Sitt al-Mulk (original) (raw)

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Sitt al-Mulk (arabisch ست الملك, DMG Sitt al-Mulk ‚Herrin des Reiches‘; * September/Oktober 970 in al-Mansuriya; † 5. Februar 1023 in Kairo) war eine Angehörige der Dynastie der Fatimiden und von 1021 bis 1023 die Regentin ihres Kalifats.

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dbo:abstract Sitt-al-Mulk (àrab: ست الملك, Sitt al-Mulk) (Mansuriyya, prop del Caire, tardor de 970 - el Caire, 5 de febrer de 1023) fou una princesa fatimita, filla del cinquè sultà Abu-Mansur Nizar ibn al-Muïzz al-Aziz bi-L·lah i germanastra d'Abu-Alí Mansur ibn al-Aziz al-Hàkim bi-amr-Al·lah. La seva mare era una umm wàlad desconeguda a la que les fonts anomenen Sayyida al-Aziziyya, que va morir el novembre del 995. Una filla esclava de la mare difunta, Takarrub, va passar a ser propietat de Sitt al-Mulk i va esdevenir la seva confident. Per raons d'estat Sitt al-Mulk no fou mai autoritzada a casar-se. A la mort sobtada del seu pare a Bilbays el 13 d'octubre del 996, Sitt al-Mulk tenia vint-i-sis anys; assabentada de la notícia va marxar amb el cadi Muhammad ibn al-Numan i el porta para-sol Raydan (o Zaydan) i alguns altres cortesans, i la guàrdia del sultà, cap al Caire, i va ocupar la ciutat amb la idea de posar al tron a un cosí, fill d'Abdallah ibn al-Muïzz i net d'Abu-Tamim Muadh ibn al-Mansur al-Muïzz li-din-Al·lah (sultà 952–975); però l'eunuc Bardjawan, tutor del fill d'al-Aziz, el jove al-Hakim (d'onze anys i germanastre de Sitt all-Mulk), li va impedir entrar al palau i amb el control de les tropes la va fer arrestar, posant al seu pupil al tron. Bardjawan però fou assassinat l'any 1000 per Raydan o Zaydan i Sitt al-Mulk, alliberada, va exercir alguna influència sobre el seu germanastre que li va concedir diverses iktes (feus). Al-Hakim va designar (1013) com a hereu el seu cosí Abd al-Rahim ibn Ilyas i des de llavors Sitt al-Mulk va exercir un renovat control a la cort allunyant a al-Hakim del poder i posant sota la seva protecció a palau a la umm wàlad del seu germanastre, anomenada Rukayn, i al fill d'aquesta (el futur califa Abu-l-Hàssan Alí ibn al-Hàkim adh-Dhàhir li-izaz-din-Al·lah) que fou educat a casa seva. El 1014 al-Hakim va fer matar el seu kadi l-kudat Malik ibn Saïd acusat de col·laborar amb la princesa. Al-Hakim va morir el 1021 a mans d'Ibn Dawwas, un cap berber kutama, i un cronista (Halil al-Sabi) acusa la princesa de la mort, però aquest historiador era hostil als fatimites i els seus judicis no poden ser agafats sense crítica. Altres historiadors contemporanis no ho diuen ni tan sols ho deixen entreveure. Llavors va assolir la regència i va treballar per assegurar el tron al seu protegit al-Zahir (Adh-Dàhir); Ibn Dawwas fou executat i l'hereu designat, Abd al-Rahim ibn Ilyas, que era governador de Damasc, fou eliminat. A les fonts és anomenada com al-Sayyida al-amma (la princesa tia). Va abolir els ikaat i altres donacions generoses d'al-Hakim als darrers anys i va restablir algunes taxes il·legals (mukus) que el difunt havia suprimit. Va morir de disenteria als 52 anys, el 5 de febrer de 1023. (ca) ست المُلك (970-1023) كانت الحاكم والخليفة للفاطميين منذ 1021م وحتى 1023م. هي الأخت الكبرى للخليفة الحاكم بأمر الله سادس الخلفاء الفاطميين والإمام الإسماعيلي السادس عشر منذ 1021 وحتى 996. بعد وفاة والدهما العزيز بالله الذي تولى الخلافة منذ 975 وحتى 996، حاولت تنحية أخيها عن العرش بمساعدة أحد الأقرباء. لكن ألقى برجوان المخصي القبض عليها. مع ذلك أصبحت الوصية على عرش ابن أخيها والخليفة التالي الظاهر بالله عام 1021. لمدة عامين بعد بلوغه سن الرشد ظلت تفرض تأثيرها بصفتها مستشارة، والدليل على ذلك الشاسعة التي ضمتها إليها. بعد توليها السلطة وإزالة منافسيها قامت بإلغاء الكثير من القوانين الغريبة التي فرضها أخوها الحاكم بأمر الله في عهده. كما اضطهدت ديانة الدروز التي آمنت بألوهية الحاكم بأمر الله. لقد أزالتها تمامًا من مصر، وحاصرتها في لبنان. عملت على تقليل الاضطرابات مع الإمبراطورية البيزنطية حول ملكية حلب. لكن قبل إتمام المفاوضات توفيت في الخامس من فبراير عام 1023 عن عمرٍ يناهر الثانية والخمسين عامًا. (ar) Sitt al-Mulk (arabisch ست الملك, DMG Sitt al-Mulk ‚Herrin des Reiches‘; * September/Oktober 970 in al-Mansuriya; † 5. Februar 1023 in Kairo) war eine Angehörige der Dynastie der Fatimiden und von 1021 bis 1023 die Regentin ihres Kalifats. (de) Sitt al-Mulk​ (970-1023; en árabe, ست الملك‎) fue la soberana regente (de facto, califa) del Califato fatimí entre el 1020 y el 1024, durante la minoría de edad de su sobrino, Ali az-Zahir, el séptimo de los califas de la dinastía y decimoséptimo imán (1021-1036).​ (es) Sitt al-Mulk (née en septembre 970 à al-Mansuriyya et morte le 5 février 1023 à al-Qâhira) est une princesse fatimide, fille du cinquième calife fatimide al-‘Azîz, demi-sœur du sixième calife fatimide al-Hâkim, et tante du septième calife fatimide al-Zâhir. À la disparition d’al-Hâkim en 1021, elle assura la continuité de la dynastie fatimide en plaçant al-Zâhir, jeune fils d’al-Hâkim, sur le trône et en devenant régente. Elle redressa l’empire fatimide et mit fin à la politique désastreuse de son demi-frère, avant de mourir en 1023. Après sa mort, l’administration tiendra sous tutelle le jeune calife. (fr) Sitt al-Mulk (Arabic: ست الملك, lit. 'Lady of the Kingdom'; 970–1023), was a Fatimid princess. After the disappearance of her half-brother, the caliph al-Hakim bi-Amr Allah, in 1021, she was instrumental in securing the succession of her nephew Ali az-Zahir, and acted as the de facto ruler of the state until her death on 5 February 1023. (en) Sitt al-Mulk (Arabisch: ست الملك; , 970 - Caïro, 5 februari 1023) was een Fatimidische prinses die tussen 1021 en 1023 kortstondig regent was van het Kalifaat van de Fatimiden. (nl) Sitt al-Mulk (lett. "Signora del Regno"; al-Mansuriyya, marzo 970 – 5 febbraio 1023) era figlia dell'imam fatimde al-‘Azīz, terzo figlio di al-Mu‘izz. Il nome di Sitt al-Mulk era probabilmente Sultana ma ci si riferisce a lei con vari nomi come Sayyidat al-Mulk, Sitt al-Kull, al-Sayyida al-Sharīfa e al-Sitt al-‘Amma. Il padre le dona il Piccolo Palazzo, una struttura che includeva quattro īwān con piscina, posizionata proprio di fronte alla principale residenza reale. Il suo palazzo venne abbellito con sculture in legno, alcune delle quali tuttora esistenti e conservate nel Museo d'arte islamica (Dār al-funūn) del Cairo. Quattromila erano le donne che lavoravano per lei; la più famosa era Taqarrub, una premurosa, educata e gentile ragazza, già schiava di al-Sayyida al-‘Aziziyya, la madre di Sitt al-Mulk, ma si devono ricordare anche al-Maliha, una schiava di colore, e ‘Atuf, fondatrice di una divisione armata, detta al-atūfiyya per l'appunto. Come scorta personale al di fuori delle mura del palazzo, aveva a disposizione un intero squadrone militare, conosciuto come al-qaysariyya. Intorno al 976 donne come la nonna, la zia, la madre di Sitt al-Mulk e, a volte lei stessa, furono promotrici di importanti costruzioni sia laiche che religiose.Consapevole delle proprie capacità, cercava in ogni modo di trarre vantaggi dalla propria posizione di prestigio; a tale scopo sfruttava uomini potenti come l'agente nordafricano Abu l-‘Abbas Ahmad b. al-Maghribi, che aveva precedentemente lavorato per sua madre, o l'iracheno ‘Ali al-Jarjara'i, uno dei più importanti visir fatimidi che lavorò al servizio di Sitt al-Mulk fin quando, insoddisfatta del suo lavoro, essa lo licenziò. Nel 983/993 il fratellastro di Sitt al-Mulk, Muhammad, designato da al-‘Azīz come erede legittimo, muore e al suo posto succede al-Mansur, di soli otto anni, col nome di al-Hākim bi-amr Allah.Al-‘Azīz morì nel 996 e, al momento della successione, si ebbe un colpo di Stato ad opera della stessa Sitt al-Mulk, che intendeva assicurare la legittimità del trono al cugino ‘Abd Allah, figlio della zia paterna. Sicuramente l'iniziativa del colpo di Stato non fu della sola Sitt al-Mulk e, secondo alcune voci non controllabili, la principessa avrebbe organizzato il colpo perché innamorata dello stesso cugino. Rimanendo nubile e non potendo, quindi, avere propri figli, decise di difendere i discendenti dello stesso sangue, permettendo ad Amina, moglie di al-Hākim, e al loro figlio ‘Ali di rifugiarsi nella sua residenza perché perseguitati dal califfo. Nel 1013 fu ucciso, per ordine dell'Imam al-Hakim, il qādi al-qudāt (giudice supremo) Malik b. Sa‘īd e la causa sembra fosse Sitt al-Mulk, così come nel caso dell'amputazione delle mani del visir al-Jarjara'i e dell'uccisione di ‘Isa b. Nasturus, il noto vizir cristiano, anch'essi suoi alleati. Per alcuni anni la figura di Sitt al-Mulk sembrò uscire dalla scena per riapparire in veste di protagonista in uno dei più celebri casi dell'intera storia islamica medievale: l'uccisione di al-Hākim. La notte del 13 febbraio 1021, quando al-Hākim scompare misteriosamente lasciando pensare ad una sua uccisione, dato il ritrovamento dei suoi vestiti sporchi di sangue, sono molti i motivi che portano a sospettare della sorellastra. Fra questi potenziali motivi possono essere ricordate le ricorrenti uccisioni dei suoi alleati e, di conseguenza, la paura per la propria vita, il sempre più stravagante comportamento del fratellastro e la disapprovazione del suo piano di successione. Secondo alcuni storici, la principessa sarebbe stata aiutata dal capo berbero Ibn Dawwas il quale, dopo averlo ucciso, le avrebbe portato il corpo che sarebbe poi stato sotterrato. Ibn Dawwas sarebbe stato pagato, ma in seguito forse ucciso con tutti coloro che in qualche modo erano stati coinvolti nell'omicidio, così da eliminare con loro ogni traccia del crimine. Essendo minorenne l'erede al trono al-Zahir, Sitt al-Mulk aveva tutto il potere nelle proprie mani: supervisionò pertanto ogni singolo aspetto dell'amministrazione, tanto che nessun tipo di progetto poteva essere intrapreso senza la sua autorizzazione. Abolì molte delle restrizioni imposte dal fratellastro, permise alle donne di indossare gioielli, rese lecito il bere vino e l'ascoltare e suonare musica, riformò il sistema fiscale e ridistribuì terre e proprietà confiscate da al-Hākim, soprattutto ai cristiani; perseguitò i drusi - convinti assertori divinizzazione dell'Imam fatimide al-Hākim, convinti nel ritorno dello stesso Imām - fino alla loro completa espulsione dall'Egitto. Sitt al-Mulk morì di dissenteria il 5 febbraio 1023 all'età di 52 anni, in circostanze non del tutto chiare. (it) Sital Mulque (Sitt al-Mulk; 970–5 de fevereiro de 1023 (53 anos)) (em árabe: ست الملك), foi uma filha do califa fatímida Alaziz e irmã mais velha de Aláqueme Biamir Alá. Ela foi a regente de Ali Azair entre 1021 e 1023. (pt) Sitt al-Mulk, född 970, död 1023, var en egyptisk regent. Hon var Egyptens regent mellan 1021 och 1023 som förmyndare för sin brorson, Fatimidernas sjunde kalif . (sv)
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