Lavoratori migranti in Toscana. (original) (raw)

Lavoratori Migranti e Città

"In the past two decades, stories of unpaid wages, excessive work hours, labour-related injuries and workers’ struggles have shaped the narrative of migrant labour in China. Yet, the Chinese society is undergoing a series of structural changes that require a critical rethinking not only of the role of migrant workers, but also of the relationship between migrants and cities. First, a new generation of migrants born after the beginning of the reforms is now taking the stage. Second, the development of the inner provinces and other concurrent factors are leading to a gradual redistribution of migratory flows all over the Chinese territory. This paper will focus on these two phenomena, providing a key to understanding migrations in China at the time of the “new urbanization”."

Il lavoro sommerso: il caso della Toscana

Studi e note di Economia, 2003

Il tema dell'economia sommersa è uno dei punti critici del dibattito attuale sulle politiche economiche e di welfare in Italia, e più in generale in tutti i paesi industrializzati. Tra le ragioni di questo interesse vi sono in primo luogo le conseguenze che l'espansione dell'economia sommersa ha a livello di erosione della base imponibile e dei contributi per il sistema sociale, tanto da essere interpretata da più parti come una reazione al sistema regolativo ed impositivo vigente a livello nazionale e locale . Oltre a ciò, una presenza rilevante di sommerso può determinare seri problemi alla politica economica nella misura in cui gli indicatori ufficiali su cui si basa, per esempio i tassi di occupazione e disoccupazione, risultano alterati; ed ha comunque effetti di difficile valutazione sull'economia emersa, nella misura in cui i redditi derivanti da sommerso vengono utilizzati nel mercato emerso.

Sfruttati. Immigrazione, agricoltura e nuove forme di caporalato in Toscana.

Lo sfruttamento del lavoro immigrato in agricoltura non solo ha radici storiche pro-fonde ma è divenuto un fenomeno strutturale da cui ancora troppe imprese traggono profitti e vantaggi indebiti grazie a forme di concorrenza sleale. Da alcuni anni si è diffuso anche in Toscana assumendo tuttavia modalità peculiari che lo differenziano da quanto riscontrato in altre regioni: non tanto i tratti violenti ed eclatanti del caporalato «classico» quanto una molteplicità di forme meno visibili, spesso micro-territoriali e talvolta istituzionalizzate che, in ogni caso, producono conseguenze altrettanto inaccettabili, compromettendo la dignità dei lavoratori e mettendo in discussione la credibilità di una parte del settore agricolo. Il volume propone i risultati di una importante ricerca realizzata in Toscana all’interno di un progetto Fami con l’obiettivo di far emergere le specificità dello sfruttamento del lavoro immigrato e offrire indicazioni per rafforzare le politiche e le strategie di contrasto. Chiara Davoli è l’autrice dei parr. 5.2, 6.1, 7.1, 7.2, 7.3 e, con Caterina F. Guidi, del par. 7.4

Migranti forzati al lavoro volontario

Proponiamo qui un’anticipazione dal libro I confini dell’inclusione(DeriveApprodi, 2018), che verrà presentato Mercoledì 27 giugno alle ore 18.00, presso l’area dibattiti dell’IFEST 2018 — Ponte Nomentano Roma. Intervengono i curatori del volume Maurizia Russo Spena, Enzo Carbone, Enrico Gargiulo, Miguel Mellino (Università l’Orientale di Napoli), Giuseppe Faso (insegnane e scrittore). Modera Giuliano Santoro (il manifesto)

Lavoro migrante (a c. di F. Raimondi e M. Ricciardi) - 2004

Abbiamo cominciato a parlare di lavoro migrante nel 1999, in occasione della guerra della Nato contro la Serbia. Allora, una vasta e composita area, che si opponeva alla guerra, assunse e propose al movimento la parola d'ordine della centralità politica del lavoro migrante. Lo scontro militare, la pulizia etnica, gli stupri di massa, la riaffermazione delle appartenenze etniche o ideologiche stavano generando un nuovo scenario, nel quale guerra e dopoguerra si sovrapponevano in continuazione rendendo impossibile distinguerli con chiarezza. Democrazie e dittature, con comuni coloriture nazionalistiche e patriarcali, sembravano essere d'accordo sul fatto che si dovesse negare a migliaia di donne e di uomini la libertà di cercare i modi e i luoghi per costruirsi un'esistenza senza carità, senza vergogna e senza privazioni. L'Europa dei confini e delle gerarchie (di cui facevano parte le socialdemocrazie allora al governo), le lobbies statunitensi, i dittatori locali e i guardiani delle tradizioni morali e religiose trovavano su questo il loro inconfessabile accordo: dopo aver smembrato la Jugoslavia, bisognava distruggere la Serbia, il sedicesimo paese più industrializzato del mondo. L'effetto dell'«intervento umanitario» è stato la «liberazione» di un'enorme quantità di forza-lavoro, spesso altamente qualificata, che si sa-

I lavoratori stagionali migranti di Nardò: un’indagine-studio

Lingue e Linguaggi, 2015

The phenomenon of migration is one of the most interesting and significant of our contemporary society, as it makes us reflect on the evolution of social, economic, cultural and legal patterns and realities of those places where migrants arrive. At the same time, an analysis of the reasons and conditions for the reception of those who emigrate can shed light on the dynamics that still today force a considerable number to flee their homelands. This study describes and comments on the results of a questionnaire completed in summer 2015 by a group of seasonal migrant workers near Copertino, Nardo and neighboring communities. Its aim was to explore the geographical, demographic and cultural features of the participants. Due to the range of questions and the diversity of the responses, this study represents a first attempt to combine research work on a subject as complex and important with the need to provide food for thought on the implications that migration entails in terms of changes to cultural and socioeconomic landscape of Southern Italy.

L’immigrazione straniera in Toscana: dagli anni ’80 a oggi

Lavori migranti. Storia, esperienze e conflitti dal secondo dopoguerra ai giorni nostri, a cura di Donato di Sanzo, Le Penseur Edizioni, Brienza (PZ), 2021

Questo contributo si propone di mettere a fuoco l'evoluzione della presenza straniera in Toscana negli ultimi 40 anni. Si tratta di una prima ricognizione che proverà a fornire qualche spunto interpretativo, privilegiando - tra i molti possibili - alcuni aspetti del nesso tra migrazioni e lavoro, nesso fondamentale nel concreto organizzarsi delle strategie e delle esperienze migratorie.

Note e contributi Rimesse dei migranti e processi di sviluppo: un focus sulla Toscana

International remittances are financial resources that most of emigrants send to their countries of origin fairly regularly, mainly with the aim to provide for the necessities of the families back in their home countries. … Globally, recorded remittances are more than twice as large as official aid (ODA) and nearly two-thirds of foreign direct investment (FDI) flows to developing countries. They are one of the most important flows for those countries, as they can create income for the beneficiaries and contribute indirectly to the economic development of the recipient. Over the last years, the topic of remittances has become important in the international debate and a critical reflection about the contribution this money offers to the development of the poorest countries in the world has begun. It is therefore not surprising that this topic has become a key issue of the new global development programs. In this context, remittances have been recognized as a means able to contribute to reach some global goals, as for instance combating poverty and hunger, fighting climate change and reduction of social iniquity. Italy plays a relevant role in terms of remittances flows. Remittances flows from our country reached around Euro 5 billions in 2016. Lombardy, Lazio and Tuscany contribute together with 50% of the total volume of remittances flows. For this reason exploring remittances flows from Tuscany takes particularly interest. This paper focuses on remittances flows from Tuscany region, exploring the different regional districts trends, with regard both to the volume of money and to the receiving countries. The data shown in this paper could be useful for further investigations on the subject, in order to deeply understand the relationships between the resident foreign communities and their respective countries of origin as well as the dynamics of economic investments in the region. 1 Docente esterno all'Università di Pisa, titolare dell'insegnamento di Sociologia dello sviluppo presso il Cdl in Scienze per la pace, cooperazione internazionale e trasformazione dei conflitti e Ricercatore associato presso il Consiglio Nazionale delle ricerche Ircres di Torino.