LIR intro (original) (raw)

Bando LM LISE

1 Bando di ammissione LM LISE a.a. 2018/2019 IL RETTORE VISTO lo Statuto di Ateneo; VISTO il Regolamento di Ateneo; VISTO il Regolamento didattico di Ateneo; VISTO il Regolamento per l'amministrazione e la contabilità; VISTO il Decreto 3 novembre 1999 n. 509, regolamento recante norme concernenti l'autonomia didattica degli atenei e il successivo decreto di modifica del 22 ottobre 2004 n. 270; VISTO il Decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000 n. 445, testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa; VISTA la Legge 7 agosto 1990, n. 241, recante "nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi" e successive modificazioni ed integrazioni; VISTA la Nota M.I.U.R. prot.1256 del 22 maggio 2003 avente per oggetto: titolo di studio valido per l'acceso ai corsi universitari; VISTO il Decreto legislativo 30 giugno 2003 n.196, codice in materia di protezione dei dati personali nonché il Regolamento europeo sulla privacy (GDPR) n. 2016/679/UE; VISTO il D.P.R. 18 ottobre 2004 n. 334 "regolamento recante modifiche di integrazione al D.P.R. n. 394 del 31 agosto 1999 sulle disposizioni in materia di immigrazione"; VISTO il D.Lgs. 25 luglio 1998, n. 286, recante "Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero" e successive modifiche ed integrazioni; VISTA la Legge 30 luglio 2002 n.189 art.26 che regolamenta l'accesso ai corsi delle università per gli studenti internazionali; VISTO il D.M. del 31 ottobre 2007 n. 544 relativo alla "definizione dei requisiti dei corsi di laurea e laurea magistrale afferenti alle classi ridefinite con i D.D.M.M. del 16 marzo 2007, delle condizioni e criteri per il loro inserimento nella banca dati dell'offerta formativa e dei requisiti qualificanti per i corsi di studio attivati sia per le classi di cui al D.M. del 3 novembre 1999 n. 509 sia per le classi di cui al D.M. del 22 ottobre 2004 n. 270; VISTO il D.M. 12 dicembre 2016 n. 987 "Autovalutazione, valutazione, accreditamento iniziale e periodico delle sedi e dei corsi di studio universitari" e successive modifiche ed integrazioni;

Didattica attiva con la LIM

2009

Nel 2005 prende avvio un progetto nazionale denominato "Apprendere digitale", seguito nel 2006 dal progetto "Di-GiScuola", le due iniziative danno avvio, in breve tempo, all'introduzione della LIM (Lavagna Interattiva Multimediale) nelle scuole italiane. Nel 2008, con la proposta "Innovascuola-primaria" 200 progetti vincitori ottengono 3 LIM ciascuno per un totale di 600 e, nel 2009, grazie al "Progetto Scuola Digitale -Lavagna" 8000 LIM entrano nelle scuole statali secondarie di primo grado e negli istituti comprensivi. La diffusione sul territorio nazionale non è omogenea e la LIM vede una prevalenza al Sud, piuttosto che al Nord.

Intro DEF

la Rivista delle Politiche Sociali, 2019

«Se l'analisi demografica permette di definire l'ampiezza delle migra-zioni bisogna mobilitare altre discipline per avere il senso delle loro diverse dimensioni-geopolitiche, storiche, antropologiche, economiche ma anche giuridiche ed etiche. Ciò perché le migrazioni, legate all'ori-gine ai bisogni delle economie nazionali, sono state sempre più alimen-tate dalla logica dei diritti universali: una mutazione decisiva e al con-tempo fragile». Così si espresse François Héran nella lezione al Collège de France in occasione della cattedra assegnatagli nel 2018 pubblicata da Fayard. Il processo che lo studioso francese mette in luce riguarda un periodo molto lungo. Ma in Italia esso si è mostrato nel giro di pochissimi anni. Si è verificata infatti nel corso di questo decennio una progressiva radicale modificazione dei flussi migratori spostando il focus delle politiche da quello tradizionale della gestione dell'ingresso e della collocazione dei migranti per lavoro-ambito sostanzialmente economico-a quello di gestione del flusso di rifugiati e richiedenti asilo-ambito prevalentemente dei diritti umani o meglio universali come ritiene Héran. Ed è essenzialmente di questo che si sta discutendo attualmente in Italia ed è su questo che si è esercitata anche la produzione legislativa-caratterizzata dalla pratica della decretazione d'urgenza-affrontando con grande difficoltà temi che proprio per il carattere umano o universale delle questioni trattate pongono dei vincoli, a volte stringenti, e dei limiti alla legislazione nazionale.

Introduzione a David Herbert Lawrence

Info tratte da Nessuno ha incarnato gli sconvolgimenti socio-culturali quanto David Herbert Lawrence, polemico e scandaloso autore di "L'Amante di Lady Chatterley" che in opere come "La Verga di Aronne" (1922) e "Il Serpente Piumato" (1926) giunge a dei parossismi definiti, da Mario Praz, come "un colorito sinistro per l'affinità con simili ideologie, del nazismo", antifemminili e tesi al recupero del patriarcato. "La Psicanalisi e l'Inconscio" (1921) e "Fantasie dell'inconscio" (1922) indicano l'interesse dell'Autore per la psicanalisi, e fu visto come un profeta della libertà sessuale. Ci fu persino chi ne apprezzò la critica anti industriale.

Un'introduzione al reale

Pubblicata per la prima volta nel 1903 sulla «Revue de métaphysique et de morale» e poi ricompresa ne La Pensée et le mouvant del 1934, l’Introduzione alla metafisica presenta in modo pressoché definitivo la metafisica di Bergson. Essa è scandita in tre “movimenti”: nel primo si enuncia la proposizione speculativa fondamentale concernente l’assoluto, nel secondo si presenta il metodo della intuizione, termine che compare qui per la prima volta nella sua accezione specificamente bergsoniana, nel terzo, infine, vengono enunciati i principi sul quale tale metodo si fonda.

Presentazione Inana

Inana, una dea, una donna e un’idea tra assiriologia, storia delle religioni ed ermeneutica”, in P. Mander, Ishtar la Stella. La via della conoscenza e l’unione degli opposti nei Sumeri e Assiro-Babilonesi, Bussoleno (TO) , 2022

INANA, UNA DEA, UNA DONNA E UN'IDEA TRA ASSIRIOLOGIA, STORIA DELLE RELIGIONI ED ERMENEUTICA. "La storia comincia a Sumer". La formula, che contiene una potente verità, non è mia ma risale a uno dei più grandi e benemeriti sumerologi e storici delle religioni vicino-orientali antiche del Novecento: Samuel Noah Kramer (1897-1990) 1 Essa ricorre nel titolo della seconda edizione di un libro che può considerarsi il testo fondatore degli studi moderni sulla vita privata e sociale, la letteratura e la religione dei Sumeri. Uscito in prima edizione presso una mini-casa editrice del Colorado col titolo From the Tablets of Sumer (1956), il libro ebbe la seconda edizione presso un grande editore di New York, Doubleday, col titolo History Begins at Sumer: Thirty Firsts in Man's Recorded History (1959), ripreso con varianti nelle numerose traduzioni 2. La XXVI di queste trenta "primizie" si intitola "L'aldilà. La prima leggenda di resurrezione" ed è incentrato attorno alla figura della dea Inanna (così Kramer e la maggioranza degli altri studiosi), "la Regina del cielo" della quale si narra la "resurrezione", di lei e non dell'amante e sposo Dumuzi 3. Kramer è uno scienziato che ha il dono della narrazione avvincente: la sua lezione XXXVI comincia con una comparazione (la montagna Kur dei Sumeri raffrontata all'Ade dei Greci e allo Sheol degli Ebrei) e finisce con il trionfo della dea Inanna, o Inana, la "Signora del Cielo", che in sumerico è appunto An. La dea, "per la quale i mitografi sumeri avevano un debole" 4 , ha esercitato un fascino irresistibile non solo su sumerologi e assiriologi ma anche su schiere di storici delle religioni ed ermeneuti di ogni tribù, soprattutto psicologi del profondo e studiose con un'agenda femminista. Il libro di Pietro Mander che stiamo introducendomolto più di una sintesi divulgativa, ricco come è di analisi approfondite basate su una poliedrica erudizione e fertile di nuove prospettiveè l'ultimo di una serie di biografie dedicate alla dea che sembra non volersi estinguere. 5 Non è il nostro intento di offrire in questa presentazione un sommario dei suoi contenuti e neanche una valutazione completa delle sue prospettive interpretative. Ci limiteremo a qualche impressione personale, traendo spunto da temi che presentino un interesse particolare per il mio punto di vista che si pone tra una storia (religiosa) puramente descrittiva e una storia delle religioni incline all'invenzione ermeneutica.

IntroduzIone

I progenitori selvatici delle piante coltivate (Crop Wild Relatives, CWR) sono entità vegetali selvatiche più o meno direttamente imparentate con le specie coltivate e che vengono utilizzate direttamente (tramite raccolta in natura) o indirettamente (tramite miglioramento genetico) dall'uomo (Heywood & al., 2007). Posseggono tratti importati, come la resistenza a stress biotici o abiotici o caratteristiche qualitative, che se trasferite alle piante coltivate potrebbero essere utili come risposta alle richieste del mercato o ai cambiamenti ambientali, quale quello climatico. Queste caratteristiche fanno sì che i CWR siano un gruppo critico vitale per la sicurezza alimentare e la sostenibilità ambientale nel XXI secolo (Maxted & al., 2007).