Valentina Rossi | University of Parma (original) (raw)

Papers by Valentina Rossi

Research paper thumbnail of Walter Albini sulle note del Camp

ZoneModa Journal. Vol.13 n.2 (2023), 2023

Four decades after the death of Walter Albini, this study proposes a monograph based on archival ... more Four decades after the death of Walter Albini, this study proposes a monograph based on archival research at the CSAC, Center for Studies and Archives of Communication at the University of Parma, focusing on the figure of the stylist Walter Albini, recognized as the precursor of prêt-àporter. Through archival research, the author explores one of the most significant archives of the stylist, consisting of 4191 heterogeneous materials. Focusing on the men's collection Fall-Winter 1975-1976, presented at the Ristorante Angolo in Milan in March 1975, the analysis reveals the pioneering concept of gender introduced by Albini, highlighting an identity short circuit with the model Emy Vincenzini. In the second part, the author analyzes the concept of Camp, following the paths opened by Christopher Breward and the theorizations of Susan Sontag. It examines the citation of the Twenties and Thirties, the passion for Art Nouveau, the interest in the figure of the dandy and Marlene Dietrich, as well as the sensitivity to the aesthetics of the androgynous. Through a camp perspective, Albini emerges as a creator who subverts binary gender conventions, emphasizing identity transformations during his fashion shows.

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Research paper thumbnail of “Franco Vaccari e l’automatismo animale”

Elephant & Castle, 2022

“Franco Vaccari e l’automatismo animale”, in Animali d'artista. Tra figurazione, astrazione ed ib... more “Franco Vaccari e l’automatismo animale”, in Animali d'artista. Tra figurazione, astrazione ed ibridazione dal secondo Novecento ad oggi, a cura di Elio Grazioli e Maria Elena Minuto, Elephant & Castle, Università di Bergamo, 2022 ISSN: 1826-6118

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Research paper thumbnail of “1972: Moda, design, storia: Una virtual exhibition per il patrimonio CSAC, Università di Parma”

AIS/Design Journal,, 2022

“1972: Moda, design, storia: Una virtual exhibition per il patrimonio CSAC, Università di Parma”... more “1972: Moda, design, storia: Una virtual exhibition per il patrimonio CSAC, Università di Parma” in V convegno AIS/Design – Design esposto: mostrare la storia / la storia delle mostre, a cura di Fiorella Bulegato, Maddalena Dalla Mura, Gabriele Monti, IUAV, Venezia, AIS/Design Journal, 2022 ISSN: 2281-7603

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Research paper thumbnail of Alcuni appunti sul documentario nell’arte contemporanea. Intervista a Mario Gorni.

Ricerche di S/Confine , 2018

Alcuni appunti sul documentario nell'arte contemporanea Intervista a Mario Gorni di Valentina Ros... more Alcuni appunti sul documentario nell'arte contemporanea Intervista a Mario Gorni di Valentina Rossi Nel 2014 in un passato numero di Ricerche di S/Confine che raccoglieva gli atti "Per un museo del non realizzato. Pratiche del digitali per la raccolta, valorizzazione e conservazione del progetto d'arte contemporanea" del convegno realizzato al Museo del Novecento di Milano, Mario Gorni raccontava di tutto il progetto CARE/OF, che aveva ideatoxs nel 1987. Questa intervista non vuole ripercorrere le tappe di quel lungo percorso che ha portato Gorni ad essere un documentarista e al tempo stesso archivista dell'arte contemporanea negli ultimi 30 anni, ma ha lo scopo di approfondire le sue dinamiche lavorative, i suoi incontri più significativi, e la sua idea di documentario e di archiviazione. Per queste ragioni si rimanda all'articolo "Un lavoro magnifico. Dal nastro magnetico al file" per avere una prospettiva storica sulla nascita di CARE/OF e a questa intervista per un approfondimento sulla pratica documentaristica del suo fondatore.

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Research paper thumbnail of Convergenze interdisciplinari in Balena Project, progetto itinerante dell’artista Claudia Losi

Zone Moda Journal , 2017

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Research paper thumbnail of L'ultima rivoluzione del museo: il digitale. Una riflessione a partire da Marshall McLuhan

Ricerche di S/Confine, 2022

Nell'arco di un secolo abbiamo visto un museo mutante, un museo che dalle avanguardie storiche ad... more Nell'arco di un secolo abbiamo visto un museo mutante, un museo che dalle avanguardie storiche ad oggi ha cambiato la sua forma, il suo pubblico e i suoi contenuti. Nel corso del tempo l'istituzione museale ha saputo rinnovarsi di fronte a guerre, rivoluzioni socio-culturali, globalizzazione, dibattiti postcoloniali e ora una situazione pandemica. Ben prima del Covid-19 il museo aveva iniziato a fare in conti con i nuovi media, principalmente introiettati dentro le pratiche artistiche o gli allestimenti espositivi, e ora si trova a fronteggiare la sfida più grande di questo nuovo millennio, l'ambiente digitale. Per intraprendere questo percorso è necessario ripercorrere brevemente i momenti che nel corso del Novecento hanno caratterizzato e riformulato la fisionomia e la natura del museo, fino ad arrivare agli anni Sessanta e Settanta quando anche con gli studi di Marshall McLuhan si pongono le basi per la rivoluzione digitale che negli ultimi due anni ha caratterizzato le nostre vite e quelle delle istituzioni culturali.

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Research paper thumbnail of Communicating Fashion Through Virtual Exhibitions: 1972. Fashion, Design, History, a Case Study Carried Out at the Centro Studi Archivio della Comunicazione (CSAC) of the University of Parma

Virtual exhibitions represent an effective way of enhancing cultural heritage by allowing institu... more Virtual exhibitions represent an effective way of enhancing cultural heritage by allowing institutions responsible for conservation the possibility of combining historical research and documentary protection, in order to make their heritage on the Internet usable, with increasingly engaging solutions. The article first examines some significant examples of virtual exhibitions dedicated to fashion and design, highlighting the points of effectiveness regarding the enhancement of the collections, and then moves on to the description of a virtual exhibition dedicated to the year 1972 (year in which two epochal events occurred: the MoMA exhibition: Italy: The New Domestic Landscape and the birth of prêtà-porter) and held at the Centro Studi Archivio della Comunicazione (CSAC) of the University of Parma. Through open source technical solutions (in particular the Omeka-S platform and the use of innovative standards such as IIIF) this case study is proposed as a significant element of reflection on how a series of archival documents dedicated to fashion and design can be offered in an effective and captivating way even for a non-specialist audience.

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Research paper thumbnail of Digital Humanities e moda

Zone Moda Journal , 2019

To answer the question posed by the call: Could the pandemic, the pervasive use of the Web and th... more To answer the question posed by the call: Could the pandemic, the pervasive use of the Web and the experimentation of Extended Reality technologies give a boost to fashion archives? it is necessary to undertake a analysis of different case studies that over the years have been confronted with Digital Humanities practices. The essay aims to outline a methodological lecture on museum and archival practices related to digital humanities. Since March 2020, museums and archives have accelerated the data restitution process and reinterpreted the functions of institutions through digital practices and virtual exhibitions-that do not aspire to replace the real ones-and demonstrating how these are placed on a different level of reading. They can certainly integrate with the museum and physical itinerary , but they can also take place independently of it. The debate on Digital Humanities and Virtual Exhibitions is now wide and articulated and one of its major authors, Jeffrey Schnapp, writes of Knowledge design: we find ourselves creating new forms of knowledge assuming the current conditions that contemporaneity offers us, while other critical perspectives are aimed at restoring the difference on the role of the document as such or on the method of construction and the impact of digital platforms

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Research paper thumbnail of La mostra “AnsichtsSachen / Viewing Matters” di Hans Haacke Il mimetismo nelle Wunderkammern negli artisti negli anni Novanta

Nuova Museologia, 2019

La mostra curata da Hans Haacke "AnsichtsSachen / Viewing Matters", realizzata nel 1996 al Museu... more La mostra curata da Hans Haacke "AnsichtsSachen / Viewing Matters", realizzata nel 1996 al Museum Boijmans Van Beuningen di Rotterdam, è assunta come caso studio in questo testo e ascritta ad alcuni progetti curatoriali con-siderati sintomo dell'era postmoderna per il loro partico-lare approccio a-storico. Viste le parole dell'artista, si può considerare la rac-colta museale progettata da Haacke come una Wun-derkammer. Intesa come una sala espositiva in cui si creava un disorientamento percettivo dettato dall'accumulo indiscriminato di oggetti di diversa natura disposti senza un principio di ordinamento e non organizzati secondo delle tassonomie artistiche 1 nate, secondo Yve Alain Bois, solo con l'avvento dello studio della storia dell'arte, ipo-tizzabile quindi con la nascita della Scuola di Vienna. Lo storico pertanto scrive: "il museo bric-à-brac non poté so-pravvivere all'emancipazione della storia dell'arte in quan-to disciplina" (Bois, 2001, p. 119), enunciando in questi termini la "conclusione delle confuse gallerie miste dei se-coli scorsi" 2. L'ipotesi di associare questa mostra a un prodotto dell'epoca postmoderna nasce da alcune considerazione sorte in relazione alla natura stessa della Wunderkammer, quindi al principio di ordinamento totalmente irregolare che richiama le poetiche citazioniste e di mescolamento adottate nel clima postmoderno. Nel corso degli anni Ot-tanta e Novanta infatti alcune esposizioni sono state pro-gettate abbandonando la sequenza storica per preferire una simultaneità di contenuti, generi e datazioni. Paul O'Neill nel suo volume Culture of Curating and the Curating of Culture(s) assume come modello alcune mostre, quali "Ma-giciens de la terre" proposta al Centre Pompidou nel 1989 e curata da Jean-Hubert Martin, l'esposizione di Ha-rald Szeemann al Boijmans Museum nel 1988 e il rialle-stimento della collezione di Rudi Fuchs al museo di Eindhoven nel 1983. O'Neill afferma che in queste mo-stre il sistema di classificazione, collegato all'esposizione museale, è stato sostituito con una forma soggettiva di "es-senzialismo" tassonomico, principalmente legato al gusto, allo stile e alle affinità stabilite tra curatore e opera. Ap-pare chiara in questa lettura l'importanza della prospet-tiva autoreferenziale del curatore, "Arbiter of the taste" (O'Neill, 2012, p. 30), per la quale alcune tassonomie tra-dizionali vengono sostituite da classificazioni personali di-pendenti dal giudizio del curatore stesso.

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Research paper thumbnail of Crazy Krizia

Zone Moda Journal , 2019

This essay is an analysis of some collections from the Eighties by Krizia (Maria Mandelli, 1925-2... more This essay is an analysis of some collections from the Eighties by Krizia (Maria Mandelli, 1925-2015). The study starts from the analysis of CSAC archive, from which emerges a fund, still partially unpublished , dedicated to Krizia. As Umberto Eco says the fashion designer has established relationships with literature, theater and painting, in fact, he says, "that like the arts also fashion is a mirror of the time, and creates social meaning." Krizia has always been committed to experimenting with new materials , cuts and sources of inspiration. She is therefore placed in the Eighties as a figure that moves in a hybrid way between various cultures, absorbing models, poetics and mental states. A fashion designer who "as an observation channel" on the Eighties is able to reflect the post-modern climate summarized, as Gianni Vattimo states, in the concepts of pluralism, weakening of the sense of reality and general aestheticization of everyday life. The Krizia collection includes about 25509 works (first donation) to which are added 14597 works (second acquisition), for a chronological period from 1967 to 2000. Figures, drawings, sketches, mixed media on paper, photocopies and fabric samples applied on many drawings. she works at MACRO in Rome and at ARCOS Museum in Benevento, from 2009 to 2010 she is at the Accademia Dello Scompiglio in Lucca. Currently she is a member of the Bologna collective personal and curator of the research project in Digital Humanities MoRE at the Museum of refused and unrealized project. She collaborated in the scientific research of catalogs for Electa, Silvana Editoriale, cura.books, Danilo Montanari Editore and Fortino Editions, she has curated exhibition projects in public and private spaces in Italy and abroad. She collaborates with the course of "History of contemporary art" and "History of photography" at the University of Parma, she writes for

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Research paper thumbnail of Una breve indagine sul mercato dell’arte. Interviste alle tre direttrici delle fiere italiane di arte contemporanea: Ilaria Bonacossa, Adriana Polveroni e Angela Vettese

Nell‟arco dell‟ultimo decennio abbiamo assistito ad una continuo mutamento del format delle fiere... more Nell‟arco dell‟ultimo decennio abbiamo assistito ad una continuo mutamento del format delle fiere d‟arte che si sono trasformate in un vero e proprio punto di riferimento, proprio come manifestazioni culturali quali la Biennale di Venezia e Documenta di Kassel.
La fiera è diventata camaleontica, non solo spazio per la compravendita ma anche momento di approfondimento culturale, scambio e dibattito. La fiera, come gli altri grandi eventi artistici, registra il cambiamento legato ai mercati, alle funzioni del collezionismo, all‟aumento qualitativo e quantitativo del pubblico, alle nuove tecnologie e linguaggi e alla trasformata geografia dell‟arte. Questa breve indagine è stata pensata come un questionario, uno strumento capace di registrare informazioni in modo standardizzato, proponendo quindi ai direttori di tre fiere italiane, quali Artissima, Art Verona e Arte Fiera, le stesse cinque domande declinate di volta in volta in relazione al contesto specifico della manifestazione. I quesiti sono stati pensati come strumenti necessari per contestualizzare il panorama italiano e quello internazionale, le risposte possono essere considerate come degli elementi utili al fine di comprendere i “principi di selezione” delle fiere, come una galleria viene inclusa ed esclusa, per capire il rapporto complesso con le case d‟asta, così come il ruolo del curatore, sempre più in evidenza, all‟interno della manifestazione. I quesiti sono stati pensati come strumenti necessari per contestualizzare il panorama italiano e quello internazionale, le risposte possono essere considerate come degli elementi utili al fine di comprendere i “principi di selezione” delle fiere, come una galleria viene inclusa ed esclusa, per capire il rapporto complesso con le case d‟asta, così come il ruolo del curatore, sempre più in evidenza, all‟interno della manifestazione.

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Research paper thumbnail of GLI SCENARI ANTICIPATORI DI VANESSA BEECROFT

The essay intends to examine the production of Vanessa Beecroft, as a case study that is a time o... more The essay intends to examine the production of Vanessa Beecroft, as a case study that is a time of anticipation about the collaboration between art and fashion brand. Not only the study of art and fashion related to the idea of dressing the body, but the relationship is conceived as a shared project. The research on Vanessa Beecroft, an artist who has become an icon through her " army of models " , allows us to understand with which mode has been undertaken the close cooperation between the artist and some famous fashion brands such as Miu Miu, Prada and Tom Ford.

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Research paper thumbnail of Salvatore Arancio — Fruit Of The Forest | Interdisciplinary Magazine.pdf

Between sculpture and video, an interview with Salvatore Arancio at the Venice Biennial

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Research paper thumbnail of Alessandro Mendini_designer — Fruit Of The Forest | Interdisciplinary Magazine

interview with Alessandro Mendini

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Research paper thumbnail of Sarah Lucas. She's So High!.pdf

L’Albergo Diurno Venezia, Milano, riapre dopo 10 anni per ospitare la mostra di Sarah Lucas, un’o... more L’Albergo Diurno Venezia, Milano, riapre dopo 10 anni per ospitare la mostra di Sarah Lucas, un’operazione voluta dalla Fondazione Trussardi e MiArt in collaborazione con il FAI e nata da due curatori come Massimiliano Gioni e Vincenzo De Bellis.

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Research paper thumbnail of Fruit Of The Forest | Interdisciplinary Magazine — Kinkaleri ALL FOR ALL!.pdf

Kinkaleri works in dance, experimental theater, performances, installations, exhibitions and soun... more Kinkaleri works in dance, experimental theater, performances, installations, exhibitions and sound materials.

Their work is looking for a language not on the basis of a style but directly in the evidence of an object. The company's works have been shown in Italy and abroad: theatres, contemporary art museums, dance and theatre festivals, art galleries.

Among the most important works: No Title Yet (2016); All! Project (2012-2016); Hit Parade (2011); I AM THAT AM I (2010); Ascesa&Caduta (2010); Nessun Dorma (2009-2010); Alcuni giorni sono migliori di altri (2008); // Yes Sir! (2008); THE HUNGRY MARCH SHOW//Between a carrot and I (2007); WEST (2003- 2006)

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Research paper thumbnail of Some notes on the work of Walid Raad

Walid Raad was born in Libanon in 1967, in the past years he worked at two big projects, The Atal... more Walid Raad was born in Libanon in 1967, in the past years he worked at two big projects, The Atals Group (1999- 2005) a real and digital archive composed by pictures, documents, diary that documenting the Lebanese Civil Wars (1975–1990), and Scratching on things I could disavow born in 2007.

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Research paper thumbnail of Herman de Vries - Nature vs Culture

really short interview - Fruit of the Forest

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Research paper thumbnail of Anti-Warhol On The Dancefloor. A Few Ideas Concernig the work of Jeremy Deller

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Research paper thumbnail of Vorrei ma non posso. L'esperienza del non realizzato nella pratica artistica contemporanea  Un’intervista con Luca Trevisani

Questa intervista fa parte degli atti del convegno "Per un museo del non realizzato Pratiche dig... more Questa intervista fa parte degli atti del convegno "Per un museo del non realizzato Pratiche digitali per la raccolta, valorizzazione e conservazione del progetto d’arte contemporanea", novembre 2014, nato dalla collaborazione con MoRE (museum of refused and unrealised art projects) e il Museo del Novecento di Milano.

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Research paper thumbnail of Walter Albini sulle note del Camp

ZoneModa Journal. Vol.13 n.2 (2023), 2023

Four decades after the death of Walter Albini, this study proposes a monograph based on archival ... more Four decades after the death of Walter Albini, this study proposes a monograph based on archival research at the CSAC, Center for Studies and Archives of Communication at the University of Parma, focusing on the figure of the stylist Walter Albini, recognized as the precursor of prêt-àporter. Through archival research, the author explores one of the most significant archives of the stylist, consisting of 4191 heterogeneous materials. Focusing on the men's collection Fall-Winter 1975-1976, presented at the Ristorante Angolo in Milan in March 1975, the analysis reveals the pioneering concept of gender introduced by Albini, highlighting an identity short circuit with the model Emy Vincenzini. In the second part, the author analyzes the concept of Camp, following the paths opened by Christopher Breward and the theorizations of Susan Sontag. It examines the citation of the Twenties and Thirties, the passion for Art Nouveau, the interest in the figure of the dandy and Marlene Dietrich, as well as the sensitivity to the aesthetics of the androgynous. Through a camp perspective, Albini emerges as a creator who subverts binary gender conventions, emphasizing identity transformations during his fashion shows.

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Research paper thumbnail of “Franco Vaccari e l’automatismo animale”

Elephant & Castle, 2022

“Franco Vaccari e l’automatismo animale”, in Animali d'artista. Tra figurazione, astrazione ed ib... more “Franco Vaccari e l’automatismo animale”, in Animali d'artista. Tra figurazione, astrazione ed ibridazione dal secondo Novecento ad oggi, a cura di Elio Grazioli e Maria Elena Minuto, Elephant & Castle, Università di Bergamo, 2022 ISSN: 1826-6118

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Research paper thumbnail of “1972: Moda, design, storia: Una virtual exhibition per il patrimonio CSAC, Università di Parma”

AIS/Design Journal,, 2022

“1972: Moda, design, storia: Una virtual exhibition per il patrimonio CSAC, Università di Parma”... more “1972: Moda, design, storia: Una virtual exhibition per il patrimonio CSAC, Università di Parma” in V convegno AIS/Design – Design esposto: mostrare la storia / la storia delle mostre, a cura di Fiorella Bulegato, Maddalena Dalla Mura, Gabriele Monti, IUAV, Venezia, AIS/Design Journal, 2022 ISSN: 2281-7603

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Research paper thumbnail of Alcuni appunti sul documentario nell’arte contemporanea. Intervista a Mario Gorni.

Ricerche di S/Confine , 2018

Alcuni appunti sul documentario nell'arte contemporanea Intervista a Mario Gorni di Valentina Ros... more Alcuni appunti sul documentario nell'arte contemporanea Intervista a Mario Gorni di Valentina Rossi Nel 2014 in un passato numero di Ricerche di S/Confine che raccoglieva gli atti "Per un museo del non realizzato. Pratiche del digitali per la raccolta, valorizzazione e conservazione del progetto d'arte contemporanea" del convegno realizzato al Museo del Novecento di Milano, Mario Gorni raccontava di tutto il progetto CARE/OF, che aveva ideatoxs nel 1987. Questa intervista non vuole ripercorrere le tappe di quel lungo percorso che ha portato Gorni ad essere un documentarista e al tempo stesso archivista dell'arte contemporanea negli ultimi 30 anni, ma ha lo scopo di approfondire le sue dinamiche lavorative, i suoi incontri più significativi, e la sua idea di documentario e di archiviazione. Per queste ragioni si rimanda all'articolo "Un lavoro magnifico. Dal nastro magnetico al file" per avere una prospettiva storica sulla nascita di CARE/OF e a questa intervista per un approfondimento sulla pratica documentaristica del suo fondatore.

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Research paper thumbnail of Convergenze interdisciplinari in Balena Project, progetto itinerante dell’artista Claudia Losi

Zone Moda Journal , 2017

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Research paper thumbnail of L'ultima rivoluzione del museo: il digitale. Una riflessione a partire da Marshall McLuhan

Ricerche di S/Confine, 2022

Nell'arco di un secolo abbiamo visto un museo mutante, un museo che dalle avanguardie storiche ad... more Nell'arco di un secolo abbiamo visto un museo mutante, un museo che dalle avanguardie storiche ad oggi ha cambiato la sua forma, il suo pubblico e i suoi contenuti. Nel corso del tempo l'istituzione museale ha saputo rinnovarsi di fronte a guerre, rivoluzioni socio-culturali, globalizzazione, dibattiti postcoloniali e ora una situazione pandemica. Ben prima del Covid-19 il museo aveva iniziato a fare in conti con i nuovi media, principalmente introiettati dentro le pratiche artistiche o gli allestimenti espositivi, e ora si trova a fronteggiare la sfida più grande di questo nuovo millennio, l'ambiente digitale. Per intraprendere questo percorso è necessario ripercorrere brevemente i momenti che nel corso del Novecento hanno caratterizzato e riformulato la fisionomia e la natura del museo, fino ad arrivare agli anni Sessanta e Settanta quando anche con gli studi di Marshall McLuhan si pongono le basi per la rivoluzione digitale che negli ultimi due anni ha caratterizzato le nostre vite e quelle delle istituzioni culturali.

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Research paper thumbnail of Communicating Fashion Through Virtual Exhibitions: 1972. Fashion, Design, History, a Case Study Carried Out at the Centro Studi Archivio della Comunicazione (CSAC) of the University of Parma

Virtual exhibitions represent an effective way of enhancing cultural heritage by allowing institu... more Virtual exhibitions represent an effective way of enhancing cultural heritage by allowing institutions responsible for conservation the possibility of combining historical research and documentary protection, in order to make their heritage on the Internet usable, with increasingly engaging solutions. The article first examines some significant examples of virtual exhibitions dedicated to fashion and design, highlighting the points of effectiveness regarding the enhancement of the collections, and then moves on to the description of a virtual exhibition dedicated to the year 1972 (year in which two epochal events occurred: the MoMA exhibition: Italy: The New Domestic Landscape and the birth of prêtà-porter) and held at the Centro Studi Archivio della Comunicazione (CSAC) of the University of Parma. Through open source technical solutions (in particular the Omeka-S platform and the use of innovative standards such as IIIF) this case study is proposed as a significant element of reflection on how a series of archival documents dedicated to fashion and design can be offered in an effective and captivating way even for a non-specialist audience.

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Research paper thumbnail of Digital Humanities e moda

Zone Moda Journal , 2019

To answer the question posed by the call: Could the pandemic, the pervasive use of the Web and th... more To answer the question posed by the call: Could the pandemic, the pervasive use of the Web and the experimentation of Extended Reality technologies give a boost to fashion archives? it is necessary to undertake a analysis of different case studies that over the years have been confronted with Digital Humanities practices. The essay aims to outline a methodological lecture on museum and archival practices related to digital humanities. Since March 2020, museums and archives have accelerated the data restitution process and reinterpreted the functions of institutions through digital practices and virtual exhibitions-that do not aspire to replace the real ones-and demonstrating how these are placed on a different level of reading. They can certainly integrate with the museum and physical itinerary , but they can also take place independently of it. The debate on Digital Humanities and Virtual Exhibitions is now wide and articulated and one of its major authors, Jeffrey Schnapp, writes of Knowledge design: we find ourselves creating new forms of knowledge assuming the current conditions that contemporaneity offers us, while other critical perspectives are aimed at restoring the difference on the role of the document as such or on the method of construction and the impact of digital platforms

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Research paper thumbnail of La mostra “AnsichtsSachen / Viewing Matters” di Hans Haacke Il mimetismo nelle Wunderkammern negli artisti negli anni Novanta

Nuova Museologia, 2019

La mostra curata da Hans Haacke "AnsichtsSachen / Viewing Matters", realizzata nel 1996 al Museu... more La mostra curata da Hans Haacke "AnsichtsSachen / Viewing Matters", realizzata nel 1996 al Museum Boijmans Van Beuningen di Rotterdam, è assunta come caso studio in questo testo e ascritta ad alcuni progetti curatoriali con-siderati sintomo dell'era postmoderna per il loro partico-lare approccio a-storico. Viste le parole dell'artista, si può considerare la rac-colta museale progettata da Haacke come una Wun-derkammer. Intesa come una sala espositiva in cui si creava un disorientamento percettivo dettato dall'accumulo indiscriminato di oggetti di diversa natura disposti senza un principio di ordinamento e non organizzati secondo delle tassonomie artistiche 1 nate, secondo Yve Alain Bois, solo con l'avvento dello studio della storia dell'arte, ipo-tizzabile quindi con la nascita della Scuola di Vienna. Lo storico pertanto scrive: "il museo bric-à-brac non poté so-pravvivere all'emancipazione della storia dell'arte in quan-to disciplina" (Bois, 2001, p. 119), enunciando in questi termini la "conclusione delle confuse gallerie miste dei se-coli scorsi" 2. L'ipotesi di associare questa mostra a un prodotto dell'epoca postmoderna nasce da alcune considerazione sorte in relazione alla natura stessa della Wunderkammer, quindi al principio di ordinamento totalmente irregolare che richiama le poetiche citazioniste e di mescolamento adottate nel clima postmoderno. Nel corso degli anni Ot-tanta e Novanta infatti alcune esposizioni sono state pro-gettate abbandonando la sequenza storica per preferire una simultaneità di contenuti, generi e datazioni. Paul O'Neill nel suo volume Culture of Curating and the Curating of Culture(s) assume come modello alcune mostre, quali "Ma-giciens de la terre" proposta al Centre Pompidou nel 1989 e curata da Jean-Hubert Martin, l'esposizione di Ha-rald Szeemann al Boijmans Museum nel 1988 e il rialle-stimento della collezione di Rudi Fuchs al museo di Eindhoven nel 1983. O'Neill afferma che in queste mo-stre il sistema di classificazione, collegato all'esposizione museale, è stato sostituito con una forma soggettiva di "es-senzialismo" tassonomico, principalmente legato al gusto, allo stile e alle affinità stabilite tra curatore e opera. Ap-pare chiara in questa lettura l'importanza della prospet-tiva autoreferenziale del curatore, "Arbiter of the taste" (O'Neill, 2012, p. 30), per la quale alcune tassonomie tra-dizionali vengono sostituite da classificazioni personali di-pendenti dal giudizio del curatore stesso.

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Research paper thumbnail of Crazy Krizia

Zone Moda Journal , 2019

This essay is an analysis of some collections from the Eighties by Krizia (Maria Mandelli, 1925-2... more This essay is an analysis of some collections from the Eighties by Krizia (Maria Mandelli, 1925-2015). The study starts from the analysis of CSAC archive, from which emerges a fund, still partially unpublished , dedicated to Krizia. As Umberto Eco says the fashion designer has established relationships with literature, theater and painting, in fact, he says, "that like the arts also fashion is a mirror of the time, and creates social meaning." Krizia has always been committed to experimenting with new materials , cuts and sources of inspiration. She is therefore placed in the Eighties as a figure that moves in a hybrid way between various cultures, absorbing models, poetics and mental states. A fashion designer who "as an observation channel" on the Eighties is able to reflect the post-modern climate summarized, as Gianni Vattimo states, in the concepts of pluralism, weakening of the sense of reality and general aestheticization of everyday life. The Krizia collection includes about 25509 works (first donation) to which are added 14597 works (second acquisition), for a chronological period from 1967 to 2000. Figures, drawings, sketches, mixed media on paper, photocopies and fabric samples applied on many drawings. she works at MACRO in Rome and at ARCOS Museum in Benevento, from 2009 to 2010 she is at the Accademia Dello Scompiglio in Lucca. Currently she is a member of the Bologna collective personal and curator of the research project in Digital Humanities MoRE at the Museum of refused and unrealized project. She collaborated in the scientific research of catalogs for Electa, Silvana Editoriale, cura.books, Danilo Montanari Editore and Fortino Editions, she has curated exhibition projects in public and private spaces in Italy and abroad. She collaborates with the course of "History of contemporary art" and "History of photography" at the University of Parma, she writes for

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Research paper thumbnail of Una breve indagine sul mercato dell’arte. Interviste alle tre direttrici delle fiere italiane di arte contemporanea: Ilaria Bonacossa, Adriana Polveroni e Angela Vettese

Nell‟arco dell‟ultimo decennio abbiamo assistito ad una continuo mutamento del format delle fiere... more Nell‟arco dell‟ultimo decennio abbiamo assistito ad una continuo mutamento del format delle fiere d‟arte che si sono trasformate in un vero e proprio punto di riferimento, proprio come manifestazioni culturali quali la Biennale di Venezia e Documenta di Kassel.
La fiera è diventata camaleontica, non solo spazio per la compravendita ma anche momento di approfondimento culturale, scambio e dibattito. La fiera, come gli altri grandi eventi artistici, registra il cambiamento legato ai mercati, alle funzioni del collezionismo, all‟aumento qualitativo e quantitativo del pubblico, alle nuove tecnologie e linguaggi e alla trasformata geografia dell‟arte. Questa breve indagine è stata pensata come un questionario, uno strumento capace di registrare informazioni in modo standardizzato, proponendo quindi ai direttori di tre fiere italiane, quali Artissima, Art Verona e Arte Fiera, le stesse cinque domande declinate di volta in volta in relazione al contesto specifico della manifestazione. I quesiti sono stati pensati come strumenti necessari per contestualizzare il panorama italiano e quello internazionale, le risposte possono essere considerate come degli elementi utili al fine di comprendere i “principi di selezione” delle fiere, come una galleria viene inclusa ed esclusa, per capire il rapporto complesso con le case d‟asta, così come il ruolo del curatore, sempre più in evidenza, all‟interno della manifestazione. I quesiti sono stati pensati come strumenti necessari per contestualizzare il panorama italiano e quello internazionale, le risposte possono essere considerate come degli elementi utili al fine di comprendere i “principi di selezione” delle fiere, come una galleria viene inclusa ed esclusa, per capire il rapporto complesso con le case d‟asta, così come il ruolo del curatore, sempre più in evidenza, all‟interno della manifestazione.

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Research paper thumbnail of GLI SCENARI ANTICIPATORI DI VANESSA BEECROFT

The essay intends to examine the production of Vanessa Beecroft, as a case study that is a time o... more The essay intends to examine the production of Vanessa Beecroft, as a case study that is a time of anticipation about the collaboration between art and fashion brand. Not only the study of art and fashion related to the idea of dressing the body, but the relationship is conceived as a shared project. The research on Vanessa Beecroft, an artist who has become an icon through her " army of models " , allows us to understand with which mode has been undertaken the close cooperation between the artist and some famous fashion brands such as Miu Miu, Prada and Tom Ford.

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Research paper thumbnail of Salvatore Arancio — Fruit Of The Forest | Interdisciplinary Magazine.pdf

Between sculpture and video, an interview with Salvatore Arancio at the Venice Biennial

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Research paper thumbnail of Alessandro Mendini_designer — Fruit Of The Forest | Interdisciplinary Magazine

interview with Alessandro Mendini

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Research paper thumbnail of Sarah Lucas. She's So High!.pdf

L’Albergo Diurno Venezia, Milano, riapre dopo 10 anni per ospitare la mostra di Sarah Lucas, un’o... more L’Albergo Diurno Venezia, Milano, riapre dopo 10 anni per ospitare la mostra di Sarah Lucas, un’operazione voluta dalla Fondazione Trussardi e MiArt in collaborazione con il FAI e nata da due curatori come Massimiliano Gioni e Vincenzo De Bellis.

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Research paper thumbnail of Fruit Of The Forest | Interdisciplinary Magazine — Kinkaleri ALL FOR ALL!.pdf

Kinkaleri works in dance, experimental theater, performances, installations, exhibitions and soun... more Kinkaleri works in dance, experimental theater, performances, installations, exhibitions and sound materials.

Their work is looking for a language not on the basis of a style but directly in the evidence of an object. The company's works have been shown in Italy and abroad: theatres, contemporary art museums, dance and theatre festivals, art galleries.

Among the most important works: No Title Yet (2016); All! Project (2012-2016); Hit Parade (2011); I AM THAT AM I (2010); Ascesa&Caduta (2010); Nessun Dorma (2009-2010); Alcuni giorni sono migliori di altri (2008); // Yes Sir! (2008); THE HUNGRY MARCH SHOW//Between a carrot and I (2007); WEST (2003- 2006)

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Research paper thumbnail of Some notes on the work of Walid Raad

Walid Raad was born in Libanon in 1967, in the past years he worked at two big projects, The Atal... more Walid Raad was born in Libanon in 1967, in the past years he worked at two big projects, The Atals Group (1999- 2005) a real and digital archive composed by pictures, documents, diary that documenting the Lebanese Civil Wars (1975–1990), and Scratching on things I could disavow born in 2007.

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Research paper thumbnail of Herman de Vries - Nature vs Culture

really short interview - Fruit of the Forest

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Research paper thumbnail of Anti-Warhol On The Dancefloor. A Few Ideas Concernig the work of Jeremy Deller

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Research paper thumbnail of Vorrei ma non posso. L'esperienza del non realizzato nella pratica artistica contemporanea  Un’intervista con Luca Trevisani

Questa intervista fa parte degli atti del convegno "Per un museo del non realizzato Pratiche dig... more Questa intervista fa parte degli atti del convegno "Per un museo del non realizzato Pratiche digitali per la raccolta, valorizzazione e conservazione del progetto d’arte contemporanea", novembre 2014, nato dalla collaborazione con MoRE (museum of refused and unrealised art projects) e il Museo del Novecento di Milano.

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Research paper thumbnail of Anni Novanta. Arti visive, moda e design

Anni Novanta. Arti visive, moda e design, 2024

a cura di Alessandra Acocella e Valentina Rossi - Con saggi di: Alessandra Acocella, Irene Boyer... more a cura di Alessandra Acocella e Valentina Rossi - Con saggi di: Alessandra Acocella, Irene Boyer, Stefano Chiodi, Fabriano Fabbri, Elio Grazioli, Saul Marcadent, Roberto Pinto, Alessandra Pioselli, Valentina Rossi, Francesco Spampinato

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Research paper thumbnail of Il rituale del serpente. Animali, simboli e trasformazioni

Il rituale del serpente. Animali, simboli e trasformazioni a cura di Viola Emaldi e Valentina Ro... more Il rituale del serpente. Animali, simboli e trasformazioni
a cura di Viola Emaldi e Valentina Rossi
con i contributi di Fabrizio Lollini, Diego Galizzi e Daniele Torcellini e le interviste di Mark Dion, Bekhbaatar Enkhtur, Valentina Furian,
Claudia Losi, Marco Mazzoni, Marta Pierobon, Luigi Presicce, Lorenzo Scotto di Luzio, Dana Sherwood, Filippo Tappi, Davide Rivalta, Emilio Vavarella.

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Research paper thumbnail of Storie di fili

Storie di fili , 2022

Storie di fili, a cura di Francesca Zanella e Valentina Rossi con i testi di Cristina Casero, G... more Storie di fili,
a cura di Francesca Zanella e Valentina Rossi
con i testi di Cristina Casero, Giovanni Maria Conti e una conversazione tra l Paola Mattioli, Sissi e Claudia Losi.

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Research paper thumbnail of P come Paesaggio. Mappatura dell'Emilia Romagna

Abecedario, 2021

Per tracciare una mappatura è necessario delineare dei confini che possono essere astratti o ave... more Per tracciare una mappatura è necessario delineare dei confini
che possono essere astratti o avere una reale ricaduta sul territorio:
in questo caso sono tangibili e concreti. L’Emilia-Romagna è
delimitata geograficamente dagli Appennini, dal grande fiume Po
e attraversata dalla Via Emilia: queste due ultime arterie arrivano
dritte fino al mare Adriatico che delinea un ulteriore limite tra la terra
e il cielo, come un orizzonte visibile nel quale il nostro paesaggio
si disperde. Per una mappatura che ha lo scopo però di mettere a
fuoco i giovani artisti dell’Emilia-Romagna, questi limiti territoriali
non sono sufficienti ed è necessario applicare un secondo criterio,
quello dei confini anagrafici in cui si dispiega e si sviluppa una
generazione. I confini geografici e anagrafici sono pertanto le nostre
coordinate, sono gli strumenti che servono per identificare un
punto nello spazio o, nello specifico, sulla superficie terrestre, una
generazione quindi all’interno di un territorio.

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Research paper thumbnail of Hidden Displays 1975-2020. Progetti non realizzati a Bologna

The book was published on the occasion of an exhibition at the MAMbo museum in Bologna, Italy (7 ... more The book was published on the occasion of an exhibition at the MAMbo museum in Bologna, Italy (7 October 2021- 9 January 2022) curated by Elisabetta Modena and Valentina Rossi.
The project is the result of the experience and work of MoRE. a Museum of Refused and Unrealised Art Projects, a digital museum and archive collecting, preserving and virtually exhibiting the unrealised projects of 20th- and 21st-century artists since 2012.
For this occasion, the research focused on the territory, to trace and study the exhibitions and works of art that have been imagined or planned but not realised, in the Bologna area from 1975 to today.
Sketches, maquettes, correspondence, drawings, plans, texts, renderings, videos, photographs, notes, but also ideas and visions: the book and the Project Room of the museum are filled with unrealised works of art and exhibition projects that have been hidden away in the archives until now.
Through long archival work, memories, experiences, accounts and documents emerged that had sat in the archives for years, in the drawers of artists and curators. The volume presents critical notes on more than 50 projects. In addition, it contains in-depth essays (by Elisabetta Modena, Valentina Rossi and Marco Scotti) and interviews with figures that have characterised the city's artistic life.

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Research paper thumbnail of Abitolario. L' esistenza enciclopedica del verso linguisticato.

e 23,00 Abitolario è un libro d'artista che rispecchia la ricerca di sissi tesa a restituire una ... more e 23,00 Abitolario è un libro d'artista che rispecchia la ricerca di sissi tesa a restituire una nuova interpretazione del "sistema vesti-mentario", scegliendo la struttura codificata di un dizionario della moda, intervenendo nel sistema di consolidate definizio-ni proprie di un lessico specializzato come quello della moda e ridefinendolo grazie a una scrittura fondata su giochi di parole e neologismi e su un continuo ampliamento dell'ambito semantico. sissi attinge infatti non solo alla storia del costume , ma anche alla propria poetica e ad alcuni progetti in corso come Anatomia parallela e Archivio Addosso. sissi (Daniela Olivieri, bologna 1977), artista visiva e performativa, attualmente insegna presso l'Accademia di belle Arti di bologna. Ha partecipato a numerose mostre internazionali presso: MAMbo di bologna, MACRO di Roma, Chelsea Art Museum e brooklyn Museum di new York, Tate Modern di Londra, Quadriennale di Roma, sMAK di Ghent, Galerie am Landesmuseum Joanneum di Graz, biennale di Venezia, MOCA di Los Angeles. Francesca Zanella, docente di storia dell'arte contemporanea presso l'Università di Modena e Reggio, ha diretto lo CsAC-Università degli studi di Parma dal 2015 al 2020, e dal 2020 è membro del Comitato scientifico. Fa parte del Comitato scientifico di MoRE Museum of un-realized projects. Ha curato mostre e progetti di residenze. si occupa di archivi del contemporaneo. Valentina Rossi è assegnista di ricerca in storia dell'arte e dello spetta-colo presso l'Università degli studi di Parma, curatrice indipendente e storica dell'arte. negli anni ha lavorato in varie istituzioni pubbliche e private dove ha curato e coordinato progetti espositivi e cataloghi. nel 2019 sono usciti i suoi libri Tate Modern. Pratiche espositive (Post-media books) e Nouvelles Flâneries (silvana Editoriale). È curatrice di MoRE Museum of unrealized projects. ILPOLIGRAFO

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Research paper thumbnail of Nouvelles flâneries

Silvana Editoriale , 2019

Il libro raccoglie una serie d’interventi volti ad indagare alcuni nodi critici che il progetto N... more Il libro raccoglie una serie d’interventi volti ad indagare alcuni nodi critici che il progetto Nouvelles Flâneries ha fatto emergere, quali una rigenerata idea di monumento e di arte pubblica, una rilettura dell’oggetto scultoreo, la pratica del camminare e del viaggio come progettualità artistica, la mappatura come esito della ricerca e della necessità di definire gli spazi, il tema dell’archivio e della memoria.
Gli autori inclusi nel libro sono: Ettore Favini, Valentina Rossi, Cristina Casero, Luca Cerizza, Fabiola Naldi, Enrico Rotelli, Carlo Gandolfi, Davide Papotti, Anna Zinelli, Marco Scotti, Anna Musini, Franca Zuccoli, Alessandra Scarazzato, Alessandra De Nicola. Il volume presenta un progetto fotografico inedito realizzato da Antonio Rovaldi.

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Research paper thumbnail of Tate Modern. Pratiche espositive

postmedia book , 2019

Questo studio è il tentativo di ridefinire alcune pratiche espositive che nel tempo hanno porta... more Questo studio è il tentativo di ridefinire alcune pratiche espositive che nel tempo hanno portato al nuovo riallestimento tematico della collezione della Tate Modern, che proprio all’inizio del nuovo millennio inaugura con un nuovo approccio espositivo, che restituisce il patrimonio tematicamente, abbandonando quindi il tradizionale criterio cronologico.
Analizzare il significato di questa operazione significa contestualizzarla all’interno della storia delle mostre, delle pratiche curatoriali e del museo, una istituzione che nel corso degli anni ha vissuto differenti fasi di analisi e di lettura da parte di storici dell’arte e artisti. Ciò che caratterizza il museo è infatti la sua natura eterogenea, composta da fattori che negli anni sono mutuati in relazione al contesto storico, artistico e sociale.
Per una corretta prospettiva storica e teorica è necessario contestualizzare lo studio del museo e delle pratiche espositive dal 1968, simbolico snodo di importanti cambiamenti socioculturali, e quindi di analizzare le pratiche curatoriali che dagli anni Settanta hanno tentato di destabilizzare e detronizzare la tradizionale impostazione espositiva.
Il volume è quindi strutturato in modo da restituire una prospettiva storica e teorica sull’idea di museo e di pratiche curatoriali, con un focus su alcuni modelli espositivi e figure chiave che nel corso del secolo scorso hanno lavorato attraverso una prassi tesa alla ridefinizione delle tassonomie artistiche e non, e mostre che negli anni sono diventate veri punti di riferimento nello studio delle esposizioni.
L’ultima parte del libro è interamente dedicata alla nascita della Tate Modern, attraverso la ricostruzione del materiale di archivio si analizzano le modalità con cui è stata ideata l’istituzione londinese e si restituisce uno studio sul primo riallestimento museale, inaugurato nel 2000 e strutturato in quattro sezioni che provengono dai generi storici istituiti dall’Accademia di Francia nei secoli scorsi, quali “Landscape, Matter, Environment”, “Still life, Object, Real Life”, “Nude, Action, Body” e “History, Memory, Society”, quindi “Paesaggio”, “Natura Morta”, “Ritratto” e “Pittura di Storia”.

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Research paper thumbnail of Appropriation and Repetition in the work of Jonathan Monk. Stop me if you think you've heard this one before

TO CONSIDer JONAThAN MONK AS A CONCePTuAL ArTIST IS NOT eNOuGh. In fact, his work is not only a s... more TO CONSIDer JONAThAN MONK AS A CONCePTuAL ArTIST IS NOT eNOuGh. In fact, his work is not only a simple appropriation of past methods, but benefits from a distinct, self-referencing component. Processes of conceptual and minimal art are present in all of Monk's work. he takes ideas from the vast artistic panorama of the past and uses the structural confines typical of 1990s artists to produce pieces with the same mental framework but

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Research paper thumbnail of Ricreazioni. Nuova Guida Storica di Mirandola

Nuova guida storica e artistica per Mirandola Stefano Arienti, Davide Bertocchi, Cuoghi Corsello,... more Nuova guida storica e artistica per Mirandola
Stefano Arienti, Davide Bertocchi, Cuoghi Corsello, Emilio Fantin, Flavio Favelli, il prufesur, Claudia Losi, Eva Marisaldi, Chiara Pergola

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Research paper thumbnail of Biennale Roncaglia 2012, 32. edizione. Passato prossimo: arte nell'epoca della post-tradizione

catalogo della mostra tenuta a San Felice sul Panaro dal 15 aprile al 20 maggio 2012, a cura di I... more catalogo della mostra tenuta a San Felice sul Panaro dal 15 aprile al 20 maggio 2012, a cura di Ilaria Bignotti, Elisabetta Modena, Valentina Rossi, Marco Scotti, Cura Books, Roma, 2012.

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Research paper thumbnail of personal effectsonsale

personal effectsonsale, 2012

catalogo del progetto a cura di Valentina Rossi, David Casini, Irene Guzman, Sissi, Francesco Cal... more catalogo del progetto a cura di Valentina Rossi, David Casini, Irene Guzman, Sissi, Francesco Calzolari, Viola Emaldi, del progetto personal effectsonsale, Padiglione Esprit Nouveau, Bologna, 26-29 Gennaio 2012.

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Research paper thumbnail of personal foodonsale

personal foodonsale

Cinquanta artisti sono stati invitati a interagire con una delle più importanti tradizioni italia... more Cinquanta artisti sono stati invitati a interagire con una delle più importanti tradizioni italiane, quella gastronomico-culinaria, condividendo una ricetta e un'immagine di natura personale.

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Research paper thumbnail of L’abito è una pelle che ci abita: intervista a Sissi | Zero

Zero, 2020

Palazzo Bentivoglio presenta Vestimenti, una mostra personale di Sissi, artista bolognese che neg... more Palazzo Bentivoglio presenta Vestimenti, una mostra personale di Sissi, artista bolognese che negli anni si è distinta in Italia e all’estero per il suo lavoro che spazia dalle performance alle sculture, dai video alle fotografie, dai disegni ai dipinti. Per questa occasione Sissi espone un’ampia selezione delle sue sculture-abito dagli esordi ad oggi. Vent’anni di ricerca artistica sintetizzati con un nucleo ben definito di opere e un particolare progetto installativo, pensato dall’artista stessa, che consente diversi livelli di lettura, molto intimi e personali.
La mostra è a cura di Antonio Grulli e inaugurerà nelle giornate di Arte Fiera, accanto a un catalogo edito da Corraini con i contributi anche di Mariuccia Casadio, critica d’arte, curatrice e giornalista, e dell’artista Christian Holstad.

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Research paper thumbnail of Il professore, l’organizzatore, il buffone: intervista a Cesare Pietroiusti | Zero

zero

Il professore, l’organizzatore, il buffone: intervista a Cesare Pietroiusti

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Research paper thumbnail of Intervista al direttore Lorenzo Balbi, direttore del MAMbo di Bologna

Aspettando Art City e la programmazione 2019. DATA DI NASCITA 10 settembre 1982 (36 anni) LUOGO ... more Aspettando Art City e la programmazione 2019.
DATA DI NASCITA 10 settembre 1982 (36 anni) LUOGO DI NASCITA Torino LUOGO DI RESIDENZA Bologna ATTIVITÀ Direttore artistico Scritto da Valentina Rossi il 13 dicembre 2018 Lorenzo Balbi, classe 1982, torinese, prima di diventare il nuovo direttore del MAMbo-Museo d'Arte Moderna di Bologna è stato per molti anni curatore alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, dove si è occupato di progetti espositivi, ha insegnato Metodologia della Curatela a Campo, il famoso corso per curatori della stessa Fondazione, e ha coordinato la Residenza per Giovani Curatori Stranieri. persona BO

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Research paper thumbnail of Intervista a Luca Cerizza, responsabile del Centro di Ricerca Castello di Rivoli

Intervista a Luca Cerizza, responsabile del Centro di Ricerca Castello di Rivoli

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Research paper thumbnail of Intervista a Gabi Scardi, curatrice della mostra di Jimmie Durham alla Fondazione Pini di Milano

Intervista a Gabi Scardi, curatrice della mostra di Jimmie Durham alla Fondazione Pini di Milano

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Research paper thumbnail of Intervista a Marco Scotini, curatore del Cacciatore Bianco ai Frigoriferi Milanesi

Intervista a Marco Scotini, curatore del Cacciatore Bianco ai Frigoriferi Milanesi

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Research paper thumbnail of Intervista a Lorenzo Giusti, direttore della GAMeC di Bergamo

Intervista a Lorenzo Giusti, direttore della GAMeC di Bergamo

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Research paper thumbnail of Intervista a Andrea Viliani, direttore del MADRE di Napoli

Intervista a Andrea Viliani, direttore del MADRE di Napoli

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Research paper thumbnail of Intervista a Cecilia Alemani, curatrice del Padiglione Italia 2017

Intervista a Cecilia Alemani

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Research paper thumbnail of Interview with Matthew Gale

Tate Modern: Pratiche espositive, 2019

da "Tate Modern: Pratiche espositive" di Valentina Rossi postmedia books 2019

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Research paper thumbnail of Giornata di studi. ANNI NOVANTA. Orizzonti creativi tra arti visive, fotografia, moda, design. (Università di Parma, 13 ottobre 2022)

Postmedia book , 2023

La giornata di studi intende indagare il panorama creativo e progettuale degli anni Novanta tra a... more La giornata di studi intende indagare il panorama creativo e
progettuale degli anni Novanta
tra arti visive, fotografia, moda
e design, con una particolare
attenzione al contesto italiano.
L’intento è quello di rileggere
l’intero decennio attraverso una
prospettiva multidisciplinare,
analizzando quelli che sono
stati i principali momenti di
confronto e dialogo che hanno
contraddistinto le tendenze
emergenti dalla fine degli anni
Ottanta.

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Research paper thumbnail of "The lockdown of the projects", online international conference, 16, 23 and 30 September 2021

Online international conference curated by Elisabetta Modena, Valentina Rossi, Marco Scotti, Anna... more Online international conference curated by Elisabetta Modena, Valentina Rossi, Marco Scotti, Anna Zinelli, organized by MoRE. a Museum of Refused and Unrealised Art Projects with MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna | Istituzione Bologna Musei e CAPAS – Università di Parma, 16, 23 and 30 September 2021.

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