode della memoria del campo di sterminio, Levi cronachista: tale impostazione ha rilevato un dato costantemente espresso dall'opera leviana, il ricordo, a scapito però dell'aspetto più propriamente letterario della sua produzione.

"José Ángel Valente - Quattro frammenti di un'ecfrasi costante tradotti da Pietro Taravacci", «TINTAS. Quaderni di letterature iberiche e iberoamericane», 4 (2014), pp. 199-208.

Tintas. Quaderni di letterature iberiche e iberoamericane, 4 (2014), pp. 199-208. : 2240-5437. http://riviste.unimi.it/index.php/tintas Tintas. Quaderni di letterature iberiche e iberoamericane, 4 (2014), pp. 199-208. : 2240-5437. http://riviste.unimi.it/index.php/tintas TRASBORDI José Ángel Valente Quattro frammenti di un'ecfrasi costante, tradotti da Pietro Taravacci ---203 ---José Ángel Valente Quattro frammenti di un'ecfrasi costante, tradotti da Pietro Taravacci ---204 ---Tintas. Quaderni di letterature iberiche e iberoamericane, 4 (2014), pp. 199-208. : 2240-5437. http://riviste.unimi.it/index.php/tintas José Ángel Valente Quattro frammenti di un'ecfrasi costante, tradotti da Pietro Taravacci ---208 ---Tintas. Quaderni di letterature iberiche e iberoamericane, 4 (2014), pp. 199-208. : 2240-5437. http://riviste.unimi.it/index.php/tintas

PIETRO TARAVACCI, «Il Montale spagnolo di José Ángel Valente», in Poeti traducono poeti, a cura di Pietro Taravacci, Trento, Università degli Studi di Trento - Dipartimento di Lettere e Filosofia, 2015

The present essay develops a critical reflection on the translations of a brief corpus of poems by Eugenio Montale; the author of the translations under ex- am is the Spanish poet and critic José Ángel Valente (1929-2000). The paper analyzes Valente’s first translation attempt, which dates back to 1954 and fo- cuses on Ossi di seppia, and his second, more substantial, translation from Diario del ' 71 e del ' 72, which the poet-translator published in 1975. The essay takes into consideration, in particular, the major affinities between the poetics of the two authors as well as Valente’s translation solutions both through an analytic comparison of the text of origin and the text of destina- tion and through the exam of the critical text that introduces Valente’s "ver- sions." The article further interrogates the reasons that led Valente to his tex- tual choices and publishes the letter (so far not in print) that Enrique de Rivas, a friend of Valente residing in Rome, writes to the poet-translator who had solicited a “rigorous” comparison between his Spanish translation and Monta- le’s original.