Badia fiorentina. La chiesa e il monastero; a cura di R. Spinelli, Casa editrice Mandragora, Firenze 2021 (Cover+autori) (original) (raw)
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Atti del III Convegno Internazionale del Centro Interuniversitario di Studi sull’Edilizia abitativa tardoantica nel Mediterraneo (CISEM) (Bologna 28-31 ottobre 2019) a cura di Isabella Baldini e Carla Sfameni, 2022
The fortified site was founded as a castrum in Late Antiquity and was inhabited until the late Middle Ages. The castrum was part of a defensive network operating between Late Antiquity and the Early Middle Ages. In 2018, the aim of the research project was to acquire decisive data about the construction of a rectangular Late-Antique building, a large hall with a tower, the castrum. It was converted during the Middle Ages in a church, dedicated to the Saints George and Martin. It had one hall and an apse on the eastern side, which was partially made of blocks of stones and partially carved in the rock. On the façade wall, near the entrance, four tombs were found, each with a trench carved in the rock. The archaeological relief has been carried out through 3D modelling with real texture of all stratigraphic units and excavation phases, which allows to keep scientific accuracy in short operating times and it is the basis for further elaborations aimed at valorisation.
2018
Il sesto volume delle ricerche condotte dall’Università di Venezia a Nonantola in questi anni è dedicato al monumento forse più importante della provincia di Modena per il periodo medievale e per la storia non solo architettonica, ma politica, religiosa e civile dell’intera regione: l’abbazia di S. Silvestro, la cui fondazione nel 752, ad opera di Anselmo, cognato del re longobardo Astolfo, segna anche una svolta culturale, con l’indebolimento di ogni influenza bizantina, ormai delegata al ruolo di Venezia, e l’inclusione dell’Italia settentrionale nell’ambito degli imperi centro europei, prima sotto i Franchi, poi sotto i Germani. La ricerca archeologica viene declinata sotto tutti i tuoi aspetti e rappresenta bene il contributo che questo tipo di ricerche può dare alla ricostruzione storica, non solo recuperando e acquisendo elementi importanti per la storia stessa dell’abbazia dal punto di vista strutturale ed architettonico, ma recuperando tutti gli aspetti della vita sociale, delle condizioni economiche, degli aspetti culturali in senso lato della comunità dei monaci per secoli, dall’VIII al XII, ma il quadro si estende in realtà al territorio e ha una valenza di carattere più ampio, se integrata con pubblicazioni analoghe, che purtroppo sono assai rare. Devo sottolineare un altro aspetto assai importante; l’attività dell’Università di Venezia in accordo con il comune di Nonantola si è svolto in un quadro di perfetto rispetto dei ruoli tra comune, Diocesi di Modena-Nonantola e Soprintendenza (prima archeologica poi archeologia, belle arti, paesaggio); l’Università ha seguito un programma scientifico che si è integrato opportunamente con l’attività di tutela condotta dalla Soprintendenza su tutto il territorio del comune. Il risultato, che ha trovato concordi e attivi sia il comune di Nonantola che la Diocesi è visibile sia nelle pubblicazioni dei risultati degli scavi di ricerca sia nei lavori condotti nell’ambito dell’archeologia preventiva e di emergenza, ma anche nella realizzazione a suo tempo del locale Museo Civico. (Luigi Malnati).
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Stefano Boero è docente di Storia Moderna e Contemporanea e assegnista di ricerca in Storia Moderna presso l'Università degli Studi dell'Aquila. Le sue ricerche riguardano tematiche di storia culturale e religiosa nell'Italia moderna. Nel 2017 ha pubblicato la monografia S. Filippo Neri e gli oratoriani dell'Aquila. È membro della Società Italiana della Storia dell'Età Moderna e della Deputazione Abruzzese di Storia Patria. Fondato agli inizi del XVII secolo, il santuario della Madonna della Fonticella rappresenta un luogo di culto che, per quattro secoli, ha rappresentato un richiamo per pellegrini e visitatori attratti dalla fama di sorgenti d'acqua miracolose. La devozione al dipinto della Madonna in trono con il Bambino e il valore apotropaico e taumaturgico accordato all'immagine hanno strutturato la religiosità locale sulla base di cerimonie e rituali che permangono nella loro attualità.
Il Monastero tra medioevo ed età moderna, G.Bianchi- 2016
4 In questo contesto di primi donatori una eccezione è rappresentata da Rodolfo di Gherardo, proveniente dall'ambiente sociale pisano, la cui azione deve essere inserita, comunque, come sottolinea Collavini, cap. 2 supra, nell'ambito di un atto individuale senza un preciso legame tra la famiglia di provenienza e il cenobio.