Fabio Frosini | Urbino "Carlo Bo" (original) (raw)
Leonardo da Vinci by Fabio Frosini
È indetto un bando di selezione per l'attribuzione di n. 10 borse di studio per la partecipazione... more È indetto un bando di selezione per l'attribuzione di n. 10 borse di studio per la partecipazione al convegno "Il Libro di pittura di Leonardo da Vinci e la cultura europea: tradurre e interpretare", Vinci (4-5 ottobre 2024)
F. Frosini (a cura di), «Tutte le opere non son per istancarmi». Raccolta di scritti per i settant’anni di Carlo Pedretti, Edizioni Associate, Roma 1998, pp. 145-158., 1998
I shall show first, through the examination of texts dating from 1490-1492, that when Leonardo be... more I shall show first, through the examination of texts dating from 1490-1492, that when Leonardo begins to ‘make science’ he adopts an explanatory model of a mechanical-percussive kind that he will substitute in a few years’ time with another of an optical-perspective kind. The result of this substitution is a peculiar mixture, based on a metaphysical conception of
the «point» as a very real «spiritual power» similar to the soul, invisible and incorporeal because infinitely small, that by moving brings about space and the visible world and all natural effects and that can be worked out mathematically with the tools of perspective. The adoption of this model causes
the level of appearances to lose its original and stable character and become derivative and uncertain. I shall then show the tension that arises when the model of «pyramidal power» as «spiritual power» is concretely extended to the explanation of appearances. On the one hand, Leonardo tends to think of the «pyramid» as a real expansion of the metaphysical «point» and thus as an entity really existing in nature; on the other hand, the difficulties he encounters push him to consider it, in line with the perspective tradition, as
a mere proportion between two measures (for example, weight and speed,or volume and distance), and thus as an abstract measure.
in A. Bernardoni, G. Fornari (eds.), Il Codice Arundel di Leonardo: ricerche e prospettive, CB Edizioni, Poggio a Caiano (PO) 2011, pp. 115-128., 2011
F. Frosini (ed.), Leonardo e Pico. Analogie, contatti, confronti. Atti del Convegno organizzato dal Centro Studi Giovanni Pico della Mirandola. Mirandola, 10 maggio 2003, Olschki, Firenze 2005, pp. 173-208., 2005
in: A. Calzona, F. P. Fiore, A. Tenenti, C. Vasoli (eds.), Il volgare come lingua di cultura dal Trecento al Cinquecento. Atti del Convegno internazionale. Mantova, 18-20 ottobre 2001, Olschki, Firenze 2003, pp. 209-232, Jan 2001
Achademia Leonardi Vinci, Jan 1, 1997
Niccolò Machiavelli by Fabio Frosini
Machiavelliana, 2024
«… pigliono molto più gli uomini e molto più gli obligano …». A binding form of love in Machiavel... more «… pigliono molto più gli uomini e molto più gli obligano …». A binding form of love in Machiavelli’s Prince
The article examines the beginning of chapter xxiv of The Prince. In that chapter Machiavelli sums up his view of how the new prince should behave and mentions the qualities he should display in public to consolidate his own power. In a paradoxical way, Machiavelli claims that by following the rules he has outlined so far in the book, the new prince will quickly become much more powerful than a hereditary prince. The foundation of this power would be a sort of ‘military occupation’ of the subjects’ minds by the image of the new prince and the new orders he embodies. The article raises the hypothesis that this form of obligation, which nullifies the free will of the subjects, is a superior form of love, resulting from the skilful use of religious suggestion combined with diπerent forms of political communication.
Studi rinascimentali, 2021
Nel Principe, nei Discorsi e nell'Arte della guerra viene trattato il rapporto tra gli 'umori' ch... more Nel Principe, nei Discorsi e nell'Arte della guerra viene trattato il rapporto tra gli 'umori' che formano il corpo politico e il potere dello stato. A questo riguardo, Machiavelli osserva in generale che (nel caso di un principato), lo stato deve ottenere il favore del popolo e limitare il potere dei grandi. Tuttavia, il caso illustrato nel cap. XIX del Principe introduce un'anomalia, perché nell'Impero Romano i soldati avevano acquisito il ruolo di un terzo "umore", diventando così anch'essi parte, a pieno titolo, dello spazio pubblico/politico. E poiché essi erano la «più potente» tra le «università», gli imperatori erano costretti a soddisfare i loro desideri, ciò che condusse alla progressiva distruzione dell'Impero. L'analisi di questa anomalia spinge Machiavelli a fare delle considerazioni sulle condizioni che, nel mondo moderno, rendono possibile la libertà, non nella sua forma 'assoluta' (che è possibile solo come residuo o eccezione), ma come mescolanza variabile di obbedienza, sicurezza/protezione e 'vivere politico'. La principale preoccupazione del potere politico, egli afferma, è quella di evitare che l'esercito diventi un 'umore', cioè una figura pubblica.
Las Torres de Lucca. Revista internacional de filosofía política, 11 (2), 2022: 219-221, 2022
«Uno esemplo domestico e moderno»: Machiavelli, Firenze e l’idea di contemporaneità, in G. Cappelli (a cura di), Al di là del Repubblicanesimo. Modernità politica e origini dello Stato, Unior Press, Napoli 2020, pp. 165-188, 2020
Al di là del Repubblicanesimo Napoli 2020 UNIOR Al di là del Repubblicanesimo Modernità politica ... more Al di là del Repubblicanesimo Napoli 2020 UNIOR Al di là del Repubblicanesimo Modernità politica e origini dello Stato a cura di
È indetto un bando di selezione per l'attribuzione di n. 10 borse di studio per la partecipazione... more È indetto un bando di selezione per l'attribuzione di n. 10 borse di studio per la partecipazione al convegno "Il Libro di pittura di Leonardo da Vinci e la cultura europea: tradurre e interpretare", Vinci (4-5 ottobre 2024)
F. Frosini (a cura di), «Tutte le opere non son per istancarmi». Raccolta di scritti per i settant’anni di Carlo Pedretti, Edizioni Associate, Roma 1998, pp. 145-158., 1998
I shall show first, through the examination of texts dating from 1490-1492, that when Leonardo be... more I shall show first, through the examination of texts dating from 1490-1492, that when Leonardo begins to ‘make science’ he adopts an explanatory model of a mechanical-percussive kind that he will substitute in a few years’ time with another of an optical-perspective kind. The result of this substitution is a peculiar mixture, based on a metaphysical conception of
the «point» as a very real «spiritual power» similar to the soul, invisible and incorporeal because infinitely small, that by moving brings about space and the visible world and all natural effects and that can be worked out mathematically with the tools of perspective. The adoption of this model causes
the level of appearances to lose its original and stable character and become derivative and uncertain. I shall then show the tension that arises when the model of «pyramidal power» as «spiritual power» is concretely extended to the explanation of appearances. On the one hand, Leonardo tends to think of the «pyramid» as a real expansion of the metaphysical «point» and thus as an entity really existing in nature; on the other hand, the difficulties he encounters push him to consider it, in line with the perspective tradition, as
a mere proportion between two measures (for example, weight and speed,or volume and distance), and thus as an abstract measure.
in A. Bernardoni, G. Fornari (eds.), Il Codice Arundel di Leonardo: ricerche e prospettive, CB Edizioni, Poggio a Caiano (PO) 2011, pp. 115-128., 2011
F. Frosini (ed.), Leonardo e Pico. Analogie, contatti, confronti. Atti del Convegno organizzato dal Centro Studi Giovanni Pico della Mirandola. Mirandola, 10 maggio 2003, Olschki, Firenze 2005, pp. 173-208., 2005
in: A. Calzona, F. P. Fiore, A. Tenenti, C. Vasoli (eds.), Il volgare come lingua di cultura dal Trecento al Cinquecento. Atti del Convegno internazionale. Mantova, 18-20 ottobre 2001, Olschki, Firenze 2003, pp. 209-232, Jan 2001
Achademia Leonardi Vinci, Jan 1, 1997
Machiavelliana, 2024
«… pigliono molto più gli uomini e molto più gli obligano …». A binding form of love in Machiavel... more «… pigliono molto più gli uomini e molto più gli obligano …». A binding form of love in Machiavelli’s Prince
The article examines the beginning of chapter xxiv of The Prince. In that chapter Machiavelli sums up his view of how the new prince should behave and mentions the qualities he should display in public to consolidate his own power. In a paradoxical way, Machiavelli claims that by following the rules he has outlined so far in the book, the new prince will quickly become much more powerful than a hereditary prince. The foundation of this power would be a sort of ‘military occupation’ of the subjects’ minds by the image of the new prince and the new orders he embodies. The article raises the hypothesis that this form of obligation, which nullifies the free will of the subjects, is a superior form of love, resulting from the skilful use of religious suggestion combined with diπerent forms of political communication.
Studi rinascimentali, 2021
Nel Principe, nei Discorsi e nell'Arte della guerra viene trattato il rapporto tra gli 'umori' ch... more Nel Principe, nei Discorsi e nell'Arte della guerra viene trattato il rapporto tra gli 'umori' che formano il corpo politico e il potere dello stato. A questo riguardo, Machiavelli osserva in generale che (nel caso di un principato), lo stato deve ottenere il favore del popolo e limitare il potere dei grandi. Tuttavia, il caso illustrato nel cap. XIX del Principe introduce un'anomalia, perché nell'Impero Romano i soldati avevano acquisito il ruolo di un terzo "umore", diventando così anch'essi parte, a pieno titolo, dello spazio pubblico/politico. E poiché essi erano la «più potente» tra le «università», gli imperatori erano costretti a soddisfare i loro desideri, ciò che condusse alla progressiva distruzione dell'Impero. L'analisi di questa anomalia spinge Machiavelli a fare delle considerazioni sulle condizioni che, nel mondo moderno, rendono possibile la libertà, non nella sua forma 'assoluta' (che è possibile solo come residuo o eccezione), ma come mescolanza variabile di obbedienza, sicurezza/protezione e 'vivere politico'. La principale preoccupazione del potere politico, egli afferma, è quella di evitare che l'esercito diventi un 'umore', cioè una figura pubblica.
Las Torres de Lucca. Revista internacional de filosofía política, 11 (2), 2022: 219-221, 2022
«Uno esemplo domestico e moderno»: Machiavelli, Firenze e l’idea di contemporaneità, in G. Cappelli (a cura di), Al di là del Repubblicanesimo. Modernità politica e origini dello Stato, Unior Press, Napoli 2020, pp. 165-188, 2020
Al di là del Repubblicanesimo Napoli 2020 UNIOR Al di là del Repubblicanesimo Modernità politica ... more Al di là del Repubblicanesimo Napoli 2020 UNIOR Al di là del Repubblicanesimo Modernità politica e origini dello Stato a cura di
in: The Radical Machiavelli. Politics, Philosophy and Language, ed. by F. Del Lucchese, F. Frosini and V. Morfino, Leiden-Boston, Brill, 2015
TEMPO DA CIÊNCIA, vol. 20, 2013, n. 40, pp. 9-26, 2013
The role of perspective in modelling Machiavelli’s notion of politics has given rise to a number ... more The role of perspective in modelling Machiavelli’s notion of politics has given rise to a number of interpretations, which have focussed exclusively on the notion of perspectiva artificialis or pingendi. Yet, an accurate historical investigation leads us to the conclusion that Machiavelli’s source of inspiration was rather the perspectiva communis or naturalis, in particular its two main assumptions: the relation between the position of a body in space and its power/influence, and the relation between the level of action and that of knowledge (the species enable both processes). In this way,
it is possible to explain the peculiar oscillation of Machiavelli’s thought between identity (in eternity) and difference (in time), as
well as the intertwining among prudence, virtue, necessity and religion.
N. Panichi (ed.), Figure di ‘servitù’ e ‘dominio’ nella cultura filosofica europea tra Cinquecento e Seicento, Le Lettere, Firenze 2010, pp. 99-118., 2010
Nel sedicesimo capitolo del primo libro dei Discorsi, Machiavelli avvia una discussione ‒ che pro... more Nel sedicesimo capitolo del primo libro dei Discorsi, Machiavelli avvia una discussione ‒ che prosegue nei capitoli 17 e 18 ‒ sul modo in cui un “popolo” possa “perdere” la libertà, ovvero, pur dandosene l’occasione, non “riacquistarla” se non temporaneamente. Il tema interviene alla fine di un’articolata trattazione del rapporto tra “ordinamento” e “mantenimento” delle repubbliche, con il quale si collega strettamente. Viene qui tentata una lettura unitaria di tutti questi temi, riscontrandoli con l’architettura complessiva dei Discorsi e con l’intenzione fondamentale di essi, come emerge dai proemi e dalla dedicatoria. Viene cosí ricostruito un dicorso unitario, che prendendo le mosse dalla domanda relativa all’attualità politica del repubblicanesimo, e incrociandolo con il nesso tra ontologia e politica, con la struttura asimmetrica del rapporto di forze tra grandi e popolo, e con la questione della verità, tenta di pensare le condizioni di una politica di parte popolare, e sviluppa nella nozione di “equalità” un progetto coerente di rilancio del repubblicanesimo nell’Europa dominata dalle monarchie.
«Niccolò Machiavelli – historico, comico et tragico». Patria, libertà, virtù «Studi urbinati», LXXI-LXXII, 2001-2002, pp. 163-202, 2002
In Leopardi’s writings the idea of the “monster” / “monstrous” occurs frequently with a twofold m... more In Leopardi’s writings the idea of the “monster” / “monstrous” occurs frequently with a twofold meaning: A) as a deviation from nature or a consequence of it; B) as something that is considered “monstrous” because it belongs to, or reflects a taste or a set of criteria of evaluation belonging to another time or place. There is therefore an absolute and a relative meaning of monster/monstrous, according to whether it is referred to the real history of mankind, that progressively diverged from nature, or to the imaginary foundation of taste and judgement. Nonetheless, these two moments are intertwined and refer one to the other reciprocally. In fact, the real difference of humanity from nature is the source of every imagination about monstrosity. One might even say that the notion of monster/monstrous is the chain that links “real” and “imaginary”, because it is on the one hand the “image” of a real error ‒ mankind’s abandonment of nature ‒ and, on the other, the result of a miscalculation that makes absolute a mere partial viewpoint. If the second moment is applied to the comprehension of the first, the result is that every monster must be considered as something perfect, including the “monstrous” separation of the human race from nature. The institution of what is “relative” corresponds thus with the origin of history, and monstrosity appears as/is therefore the identification mark of humanity.
In Leopardi's writings the idea of the monster/monstrous occurs frequently with a twofold meaning... more In Leopardi's writings the idea of the monster/monstrous occurs frequently with a twofold meaning: A) as a deviation from nature or a consequence of it; B) as something that is considered monstrous because it belongs to, or reflects a taste or a set of criteria of evaluation belonging to another time or place. There is therefore both an absolute and a relative meaning of monster/monstrous, according to whether it refers to the real history of mankind, which progressively diverged from nature, or to the imaginary foundation of taste and judgement. Nonetheless, these two moments are intertwined and refer one to the other reciprocally. In fact, the real difference between humanity and nature is the source of every imagination about monstrosity. One might even say that the notion of the monster/monstrous is the chain that links the 'real' and the 'imaginary' because on the one hand it is the 'image' of a real error ‒ mankind's abandonment of nature ‒ and, on the other, the result of a miscalculation that makes a mere partial viewpoint absolute. If the second moment is applied to the comprehension of the first, the result is that every monster must be considered as something perfect, including the 'monstrous' separation of the human race from nature. The institution of what is 'relative' thus corresponds with the origin of history, and monstrosity appears as (and therefore is) the identification mark of humanity.
In Leopardi’s writings the idea of the monster/monstrous occurs frequently with a twofold meaning... more In Leopardi’s writings the idea of the monster/monstrous occurs frequently with a twofold meaning: A) as a deviation from nature or a consequence of it; B) as something that is considered monstrous because it belongs to, or reflects a taste or a set of criteria of evaluation belonging to another time or place. There is therefore an absolute and a relative meaning of monster/monstrous, according to whether it is referred to the real history of mankind, that progressively diverged from nature, or to the imaginary foundation of taste and judgement. Nonetheless, these two moments are intertwined and refer one to the other reciprocally. In fact, the real difference of humanity from nature is the source of every imagination about monstrosity. One might even say that the notion of monster/monstrous is the chain that links ‘real’ and ‘imaginary’ because it is on the one hand the ‘image’ of a real error ‒ mankind’s abandonment of nature ‒ and, on the other, the result of a miscalculation that makes absolute a mere partial viewpoint. If the second moment is applied to the comprehension of the first, the result is that every monster must be considered as something perfect, including the ‘monstrous’ separation of the human race from nature. The institution of what is ‘relative’ corresponds thus with the origin of history, and monstrosity appears as/is therefore the identification mark of humanity.
The author suggests a reading of Leopardi’s thought focused on politics: all Leopardi’s interests... more The author suggests a reading of Leopardi’s thought focused on politics: all Leopardi’s interests are directed towards politics, history, practical transformation. At least until the first draft (1824) of the Operette morali, the political perspective is that of Classical Republicanism. After
1827, in a much more tormented and mediate manner, politics appear as the struggle to rescue the “true” (the Enlightened rationalism, the Classical pessimism) from the Christian-bourgeois ideology of “truth” as the insurmountable horizon of Modernity. At the foundations of this political thinking there is an ontology that reaches, from the initial vitalism, to fix itself as a materialism of the absolute presence of the entities and the absolute value of present time.
The Animal Soul and the Human Mind. Renaissance Debates, 2013
À partir d’une lecture approfondie et minutieuse des Cahiers de prison, Fabio Frosini se propose ... more À partir d’une lecture approfondie et minutieuse des Cahiers de prison, Fabio Frosini se propose de relire les œuvres politiques de Marx en inscrivant ses pas dans ceux de Gramsci. Sans se résoudre à faire du marxisme une théorie parmi d’autres, l’auteur élabore une dialectique marxiste reposant sur les notions de traductibilité des langues, d’hégémonie et de rapports de force. Lisant Marx comme l’aurait fait Gramsci, il nous montre un penseur immergé dans la lutte politique, un penseur qui ne se pose jamais comme « théoricien » et encore moins comme « auteur ». Gramsci rend possible l’équivalence entre idéologie et vérité. La fusion de ces deux notions nous conduit à retrouver le noyau de la pensée de Marx dans l’unité de l’histoire et de la politique.
La religione dell'uomo moderno. Politica e verità nei Quaderni del carcere di Antonio Gramsci, 2010
Scandicci, La Nuova Italia, 1997
... Gramsci, Antonio. Abstract. Scritti di economia politica, Antonio Gramsci, Introduzione di Gi... more ... Gramsci, Antonio. Abstract. Scritti di economia politica, Antonio Gramsci, Introduzione di Giorgio Lunghini;testi a cura di Franco Consiglio e di Fabio Frosini. . - Torino. NALUAF000800, Bollati Boringhieri. NAEDAF000550, 1994. Details der Publikation. ...
EN This issue of «Laboratoire italien» reports on the current state of the research on Gramsci in... more EN
This issue of «Laboratoire italien» reports on the current state of the research on Gramsci in Italy. From the point of view of their subject matter, the contributions collected in this issue can be divided into two main areas, which ultimately feed on each other: the editions, on the one hand, and on the other, the critical studies. The first section hosts contributions on the new editions, framed in the project – started in 1990 and still in progress – of the the Edizione nazionale degli scritti di Antonio Gramsci. In particular, it gathers essays on the new editions of the Prison Notebooks, the Writings 1910-1926 and the Correspondence. These articles give an account of the innovations – both in the method and content – that these new editions have produced. The section opens with an extensive essay by Gianni Francioni who studies the way Gramsci worked through the manuscript of the Notebooks, revealing its structure and diachronic features in the light of the latest philological findings. The second section collects studies on certain issues and concepts previously neglected, and that in the last two decades are emerging as crucial: pragmatism, linguistics, the interpretation of fascism, of corporatism and post-liberal societies, the category of “translatability”, the relationship with Vico’s philosophy. The issue is concluded (third section) by Giuseppe Vacca with a comprehensive overview of the most significant interpretations of Gramsci in Italy in recent years
IT
Questo fascicolo di «Laboratoire italien» fa il punto sullo stato attuale della ricerca su Gramsci in Italia. L’insieme delle acquisizioni che costituiscono l’oggetto degli studi qui raccolti può essere distinto in due grandi aree, che del resto si alimentano reciprocamente: le edizioni e gli studi critici. La sezione Filologia ospita contributi sulle le nuove edizioni, inquadrate nel progetto – avviato nel 1990 e tuttora in corso – della Edizione nazionale degli scritti di Antonio Gramsci. In particolare, sono qui raccolti saggi sulle nuove edizioni dei Quaderni del carcere, degli scritti giornalistici e politici e dell’epistolario, nei quali si dà conto delle novità – di metodo e di contenuto – che queste edizioni comportano. La sezione è aperta da un ampio saggio di Gianni Francioni che studia il modo di lavorare di Gramsci e il manoscritto dei Quaderni, esponendone la struttura e la diacronia alla luce delle più recenti acquisizioni filologiche. La sezione Strumenti raccoglie studi su alcuni temi e concetti in precedenza trascurati, e che nella ricerca dell’ultimo ventennio sono invece emersi come cruciali, come il pragmatismo, la linguistica, l’interpretazione del fascismo, del corporativismo e delle società post-liberali, la categoria di “traducibilità”, il rapporto con la filosofia di Vico. Il fascicolo è chiuso (sezione Bilancio) da una panoramica complessiva di Giuseppe Vacca sulle più significative interpretazioni di Gramsci in Italia negli ultimi anni.
FR
Ce dossier de Laboratoire italien fait le point sur l’état actuel des recherches sur Gramsci en Italie. L’ensemble des acquis qui constituent l’objet des études que nous rassemblons ici peut être distingué en deux grands domaines, qui du reste s’alimentent l’un de l’autre : les éditions et les études critiques. La section Philologie accueille des contributions portant sur les nouvelles éditions, à l’intérieur du projet (initié dès 1990 et toujours en cours) de l’Édition nationale des écrits d’Antonio Gramsci. On y trouve des articles consacrés aux nouvelles éditions des Cahiers de prison, des écrits journalistiques et politiques et des lettres, qui rendent compte des nouveautés – de méthode et de contenu – que contiennent ces éditions. Cette section débute par une ample contribution de Gianni Francioni, qui étudie la façon dont travaille Gramsci et les manuscrits des Cahiers, exposant leur structure et leur chronologie à la lumière des acquisitions philologiques les plus récentes. La section Outils recueille des études consacrées à certains thèmes et concepts précédemment négligés, qui dans les recherches des vingt dernières années se sont à l’inverse révélés d’une importance cruciale, tels le pragmatisme, la linguistique, l’interprétation du fascisme, du corporatisme et des sociétés post-libérales, la catégorie de « traductibilité », le rapport avec la philosophie de Vico. Le dossier se conclut (section Bilan) avec un large tableau de Giuseppe Vacca consacré aux plus significatives interprétations de Gramsci parues ces dernières années en Italie.
Quaderni materalisti, 2016
Materialismo Storico. Rivista di filosofia, storia e scienze umane afferente al Dipartimento di studi umanistici dell'Università di Urbino e con il patrocinio della Internationale Gesellschaft Hegel-Marx fuer dialektisches Denken, 2017
Il volume contiene gli atti del seminario di Pavia della International Gramsci Society del settem... more Il volume contiene gli atti del seminario di Pavia della International Gramsci Society del settembre 2016 e altri testi.
Issue of Materialismo Storico Journal Special Section on Hegemony and Gramsci
This issue of «Laboratoire italien» reports on the current state of the research on Gramsci in It... more This issue of «Laboratoire italien» reports on the current state of the research on Gramsci in Italy. From the point of view of their subject matter, the contributions collected in this issue can be divided into two main areas, which ultimately feed on each other: the editions, on the one hand, and on the other, the critical studies. The first section hosts contributions on the new editions, framed in the project – started in 1990 and still in progress – of the the Edizione nazionale degli scritti di Antonio Gramsci. In particular, it gathers essays on the new editions of the Prison Notebooks, the Writings 1910-1926 and the Correspondence. These articles give an account of the innovations – both in the method and content – that these new editions have produced. The section opens with an extensive essay by Gianni Francioni who studies the way Gramsci worked through the manuscript of the Notebooks, revealing its structure and diachronic features in the light of the latest philological findings. The second section collects studies on certain issues and concepts previously neglected, and that in the last two decades are emerging as crucial: pragmatism, linguistics, the interpretation of fascism, of corporatism and post-liberal societies, the category of “translatability”, the relationship with Vico’s philosophy. The issue is concluded (third section) by Giuseppe Vacca with a comprehensive overview of the most significant interpretations of Gramsci in Italy in recent years
The whole issue can be downloaded at http://ro.uow.edu.au/gramsci/vol2/iss3/ Table of Contents: ... more The whole issue can be downloaded at
http://ro.uow.edu.au/gramsci/vol2/iss3/
Table of Contents:
Special Issue: Gramsci and Anthropology: A “Round Trip”
edited by Sabrina Tosi Cambini and Fabio Frosini
Editorial - Derek Boothman 1
Editors’ Introduction - Sabrina Tosi Cambini, Fabio Frosini 2
Introduzione dei curatori - Sabrina Tosi Cambini, Fabio Frosini 17
Part I: Uses of Gramsci
1. Elizabeth L. Krause, Massimo Bressan - Via Gramsci: Hegemony and
Wars of Position in the Streets of Prato 31
2. Veronica Redini - «Un nuovo tipo umano». Per un antropologia del
lavoro industriale a partire da «Americanismo e Fordismo» 67
3. Alessandro Simonicca - Recuperare la scalarità del denso, tra
resistenza e studying up 87
4. Alessandro Deiana - Folklore come egemonia. Comprendere la cultura
popolare; riconoscere la subalternità; lottare sul terreno della
cultura? 113
Part II: History
5. Roberto Beneduce - History as Palimpsest. Notes on Subalternity,
Alienation, and Domination in Gramsci, De Martino, and Fanon 134
6. Riccardo Ciavolella - Gramsci in antropologia politica. Connessioni
sentimentali, monografie integrali e senso comune delle lotte
subalterne 174
7. Fabio Dei - Popolo, popolare, populismo 208
8. Gino Satta - Gramsci’s «Prison Notebooks» and the “re-foundation”
of anthropology in post-war Italy 239
Part IV: Intersections
9. Eugenio Testa - L’incanto del serpente. Gramsci in contrappunto tra
Giorgio Baratta e Alberto M. Cirese 258
10. Lelio La Porta - Lo studio « disinteressato» come nuovo terreno
applicativo della scienza dell’educazione 288
11. Roberto Dainotto - Filosofia, filologia, e il «senso delle masse» 306
Part IV: Memos and interviews
12. Piergiorgio Solinas - Egemonia e gerarchia, tracce nei «Quaderni
del carcere» 331
13. Luigi M. Lombardi Satriani - Pluralismo degli ordinamenti
giuridici e le «“nuove” credenze popolari» gramsciane: la sfida della
modernità 342
14. Eugenio Testa - Notizie sul «Regesto gramsciano» di Alberto M. Cirese 351
15. Pietro Clemente - Gramsci ed io. Intervista (a cura di Sabrina
Tosi Cambini e Fabio Frosini) 357
Part V: Reviews
16. Anthony Crézégut - Pour Tosel, un Aufklärer dans les Holzwege gramsciens 372
Materialismo storico vol. XIII, n. 2, 2022
Giornale critico della filosofia italiana, 2021
Le opere «filosofiche» giovanili (Galvano della Volpe e Delio Cantimori), in F. Giasi, M. Mustè (a cura di), Marx in Italia, Istituto della Enciclopedia Italiana, Roma 2020, pp. 137-158., 2020
Sobre populismos, hegemonia, retórica e conteúdo social, «Novos Olhares Sociais», vol. 4, n. 1, 2021, pp. 9-23, 2021
Propomos uma reflexão sobre o mecanismo retórico que, segundo Laclau, é responsável pela "constru... more Propomos uma reflexão sobre o mecanismo retórico que, segundo Laclau, é responsável pela "construção de um povo" e, ao mesmo tempo, de todo tipo de hegemonia: a sinédoque. A distinção entre dois tipos de sinédoques, ou seja, a subsituitção do todo pela parte (pars pro toto) e da parte pelo todo (totum pro parte), nos leva a refletir sobre o conteúdo social do povo enquanto objeto da construção hegemônica e sobre diferentes tipos de "populismos". RESUMEN Se propone una reflexión sobre el mecanismo retórico que según Laclau es responsable de la "construcción de un pueblo" y, al mismo tiempo, de todo tipo de hegemonía: la sinécdoque. La distinción entre dos tipos de sinécdoques, es decir la sustitución del todo por la parte (pars pro toto) y de la parte por el todo (totum pro parte), nos lleva a reflexionar sobre al contenido social del pueblo en cuanto objeto de la construcción hegemónica y sobre distintos tipos de "populismos".
, in F. Giasi (a cu-ra di), Gramsci nel suo tempo, Carocci, Roma 2008, vol. 2, pp. 727-746, 2008
T. Serra (a cura di), Machiavelli tra filosofia e politica, Aracne Editrice, Roma 2010, pp. 93-108., 2010
Filosofia e politica. Antologia dei "Quaderni del carcere", a cura di Franco Consiglio e Fabio Frosini, Scandicci (Firenze), La Nuova Italia, 1997, 1997
Materialismo storico, 2019
Gramsci in translation: egemonia e rivoluzione passiva nell'Europa di oggi Fabio Frosini (Univers... more Gramsci in translation: egemonia e rivoluzione passiva nell'Europa di oggi Fabio Frosini (Università di Urbino)
The purpose of this contribution is to ask whether the world of today can be analysed in terms of hegemony. Firstly, the main features of hegemony in the 19th century, during the period between the two wars and in the postwar period up to the 1970s, are illustrated. Secondly, the elements that allow us to speak, in the nineteenth and twentieth centuries, of a "passive revolution" are described. And finally, the model known as Neoliberalism is compared to these notions. The conclusion is that, though much more restricted in its ambitions, Neoliberalism can ultimately be said "hegemonic" because it tries to articulate the main elements of the hegemonic discourse, despite the fact that the terrain has changed: no longer the national State but the international field of the new "cosmopolitical" bourgeoisie.
L. Pasquini e P. Zanelli (a cura di), Crisi e critica della modernità nei Quaderni del carcere di Antonio Gramsci. Parole chiave, tensione utopica, sollecitazioni, Mimesis, Milano-Udine 2019, 2019
Materialismo storico, 2018
The unitary approach, developed in the Prison Notebooks, to the study of ideology, superstructure... more The unitary approach, developed in the Prison Notebooks, to the study of ideology, superstructures and language can be considered one of the most important and original contributions made by Gramsci to Marxist theory. With the definition of the gnoseological function of the superstructures/ideologies, and of the intrinsic link between ideology and language, Gramsci establishes a network of relations between "truth" and "politics", with the mediation of the "translatability of languages", which redefines in a substantial way both these spheres and, in this way, also the notion of "universality".
Imanência e tradutibilidade: Marx 1844-1845, «Outubro», Vol. 31, 2018, n. 2, pp. 19-44., 2018
Immanence and translatability: Marx 1844-1845 Abstract: The translatability of languages, as in t... more Immanence and translatability: Marx 1844-1845
Abstract: The translatability of languages, as in the thought of Antonio Gramsci, represents an important attempt to renew Marxism and, to this end, faces a “territory” that Marx and Engels left practically unexplored. Nevertheless, one can find in Marx's writings of 1844-1845 a rich reflection on the plurality of “voices” as constitutive of the “human essence”. Marx aimed at overcoming all the subaltern variants of speculative activity, and for this he investigated immanence in the light of a non-absolute, arbitrary “worldliness”, but as “relative necessity”. The diversity of languages as a starting point for critical thinking an action.
FROSINI, FABIO (2008). Gramsci lettore di Croce e Weber (Rinascimento, Riforma, Controriforma). In: (a cura di): C. Lastraioli M. R. Chiapparo, Réforme et Contre-Réforme à l'époque de la naissance et de l'affirmation des totalitarismes (1900-1940), TURNHOUT, Brepols, 2008, pp. 131-167, 2008
λeússein, 2017
The article proposes a re-assessment of Laclau's and Mouffe's book Hegemony and Socialist Strateg... more The article proposes a re-assessment of Laclau's and Mouffe's book Hegemony and Socialist Strategy. Towards a Radical Democratic Politics (1985), with an emphasis on the historicity of hegemony and its relationship with capitalist modernity. It is argued that the emergence of hegemony is for Laclau and Mouffe the análogon of the establishment of capitalism , and that the latter is seen as a process of dissolution of traditional bonds and therefore as a liberation of individuality. In this sense, we can say that the book contains a philosophy of history just of the kind the authors themselves criticise Marxism for. To this philosophy of history is due Laclau's interpretation of hegemony as a theoretical concept detached from *
Las Torres de Lucca. Revista Internacional de Filosofía Política, nº 11 (segundo semestre 2017)
Materialismo Storico. Rivista di filosofia, storia e scienze umane afferente al Dipartimento di studi umanistici dell'Università di Urbino e con il patrocinio della Internationale Gesellschaft Hegel-Marx fuer dialektisches Denken, 2017
Cento anni dalla Rivoluzione d’ottobre: un convegno di studi Stefano G. Azzarà e Stefano Visenti... more Cento anni dalla Rivoluzione d’ottobre: un convegno di studi
Stefano G. Azzarà e Stefano Visentin (Università di Urbino)
Anche dalla pubblicistica più indulgente, la Rivoluzione d’ottobre viene per lo più rappresentata oggi come un incidente della storia e cioè come una diabolica deviazione del corso del mondo dalla normale modernizzazione liberale: una sorta di Sonderweg russo di estrema sinistra. Ancor più spesso viene presentata però come una catastrofe politica originaria, ovvero come un’eruzione di fanatismo demagogico tardo-giacobino dalla quale sarebbero scaturite tutte le correnti totalitarie che hanno poi attraversato il Ventesimo secolo. È la celebre tesi di Ernst Nolte, convinto, sulla scorta di Heidegger e Schmitt, che il nazismo e il suo «genocidio di razza» fossero un semplice «contromovimento» reattivo nei confronti del «genocidio di classe» bolscevico. Nonostante i grandi cambiamenti che sul piano materiale come su quello culturale ci separano irreversibilmente dall’epoca e dal clima del dopoguerra – e nonostante cento anni siano ormai passati – quell’evento è però tutt’ora ricordato e studiato in tutto il mondo. E molte tra le maggiori Università, comprese quelle italiane, hanno cercato di affrontarne la memoria e le ripercussioni come esse meritano e cioè su un piano che deve essere anzitutto storiografico e filosofico-politico e non certamente ideologico e propagandistico.
Pur avendo scandalizzato anche quella parte – minoritaria – della storiografia liberale che era rimasta fedele al paradigma democratico e antifascista, le tesi di Nolte non sono, a guardar bene, troppo distanti da quella «teoria del totalitarismo» che dai tempi della Dottrina Truman definisce gli assi interpretativi fondamentali della visione del mondo liberaldemocratica occidentale. Non stupisce perciò che esse continuino ad avere un notevole seguito, tanto più che il modello interpretativo che semplifica la storia universale sulla base della coppia libertà/totalitarismo si presta ad essere traslato e variato con la medesima leggerezza nelle più diverse epoche. Non a caso, soprattutto negli Stati Uniti ma anche in Europa, è proprio quell’idealtipo storiografico prêt-à-porter l’ipotesi di lavoro prevalente che guida oggi le ricerche sull’islamismo radicale (considerato da Daniel Pipes come da numerosi altri autori come la «terza ondata» di una sorta di totalitarismo ideale eterno pervicacemente impegnato a cancellare il Mondo Libero) e persino sul cosiddetto “populismo”.
Tuttavia, la nostra impressione è che questo straordinario consensus che accomuna ormai le più diverse posizioni culturali e politiche – incluse alcune tra le tendenze intellettuali che erano state eredi della tradizione del marxismo novecentesco ma che hanno mutato i loro riferimenti culturali senza dilungarsi troppo nell’elaborazione concettuale di questo spostamento –, ben poco abbia di scientifico ma sia in gran parte determinato e corroborato dalla vittoria di sistema conseguita da una delle due parti in lotta al termine della Guerra Fredda. E pensiamo, in questa prospettiva, che il compito di una storiografia e di una riflessione filosofico-politica rigorose e autonome sia in primo luogo esattamente il contrario ovvero quello di sottoporre ad analisi critica il punto di vista dei vincitori: quell’interpretazione che troppo facilmente tracima nel senso comune fino a diventare verità indiscussa e indiscutibile, quasi ideologia che ridiventa natura.
In realtà, anche a uno sguardo superficiale non è possibile negare che almeno due delle caratteristiche fondamentali del nostro tempo e della democrazia moderna intesa come democrazia progressiva sarebbero letteralmente impensabili senza la rottura che la Rivoluzione russa, in particolare quella d’ottobre, ha rappresentato nella storia contemporanea.
In primo luogo, gli eventi russi – i quali di per sé contribuiscono in maniera esemplare a illuminare i nessi che sussistono tra conflitto politico-sociale, democrazia e guerra – rappresentano l’avvio di quel più ampio e complessivo processo di rivoluzionamento del mondo contemporaneo che è costituito dalla decolonizzazione e i cui effetti non sono ancora conclusi. La messa in discussione dell’ordinamento eurocentrico della Terra inizia certamente già nel XIX secolo, a partire dalle prime sollevazioni in America Latina, in Medio Oriente, in Asia, e soprattutto a partire da quella guerra ispano-americana che ha dato avvio al progetto egemonico globale statunitense. E però è solo con l’impulso della Rivoluzione d’ottobre che – grazie alle intuizioni politiche di Lenin e al tentativo di universalizzare le conseguenze del marxismo costruendo un ponte politico tra Occidente e Oriente, Città e Campagna, Centro e Periferia – la rottura dell’ordine coloniale diventa un fenomeno di portata planetaria e significativo sul piano politico. Un fenomeno che condizionerà gli sviluppi interni agli stessi Stati nazionali euro-occidentali e che darà vita a uno dei presupposti fondamentali della democrazia moderna: l’idea di un diritto internazionale basato sul principio di eguaglianza (gli stessi 14 punti di Wilson sono successivi al 1917).
In secondo luogo – e non è possibile qui più di un accenno –, va ribadito come anche gli storiografi di orientamento liberal-conservatore (ma Hayek e Popper lo avevano fatto notare con sdegno già molti decenni prima...) siano ormai dell’idea che la deterrenza costituita dalla presenza di un competitore politico, economico e ideologico su scala globale abbia svolto un ruolo determinante nello sviluppo dei sistemi di Welfare ai quali la democrazia occidentale e persino lo stesso capitalismo consumeristico devono gran parte del proprio sviluppo. Non è un caso che la fine della Guerra Fredda abbia coinciso con l’inizio dello smantellamento di questi sistemi ovvero con l’espunzione dal mercato capitalistico di ogni elemento di responsabilità sociale e intervento pubblico e con l’apertura di un’epoca politica e economica completamente nuova, tutta all’insegna dell’individualismo proprietario ma anche della crisi permanente.
Le grandi trasformazioni iniziate con il periodo 1989-91 non sono ancora terminate. All’esplosione della globalizzazione (che ha fatto gridare alcuni frettolosi interpreti ad una ormai compiuta «fine della storia») sono in realtà seguiti imponenti sconvolgimenti in tutti i settori della vita sociale, dall’economia alla scienza-tecnologia alle tecniche di governo; trasformazioni che a loro volta hanno innescato nuove contraddizioni e nuovi conflitti interni ai singoli paesi come su scala planetaria. È possibile leggere queste trasformazioni e le tensioni che esse hanno generato senza metterle a confronto con la categoria di rivoluzione? E cosa rimane oggi di quelle ulteriori tracce della Rivoluzione russa che tanto in profondità hanno scavato nella democrazia moderna e nelle sue forme di coscienza, a partire dalla costituzione delle identità politiche che hanno animato la fenomenologia del conflitto per oltre un cinquantennio? Cosa è rimasto, infine, dell’esperienza politica e della riflessione di un uomo, Lenin, il cui nome oggi sconosciuto ai più ha rappresentato uno spartiacque per quasi un secolo?
A queste e ad altre domande abbiamo cercato di dare, se non una risposta, almeno uno spazio di riflessione e una giusta risonanza in un recente convegno. Un momento di confronto che ha ospitato punti di vista anche molto distanti tra loro – pensiamo alla questione del rapporto tra socialismo e principio nazionale oppure al tema dello sviluppo delle forze produttive e della NEP – e del quale riportiamo qui la prima parte degli atti, affiancandola ad altri contributi. Il convegno, promosso dal Dipartimento di studi umanistici e dal Dipartimento di economia, società e politica dell’Università di Urbino, ha avuto il patrocinio dell’Istituto italiano per gli studi filosofici e della Internationale Gesellschaft Hegel-Marx für dialektisches Denken, che qui ringraziamo.
Completano questo numero di “Materialismo Storico” – dedicato più in generale a «rivoluzioni e restaurazioni, guerre e grandi crisi storiche» – un saggio di Venanzio Raspa su Meinong e la Prima guerra mondiale, un’intervista sulla crisi capitalistica all’economista dell’Università di Siena Ernesto Screpanti, una lettura decisamente controcorrente dell’ultimo Foucault e la traduzione italiana di un assai dibattuto intervento di Gianni Vattimo e Santiago Zabala sul «comunismo ermeneutico». Di particolare rilievo è infine per noi l’intervista di Gianfranco Rebucini ad Andrè Tosel, probabilmente l’ultima che sia stata rilasciata dal nostro compianto collega, amico, maestro (pubblichiamo su questo numero la prima parte e sul prossimo, previsto per luglio, la seconda).
Filosofia italiana, 2017
The focus of this contribution is the book by Juan Carlos Portantiero Los usos de Gramsci (1981),... more The focus of this contribution is the book by Juan Carlos Portantiero Los usos de Gramsci (1981), which collects essays written and published between 1975 and 1981. Los usos de Gramsci is contextualized in relation to the historical-political moment (the coup d’etat in Chile and then in Argentina), the cultural climate (the national and international Marxist debate) and the trajectory of the author. The central thesis is that this book represents a momentary equilibrium between the earlier Leninist approach and the later approach, linked to liberal-democratic and socialist thought. In the 1981 book, Gramsci’s original reading is happily combined with an extraordinary ability to innovate Marxism theoretically in the field of the theory of the State and in overcoming determinism.
Las Torres de Lucca, Dec 13, 2017
ABSTRACT History appears already to the young Gramsci as a system of forces in unstable balance, ... more ABSTRACT History appears already to the young Gramsci as a system of
forces in unstable balance, which struggle to position themselves on the side of history, to identify with it. For this reason, in his reading of Marxism, the unity of history is a result, the product of a successful strategy of hegemony building. This article reviews the Gramscian theory of hegemony and tries to show its coherence with the philosophy of praxis, that is, with the notion of the fundamentally practical nature of reality. In particular, it is argued that, on the one hand, a crisis of hegemony must be understood as disintegrating (and not emptying) a hegemonic system, which allows subordinated hegemonic moments to emerge; on the other hand, the crisis itself is determined by the formulation of hegemonic discourses that try to escape their condition of subordination.
Studi storici, 2017
Passive revolution and political laboratory: some notes on Gramsci’s analysis of fascism in the “... more Passive revolution and political laboratory: some notes on Gramsci’s analysis of fascism in the “Prison Notebooks”
The article intends to highlight the close relationship between the hypothesis that fascism is the “passive revolution” of the 20th century and the fact that it can be considered as a kind of political laboratory. Gramsci states the hypothesis that fascism is the “passive revolution” of the 20th century as a result of a critique to Benedetto Croce’s approach to Italian history, which culminates in the definition of Croce’s “religion of liberty” as an effort to stabilise fascism, that is, as a way to reinstate bourgeois hegemony over popular masses. On the other side, as a “totalitarian” State and as a “totalitarian” political practice, fascism cannot be considered as a mere reaction to the process of self-organisation of the popular masses, which is carried on in the first decades of the 20th century and above all after the World War. Since fascism’s main goal is to absorb and channel the masses’ impulse more than to reject it, it is rather a “political laboratory”, where for the first time in the history of the Italian national state, the “people” can do their “apprenticeship” to politics. The conclusion Gramsci draws from this analysis of fascism and of Croce’s discourse on “liberty”, is that in contemporary Italy it is possible to articulate a political strategy that, recalling to the other Jacobin values of “equality” and “fraternity”, gives rise to a movement for popular democracy under the slogan of the “constituent assembly”.
NELL’ETÀ DELLA TRECCANI: Modernità senza democrazia. Architetti dello Stato nuovo Convegno di studi Roma. Istituto della Enciclopedia Italiana. Sala Igea Giovedì 6 aprile 2017 ore 10,30-18,00
Ponencia presentada en la conferencia: INCURSIONES GRAMSCIANAS ARGENTINAS Dilemas actuales, a 100... more Ponencia presentada en la conferencia:
INCURSIONES GRAMSCIANAS ARGENTINAS
Dilemas actuales, a 100 años de Octubre, a 80 años de la muerte de Antonio Gramsci
(Buenos Aires, 21, 22 y 23 de junio de 2017)
Centro Cultural de la Cooperación “Floreal Gorini”
Facultad de Ciencias Sociales – Universidad de Buenos Aires
3° Convegno Nazionale della SIAA - Società Italiana di Antropologia Applicata Prato, 17-19 dicemb... more 3° Convegno Nazionale della SIAA - Società Italiana di Antropologia Applicata
Prato, 17-19 dicembre 2015
“Antropologia applicata e approccio interdisciplinare”
Las Torres de Lucca. International Journal of Political Philosophy
Una de las críticas recurrentes a la concepción de la guerra de Maquiavelo es que considera este ... more Una de las críticas recurrentes a la concepción de la guerra de Maquiavelo es que considera este fenómeno como algo totalmente “natural”. La guerra pertenece a la “naturaleza de las cosas” y por lo tanto es inútil preguntarse si es posible que exista un mundo libre de guerras, ni si la forma de hacer la guerra tiene que obedecer a un sistema de reglas establecidas en el ámbito de la ley. Sin embargo, la idea maquiaveliana de la guerra como algo “natural” no resulta del “sentido común” o de la experiencia inmediata. Al contrario, se trata de una concepción filosófica, se podría decir incluso ontológica, que depende de una idea de “orden” y de “naturaleza” que remite, en última instancia, al atomismo antiguo.
After a quick reference to the history of the seminar on Hegemony after Gramsci: A Reassessment, ... more After a quick reference to the history of the seminar on Hegemony after Gramsci: A Reassessment, and to the dissemination of its results, the paper presents the special issue hosted by this journal. The articles included in it deals with a wide series of topics. They range from the interpretations of Gramsci’s thought given by Raniero Panzieri, Nicola Badaloni, Ibrahim Abu Rabi’ and Rene Zavaleta, to a series of critical interventions in the contemporary debates about the meaning of hegemony as a tool for a renewed emancipatory strategy in Europe and Latin America.
Un breve frammento del dibattito sullo "storicismo" di Gramsci, intrattenuto da Nicola ... more Un breve frammento del dibattito sullo "storicismo" di Gramsci, intrattenuto da Nicola Badaloni e Cesare Luporini tra il 1962 e il 1975, ci introduce al punto focale di questo contributo, vale a dire la profonda e innovativa ridefinizione dello "storicismo" realizzata da Antonio Gramsci nei suoi Quaderni dal carcere . A partire dalla riattivazione del significato di "storicismo" come sinonimo di filosofia moderna in generale , un significato con cui egli aveva molta familiarita tra il 1914 e il 1919, Gramsci decostruisce gradualmente questa nozione, integrandola nella questione piu ampia della unificazione di teoria e prassi e della ricerca di un approccio "realistico" alla "immanenza". Di conseguenza, lo storicismo non solo si divide in due concetti opposti - "idealistico" e "assoluto" o storicismo "integrale" -, ma incorpora anche la tensione tra storia, politica e verita, che e alla base della "f...
The purpose of this contribution is to ask whether the world of today can be analysed in terms of... more The purpose of this contribution is to ask whether the world of today can be analysed in terms of hegemony. Firstly, the main features of hegemony in the 19th century, during the period between the two wars and in the post-war period up to the 1970s, are illustrated. Secondly, the elements that allow us to speak, in the nineteenth and twentieth centuries, of a “passive revolution” are described. And finally, the model known as Neoliberalism is compared to these notions. The conclusion is that, though much more restricted in its ambitions, Neoliberalism can ultimately be said “hegemonic” because it tries to articulate the main elements of the hegemonic discourse, despite the fact that the terrain has changed: no longer the national State but the international field of the new “cosmopolitical” bourgeoisie. Hegemony ; Passive Revolution; Neoliberalism; Gramsci.
After a quickly retracement of the history of the seminar on Hegemony after Gramsci: A Reassessme... more After a quickly retracement of the history of the seminar on Hegemony after Gramsci: A Reassessment , and a summary reconstruction of its origin and purposes, the paper presents the special issue hosted by this journal. The articles included in this section deals with a wide series of topics, ranging from the contributions on the category of hegemony produced in Italy and France in the first decades after the publication of Gramsci’s Prison Notebooks, to the Gramsci/Foucault question, passing through above Portantiero’s and Arico’s interpretations of hegemony, translatability and the notion of conjuncture; Althusser’s and Poulantzas’s contributions to the theory of the State; and the so called “neo-gramscian” school in the study of international relations. More generally, this issue intends to be a first contribution to the more general aim of the seminar, that is, to realise a meticulous and possibly complete mapping of the uses of hegemony after Gramsci. Key words: Gramsci; Hegemo...
The unitary approach, developed in the Prison Notebooks, to the study of ideology, superstructure... more The unitary approach, developed in the Prison Notebooks, to the study of ideology, superstructures and language can be considered one of the most important and original contributions made by Gramsci to Marxist theory. With the definition of the gnoseological function of the superstructures/ideologies, and of the intrinsic link between ideology and language, Gramsci establishes a network of relations between “truth” and “politics”, with the mediation of the “translatability of languages”, which redefines in a substantial way both these spheres and, in this way, also the notion of “universality”. Keywords: Ideology, superstructures, language, translatability of languages.
La parola “spia”, oltre a ricorrere in modo massiccio nei romanzi di un preciso genere letterario... more La parola “spia”, oltre a ricorrere in modo massiccio nei romanzi di un preciso genere letterario, che oggi sembra essere diventato una fonte di ispirazione metodologica presso alcuni interpreti di Gramsci, ha anche un significato ben diverso, che lo assimila ai termini indice, indizio o segnale. In questa seconda accezione esso può a sua volta avere due sensi, potendo designare o un artefatto che segnala il verificarsi di un evento o stato, come nella “spia dell’acqua”, oppure il verificarsi di un evento che rinvia a un altro evento, come nella frase “il fumo è spia della presenza di fuoco”. In questa accezione la parola “spie” verrà qui utilizzata. Si parlerà pertanto di “spie dei Quaderni del carcere”, intendendo dei segnali, degli indizi, degli indici che, considerati nel loro insieme, rinviano a qualcosa. This journal article is available in International Gramsci Journal: https://ro.uow.edu.au/gramsci/vol1/iss4/5 International Gramsci Journal No. 4 (2nd Series / Seconda Serie) ...
espanolLa historia aparece ya en el joven Gramsci como un sistema de fuerzas en equilibrio inesta... more espanolLa historia aparece ya en el joven Gramsci como un sistema de fuerzas en equilibrio inestable, que luchan para colocarse del lado de la historia, para identificarse con ella. Por esta razon, en su lectura del marxismo, la unidad de la historia es un resultado, el producto de una estrategia exitosa de construccion de una hegemonia. En este articulo se recorre la teoria gramsciana de la hegemonia y se intenta mostrar su coherencia con la filosofia de la praxis, es decir, con la nocion que senala el caracter fundamentalmente practico de la realidad. En concreto, se argumenta que, por un lado, una crisis de hegemonia equivale a la disgregacion (y no al vaciado) de un sistema hegemonico, lo que permite aflorar a momentos hegemonicos subordinados y, por otro lado, se sostiene que la misma crisis esta determinada por la formulacion de discursos hegemonicos que intentan escapar a su condicion de subordinacion. EnglishHistory appears already to the young Gramsci as a system of forces ...
La mia esposizione si divide in quattro capitoli. Il primo sara dedicato a illustrare quella che ... more La mia esposizione si divide in quattro capitoli. Il primo sara dedicato a illustrare quella che chiamero “egemonia post-giacobina” nei Quaderni del carcere. Il punto di partenza sara dunque il tentativo di mostrare la presenza, nei Quaderni, non di una ma di due nozioni di egemonia. La prima di esse – quella “giacobina” – corrisponde al passaggio dall’economico-corporativo all’egemonico e al primato della “cultura”. La seconda, propria della societa di massa e standardizzata degli anni Venti e Trenta, appare come un intreccio indissolubile di aspetti progressivi e regressivi, riassunti nella formula ossimorica di “rivoluzione passiva”. Il secondo capitolo mettera a fuoco questa nuova situazione, caratterizzata da una sorta di “doppio assedio” o assedio reciproco: delle masse allo Stato e viceversa e quindi da polarita costituita da burocratizzazione e democratizzazione, come due aspetti entrambi presenti nell’egemonia “capillare” e “diffusa” in atto nelle societa post-belliche. Il ...
Revista Novos Rumos, 2018
O objetivo do artigo é analisar a questão de como Gramsci, analisando a realidade contemporânea a... more O objetivo do artigo é analisar a questão de como Gramsci, analisando a realidade contemporânea a ele, pensa o nexo entre o parlamentarismo, a sua crise, e o conflito social. Serão analisados três aspectos: os acontecimentos contemporâneos de Gramsci; a relação recíproca entre as categorias de direito, poder e conflito; as grandes tendências que se desenham no espaço da “crise orgânica” do sistema hegemônico mundial.
International Critical Thought, 2017
Educação e Filosofia, 2014
Mélanges de l’École française de Rome. Italie et Méditerranée, 2016
Cet article se penche sur la reconstruction du rapport entre l’Etat moderne et les differentes ph... more Cet article se penche sur la reconstruction du rapport entre l’Etat moderne et les differentes phases de l’hegemonie. En premier lieu, il eclaire un aspect caracteristique de la methode de Gramsci qui reste peu etudie : la dilatation semantique de l’ensemble des termes renvoyant a des fonctions liees a l’exercice de l’hegemonie. Une telle dilatation est indispensable lorsqu’il s’agit de souligner le role joue par la fonction d’« organisation et de connexion » publique au sein de la sphere privee de la « societe civile ». En second lieu, nous distinguons deux grandes phases de l’hegemonie (qu’il n’est pas possible de separer parfaitement d’un point de vue historique), lesquelles correspondent respectivement a la preponderance de la mobilisation et du controle, ce qui implique l’affaiblissement croissant de la barriere entre les deux spheres publique/privee. Quant au gouvernement des subalternes, cette mutation de l’hegemonie et de l’Etat implique que l’exigence du « controle » acquiere une importance plus forte parallelement a celle de la « mobilisation » ; ainsi le pouvoir bourgeois doit experimenter sur les masses subalternes une forme de proximite qui ne soit pas uniquement « policiere », mais aussi ideologique.
Journal of Romance Studies, 2012
Critical Companion to Contemporary Marxism
Critica marxista: analisi e contributi per ripensare la sinistra, 2012
Información del artículo I "Quaderni" tra Mussolini e Croce.
Antonio Gramsci, Prison Notebooks, critical edition, Vol. 2: Miscellaneous Notebooks (1929-1935) ... more Antonio Gramsci, Prison Notebooks, critical edition, Vol. 2: Miscellaneous Notebooks (1929-1935) [part 1: Notebooks 1-4], edited by Giuseppe Cospito, Gianni Francioni and Fabio Frosini, Rome, Istituto della Enciclopedia Italiana, 2017 | pp. LXV + 850 | ISBN 8812006472
Un tentativo di analisi della crisi italiana: tra pandemia, "questione europea" e attacchi politi... more Un tentativo di analisi della crisi italiana: tra pandemia, "questione europea" e attacchi politici al governo da parte della destra
Il «socialismo nazionale» nei "Quaderni del carcere" di Gramsci, 2019
Gramsci's Prison Notebooks contain a wide research on «national popular literature». In this pape... more Gramsci's Prison Notebooks contain a wide research on «national popular literature». In this paper the question is raised if, despite the absence of any explicit discourse on «national popular philosophy», this category needs to be introduced in order to think the «philosophy of praxis» in a coherent manner. It is argued that the reason for the absence of this notion is the risk of the nationalization of philosophy, as it occurred during WWI. Such nationalization revealed, in any case, some features of philosophy which are central to the philosophy of praxis as well: its link to a specific ideological milieu and, in last instance, the unity of theory and praxis. Hence, the indispensability of the notion of «national popular philosophy».
Période, 2017
Longtemps monopolisée par le Parti communiste italien qui l’avait transformée en dogme, l’œuvre d... more Longtemps monopolisée par le Parti communiste italien qui l’avait transformée en dogme, l’œuvre de Gramsci fait dorénavant l’objet d’usages et de réappropriations multiples. Revenant sur la constitution et la réception de cette œuvre, Fabio Frosini en éclaire certains des principaux concepts : de l’ « hégémonie », conçue comme processus de formation de la bourgeoise en classe dirigeante à la « traduction » du marxisme dans des contextes socio-historiques hétérogènes, il reconstruit les grandes lignes d’une « philosophie de la praxis » visant à réfléchir à et à intensifier la transformation révolutionnaire du monde. Une philosophie dont l’objectif ultime est donc la recomposition d’une « politique d’émancipation universelle ou encore d’élimination de la subalternité à tous les niveaux et dans tous les aspects de la vie sociale, jusqu’à la suppression des classes sociales. »
Debates Urgentes, Dec 2017
L'influenza di Gramsci in Italia e nel mondo. Nuovi studi e prospettive di ricerca, 2017
In the following interview, Gianni Francioni addresses the subject of Gramsci's legacy in philoso... more In the following interview, Gianni Francioni addresses the subject of Gramsci's legacy in philosophy, philology and politics. Looking back at the steps of his study of Gramscian thought, Francioni also returns to the events that led to the publication of the new national edition of Prison Notebooks, characterized by a rigorous methodology and by an analysis style based on a full adherence to the texts.
L'influenza di Gramsci in Italia e nel mondo. Nuovi studi e prospettive di ricerca, 2017
Fabio Frosini, La costruzione dello Stato nuovo. Scritti e discorsi di Benito Mussolini (1921-1932) - Indice e Premessa, 2022
Alla fine della grande guerra l’Italia diventa un laboratorio in cui vengono prodotte formule pol... more Alla fine della grande guerra l’Italia diventa un laboratorio in cui vengono prodotte formule politiche e ideologiche che peseranno nel futuro del continente europeo. Con la combinazione di «classe» e «nazione», il «popolo» nato dalla Rivoluzione francese risulta profondamente trasformato e diventa la base di un nuovo tipo di politica di massa. Riletti con le lenti della storia, i discorsi e gli interventi di Mussolini che hanno costruito l’immaginario fascista svelano le teorie alla base di un ordine nuovo, le forze egemoniche che hanno per la prima volta unito il paese.
Il 21 giugno 1921 Mussolini pronuncia alla Camera dei deputati il suo primo discorso parlamentare, un esordio che segna un «punto di svolta nella sua carriera politica». Da «agitatore, giornalista e tribuno» si accinge a trasformarsi in uomo di governo che «traduce quotidianamente i termini della disputa in indicazioni di carattere generale», che a loro volta diventano i capisaldi della costruzione di uno Stato nuovo. Con un approccio storico-critico rigoroso, Fabio Frosini raccoglie gli interventi che racchiudono i temi essenziali alla comprensione di questo progetto nel suo primo decennio, fino a quel 1932, anniversario della marcia su Roma, che ne sancirà la piena stabilizzazione ma anche l’inizio della crisi. Se la storiografia dell’ultimo cinquantennio si è occupata ampiamente della personalità e delle prese di posizione di Mussolini e ha dedicato invece poca attenzione ai suoi testi, questo volume sottrae articoli, saggi, interviste e discorsi al «raggio dell’eredità storica del fascismo» in cui sono stati quasi per intero confinati. Dall’analisi delle dinamiche sottese alla genesi di un «regime che provvede e prevede» – il rapporto fra politica e cultura, fra tecniche di gestione e governo, e fra Stato ed economia, il mito della rivoluzione, il capitalismo nascente, l’ideologia post-liberale – emerge il ruolo chiave svolto dal corporativismo nel fare del popolo, adeguatamente disciplinato, lo strumento della potenza della nazione.
Considerato in quel momento da buona parte dell’opinione pubblica «tutt’altro che una disgrazia», il fascismo degli anni venti è apparso, persino a Benedetto Croce e Antonio Gramsci, come la forza che ha traghettato l’Italia fuori dalla crisi d’autorità in cui era precipitata dopo la guerra e come il mezzo che, di fatto, ne ha unificato il «tessuto» morale e sociale.
Les éditions sociales, 2021
https://editionssociales.fr/catalogue/une-nouvelle-conception-du-monde-gramsci-et-le-marxisme/ ... more https://editionssociales.fr/catalogue/une-nouvelle-conception-du-monde-gramsci-et-le-marxisme/
Ce livre rassemble des textes écrits par les plus grands spécialistes internationaux du révolutionnaire italien Antonio Gramsci. Ces études approfondies mettent en lumière des éléments fondamentaux de sa pensée qui, bien que forgés dans les geôles du fascisme, conservent une actualité pour notre époque, comme l’opposition entre communisme et populisme, les notions d’américanisme et de fordisme ou l’idée de crise d’hégémonie.
L’ouvrage montre ainsi la profonde originalité du marxisme ouvert de Gramsci, ou de sa « philosophie de la praxis », qui est tout entière orientée vers l’émancipation des subalternes et est indissociable de leurs luttes pour l’avènement d’un monde radicalement nouveau.
Avec les contributions de Yohann Douet, Fabio Frosini, Francesca Izzo, Domenico Losurdo, Pierre Musso, André Tosel et Giuseppe Vacca. Édité par Yohann Douet.
À l’occasion de la sortie du livre, Contretemps a publié un extrait de l’introduction de l’ouvrage, écrite par Yohann Douet, autour du marxisme ouvert de Gramsci : « Gramsci: un marxisme singulier, une nouvelle conception du monde » (Contretemps.eu, 16 juillet 2021).
Ibis, 2021
I contributi raccolti in questo volume ruotano attorno al nesso tra “crisi” e “rivoluzione passiv... more I contributi raccolti in questo volume ruotano attorno al nesso tra “crisi”
e “rivoluzione passiva” come categorie fondamentali dei Quaderni del carcere. Della prima Gramsci si serve per analizzare diversi eventi che
scuotono il Novecento (dalla crisi della cultura positivistica a quella di
egemonia seguita alla prima guerra mondiale, dalla crisi del socialismo
a quella dello Stato liberale con la nascita e l’avvento del fascismo,
alla crisi, infine, del modello di accumulazione “individualistico” con
il crollo della borsa nel 1929), evidenziando come siano tutti legati
all’emergere delle organizzazioni delle forze popolari quali nuove protagoniste della vita politica. Con “rivoluzione passiva” egli indica un
processo di rivolgimento e trasformazione “progressivi”, che però assorbono politicamente le spinte alla frattura innescate dalle crisi e impediscono derive di tipo “giacobino”. Nell’intreccio di “crisi” e “rivoluzione passiva” si disegna un complesso dispositivo che la borghesia forgia nel secolo XIX per conquistare il potere e che ripropone nel presente per poterlo mantenere, facendo proprie alcune delle rivendicazioni del suo avversario e privandolo così della capacità di iniziativa politica.
Materialismo Storico. Rivista di filosofia, storia e scienze umane afferente al Dipartimento di studi umanistici dell'Università di Urbino e con il patrocinio della Internationale Gesellschaft Hegel-Marx fuer dialektisches Denken, 2018
Materiali dalla Scuola internazionale di studi gramsciani, Ghilarza, settembre 2016. a cura ... more Materiali dalla Scuola internazionale di studi gramsciani, Ghilarza, settembre 2016.
a cura di Francesca Antonini
e Giuliano Guzzone
http://www.edizionidicrusca.it/scheda.asp?idv=6465
Sono trascorsi ottant’anni dalla morte di Antonio Gramsci, politico, filosofo, giornalista, lin... more Sono trascorsi ottant’anni dalla morte di Antonio Gramsci, politico, filosofo, giornalista, linguista e critico letterario italiano, tra i fondatori del Partito Comunista Italiano, fondatore dell’«Unità», autore dei Quaderni del carcere e uno dei più importanti pensatori del XX secolo.
Autorevoli storici e studiosi italiani e internazionali riflettono sul ruolo del pensiero gramsciano in Italia e nella cultura internazionale, facendo il punto sulle acquisizioni e sulle prospettive degli scritti di Gramsci, sulla sua filosofia della praxis e la sua importanza nella cultura italiana, analizzando anche stato e nuove frontiere degli studi gramsciani nel mondo globale (Europa, Stati Uniti, Asia, America Latina).
Egemonia dopo Gramsci (6): L’egemonia all’ombra del “post” a cura di Fabio Frosini, Marco Gatto e... more Egemonia dopo Gramsci (6): L’egemonia all’ombra del “post”
a cura di Fabio Frosini, Marco Gatto e Giacomo Tarascio
Urbino, 8-10 maggio 2024
Con il sostegno del fondo per manifestazioni di rilevante interesse scientifico dell’Università di Urbino Carlo Bo
e del Dipartimento di Studi Umanistici
in collaborazione con:
Università di Pavia, Dipartimento di Studi Umanistici
Università della Calabria, Dipartimento di Studi Umanistici
Centro interuniversitario di ricerca per gli studi gramsciani
Pubblichiamo la trascrizione della lezione tenuta dal direttore del Gramsci centre for the humani... more Pubblichiamo la trascrizione della lezione tenuta dal direttore del Gramsci centre for the humanities, Massimo Mastrogregori, agli allievi della Scuola superiore di studi storici di San Marino lo scorso 24 giugno, sul tema: Gramsci, Rivarol e i libri non letti (Quaderni del carcere, 23, 4). Di seguito il lettore troverà una discussione con gli allievi della Scuola e un intervento del Prof. Fabio Frosini dell’Università di Urbino, che ringraziamo di cuore per essere intervenuto, in un secondo momento, nella discussione.
Link: https://www.gramsciforthehumanities.org/gramsci-una-massima-di-antoine-rivarol-e-i-libri-non-letti/
Asociación Española de Estudios Gramscianos - IGS España Seminario de Presentación (Coordinan Anx... more Asociación Española de Estudios Gramscianos - IGS España
Seminario de Presentación (Coordinan Anxo Garrido y Manuel Romero) Sesión 2 - 06.07.2020
manifestolibri, 2022
Tra filosofia e materialismo, classe e moltitudine, traduzione e azione politica, Spinoza, Althus... more Tra filosofia e materialismo, classe e moltitudine, traduzione e azione politica, Spinoza, Althusser e la tradizione operaista, Augusto Illuminati ha condotto, per più di mezzo secolo, un instancabile lavoro teorico e politico nel solco della tradizione comunista contribuendo a rinnovarne le prospettive. In questo volume raccogliamo alcuni contributi di studiosi e militanti in occasione del suo ottantacinquesimo compleanno, in omaggio al pensiero di un filosofo che ha saputo attraversare questioni, temi e discipline differenti fornendo un apporto determinante nella formazione di generazioni di militanti. Saggi di Étienne Balibar, Luca Basso, Pietro Bianchi, Daniela Bostrenghi, Alberto De Nicola, Filippo Del Lucchese, Fabio Frosini, Emma Gainsforth, Monserrat Galcerán, Andrea Girometti, Sandro Mezzadra, Vittorio Morfi no, Antonio Negri, Fabio Raimondi, Francesco Raparelli, Tania Rispoli, Cristina Santinelli, Maria Turchetto, Paolo Virno, Stefano Visentin.
Ghilarza Summer School SCUOLA INTERNAZIONALE DI STUDI GRAMSCIANI BANDO 2023 La Ghilarza Summer S... more Ghilarza Summer School
SCUOLA INTERNAZIONALE DI STUDI GRAMSCIANI
BANDO 2023
La Ghilarza Summer School - Scuola internazionale di studi gramsciani bandisce 15 posti per la partecipazione a un corso di alta formazione sul pensiero di Antonio Gramsci.
Il corso si svolgerà in una villa di campagna vicino a Ghilarza (il paese della Sardegna in cui Gramsci visse gli anni dell’infanzia e della giovinezza) dal 4 al 9 settembre 2023 e sarà dedicato al tema:
LA SCUOLA E L’EDUCAZIONE NAZIONALE
The Ghilarza Summer School - Scuola internazionale di studi gramsciani offers 15 scholarships for participating in an advanced studies course on the thought of Antonio Gramsci. The course will be held in a country house near Ghilarza (the small town in Sardinia where Gramsci spent the years of his childhood and youth) during the period from 4th to 9th September 2023, and will be dedicated to the subject:
SCHOOL AND NATIONAL EDUCATION
La Ghilarza Summer School - Scuola internazionale di studi gramsciani publica una convocatoria de 15 becas para participar en un curso avanzado sobre el pensamiento de Antonio Gramsci. El curso se llevará a cabo en una casa rural cerca de Ghilarza (el pueblo de Cerdeña donde Gramsci pasó su infancia y juventud) durante el periodo del 4 al 9 de septiembre 2023 y estará dedicado al tema:
LA ESCUELA Y LA EDUCACIÓN NACIONAL
One of the most original contributions to twentieth-century Marxist thought, the so-called "philo... more One of the most original contributions to twentieth-century Marxist thought, the so-called "philosophy of praxis", was an Italian current in continuous dialogue with the idealist tradition. To fully understand its theoretical novelty and implications, the historical development of the "philosophy of praxis" must be considered within the broader context of Italian philosophy. It was through engagement with this philosophical tradition that the "philosophy of praxis" took shape, from Antonio Labriola's Discorrendo di socialismo e di filosofia-where the «philosophy of praxis » is defined as the «pith of historical materialism»-to Gramsci's Quaderni del carcere and beyond. The Round Table aims to reconstruct the genesis and discuss the main theoretical questions of those thinkers - Labriola, Croce, Gentile, Mondolfo and Gramsci - who, through a combined engagement with Marx and with a particular understanding of the concept of "praxis", drove the development of theoretical Marxism.