Gianluca Briguglia | Università Vita-Salute San Raffaele (original) (raw)
Papers by Gianluca Briguglia
L’11 febbraio 2013, Guido Baldini, quarantenne professore di Storia moderna in un’università pari... more L’11 febbraio 2013, Guido Baldini, quarantenne professore di Storia moderna in un’università parigina, apprende come tutti delle dimissioni di papa Ratzinger. Baldini scrive per giornali e blog e come tanti si trova a commentare, con articoli e apparizioni televisive, quella notizia inedita e clamorosa. Ciò che ancora non può sapere è che, il 12 marzo, proprio lui verrà eletto papa dal conclave. Con una scusa sarà convocato in Vaticano da monsignor Carafa, che veglia sullo svolgimento del conclave e lo condurrà fino alla Cappella Sistina, dove Baldini verrà informato dell’incredibile avvenimento.
Beyond Royal and Papal Power, 2015
L'Atelier du Centre de recherches historiques. Revue …, 2009
... Pour une bibliographie plus exhaustive et des développements plus approfondis, nous nous perm... more ... Pour une bibliographie plus exhaustive et des développements plus approfondis, nous nous permettons de renvoyer à Gianluca Briguglia, Il corpo vivente dello Stato. ... 28 Luigi Zanzi, I « segni » della natura ei « paradigmi » della storia : il metodo del Machiavelli. ...
Archives D Histoire Doctrinale Et Litteraire Du Moyen Âge, 2006
Rivista di filosofia neo-scolastica (on line version), 2020
Philosophical Readings, 2018
This article examines some of Brunetto Latini's works written in the French and Tuscan vernacular... more This article examines some of Brunetto Latini's works written in the French and Tuscan vernaculars, in prose or poetry, with particular attention to the Tesoretto. The analysis casts light on his articulated, flexible political agenda, one in which popular culture and the aristocratic element are in a dialogic relationship; and Brunet-to's unique form of Guelphism further complicates and enriches the republican dialectic of his thought. 1. La figura di Brunetto Latini ha goduto in tempi relati-vamente recenti di un rinnovato e prolifico interesse ed è andata acquisendo una sua centralità all'incrocio tra inte-ressi storiografici diversi, che pur non essendo sempre convergenti hanno molti punti di contatto e aree di poten-ziale interlocuzione 1. Il versante degli studi medievistici più propriamente storico-filosofici ha investito Brunetto Latini di un'importanza speciale in quel processo di lai-cizzazione della filosofia che ha nell'uso delle lingue vol-gari uno dei suoi sintomi e allo stesso tempo una delle sue cause più evidenti. Il Brunetto Latini bilingue-francese e italiano-o forse sarebbe meglio dire trilingue, con l'aggiunta del latino come lingua di partenza delle tradu-zioni ciceroniane (e del vario materiale tradotto nel Tre-sor), è divenuto uno degli esempi più cospicui di cosa sia un "filosofo laico". È merito soprattutto di Ruedi Imbach, che riprende, ri-struttura e amplia suggerimenti già presenti nella lettera-tura italianistica 2 , aver posto il problema della relazione tra lingua e pubblico nella filosofia medievale e aver così reso più ampio il campo concreto dell'attività filosofica medievale. Imbach scorge in Brunetto-ancor prima che in Dante, che rimane però protagonista e obiettivo, non esclusivo, di questa svolta storiografica-un caso chiaro di questa filosofia di laici per laici, sebbene la categoria di "filosofia laica" non sia esente da problemi di definizione, con le sue specificità tematiche (in primo luogo proprio la politica e l'etica) ed espressive 3. Questa proposta storio-grafica è stata in grado di produrre conseguenze nella ri-cerca e di includere Brunetto, pur con le caratteristiche di pragmaticità della sua enciclopedia politica, nel canone filosofico della sua, peraltro ricca, epoca 4. Dalla prospettiva della storia del pensiero politico, Brunetto Latini è stato considerato soprattutto come uno dei rappresentanti più importanti di quel repubblicanesi-mo che avrebbe nel comune italiano il suo contesto cultu-rale e istituzionale e nel recupero di un Cicerone trasfor-mato e adattato al presente la base filosofica di un'ideologia della libertà e del bene comune prearistoteli-ci, cioè precedenti la riscoperta dell'Aristotele politico e la filosofia politica dei teologi delle università. Mi riferi-sco naturalmente agli influentissimi lavori di Quentin Skinner 5 ; ma vanno menzionati anche alcuni articoli di Cary J. Nederman che hanno perseguito questa linea "re-pubblicana", per poi marcarla, per il caso specifico di Brunetto, come "repubblicanesimo economico" o mercantile 6 e in questo modo rendendola storiograficamente permeabile alle suggestioni di altri tipi di repubblicanesi-mo, precedenti e distinti da quello skinneriano (come, per fare un esempio, quello di un Alain Gewirth, forgiato nel-lo studio di Marsilio da Padova e più incline al ricono-scimento delle libertà di tipo economico e liberale ante litteram 7). Questa linea generale "repubblicanista", che pone quesiti, sollecita critiche e interrogazioni ampie che qui non toccheremo, ha avuto l'indubbio merito di rende-re visibile il processo di costituzione di ideologie e filoso-fie politiche nel medioevo precedente l'Aristotele politico e di dare ulteriore spessore teorico, per quanto qui ci inte-ressa, all'operazione brunettiana di traduzione e commen-to di Cicerone (ma non solo) e non ha ancora terminato di produrre dibattiti e discussioni. Essa ha peraltro fornito elementi di riflessione anche all'articolatissimo dibattito sull'evoluzione del comune e della cultura istituzionale comunale. Anche in questo campo Brunetto è stato indi-viduato come autore chiave sia per la sua importanza poli-tica in un giro di anni delicatissimo e decisivo per la storia dell'Italia medievale, sia per la convinzione che il suo pensiero possa gettare qualche luce sulla natura di ideolo-gie politiche in formazione, proprio nel momento in cui esse sono più strettamente legate ai concreti laboratori po-litici e alle reali trasformazioni istituzionali della metà del Duecento. Basterà qui ricordare la lunga serie di articoli di Enrico Artifoni su retorica, politica e istituzioni, che hanno il merito, oltretutto, di cercare un nesso più stretto tra la medievistica degli storici e quella degli studiosi del-le dottrine e delle filosofie politiche 8. Dalla parte degli italianisti la situazione è ancora più complessa e l'interesse brunettiano è naturalmente di più lunga durata e tradizione. Non sono però mancate conver-genze sempre più significative verso l'aspetto più pro-priamente politico della ricerca, come testimoniano per
http://storielibere.fm/bestiario-niccolo-machiavelli/
This article examines some of Brunetto Latini's works written in the French and Tuscan vernacular... more This article examines some of Brunetto Latini's works written in the French and Tuscan vernaculars, in prose or poetry, with particular attention to the Tesoretto. The analysis casts light on his articulated, flexible political agenda, one in which popular culture and the aristocratic element are in a dialogic relationship; and Brunet-to's unique form of Guelphism further complicates and enriches the republican dialectic of his thought.
Journée d'étude "Aristote Médiéval" à Strasbourg le 9 février 2016. Org. Gianluca Briguglia et An... more Journée d'étude "Aristote Médiéval" à Strasbourg le 9 février 2016.
Org. Gianluca Briguglia et Anne Merker - Faculté de Philosophie de l'Université de Strasbourg.
Recensione per Il Sole 24 di Medioevo e Risorgimento di Duccio Balestracci Il Medioevo, come ogge... more Recensione per Il Sole 24 di Medioevo e Risorgimento di Duccio Balestracci
Il Medioevo, come oggetto storico, è da sempre sottoposto a interpretazioni contrastanti e a giudizi di valore di segno opposto ed è spesso capace di fungere da campo di battaglia tra ideologie diverse e tra differenti progetti culturali e politici.
Il Medioevo è stato, ed è tuttora, un serbatoio di rappresentazioni, di concezioni, di luoghi comuni potenti e creativi che hanno contribuito a definire identità – sempre in equilibrio tra storia e invenzione -, a creare spazi di fuga e di confronto, addirittura a pensare il futuro…
Il resto della recensione seguendo il link:
https://gianlucabriguglia.wordpress.com/2015/07/20/medioevo-tricolore/
Da settembre sarò titolare della cattedra di “Storia della filosofia medievale e rinascimentale” ... more Da settembre sarò titolare della cattedra di “Storia della filosofia medievale e rinascimentale” dell’Università di Strasburgo. Il mio lavoro mi ha portato a macinare molti chilometri negli ultimi 10 anni – ho lavorato in Italia a Milano e Torino, poi all’Università di Monaco di Baviera, all’EHESS di Parigi, all’Università di Vienna e all’Accademia Austriaca delle Scienze – e considero un’ironia (benevola) del destino quella di lavorare infine a Strasburgo, cioè quella che per etimologia e vocazione è la “città delle strade”, dei cammini, dei percorsi.
Del resto credo che l’università dei prossimi decenni – se vorrà continuare a svolgere un ruolo nella società, soprattutto in Europa – dovrà essere sempre di più un’università dei cammini e dei percorsi, dello scambio internazionale, del passaggio non solo di professori e ricercatori, ma anche di studenti, di dottorandi, addirittura di personale amministrativo (per il resto dell'articolo seguire il link: http://www.ilpost.it/gianlucabriguglia/2015/06/05/a-strasburgo-la-citta-delle-strade/
L'uomo è un animale politico "per natura" - spiegava Aristotele - perché capace di amicizia, biso... more L'uomo è un animale politico "per natura" - spiegava Aristotele - perché capace di amicizia, bisognoso di mettere in comune conoscenze, capacità, tecniche, lavoro. Dopo il peccato di Adamo ed Eva - sosteneva Agostino l'uomo è esposto alla "jacquerie" permanente delle passioni e del disordine antisociale. E se la politica fosse proprio un rimedio alla natura ambigua dell'uomo? Un dibattito ampio, quello medievale, fatto anche di casi di studio curiosi, come quello del gigante Nembrot, o del popolo dei Pigmei, o dell'oratore sapiente che dà vita alla civiltà, o quello della città delle donne.
Per leggere l'introduzione pubblicata da Il Post (e in forma parziale da Il Sole 24 Ore), seguire il link.
http://www.ilpost.it/2015/03/16/animale-politico-briguglia-libro/
Monographic issue ed. by G. Briguglia - C. J. Nederman, Journal "Storia del pensiero politico", 3... more Monographic issue ed. by G. Briguglia - C. J. Nederman, Journal "Storia del pensiero politico", 3, 2013
John Quidort of Paris' treatise italian translation
L’11 febbraio 2013, Guido Baldini, quarantenne professore di Storia moderna in un’università pari... more L’11 febbraio 2013, Guido Baldini, quarantenne professore di Storia moderna in un’università parigina, apprende come tutti delle dimissioni di papa Ratzinger. Baldini scrive per giornali e blog e come tanti si trova a commentare, con articoli e apparizioni televisive, quella notizia inedita e clamorosa. Ciò che ancora non può sapere è che, il 12 marzo, proprio lui verrà eletto papa dal conclave. Con una scusa sarà convocato in Vaticano da monsignor Carafa, che veglia sullo svolgimento del conclave e lo condurrà fino alla Cappella Sistina, dove Baldini verrà informato dell’incredibile avvenimento.
Beyond Royal and Papal Power, 2015
L'Atelier du Centre de recherches historiques. Revue …, 2009
... Pour une bibliographie plus exhaustive et des développements plus approfondis, nous nous perm... more ... Pour une bibliographie plus exhaustive et des développements plus approfondis, nous nous permettons de renvoyer à Gianluca Briguglia, Il corpo vivente dello Stato. ... 28 Luigi Zanzi, I « segni » della natura ei « paradigmi » della storia : il metodo del Machiavelli. ...
Archives D Histoire Doctrinale Et Litteraire Du Moyen Âge, 2006
Rivista di filosofia neo-scolastica (on line version), 2020
Philosophical Readings, 2018
This article examines some of Brunetto Latini's works written in the French and Tuscan vernacular... more This article examines some of Brunetto Latini's works written in the French and Tuscan vernaculars, in prose or poetry, with particular attention to the Tesoretto. The analysis casts light on his articulated, flexible political agenda, one in which popular culture and the aristocratic element are in a dialogic relationship; and Brunet-to's unique form of Guelphism further complicates and enriches the republican dialectic of his thought. 1. La figura di Brunetto Latini ha goduto in tempi relati-vamente recenti di un rinnovato e prolifico interesse ed è andata acquisendo una sua centralità all'incrocio tra inte-ressi storiografici diversi, che pur non essendo sempre convergenti hanno molti punti di contatto e aree di poten-ziale interlocuzione 1. Il versante degli studi medievistici più propriamente storico-filosofici ha investito Brunetto Latini di un'importanza speciale in quel processo di lai-cizzazione della filosofia che ha nell'uso delle lingue vol-gari uno dei suoi sintomi e allo stesso tempo una delle sue cause più evidenti. Il Brunetto Latini bilingue-francese e italiano-o forse sarebbe meglio dire trilingue, con l'aggiunta del latino come lingua di partenza delle tradu-zioni ciceroniane (e del vario materiale tradotto nel Tre-sor), è divenuto uno degli esempi più cospicui di cosa sia un "filosofo laico". È merito soprattutto di Ruedi Imbach, che riprende, ri-struttura e amplia suggerimenti già presenti nella lettera-tura italianistica 2 , aver posto il problema della relazione tra lingua e pubblico nella filosofia medievale e aver così reso più ampio il campo concreto dell'attività filosofica medievale. Imbach scorge in Brunetto-ancor prima che in Dante, che rimane però protagonista e obiettivo, non esclusivo, di questa svolta storiografica-un caso chiaro di questa filosofia di laici per laici, sebbene la categoria di "filosofia laica" non sia esente da problemi di definizione, con le sue specificità tematiche (in primo luogo proprio la politica e l'etica) ed espressive 3. Questa proposta storio-grafica è stata in grado di produrre conseguenze nella ri-cerca e di includere Brunetto, pur con le caratteristiche di pragmaticità della sua enciclopedia politica, nel canone filosofico della sua, peraltro ricca, epoca 4. Dalla prospettiva della storia del pensiero politico, Brunetto Latini è stato considerato soprattutto come uno dei rappresentanti più importanti di quel repubblicanesi-mo che avrebbe nel comune italiano il suo contesto cultu-rale e istituzionale e nel recupero di un Cicerone trasfor-mato e adattato al presente la base filosofica di un'ideologia della libertà e del bene comune prearistoteli-ci, cioè precedenti la riscoperta dell'Aristotele politico e la filosofia politica dei teologi delle università. Mi riferi-sco naturalmente agli influentissimi lavori di Quentin Skinner 5 ; ma vanno menzionati anche alcuni articoli di Cary J. Nederman che hanno perseguito questa linea "re-pubblicana", per poi marcarla, per il caso specifico di Brunetto, come "repubblicanesimo economico" o mercantile 6 e in questo modo rendendola storiograficamente permeabile alle suggestioni di altri tipi di repubblicanesi-mo, precedenti e distinti da quello skinneriano (come, per fare un esempio, quello di un Alain Gewirth, forgiato nel-lo studio di Marsilio da Padova e più incline al ricono-scimento delle libertà di tipo economico e liberale ante litteram 7). Questa linea generale "repubblicanista", che pone quesiti, sollecita critiche e interrogazioni ampie che qui non toccheremo, ha avuto l'indubbio merito di rende-re visibile il processo di costituzione di ideologie e filoso-fie politiche nel medioevo precedente l'Aristotele politico e di dare ulteriore spessore teorico, per quanto qui ci inte-ressa, all'operazione brunettiana di traduzione e commen-to di Cicerone (ma non solo) e non ha ancora terminato di produrre dibattiti e discussioni. Essa ha peraltro fornito elementi di riflessione anche all'articolatissimo dibattito sull'evoluzione del comune e della cultura istituzionale comunale. Anche in questo campo Brunetto è stato indi-viduato come autore chiave sia per la sua importanza poli-tica in un giro di anni delicatissimo e decisivo per la storia dell'Italia medievale, sia per la convinzione che il suo pensiero possa gettare qualche luce sulla natura di ideolo-gie politiche in formazione, proprio nel momento in cui esse sono più strettamente legate ai concreti laboratori po-litici e alle reali trasformazioni istituzionali della metà del Duecento. Basterà qui ricordare la lunga serie di articoli di Enrico Artifoni su retorica, politica e istituzioni, che hanno il merito, oltretutto, di cercare un nesso più stretto tra la medievistica degli storici e quella degli studiosi del-le dottrine e delle filosofie politiche 8. Dalla parte degli italianisti la situazione è ancora più complessa e l'interesse brunettiano è naturalmente di più lunga durata e tradizione. Non sono però mancate conver-genze sempre più significative verso l'aspetto più pro-priamente politico della ricerca, come testimoniano per
http://storielibere.fm/bestiario-niccolo-machiavelli/
This article examines some of Brunetto Latini's works written in the French and Tuscan vernacular... more This article examines some of Brunetto Latini's works written in the French and Tuscan vernaculars, in prose or poetry, with particular attention to the Tesoretto. The analysis casts light on his articulated, flexible political agenda, one in which popular culture and the aristocratic element are in a dialogic relationship; and Brunet-to's unique form of Guelphism further complicates and enriches the republican dialectic of his thought.
Journée d'étude "Aristote Médiéval" à Strasbourg le 9 février 2016. Org. Gianluca Briguglia et An... more Journée d'étude "Aristote Médiéval" à Strasbourg le 9 février 2016.
Org. Gianluca Briguglia et Anne Merker - Faculté de Philosophie de l'Université de Strasbourg.
Recensione per Il Sole 24 di Medioevo e Risorgimento di Duccio Balestracci Il Medioevo, come ogge... more Recensione per Il Sole 24 di Medioevo e Risorgimento di Duccio Balestracci
Il Medioevo, come oggetto storico, è da sempre sottoposto a interpretazioni contrastanti e a giudizi di valore di segno opposto ed è spesso capace di fungere da campo di battaglia tra ideologie diverse e tra differenti progetti culturali e politici.
Il Medioevo è stato, ed è tuttora, un serbatoio di rappresentazioni, di concezioni, di luoghi comuni potenti e creativi che hanno contribuito a definire identità – sempre in equilibrio tra storia e invenzione -, a creare spazi di fuga e di confronto, addirittura a pensare il futuro…
Il resto della recensione seguendo il link:
https://gianlucabriguglia.wordpress.com/2015/07/20/medioevo-tricolore/
Da settembre sarò titolare della cattedra di “Storia della filosofia medievale e rinascimentale” ... more Da settembre sarò titolare della cattedra di “Storia della filosofia medievale e rinascimentale” dell’Università di Strasburgo. Il mio lavoro mi ha portato a macinare molti chilometri negli ultimi 10 anni – ho lavorato in Italia a Milano e Torino, poi all’Università di Monaco di Baviera, all’EHESS di Parigi, all’Università di Vienna e all’Accademia Austriaca delle Scienze – e considero un’ironia (benevola) del destino quella di lavorare infine a Strasburgo, cioè quella che per etimologia e vocazione è la “città delle strade”, dei cammini, dei percorsi.
Del resto credo che l’università dei prossimi decenni – se vorrà continuare a svolgere un ruolo nella società, soprattutto in Europa – dovrà essere sempre di più un’università dei cammini e dei percorsi, dello scambio internazionale, del passaggio non solo di professori e ricercatori, ma anche di studenti, di dottorandi, addirittura di personale amministrativo (per il resto dell'articolo seguire il link: http://www.ilpost.it/gianlucabriguglia/2015/06/05/a-strasburgo-la-citta-delle-strade/
L'uomo è un animale politico "per natura" - spiegava Aristotele - perché capace di amicizia, biso... more L'uomo è un animale politico "per natura" - spiegava Aristotele - perché capace di amicizia, bisognoso di mettere in comune conoscenze, capacità, tecniche, lavoro. Dopo il peccato di Adamo ed Eva - sosteneva Agostino l'uomo è esposto alla "jacquerie" permanente delle passioni e del disordine antisociale. E se la politica fosse proprio un rimedio alla natura ambigua dell'uomo? Un dibattito ampio, quello medievale, fatto anche di casi di studio curiosi, come quello del gigante Nembrot, o del popolo dei Pigmei, o dell'oratore sapiente che dà vita alla civiltà, o quello della città delle donne.
Per leggere l'introduzione pubblicata da Il Post (e in forma parziale da Il Sole 24 Ore), seguire il link.
http://www.ilpost.it/2015/03/16/animale-politico-briguglia-libro/
Monographic issue ed. by G. Briguglia - C. J. Nederman, Journal "Storia del pensiero politico", 3... more Monographic issue ed. by G. Briguglia - C. J. Nederman, Journal "Storia del pensiero politico", 3, 2013
John Quidort of Paris' treatise italian translation
À partir d'une étude des principales questions disputées dans les innombrables traités – politiqu... more À partir d'une étude des principales questions disputées dans les innombrables traités – politiques et théologiques – qui ont fleuri à l’époque de la querelle entre le pape Boniface VIII et le roi Philippe le Bel, Gianluca Briguglia interroge le rapport entre théologie et théorie politique et relève l’émergence, au sein de ces débats, des catégories fondatrices de la pensée politique moderne.
S’appuyant sur les textes de Godefroid de Fontaine, de Jacques de Viterbe, de Jean de Paris et de Gilles de Rome, l’auteur s’emploie à cerner les enjeux théoriques et pratiques des thèmes débattus par ces éminents théologiens.
Le champ d’investigation s’ouvre sur des thèmes plus proprement philosophiques et à caractère social et politique : la notion de signe, de contrat, de pacte, de propriété, de sociabilité humaine. Finalement, les théologiens en viennent à questionner les fondements du pouvoir.
Cette plongée au cœur des questions disputées offre au lecteur la possibilité d’accéder à des textes majeurs du Moyen Âge, non traduits en français, et d’appréhender la complexité des liens entre théologie, philosophie et politique.
Marsile de Padoue est un des philosophes politiques les plus audacieux et brillants du Moyen Âge.... more Marsile de Padoue est un des philosophes politiques les plus audacieux et brillants du Moyen Âge. Ce livre en analyse les idées et la pensée, les mettant en relation avec les événements politiques dont Marsile fut le protagoniste, au côté de l'empereur Louis de Bavière.
Marsile de Padoue was one of the most brilliant and audacious political philosophers of the Middle Ages. This book analyses his ideas and thoughts, relating them to the political events he was involved in alongside the emperor Louis de Bavière.
Dalla quarta: Un saggio preciso, avvincente, che restituisce l’entusiasmo di una stagione del Nov... more Dalla quarta:
Un saggio preciso, avvincente, che restituisce l’entusiasmo di una stagione del Novecento ormai entrata nel mito. Episodi della lotta per i diritti civili degli afroamericani si alternano al racconto delle vite di pensatori, di attivisti fin qui noti solo agli esperti, che hanno preceduto Martin Luther King e Malcolm X, consentendo loro di diventare ciò che sono stati. L’avventura umana di questi due giganti – spesso diversi, talvolta affini – che hanno dato la vita per cambiare il mondo permette cosí di gettare una luce su un pezzo della storia recente. Una storia di emarginati e di segregati, ma anche di coraggiosi e di ribelli.
Deutsches Dante-Jahrbuch, dossier thématique, 2020
La très riche collection d’œuvres dantesques de Karl Witte (1800-1883) a été acquise par la bibli... more La très riche collection d’œuvres dantesques de Karl Witte (1800-1883) a été acquise par la bibliothèque de Strasbourg, quand la ville était en Allemagne. Depuis son retour en France, la collection du philologue allemand est tombée dans l’oubli. Ces articles, issus d'une journée d'étude qui a eu lien en 2018, sont l’occasion de redécouvrir et de contextualiser ce fonds, qui contient des éditions et manuscrits anciens des œuvres de Dante, des textes de critique dantesque, ainsi que la riche correspondance et les notes de travail de Witte, qui a été le premier à entreprendre une édition philologique de la Comédie.
Enrica Zanin, Liebt Dante Gemma? p. 101-116.
Catherine König-Pralong, Philosophiefeindlichkeit und konservatives Denken: Karl Wittes Dante, p. 117-130.
Angelo Colombo, Die deutsche Dante-Forschung und die italienische ›historische Schule‹: ein Briefwechsel zwischen Karl Witte und Alessandro D’Ancona, p. 131-142.
Antonio Montefusco, Zwischen D’Ancona und Witte: Novati und die Edition der Briefe Dantes, p. 143-157.
Claudia Villa, Ein früher Beginn: Karl Witte und Dantes Brief an die Kardinäle, p. 158-165.
Johannes Bartuschat, Dante verstehen und missverstehen: zu Karl Wittes Danteinterpretation, p. 166-178.
Cortina, 2019
In cattedra è un libro sui docenti universitari, che escono dalle aule e si presentano al lettore... more In cattedra è un libro sui docenti universitari, che escono dalle aule e si presentano al lettore. Chi sono, come insegnano e perché lo fanno? Rispondono otto studiosi di scienze umane che in Italia, in Europa e negli Stati Uniti discutono ogni giorno con i loro più giovani concittadini di contesti e fonti, di identità, alterità e potere, di libertà, ricerca e istituzioni. Non saggi di pedagogia, ma autobiografi e al lavoro. Otto voci italiane di una medesima generazione fanno tesoro della loro storia personale e intellettuale, e raccontano in prima persona cosa vogliono trasmettere a studentesse e studenti sempre diversi, esplicitando ambizioni e preoccupazioni, e come cambiano al cambiare delle persone cui si rivolgono, delle lingue che parlano, dei luoghi che li ospitano. Testimonianze e rifl essioni sono raccolte qui senza tecnicismi e con una forte tensione ideale, muovendosi tra Dante e Netflix.
Chiara Cappelletto insegna Retorica ed Estetica contemporanea presso il dipartimento di Filosofi a dell'Università degli Studi di Milano ed è membro associato del CRAL (Centre de Recherches sur les Arts et le Langage) presso l'EHESS di Parigi. Tra i suoi volumi, Neuroestetica. L'arte del cervello (Laterza 2012).
Scritti di Giovanna Borradori, Gianluca Briguglia, Marco Formisano, Manuele Gragnolati,
Antonio Montefusco, Silvia Romani, Miriam Ronzoni, Stefano Simonetta.
Il pensiero politico medievale, Einaudi, Torino 2018.
Que se serait-il passé si Adam n’avait pas péché ? Le récit de la Chute ne raconte pas seulement ... more Que se serait-il passé si Adam n’avait pas péché ? Le récit de la Chute ne raconte pas seulement comment le premier homme et la première femme ont désobéi et ont été chassés du jardin de l’Eden. C’est en même temps un instrument formidable pour penser philosophiquement la nature humaine, ses potentialités et ses limites, pour dessiner les différents plans d’une anthropologie complexe et diversifiée. La rupture du péché originel, qui instaure un Avant et un Après de la nature humaine, a représenté un défi intellectuel, une provocation pour la philosophie que la pensée médiévale (et moderne) a voulu recueillir et affronter. Cette nécessité s’est faite d’autant plus pressante que d’autres modèles anthropologiques devenaient disponibles, au premier rang desquels le modèle aristotélicien, où l’idée d’une rupture dans l’histoire humaine ou d’une naturalité scindée n’avait pas sa place.
Les réflexions sur la Chute ont donné lieu à des débats importants sur le langage, la liberté et le mal, le bonheur, les passions, le corps, la vie et le pouvoir politique, le droit, le travail, qui sont l’objet des chapitres du présent livre, rédigés par des spécialistes reconnus du Moyen Âge, philosophes et historiens.
Prises ainsi dans leur dimension anthropologique, ces questions autour de la Chute deviennent un véritable modèle épistémologique pour penser la naturalité de l’homme et son histoire, en termes de dégradation ou de progrès, ce qui donne à l’ouvrage un intérêt qui dépasse l’époque médiévale, et rejoint des questionnements que l’on retrouvera notamment à l’âge classique.
Bonne de comande du livre
In uscita l'11 Marzo 2015
Se pensiamo alla caduta di Adamo ed Eva ci vengono subito alla mente i grandi affreschi sul pecca... more Se pensiamo alla caduta di Adamo ed Eva ci vengono subito alla mente i grandi affreschi sul peccato originale e sulla cacciata dall’Eden e non possiamo non considerare quella storia nei termini del mito, o della favola. C’è però molto altro, perché la caduta dei progenitori è stata concepita per molti secoli, e fin dentro la modernità, come il preambolo per comprendere la natura umana, da quel momento preda di passioni antisociali. Che cosa sarebbe successo alla nostra convivenza se Adamo ed Eva non fossero caduti, se fossero rimasti nello stato di innocenza? È questa la sorprendente domanda controfattuale che filosofi, teologi, intellettuali si sono posti non per immaginare un mondo perduto, ma per poter meglio capire il nostro. Dal rigore di Agostino alle narrazioni storiche di Tolomeo da Lucca, dal sempre innovatore Tommaso d’Aquino al francescano Ockham, da Wyclif a Suárez e a molti altri, in un conflitto continuo e creativo di idee, di teorie, di immagini, di posizioni irriducibili e di aperture sempre nuove, lo stato d’innocenza è il luogo paradossale per pensare l’ambiguità della convivenza, l’ambivalenza della politica, il perimetro della natura umana. Tutt’altro che semplice favola, stato d’innocenza è uno dei nomi della realtà.
À partir d'une étude des principales questions disputées dans les innombrables traités – politiqu... more À partir d'une étude des principales questions disputées dans les innombrables traités – politiques et théologiques – qui ont fleuri à l’époque de la querelle entre le pape Boniface VIII et le roi Philippe le Bel, Gianluca Briguglia interroge le rapport entre théologie et théorie politique et relève l’émergence, au sein de ces débats, des catégories fondatrices de la pensée politique moderne.
S’appuyant sur les textes de Godefroid de Fontaine, de Jacques de Viterbe, de Jean de Paris et de Gilles de Rome, l’auteur s’emploie à cerner les enjeux théoriques et pratiques des thèmes débattus par ces éminents théologiens.
Le champ d’investigation s’ouvre sur des thèmes plus proprement philosophiques et à caractère social et politique : la notion de signe, de contrat, de pacte, de propriété, de sociabilité humaine. Finalement, les théologiens en viennent à questionner les fondements du pouvoir.
Cette plongée au cœur des questions disputées offre au lecteur la possibilité d’accéder à des textes majeurs du Moyen Âge, non traduits en français, et d’appréhender la complexité des liens entre théologie, philosophie et politique.
http://www.lesbelleslettres.com/livre/?GCOI=22510100219150
Colloque Strasbourg vendredi 18 novembre
(English version below) Pensiero medievale (o rinascimentale) a Strasburgo. Tra poco riapriran... more (English version below)
Pensiero medievale (o rinascimentale) a Strasburgo.
Tra poco riapriranno i bandi Marie Skłodowska-Curie Fellowship dell'Unione Europea. Si tratta di un fellowship particolarmente importante e strategico (24 mesi), con ottimo stipendio e fondi di ricerca.
Lo so per esperienza, perché lo vinsi anni fa e fu un'esperienza di ricerca e umana decisiva.
Adesso a mia volta ho il piacere di ospitare dei Marie Curie Fellows, all'Università di Strasburgo, che è un luogo estremamente propizio per la ricerca.
Per questo invito chi avesse voglia di lavorare a un proprio progetto di ricerca nel campo del pensiero medievale (o rinascimentale) - un progetto innovativo, importante, fattibile, quello che chiamano un progetto "outstanding" - a valutare una candidatura per una Marie Curie Fellowship dell'Unione Europea qui a Strasburgo, con la mia supervisione e quindi a contattarmi ( briguglia@unistra.fr ).
Una descrizione sommaria dei MCF si trova qui, in attesa del bando imminente http://ec.europa.eu/research/mariecurieactions/ ed è il caso di darci un'occhiata.
Per candidarsi in Francia è necessario non aver lavorato qui negli ultimi 3 anni per più di 12 mesi, il resto dipende solo dall'importanza del progetto, dalla voglia di fare ricerca (e un po' anche dalla nostra esperienza europea).
I nostri uffici aiuteranno poi i candidati a migliorare il progetto da tutti i molteplici punti di vista per rendere la candidatura ancora più competitiva.
Medieval and Renaissance Thought in Strasbourg
In a few weeks, the Marie Sklodowska Curie Programme of the European Union will open the new calls for 2017. This fellowship programme represents an excellent and strategic career opportunity for researchers, up to 24 months for funded project.
I speak from my own experience: ten years ago I obtained a Marie Curie fellowship and I can say that it was a decisive experience, both for my career, and my personal life.
In my turn, now I’m glad to host Marie Curie Fellows at the University of Strasbourg, an excellent working environment for researchers.
I would like to invite anyone interested in working on individual research projects on medieval or renaissance thought to contact me (briguglia@unistra.fr).
I encourage you to apply for this important grant and I’ll be happy to consider innovative, ambitious, and outstanding projects to be based at the University of Strasbourg with my supervision.
The forthcoming 2017 call is expected for April 11, 2017: meanwhile, take a look at the Marie Curie Actions website: http://ec.europa.eu/research/mariecurieactions/
In order to apply for a MSC in France the researcher must not have resided or carried out his/her main activity here in France for more than 12 months in the 3 years immediately before the call deadline. However, the success of the application depends on the scientific quality of the project and the candidate’s determination to pursue a top level research career.
Our experience in European Funds and EU Programs is also a valuable resource: our university offices will follow the preparation of the application, providing infos, relevant materials and a pre-screening service in order to improve the competitiveness of the application.
Call for applications Marie Skłodowska-Curie Fellowship
Convegno Padova-Venezia 24-26 giugno: Sulle orme di Marsilio da Padova
Venerdi 22 marzo alla Feltrinelli Argentina di Roma, h. 18, presentazione del libro G. Briguglia,... more Venerdi 22 marzo alla Feltrinelli Argentina di Roma, h. 18, presentazione del libro G. Briguglia, Il pensiero politico medievale, Einaudi 2018.
Dialogheranno con l'autore
Giuliano Ferrara (Il Foglio), Federica Pezzali (Giornalista, Rai), Gaetano Lettieri (Ordinario Storia del cristianesimo, La Sapienza), Marco Simoni (economista, presidente Fondazione Human Technopole).
International congress, University of Strasbourg, 27-28.09. 2018 Organised by Lorenza Tromboni an... more International congress, University of Strasbourg, 27-28.09. 2018
Organised by Lorenza Tromboni and Gianluca Briguglia
Université de Strasbourg
Faculté de Philosophie, Centre de recherches en philosophie allemande et contemporaine (CREPhAC) - EA 2326
Horizon2020 - Marie Sklodowska-Curie Actions - GA n. 745584 - INSPIrE
Master d'études médiévales interdisciplinaires (MEMI)
International congress, University of Strasbourg, 27-28.09. 2018 Organised by Lorenza Tromboni an... more International congress, University of Strasbourg, 27-28.09. 2018
Organised by Lorenza Tromboni and Gianluca Briguglia
Université de Strasbourg
Faculté de Philosophie, Centre de recherches en philosophie allemande et contemporaine (CREPhAC) - EA 2326
Horizon2020 - Marie Sklodowska-Curie Actions - GA n. 745584 - INSPIrE
Master d'études médiévales interdisciplinaires (MEMI)
In a few weeks, the Marie Sklodowska Curie Programme of the European Union (for instance the Indi... more In a few weeks, the Marie Sklodowska Curie Programme of the European Union (for instance the Individual Fellowships) will open the new calls for 2018.
21 gennaio 2020 R. Salis (Università degli Studi di Padova) Il commento di Alessandro di Afrodisi... more 21 gennaio 2020 R. Salis (Università degli Studi di Padova) Il commento di Alessandro di Afrodisia al libro Γ della Metafisica di Aristotele: le origini della dottrina dell'analogia dell'essere F. Zanin (Liceo ginnasio G. B. Brocchi, Bassano del Grappa) Univocità ed equivocità dell'essere in Francesco d'Appignano Modera: P. Pagani (Università Ca' Foscari Venezia) 13 febbraio 2020 E. Moro Università degli Studi di Padova) Quiddam inter formam et nihil nec formatum nec nihil: lo statuto intermedio della materia nel pensiero di Agostino A. Petagine (PUSC/Università degli Studi Roma Tre) Di che cosa sono fatti i cieli? Indagini francescane tra esegesi biblica e studio della natura, tre secoli prima di Galileo (1300-1330 ca.) Modera: F. Zanin (Liceo Ginnasio G. B. Brocchi, Bassano del Grappa) 20 marzo 2020 C. Tarlazzi (Università Ca' Foscari Venezia) Abelardo fu un concettualista? F. Amerini (Università degli Studi di Parma) Genesi e natura dei concetti logici in Ockham Modera: F. Zanin (Liceo Ginnasio G. B. Brocchi, Bassano del Grappa) 24 aprile 2020 G. Briguglia (Università Ca' Foscari Venezia) Lo stato d'innocenza. Adamo, Eva e la filosofia politica medievale I. Zavattero (Università degli Studi di Trento) Dalla boulesis alla voluntas. La dottrina della volontà nel XIII secolo Modera: C. Tarlazzi (Università Ca' Foscari Venezia) Direzione scientifica: