Giovanni Rossi | Università di Verona (original) (raw)
Books by Giovanni Rossi
This volume deals with the figurative representation of law and power in the 19th Century, emphas... more This volume deals with the figurative representation of law and power in the 19th Century, emphasising the importance of images and, thus, of the iconographic representation of themes and concepts pivotal to law in 19th-century Europe. The twenty collected contributions examine multiple topics connected to different forms of artistic expression and investigate how painting, sculpture, and architecture reproduced a peculiar vision of law and power, sometimes to amplify its importance, sometimes to formulate an open critique. The volume analyses a series of case studies to focus, with a comparative and multidisciplinary approach, on the ways in which the emergence of a new juridical experience in 19th-century Europe led to the replacement – or re-semanticisation – of symbols and images traditionally associated with law and power, in order to express and propose to the society of the time a new conception of the law.
La presente collana scaturisce dall’attività dell’Associazione «Ius in fabula», costituita a Vero... more La presente collana scaturisce dall’attività dell’Associazione «Ius in fabula», costituita a Verona, nel 2016, con l’obiettivo di promuovere l’approfondimento degli studi di «Law and Humanities» e di favorire la collaborazione scientifica, in tale settore, fra studiosi italiani e stranieri, promuovendo il confronto e l’incontro di visioni, saperi e specializzazioni diversi, nella convinzione che i punti di contatto tra le due dimensioni – giuridica e artistica – siano numerosi e densi di significato e che la loro valorizzazione permetta di cogliere elementi della realtà altrimenti trascurati.
La collana è articolata in due sezioni: «Monografie» e «Raccolte».
La sezione «Monografie» è dedicata a ricerche che intendono porre in evidenza, nella diacronia dell’esperienza storica, l’essenzialità del momento giuridico in rapporto alla formazione e allo sviluppo dell’organizzazione sociale e alla sua migliore conoscenza, in rapporto dialettico con le forme di espressione letteraria ed artistica.
La sezione «Raccolte» è destinata anzitutto agli studi consegnati ai convegni tematici promossi annualmente dall’Associazione e diretti a favorire il consolidarsi del legame fra diritto e saperi ‘altri’, sollecitando gli studiosi coinvolti nella progettualità dell’Associazione al perseguimento di progetti scientifici miranti all’integrazione delle diverse competenze disciplinari.
I volumi saranno previamente sottoposti, a cura della direzione della collana, a referaggio esterno e anonimo (nella forma del double blind peer review.
The present series stems from the activity of the "Ius in fabula" Association, established in Verona, in 2016, with the aim of promoting the in-depth study of "Law and Humanities" and of fostering scientific collaboration, in this field, between Italian and foreign scholars, promoting the comparison and meeting of different visions, knowledge and specialisations, in the conviction that the points of contact between the two dimensions - legal and artistic - are numerous and dense of meaning and that their valorisation allows us to grasp elements of reality otherwise neglected.
The series is divided into two sections: 'Monographs' and 'Collections'.
The 'Monographs' section is devoted to research that intends to highlight, in the diachrony of historical experience, the essential nature of the legal moment in relation to the formation and development of social organisation and its better understanding, in dialectic relation with literary and artistic forms of expression.
The 'Collections' section is intended first and foremost for the studies delivered at the thematic conferences promoted annually by the Association and aimed at fostering the consolidation of the link between law and 'other' knowledge, urging the scholars involved in the Association's projects to pursue scientific projects aimed at the integration of the various disciplinary competences.
The volumes will be subjected in advance to external and anonymous refereeing (in the form of double blind peer review) by the series' editors.
L'arte di giudicare. Percorsi ed esperienze tra letteratura, arti e diritto, a cura di G. ROSSI, D. VELO DALBRENTA, C. PEDRAZZA GORLERO, Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, 2022, 2022
This volume completes a triptych dedicated to an in-depth study, from a Law & Humanities perspect... more This volume completes a triptych dedicated to an in-depth study, from a Law & Humanities perspective, of the dialectic that is established between law and justice, which has previously been addressed both on the level of jurists' practices ("Anomalous Refractions of the Idea of Justice" - 2017) and with reference to ideal socio-political projections ("Imagining the Future of Law" - 2021). The inescapable, and conclusive, theme could only be, therefore, the moment when law is called upon to realise justice in experience, thus (re)finding its own meaning. This is, of course, the subject of judgement, which constitutes something 'tragic', because it is necessary and also - in a certain way - impossible (not quite up to human beings). Now, it is precisely to the judgement structured by law, understood as an activity in the highest degree of criticism, that the arts would seem to have dedicated the greatest attention: portraying it - on paper, canvas, celluloid or other - in the most disparate times and contexts, mixing fiction and reality, making it a source of reflection, when not diversion, conveying common sense or a taste for paradox. And yet, in spite of the variety and peculiarity of representative forms, artistic invention has always seemed intended to highlight, in those who (are about to) judge according to law, the lacerating condition of 'suspension' between earth and sky, between the finite and the infinite. As, moreover, emerges clearly from the contributions collected here. -
Il volume completa un trittico dedicato all’approfondimento, in chiave Law & Humanities, della dialettica che s’instaura tra diritto e giustizia, in precedenza affrontata tanto sul piano delle pratiche dei giuristi (Rifrazioni anomale dell’idea di giustizia – 2017) quanto con riferimento a proiezioni socio-politiche ideali (Immaginare il futuro del diritto – 2021). Tema ineludibile, e conclusivo, non poteva che essere, pertanto, il momento in cui il diritto è chiamato a realizzare la giustizia nell’esperienza, così (ri)trovando il proprio senso. Si tratta naturalmente del tema del giudizio, che costituisce alcunché di ‘tragico’, perché necessario e pure – in certo qual modo – impossibile (non del tutto all’altezza dell’essere umani). Orbene, proprio al giudizio strutturato dal diritto, inteso appunto come attività in sommo grado critica, le arti si direbbero aver dedicato la massima attenzione: ritraendolo – su carta, tela, celluloide o altro – nei più disparati tempi e contesti, frammischiando finzione e realtà, facendone fonte di riflessione, quando non di diversione, convogliandovi il senso comune oppure il gusto del paradosso. E però, a dispetto della varietà e peculiarità delle forme rappresentative, l’invenzione artistica sempre è parsa intesa a evidenziare, in chi (si appresta a) giudica(re) secondo diritto, la lacerante condizione di ‘sospensione’ tra terra e cielo, tra finito e infinito. Come d’altronde emerge nitidamente dai contributi qui raccolti.
Immaginare il futuro del diritto. Narrazioni utopiche, distopiche e ucroniche, a cura di G. ROSSI, D. VELO DALBRENTA, C. PEDRAZZA GORLERO, Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, 2021 (“Ius in fabula. Collana di studi su Diritto e Arti”, 2), pp. 232
In età moderna l’universo delle utopie e delle distopie, nelle sue multiformi declinazioni, è ent... more In età moderna l’universo delle utopie e delle distopie, nelle sue multiformi declinazioni, è entrato a far parte dell’immaginario comune occupando – fra XVI e XXI secolo – un posto di particolare rilievo nella letteratura (filosofica, giuridica e politica), nelle arti e nella cinematografia. Racchiuse, per definizione, in non-luoghi (sospesi in tempi e spazi artificiali) ma costruite in modo da renderle credibili nella promessa di palingenesi o nel monito apocalittico proposti, utopie, distopie e ucronie individuano la forma archetipica di un ideale sociale, calata in un contesto ‘altro’ o ‘alterato’. Si elaborano così regole (giuridiche) nuove per equilibri comunitari rinnovati o quali antidoti alla deriva dispotica, totalitaria o nichilistica dei sistemi politici vigenti, in risposta ad una domanda innata di felicità che cerca incessantemente la propria realizzazione storica.
A cura di Giovanni Catapano e Onorato Grassi. Scopo del volume è evidenziare con un approccio i... more A cura di Giovanni Catapano e Onorato Grassi.
Scopo del volume è evidenziare con un approccio interdisciplinare come le raffigurazioni della natura si trasformino, nei contenuti e nei modi, fra il V e il XV secolo. Accanto alle rappresentazioni concettuali, proprie delle discipline teoretiche, viene dato ampio a quelle figurative, letterarie e musicali. Non solo concezioni e teorie della natura, dunque, ma anche immagini, simboli, suoni che nel Medioevo riproducono, evocano o fingono mondi naturali. Rispetto agli studi gia esistenti sull’argomento, il volume si propone di suggerire letture innovative che possano mettere in discussione i paradigmi storico-critici vigenti e le nozioni date per acquisite, contribuendo così a reimpostare l’intera questione in una nuova.
by Giovanni Catapano, Enrico Moro, Clelia Crialesi, Andrea Porcarelli, Giovanni Rossi, Paola Dessì, Zuleika Murat, Chiara Ponchia, Iolanda Ventura, Remy Simonetti, and Agostino Paravicini Bagliani
Scopo del volume è evidenziare con un approccio multidisciplinare e interdisciplinare come le ra... more Scopo del volume è evidenziare con un approccio multidisciplinare e interdisciplinare come le rappresentazioni della natura si trasformino, nei contenuti e nei modi, fra il V e il XV secolo. Accanto alle rappresentazioni concettuali, proprie delle discipline teoretiche, viene dato ampio spazio alle rappresentazioni figurative, letterarie e musicali. Non solo concezioni e teorie della natura, dunque, ma anche immagini, simboli, suoni che nel Medioevo riproducono, evocano o fingono mondi naturali. Rispetto agli studi già esistenti sull’argomento, il volume si propone di suggerire letture innovative che possano mettere in discussione i paradigmi storico-critici vigenti e le nozioni date per acquisite, contribuendo così a reimpostare l’intera questione in una nuova ottica, capace di superare le tradizionali frontiere disciplinari.
Giovanni Catapano - Onorato Grassi; Alessandro Scafi; Enrico Moro; Clelia Vittoria Crialesi; Paola Carusi; Valeria Russo; Fabrizio Amerini; Andrea Porcarelli; Riccardo Saccenti; Giovanni Rossi; Paola Dessì; Antonio Lovato; Fabio Zanin; Chiara Beneduce; Zuleika Murat; Chiara Ponchia - Federica Toniolo; Iolanda Ventura; Xavier Barral i Altet; Remy Simonetti; Agostino Paravicini Bagliani.
Rifrazioni anomale dell’idea di giustizia, a cura di G. ROSSI, D. VELO DALBRENTA, C. PEDRAZZA GORLERO, Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, 2017
L'idea di giustizia viene perlopiù trascurata, nelle sue implicazioni teoriche non meno che in qu... more L'idea di giustizia viene perlopiù trascurata, nelle sue implicazioni teoriche non meno che in quelle pratiche, proprio da coloro che pure dovrebbero farsene carico in primo luogo: i giuristi. Al contrario, questa stessa idea sembra aver sempre destato un grande interesse nelle lettere e nelle arti, che ce la riconsegnano in poliedriche narrazioni ed immagini divenute sovente archetipiche nell’ambito della stessa cultura giuridica. Forti di tale consapevolezza, e delle basilari acquisizioni ormai consolidatesi negli studi di Law & Literature, gli autori dei contributi raccolti nel presente volume si sono nello specifico cimentati con l’invincibile ambiguità di fondo che l’idea di giustizia, (ri)vissuta nelle forme della finzione artistica, può rivelare – o forse, di fatto, comunque rivela – al contatto con l’esperienza.
Filargiro commedia, 2017
Andrea Alciato (1492-1550) fu al tempo stesso giurista di altissimo profilo e uomo di cultura uma... more Andrea Alciato (1492-1550) fu al tempo stesso giurista di altissimo profilo e uomo di cultura umanistica vasta e profonda. La sua attività didattica e scientifica, e le sue opere testimoniano la tensione a sperimentare l’innesto sul tronco della 'scientia iuris' tradizionale di saperi ulteriori, tipici delle 'humaniores litterae', acquisiti con lo studio della storiografia e delle letterature classiche, indagando il mondo antico attraverso tutte le fonti sopravvissute al fine di conquistare una conoscenza più completa del passato e una migliore comprensione del diritto romano. Il frutto più notevole dei suoi interessi extragiuridici, e in senso lato letterari, sono gli 'Emblemata' (1531-1534), che hanno conosciuto un largo e ininterrotto successo. Il giurista milanese ha inoltre manifestato una significativa attenzione per il teatro antico e ambizioni di drammaturgo: nel 1523 (con poche aggiunte databili al 1527) si impegnò nel comporre una commedia in lingua latina, il 'Philargyrus', mai portato in scena, tramandato da un solo manoscritto ora nella Biblioteca Trivulziana. La pubblicazione della commedia, con una traduzione italiana, induce ad accostare oggi in una prospettiva più completa la figura di un giurista e intellettuale di levatura europea, che unisce alla perizia tecnico-giuridica una formazione culturale di rango, e si segnala per le sue ricerche filologiche e storiche, tanto da imporsi come figura di rilievo assoluto nel panorama della sua epoca.
Il volume illumina la vicenda umana e scientifica di André Tiraqueau, un magistrato attivo per bu... more Il volume illumina la vicenda umana e scientifica di André Tiraqueau, un magistrato attivo per buona parte della sua vita in provincia, anche se destinato a sedere infine nel Parlement di Parigi, nei cui scritti si rispecchiano la cultura, le convinzioni, i valori, in una parola la Weltanschauung della nutrita schiera di giuristi e funzionari regi che sta assumendo con mano sicura la guida della nazione in un'epoca densa di grandi cambiamenti politici, sociali, culturali e religiosi. André Tiraqueau si pone quale significativa figura di giureconsulto che incarna egregiamente alcune delle caratteristiche salienti della cultura giuridica francese nella prima metà del secolo XVI. tra le molte sue opere, alcuni scritti che a nostro avviso si segnalano per originalità e dottrina, nel pur ricchissimo panorama della produzione giuridica d'Oltralpe in età rinascimentale. I trattati "De nobilitate" e "De poenis temperandis", insieme al monumentale lavoro "De legibus connubialibus et iure maritali", sono in modi diversi dedicati ad una reale sperimentazione, relativa tanto ai generi letterari impiegati, quanto soprattutto ai contenuti in essi riversati. In particolare, nel caso del "De legibus connubialibus et iure maritali", ci troviamo di fronte ad un'opera nella quale Tiraqueau pone la propria straripante cultura umanistica al servizio della soluzione della "quaestio de matrimonio", nella sua duplice articolazione, circa il problema della scelta della moglie ed in merito al comportamento da tenere verso la consorte dopo le nozze. In tale opera, mediante la produzione di una massa enorme di allegazioni dotte tratte da tutti i campi dello scibile, l'autore si propone di dimostrare senza alcun dubbio come la donna sia per natura inferiore al maschio, per carenze oggettive psico-fisiche che devono essere riconosciute e neutralizzate, secondo gli insegnamenti aristotelici.
Tra Quattro e Cinquecento lo studio di Aristotele si giova di rinnovate e migliorate traduzioni u... more Tra Quattro e Cinquecento lo studio di Aristotele si giova di rinnovate e migliorate traduzioni umanistiche dell’intero corpus delle sue opere e produce una enorme mole di commentari. In tale panorama, gli scritti ‘politici’ dello Stagirita conoscono una fortuna costante e larghissima.
Un Aristotele liberato dalle scorie del lavorio interpretativo medievale e restituito alla comunità dei dotti nel tenore genuino dei suoi scritti continua infatti a tenere il centro della scena culturale europea in pieno Rinascimento. Le tracce di tale primato si possono trovare sparse a profusione nelle opere di giuristi, medici, pensatori politici, moralisti, che non rinunciano a giovarsi delle sue dottrine e a sviluppare un serrato colloquio scientifico con il Filosofo attraverso le sue opere, scrivendo così un nuovo e certamente non secondario capitolo della storia della tradizione aristotelica.
Il volume indaga con taglio interdisciplinare tale aspetto della storia delle idee politiche e giuridiche nell’Europa della prima età moderna, raccogliendo saggi di storici della cultura classica, del diritto e delle dottrine politiche.
Attraverso l'analisi di opere di autori del XV secolo (Leon Battista Alberti) e del XVI secolo (Giovanni Nevizzano, André Tiraqueau, Francesco Guicciardini) si è inteso verificare il costante ed importante ricorso alle opere aristoteliche in pieno Rinascimento, con particolare riguardo alla Politica, all'Etica a Nicomaco e all'Economico. Gli autori analizzati, tra cui alcuni giuristi, mostrano di condividire appieno le teorie politiche ed economiche di Aristotele sul parallelismo tra famiglia e stato e sulla organizzazione familiare imperniata sulla supremazia del marito, motivata con la inferiorità psico-fisica della donna. La novità consiste nell'aver indagato in questa direzione facendo oggetto di analisi le opere di giuristi, solitamente ignorate dalla storiografia, e nell'aver dimostrato la persistente centralità dell'insegnamento aristotelico in campo politico ed economico.
Il volume approfondisce i molteplici volti della complessa evoluzione del diritto in Francia nel ... more Il volume approfondisce i molteplici volti della complessa evoluzione del diritto in Francia nel XVI secolo, riconducibile alle novità introdotte dall'accoglimento del metodo umanistico applicato al diritto. A tal fine si è proposta l'analisi di opere ed autori sin qui poco studiati o il ripensamento di temi ormai "classici" in materia. A tale scopo si è volutamente perseguito un approccio interdisciplinare.
Il volume contiene gli atti del Convegno internazionale tenutosi nel 2006 a chiusura del progetto COFIN-PRIN dell'Unità di ricerca di Verona dal titolo «Declinazioni della dialettica ius commune - iura propria: cultismo e droit coutumier nella letteratura giuridica francese del XVI secolo»
Per alcuni secoli Bartolo – o forse, meglio, la proiezione “eroica” che di lui i cultori del diri... more Per alcuni secoli Bartolo – o forse, meglio, la proiezione “eroica” che di lui i cultori del diritto avevano oggettivato e fatto propria – ha dominato la scena della giurisprudenza italiana ed europea e le sue teorie sono state riprese, studiate, applicate nelle aule universitarie e nei tribunali, esercitando un’influenza duratura e senza paragoni possibili sulla vita del diritto, in luoghi e tempi assai lontani tra loro. Per tutto ciò la personalità scientifica di Bartolo ha lasciato un’impronta indelebile nel diritto comune, tra tardo Medioevo e prima modernità ed egli può senz’altro considerarsi, più in generale, una delle figure di riferimento della cultura europea. Nell’occasione del settimo centenario della nascita di Bartolo da Sassoferrato è parso dunque utile riconsiderare il suo lascito scientifico e tornare ad indagare la sua opera, raccogliendo intorno a tale progetto un gruppo di storici del diritto che fossero disponibili a mettere a fuoco con metodologia aggiornata e rigorosa alcuni degli innumerevoli temi toccati da Bartolo, rendendogli l’omaggio di un rinnovato studio del suo magistero, lumeggiato nella sua complessità e multiformità d’interessi e di esiti. I frutti delle due occasioni congressuali tenutesi, rispettivamente, nel 2013 e
nel 2014 a Sassoferrato nella cornice dei Congressi internazionali di Studi umanistici, organizzati dall’Istituto internazionale di Studi Piceni, vengono ora raccolti nella convinzione che i saggi qui pubblicati possano rappresentare un contributo rilevante alla migliore conoscenza del pensiero bartoliano.
Papers by Giovanni Rossi
G. Rossi, Note sulla fortuna del 'Codex Iustinianus' e le vicende dei 'Tres Libri' da Pepone ad Alciato, in «Historia et ius», 24, 2023
The Codex Iustinianus was of much less importance than the Digest for the rebirth of medieval sci... more The Codex Iustinianus was of much less importance than the Digest for
the rebirth of medieval scientia iuris; however, the turning points that mark the evolution of medieval jurisprudence all have a precise resonance in the different approach to the study of the Codex and in particular to the Tres Libri Codicum, the final books of the legal compilation. In particular, we have focused on three turning points: the birth of medieval legal science and the role of Pepone, still obscure in many ways; the study of the Tres Libri from Vacario to Rolando da Lucca, with the definitive affirmation of the summae; and the Annotationes ai Tres Libri (1515) by Andrea Alciato, which mark the start of legal humanism.
I Codici di Maria Luigia tra tradizione e innovazione. Atti del Convegno di studi (Parma, 29 novembre - 1 dicembre 2021), a cura di A. ERRERA, Roma, “Historia et ius”, 2023
The "Code of Civil Procedure" promulgated in Parma by Maria Luigia in 1820 represents a remarkabl... more The "Code of Civil Procedure" promulgated in Parma by Maria Luigia in 1820 represents a remarkable example of legislative expertise and combines the French code model with the Hapsburg one, under the banner of an absent pragmatism that does not make ideological choices in the organization of the trial, but aims at a rapid and well-ordered judgment. Through the reading of some articles of the code, it is possible to show in concrete terms the typical features of modern codes (legalism, uniqueness and statehood of jurisdiction, attribution of the powers of conducting the trial to the judge, standardization of procedure for all citizens). Examination of the Code provides confirmation of the validity of Paolo Grossi's reading of the break with the past represented by the modern code, in the sense of the introduction of legal absolutism, clearly visible even in the field of procedure, beyond the model provided by the French 'Code civil' - Il "Codice di processura civile" promulgato a Parma da Maria Luigia nel 1820 rappresenta un esempio notevole di perizia legislativa e unisce il modello di codice francese con quello asburgico, all'insegna di un assenato pragmatismo che non fa fare scelte ideologiche nella organizzazione del processo, ma mira ad un giudizio rapido e ben ordinato. Attraverso la lettura di alcuni articoli del codice è possibile mostrare in concreto i caratteri tipici dei codici moderni (legalismo, unicità e statualità della giurisdizione, attribuzione dei poteri di conduzione del processo al giudice, uniformazione della procedura per tutti i cittadini). Dalla disamina del Codice si ricava una conferma della fondatezza della lettura di Paolo Grossi sulla rottura col passato rappresentata dal codice moderno, nel senso della introduzione di un assolutismo giuridico, ben visibile anche in campo processuale, al di là del modello fornito dal 'Code civil' francese
G. Rossi, recensione a L. Claire, Marc-Antoine Muret lecteur de Tacite, Genève, Droz, 2022, in Boll. Studi Latini, 52, pp. 831-834, 2022
Muret è protagonista, nella Roma della seconda metà del Cinquecento, della definitiva riscoperta ... more Muret è protagonista, nella Roma della seconda metà del Cinquecento, della definitiva riscoperta di Tacito, su cui tiene dei corsi alla Sapienza. La recensione si occupa del volume recente di Lucie Claire, che approfondisce le tappe del ritorno di Tacito sulla scena culturale europea del Cinquecento e il ruolo decisivo di Muret, a lungo personaggio di spicco della vita culturale Roma pontificia della Controriforma. - Muret was the protagonist, in the Rome of the second half of the 16th century, of the definitive rediscovery of Tacitus, on which he held courses at the Sapienza University. This review deals with the recent volume by Lucie Claire, which delves into the stages of Tacitus' return to the European cultural scene in the 16th century and the decisive role of Muret, who was for a long time a leading figure in the cultural life of Counter-Reformation papal Rome.
Studia et documenta Historiae et iuris, 2021
La recensione si occupa del libro di Sara Parini dedicato alla figura di John Law, avventuriero e... more La recensione si occupa del libro di Sara Parini dedicato alla figura di John Law, avventuriero ed 'economista', protagonista di una vicenda paradigmatica sul ricorso spregiudicato al mercato finanziario nella Francia d'inizio XVIII secolo, finita nello scoppio di una enorme bolla speculativa con la riduzione in povertà di motlissimi francesi. Il rilievo storico-giuridico della vicenda discende dalla possibilità di osservare le conseguenze negative di una carenza di disciplina giuridica dell'attività finanziaria, erroneamente sottratta alla regolamentazione del diritto per affidarsi unicamente alle regole del mercato: un monito a non disinteressarsi della materia anche per i giuristi di oggi, sspecie alla luce delle crisi economico-fianziarie globali degli ultimi anni.
The review deals with Sara Parini's book dedicated to the figure of John Law, adventurer and 'economist', protagonist of a paradigmatic event on the unscrupulous recourse to the financial market in early 18th-century France, which ended in the bursting of an enormous speculative bubble with the reduction to poverty of many French people. The historical-legal relevance of the story derives from the possibility of observing the negative consequences of a lack of legal regulation of financial activity, erroneously subtracted from the regulation of law to rely solely on the rules of the market: a warning not to disregard the subject even for today's jurists, especially in light of the global economic and financial crises of recent years.
La volonté. Italie-France Allers-Retours, 2022
In the wills of the medieval and modern periods, the husband often provides that the wife, the fu... more In the wills of the medieval and modern periods, the husband often provides that the wife, the future widow, is 'domina et usufructuaria', an indication that on the basis of Roman law makes no sense, since dominion and usufruct are incompatible. Medieval practice and jurisprudence sought to give the clause a meaning that would safeguard respect for the testator's will, a cardinal criterion in testamentary matters, and at the same time not give the widow property of the deceased's heritage, depriving the male heirs of ownership. - Nel testamento in età medievale e moderna il marito prevede spesso che la moglie, futura vedova, sia "domina et usufructuaria", indicazione che sulla base del diritto romano non ha senso, poiché dominio e usufrutto sono incompatibili. La prassi e la scienza giuridica medievale cercano di attribuire alla clausola un significato che salvi il rispetto della volontà del testatore, criterio cardine nella materia testamentaria, e insieme che non attribuisca alla vedova la proprietà dei beni del defunto, privandone i figli maschi eredi.
Immaginare il futuro del diritto. Narrazioni utopiche, distopiche e ucroniche, Napoli, 2021
Louis-Sebastien Mercier in “The Year 2440” (1771) adds an element of novelty to the utopian novel... more Louis-Sebastien Mercier in “The Year 2440” (1771) adds an element of novelty to the utopian novel with his narrative of the ideal society set in an ‘elsewhere’ based not on space but time. In fact, his is the first alternate history novel: set in a distant future but in Paris, not some island in a faraway sea. In 2440 the principles of the Enlightenment have been successfully applied and society thoroughly reformed through Reason, without resorting to revolutionary uprisings. Thus the fundamental optimism of Enlightened thought becomes an idea of progress and social justice transforming and improving the lives of the citizens. The laws are applied fairly and impartially, the king no longer has absolute power over his subjects, religion is separate from the government of the State, the individual receives honors and public offices for his/her achievements and capabilities, not for the merits of ancestors: and so the novel anticipates many of the reforms that will be introduced shortly after the French Revolution.
Historia et ius, 2021
This paper focuses on the relevance of law in Dante’s view. In this light, it highlights that he ... more This paper focuses on the relevance of law in Dante’s view. In this
light, it highlights that he interpreted Justinian’s Roman law as a cornerstone for the building of the civitas as well as he assigned a key-role to Roman concepts of justice and law. However, the Florentine poet cannot be considered a jurist in the strict sense of the term as he uses law as one among many sources of inspiration.
This volume deals with the figurative representation of law and power in the 19th Century, emphas... more This volume deals with the figurative representation of law and power in the 19th Century, emphasising the importance of images and, thus, of the iconographic representation of themes and concepts pivotal to law in 19th-century Europe. The twenty collected contributions examine multiple topics connected to different forms of artistic expression and investigate how painting, sculpture, and architecture reproduced a peculiar vision of law and power, sometimes to amplify its importance, sometimes to formulate an open critique. The volume analyses a series of case studies to focus, with a comparative and multidisciplinary approach, on the ways in which the emergence of a new juridical experience in 19th-century Europe led to the replacement – or re-semanticisation – of symbols and images traditionally associated with law and power, in order to express and propose to the society of the time a new conception of the law.
La presente collana scaturisce dall’attività dell’Associazione «Ius in fabula», costituita a Vero... more La presente collana scaturisce dall’attività dell’Associazione «Ius in fabula», costituita a Verona, nel 2016, con l’obiettivo di promuovere l’approfondimento degli studi di «Law and Humanities» e di favorire la collaborazione scientifica, in tale settore, fra studiosi italiani e stranieri, promuovendo il confronto e l’incontro di visioni, saperi e specializzazioni diversi, nella convinzione che i punti di contatto tra le due dimensioni – giuridica e artistica – siano numerosi e densi di significato e che la loro valorizzazione permetta di cogliere elementi della realtà altrimenti trascurati.
La collana è articolata in due sezioni: «Monografie» e «Raccolte».
La sezione «Monografie» è dedicata a ricerche che intendono porre in evidenza, nella diacronia dell’esperienza storica, l’essenzialità del momento giuridico in rapporto alla formazione e allo sviluppo dell’organizzazione sociale e alla sua migliore conoscenza, in rapporto dialettico con le forme di espressione letteraria ed artistica.
La sezione «Raccolte» è destinata anzitutto agli studi consegnati ai convegni tematici promossi annualmente dall’Associazione e diretti a favorire il consolidarsi del legame fra diritto e saperi ‘altri’, sollecitando gli studiosi coinvolti nella progettualità dell’Associazione al perseguimento di progetti scientifici miranti all’integrazione delle diverse competenze disciplinari.
I volumi saranno previamente sottoposti, a cura della direzione della collana, a referaggio esterno e anonimo (nella forma del double blind peer review.
The present series stems from the activity of the "Ius in fabula" Association, established in Verona, in 2016, with the aim of promoting the in-depth study of "Law and Humanities" and of fostering scientific collaboration, in this field, between Italian and foreign scholars, promoting the comparison and meeting of different visions, knowledge and specialisations, in the conviction that the points of contact between the two dimensions - legal and artistic - are numerous and dense of meaning and that their valorisation allows us to grasp elements of reality otherwise neglected.
The series is divided into two sections: 'Monographs' and 'Collections'.
The 'Monographs' section is devoted to research that intends to highlight, in the diachrony of historical experience, the essential nature of the legal moment in relation to the formation and development of social organisation and its better understanding, in dialectic relation with literary and artistic forms of expression.
The 'Collections' section is intended first and foremost for the studies delivered at the thematic conferences promoted annually by the Association and aimed at fostering the consolidation of the link between law and 'other' knowledge, urging the scholars involved in the Association's projects to pursue scientific projects aimed at the integration of the various disciplinary competences.
The volumes will be subjected in advance to external and anonymous refereeing (in the form of double blind peer review) by the series' editors.
L'arte di giudicare. Percorsi ed esperienze tra letteratura, arti e diritto, a cura di G. ROSSI, D. VELO DALBRENTA, C. PEDRAZZA GORLERO, Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, 2022, 2022
This volume completes a triptych dedicated to an in-depth study, from a Law & Humanities perspect... more This volume completes a triptych dedicated to an in-depth study, from a Law & Humanities perspective, of the dialectic that is established between law and justice, which has previously been addressed both on the level of jurists' practices ("Anomalous Refractions of the Idea of Justice" - 2017) and with reference to ideal socio-political projections ("Imagining the Future of Law" - 2021). The inescapable, and conclusive, theme could only be, therefore, the moment when law is called upon to realise justice in experience, thus (re)finding its own meaning. This is, of course, the subject of judgement, which constitutes something 'tragic', because it is necessary and also - in a certain way - impossible (not quite up to human beings). Now, it is precisely to the judgement structured by law, understood as an activity in the highest degree of criticism, that the arts would seem to have dedicated the greatest attention: portraying it - on paper, canvas, celluloid or other - in the most disparate times and contexts, mixing fiction and reality, making it a source of reflection, when not diversion, conveying common sense or a taste for paradox. And yet, in spite of the variety and peculiarity of representative forms, artistic invention has always seemed intended to highlight, in those who (are about to) judge according to law, the lacerating condition of 'suspension' between earth and sky, between the finite and the infinite. As, moreover, emerges clearly from the contributions collected here. -
Il volume completa un trittico dedicato all’approfondimento, in chiave Law & Humanities, della dialettica che s’instaura tra diritto e giustizia, in precedenza affrontata tanto sul piano delle pratiche dei giuristi (Rifrazioni anomale dell’idea di giustizia – 2017) quanto con riferimento a proiezioni socio-politiche ideali (Immaginare il futuro del diritto – 2021). Tema ineludibile, e conclusivo, non poteva che essere, pertanto, il momento in cui il diritto è chiamato a realizzare la giustizia nell’esperienza, così (ri)trovando il proprio senso. Si tratta naturalmente del tema del giudizio, che costituisce alcunché di ‘tragico’, perché necessario e pure – in certo qual modo – impossibile (non del tutto all’altezza dell’essere umani). Orbene, proprio al giudizio strutturato dal diritto, inteso appunto come attività in sommo grado critica, le arti si direbbero aver dedicato la massima attenzione: ritraendolo – su carta, tela, celluloide o altro – nei più disparati tempi e contesti, frammischiando finzione e realtà, facendone fonte di riflessione, quando non di diversione, convogliandovi il senso comune oppure il gusto del paradosso. E però, a dispetto della varietà e peculiarità delle forme rappresentative, l’invenzione artistica sempre è parsa intesa a evidenziare, in chi (si appresta a) giudica(re) secondo diritto, la lacerante condizione di ‘sospensione’ tra terra e cielo, tra finito e infinito. Come d’altronde emerge nitidamente dai contributi qui raccolti.
Immaginare il futuro del diritto. Narrazioni utopiche, distopiche e ucroniche, a cura di G. ROSSI, D. VELO DALBRENTA, C. PEDRAZZA GORLERO, Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, 2021 (“Ius in fabula. Collana di studi su Diritto e Arti”, 2), pp. 232
In età moderna l’universo delle utopie e delle distopie, nelle sue multiformi declinazioni, è ent... more In età moderna l’universo delle utopie e delle distopie, nelle sue multiformi declinazioni, è entrato a far parte dell’immaginario comune occupando – fra XVI e XXI secolo – un posto di particolare rilievo nella letteratura (filosofica, giuridica e politica), nelle arti e nella cinematografia. Racchiuse, per definizione, in non-luoghi (sospesi in tempi e spazi artificiali) ma costruite in modo da renderle credibili nella promessa di palingenesi o nel monito apocalittico proposti, utopie, distopie e ucronie individuano la forma archetipica di un ideale sociale, calata in un contesto ‘altro’ o ‘alterato’. Si elaborano così regole (giuridiche) nuove per equilibri comunitari rinnovati o quali antidoti alla deriva dispotica, totalitaria o nichilistica dei sistemi politici vigenti, in risposta ad una domanda innata di felicità che cerca incessantemente la propria realizzazione storica.
A cura di Giovanni Catapano e Onorato Grassi. Scopo del volume è evidenziare con un approccio i... more A cura di Giovanni Catapano e Onorato Grassi.
Scopo del volume è evidenziare con un approccio interdisciplinare come le raffigurazioni della natura si trasformino, nei contenuti e nei modi, fra il V e il XV secolo. Accanto alle rappresentazioni concettuali, proprie delle discipline teoretiche, viene dato ampio a quelle figurative, letterarie e musicali. Non solo concezioni e teorie della natura, dunque, ma anche immagini, simboli, suoni che nel Medioevo riproducono, evocano o fingono mondi naturali. Rispetto agli studi gia esistenti sull’argomento, il volume si propone di suggerire letture innovative che possano mettere in discussione i paradigmi storico-critici vigenti e le nozioni date per acquisite, contribuendo così a reimpostare l’intera questione in una nuova.
by Giovanni Catapano, Enrico Moro, Clelia Crialesi, Andrea Porcarelli, Giovanni Rossi, Paola Dessì, Zuleika Murat, Chiara Ponchia, Iolanda Ventura, Remy Simonetti, and Agostino Paravicini Bagliani
Scopo del volume è evidenziare con un approccio multidisciplinare e interdisciplinare come le ra... more Scopo del volume è evidenziare con un approccio multidisciplinare e interdisciplinare come le rappresentazioni della natura si trasformino, nei contenuti e nei modi, fra il V e il XV secolo. Accanto alle rappresentazioni concettuali, proprie delle discipline teoretiche, viene dato ampio spazio alle rappresentazioni figurative, letterarie e musicali. Non solo concezioni e teorie della natura, dunque, ma anche immagini, simboli, suoni che nel Medioevo riproducono, evocano o fingono mondi naturali. Rispetto agli studi già esistenti sull’argomento, il volume si propone di suggerire letture innovative che possano mettere in discussione i paradigmi storico-critici vigenti e le nozioni date per acquisite, contribuendo così a reimpostare l’intera questione in una nuova ottica, capace di superare le tradizionali frontiere disciplinari.
Giovanni Catapano - Onorato Grassi; Alessandro Scafi; Enrico Moro; Clelia Vittoria Crialesi; Paola Carusi; Valeria Russo; Fabrizio Amerini; Andrea Porcarelli; Riccardo Saccenti; Giovanni Rossi; Paola Dessì; Antonio Lovato; Fabio Zanin; Chiara Beneduce; Zuleika Murat; Chiara Ponchia - Federica Toniolo; Iolanda Ventura; Xavier Barral i Altet; Remy Simonetti; Agostino Paravicini Bagliani.
Rifrazioni anomale dell’idea di giustizia, a cura di G. ROSSI, D. VELO DALBRENTA, C. PEDRAZZA GORLERO, Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, 2017
L'idea di giustizia viene perlopiù trascurata, nelle sue implicazioni teoriche non meno che in qu... more L'idea di giustizia viene perlopiù trascurata, nelle sue implicazioni teoriche non meno che in quelle pratiche, proprio da coloro che pure dovrebbero farsene carico in primo luogo: i giuristi. Al contrario, questa stessa idea sembra aver sempre destato un grande interesse nelle lettere e nelle arti, che ce la riconsegnano in poliedriche narrazioni ed immagini divenute sovente archetipiche nell’ambito della stessa cultura giuridica. Forti di tale consapevolezza, e delle basilari acquisizioni ormai consolidatesi negli studi di Law & Literature, gli autori dei contributi raccolti nel presente volume si sono nello specifico cimentati con l’invincibile ambiguità di fondo che l’idea di giustizia, (ri)vissuta nelle forme della finzione artistica, può rivelare – o forse, di fatto, comunque rivela – al contatto con l’esperienza.
Filargiro commedia, 2017
Andrea Alciato (1492-1550) fu al tempo stesso giurista di altissimo profilo e uomo di cultura uma... more Andrea Alciato (1492-1550) fu al tempo stesso giurista di altissimo profilo e uomo di cultura umanistica vasta e profonda. La sua attività didattica e scientifica, e le sue opere testimoniano la tensione a sperimentare l’innesto sul tronco della 'scientia iuris' tradizionale di saperi ulteriori, tipici delle 'humaniores litterae', acquisiti con lo studio della storiografia e delle letterature classiche, indagando il mondo antico attraverso tutte le fonti sopravvissute al fine di conquistare una conoscenza più completa del passato e una migliore comprensione del diritto romano. Il frutto più notevole dei suoi interessi extragiuridici, e in senso lato letterari, sono gli 'Emblemata' (1531-1534), che hanno conosciuto un largo e ininterrotto successo. Il giurista milanese ha inoltre manifestato una significativa attenzione per il teatro antico e ambizioni di drammaturgo: nel 1523 (con poche aggiunte databili al 1527) si impegnò nel comporre una commedia in lingua latina, il 'Philargyrus', mai portato in scena, tramandato da un solo manoscritto ora nella Biblioteca Trivulziana. La pubblicazione della commedia, con una traduzione italiana, induce ad accostare oggi in una prospettiva più completa la figura di un giurista e intellettuale di levatura europea, che unisce alla perizia tecnico-giuridica una formazione culturale di rango, e si segnala per le sue ricerche filologiche e storiche, tanto da imporsi come figura di rilievo assoluto nel panorama della sua epoca.
Il volume illumina la vicenda umana e scientifica di André Tiraqueau, un magistrato attivo per bu... more Il volume illumina la vicenda umana e scientifica di André Tiraqueau, un magistrato attivo per buona parte della sua vita in provincia, anche se destinato a sedere infine nel Parlement di Parigi, nei cui scritti si rispecchiano la cultura, le convinzioni, i valori, in una parola la Weltanschauung della nutrita schiera di giuristi e funzionari regi che sta assumendo con mano sicura la guida della nazione in un'epoca densa di grandi cambiamenti politici, sociali, culturali e religiosi. André Tiraqueau si pone quale significativa figura di giureconsulto che incarna egregiamente alcune delle caratteristiche salienti della cultura giuridica francese nella prima metà del secolo XVI. tra le molte sue opere, alcuni scritti che a nostro avviso si segnalano per originalità e dottrina, nel pur ricchissimo panorama della produzione giuridica d'Oltralpe in età rinascimentale. I trattati "De nobilitate" e "De poenis temperandis", insieme al monumentale lavoro "De legibus connubialibus et iure maritali", sono in modi diversi dedicati ad una reale sperimentazione, relativa tanto ai generi letterari impiegati, quanto soprattutto ai contenuti in essi riversati. In particolare, nel caso del "De legibus connubialibus et iure maritali", ci troviamo di fronte ad un'opera nella quale Tiraqueau pone la propria straripante cultura umanistica al servizio della soluzione della "quaestio de matrimonio", nella sua duplice articolazione, circa il problema della scelta della moglie ed in merito al comportamento da tenere verso la consorte dopo le nozze. In tale opera, mediante la produzione di una massa enorme di allegazioni dotte tratte da tutti i campi dello scibile, l'autore si propone di dimostrare senza alcun dubbio come la donna sia per natura inferiore al maschio, per carenze oggettive psico-fisiche che devono essere riconosciute e neutralizzate, secondo gli insegnamenti aristotelici.
Tra Quattro e Cinquecento lo studio di Aristotele si giova di rinnovate e migliorate traduzioni u... more Tra Quattro e Cinquecento lo studio di Aristotele si giova di rinnovate e migliorate traduzioni umanistiche dell’intero corpus delle sue opere e produce una enorme mole di commentari. In tale panorama, gli scritti ‘politici’ dello Stagirita conoscono una fortuna costante e larghissima.
Un Aristotele liberato dalle scorie del lavorio interpretativo medievale e restituito alla comunità dei dotti nel tenore genuino dei suoi scritti continua infatti a tenere il centro della scena culturale europea in pieno Rinascimento. Le tracce di tale primato si possono trovare sparse a profusione nelle opere di giuristi, medici, pensatori politici, moralisti, che non rinunciano a giovarsi delle sue dottrine e a sviluppare un serrato colloquio scientifico con il Filosofo attraverso le sue opere, scrivendo così un nuovo e certamente non secondario capitolo della storia della tradizione aristotelica.
Il volume indaga con taglio interdisciplinare tale aspetto della storia delle idee politiche e giuridiche nell’Europa della prima età moderna, raccogliendo saggi di storici della cultura classica, del diritto e delle dottrine politiche.
Attraverso l'analisi di opere di autori del XV secolo (Leon Battista Alberti) e del XVI secolo (Giovanni Nevizzano, André Tiraqueau, Francesco Guicciardini) si è inteso verificare il costante ed importante ricorso alle opere aristoteliche in pieno Rinascimento, con particolare riguardo alla Politica, all'Etica a Nicomaco e all'Economico. Gli autori analizzati, tra cui alcuni giuristi, mostrano di condividire appieno le teorie politiche ed economiche di Aristotele sul parallelismo tra famiglia e stato e sulla organizzazione familiare imperniata sulla supremazia del marito, motivata con la inferiorità psico-fisica della donna. La novità consiste nell'aver indagato in questa direzione facendo oggetto di analisi le opere di giuristi, solitamente ignorate dalla storiografia, e nell'aver dimostrato la persistente centralità dell'insegnamento aristotelico in campo politico ed economico.
Il volume approfondisce i molteplici volti della complessa evoluzione del diritto in Francia nel ... more Il volume approfondisce i molteplici volti della complessa evoluzione del diritto in Francia nel XVI secolo, riconducibile alle novità introdotte dall'accoglimento del metodo umanistico applicato al diritto. A tal fine si è proposta l'analisi di opere ed autori sin qui poco studiati o il ripensamento di temi ormai "classici" in materia. A tale scopo si è volutamente perseguito un approccio interdisciplinare.
Il volume contiene gli atti del Convegno internazionale tenutosi nel 2006 a chiusura del progetto COFIN-PRIN dell'Unità di ricerca di Verona dal titolo «Declinazioni della dialettica ius commune - iura propria: cultismo e droit coutumier nella letteratura giuridica francese del XVI secolo»
Per alcuni secoli Bartolo – o forse, meglio, la proiezione “eroica” che di lui i cultori del diri... more Per alcuni secoli Bartolo – o forse, meglio, la proiezione “eroica” che di lui i cultori del diritto avevano oggettivato e fatto propria – ha dominato la scena della giurisprudenza italiana ed europea e le sue teorie sono state riprese, studiate, applicate nelle aule universitarie e nei tribunali, esercitando un’influenza duratura e senza paragoni possibili sulla vita del diritto, in luoghi e tempi assai lontani tra loro. Per tutto ciò la personalità scientifica di Bartolo ha lasciato un’impronta indelebile nel diritto comune, tra tardo Medioevo e prima modernità ed egli può senz’altro considerarsi, più in generale, una delle figure di riferimento della cultura europea. Nell’occasione del settimo centenario della nascita di Bartolo da Sassoferrato è parso dunque utile riconsiderare il suo lascito scientifico e tornare ad indagare la sua opera, raccogliendo intorno a tale progetto un gruppo di storici del diritto che fossero disponibili a mettere a fuoco con metodologia aggiornata e rigorosa alcuni degli innumerevoli temi toccati da Bartolo, rendendogli l’omaggio di un rinnovato studio del suo magistero, lumeggiato nella sua complessità e multiformità d’interessi e di esiti. I frutti delle due occasioni congressuali tenutesi, rispettivamente, nel 2013 e
nel 2014 a Sassoferrato nella cornice dei Congressi internazionali di Studi umanistici, organizzati dall’Istituto internazionale di Studi Piceni, vengono ora raccolti nella convinzione che i saggi qui pubblicati possano rappresentare un contributo rilevante alla migliore conoscenza del pensiero bartoliano.
G. Rossi, Note sulla fortuna del 'Codex Iustinianus' e le vicende dei 'Tres Libri' da Pepone ad Alciato, in «Historia et ius», 24, 2023
The Codex Iustinianus was of much less importance than the Digest for the rebirth of medieval sci... more The Codex Iustinianus was of much less importance than the Digest for
the rebirth of medieval scientia iuris; however, the turning points that mark the evolution of medieval jurisprudence all have a precise resonance in the different approach to the study of the Codex and in particular to the Tres Libri Codicum, the final books of the legal compilation. In particular, we have focused on three turning points: the birth of medieval legal science and the role of Pepone, still obscure in many ways; the study of the Tres Libri from Vacario to Rolando da Lucca, with the definitive affirmation of the summae; and the Annotationes ai Tres Libri (1515) by Andrea Alciato, which mark the start of legal humanism.
I Codici di Maria Luigia tra tradizione e innovazione. Atti del Convegno di studi (Parma, 29 novembre - 1 dicembre 2021), a cura di A. ERRERA, Roma, “Historia et ius”, 2023
The "Code of Civil Procedure" promulgated in Parma by Maria Luigia in 1820 represents a remarkabl... more The "Code of Civil Procedure" promulgated in Parma by Maria Luigia in 1820 represents a remarkable example of legislative expertise and combines the French code model with the Hapsburg one, under the banner of an absent pragmatism that does not make ideological choices in the organization of the trial, but aims at a rapid and well-ordered judgment. Through the reading of some articles of the code, it is possible to show in concrete terms the typical features of modern codes (legalism, uniqueness and statehood of jurisdiction, attribution of the powers of conducting the trial to the judge, standardization of procedure for all citizens). Examination of the Code provides confirmation of the validity of Paolo Grossi's reading of the break with the past represented by the modern code, in the sense of the introduction of legal absolutism, clearly visible even in the field of procedure, beyond the model provided by the French 'Code civil' - Il "Codice di processura civile" promulgato a Parma da Maria Luigia nel 1820 rappresenta un esempio notevole di perizia legislativa e unisce il modello di codice francese con quello asburgico, all'insegna di un assenato pragmatismo che non fa fare scelte ideologiche nella organizzazione del processo, ma mira ad un giudizio rapido e ben ordinato. Attraverso la lettura di alcuni articoli del codice è possibile mostrare in concreto i caratteri tipici dei codici moderni (legalismo, unicità e statualità della giurisdizione, attribuzione dei poteri di conduzione del processo al giudice, uniformazione della procedura per tutti i cittadini). Dalla disamina del Codice si ricava una conferma della fondatezza della lettura di Paolo Grossi sulla rottura col passato rappresentata dal codice moderno, nel senso della introduzione di un assolutismo giuridico, ben visibile anche in campo processuale, al di là del modello fornito dal 'Code civil' francese
G. Rossi, recensione a L. Claire, Marc-Antoine Muret lecteur de Tacite, Genève, Droz, 2022, in Boll. Studi Latini, 52, pp. 831-834, 2022
Muret è protagonista, nella Roma della seconda metà del Cinquecento, della definitiva riscoperta ... more Muret è protagonista, nella Roma della seconda metà del Cinquecento, della definitiva riscoperta di Tacito, su cui tiene dei corsi alla Sapienza. La recensione si occupa del volume recente di Lucie Claire, che approfondisce le tappe del ritorno di Tacito sulla scena culturale europea del Cinquecento e il ruolo decisivo di Muret, a lungo personaggio di spicco della vita culturale Roma pontificia della Controriforma. - Muret was the protagonist, in the Rome of the second half of the 16th century, of the definitive rediscovery of Tacitus, on which he held courses at the Sapienza University. This review deals with the recent volume by Lucie Claire, which delves into the stages of Tacitus' return to the European cultural scene in the 16th century and the decisive role of Muret, who was for a long time a leading figure in the cultural life of Counter-Reformation papal Rome.
Studia et documenta Historiae et iuris, 2021
La recensione si occupa del libro di Sara Parini dedicato alla figura di John Law, avventuriero e... more La recensione si occupa del libro di Sara Parini dedicato alla figura di John Law, avventuriero ed 'economista', protagonista di una vicenda paradigmatica sul ricorso spregiudicato al mercato finanziario nella Francia d'inizio XVIII secolo, finita nello scoppio di una enorme bolla speculativa con la riduzione in povertà di motlissimi francesi. Il rilievo storico-giuridico della vicenda discende dalla possibilità di osservare le conseguenze negative di una carenza di disciplina giuridica dell'attività finanziaria, erroneamente sottratta alla regolamentazione del diritto per affidarsi unicamente alle regole del mercato: un monito a non disinteressarsi della materia anche per i giuristi di oggi, sspecie alla luce delle crisi economico-fianziarie globali degli ultimi anni.
The review deals with Sara Parini's book dedicated to the figure of John Law, adventurer and 'economist', protagonist of a paradigmatic event on the unscrupulous recourse to the financial market in early 18th-century France, which ended in the bursting of an enormous speculative bubble with the reduction to poverty of many French people. The historical-legal relevance of the story derives from the possibility of observing the negative consequences of a lack of legal regulation of financial activity, erroneously subtracted from the regulation of law to rely solely on the rules of the market: a warning not to disregard the subject even for today's jurists, especially in light of the global economic and financial crises of recent years.
La volonté. Italie-France Allers-Retours, 2022
In the wills of the medieval and modern periods, the husband often provides that the wife, the fu... more In the wills of the medieval and modern periods, the husband often provides that the wife, the future widow, is 'domina et usufructuaria', an indication that on the basis of Roman law makes no sense, since dominion and usufruct are incompatible. Medieval practice and jurisprudence sought to give the clause a meaning that would safeguard respect for the testator's will, a cardinal criterion in testamentary matters, and at the same time not give the widow property of the deceased's heritage, depriving the male heirs of ownership. - Nel testamento in età medievale e moderna il marito prevede spesso che la moglie, futura vedova, sia "domina et usufructuaria", indicazione che sulla base del diritto romano non ha senso, poiché dominio e usufrutto sono incompatibili. La prassi e la scienza giuridica medievale cercano di attribuire alla clausola un significato che salvi il rispetto della volontà del testatore, criterio cardine nella materia testamentaria, e insieme che non attribuisca alla vedova la proprietà dei beni del defunto, privandone i figli maschi eredi.
Immaginare il futuro del diritto. Narrazioni utopiche, distopiche e ucroniche, Napoli, 2021
Louis-Sebastien Mercier in “The Year 2440” (1771) adds an element of novelty to the utopian novel... more Louis-Sebastien Mercier in “The Year 2440” (1771) adds an element of novelty to the utopian novel with his narrative of the ideal society set in an ‘elsewhere’ based not on space but time. In fact, his is the first alternate history novel: set in a distant future but in Paris, not some island in a faraway sea. In 2440 the principles of the Enlightenment have been successfully applied and society thoroughly reformed through Reason, without resorting to revolutionary uprisings. Thus the fundamental optimism of Enlightened thought becomes an idea of progress and social justice transforming and improving the lives of the citizens. The laws are applied fairly and impartially, the king no longer has absolute power over his subjects, religion is separate from the government of the State, the individual receives honors and public offices for his/her achievements and capabilities, not for the merits of ancestors: and so the novel anticipates many of the reforms that will be introduced shortly after the French Revolution.
Historia et ius, 2021
This paper focuses on the relevance of law in Dante’s view. In this light, it highlights that he ... more This paper focuses on the relevance of law in Dante’s view. In this
light, it highlights that he interpreted Justinian’s Roman law as a cornerstone for the building of the civitas as well as he assigned a key-role to Roman concepts of justice and law. However, the Florentine poet cannot be considered a jurist in the strict sense of the term as he uses law as one among many sources of inspiration.
Acta Conventus Neo-Latini Monasteriensis. Proceedings of the Fifteenth International Congress of Neo-Latin Studies (Münster 2012), General editors A. STEINER-WEBER, K.A.E. ENENKEL, Leiden-Boston, Brill, 2015, pp. 440-449, 2015
Francesco Patrizi, uomo politico, letterato e umanista senese del Quattrocento, amico di Enea Siv... more Francesco Patrizi, uomo politico, letterato e umanista senese del Quattrocento, amico di Enea Sivlio Piccolomini e da questi creato Vescovo di Gaeta, ha lasciato importante traccia di sé con la scrittura di due trattati di argomento etico-politico, dedicati uno alla Repubblica ed uno alla Monarchia. In tali opere, che ebbero una grandissima fortuna nel XVI secolo, ripubblicati molte volte anche fuori d'Italia, Patrizi attinge al grande patrimonio delle teorie politiche antiche, riformulato in chiave umanistica ed in qualche misura attualizzato. Il presente saggio si è concentrato anzitutto sulla lettura del "De institutione reipublicae".
Acta Conventus Neo-Latini Upsaliensis. Proceedings of the Fourteenth International Congress of Neo-Latin Studies (Uppsala 2009), General Editor A. STEINER-WEBER, II, Leiden-Boston, Brill, 2012, pp. 915-924, 2012
John Case, professore di filosofia a Oxford, fu un profondo conoscitore di Aristotele ed un espon... more John Case, professore di filosofia a Oxford, fu un profondo conoscitore di Aristotele ed un esponente autorevole dell'aristotelismo del tardo Cinquecento. La "Sphaera civitatis" è un'opera nella quale le teorie politiche aristolteliche vengono aggiornate e riproposte al pensiero politico-giuridico europeo. Il suo successo dimostra il perdurare dell'aristotelismo politico come lingua comune della cultura europea del pieno XVI secolo
Alciato’s defense of Justinian: an exemplary use of historical sources, in "Historia et ius", 19, 2021
According to a traditional narrative recounted by Pietro Crinito in ‘De honesta disciplina’ and e... more According to a traditional narrative recounted by Pietro Crinito in ‘De honesta disciplina’ and echoed by other Humanists (Jovianus Pontanus, Volaterranus) Belisarius fell into disgrace with the emperor Justinian, who then had him blinded and reduced to begging. On the contrary, in a chapter of ‘Parerga’ (IV, 24), by researching and examining various historical sources, particularly Procopius, Alciato is able to demonstrate the true nature of that story: a groundless ‘fabula’ created to substantiate the negative image of Justinian found in biased ancient sources, given naive, uncritical credit by several Humanists. The paper intends to show that Alciato’s historical analysis aimed to shed light on the facts, thus rehabilitating the name of the Byzantine emperor.
Acta Conventus Neo-Latini Monasteriensis. Proceedings of the Fifteenth International Congress of Neo-Latin Studies (Münster 2012), General editors A. STEINER-WEBER, K.A.E. ENENKEL, Leiden-Boston, Brill, 2015
Francesco Patrizi (1413-1492), senese coetaneo ed amico di Enea Silvio Piccolomini, fu un colto u... more Francesco Patrizi (1413-1492), senese coetaneo ed amico di Enea Silvio Piccolomini, fu un colto umanista (allievo anche di Filelfo) e uomo politico, nominato nel 1460 da Pio II vescovo di Gaeta. Egli fornì ottime prove della sua cultura, nutrita di autori classici, nella scrittura in latino di due trattati di argomento politico: il De institutione reipublicae e il De regno et regis institutione, entrambi destinati ad un grande successo, testimoniato dalle numerose edizioni e dalle traduzioni nelle lingue moderne. In essi si analizza l'organizzazione dello stato in due diverse forme di governo: monarchia e repubblica. Questa relazione approfondirà il primo trattato, dove Patrizi descrive ogni aspetto rilevante per la vita di uno stato repubblicano: lo studio delle scienze, le magistrature, i ruoli e i rapporti familiari, le virtù necessarie per i cittadini, la divisione della civitas in ordini, il sito migliore dove costruire la città e le varie specie di edifici che vi devono sorgere, l'organizzazione militare e la conduzione della guerra. Una trattazione non originale nei contenuti, ma genuinamente umanistica, per il riuso delle fonti antiche (greche e romane, filosofiche e storiche), considerate guida e modello necessario per scrivere appropriatamente su temi etici e politici.
Antico e moderno: sincretismi, incontri e scontri culturali nel Rinascimento, Atti del XXX Convegno internazionale (Chianciano Terme-Montepulciano, 19-21 luglio 2018), a cura di L. SECCHI TARUGI, Firenze, Franco Cesati Editore, 2020
In "Annotationes in Tacitum" (1517) Andrea Alciato's dedicatory epistle is of great cultural impo... more In "Annotationes in Tacitum" (1517) Andrea Alciato's dedicatory epistle is of great cultural importance as it famously praises history and historians, placed by the author above scholars of other disciplines. Given such content it has circulated in its own right, entitled 'Encomium historiae'. Moreover, the epistle designates Cornelius Tacitus as the Roman historian most deserving to be read and studied, thus giving origin to the so-called 'Tacitism'.
L'epistola di dedica delle "Annotationes in Tacitum" (1517) di Andrea Alciato ha grande valore culturale perché contiene un elogio, divenuto famoso, della storia e degli storici, che l'autore antepone ai cultori di ogni altra scienza. A causa di tale contenuto essa ha circolato anche in forma autonoma, col titolo di 'Encomium historiae'. Inoltre, l'epistola indica Cornelio Tacito come lo storico romano più degno di essere letto e studiato, e si colloca così all'origine del cosiddetto 'Tacitismo'.
Historia et ius, 17, paper 20, pp. 1-74., 2020
Giuseppe Aurelio Di Gennaro, one of the best known lawyers and judges in mid-eighteenth century N... more Giuseppe Aurelio Di Gennaro, one of the best known lawyers and judges in mid-eighteenth century Naples, represents the neo-Humanistic movement which, in contrast with early manifestations of juridical Illuminism, re-established jurisprudence on the basis of the forensic order's legal culture, rather than trust in reform through the sovereign's promulgating new laws. In Delle viziose maniere del difender le cause nel foro the author focuses exclusively on the courts and the lawyer's work, since he sees the lawyer's defense of the client on trial as the fulcrum safeguarding everyone's rights with the trial as the vital center of legality. From this prospective, in current practice Di Gennaro points out ten defects in the ways of conducting a defense and their possible remedies, with the utmost attention to forensic eloquence, the lawyer's means of persuading the judge and winning the case.
Giuseppe Aurelio Di Gennaro, avvocato e magistrato tra i più in vista nella Napoli di metà Settecento, è esponente della corrente neo-umanistica che, in contrasto con le prime manifestazioni dell’illuminismo giuridico, fa affidamento sulla cultura giuridica del ceto forense per una rifondazione del diritto, invece di aver fiducia in una riforma prodotta dalla promulgazione di nuove leggi da parte del sovrano. L’autore rivolge nel trattato «Delle viziose maniere del difender le cause nel foro» tutta la sua attenzione al foro e alla attività dell’avvocato, poiché vede nella difesa che l’avvocato assicura al cliente nel processo il fulcro della tutela dei diritti di ciascuno e nel processo il centro della vita giuridica. In questa prospettiva, Di Gennaro individua nella prassi corrente dieci difetti nel modo di condurre la causa e indica i possibili rimedi, dando la massima attenzione all’eloquenza forense, per mezzo della quale l’avvocato persuade il giudice e ottiene la vittoria nel giudizio.
Rappresentazioni della natura nel Medioevo, a cura di G. CATAPANO e O. GRASSI, Firenze, Sismel – Edizioni del Galluzzo, 2019
Several mediaeval jurists turned their attention not to natural law but to nature itself, address... more Several mediaeval jurists turned their attention not to natural law but
to nature itself, addressing the tradition of classical and Christian philosophical
and theological thought. We consulted the “entries” nature in
the Dictionarium iuris of Alberico da Rosate (c. 1290-1360) and additio of
Baldo degli Ubaldi in § Ius naturale (D.1,1,1,3), a famous passage by
Ulpianus quoted at the beginning of the Digest. Two of the most prominent
14th-century jurists thus consciously expressed the widespread but
unvoiced opinion of the doctores iuris of their time. As Alberico says,
«Natura sumitur multis modis»; this makes it difficult to confine matter
within the technical coordinates of law but gives great potential to the
jurist’s work of creative interpretatio. Secondly, there emerges the awareness
of the primary inevitable link between law and nature, since nature
is able to create law and to shape the legal system as a whole: it is up
to the jurist to recognise and appreciate this connection.
Historia et ius, 2019
When seen through the prism of Romantic sensibility, the right to happiness theorized by Illumini... more When seen through the prism of Romantic sensibility, the right to happiness theorized by Illuminists all over Europe and solemnly proclaimed on both sides of the Atlantic, from the United States of America's Declaration of Independence to the various Bills of Rights of the latter 1700s, becomes the personal drama of the 'misfit' (outsider), ostracized by society, denied integration and marginalized in the role of monster, a subhuman (thus) abominable being. Frankenstein's creature views happiness on the one hand as the chance of inclusion in society and on the other as the possibility of seeing himself reflected in his fellow human beings: in both cases validation and acceptance, while yearning to be seen as having rights despite his unprecedented condition beyond any norm. The rejection the creature suffers at the hands of society and even his own creator, Victor Frankenstein, triggering rage and the desire for revenge that will end in tragedy springs from his perception of an injustice suffered and a right (to happiness) denied.
La donna nel Rinascimento. Amore, famiglia, cultura, potere, Atti del XXIX Convegno internazionale (Chianciano Terme-Montepulciano, 20-22 luglio 2017), a cura di L. SECCHI TARUGI, Firenze, Franco Cesati Editore, 2019
André Tiraqueau, an early 16 th century french magistrate, wrote a treatise concerning the relati... more André Tiraqueau, an early 16 th century french magistrate, wrote a treatise concerning the relationship between spouses, reflecting the idea that the marriage can work only if the husband is the acknowledged head of the wife. On this basis he elaborated sixteen marriage "laws" on how man should choose his future bride and treat her after the wedding, with a liberal use of classical sources that go beyond the juridical.
--- André Tiraqueau, magistrato francese della prima metà del XVI se-colo, scrive un trattato dedicato ai rapporti tra i coniugi e fondato sull'idea che il matrimonio possa funzionare soltanto se il marito è il capo riconosciuto della mo-glie. Su tale presupposto egli formula sedici "leggi" matrimoniali su come l'uomo deve scegliere la futura moglie e come deve comportarsi con lei dopo le nozze, con grande sfoggio di allegazione delle fonti classiche, non soltanto giuridiche.
G. ROSSI, La “Magna Carta Libertatum”: un testo medievale denso di futuro, in Bollettino della Società Letteraria di Verona, 2018, pp. 17-34., 2018
The Magna Carta Libertatum was the attempt by the English barons, vassals of the king, to force J... more The Magna Carta Libertatum was the attempt by the English barons, vassals of the king, to force John Lackland to comply with the feudal customs; the sovereign had in fact violated traditional law and had unilaterally imposed severe new monetary obligations on his vassals. But the charter also introduced fundamental principles limiting the king’s power in the procedural field that were to become the due process of law and that established the rules of the necessary prior consent of his subjects to legitimate the new tax. The important new fact was that these laws were intended as a guarantee for all free men, without considering status and property.
La Magna Carta Libertatum rappresenta il tentativo dei baroni inglesi, vassalli del re, di imporre a Giovanni Senzaterra il rispetto delle consuetudini feudali; il sovrano infatti aveva violato il diritto tradizionale e aveva imposto unilateralmente nuove gravose prestazioni in denaro ai suoi vassalli. Ma la carta introduce anche fondamentali principi di limitazione del potere del re in campo processuale che sfoceranno nel due process of law e fissa la regola del necessario consenso preventivo dei sudditi per rendere legittima una nuova imposta. Il fatto nuovo e importante è che queste ultime norme sono poste a garanzia di tutti gli uomini liberi, senza distinzione di status e di censo.
in: Quintilian and the Law. The Art of Persuasion in Law and Politics , ed. O. Tellegen-Couperus , LEUVEN , Leuven University Press , 2003 , pp. 81-94, 2003
L'«Institutio oratoria» di Quintiliano vuole essere un manuale per la preparazione degli oratori ... more L'«Institutio oratoria» di Quintiliano vuole essere un manuale per la preparazione degli oratori forensi; l'impiego della retorica in ambito giudiziario è però continuato e ha ripreso vigore in età moderna. Il saggio analizza la posizione in merito di Giovan Battista De Luca, principe del foro nella Roma del XVII secolo e la peculiare realtà veneziana, affrontata tramite la testimonianza di Goldoni nella commedia «L'avvocato veneziano»
in: Città e campagna nel Rinascimento, Atti del XXVIII Convegno Internazionale (Chianciano Terme-Montepulciano, 21-23 luglio 2016), a cura di L. SECCHI TARUGI, Firenze, Franco Cesati Editore, 2018, pp. 179-199., 2018
The senese Francesco Patrizi on his nine books treatise "De institutione rei publicae", by inspir... more The senese Francesco Patrizi on his nine books treatise "De institutione rei publicae", by inspiration to Greek and Latin authors describes the ideal stato as result between peasants (rusticitas) and citizens (civitas), which includes not only noblemen, but also craftsmen and merchants for their merits to enrich and beautify the town.
Il senese Francesco Patrizi nel suo trattato in nove libri "De institutione reipublicae", scritto fra il 1465 e il 1471 ispirandosi alle opere greche e latine, delinea lo stato ideale come frutto della fusione tra città e campagna, con una netta immutabile distinzione tra contadini (rusticitas) rivalutati nella loro dignità, e i cittadini (civitas), tra i quali sono compresi non solo i nobili, ma anche gli artigiani e i mercanti cui riconosce il merito di arricchire e abbellire la città.
Quaderni Fiorentini per la storia del pensiero giuridico moderno, 2018
This essay aims to analyse the cons.V from Bartolomeo Cipolla’s collection of consilia criminalia... more This essay aims to analyse the cons.V from Bartolomeo Cipolla’s collection of consilia criminalia, concerning the case of a wife’s poisoning of her husband, acting in complicity with her lover. The doubts de iure about the case arise from the fact that during the trial the defence provides proof that the husband had been banished from the town years earlier, guilty of committing murder.
The Statutes of Salò, like almost all municipal statutes, allowed outlaws to be offended with impunity, so the jurist must resolve two doubts: whether the state law should extend to the hypothesis of the outlaw being killed and if so, whether the wife should go unpunished if she kills her husband.
Firstly, Cipolla considers the interpretation of the charter and allows the rule to be extended to the killing of the banished person. Then he finds that natural law is in contrast with positive law and declares that the rules of natural law prevail over those of the statutes and forbid the killing of a family member, including the spouse.
Therefore the woman (and her accomplice) cannot benefit from the statute law on banishment and must be punished with death, in analogy with the crime of patricide.
Un protagonista del diritto comune: il seminario ha inteso mettere a fuoco la figura e all’opera ... more Un protagonista del diritto comune: il seminario ha inteso mettere a fuoco la figura e all’opera di Francesco Accolti, giurista aretino del Quattrocento, il quale incarna la tradizione del maturo "ius commune": famoso professore di diritto (a Siena e Ferrara, soprattutto), autore di "consilia", consigliere fidato del marchese di Ferrara e autorevole membro del "consilium principis". Egli eccelle nei diversi ambiti nei quali i giuristi del tardo Medioevo sono attivi. Dotato di una buona cultura umanistica, non appartiene tuttavia alla scuola dell'umanesimo giuridico, poiché resta fedele al bartolismo, né aderisce alla novità della "communis opinio doctorum", preferendo cercare una soluzione originale ai problemi e non seguire l'opinione dei più. Il seminario di studio ha preso lo spunto dalla discussione della monografia di Alarico Barbagli, «Francesco Accolti maestro del diritto comune del Quattrocento», Napoli 2023. -
A protagonist of the common law: the seminar aimed to focus on the figure and work of Francesco Accolti, a 15th-century jurist from Arezzo, who embodies the tradition of the mature "ius commune": a famous professor of law (in Siena and Ferrara, above all), author of "consilia", trusted adviser to the Marquis of Ferrara and an influential member of the "consilium principis". He excelled in the various fields in which jurists of the late Middle Ages were active. Endowed with a good humanistic culture, he does not, however, belong to the school of legal humanism, as he remains faithful to Bartolism, nor does he adhere to the novelty of the "communis opinio doctorum", preferring to seek an original solution to problems and not follow the opinion of most. The study seminar was inspired by the discussion of the monograph by Alarico Barbagli, «Francesco Accolti maestro del diritto comune del Quattrocento», Napoli 2023.
international conference. Verona, 10-12 nov. , 2022
Art, like law, is a human factor that is sometimes able to assert itself from below, from the soc... more Art, like law, is a human factor that is sometimes able to assert itself from below, from the society that produces it; at other times it comes from above, in tune with the designs of those who hold political power and who use art to put forward a certain image of power, as well as to disseminate a precise idea of the juridical. The importance of artistic images and, more specifically, of the iconographic representation of key themes and concepts of law in their various legal contexts, requires no lengthy demonstration.
Paolo Alvazzi Dal Frate, Andrea Buratti e Massimiliano Gregorio discutono di GIUSEPPE MECCA, Il g... more Paolo Alvazzi Dal Frate, Andrea Buratti e Massimiliano Gregorio discutono di GIUSEPPE MECCA, Il governo rappresentativo. Cultura politica, sfera pubblica e diritto costituzionale nell'Italia del XIX secolo, Macerata, EUM, 2019 e MARCO FIORAVANTI, Controllare il potere. Il mandato imperativo e la revoca degli eletti (XVIII-XX secolo), Roma, Viella, 2020
Coordina Giovanni Rossi (Università di Verona)
il 3° Seminario su "Alciato giurista europeo", progetto di ricerca internazionale finanziato dall... more il 3° Seminario su "Alciato giurista europeo", progetto di ricerca internazionale finanziato dall'Università di Verona - titolare del progetto prof. Giovanni Rossi
Il Colloquio/Webinar rappresenta il 2° seminario veronese dedicato all'opera di Andrea Alciato, i... more Il Colloquio/Webinar rappresenta il 2° seminario veronese dedicato all'opera di Andrea Alciato, iniziatore dell'umanesimo giuridico in Europa. L'attenzione sarà soprattutto dedicata alla sua attività di autore di 'consilia'.
Il Colloquio rappresenta il primo seminario veronese dedicato all'opera di Andrea Alciato, inizia... more Il Colloquio rappresenta il primo seminario veronese dedicato all'opera di Andrea Alciato, iniziatore dell'umanesimo giuridico in Europa. Accanto alle opere giuridiche, sarà data attenzione agli Emblemata, che mostrano l'ampiezza degli interessi culturali di Alciato ed offrono l'occasione di studiare il nesso esistente nella prima età moderna tra diritto e immagini.
Link zoom: https://univr.zoom.us/meeting/register/tZYpdOmurDgoG9DJ1\_ejgRYrOBn7t030AtuE
Colloquio di studi/webinar - 28 maggio 2021, dal titolo: «De modo studendi in iure. Trattati di "... more Colloquio di studi/webinar - 28 maggio 2021, dal titolo: «De modo studendi in iure. Trattati di "pedagogia giuridica" nell'Università del Quattrocento». Il convegno è dedicato all'approfondimento di una particolare forma di opere nate in ambito universitario e dirette agli studenti di giurisprudenza del tardo Medioevo per fornire loro consigli su come organizzare al meglio la loro vita universitaria e sul più efficace metodo di studio da adottare.
Il convegno è organizzato dalla Cattedra di Storia del diritto medievale e moderno (Prof. Giovanni Rossi) del Dip. di Scienze giuridiche dell'Università di Verona ed ha il patrocinio del "Centro interuniversitario per la storia delle Università italiane"-CISUI (Bologna).
"Il diritto al tempo di Dante" è una conferenza, in forma di evento digitale, il cui obiettivo è ... more "Il diritto al tempo di Dante" è una conferenza, in forma di evento digitale, il cui obiettivo è approfondire la cultura giuridica nella quale l'Autore ha vissuto, cogliendo così l'occasione del settecentenario della sua scomparsa per affrontare dal punto di vista storico e giuridico il tempo del Poeta. Si terrà giovedì 6 maggio alle ore 15.00 su Zoom.
Relatori dell'incontro, tutti dell'Università di Verona, saranno il Prof. Giovanni Rossi, docente di Storia del Diritto Medievale e Moderno, la Prof.ssa Cecilia Pedrazza Gorlero, anche lei docente di Storia del Diritto Medievale e Moderno, il Prof. Carlo Pelloso, docente di Diritto Romano e Diritti dell'Antichità, e il Dott. Gustavo Adolfo Nobile Mattei, ricercatore presso la cattedra di Storia del Diritto Medievale e Moderno.
L'evento gode del patrocinio del Dipartimento di Scienze Giuridiche dell'Università di Verona.
Al centro del dibattito il tema del diritto comune, affrontato prendendo le mosse dall'opera, dal pensiero e dalla vita di Dante.
Giovanni Rossi, ripercorrendo il bando e l'esilio del Poeta, si interrogherà sull'uso politico della giustizia, ricordandoci che Dante, prima come funzionario pubblico e poi come condannato, fu attore protagonista nella cultura giuridica basso medievale.
Carlo Pelloso, invece, si dedicherà all'analisi del complesso rapporto tra il diritto romano e la giustizia nella prospettiva del Poeta.
Delle opere di Dante discetteranno Cecilia Pedrazza Gorlero e Gustavo Adolfo Nobile Mattei: Monarchia e Commedia saranno infatti approfondite con lo scopo di comprendere sia le visioni dell'Autore sul diritto tra "ordo" e "proportio", sia le ragioni del conflitto tra lo stesso Dante e Bonifacio VIII, sintomatico di quello che era lo scontro tra potere temporale e potere spirituale nel 1300.
L'evento, promosso da ELSA Verona, si rivolge a chiunque sia interessato a dette tematiche.
Giovanni Rossi (Università di Verona), Chiara Maria Valsecchi (Università di Padova) e Alfredo Vi... more Giovanni Rossi (Università di Verona), Chiara Maria Valsecchi (Università di Padova) e Alfredo Viggiano (Università di Padova) discutono di E. Fusar Poli, Relativo e plurale. Dinamiche, processi e fonti di diritto in Terraferma veneta (secc. XVI-XVIII), Torino, Giappichelli, 2020 e di C. Passarella, Interessi di parte e logiche del processo. La giustizia civile a Venezia in età moderna, Torino, Giappichelli, 2018. Coordina Cecilia Pedrazza Gorlero (Università di Verona).
Si tratta del II incontro dell'a.a. 2020/21 degli "Incontri e Seminari" di "Itinera iuris. Seminario permanente interateneo su diritto e storia" (III ciclo), coordinati da Giovanni Rossi
Paolo Alvazzi Del Frate (Università di Roma3), Andrea Buratti (Università di Roma Tor Vergata) e ... more Paolo Alvazzi Del Frate (Università di Roma3), Andrea Buratti (Università di Roma Tor Vergata) e Massimiliano Gregorio (Università di Firenze) discutono di Giuseppe MECCA, Il governo rappresentativo. Cultura politica, sfera pubblica e diritto costituzionale nell'Italia del XIX secolo, Macerata, EUM, 2019 e Marco FIORAVANTI, Controllare il potere. Il mandato imperativo e la revoca degli eletti (XVIII-XX secolo), Roma, Viella, 2020 coordina Giovanni Rossi (Università di Verona).
Si tratta del I incontro dell'a.a. 2020/21 degli "Incontri e Seminari" di "Itinera iuris. Seminario permanente interateneo su diritto e storia" (III ciclo), coordinati da Giovanni Rossi
“Itinera iuris. Seminario permanente interateneo su diritto e storia”. III ciclo - a.a. 2020/21
nei giorni 3-4 dicembre 2020 si svolgerà il webinar via Zoom "Pagare il fio. Lettere ed arti dina... more nei giorni 3-4 dicembre 2020 si svolgerà il webinar via Zoom "Pagare il fio. Lettere ed arti dinanzi al problema della pena", VI convegno "Law & Humanities" (Dialoghi di "Ius in fabula", 6), presso il Dipartimento di Scienze giuridiche dell'Università di Verona. Il convegno vuole indagare il tema della pena e della sua applicazione così come è percepito e rappresentato nella letteratura, nel cinema, nelle arti moderne.
Il convegno si svolgerà via Zoom (i links per le due giornate si trovano sulla locandina e sulla brochure).
Nei giorni 5-6 dicembre 2019 si svolge un convegno sulla illiceità penale della condotta criminos... more Nei giorni 5-6 dicembre 2019 si svolge un convegno sulla illiceità penale della condotta criminosa così come rappresentata nelle arti e nelle lettere. Si tratta del 5° dei "Dialoghi di Ius in fabula" che a cadenza annuale sono organizzati a Verona nel solco degli studi su "Law & Humanities".
Nell'ambito del convegno di quest'anno i relatori saranno chiamati a cimentarsi, in chiave "Law & Literature", con i problemi della condotta da considerarsi penalmente illecita, onde districarne, anzitutto, i profili naturalistici rispetto a quelli teleologici e alle possibili cause di giustificazione: non è forse sfumata, polimorfica e - alla fin fine - labile l'idea stessa di una condotta oggettivamente illecita sotto il profilo penale? Appellarsi alle arti e alle lettere può allora essere di grande aiuto anche nel comprendere più a fondo questo aspetto dell'esperienza del diritto (penale), assai più controverso di quanto normalmente non si creda, spogliandoci di preclusioni mentali e paludamenti 'tecnici'.
L'evento in oggetto si inserisce nel quadro delle attività organizzate - da diversi anni a questa parte - dalla associazione "Ius in Fabula" e prosegue il ciclo convegnistico dedicato ai temi penalistici, inaugurato lo scorso anno, con il convegno "L'ombra del delitto. Colpevolezza e moventi nelle arti e nelle lettere".
Il IV dei Dialoghi di 'Ius in fabula', dedicato agli studi su "Law & Humanities", presso il Dipar... more Il IV dei Dialoghi di 'Ius in fabula', dedicato agli studi su "Law & Humanities", presso il Dipartimento di Scienze giuridiche dell'Università di Verona. Nell’ambito del Convegno i relatori saranno chiamati a cimentarsi con i problemi della 'mens rea', onde comprendere, innanzitutto, in che termini questa abbia a considerarsi giuridicamente provata. Tutto ciò per mettere a fuoco le nozioni di responsabilità e colpevolezza, sul piano giuridico ma ancor prima etico da un lato e criminologico dall'altro, attraverso lo sguardo aguzzo di letterati ed artisti che si confrontano con il delitto nelle sue mille sfaccettature-
Il Convegno, a conclusione di un ciclo dedicato alla tensione dialettica che s’instaura tra dirit... more Il Convegno, a conclusione di un ciclo dedicato alla tensione dialettica che s’instaura tra diritto e giustizia nell’esperienza (“Rifrazioni anomale dell’idea di giustizia”) così come sul piano delle proiezioni ideali (“Immaginare il futuro del diritto”), intende approfondire ciò che la finzione artistica ci rivela dei profili metodologici del diritto, siccome indistricabilmente intrecciati con l’umanità dei suoi protagonisti. A partire da casi, personaggi, trame, paradigmi, ci si potrà riportare alla prospettiva degli operatori giuridici non meno che alla percezione comune del fenomeno giuridico.
Il convegno (il secondo dei "Dialoghi" a cadenza annuale organizzati Associazione "Ius in fabula"... more Il convegno (il secondo dei "Dialoghi" a cadenza annuale organizzati Associazione "Ius in fabula", costituita presso il Dip. di Scienze giuridiche dell'Università di Verona) è dedicato al tema dell'utopia (a 500 anni dall'Utopia di Thomas More) nelle varie forme assunte in epoca moderna e contemporanea. Nell'ambito degli studi di "Law & Literature" e "Law & Humanities", l'intento è quello di riflettere su società inesistenti ma possibili e comunque "pensabili" e sulle regole giuridiche che immancabilmente devono esistere per permettere la vita di quelle società alternative, alla stregua di ogni comunità politica organizzata.
•Il convegno, valorizzando la molteplicità di approcci al tema della società perfetta (e/o del suo opposto), metterà a confronto letture del tema e riflessioni di storici del diritto, filosofi del diritto, giuristi positivi ma anche letterati nonché informatici dediti allo sviluppo dell'intelligenza artificiale. La robotica, infatti, prefigura nuove frontiere dell'utopia, sempre meno lontane ed irrealizzabili e trasforma in problemi concreti quelli che erano fino a poco tempo fa quesiti relegati nei racconti di "fantascienza".
Il convegno mira ad evidenziare i casi-limite nei quali l’idea di giustizia si trova in concreto ... more Il convegno mira ad evidenziare i casi-limite nei quali l’idea di giustizia si trova in concreto in contrasto con l’applicazione del diritto positivo, giungendo paradossalmente alla negazione della giustizia stessa, che pure si ricerca ed in nome della quale si opera.
L’idea è di mettere a fuoco le occasioni di conflitto tra diritto e giustizia, ovvero tra “ius” ed “aequitas”, fra “strictum ius” e interpretazione della norma: casi che creano disorientamento nell'uomo, che chiede al diritto di essere conforme a giustizia e che chiede alla giustizia di essere umana. Casi che rendono complessa la posizione del giurista (e del giurista/professionista, in particolare), pretendendo una sensibilità al rapporto fra “ideale” e “reale”, fra sostanza e forma, che di giorno in giorno si fa più incerto e difficile. Casi che l’arte (in letteratura, nelle arti figurative, nel cinema) ha spesso amato mettere a fuoco, perché costringono a riflettere su tali temi e creano situazioni di lacerazione interiore, nelle quali occorre operare una scelta, spesso dolorosa e insoddisfacente, ideale per imbastire su di essa un dramma, un romanzo, un film o per dipingere un quadro pieno di pathos.
Per la sua stessa natura l’evento proposto è l’occasione per un ripensamento generale dell’idea di giustizia e delle sue complesse declinazioni e, al contempo, l’opportunità per una “pausa di riflessione” dalla professione praticata, una “presa di distanza” utile per tornare ad essa con rinnovato senso critico.
Di fronte all'emergenza attuale del dilagare della violenza sulle donne e del "femminicidio", nel... more Di fronte all'emergenza attuale del dilagare della violenza sulle donne e del "femminicidio", nell'ambito degli studi sulla giustizia criminale in età moderna uno spazio rilevante non può non spettare ai crimini di cui la donna in quanto tale è vittima (stuprum, induzione alla prostituzione, maltrattamenti e percosse in ambito familiare, omicidio), così come ai delitti di cui viene per converso accusata (prostituzione, adulterio, ma anche stregoneria, veneficio). il convegno vuole proporre una ricognizione ad ampio spettro intorno al modo in cui negli ordinamenti giuridici europei della prima modernità e ancora per tutto l'Antico Regime da un lato la donna si configuri come vittima di reati specifici e dall'altro lato su come emerga lo stereotipo della donna che delinque; ciò attraverso l'indagine delle fonti dottrinali, legislative e giudiziarie dell'epoca. Tutto ciò acquista maggiore significato alla luce della comparazione tra regioni d'Europa diverse ma paragonabili (penisola iberica e italiana), mettendo intorno a un tavolo comune di lavoro storici del diritto e storici sociali, in un proficuo confronto di metodi d'indagine diversi, sperimentati sulle stesse fonti.
Il 3° Seminario su "Alciato giurista europeo", progetto di ricerca internazionale finanziato dall... more Il 3° Seminario su "Alciato giurista europeo", progetto di ricerca internazionale finanziato dall'Università di Verona - titolare del progetto Prof. Giovanni Rossi
Convegno sull'avvocato bergamasco Francesco M. Quarenghi e le sue vaste raccolte di giurisprudenz... more Convegno sull'avvocato bergamasco Francesco M. Quarenghi e le sue vaste raccolte di giurisprudenza e legislazione conservate presso la Biblioteca civica "A. Mai" di Bergamo
lezione presso l'Università degli studi di Milano - Giovedì 11 aprile 2019, ore 12.30, Aula 208 V... more lezione presso l'Università degli studi di Milano - Giovedì 11 aprile 2019, ore 12.30, Aula 208 Via Festa del Perdono, 3
Il Convegno intende mettere a fuoco la nascita della moderna antropologia criminale italiana, a f... more Il Convegno intende mettere a fuoco la nascita della moderna antropologia criminale italiana, a fine Ottocento, in particolare sotto l’aspetto della valorizzazione dell’osservazione fisiognomica impiegata al fine di individuare nei lineamenti del volto e più in generale nelle fattezze fisiche dei delinquenti i segni tipici dell’atavismo criminale.
Nella seconda metà del secolo XIX, infatti, un gruppo di anatomisti, guidati da Cesare Lombroso (Verona, 1835-Torino, 1909), si convince di aver trovato il segreto del crimine nella conformazione fisica, e nello specifico fisiognomica, dell’uomo delinquente. La criminalità sarebbe per costoro una forma di involuzione che si evidenzia nelle caratteristiche fisiche del criminale, sicché molti medici dell’epoca iniziano a studiare minuziosamente i corpi dei delinquenti confrontandoli con quelli degli individui ‘normali’ alla ricerca del segno della devianza, sicuri di trovare lo stigma atavico della delinquenza. In questo modo la presenza di tatuaggi, la forma e la composizione del volto, la presenza di malformazioni ossee divengono le prove lampanti della involuzione dell’individuo e quindi il sintomo della delinquenza.
In particolare, l’anatomista Lorenzo Tenchini (Brescia, 1852-1906) inizia uno studio dei cervelli e dei volti dei criminali che lo conduce a realizzare ed esporre dei cervelli di delinquenti e delle maschere realizzate in ceroplastica che riproducono il volto dei criminali. Le maschere di cera divengono presto oggetto di diverse esposizioni, come quelle organizzate a Torino da Lombroso.
The conference intends to focus on the birth of modern Italian criminal anthropology at the end of the 19th century, particularly in terms of the enhancement of physiognomic observation used to identify the typical signs of criminal atavism in the facial features and more generally in the physical features of criminals.
In the second half of the 19th century, in fact, a group of anatomists, led by Cesare Lombroso (Verona, 1835-Turin, 1909), became convinced that they had found the secret of crime in the physical, and specifically physiognomic, conformation of the delinquent man. For them, criminality would be a form of involution that is evident in the physical characteristics of the criminal, so that many doctors of the time began to meticulously study the bodies of delinquents by comparing them with those of 'normal' individuals in search of the sign of deviance, certain of finding the atavistic stigma of delinquency. In this way, the presence of tattoos, the shape and composition of the face, and the presence of bone malformations become the glaring evidence of the individual's involution and thus the symptom of delinquency.
In particular, the anatomist Lorenzo Tenchini (Brescia, 1852-1906) began a study of the brains and faces of criminals that led him to make and exhibit the brains of delinquents and masks made of wax that reproduced the criminals' faces. The wax masks soon became the subject of several exhibitions, such as those organised in Turin by Lombroso.
Incontro di studio a partire dalla discussione del volume "L’arte di giudicare. Percorsi ed esper... more Incontro di studio a partire dalla discussione del volume "L’arte di giudicare. Percorsi ed esperienze tra letteratura, arti e diritto", a cura di G. ROSSI, D. VELO DALBRENTA, C. PEDRAZZA GORLERO, Napoli, ESI, 2022, Università di Verona (Verona, 27 ottobre 2023). Una occasione per svolgere una riflessione a più voci dedicata all’approfondimento, in chiave "Law & Humanities", della dialettica che s’instaura tra diritto e giustizia e mette a fuoco il ruolo essenziale del giudice. - Study meeting from the discussion of the volume "L’arte di giudicare. Percorsi ed esperienze tra letteratura, arti e diritto", a cura di G. ROSSI, D. VELO DALBRENTA, C. PEDRAZZA GORLERO, Napoli, ESI, 2022, Università di Verona (Verona, 27 ottobre 2023). An opportunity to carry out a multi-voice reflection dedicated to deepening, in a "Law & Humanities" key, the dialectic that is established between law and justice and focuses on the essential role of the judge.
Il seminario svilupperà una discussione in chiave interdisciplinare sul tema del recupero dell'an... more Il seminario svilupperà una discussione in chiave interdisciplinare sul tema del recupero dell'antichità romana nel XVIII secolo europeo. Ciò a partire dal volume «Regards croisés sur la Rome ancienne et les Lumières», sous la dir. de I.G. Mastrorosa, Paris, Classiques Garnier, 2023 nel quale figurano saggi di antichisti e storici attenti alla permanenza dell'antico nella cultura europea moderna. Saranno affrontati alcuni dei numerosi temi trattati nel libro, riunendo storici dell'antichità, modernisti, storici del diritto, nella convinzione che il tema del recupero dell'antichità romana nel Settecento possa essere studiato nella sua complessità soltanto con la collaborazione di esperti in molteplici campi del sapere. Un'occasione per continuare il dialogo a più voci tra studiosi di varia estrazione avviato nel volume, per riflettere su modi e contenuti della costruzione della modernità a partire dal recupero di elementi qualificanti della civiltà romana. - The seminar will develop an interdisciplinary discussion on the theme of the recovery of Roman antiquity in 18th century Europe. This will start from the book «Regards croisés sur la Rome ancienne et les Lumières», sous la dir. de I.G. Mastrorosa, Paris, Classiques Garnier, 2023 in which there are essays by antiquists and historians concerned with the permanence of antiquity in modern European culture. Some of the numerous themes dealt with in the book will be addressed, bringing together historians of antiquity, modernists, and historians of law, in the conviction that the theme of the recovery of Roman antiquity in the 18th century can only be studied in its complexity with the collaboration of experts in multiple fields of knowledge. It is an opportunity to continue the multi-voice dialogue between scholars of various backgrounds initiated in the volume, to reflect on the ways and contents of the construction of modernity starting from the recovery of qualifying elements of Roman civilisation.
Seminario di studi sulla Costituzione di Weimar, nel suo centenario, organizzato e coordinato da ... more Seminario di studi sulla Costituzione di Weimar, nel suo centenario, organizzato e coordinato da Giovanni Rossi, che si svolgerà a partire dalla discussione sul volume di U. Villani-Lubelli, 'Unità diritto libertà. Il fattore Weimar e l’identità costituzionale in Germania', Milano, Jouvence, 2018, con l'intervento dei Proff. Luigi Lacchè, Massimiliano Gregorio e Cecilia Pedrazza Gorlero.
Il Seminario si svolgerà a Verona, presso il Dipartimento di Scienze giuridiche, giovedì 6 giugno, dalle ore 15.
Il Seminario si inserisce entro gli Incontri di "Itinera iuris. Seminario permanente interateneo su Diritto e storia", coordinato da Giovanni Rossi (Università di Verona)
6 giugno 2019: Sulla Costituzione di Weimar
Annali di Storia delle università italiane, XXIII, pp. 145-147 , 2019
Nella scheda si dà conto del profilo biografico aggiornato fornito da B. Pio su Giovanni da Legna... more Nella scheda si dà conto del profilo biografico aggiornato fornito da B. Pio su Giovanni da Legnano, canonista di grande fama e uno dei maggiori maestri dello Studium bolognese nel pieno Trecento, alla luce del contesto storico generale e, in particolare, dei grandi fenomeni che caratterizzano la storia italiana ed europea nel corso del secolo e che lo videro spesso partecipe da protagonista.
Art, like law, is a human factor that is sometimes able to assert itself from below, from the soc... more Art, like law, is a human factor that is sometimes able to assert itself from below, from the society that produces it; at other times it comes from above, in tune with the designs of those who hold political power and who use art to put forward a certain image of power, as well as to disseminate a precise idea of the juridical.
The importance of artistic images and, more specifically, of the iconographic representation of key themes and concepts of law in their various legal contexts, requires no lengthy demonstration.
CONVEGNO IN MODALITA' DUALE LINK PER ACCEDERE --> https://unipd.zoom.us/s/83361609407 Convegno i... more CONVEGNO IN MODALITA' DUALE
LINK PER ACCEDERE --> https://unipd.zoom.us/s/83361609407
Convegno internazionale organizzato nell'ambito del progetto "ForMa - The Forgotten Manuscripts", diretto da Paola Lambrini.
Padova, 22-23 ottobre 2021
L'evento si svolgerà IN PRESENZA, ma sarà possibile partecipare anche attraverso il seguente link Zoom:
https://unipd.zoom.us/s/83361609407
Per ragioni organizzative, chi fosse interessato ad assistere al convegno in presenza è pregato di comunicarlo all'indirizzo convegno.forma@gmail.com
La pena di morte privilegia la funzione retributiva della pena per il reato commesso fino all’est... more La pena di morte privilegia la funzione retributiva della pena per il reato commesso fino all’estrema conseguenza della perdita della vita, cozzando radicalmente con l’idea del recupero e del reinserimento nella vita sociale del reo/condannato. La sua definitività, il suo postulare un diritto di vita e di morte della società sui suoi membri innescano da sempre dubbi e obiezioni contro di essa, anche a prescindere dalla possibilità, pur sempre presente, di un errore giudiziario che condanni un innocente. Il cinema ha rappresentato molte volte il dilemma lacerante della liceità (posta la sua legittimità, cioè la conformità a norme vigenti nell’ordinamento giuridico) della pena capitale, che risponde alla logica ancestrale della pena del taglione (occhio per occhio...) e nega l’idea stessa di redenzione e riscatto (quindi recupero alla società) dell’uomo, di ogni uomo. Poste tali doverose premesse, il film “Porte aperte” (1990) concentra l’attenzione sul ruolo del giudice, chiamato ad applicare la legge e, nella vicenda narrata, intenzionato – senza però un atto formale di disobbedienza verso la legge, che risulterebbe eversivo – a resistere alla pressione della pubblica opinione, da un lato, che invoca la punizione esemplare dell’omicida e vuole rispondere al sangue versato con altro sangue, e del regime fascista al potere, che fa del mantenimento dell’ordine pubblico e della difesa della legalità un vanto e un obiettivo politico primario, a compensare in qualche modo la privazione delle libertà civili e politiche. Quale spazio residua dunque alla interpretazione della legge da parte del giudice, in vista di superare un formalismo legalistico che pone in contraddizione lacerante il senso di giustizia (che vuole che “nessuno tocchi Caino”) con le norme di diritto positivo? Il giudice deve contentarsi di un ruolo puramente esecutivo, di essere solerte “bocca della legge”, automa eteronomo che può soltanto applicare la lettera della norma disinteressandosi del contenuto, nel rispetto stretto del principio di separazione dei poteri, o ha uno spazio di scelta, in nome di principi giuridici sovraordinati a quelli dell’ordinamento statuale ?
The death penalty privileges the retributive function of punishment for the crime committed up to the extreme consequence of loss of life, radically clashing with the idea of recovery and reintegration into social life of the offender/convict. Its finality, its postulating a life-and-death right of society over its members has always triggered doubts and objections against it, even regardless of the possibility, though always present, of a miscarriage of justice condemning an innocent person. The cinema has many times represented the lacerating dilemma of the lawfulness (given its legitimacy, i.e. conformity to existing norms in the legal system) of capital punishment, which responds to the ancestral logic of the punishment of the axe (an eye for an eye...) and denies the very idea of redemption and redemption (hence recovery to society) of man, of every man. Given these dutiful premises, the film "Open Doors" (1990) focuses attention on the role of the judge, called upon to apply the law and, in the story narrated, intent - without, however, a formal act of disobedience to the law, which would be subversive - to resist the pressure of public opinion, on the one hand, which calls for the exemplary punishment of the murderer and wants to respond to the blood shed with more blood, and of the fascist regime in power, which makes the maintenance of public order and the defence of legality a boast and a primary political objective, to compensate in some way for the deprivation of civil and political liberties. What space remains, then, for the judge's interpretation of the law, with a view to overcoming a legalistic formalism that places in lacerating contradiction the sense of justice (which wants 'nobody to touch Cain') with the norms of positive law? Is the judge to be content with a purely executive role, to be a diligent 'mouth of the law', a heteronomous automaton who can only apply the letter of the rule, disregarding the content, in strict compliance with the principle of the separation of powers, or does he have a room for choice, in the name of legal principles superordinate to those of the state system?
Non vi è epoca storica che non abbia conosciuto la profonda attrazione per le differenti forme di... more Non vi è epoca storica che non abbia conosciuto la profonda attrazione per le differenti forme di rappresentazione ideale della società umana e che non ne abbia utilizzato la suggestione per orientare la pubblica opinione. Tuttavia, a partire dalla modernità, con una singolare accelerazione nell’età contemporanea, l’universo delle costruzioni ideali positive (utopie) e negative (distopie) si è sempre più esteso ed è entrato a far parte dell’immaginario comune, grazie soprattutto alla ricca mediazione cinematografica. Il percorso formativo si snoda intorno a quattro sottopercorsi: il primo, volto ad inquadrare il significato storico-giuridico dei mondi ideali (utopie, distopie e ucronie); il secondo, diretto ad analizzare i nuovi orizzonti della robotica, con particolare attenzione alla definizione del rapporto giuridico fra uomo e macchina; il terzo, incentrato sul delicato rapporto fra strumenti tecnologici e garanzia delle libertà individuali; il quarto, dedicato al grado e agli effetti delle ricadute storiche dei mondi ideali.
"L’uomo che visse nel futuro" (1960); "Fahrenheit 451" (1966; 2018); "Il pianeta delle scimmie" (1968); "2022: i sopravvissuti" (1973); "Gattaca" (1997); "The Time Machine" (2002); "In time" (2011).
Ciclo di seminari "Immaginare il futuro del diritto". -
Attività del Laboratorio IUS-FI Ius-Fiction - Didattica Innovativa “IDEA”
nell’ambito del Progetto di Eccellenza MIUR 2018 – 2022 del Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Verona.
Si intende approfondire ciò che la finzione cinematografica ci rivela dei profili metodologici de... more Si intende approfondire ciò che la finzione cinematografica ci rivela dei profili metodologici del lavoro del giudice, inestricabilmente intrecciati con l’umanità dei protagonisti del giudizio. A partire da casi, personaggi, trame, paradigmi, si potrà cercare di analizzare e chiarire la prospettiva dei giuristi di fronte alla sentenza non meno che la percezione comune del fenomeno giuridico, colto in una delle sue forme più tipiche e concretamente rilevanti di manifestarsi.
"Giustizia è fatta" (A. Cayatte, 1950); "Porte Aperte" (G. Amelio, 1990).
Ciclo di seminari "L'arte di giudicare". -
Attività del Laboratorio IUS-FI Ius-Fiction - Didattica Innovativa “IDEA”
nell’ambito del Progetto di Eccellenza MIUR 2018 – 2022 del Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Verona.
Vagliare la presenza e la rilevanza dell’elemento soggettivo del reato significa scandagliare l’a... more Vagliare la presenza e la rilevanza dell’elemento soggettivo del reato significa scandagliare l’animo umano, le sue passioni e pulsioni profonde e far emergere i meccanismi psicologici che fanno diventare un possibile movente la causa scatenante di un delitto, commesso con piena e lucida consapevolezza e volontarietà.
"Nodo alla gola" (A. Hitchcock, 1948); "Anatomia di un omicidio" (O. Preminger, 1959).
Nel film di Hitchcock il crimine viene commesso proprio per un lucido disegno criminoso frutto di superbia intellettuale, per dimostrare che la superiorità intellettuale dell’omicida può produrre il delitto perfetto: il delitto come atto di potenza e come atto di sublime bellezza fine a sé stesso. Nel film di Preminger l’omicidio nasce dalla gelosia e dalla sete di vendetta del marito tradito ma il tema – in sé risaputo – si intreccia con quello del diritto alla difesa nel processo e della prova giudiziale del dolo, non sempre così facile da ottenere, andando poi ad interagire con la psicologia della giuria, che talora può non solo comprendere ma persino condividere le motivazioni del colpevole.
Ciclo di seminari "Disegni criminali al cinema. L'elemento soggettivo del reato nella rappresentazione cinematografica contemporanea". -
Attività del Laboratorio IUS-FI Ius-Fiction - Didattica Innovativa “IDEA”
nell’ambito del Progetto di Eccellenza MIUR 2018 – 2022 del Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Verona.
Come suol dirsi, l’apparenza talvolta inganna e il delitto che sembra certo può rivelarsi una fin... more Come suol dirsi, l’apparenza talvolta inganna e il delitto che sembra certo può rivelarsi una finzione, entro dinamiche in cui la verità deve essere fatta emergere con fatica e impegno, al di là di rassicuranti certezze e ricostruzioni di comodo. Il cinema, mezzo per eccellenza adatto a mettere in scena condotte criminose in tutta la loro evidenza e brutalità, può essere anche strumento efficace di indagine per mettere in crisi l’oggettività fittizia di azioni criminali verosimili ma inesistenti e per indurre a riflettere su realtà e finzione. A volte non è facile distinguere tra effettivo compimento di un crimine e inganno (o autoinganno) che conduce ad incolpare un innocente di un reato mai commesso. Anche chi è in buona fede può cedere a pregiudizi, arrendersi a comode pseudoevidenze, accettare di vedere le cose come tutti gli altri, anche a costo di rinunciare alla verità e condannare un innocente. Il primo film considerato raffigura tutta la difficoltà di distinguere il vero dal verosimile e di accettare la verità quando è scomoda, mentre il secondo è una brillante parodia dei gialli pieni di colpi di scena e false piste nei quali il colpevole non è mai chi ti aspetti.
"L’amore bugiardo - Gone Girl" (D. Fincher, 2014); "Invito a cena con delitto - Murder by Death" (R. Moore, 1976).
Ciclo di seminari "Forme della devianza. L'oggettività del crimine nella settima arte". -
Attività del Laboratorio IUS-FI Ius-Fiction - Didattica Innovativa “IDEA”
nell’ambito del Progetto di Eccellenza MIUR 2018 – 2022 del Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Verona.
Il cinema ha rappresentato molte volte il dilemma lacerante della liceità (posta la sua legittimi... more Il cinema ha rappresentato molte volte il dilemma lacerante della liceità (posta la sua legittimità) della pena capitale, che risponde alla logica ancestrale della pena del taglione e nega l’idea stessa di riscatto e redenzione dell’uomo, di ogni uomo.
"L'amore che non muore - La veuve de Saint-Pierre" (Patrice Leconte, 2000); "Dead Man Walking – Condannato a morte" (Tim Robbins, 1995).
In forme assai diverse, ma con identica consapevolezza dei nodi etici e giuridici da sciogliere, i due film analizzati mettono a nudo la difficoltà della scelta da compiere, privilegiando l’angolo visuale meno scontato, di chi fa parte di quella società che si vuole proteggere col mezzo estremo della morte del criminale, cogliendo il momento in cui, superata l’indifferenza la paura e il pregiudizio, subentra il rapporto umano e la pietà, mettendo in crisi certezze e luoghi comuni.
Ciclo di seminari "Ritratti della pena. Visualizzazioni dell'espiazione nel cinema contemporaneo". -
Attività del Laboratorio IUS-FI Ius-Fiction - Didattica Innovativa “IDEA”
nell’ambito del Progetto di Eccellenza MIUR 2018 – 2022 del Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Verona.
La prima conferenza di un ciclo di incontri aperti alla cittadinanza - nell'ambito della attività... more La prima conferenza di un ciclo di incontri aperti alla cittadinanza - nell'ambito della attività di public engagement - che intende approfondire il disvelamento dell’ordine (anche giuridico) che regge la società civile operato dal letterato: parlando per immagini, l’artista rende possibile ad una platea ampia la comprensione di significati altrimenti preclusi ai più, facendo emergere e rivelando quella struttura profonda dei rapporti sociali che trova nel diritto un elemento fondativo ineliminabile.